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ANNO Il . N.

Spedizione in abbonamento

NOVEMBRE 1939.XVIII

postale

VIGILI . DEL FUOCO


RIVISTAMENSILE
A CURADELMINISTERO
DELL'INTERNO
- DIREZIONEGENERALE
DEISERVIZIANTINCENDI

NONBASTAFORTEMENTE
GOVERNARE.
BISOGNACHEIL POPOLO.
ANCHEQUELLOLONTANO.MINUTO.DIMENTICA
TO. ABBIA LA
PROVACHEIL REGIME COMPOSTO
DI UOMINICHECOMPRENDONO.SOCCORRONO.
E NON SI SENTONOAVULSI DAL RESTO

DELGENERE
UMANO.

MUSSOLINI

L'O FFESA AEREA INCENDIARIA


Numerosi

sono

stati,

nelle'

recenti

guerre, gli incendi provocati dal bombardamento


aereo. Tra gli altri ricordiamo quelli di grandi serbatoi di'

benzina

e di nafta,

dati alle fiamme

dalla nostra aviazione legionaria.


Eppure una vera e propria offesa incendiaria per quanto noto non si
manifestata
durante gli ultimi confIitti.
In genere il fuoco stato appiccato
dall' esplosione
dei comuni proiettili
dirompenti o direttamente
o in con-'
seguenza
di altri danni provocati.
Direttamente
perch la carica interna di scoppio del proiettile, determinando sviluppo, sia pure per brevissimo tempo, di temperature
dell'ordine
di 3.000", sufficienJe, in
fqvorevoli condizioni, a produrre infi:ammazione e combustione;
indirettmente,
provocando
corq circuiti,
rompendo condutture
di gas, proiettando sostanze infiammabili ecc.

18

ossidazione
dell' alluminio
a spese
dell' ossido metallico
unito (per la
termite sesquiossido
di ferro), generando nella reazione stessa, che quindi non ha bisogno di ossigeno atmosferico, temperature
di circa 3.200".
Tali bombe si costruiscono,
per lo

Immaginiamo
dunque quello che potr essere l'effetto di una vera e propria offesa incendiaria,
svolta su vasta scala e con mezzi appositi.

Tralasciamo
di dire dell' eventuale
lancio di sostanze in combustione
e

pi, di peso relativamente

delle bombe usate in passato, generalmente a base di fosforo, c.he avevano ,anche effetto spe~tacolare,
ma
erano di elevato costo e di limitata
capacit di "azione, ed accenniamo
a
quella che la bomba incendiaria
moderna,
e cio, essenzialmente,
a
quella a base di termite.
In un involucro di electron
lega
metallica
a base di magnesio,
che

stanza liquida facilmente


infiammabile, tale da favorire l'incendio sotto
due aspetti principali:
1) accrescere
la zona battuta
spruzzi incandescenti,
prodotti
violenta reazione della termite;

facilmentebrucia - contenutauna
certa quantit di s09tanza alluniinotermica, generalmente
termite. Portata tale carica a temperatura
di
400-500, con una spoletta che, in
genere, determina accensione di polverino O di una spirale di magnesio,
h'a inizio la con,sueta reazione e cio

piccolo,

ci<;,, di norma, di un chilogrammo.


Ve ne .sono per anche da 50 kg.,
cos come ne sono state approntate
di quelle minuscole da mezzo chilogrammo.
Di recente, per accrescere l'efficacia
di tali proiettili, si pensato di unire
alla sostanza alluminotermica
una so-

dagli
dalla

2) imbevendo le materie infiammabili


colpite da tali spruzzi, rendere pi
facile la rapida accensione
delle sostanze stesse.
Sempre

come dato

di massima,

tali

bombe pesano all'incirca due chilogrammi, di cui uno tra involucro, spoletta e carica di termite, ed uno di
.liquido. Questo di norma solfuro di
carbonio, o benzina, o petrolio, ecc.
Per fortuna tali proiettili hanno una
penetrazione
limitata. Generalmente

essi non sono dotati di alette :poste-

.
~

rioQri che costringano


la bomba a
seguire una precisa traiettoria,
quindi, in certo senso, ruzzolano
nell'aria incontrando
notevole resisten-

bondantemente
con acqua il proiettile
in combustione sufficiente per arrestare la combustione
stessa e questo
dovuto al fattoQ che, bagnando,
si
riesce ad impedire che si raggiunga
nella massa la temperatura
di 400500, necessaria alla reazione stessa.
Ed infatti, se anche la temperatura
delle particelle gi incendiate supera
i 3.000, anche una cos elevata tem-

za: ne consegue che la loro velocit di arrivo piuttosto


limitata.
Ma anche quando tali bombe fossero munite di alette posteriori, la penetrazione sarebbe sempre non elevata, perch l'involucro di electron si
defoQrma urtando contro strutture re-

peratura pu risultare insuffici~nte a


propagare
la reazione, quando il resto della termite venga a trovarsi in
ambiente tanto bagnato, da non raggiungere,
ci malgrado,
quei 40005000 che sono appunto necessari per
i'1 proseguimento
della reazione.
Occorre per tener presente che l'impiego dell~acqua risulta in alcuni casi

sistenti, di una certa durezza,

difficile ed in altri pericoloso.

come ad

esempio un comune terrazzoQ e, naturalmente, la penetrazione,


per tale
deformazione,
risulta fidotta e questo in modo pi che sensibile.
La penetrazione
per :pu essere anche notevole qualora la bomba incontri materiale fragile di copertura
o materiale relativamente
tenero.
Ad ogni modo, mentre,come
si
detto, la bomba incendiaria . generalmente fermata da una comune terrazza, assai difficile, in caso di CoQpertura a tetto, che possa penetrare
oltre il sottostante
solato; quindi
principalmente
nelle zone della casa
sottostanti alla copertura, che dovr
concentrarsi,
in prevalenza,
l'azione
antincendi, sia per quanto riguarda
la prevenzione,
che per quanto riguarda la repressione.
Come abbiamoQ detto, la termite ha
in s l'ossigeno necessario per la reazione, quindi la reazione stessa continua anche se la bomba isolata
dal!' ossigeno ambiente:
ne risulta
che sensibilmente
difficile lo spegnerla. In molti casi per bagnare ab-

Difficile perch generalmente


occorrer avvicinarsi
alquanto
alla bomba e questo agevole solo all'inizio della combustione
ed a persone
munite di appositi vestiari; pericoloso
perch, specie se la reazione ha gi
assunto
vaste proporzioni,
l'acqua
stessa pu essere decomposta, provocando, a sua volta', altri scoppi.
Questo pericolo tanto pi grave e
sentito nel casoQ che vengano usati gli
ultimi tipi di bombe e cio quelli che,
come si detto, contengono
anche
liquido infiammabile; si tenga anche
presente .in proposito che, com' noto, la benzina galleggia e quindi non
' con l'acqua che si estinguono
tali
incendi. Ed alloQra ne consegue che il
miglior modo di neutralizzare
l'azione
di questi proiettili copriJli son sabbia asciutta. In questo m>do non si
ottiene lo spegnimento,
ma piuttosto
l'incapsulamento
della bomba e l'assorbimento
della sostanza liquida in
essa contenuta.
In altri termini il proiettile viene coperto, limitando quindi i danni che

esso pu produrre:
ad esempio, in
caso che la bomba bruci su di un comune solaio, i danni sono addirittura
insignificanti.
Invece, se le strutture

sotto stanti so-

noQ in legno o in ferro, si possono


avere danni notevolissimi. Nel primo
caso per diretta combustione, nel se,condoperch,
fuse o coQntorte le strutture metalliche, la bomba incendiaria
pu precipitare nel vano sottostante.
Da qui l'opportunit
di coprire tali
'strutture con un soQttile'strato di sabbia (circa 5 cm.), tale da preservare
la struttura
stessa dall' azione diretta
della- bomba, pur senza costituire un
troppo greve p'eso morto.
Questo breve cenno sui proiettili incendiari ha lo scopo di far conoscere,
pi di quanto oggi non sia nota, la
nuova possibilit di offesa, tanto pi
grave in quei climi ove sono abbondantissime, nelle abitazioQni, le strutture facili a bruciare e specialmente
quelle di legno.
Mentre sar opportuno tornare in argomento per trattare conmaggioQre
larghezza le provvidenze da prendere
per neutralizzare
questa' minacia, vog liamo,' ricordare
che, in caso di disperata situazione politica. o militare,
i comandi potranno essere indotti ad
impiegare anhe ,questa forma di offesa.
Alla fine dell'ultima guerra mondiale,
quando era segnato l'epilogo dell' immane conflitto, fu solo per il precipitar~ degli eventi che non fu adottata
quell'offesa
incendiaria
che un importante
capo militare
come ultima ratio.

consigliava

Ecco dunque un'altra e poderosa ragione di potenziare sempre pi e sempre meglio le poQssibilit dei Vigili
del Fuoco.
GIUSEPPE

STELLINGWERFF.

19

NOTEBELATIVEAL CALCOLO
DEGLIESTINTORI

compagnata
di calore.

L'importanza sempre crescente di ta~


li utilissimi mezzi di estinzione e ]a

Secondo questa legge, q1,!indi, ]a reazione prodotta nelJ'estintore,


essendo
ottenuta
senza necessit di apporto
di energia esterna, deve essere eso~
termica.

