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Thomas Alva Edison (1847 – 1931)

Thomas Alva Edison, imprenditore e scienziato statunitense, è uno degli


inventori più prolifici del XIX secolo.
Alla sua figura sono attribuite oltre 1.000 invenzioni, ideate personalmente o
comprate per migliorarle e metterle in commercio a prezzo maggiorato.
Realizzò le prime invenzioni poco più che ventenne e con i soldi guadagnati
aprì un laboratorio di ricerca a Menlo Park, New Jersey.
Tra le sue invenzioni più note:
Microfono a carbone: costituito da una capsula riempita di granuli di
carbone, questo microfono rese più nitida la voce al telefono.
Sistema universale della pellicola cinematografica: larga 35 mm e con 4
fori ai lati, permetteva uno scorrimento regolare dentro la cinepresa (durante
la ripresa del film) e nel proiettore (per la visione).
Kinetoscopio: permetteva a una sola persona alla volta di vedere brevi filmati
muti.
Fonografo: un sistema di registrazione del suono che utilizzava una lamina di
stagno sulla quale una puntina metallica incideva dei piccoli solchi. Aprì la
strada alla futura registrazione su vinile.
Provando a sincronizzare le immagini del kinetoscopio con il fonografo, Edison
anticipò il filmato sonoro.
Accumulatore al ferro-nichel: antenato delle batterie (accumulatori) delle
auto utilizzate ai giorni nostri.
Sistema di telegrafia senza fili: installato sui convogli ferroviari.
1882 - Edison inaugura a New York la prima centrale elettrica del mondo e per
la prima volta si concretizzò la possibilità di trasportare la corrente elettrica.
Edison è conosciuto soprattutto per l’invenzione della lampadina ad
incandescenza. Le fasi che hanno caratterizzato la sua evoluzione tecnologica
sono:
1878 - Joseph Wilson Swan (britannico) brevettò per la prima volta una
lampadina ad incandescenza: era costituita da uno spesso filamento di
carbone che, riscaldandosi, emetteva luce e gas. L'interno del bulbo della
lampadina si copriva rapidamente di fuliggine emessa dal filamento
incandescente e così si anneriva. Inoltre, questo tipo di lampadina
consumava tantissima elettricità.
1879 –Thomas Edison, partendo dall’invenzione di Swan, brevettò una
lampadina che non anneriva troppo l'interno del bulbo e dunque
manteneva una luminosità costante.
Nacque una disputa sulla paternità dell'invenzione che fu risolta con la
creazione della società Edison-Swan (una delle più grandi aziende produttrici
di lampadine).
1879 - Alessandro Cruto (italiano) creò un filamento di carbonio che durava
500 ore anziché 40 ore ma in mancanza di fondi non riuscì a brevettare
l’invenzione.
1910 – William David Coolidge (statunitense) sostituì il filamento di
carbonio con uno di tungsteno realizzando in questo modo una lampadina
che durava molto di più (lampadina arrivata fino ai giorni nostri).
Come funziona la lampadina da incandescenza:
- il filamento di tungsteno attraversato da corrente elettrica si riscalda
fino a 2.200 gradi centigradi
- il surriscaldamento del filo metallico determina l’irraggiamento di
fotoni (energia luminosa)
- il filamento è lungo circa due metri e per poter stare tutto all'interno
del bulbo è avvolto in forma di doppia bobina
- le lampadine a incandescenza moderne contengono un gas (di solito
argon) che serve a evitare che il filamento di tungsteno si consumi
rapidamente
- nella lampadina a incandescenza, appena il 10% dell'energia elettrica
che riceve si trasforma in luce visibile, il restante 90% diventa
radiazione infrarossa (che gli occhi umani non possono vedere) e
calore (concetto di efficienza energetica)
- nell’Unione Europea le lampade a incandescenza sono vietate dal 2012,
sostituite, prima dalle lampade alogene (attualmente è consentita la
vendita solamente di alcuni tipi di alogene), poi da lampade
fluorescenti a basso consumo e led (in questo caso l’80%
dell’energia elettrica è trasformata in luce visibile).
Alessandro Volta 1745 – 1827
1775 – costruì l’elettroforo perpetuo, in grado di fornire elettricità senza
bisogno di uno strofinio. continuo
1776 - sul Lago Maggiore, vide salire a galla dalle paludi delle bollicine
gassose. Raccolto tale gas, ne scoprì il carattere infiammabile, indicandolo
con il nome di “aria infiammabile nativa delle paludi”, oggi chiamata
metano. Costruì la Pistola di Volta basata sull’esplosione di questo gas.
1799 – costruì un elettroscopio condensatore che gli permise di
evidenziare cariche elettriche deboli, sviluppando così il concetto di
quantità di elettricità e tensione.
1800 – realizzò la pila
1801 - presentò la pila a Parigi alla presenza dell’allora Primo Console
Napoleone Buonaparte, che successivamente, diventato Imperatore, lo
nominò Senatore del neo-costituito Regno d’Italia (1809) e lo insignì poi del
titolo di Conte (1810)
In suo onore, l’unità di misura SI del potenziale elettrico (o tensione)
venne chiamata volt (V).
Come funzionava la pila di Volta:
- la pila era formata da dischi di zinco alternati da dischi di rame,
metalli che tendono a caricarsi uno negativamente e l’altro
positivamente, generando una differenza di potenziale
- tra i dischi metallici erano inseriti dei dischi di panno imbevuti di acqua e
sale o di una soluzione di acido solforico, che servivano da
conduttori
- collegando con sottili fili di rame gli elementi opposti della pila,
cioè il primo disco di rame (polo positivo) e l’ultimo disco di zinco (polo
negativo), verificò il passaggio di una debole corrente elettrica che si
manteneva per un certo tempo
- la presenza dell’acido ricreava continuamente il dislivello elettrico
attraverso reazioni chimiche che riportavano gli elettroni dal rame allo
zinco. La corrente elettrica si manteneva finché le reazioni chimiche
nella pila non si esaurivano.

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