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Lezione 1

Elettrostatica
Elettrostatica: branca della fisica che studia i fenomeni elettrici
“Già nell’antica Grecia (V secolo a.C.), si era notato che l’ambra strofinata con un panno presentava
delle proprietà attrattive verso piccoli corpi (piume, pagliuzze, fili).
L’ambra quindi si “elettrizza”

Il termine "elettricità" deriva proprio dalla parola greca "elektron", che significa ambra.

Esistono due tipi di stati elettrici (o cariche):


positivo (+), come quello del vetro;
negativo (-), come quello dell'ambra.

Cariche dello stesso segno si respingono, mentre delle cariche di segno opposto si attraggono.”

La carica elettrica è una grandezza fisica scalare dotata di segno ed è una proprietà fondamentale
della materia

La carica elettrica si conserva in tutte le interazioni; la conservazione della carica è uno delle leggi
fondamentali della fisica nucleare e particellare.

Annichilazione e e 
  Produzione di coppie e+e-   e  e

NB: Un oggetto si carica perché elettroni vengono trasferiti ( non creati) da un corpo all’altro
Carica Elettrica
La carica elettrica è quantizzata => esiste una carica fondamentale ( la carica
dell’elettrone) e tutte le altre cariche sono multipli di questa carica.

Un oggetto che risulta elettricamente neutro contiene un enorme numero di elettroni ma per
ogni elettrone è presente un protone carico positivamente per cui la carica netta è nulla.

L’unità di misura della carica nel sistema SI è il coulomb (C) che corrisponde alla carica
prodotta da 6,24 × 1018 elettroni .
La carica di un elettrone è quindi:
1
 1.60 10 19
C
qelettrone  e   6.24C1018
Perché il Coulomb?
Perché 1Coulomb corrisponde alla carica elettrica trasportata in 1s da un flusso di
corrente da 1A (unità di misura nel sistema SI della corrente che è una delle grandezze
fondamentali )
Serie triboelettrica
Effetto triboelettrico: fenomeno elettrico che consiste nel trasferimento, mediante strofinio, di cariche
elettriche tra materiali diversi (di cui almeno uno isolante)
La parola deriva dal greco “tribos”, che significa appunto strofinio Massima Carica Positiva
aria
pelle umana asciutta
amianto
vetro
mica
capelli umani
nylon
lana
pelliccia
Serie triboelettrica: La tabella mostra una serie di materiali, piombo
elencati in base alla polarità e all'intensità della carica acquisita. seta
alluminio
Un materiale in cima alla tabella tende a cedere elettroni (e a carta
caricarsi positivamente). cotone
legno
Quelli vicini al fondo tendono ad accettare elettroni (e a caricarsi acciaio
ambra
negativamente). ceralacca
gomma dura
mylar vetroresina
nichel, rame
ottone, argento
oro, platino
schiuma di polistirene
acrilico
poliestere
celluloide
orlon
schiuma di poliuretano
polietilene polipropilene
PVC (cloruro di polivinile)
silicio
teflon
Massima Carica
Negativa
Isolanti e conduttori
Le cariche possono muoversi all’interno di un oggetto.

Tale moto è detto Conduzione elettrica, e la facilità con cui le cariche possono muoversi in un materiale
dipende dal materiale stesso.

Classificazione dei materiali in funzione della “facilità” con cui le cariche si muovono al loro interno:
Conduttori: materiali nei quali le cariche elettriche negative possono muoversi con una certa facilità (in
generale tutti i metalli sono più o meno buoni conduttori)
Quando tali materiali si caricano in una certa zona, anche con una carica
piccolissima, essa si distribuisce rapidamente su tutta la superficie del materiale

Isolanti: sostanze nelle quali nessuna carica elettrica può muoversi (esempi di
isolante sono la bachelite, la ceramica, il vetro, la plastica) Quando gli isolanti si
caricano elettricamente (ad esempio per strofinio) la carica rimane localizzata in
una zona ristretta e non si muove verso le altre zone del materiale