10roQ sempre pi grande diffusione


pienamente giustificano la somma di
studi e ricerche riguardanti
il loro
funzionamento
che specie ora sono~
stati condotti al fine di assicurarne
la migliore efficienza ed il pi alto
grado di sicurezza ne] loro impiego.
Nel presente studio si inteso di im~
postare la quistione della dipenden~
za della pressione interna in funzione
degli elementi geometrici e ponde~
rali dell' estintore e di queni ener~
getici dipendenti dana reazione chi~
mica.
Per semplicit di proQcedimento si
supposto di essere in presenza, alla
fine della reazione,
di soluzione
acqua~Co.2,
.
Tale ipotesi pu ritenersi ancora suf~
fcientemente
attendibile
per dosa~
tUTe di bicarbonato
di sodio che sia~
no di poco maggiori di quelJe corri~
spondenti ai rapporti
stechiometrici
ma richiede delle correzioni per tener
conto della diminuzione
delJa solu~
bilit dena Co.2 nel caso di soluzioni
concentrate
di bicarbonato.
Per tali correzioni si rimanda il let~
tore al pregevole
studio del dotto
ing. Bruno Setti pubbli'ato in me~
rito nel numero noQve delJa 1:<ivista
Il Pompiere Ita]iano,
anno 1938,
nel quak sono riportati sotto forma
di chiarissimi diagrammi e di tavole
i risultati delle esperienze accurata~
mente condotte allo sCoQpo,

L'equazionechimica
In un estintore

idrico

noto che la

spinta sull'acqua
esercitata
dalJa
pressione dena COz che si sviluppa
facendo reagire J'H2SO4 sopra una
soluzione acquosa di NaHCO3
se~
con do l'equazione
chimica:
'rNuHCO:J + H2SO4=
= NaZS04 2 HzO 2 COz
La CO2 che' cos. si sviluppa
in
parte r&Sta disciolta nell'acqua
e ne
aumnta leggermente
la potenza di
spegnimento,
in 'parte
si 'raccoglie
nelJa camera d'aria ed -aumentando
,

sempre pi di pr~ssio1e d la spinta


all'acqua
fuori del bocchelJo
del~

20

J'estintore
costringendola
ad assu~
mere una notevole velocit di gettoQ.
N e] caso in cui, per una ostruzio~
. ne, l'acqua non trovasse libera via
a]]' uscita, la pressione interna delJa
CO2 potrebbe aumentare anche oltre
i limiti di resistenza
del recipiente e
farlo scoppiare.
Per determinare'
tali solJecitazioni
procediamo
a studiare i] regime de]~
le pressioni e della temperatura
che
si viene a stabilire durante iLfun~
zionamehto del]' estintore.
Supponiamo
di esaminare il funzionamento di un estintore idrico a reazione chimica

avente

la capacit

to-

tale di litri Il, caricato con lO litri.


, di acqua, gr. 98 di H2SO4 (1 moL)
(100 %) egr.
168 di NaHCO3
(2
moL).
Supponiamo,
ancora, che agli effetti
ca]orimetrici ]a massa delJ' estintore si
possa ritenere equivalente
so di kg, 3 di ferro.
Volume

ad un pe-

CO2

Riprendiamo l'equazione chimica tra, scrivendo i pesi mo]eco]ari delJe so~


stanze:

- 2 NaHC03+ H2504=
= Na2504+ 2 H20 + 2 CO,

2 X 84 + 98 - 142 + 2
266

Ricordando

'-

X 18 + 2 X 44
266

che il volume molecolare

o volume di 1 grammo~mole~ola
di
gas a 00 e 760 m/m di pressione
uguale a litri 22,4 ne desumiamo che
il yolume di CO2 sviluppatosi
nelJa
reazione per ogni grammo~mo]ecola
di H2SO4 sar:
2 X 22,4 = litri 44,8 (0,760Hg)
Poich l'anidride
carbonica
ha una
solubilit in acqua variabile con la
temperatura,
sar utile applicare la
equazione termochimica
del processo
onde determinare la temperatura
raggiunta dalJe masse.

Calorimetriadell'estintore

maggiore

sviluppo

L'energia risultante dalla reazione si


ottiene supponendo
che tutte le so~
stanze adoperate si scindano nei loro
elementi e che tutti i prodotti si for~
mino dai loro elementi.
La somma dei calari di formazione
di tutte ]e sostanze adoperate,
cam~
biate di segno, ci d il calore ne~
cessario "alJa loro decomposizione.
Il calore sviluppato
sar quindi eguale al calore di formazione
delle
sostanze ottenute a secondo membro
dell'equazi~ne
di formazione

chimica meno il calore


delle sostanze iniziali.

Nel caso nostro


sostanza:

si ha per 1 mol. di

1) Calore. di formazione di NaHCOs


in soluzione diluita caL 222.700.
2) Calore

della

dal

I di

formazione

di HZSO4.

Per determinare questo calore, dato


che per la legge di Hess un sistema
chimico, nel passare ad un altro si~
stema subisce la medesima variazio~
ne di calore, qualunqU~ sia il cam~
mino percorso cio il nitm\ero e la na~
tura delle reazioni per le quali ottenuta la trasformazione, possiamo
determinare il calore di formazione
dell'acido soJforico considerando le
3 successive equazioni seguenti:
5

+ 2=

59
+cal. 69.260
l
52 +22=53
+))
22.700
53 + H20 = H2504 +))
2LOOO
Totale cal. 112.960 per l mal.

Ci per H2SO4
Vedremo

pi

considerato
avanti

bisogna
considerare
di H2SO4.
3) Calore
caL

4) Calore

acq.

per

di formazione

328.500

(in
di

assoluto.

quali

variazioni
]e soluzioni

del N a2SO4

soluzione)."

formazione

di

H2O

caL 68.380,

Per ]a legge di BERTHELOT o del


massimo
sviluppo di calore
ogni
trasformazione
chimica che ha luogo
senza il concorso di energia esterna'
tende a fornire ]a sostanza o sistema

5) Calore di . formazione di CO"


gas = ca}.';97.200 ,gas.

di sostanze

sviluppa

la cui formazione

. ac~

6) Calore'
soluzione

Non

di formazione

caL

di CO2

in

103.100.

si tiene conto
nel momento

del calore

che si

in cui ]'H2SO4

considerato
anidro, si discioglie in
acqua per la reazione dato che tale
stessa quantit
di calore viene as~
sorbita per la decomposizione
a cui
gli idrati, cos ottenuti, sono sotto~
, posti per effetto della reazione stessa. Tenendo conto dei numeri delle
molecole intervenute nelle reazioni si
ha:

fosse K = 1, se cio la solubilit

di

CO2c fosse di 1 volume di COz per


1 voI. di acqua a tutte le tempera~
ture, poich per la legge di Henry
la massa del gas disciolto propor~
. zionale alla pressione alla quale ha
luogo la soluzione, sarebbe esatto
considerare il volume V gLobale del~
l'estintore (acqua + camera d'aria).
Ma variando K con la temperatura
Calore di formazione
necessario ricercare quale influendi2X Na HCO:j = 2X222.700=
cal. 445.400
za pu derivare da tale variazione
di HtSO4
=
112.960
sulla pressione.
totale dei composti iniziali
558.360
Chiamando concentrazione di un gas
Calore di formazione
la massa di esSo che contenuta nel.
di Na?SO4
= " 328.500 l'unit di volume (sia allo stato di
di 2 H20 = 2 X 68.380
= )) 186.760
soluzione, che ano stato gassoso)
di 2 COz gas = 2 X 97.200 = 194.400
dalla legge di Henry deriva imme.
dei prodotti finali
659.660
diatamente che:
Calore sviluppato nella reazione:
A temperatura costantella concentra~
cal. 659.660- 558.360 = 101.300
zione nello spazio occupato dal liqui~
per ogni molo di HzSO..
do in un rapporto costante con la
concentrazione nello spazio occupato
Coefficiente
di solubilit. dal gas,
I
Chiamiamo
v il .volume che la CO2
Indichiamo ora con K il rapporto tra
il volume di COz disciolta ed il vo~
disciolta occupere~be se la sua preslume del solvente. Chiameremo tale
sione fosse eguale a quella del gas
esterno alla soluzione, p la pressione
rapporto coefficiente di solubilit. ~e
))

=))

~))

stessa, M la massa
trazione. Si ha:

e c la concen~

M=vXc
[1]
Se poi la stessa massa M di gas
occupasse il volume v' del solvente,
indicando
con c' la nuova concentrazione, si avrebbe:
M = v' X c'
[2]
e quindi

~v

= ~c =

K coefficiente di solubilit [3]

Indicando con p' la pressione che si


avrebbe nella massa M di CO2 di.
sciolta nella ipotesi che essa occupass,e da s91a tutto il volume v' del
so.lvente rimanendo inalterati i valori
gi attribuiti ai simboli p, v, per la
legge di Boyle risulterebbe
anche:

p' X v' = pv
L.v
p -71=7

Questa

relazione

c'

l5]

= K

ci mostra

che il

rapporto tra la tensione del gas soluto e quella del gas non disciolto
uguale (alla costante di solubilit.
Tale costante non , in verit, un
numero fisso, ma a parit di solvente
una funzione della teclperatura. Ed
infatti noto che la solubilit di un
gas diminuisce col cres~
della tem~
peratura, Varia, quindi il valore della
concentrazione di soluzione c' e quin~

600.

di quella del rapporto


50

[4]

e quindi

K = f(

t)

Da quanto
sulta:

~c

= K.

si prima esposto ri-

1) La quantit di COz disciolta in


HzO una funzione della tempera.
tura e della pressione.
2) A volume costante la pressione
p' della COz disciolta e la pressione
p della COz gas risultano funzioni
della temperatura.
Infatti essendo

40

30

K = f ( t), dalla

20

/0

o
qzo q40 q60 q80 ~OO ~20 ~4r)

P/3

Fig. 1.

(5)

deriva

imme~

diatamente p' = p X f (t).


