Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Le cronache del tempo ci mostrano chiaramente quali Nel 1765 il problema venne finalmente risolto da Bourgeois
pericoli offrissero ancora nel XVII secolo le strade della di Châteaublanc con l’invenzione dei riverberi (réverbères),
capitale francese al calare del sole; vie deserte, oscure, ossia lanterne ad olio provviste di un riflettore metallico;
infestate di briganti, a tal punto che risulta particolarmente ma il vero salto di qualità fu fatto registrare dallo svizzero
eloquente ciò che riporta Boileau nella sua sesta satira: Argand che fra il 1783 e il 1785 realizzò una lampada in
“i boschi più tetri e solinghi sono luoghi di sicurezza di fronte cui l’antico becco della lucerna veniva sostituito da un
alle vie di Parigi. becco di forma nuovissima, costituito da due piccoli cilindri
Infelice colui che un affare improvviso intrattenne un po’ concentrici di metallo tra i quali correva uno stoppino in
troppo nella tortuosità d’una strada! Ben tosto quattro forma di nastro (in grado di abbassarsi e alzarsi secondo
banditi, serrandogli la gola, grideranno: arrenditi, fuori la il bisogno) e di un tubo di vetro perfettamente cilindrico
borsa”. dalla base alla sommità. La fiamma anulare della nuova
lampada veniva così avvantaggiata da una doppia aerazione,
Successivamente, però, sarà proprio Parigi a perfezionare interna ed esterna, e il beneficio era ulteriormente
per prima l’illuminazione pubblica: più che alla comodità, accresciuto dal tubo che accelerava la velocità delle due
presa in considerazione solo in un secondo tempo, tale correnti d’aria.
introduzione rispondeva ad una necessità predominante
per la sicurezza personale del viandante. I primi tentativi La lampada Argand produceva una luce più luminosa, più
pubblici iniziarono alla metà del ‘500 e solo un secolo più bianca e più stabile di tutte le lanterne ad olio precedenti
tardi, precisamente il 2 settembre 1667 comparve un e i suoi benefici furono così evidenti da spingere il chimico
decreto fondamentale che prescriveva l’obbligo di collocare P.J. Macquer, membro dell’Académie des Sciences, a
lanterne sui muri di tutte le vie, piazze e crocicchi di strade. parlarne in questi termini lusinghieri: “l’effetto di questa
L’illuminazione mediante i cosiddetti ferri di facciata si lampada è dei più belli. La sua luce molto bianca, molto
rivelava ad ogni modo ancora insufficiente e in molti viva e quasi abbagliante supera di molto quella di tutte le
quartieri rimanevano in servizio gli addetti alla sicurezza lampade inventate sino ad oggi, e non produce alcun fumo.
pubblica notturna. L’annoso problema della scarsità di luce Per parecchio tempo ho tenuto sopra la fiamma un foglio
venne successivamente affrontato dal De Sartine, di carta bianca, che una fiamma che fa fumo avrebbe
luogotenente di polizia, che propose un premio a chi avesse annerito in poco tempo. Ma il foglio è rimasto
trovato un nuovo mezzo per illuminare Parigi. Indispensabile perfettamente bianco. Non ho, inoltre, sentito il benché
era soddisfare tre requisiti: facilità di servizio, intensità e minimo odore sopra e intorno alla fiamma della lampada
durata dell’illuminazione. di Argand”.
L’umanità accolse Nel frattempo, intanto, un
l’invenzione del medico avversario potente si stava
ginevrino in modo trionfale: levando da qualche anno
essa rappresentava una tappa contro i discendenti
decisiva nella storia dei mezzi dell’antica lucerna: il gas-
illuminanti e apriva scenari luce.
fino a quel momento L’illuminazione a gas
impensabili. rappresentava il risultato
dell’applicazione delle
La lampada ad olio grasso scoperte chimiche fatte nel
rimase per qualche tempo secolo precedente. Già da
l’oggetto di ogni tentativo. tempo, infatti, era noto come
Larget e Quinquet la combustione di alcuni
riformarono l’invenzione di fluidi aeriformi fosse
Argand proponendo un tubo accompagnata da un vivo
di vetro sempre cilindrico ma sviluppo di luce e di calore;
rastremato dalla fiamma in in particolare l’esperienza
su; riforma assai notevole aveva insegnato che il carbon
perché, obbligando in quel fossile, imprigionato in vasi
François Ami Argand
modo l’aria a lambire la chiusi ad un’elevata
fiamma, consentiva a temperatura, era in grado di
quest’ultima maggiore produrre un gas suscettibile
ossigenazione e intensità. di bruciare con scoppio; ma ancora nessuno aveva saputo
Il chimico Proust propose una seconda riforma, consistente trar partito da questo fatto.
in un serbatoio laterale che permetteva, tra l’altro, un L’idea di applicare all’illuminazione i gas combustibili che
maggiore utilizzo delle lampade appese ai muri dei palazzi. si formano durante la decomposizione di certe sostanze
Ancora, l’orologiaio Carcel, al principio dell’800, inventò organiche appartiene, senza dubbio, al chimico francese
un movimento di orologeria che permetteva una Filippo Lebon. Egli riuscì ad ottenere gas infiammabile
distribuzione meccanica, e perciò regolarissima, dell’olio dalla distillazione del legno e ciò poteva servire tanto per
mediante due piccole pompe: ciò escludeva, dopo interi il riscaldamento, quanto per illuminare. I mezzi impiegati
millenni, il principio dell’attrazione capillare. dal Lebon ricevettero in Francia un
principio di esecuzione, ma non furono spinti molto avanti:
Sulla strada dell’esclusione della capillarità seguirono la la morte improvvisa dell’inventore, trovato assassinato la
lampada aerostatica del meccanico Gerard, le lampade mattina del 3 dicembre 1804 ai Campi Elisi, arrestò in
idrostatiche di Kevr, Lange, Verzi e Thilorier, e quella a maniera brusca la
moderatore di Francot (tutte basate sull’elevazione dell’olio nascente industria.
mediante pressione d’aria, di liquidi, o di una molla); poi Gli studi dell’ingegnere transalpino vennero comunque
la lampada solare di Neuberger (1840), nella quale veniva ripresi in Inghilterra da W. Murdoch, il quale vi apportò
abolito lo stoppino e l’olio era ridotto in gas e quindi una sostanziale modifica: il legno fu sostituito dal carbon
bruciato. fossile. I suoi primi esperimenti col nuovo gas