Semiconduttori: sostanze a metà strada tra conduttori ed isolanti (Silicio e


Germanio)
In questi materiali la carica si può muovere quasi liberamente sotto
determinate condizioni ( superamento di un “gap di energia”)
Conduttori: Carica per induzione ecsfera
isolata
i r tond
tcu
(a) elettricamente
neutra
Prendiamo una sfera conduttrice isolata da terra elettricamente neutra

(b)
Avvicinando alla sfera una bacchetta di bachelite(isolante) caricata negativamente gli elettroni bacchettai d
(a)
più vicini alla bacchetta verranno respinti verso la regione più lontana della sfera (a causa
a negativamente
t a bachelite
c i r a c
della repulsione tra cariche di segno uguale)

La zona più vicina alla bacchetta avrà un eccesso di cariche positive, la zona più lontana
un eccesso di cariche negative
(b)
(c)
Mettendo in collegamento la sfera conduttrice (dalla parte dell’eccesso di elettroni) con la terra
mediante un filo conduttore, una parte degli elettroni, liberi di muoversi nel filo, migreranno
verso terra e lasceranno la sfera
(c)
(d)
Rimuovendo il filo conduttore, la sfera è di nuovo isolata.

Nella sfera si avrà un eccesso di cari positiva indotta.

(e) (d)
Allontanando la bacchetta, la carica elettrica positiva si distribuisce
uniformemente su tutta la sfera

La sfera risulterà carica positivamente


(e)
NB: Per caricare un oggetto per induzione non è necessario alcun contatto con l’oggetto che
induce la carica
Isolanti: Polarizzazione
La Polarizzazione è un processo che avviene negli isolanti simile all’induzione per i conduttori .

La polarizzazione è dovuta ad una “deformazione “ elettrica degli atomi dell’isolante quando vengono
messi in prossimità di un oggetto carico ( o più precisamente di un campo elettrico come vedremo in
seguito)

Molecole e atomi hanno carica netta nulla poiché sono composti da uno stesso numero di
cariche positive e negative.
+ +- +- -
Avviciniamo un palloncino caricato positivamente ad un isolante + +
(per esempio una parete) + +- +-
+ +-
Le molecole dell’isolante si “deformano” a causa della + +- +-
repulsione tra cariche dello stesso segno, +-
+
+ +- +-
+-
Le molecole si trasformano in dipoli con il polo positivo nella
zone più lontana dal palloncino +- -+ -

+
La polarizzazione genera uno strato di carica negativa sulla +- +-
superficie del materiale isolante. +-
+- +-
+-
lo strato di cariche negative è più vicino
all’oggetto carico positivamente delle
cariche all’altro estremo delle molecole,

la forza attrattiva sarà maggiore della forza


repulsiva ( a causa della differente distanza
tra le cariche in gioco).

La forza risultante sarà una forza


attrattiva fra l’oggetto carico
positivamente e l’isolante
Legge di Coulomb
Le forze elettriche sono alla base della nostra esistenza e della materia di cui siamo composti e
che ci circonda

Le forze elettriche vincolano gli elettroni a rimanere negli atomi, gli atomi a formare le molecole
….

Gli opposti si attraggono … e lo stesso discorso vale per le cariche..


Cariche di segno opposto si attraggono, cariche dello stesso segno si respingono.

Esempi:
•Gli spermatozoi hanno carica positiva … gli ovuli negativa … ma non appena uno degli
spermatozoi “raggiunge la meta”… l’ovulo inverte la sua polarità (spostando ioni di sodi Na+ sulla
superficie della membrana esterna) per creare una barriera per gli altri spermatozoi ed impedire la
polispermia
•I globuli rossi che trasportano ossigeno dai polmoni alle cellule del nostro corpo hanno la loro
superficie che presenta una carica netta negativa, ciò contribuisce ad evitare che possano aggregarsi

Coulomb misurò per la prima volta le forze elettriche


mediante una bilancia a torsione

1
F 2
r
r = distanza tra le due palline di sambuco
Legge di Coulomb
La forza elettrostatica tra due cariche è descritta dalla legge di Coulomb:

Siano q1 e q2 due cariche poste a distanza r l’una dall’altra. La forza elettrostatica tra queste
due cariche ha modulo dato da:
q
q F