3) Per causa del differente valore
che hanno i calari specifici e di formazione della COz gas e della COz
in soluzione deriva, in definitiva, che
la quantit di calore finale dipende
dalla concentrazione c' del gas in soluzione e quindi dal coefficiente di
solubilit K. La ricerca della tempe21

ratura e della pressione


si presen~
tano, quindi, indeterminate.
Proce~

il valore del calore specifico della soluzione = 0,986.

deremo, pertanto, per successive ap~


prossimazioni
supponendo
per un
momento costante il calore di forma~

II peso della soluzione da porre nel~


l'equazione
calorimetrica
diventa:

zione della eoz e calcolando cos


valori della temperatura
e del cod-

ficiente K.
Ripetendo, poi, il calcolo in base al
valore della concentrazione
di eoz
in acqua che cos risulta, sar possibiIe ottenere dei valori di maggiore
approssimazione.

gr. 10.036 -+-142 = gr. 10.178


Si hanno, inoltre i seguenti
dei calori specifici:
Cy(a volume costante)
per

L'equazione
l'equazione
sulta:

l esempio:Caricadi 98 gr. di
H2SOft anidro

10.036

calorimetrica
relativa
chimica considerata

al~
ri~

X c, + COz X C2+

ponendo per
con gli altri

tO)

to il valore medio
valori gi indicati

percentuale
di sol~
disciolto
in acqua
= 0,0141 e tenendo

15
ri~

so solfato sia compensata


dall'aumento di volume dovuto alla temperatura, potremo considerare che la
eoz vada in soluzione in cm3 10.036
di acqua.
Per ogni atmosfera
di pressione
il
volume di eoz disciolto varr quindi:
cm.3 0,779 X 10.036

(10.178 X 0,986 + 88 X 0,165+


+ 3000 X 0,115) \i -150)
.

in

t = 24,74 e quindi in gradi assoluti


T = 273 + 24,74 = 297,74
Interpolando
neI d~agramma dei va~
lori di K in funzione della 'temperatura (v. fig. 1) si ricava:
per t = 24,74,K = 0,779
Trascurando
gli effetti della presen~

IP

Z2

V (24,74)= 44.8002~297,74 cm.3 48.832.


A vendo, poi, supposto che il volume
totale dell'estintore
sia di cm3 Il.000
dei quali dopo la reazione, cm3 10.036
occupati
dall'acqua
ecm3
964 da
eoz gas, dovr aversi pure:

= 7818,044XP'
964 Xp
p' :p=K=O,779
ove p' la pressione deI1a COi disciolta e p quella della eo. libera.
Da tali equazioni si ricava:
48.832
p = 7818,044 X 0,779
964 =
= 6,9224Kg."cm.z
p' = 0,779X 6,9224 ->5,8926
Kg.-cm.2'
\
48.882

I volumi di eo.

e liberi

risul-

= 7818,044
X 5,3926.=cm.342.159
964 X 6,9224
=
6.673

34

16

COz (g~s) =

32
30

i-

12

28

Volendo

26

luzione

22
20
18

della

eo.

potremo

ottenere

Calore di formazione di eo.


in so~
luz,one acquosa caI. 103.100. Volume di eo.
disciolta (l.a approssi~
mazione) :

16

48.832
tener conto del calore di so-

dei risultati di seconda approssimazione partendo dai dati calcolati col


computo
di prima approssimazione
gi eseguito. Si ha:

24

IO'

"

= 42.159 (t = 24,74 P = 1)
Lo stesso volume misurato
a 0
varr:
VO=42.159X 2:~~4 =

~~~
H2S ~

22

(a 24,74) rispetti-

in soluzione

COz (acqua) =

.8

'4

cm.3 7818,044

to a 0 e 760 mm. di pressione,


=
cm3 44.800, lo stesso volume alla
temperatura
della reazione varr:

vamente
tano:

20

Intanto essendo il volume totale del~


la COi svolta nella reazione, misura~

Avendo espresso tutte le quantit


grammi e caI. gr.
Si ricava:

presente che la temperatura


varier
entro limiti non molto discosti e pros~
simi a 25 si potr ritenere applica~
bile, con sufficiente approssimazione,
24

0,115

+ FeLXC3)X (t

101.300

H2O grammi 10.000 + 86 = gr. 10.036


Na2S0.

142
CO2

38

142

(Hz

< t < 100)

= 0,165

sulta:

In base ai dati supposti dopo la rea~


zione risultano le seguenti quantit:

la piccola
di sodio

< t < 100)

c3 per il ferro (0

Data
fato

CO2 (0

valori

za del solfato di sodio nella soluzione ed ammettendo


che la contrazione dovuta alla soluzione dello stes~

(on;droj,Sr49

98

147

196

Fig. 2
a

cm.3 38.655,9

questo volume corrisponder

un nu-

mero di molecole di COi dato da:


38.655,9
N = 22.400 = 1,7257 mo1.
.Essendo 2 il numero totale di mole~

(ole di COi che si sviluppano dal1a


,reazione per ogni mol. di H2SO4' la
frazione del1e stesse che rimarr libe,
ra varr:
N' = 2 -1,7257 = 0,2743 mal.
I dati calorimetrici risultano:
Calore di formazione
Nai504 (1 maL)

= cal. 328.500

HiO (2 maL)

COzacqua = 1,72b7X1O3.1O0
(1,7257 mal.)

COi gas = 0,2743 X 97.200


(0,2749 maL)

136.760

))

177.920

))

26.662

))

T otale calore di formazione


-

))

~-

))

111.482

dei prodotti
Calore di formazione

+ H,504

2 NaHCO3

Calore sviluppato

669.842

558.360

---

dalla rea-

zione

In conseguenza

risulta:

= 25,76

Dal diagramma dei valori di K in


funzione del1atemperatura (fig. 1)risulta:
.
per t = 25,76, K ~ 0,744
T = 273 + 25,76 - 298,76

guiti nell'ipotesi
che il bicarbonato
di sodio sia impiegato secondo i rapporti stechiometrici,
l'acido solforico
impiegato sia assoluto. Se invece l'acido ha una determinata
concentra-

zione

sar

necessario

tener

conto,

nel

calcolo. del1a quantit di acqua che


introdotta nell'estintore
con l'acido e
del1e calorie di soluzione di quest'ultimo che, per essere avvenuta la soluzione stessa fuori dell'estintore,
devono essere sottratte
termochimica.

nel1a equazione

2 esempio:Carica di HzSOfta
60 D contenente98 gr di anidl'o
Ad esempio si voglia caricare l' estin~
tore di cui si tratta con HpSO4 a 60
Beaum corrispondente
ad una con-'
centrazione
del 78% circa. Volendo
riferirsi
sempre
ad una mol. di
H2SO4 anidro occorrer anno;
98
78 X 100 = gr. 125,64 di Hi504 a 60 B
La quantit di H,O che cos sar introdotta nel1' estintore varr;
100 - 78
125,64X
100 - gr. 27,64

Si ha ancora:

d'altra

parte

H2504 + 2H20 = H6506


In tal caso la reazione

Con

questi

pressioni

X 2~~,~6=

dati

cm.3 49.027.

le equazioni

del1e

risultano:

Continuando

964

X 7,52
nel

+ 9360

cal.

avviene

tra

Partendo dai dati di 2/a approssima~


zione del calcolo precedente
il calore sviluppato nel1a reazione risulter,
quindi:
cal. 111.482- 6270= cal. 105.212
dopo la reazione l quantit delle so~
stanze sviluppatesi
risulteranno;
H20 gr. 10.000

+ 36 + 27,64 = gr.

Naz504

))

COi

))

10.063,6

142
88

t
26<
24

22
20
/8
8
7
6

49.027 = 7466,784Xp' + 964 XP


p' : p = K = 0,744, ed in conseguenza:
p = 7,52 Kg.-cm.2 p' = 5,595 Kg.-cm.i
COz (acqua) 7466,784X 5,595 =
= cm.3 41.777,72
COz (gas)

di acido sol.

gr. 98 di acido solforico e gr. 36 di


acqua.
Per l'acido a 60 B quindi da considerare la formazione
del primo idrato. E poich ci avviene fuori dell'estintore bisogna tener conto di una
perdita di cal. 6720 per ogni mol. di
acido solforico.

44.800

-j- 6270 cal.

in acqua 98 gr. di acido reagiscono


con gr. 18 di acqua per dare l'idrato
con sviluppo di 6270 cal.
E' pure noto che con maggiore quantit di acqua si forma un secondo i~
drato dell'acido secondo la reazione:

Volume totale del1a COi sviluppata


al1a temperatura
del1a reazione t =
25,76 ed al1a pressione di 760 m/m
Hg.

= H450s

Cio che nel1a soluzione

COzdisciolta 0,744 X 10,036= cm.:37466,784


(a 0 e 760 mm. di Kg.).
.~

V (25,76)

noto che

Hi 504 + H20

5
4

7.249,28

.3

49.027,00

calcolo si ottiene

come valore di '3/a approssimazione


il valore t = 25,75.
Data la piccola variazione che ha tale valore rispetto a quel1o di 2/a approssimazione
riterremo
senz' altro
ammissibile quest'ultimo.
I calcoli preedenti
sono stati ese~

o
Conceniraz/one~Sf4
Gradi

Beaume'

4p:(: 56,5% 70,121


I
I
I
35
45
55

90%
65

Fig. 3
23

Il peso della soluzione di solfato di


sodio ~d acqua risultante dalla rea~
zione risulta gr. 10.063.6 + 142 = gr.
10.205,60. Sulla base di tali dati e
can i procedimenti
il caso dell'acido
si ottiene:

prima indicati per


solforico anidrico.

temperatura
finale
t = 25,09,castante

della reazione:
di solubilit (dal

diagramma)
K = 0,761
volume
di
CO2 a 25,09 e 760 m/m di Hg.
V (25"09)
,

25,09=
= 44,800 X 273!273

cm.3 48.917,13

pressione della COi disciolta: p' =


5,502 Kg/cmq.
pressiane della COi gas: p = 7,231
Kg/cmq.
ripartizione del volume totale di COi
CO2 (acqua) 7657,943X 5,502 =
= cm.342134,00
CO2 (gas) cm.3 937.000

7,231

J) -- 6.775,44

Totale
Valare

molto

prossimo

MOVIMENTI

48.909,44

a 48.917,33.

In tale calcolo cmc 10.063 X 0,761

cmc 7657,943

che sarebbe

il volume di COi

disciolta

per t

= 25,09

da cme 10.063 di acqua alla pres~


siOlle di 1 atm. e 11.000
10,063 =

= 937
d'aria.

il volume

3 esempio:

della

camera

Carica di 98
H2S0ft

di

gl',

a 65 B

Ripetendo, infine, il calcolo per una


carica da gr. 98 di HiSO4 a 65
Beaum, contenente quindi il 90 di
anidro si sono trovati i seguenti dati:
TemperatUl;a di reazione
(iniziale 15)
t = 24,8
Costante di solubilit
K = 0,77
Pressione della CO2 gas p..= 6,33 Kg.-cm.3
Pressione della CO2 disciolta

p' = 4,9

Nei calcoli sopra riportati stato


considerato costante il calare specifico della COi indipendentemente dallo stato di gas o di soluzione data la

- NOMINE -

NUOVE ASSUNZIONI

CESSAZIONI D'INCARICO NEI CORPI VIGILI DEL FUOCO


A disposizionedella Direzione
Generaledei Servizi Antincendi
Ing. FELSANIAGOSTINOdel Corpo di Napoli.
Ing. -MALAGAMBA
CARLOdel Corpo di
Imperia.
Dott. SCARFFRANCESCOdel Corpo di
Messina.
Ing. BACCHERETILATINo del Corpo di
Firenze.
Ing. SOLIMENEGUIDa del Corpo di Na- .
poli.
UXA RICCARDOdel Corpo di Trieste.

Movimenti
Ing. ,ROLANDOSILvEsTRa da Genova a
Torino con /'incarico di Comandante.
Ing. GAIANI,MARIOda Venezia a Genova con /'incar'Co di Comandante.
hig. CONTEFRANCESCO
da Genova a V e~
nezia con l'incarico di Comandante.
Ing. ANGLESIORAFFAELEda Torino
Genova.

Iing. ELlA 'MICHELEda Genorm a Torino.

24

Ing. PIERMARINIOSVALDOda Roma


Trieste con l'incarico di Comandante.

Ing. IMARsILlRAFFAELEda Roma a Padova con l'incarico di Comandante.


Ing. MoTTuRA FRANCESCOda Torino
Cuneo 'con l'incarico di Comandante.

scarsa importanza
che il calore "spe~
cifico della CO. stessa ha nell' equazione calorimetrica.
Le pressioni sono state calcolate supponendo
la reazione
perfettamente
compiuta ad estintore chiuso ossia ad
erogaziane
impedita
e nella ipotesi
che sia nulla ogni trasmissione
di calore con l'esterno.
Quest'ultima
ipotesi pu ritenersi ammissibile data la breve durata del fenomeno e la non notevole differenza
di temperatura
tra interno ed esterno.
L'ipotesi di impedita erogazione cor~
risponde alle condizioni di collaudo
dell'involucro
dell'estintore.
Con tali procedimenti si sono ricavati
i diagrammi
relativi
alle variazioni
della pressione interna
in funzione
della carica di HiSO4 (anidro) (fig.
2) ed in funzione della concentrazione dello stesso acido (fig, 3).

Dott.

Ing.

PIETRO AJOVALAsrr

Ing. IMECCAPASQUALEa Roma con fun~


zioni di uUiciale.
Ing. COLISTROOLIVIEROaCosenza con
/'incarico di Comandante.
Ing. SOLIMENEMARIOa Napoli con funzioni di ufficiale.
Ing. ,MARCHIGIOVANNIa Tivoli (Roma)
con /'incarico di Comandante.

Cessazionidall'incarico

Ing. COSTANZAENzo da Roma a Littoria


in temporanea sostituzione del Camandante.
Geom. CARPANELLIUMBERTOda Saronno (V arese) a Teramo con l'incarico di
Comandante.
Ing. PAGANONIPIERO da Savona a Bergama on l'incarico di Comandante.
Ing. GRIPPO GHERARDOda Napoli a Livorno con /'incarico di Comandante.

Geom. SOTGI VIRG~LlO cessa dal/'incarico di Comandante


di Nuora.
Geom. TOLU DINO cessa dall'incarico
di
Comandante
di Sassari.

Ing. SERRI-PINI RoBERTa da Roma a


Savona con /'incarico di Comandante.

Ing, DEL NOCE CARMELO cessa dall'incarico di Comandante


di Sassari.

Nuoveassunzioni

Ing. PERDOMO ALERAMO cessa


ricodi
Comandante
di Cuneo.

Ing. ANTENUCCILUIGI a Nuoro con l'incarico di Comandante.

Decessi

Ing. GRANONESALVATORE
a Sassari con
r incarico di Comandante.

Sig. SAPUNZACHITESSALO ~mandante


di Trieste.

Ing. VOLPE VINCENZO a Palermo


fu'nzioni di ufficiale.

Prof. D'ALESSANDROGIUSEPPE Comandante di T.eramo.

con

Ing. RICCA IVAN cessa


Comandante
di Savona.

dall'incarico

di

Cav. ZANCHI CRISTOFORO cessa dall'incarico di Comandante


di Livorno.
Ing. SPEZZANO GIOACCHINO cessa dall'in~
carico di Comandante
di Cosenza.

dal/'inca~

LA

MIA

NAS

CITA
Racconto

di F. CIPRIANI

Intanto che tutte queste cose acca~


devano sulla terra, alla insaputa di
tutti, qualcuno scompariva ascendendo per ore ed ore il cielo, perdendo
attraverso
le nuvole le sue vesti, le
sue memorie, entrando
fisso e irremovibile.

in un giorno