1 r
k2
2
Dove k è la costante di Coulomb ed F è espressa in
N 1
k  8.99 109 N  m2 C 2
40
12 2
0  8.85 10
C
/(N  m) La forza elettrostatica è
q q inversamente proporzionale al
1
vuotoF 
1 2
 k dielettrica
o èFla costante del
quadrato della distanza fra le due
r 2 r2 cariche
Forza di Coulomb

le forze sono grandezze vettoriali e la forza coulombiana in particolare è una forza centrale.
La forma vettoriale della forza di Coulomb, cioè della forza esercitata dalla carica q1

sulla carica q2 è:
q1q2
Forza esercitata dalla k r̂12
carica q1 sulla carica q2 F 12
r2
rˆ12= il versore che va da q1 a q2
Se q1 e q2 hanno stesso segno ha lo stesso
F 12
=> F 12 allontana q2 da q1.
verso di rˆ12
Se q1 e q2 hanno segno opposto F 12 ha verso
opposto di attira q2 verso q1.
=> F
Se rforza
La un
ˆ12 corpo esercita
esercitata da
12 quna
sq1forza
2u
F12 su
si ricava un altro corpo,
direttamente l’altro corpo eserciterà su di esso una
dal terzo
principio forza F21 uguale in modulo ma di verso opposto
della dinamica:
Se un corpo esercita una forza F12 su un altro corpo, l’altro
corpo eserciterà su di esso una forza F21 uguale in
modulo ma di verso opposto:
q1q 2 q
F 21  F 12  k rˆ12  k 1 2
ˆ21
q 2
r r r
NB: la forza di Coulomb è valida2 esattamente solo per cariche puntiformi
Forza di Coulomb di un sistema di particelle
Quando sono presenti più cariche la forza di Coulomb agisce a coppie e la forza risultante su
ciascuna particella è data dalla somma vettoriale delle forze dovute a tutte le altre particelle

F 1  F 21  F 31  F 41  .... 
Fn 1

Principio di sovrapposizione. Data una distribuzione di n cariche puntiformi, la forza


risultante su ognuna di esse è pari alla somma vettoriale delle forze dovute alle singole
cariche.
Esempio:
Consideriamo tre particelle cariche posizionate come mostrato in figura. Calcolare la forza
elettrostatica netta F1,net agente sulla carica 1 per opera delle altre 2
3/4R
q1 q2
q1 = 1.6 10-19 C  q3

q2 = 3.2 10-19 C
 - x
F 1net  F1 F 21 
R

q 3 = -3.2 10-19 C
R = 0.0200 m F 31 3/4R
ˆ
q1 q3


q2
 

jx
F 21  F21  ˆ  F21  ˆ F 21 F 1F R
r31ˆ
- r21
ˆ


31
r 21
j

F 21   1.15 1024 N ˆj 

F 31  F31  rˆ31 F31 ˆj


q q 5.12 1038 C 2 2.0510 24
ˆj
F 31  N
F  k 3 4
31 1 3
 8.99 109 N  m2 C 2 2.25 104 m2  2.05 1024 N
R 2
  
F 1  F 21  F 31   1.15 1024 N ˆj  2.05 1024 N ˆj  9.00 1025  
ˆ
Concetto di campo di forza
La maggior parte delle forze di cui abbiamo esperienza quotidiana si manifestano solo quando due oggetti
entrano in contatto tra loro.
Tuttavia alcune forze, come la forza gravitazionale, la forza elettrica e la forza magnetica agiscono a distanza
(il sole attrae la Terra senza toccarla, una carica attrae un’altra carica senza toccarla).

 Nella concezione Newtoniana le forze sono azioni a distanza che si propagano senza un supporto
materiale

Per descrivere l’azione a distanza delle forze conviene introdurre il concetto di CAMPO, cioè una regione
di spazio in cui è definita una certa grandezza fisica.

Una massa o una carica elettrica o altre


àtfisiche
i tne provocano nello spazio circostante delle perturbazioni che si
rendono manifeste quando in tale spazio vengono introdotte altre entità fisiche che siano in grado di
recepirle.
Una regione dello spazio, che sia sede di perturbazioni viene detta campo; si parla quindi di campi
gravitazionali, campi elettrici, ecc.