Era una grande ombra che aveva


perdurato
per cinquant' anni in pur~
gatorio sulla terra, era t'altro, l'uomo
che io venivo a sostituire
guaggi.
Poich quando uno muore nasce in
quello stesso istante il suo sostituto.
magari a Londra, magari a Buenos
Ayres, magari alle Antille, gente ca~
duta dall'alto
per grazia di chi si
innalza a fatica, a forza di orazioni
e di digiuno.
La sua bocca non dava parole. non
emetteva
che un fiato caldo tenue
tenue, la sua testa era vuota di pensieri; quella domenica egli era per
la prima volta tanto alto sopra le
ciminiere
da vedere con un unico

Inhnto...

Era

qualcuno scompariva ascendendo per ore edEore 11cielo

una

domenica

novecentoundici,

di

dell' anno

mil1e~

gennaio,

e so~

pra la casa di mio padre, in fondo


al paese, correvano i brividi dell'in~
verno e i pini si piegavano al vento
di tramontana sino a sfiorare il tetto
del pollaio. Mia madre era andata a
messa e n'era ritornata con una gran~
de voglia di mettersi a letto. Aveva
detto a Ges che quel figlio le pe~
sava nel seno come se una parte
della sua carne si staccasse
da lei
e andasse incontro a qualcuno,
destinato ad arrivare tra poche
sulla terra.

rimasta
sola lll~lla grande
camera
fredda, dipinta
di verde. lo rima~
nevo come un e;norme intoppo inerte
'---tnelle sue viscere e gi ella presentiva il mio bisogno di vedere, di muo~,
vermi, di affacci armi sulla piazza del
paese a fare sentire il mio pianto.
Quando mio padre ritorn con la le~
vatr'ice io ero gi<\ nato e nonna Baribera, accorsa dalla casa vicina, mi
,aveva rac-colto dalle viscere .di mia
madre.

gi
ore

Il mio ingresso quaggi non fu punto


brillante, molte persone mi accolsero
borbottando
di non essere lasciate in

Era entrato 'nella casa un grande si~


lenzio, imprOvviso come una orazione
che doni allehiese
un mistero en~

pace neanche la domenica.


Il nonno Giovanni, che stava nel 'Pol~
laio ad aspettare
le uova, chiese co~
me fosse il nuovo venuto. Gli rispo~
sero maschio e fu tutta la sua con~
lsolazione.

tro

cui

appare

e dispare

-una

luce

di bont.
Verso le dieci si ud gi nella strada
passare un poveracc'iocantando
le
canzoni della domenica,
poi venne
dalla canonica
il mezzogiorno,
ru~
bato a grandi mani dal vento.
Mio padre era andato in ter-ca in~
tanto della levatrice e mia madre era

Dicono che mia madre mi guardasse


a lungo, piangendo'
di gioia, e mio
padre mi promettesse una pecora, peI
decimo mese. Poi mi misero in un
bagno di acqua'tiepida
sapore della poppa.

e conobbi

il

sguardo i mari, le genti. i solchi.


Intanto dacch il Signore aveva con
s il mio predecessore
costui non soffriva pi la stanchezza
come quando
era uomo e le sue ossa lo obbligavano a chiudere gli occhi per il sonno. Pass la notte, meravigliato.
tra
le preghiere
dei pii levitiche
erano
chiamati
da una campana.
alti dai
nudi giaciglio e portavano
un messale aperto ove stavano scritti i salmi
antichi, preghiere buone anche per i
tempi moderni. Alla sua prima libera
su di
alba -eg li pos il suo sguardo
una rosa, poi intese una musica di
angioli 'salir'e da una .,chiesa sepolta
nella nebbia ed un organo, vastoco~
me il vento, risalire gli spazi e riempirli.
Poi incontrarono
un frate che pareva
assorto in una profonda meditazione:
il mio predecessore
si ricord della
voce eloquente
dei quaresimali
dei
frati cistercensi che vagavano
attorno alla Via Appia. delle meditazioni
romane attorno il silenzio del Foro.
Avrebbe voluto conoscermi, io che ero
stato mandato
Egli domand
sa quel frate?
Il Signore
stino.

in sua vece quaggi.


al Signore: a che pen-

gli rispose:

Sant' Ago-

25 .

miliare

Chiss se i Santi saranno qui umili


pens.
come lo sono laggi
Allora Sant'Agostino
che aveva letto
in lui quel pensiero gli si fece accanto e lo consol con la lettura di
un salmo.

Pi tardi poi giunsero le allegre co~


mari per la veglia notturna,
come
si usa dall~ nostre parti allorch nasce un bimbo, e chi portava le uova,
chi due piccioni, chi una canestra
di farina. Salutarono
mia madre con

Adesso vedeva cose moltiplicate, erano sopra una citt sconosciuta.


Do-,
veva essere sporca perch le mosche
arrivavano
sino a loro. Sul cadere
della domenica i venti si scostarono
verso il nord onde portare
all'uropa.

grandi gesti di mano e posero tutta


quella grazia di Pio sulla tavola.
La pi vecchia tra le donne tir fuori
dalla tasca un' erba aromatica
e con

il freddo

11 mio predecessore
pens ai poveri
del suo paese e avrebbe voluto avvisarli di correre a prendere
le co~
perte.
Ma i freddi e i caldi arrivano di sor~

quella mi tocc la fronte


varmi dal malocchio.

lo non avevo che poche ore.

I! Signore guardava benigno il nuovo


arrivato. Erano passate sei ore e non
sentiva ancora fame, egli cercava di
nascondere
dentro una ruga i suoi
cinquanta anni di domicilio... Sanctus, Sanctus, diceva una campana.
Ora concluse il Signore, vedremo le
pie turbe andare a prendere
il tuo
giorno. Tu resta qui che non sai che
cosa sia il tuo bene e il tuo male.
Partirono in volo due avvocati, uno
presto

uno per

disse

il male.

il Signore

Ma basta un minuto per staccarsi dal


corpo della madre ed essere un altro
con una vita pr<?pria, con altri dolori,
creature divise che il destino rapida~
mente allontana
e disperde.
Questa storia del mio- predecessore
non propriamente
una storia. E'
diffusalnente
creduto in fede, tra la
,povera
gente marchigiana,
che chi
nasce venga per sostituirne un altro
che parte. Mia nonna mi diceva che
ogni stella che si stacca dal firmamento un'anima che parte dal mon~
do, per essa nasce un:altra
anima
dai sassi 'poich Dio pu fare un
uomo anche da un sasso. Invero io

Fate

- c' in

giro un aeroplano
dacacciq.
Dopo
mezz'ora ricomparvero
i due avvocati; il mio predecessore
pareva af~
flitto da una grande stanchezza
e
cercava 1,1n'ombra entro cui nasconde~si. Uno deg avvocati aveva le
mani ricolme di cambiali, l'altro portava una pagina di orazioni. II Signore comprese e sollev il fu~uomo
con una vela tesa al maestrale.

Che cosa ne faremo?


disse
...
mio padre ridendo, rivolto al parroco
don Gironzo, lungo e allampanato
come un pioppo di palude, che era
venuto in casa a partecipare della fa-

26

per preser-

Non ce n' bisogno - fece un'altra


- nato sotto una buona stella.

presa.

per il bene,

letizia.
Certo questo bimbo nato sotto buoni auspici; di domenica e il giorno di San Francesco
di Sales, Avr la penna buona...
sentenzi
ispirato il bravo curato
battendo
amorevolmente
le spalle a
,mio padre .
'
, Allora
il battesimo
per la Can~
delora,
reverendo
gli grid alle
spalle mio padre indi il vecchio sacerdote scomparve nel gran buio della
notte fonda come un mistero.

I! mio predecessore non ardiva acco~


stare tanto genio, vi aveva solo par~
Iato una volta, quand' era sulla terra,
in tempi di esami, ma il Santo era
di creta e abitava in una oscura
chiesa tenuta dai Passionisti in Tra~.
stevere.

non ricordo nulla, come voi. se pri~


ma di nascere sia stato qualcuno o
qualche cosa ma certo la fiaba della
nonna' mi piace e penso di avere
guardato i secoli raggomitolarsi
sulla
terra con perfetta indifferenza perch
il tempo non scalfisce le pietre.
In questo enorme equilibrio non so
se la' mia nascita sia un fatto apprezzabile
e se questa mia anima
che venne scoprendosi verso gli otto
anni non si meravigliasse
essa stessa
del suo po~tatore. Perch a un certo

punto il corpo
sere solo.
Certo in
nica di
giornate
gia e si
se tutto

si accorge

di non es-

quella ormai lontana dome~


gennaio, sulla quale, nelIe
di evasione dolorosa, indurasserena
la mia esistenza,
sia accaduto
io non ne so

nulla. Potrei dire come il poeta:

stato il vento, stato il mare, stata


una nube. La mia nascita da inelut~
tabile come un giorno di sole, nes~
suno pu impedire che il sole sorga
e illumini le cose e gli uomini. Non
credo che un uomo, sia pure il pi
umile o sia pure il pi grande,
costituisca una sorpresa per l'universo.
Tutto al pi c' un equilibrio
che
si sposta, la nuda materia chiamata
dall'Onnipotente
a divenire eternit,
essa che della eternit non che
un9-).morti'ficante testimonianza.
Ecco perch quando io penso alla
mia nascita e lle nascite degli altri
dico che non vi pu essere preghiera
pi alta per una creatura che dare al
mondo un'altra
,creatura, imitare in
qualche mc2c, nella imperfetta
co~
stituzione della natura umana, la mano del pi possente Creatore.
Neanche
le pi celebri tele o i pi
ammirati marmi evadono dalla materia, debbono essere visti da qualcuno per dirsi viventi dinnanzi
ai
vivi, ma non hanno un fiato caldo.
Le bestie lo hanno ma non riescono
a rialzare gli occhi da terra.
Per questi motivi il giorno mio pi
santo quello in cui mia madre mi
pqrtor e mi diede per battesimo il
dolore.
Ora anche se quella dbmenica, quelle
ore, quella casa, quel paese, povero e
rabbrividito,
sono tanto lontani
da
me e rincalzare
incessante
del tempo mi ha quasi rubato la fanciullezza e la gioia di vedermi, con umilt
simile alle piante, alzare a poco a
poco da terra, pure spero di potere
un giorno, a simiglianza del mio pre~
decessore,
incontrarmi
con il Buon
Signore e chiedergli che mi
da questa pozzanghera,
per
sto ad un altro che viene
dere la mia eredit, e seco
con le cicogne, i venti e le
(IllustraZIOnedi Emidio Adrialli)

raccolga
fare poa pren~
mi porti
onde.

e, fra questi il pi graNOTIZIE STORICHE veeranoe il dolosi


pi impressionante
fu quello
che
un
uomo
dissoluto
e
malvagio,
SUIVIGILIDELFUOCO
certo. ser N eri Abati, chierico priore
DI FIRENZEdi S. Piero Scheraggio, provoc vo-

Ogni brigata aveva sede in una bottega del proprio quartiere.

,;lontari~mente,
appiccando
il fuoco
in tre diversi punti della citt. In
questo incendio, avvenuto nel 1304,
bruciarono
le case degli Abati, dei
Nacci e degli Amieri, dei Toschi.

Alla Guardia erano aggregati:


due
rassegne,
o l'anternari; venti por~
tatori, ed un N otaro il quale accor~
reva sui luoghi dell'incendio e teneva
conto delle Guardie accorse e del loro

.Cipriani,
Lamberti,
Bachini,
Buia~
monti, Cavalcanti,
Gerardini,
Pulci,
Amidei, e Lucardesi; e tutta Via Ca~

comportamento,
riori Magistrati.

limala, e la loggia dell'Orto San Mi,


chele, il Mercato Nuovo, Santa Ce"
dlia, e tutta la Via di Porta Santa

\(
1416

\)

~e)
"'

Maria fino al Ponte Vecchio e, per


dirla col Villani, ...insomma
arse
tutto il midollo e il tuorlo e cari luo~
ghi della citt, e tra palagi
case pi .di 1700, con danno

\J

/"'

La citt di Firenze, fino dagli anni


pi remoti del medioevo, fu pi volte
funestata da incendi che minaccia~
rono di distruggerla
interamente.
Al verificarsi di simili disastrosi

av~

venimenti contribuiva in gran parte


la conformazione della citt, la quale
era costituita da case in cui abbon~
dava il legname e che erano addos~
sate le une alle altre su vie strette e
tortuose, senza regola alcuna.
Ma sovente anche le lotte e le di~
scordie politiche, gli odi tra famiglie,
le vendette personali, il bieco sfogo
di brutale malvagit, furono la causa
della prima scintilla o dell'estendersi
del fuoco.
Fra i molti incendi suddetti, alcuni
debbono essere ricordati perch eb~
bero conseguenze pi vaste e pi ter~
ribili e furono perci tramandati
co~
me fatti ai importanza
storica.
Il Villani
nelle [storie Fiorentine
narra,
per
esempio,
dell'incendio
che nell' anno 1115 distrusse
buo~
na parte della citt; e di quello che,
due anni dopo, 'rovin tutto ci che
il precedente non aveva distrutto; ed
ancora di quello che nel 1170 ...s'ap~
picc alle case di S. Martino al V e~
scovo e corse per vasta zona della
citt fino al Duomo di S. Giovanni .
Spesso.

come ho detto,

gli incendi

torri e'
infinito

di tesoro e d'arnesi, perocch in quei


luoghi era tutta la mercanzia
e le
care cose di Firenze .
Siffatte tragiche esperienze, che tan.
ta rovina e tanti lutti portavano,
indussero i fiorentini, fino da epo.ca im~
precisata e assai remota, ad istituire
delle squadre incaricate
di combattere gli incendi; ma notizie sicure
del funzionamento
di tale istituzione
si hanno solo nell' anno 1316.
Vi poi un decreto del 1344 del Governo della Citt nel quale si ram~
menta e ".si descrive una organizza~
zione preposta
al servizio di difesa
contro
il fuoco che si chiamava
Guardia del fuoco .
Fino ai primi del 1400 la Guardia
del fuoco funzion ininterrottamente
ma, essendo governata
dadisposi~
zioni frammentarie
e non sempre
precise, gli inconvenienti
non man~
carono, e perci, nel 1416, i Ma,
gistrati della Repubblica
Fiorentina
completarono
e modificarono tutte le
regole allora vigenti e le riunirono in
uno Statuto
intitolato:
De. modo
et forma tenendi circa estinguendum
ignem in civitate F1.orentiae .
Il detto statuto
(che ritengo sia il
primo documento storico in materia)
preciso e minuzioso e da esso appare che la Guardia
del fuoco era
c?mposta di quattro brigate,
ciascun quaEtiere della citt.

una per

Il Capo di ogni brigata si chiamava


Capodieci ed aveva sotto di s quattro maestri e cinque manovali.

per riferirne

ai supe-

I materiali
di cui disponevano
le
Guardie
del fuoco erano principal~
mente: sei scale a scaloni; vari man,
naioni della lunghezza di otto a ventI
braccia; bigoncioli con orecchi; bigoncioli con manico; bigonce grandi
sempre piene d'acqua; quaranta sec~
chie; secchioni di rame; ramponi di
ferro con pertiche; graffi di ferro con
asta e con fune; forche di ferro; scure e scuretti; sacchi di tela; lamiere;
pannelli;

torce; ecc.

r Capodieci ed i Maestri indossavano


una sopravveste
di cuoio e sul davanti avevano dipinta una mannaia
e di dietro le seste e la insegna del
quartiere;
i portatori avevano la sopravveste,
ma tanto sul davanti che
sul dietro portavano
dipinta in rosso
una secchia; tutti portavano
in te~ .
sta una sorta di elmo metallico chiamato celata.
Gli incendi venivano
segnalati
col
suono delle campane' a stormo. A tal
suono tutte le Guardie dovevansi re-care alla bottega, munirsi
nesi,'e correre all'incendio.

degli

ar-

La popolazione e le corporazioni
do~
vevano in vario modo aiutare nello
spengimento

del fuoco.

Le paghe erano magre ma fisse. Inol~


tre per ogni servizio compiuto, veniva pagata una indennit.
Questa organizzazione
rimase sostanzialmente immutata per diversi secoli
durante i quali la Guardia del fuoco
funzion regolrmente
e senza interruzioni.
Infatti,
Pietro

solo nel
Leopoldo

1760,

il Granduca

volle riformarla.

Ma la riforma ebbe un effetto poco


soddisfacente,
sia perch alla Guar~
dia si assegnarono
compiti che male
27

quanto gloriosa,
aveva
adeguarsi
alle esigenze
nuovi.
Nel

1809 Firenze

bisogno
di
dei tempi

era sotto

il domi-

nio Napoleonico
ed era governata
dalla principessa
Elisa BonaparteBaciocchi; e, naturalmente,
anche la
Guardia del fuoco ebbe a subire altri
radicali mutamenti. Com~ci col perdere il suo chiaro e italianissimo
nome per assumere quello di Compagnia dei Pompieri di Firenze
che
un pessimo francesismo.
Ed in ci
non vi da stupire quando si pensi
che in quel disgraziato
periodo di
tempo il Sindaco
di Firenze, culla
della lingua nostra, am farsi chiamare alla moda francese Maire .
L'organico
ed anche

1809

si addicevano

al suo

fu cambiato interament~,
i materiali,
ad onor del

vero furono rinnovati


temente forniti.
carattere,

sia

perch il servizio antincendi fu frammischiato a quello degli artiglieri e


perch fu aggiunta una categoria di
volontari chiamati Bonevoglie che in
pratica risultarono
malevoglie e che
causarono parecchi inconvenienti.
In questo periodo fu abbandonata
la
sopravveste di cuoio,
Per farsi riconoscere le Guardie portavano una medaglia
di ottone su
cui era inciso da una parte Sant'Antonio, protettore
del Corpo, e dal1'altra la insegna del quartiere,
Per contro furono provvis~i di alcuni
attrezzi nuovi fra i quali la prima
macchina per lanciare acqua che nel
resoconto di un incendio dell'anno
1779, cos descritta:
Un cassone fatto a carro, con entro diversi condotti di ottone e cuoio
per' unirsi insieme e gettare acqua
con tanto facile quanto industrioso
meccanismo a qualunque
altezza vi
sia bisogno,
E scusate se la pretesa era piccola.
Se il principid del I1800 segna 1'inizio di un travaglio
che dur molto
tern:jJo si deve pure notare che esso
dette principio anche al rinnovamento di tutto il servizio, e bisogna riconoscere che la vecchia organizzazione del1a Guardia
del fuoco, per

mandanti
ed Ufficiali, ed anche,
recenti, quelli di alcuni camerati
duti nell'adempimento
del nostro
vere comune.

pi
cado-

E se io mi soffermo in questo luogo


che invita a parlar sottovoce, sento
lo sguardo vivo di tutte quelle cose
come se esse avessero un'anima ed
un volto, e son tratto a pensare con
un po' di sgomento,
che bisogner
fare molto per meritare;
col lavoro
assiduo,
sionato

tenace, se:mpre pift appase febbrile, con fede sem-

pre pi salda nella missione


nostra; di essere i degni continuatori
dell'opera
di coloro che un giorno,
come ci narrano le carte ingiallite dell'archivio,
difesero
dai pericoli del
fuoco le care cose di Firenze antka.

ed abbondat;l-

Tramontata
la stella di Napoleone
e
tornati gli austriaci, i Pompieri furono oggetto
di molte disposizioni
del Governo non sempre vantaggiose per essi; e fu gran Ventura che
in quei tempi si succedessero
al Comando del Corpo, uomini dotati di
intel1igenza
e di fede i quali seppero, anche contro i voleri dei potenti, volgere a profitto della istituzione le varie vicissitudiili attraverso

Ed ugualmente bisogner dimostrare


di esser degni di entrare a far parte
del liUO,VOgrande organismo entro il
quale la lungimirante
e sicura opera
del Governo
Fascista,
guidata
dal
gran cuore e dalla gran mente del
Duce, ha voluto raccogliere
tutte le
nostre energie, la nostra fede, la nostra disciplinata passione, per volgerle al supremo interesse della Patria,
Dott.

Ing. LATINOBACCHERETI.'

le quali;" per le incertezze


del Governo e per la volubilit dell'amministrazione
comunale,
essa dovette
passare.
Entrata a far parte
lia, Firenze dedic

del Regno d'Itaamorose cure ai

suoi Pompieri e, con 1'opera di altri


valorosi Comandanti,
fec~ s che al
cominciare del 1900 essi fossero organizzati
esigenze

in modo rispondente
della citt.

alle

Oggi, i ricordi del passato vicino


e lontano si trovano,
custoditi dal
nostro

amore

e dal nostro

orgoglio,

nel nostro piccolo ,museo. Gli elmi


vistosi,
i fuciloni,
le pesantissime
mannaie, gli attrezzi che ,servirono
nei giorni remoti, i ricordi di incendi
e di rovine memorabili, riposano sul
velluto un po' sbiadito. Alle pareti
pendono- i ritratti degli antichi Co-

1853

28

VISITE
r

AI

CORPI

Nel mese di ottobre sono stati visitati i


seguenti Corpi:
ALESSANDRIA,ANCONA,AOSTA,AVEL.
LINO, BENEVENTO,BERGAMO,BOLOGNA,
CAGLIARI, CREMONA, COMO, CUNEO,
FIRENZE,GENOVA,GROSSETO,
IMPERIA,
LIVORNO, MESSINA, MILANO, NUORO,
PADOVA,PAVIA, PISA, POLA, RAVENNA,
REGOlO CALA8RIA, RIETI, SAVONA,
SIENA,SPEZIA,TERNI, TORINO,TRIESTE.

ATTIVIT DEI CORPI


VIGILI DEL FUOCO
Da BELLUNO
L'attiVLt del Corpo stata particolarmente Nl'tensa nei passati Hiorni specie
presso i dipendenti Distaccamenti.
A Pieve di Cadore un grosso incendio
sviluppatosi il 6 ottobre u, s. verso le
ore 21 e che aveva assunto proporzioni
allarmanti, stato subito circoscritto
per opera del locale Distaccamento, coadiuvato da quello di Cortina d'Ampezzo
,

prontamente inviato in muto,


Cos pure a Forno di Canale un incendio sviluppatosi verso le 24 dello'
ottobre in un ,fabbricato rumle e che
minaccia~a alcuni fienili e' depos:ti di
legna circostanti, stato subito domato
per !'immediato iintervento di quei vigili
del fuoco.
Il 14 ottobre u. s. s'Ono state riprese
le lezioni ai Giovani ,Fascisti che .frequentano il I<I Corso Premilitare Genio
Antincendi.
Da FOGGIA
Ha avuto luogo !'inaugurazione ufficiale
dei corsi premilitari. La cerimonia si
svolta nella Caserma di questo Capo~
luogo alla presenza di tutte le Autorit
civili e militari. Nel cortile deIla Casermaerano
schierati tutti i premilitari,
rappresentanze
dell'Esercito,' dell' Aero
nautica ed i battaglioni della G. I. L.
Fra gli specializzati si notva la squadra
antincendi inquadrata da un sottufficiale
istruttore di questo Corpo.
Dopo. la rivista, S. E. il, Prefetto, il
Federale ed il Comandante del Distretto,
hanno parlto ai giovani: il Federale
ha letto il messagHio del Segretario del
Partito ed H Comandante del Distretto
ha pronunziato un ele\'ato e patriottico discorso.
Fra le Autorit ~i era il C'Omandante. di
questo 32 Corpo.
La cerimonia si iniziata e chiusa con
il saluto al Re Imperatore e al Duce.

Da GENOVA
In data 13 settembre 1939-XVn avvenuto il cambio della guardia al Coman-

do del Corpo, tra ilComm. Ing. Rolando Silvestro, d,estinato a Torino al Compndo dell'83 Corpo, eil Comm. Ing.
Gaiani Mario, gi Comandante del1'89
Corpo Venezia.
I Vigili del Fuoco genovesi porgono ad
entrambi il loro devoto saluto augurale,
Da GROSSETO
Nel pomeriggio del 16 corrente si sono
svolti. in forma solenne, i funerali della
compianta signoraEbe
Pacini, consorte
diletta del Comandante di questo Corpo
Cosimini geom. Alberto.
La cittadinanza tutta ha pres'O viva parte al lutto che ha colpito negli affetti
pi cari il Comandante 'Cosimini, le due
tenere creature ed i famigliari tutti, a
dimostmzione delle doti di mente e di
cuore che animavano l'estinta.
Al seguito della salma si notava il ConsigHo d'Amministrazione,
con a capo il
Vice Prefetto, anche in rappresentanza
di S. E. il Prefetto e tutte le altr
Autorit locali ed Enti.
Tra le molte e bellissime corone spiccava un ricco cuscino, inviato dalla Direzione dei Servizi Antincendi, quella
del Corpo, del consorte, del Podest,
dei famigHaried
altri.
Tutto il personale dipendente ha preso viva parte al lutto, vegliando a turn'O la salma ed accompagnando l'estinta

.fino all'ultima dimora.

Al Comandante
Cosimini ed ai congiunti tutti rinnoviamo le espress:'Oni del
pi vivo cordogli'O.
Da LUCCA
L'attivit svolta dai Vigili di Lucca per
l'estinzione deglli incendi del' mese di' ottobre molto diminuita in rispetto a
quella del mese precedente, ed infatti,
sono stati registrati n. 4 interventi; dei

Fig. 1 - I;.UCCA- Dettaglio di Autopompa

quali-3 per incendi ed 1 per crollo di un


muro stradale in seguito ad alluvione.
Il primo incendio si veriJfcato in due
cascinali contenenti circa 30 quintali di
foraggio ed attrezzi agricoli. La zona
era sprovvista di risorse idriche e fu necessario richiedere le 2 autobotti per
fronteggiare l'incendio e salvare i numerosi pagliai vicini e l'abitazione attigua. Tali automezzi sono indispensabili
in simili localit, e sovente (all' atto della
richiesta) si provvede contemporaneamente alla loro partenza. Gli altri due
interventi si s'Ono verificati, il primo in
una cartiera, che ,fu spenta immediatamente, scongiurando ogni danno al fabbrkato; il secondo in una fabbrica di
fusti di legno.
Se questa attivit stata breve, i Vigili
sono stati ugualmente impegnati, sia nelle normali istruzioni di palestra ed al ca::;tello di man'Ovra, sia nell'officina e nei
magazzin'i, alla revisi'One del materiale
e del macchinario; riparando e modificando quanto poteva essere opportuno
per ottenerne un miglioramento.
Una di queste modifiche che il omandante ha voluto apportare alle due autobotti 'in dotazione a questo Corpo, elimina alcuni inconvenienti che si manifestavano, sia nella marcia dell'automezzo,
sia nel suo funzionamento impiegato come auto pompa nell' estinzione degli incendi.
Come si vede nella figura n. 1, la leva
di manovra che comanda il maschio a
tre vie per i vari funzionamenH della
turbina, stata sostituita da un volantino che ne rende pi facile la manovra
negli eventuali spostamenti del maschio,
a seconda si renda necessaria l'aspirazione dell'acqua, dalla botte o dalla presa esterna.

- Volantino

per manovra

di aspirazione

dell'acqua

29

Fig. 2 - LUCCA - Dettaglio di Autopompa - Presa d'acqua per il raffreddamento

del motore

L'inconveniente che si verificava a questo rubinetto, dopo molte manavre e


funzionamenta, era quello di rimanere
fortemente compresso alle pareti della
femmina, cos che non era ~pipossibile
manovrarlo per la sua insufficiente leva,
e si rendeva necessario batterIo o sollevario, rischiando di guastarlo. Alla turbina sono stati tolti i due spanditori
per l'inaffiamento stradale, e sostituiti
con due saracinesche munite di relativi
raccordi per due condotte, che sano sufficientemente alimentate, s da attenere
due getti efficacissimi anche se la turbina aspira l'acqua dal fasso.
L'altro inconveniente, era l'eccessivo
riscaldamento del matore per il funzionamento da .fermo come le comuni autopompe.
Tale sistema di raffreddamentb stato
applicata come vedesi nella figura n. 2.
Esso consiste in una presa d'acqua (posteriore alla turbina) mediante un tubo
da mm. lO con relativo ,rubinetto ed apposito filtro facilmente ispezionabile per
le 'eventuali pulizie. Una valvola di ri,
tegno (interpasta tra il ,filtro e la parte
inferiore del radiatore) impedisce lo
svuatamento del radiatore, quando si
voglia smontare il filtro. Un secondo

tubo da mm. 15 posto al disotto del camune'scarko


del radiatare, eraga can
facilit il supplementa dell'acqua, e nan
genera pre$siani nel radiatare. L'estremit inferiore di questo scarica munita di rubinetto. la cui levetta di manavra " calettata (mediante un' asticella) a
quella', del rubinetta di immissiane del['acqua cas da permetterne nel medesimo tempa Ile apert)lre a le chiusure.
Quando i rubinetti sano chiusi, il raf
freddamento ha il sua funzianamento
normale. Quando il matore deve azio-

30

'

nare la turbina per lunga tempa, e di


canseguenza
avverrebbe
l'eballiziane
dell' acqua, basta abbassare l'asticella
che callega i due rubinetti, perch l'acqua affluisca immediatamente al radiatare nella quantit necessaria per garantire al motare quella temperatura
narmale per il buonfunzianamenta.
Can
questa sistema di raffreddamenta
pu
essere garantita anche la marcia dell'autamezza quanda per cause imprevi
ste si davesse rampere la cinghia del
ventilatare, 'e quindi mancanda la necessaria ventilaziane si avrebbe un eccessiva riscaldamenta del matore.
In tal casa, senza perdita di tempa per
la riparazione, basta sala girare il valantino dalla normale pasiziane di chiusa, alla pasiziane incendia dalla batte, e
successivamente abbassare la levetta laterale di comanda dei due rubinetti, per
avere un afflussa di acqua suffidente al
raffreddamenta del motare.
Questa nuava sistemaziane appartata
alle nastre autabatti, non 'ha richiesto
alcuna madifica, sia alla tur:bina che al
radiatare, e quindi in brevissima tempo
le macchine passona essere riportate al.
lo stato primitiya, paich i cangegni talti sano diligentemente
conservati in
prassimit di ciascuna autobatte in piena efficienza d'usa.

Da MACERATA
Un incendia agricola stata spenta in
Comune di Civitanova IMarche.
Sana stati inaltre campiuti alcuni servizi
di prosciugamenta di. satterranei allagati
e diverse guardie ai lacali di pubblico
spettacala.

,
Da MODENA
Il 15 c. m. decedeva in seguita a malattia il Vigile volantaria Garutti Lina

del 53" Carpa Vigili del Fuaca d Madena (Distaccamenta di Finale Emilia).
Ai funeralierana
presenti le rappresentanze dei Vigili del Capalhoga e del distaccamenta di S. Felice.
N elle afficine del Carpa si sona ultimati i lavori di carrozzeria di un matafurqancino Guzzi 500 R della partata
dikg.
1000. Nulla stata trascurato
per rendere questo nuava autamezza rispondente alle esigenze del servizia al
quale stato destinata; sulla parte anteriare della carrozzeria stata callocata una matapampa barellabile da litri
300; nei sattastanti cassetti laterali si
trovana m. 200 di manichette ,da mm. 50,
nella parte' centrale in un ampia cassettane a farma di sedile per tre posti vi
sana badili, tridenti, acetilene, lampade
elettriche
portatili,
funi, caperta
di
amianto, cassetta medicinali. Nella parte
pasteriore simmetricamente dispaste sano due bambole di CO, della capacit
di kg. 15 Icadauna, il tuba di aspirazione, un nasa ,co.n m. 20 di tuba ed il
relativa soffione di alluminia.
Nell'interna
della carrozzeria
sempre
dalla parte pasteriare vi sana due estintari a schiuma ed a palvere, una lancia
can zaina e due latte cantenenti 20 kg.
di liquido schiumagena. Lateralmente si
travana altri cassettican
utensili da
muratore, guanti d'amianta e di gamma,
,fasce per tubi, catene e chiavi per lapidi.
Questa nuava autamezza ' stata cansegnata al Distaccamento di Finale Emilia venenda cas a campletare l'attrezzatura di un Carpa valontaria pasta ai
canfini della Provincia e che ha il campita di difendere una vasta zana agricala ed industriale dove in questi ultimi
anni sono sorti vasti magazzini per la
raccolta di forti quantitativi di canapa e
frumento.
Da NAPOLI
Il Corpo dei Vigili del Fuoco di NapolL/
ha largamente impe.gnato uomini mate,riali per il disastro verificatosi il lo
ottobre alla Rampa S. Gennaro dei Poveri a Capodimonte, causato dall'alluvione abbattutosi nella notte sulla Citt.
In questa localit, malgrado il piantonamento predisposto in seguito a verifica tecnica di un Ufficiale dei V'igili
del Fuaca, akuni bambini, per assistere
in posizio:ne dominante a un ,funerale,
scavalca vana la steccanata della rampa
pericalantee
venivano travolti dall'impravvisa ,ravina della rampa medesima.
Un' ampia e profonda voragine aveva
quasi ingoiata l'apera alta circa lO metri e le solide murature laterali di sast~gno.
Cinque bambini furono travolti nel crollo ~ due soltanto di essi furono dai vi-

gili tratti miracolosamente illesi dal condotto del fognone che sottopassa la
rampa.
Nel grave disastro furono impegnate in
permanenza per circa 24 ore ben "sei
squadre di vigili, in un primo tempo per
il ricupero dei corpi delle piccole vittime e successivamente per i lavori di
assicurazione delle costruzioni circostanti e per lo sgottamento delle acque accumulatesi nel cavo profondo, gravemente pregiudizievoli per le ,fondazioni
dei pilastri di sostegno dell'importante
arteria soprastante.
Da PADOVA
Durante il mese scorso, questo Corpo
oltre alle ordinarie giornaliere operazioni di Caserma, alle istruzioni militjriginnico sportive e manovre antincendi,
ai lavori d'officina e laboratorio per la
manutenzione e ricostruzione di materiale e delle carrozzerie, ha prestato vari
servizi di soccorso per incendio in citt
e in campagna.

Da SAVONA
Con semplke ed austera cerimonia,
stata benedetta la Statua di Santa Barbara, donata al Corpo dalla Direzione
Generale. Al termine della benedizione
il Rev. Padre Camillo dei Minori Cappuccini

- valoroso"Cappellano Militare

- ha rievocatola figuradella Santa


protettrice dei Vigili del Fuoco, auspice
delle fortune del Corpo. Ha brevemente
risposto con commosse parole il Co.
mandante Provinciale.
Sono in via di sistemazione i due nuovi
distaccamenti di Cairo Montenotte
e
Vado Ligure.
L'istituzione di questi distaccamenti, che
la Direzione Generale ha opportunamente disposto, verr a proteggere due
importanti zone industriali e mi.Jita~idella provincia, per le quali finora, nonostante i voti della popolazione, e degli
Enti industriali, non era stato creato
akun servi.io.
Da VERONA
Il giorno 9 settembre il Comandante e
tutti i componenti il Corpo non di guardia si sono recati con l'autarchica bicicletta in vi'sita al deposito carburanti e
lubdficanti della Ditta Bruno Lonardl
in via Fran'cesco Tol'bido, alla periferia
della citt, costruito di recente e coi pi
moderni criteri.
Accolti dal proprietario e dall'ingegnere
costruttore, i Vigili presero visione di
tutto !'impianto' e del rifugio antiaereo
ivi costruito.
Terminata !'interessante visita furono
messi in prova tutti gli apparecchi di
estinzione sia idrici che a schiuma, di
cui dotato il deposito.
I! giorno 14 ottobre si iniziato presso
la Caserma del Corpo Vigili del Fuoco

FOTOGRAFIA

MODENA

- La Caserma

del Distaccamento

di Finale Emilia inaugurata

PREMIATA

da S. E. il Direttore

Generale

dei Servizi Antincendi

di Verona il corso Premilitari Antin~


c~ndi.
Erano pre;enti gli elementi che l'anno
scorso hanno ,frequentato il primo corso
e che quest'anno frequntano il secondo.
Altri elementi nuovi sono assegnati al
primo corso che si svolge contemporaneamente al secondo. Il Comandante del
Corpo ha svolto una succinta prolusione sulla nuova organizzazione del servizio antincendie
sulle mete che la Di
rezione Generale dei Servizi Antincendi
si prefigge di raggiungere con la preparazione di queste fresche energie che
potranno 'essere chiamate a far parte
della nuova forz~ armata dello Stato.
I! giorno 17 ottobre alle ore 10,45 S. E.
il Prefetto comm. Letta ha fatto una visita alla nostra Caserma.

Questa visita ha particolare importanza


perch una delle prime visite che S.
E., da poco tempo trasferito a Verona
dalla R. Prefettura di N ovara (dove ha
lasciato un carissimo ricordo di s tra i
Vigili di quel Corpo per il suo reale interessamento) ha compiuto. Al suo arrivo ha trovato i componenti del Corpo
del Capoluogo e le rappresentanze dei
Distaccamenti schierati in armi e col labaro in testa al comando degli Ufficiali
e dell'Istruttore di Educazione Fisica.
N el cortile erano schierate pure 3 delle
ultime auto pompe carrozzate nelle officine del Corpo e alle ,quali in questa
occasione il Comandante ha voluto impartire la benedizione designandole rispettivamente col nome di Impero, Gondar, Tirana.
-

MODENA - La Caserma del Distaccamento di S. Felice sul Panaro inaugurata da S. E. il Direttore


Generale dei Servizi Antlncendi
31

54 Corpo

TRIESTE:

Effetti

di una tromba

marina

abbattutasi

Da VICENZA
Attivit durante il mese, limitata ad un
principio d'incendio in uno stabilimen.
to laniero in citt e a diversi camini
oltre a quello di un camioncino a gas
metano in un garage ddla citt.
Un solo grave incendio si sviluppat9
in un gruppo di case rurali a 14 km dalla
citt, che ha avuto origine nelle stalle e
si propagato ai fienili contenenti molto
foraggio; le due abitazioni furono per
salvate.
Nel corNle della Caserma il Coman.
dante ha fatto degli esperimenti di
spegnimento incendi di liquidi infiammabili presente anche il personale delle
squadre ausiliarie delle Officine Ferro.
viarie, dei iMagazzini della Provvida
della Stazione Ferroviaria.
Da T]UESTE
Nel pomeriggio del 13 settembre si abbatteva su Grado, stazione balneare,
una tromba marina, la quale aveva un
raggio d'azione dai 120 ai 150 metri,
vol sul paese a circa 200 km. all' ora,
senza, per, fare vittime, ma lasciando
gravi danni alle cose:' 'case scoperchia.
te, muri abbattuti, alberi divelti, le cabine della spiaggia si trovano quasi tutte rase al suolo, panchine di ghisa lungo
il viale sono ~state levate e portate in
. aria, i giardini sono una rovina. Sono
state danneggiate 38 case. L'opera dei
Vigili del Fu~co, al comando dell'ingeg'nere Uxa, stata anche :in questo caso
magnifica. Tutti i Vigili del Fuoco, compresi quelli del Distaccamento di Grado,
hanno cooperato nell' opera di demolizione e di puntellamento delle case pericolanti.
I danni ammontano ad un milione circa.
(5(,7) Roma, '939 - Soc. Tip. Castaldi

32

su Grado

A TTIVIT SPORTIVA
140 Corpo Bologna
Il Vigile del Fuoco, Gucdni Bruno. del
14 Corpo di Bologna, sergente maggiore-pilota deIla riserva nella R. Aeronautica, ha partecipato al IV Raduno
del Littorio per apparecchi da turismo.
Il Gu'ccini per conto della R. UN.A. ha

Napoli

Il giorno 9 ottobre 1939 a Napoli, or.


ganizzati dalla G.I.L., si sono svolti i
ca!J,1pionati italiani allievi di pugilato
alla presenza delle autorit locali e di
numerosa folla di sportivi. Il Vigile Iazzetta Vincenzo del Corpo di Napoli
stato proclamato campione italiano della
categoria medio.massimi.
Il giorno 9 ottobre 1939 a Genova ha
avuto luogo la selezione preolimpionica
di lotta greco-romana.
Il Vigile Panzariel1o Rosario del Corpo
di Napoli stato classificato quarto nella categoria leggi eri.
Il giorno 15 ottobre 1939 a Napoii si '
svolto il campionato di lotta greco-romana. Il Vigile Panzariello Rosario del
Corpo di Napoli stato proclamato
campione assoluto neIla categoria leggieri.
Si costituita nel Corpo di Napoli una
squadra di palla ovale che per le attitudini dei Vigili prepostivi certamente
avr delle buone affermazioni.
Con la cameratesca col1aborazione dei
canottieri Napoli un gruppo di Vigili
del Fuoco ha iniziato regolanriente un
allenamento neHa Yole di mare, sot,o
la guida di un esperto allenatore.'

91 Corpo Verona
Il 91 Corpo Vigili del Fuoco si clas.
sificato lo nel1e seguenti gare organiz.
,.zate dal Dopolavoro Provinciale di Ve.
rona, svoltesi il giorno 8 ottobre.
Torneo a squadre di palla a volo (p3rtecipanti squadre n. 8).
Torneo indiv~duale' palla a sfratto
tecipanti n. 36).

(par-

Torneo a squadre palla a sfratto


tecipanti n. 5).

(par-

Ecco il dettaglio:
T orneo palla a volo: 1" classificato con
la squadra: Chignola, F errari, Bonesini,
Corso, . R. Dalla Via, Scolari, Belli-

Vigile,del Fuoco Guccinl Brt~no

pilotato]' apparecchio tipo S.A.I.j3 Ing.


Ambrosini, con motore Fiat A. 50.80 hp.
Per mezzo della radio e dei giornali i
camerati hanno seguito le fasi del volo
che il collega ha portato felicemente a
termine, per quanto l'apparecchio richiedesse una certa perizia nella manovra.
Firenze ha conferito al Guccini il dono
di S'" E. il Prefetto e una medaglia di
bronzo. A Venezia, ultima tappa del
giro, egli ha ricevuto in dono un bellissimo portacenere in vetro di Murano.
Il Guccini ha partecipato alla campagna
"d'Africa ed decorato del1a Croce di
Guerra.

r,

nazzo.
Torneo individuale pallla
sfratto: lO
classificato Vigile scelto 'Pighi Albino
con m. 40,85.
'.

,.

Torneo a squadre palla a sfratto: lO


classificato squadra Vigili del Fuoco:
Pighi Albino m. 40,85, Sandrini Augusto m. 34,46, Zanella Raimondo m.
32:50, Scolari Angelo m. 31,65, Corso
M~rcelio m. 31,35. Tt. m. 171,21.
Il premio di L. 50 per il miglior notizirio mensile stato assegnato al Capo
Squadra Oiulio Ciari o del 77Corpo Savona.

Dott. Ing. DAGOBERTOORTENSI, Direttore responsabile

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