NB: Con il concetto di Campo l’interazione tra entità fisiche prende un significato più generale. La
perturbazione portata dalla presenza dell’entità fisica (per esempio una carica) esiste anche in
assenza di una seconda entità che la possa recepire.

Per spiegare il concetto di campo, prenderemo come esempio l’azione della forza elettrica.
Campo elettrico
È sempre possibile definire in ogni punto dello spazio una quantità che descriva l’azione da
parte di una carica Q ( o distribuzione di carica) che una particella dotata di carica q subirà in
quel punto.

La carica q “di prova”, sarà soggetta ad una forza Fe misurabile.

Possiamo dividere questa forza per la carica di prova q, immaginata


ufficientemente piccola da non perturbare la distribuzione originale delle cariche
Si ottiene una quantità vettoriale, diretta come la forza:

Fe Campo elettrico
E
q
Questa quantità, detta Campo della forza F
opm
( a c elettrico generato da Q), non dipende dalla
carica di prova usata e descrive solo lo spazio intorno alla carica Q

Il campo elettricoE in un punto dello spazio è definito come la forza elettrica
agente su una carica di prova posta in quel punto diviso la carica q della particella di prova
Campo Elettrico generato da una carica puntiforme
Consideriamo una carica q puntiforme posta ad una distanza r da una carica di prova q0 (posta nel punto P
come in figura).
Per la legge di Coulomb la forza esercitata da Q su q è pari a:

qq0
Fk rˆ
r2
dove rˆè il versore diretto da Q a q0

Il campo elettrico generato da q nel punto P è quindi:


1 Campo elettrico generato da una
q q
E  k 2 rˆ  4 carica puntiforme q
r 0 r2
 rˆ

Il modulo di E è proporzionale a 1/r2: 1


E 
r2

Il modulo di E è proporzionale a q:


Eq
Se la carica q è positiva il vettore campo è diretto radialmente in verso uscente da q ( la forza che subisce la carica di
prova q0 è repulsiva) figura (b)

Se la carica q è negativa il vettore campo èdiretto radialmente in verso entrante nella carica q ( la forza è
attrattiva) figura (d)
Rappresentazione grafica di un Campo Elettrico:Linee di forza
Le linee di forza definiscono la direzione edl i verso dei campi elettrici in ogni punto dello spazio e
rappresentano un buon metodo per visualizzare i campi elettrici.
La relazione tra le linee di forza ed il campo elettrico è:
1) La direzione di una linee di forza o della tangente alla linea di forza(se curva) rappresenta la direzione del campo
elettrico in quel punto
2) Il numero di linee di campo che attraversano una superficie unitaria normale ad esse è proporzionale all’intensità
del campo elettrico (dove ci sono più linee di campo per unità di superficie il campo è più intenso
3) Le linee di forza escono dalle cariche positive ed entrano nelle cariche negative

Campo generato da una sfera carica negativamente Campo generato da una lamina con una
distribuzione di carica positiva uniforme
Le linee di forza sono distribuite radialmente intorno alla sfera
carica negativamente. La forza elettrostatica netta dovuta alla distribuzione di cariche
Le linee di forza sono entranti (in quanto la carica è sulla superficie è perpendicolare alla lamina.
La forza elettrostatica è uscente dalla lamina (in entrambe
negativa) e sono più dense vicino alla distribuzione ( dove il campo
è più intenso, ricordiamo che E1/r2) le superfici della lamina)
Le linee di forza sono quindi perpendicolari alla lamina e
La densità delle linee di forza quindi diminuisce
allontanandosi dalla sfera poiché la carica è distribuita uniformemente sulla lamina esse
hanno densità uniforme in quanto il campo elettrico è uniforme
Linee di forza del campo elettrico (2)

Campo generato da cariche uguali


puntiformi positive Campo generato da cariche uguali
puntiformi ma di segno opposto (dipolo)
Le linee di forza nonichiudono
s (poiché le due cariche
si respingono) ma terminano su oggetti lontani Le linee di forza si chiudono sulle cariche ( in
caricati negativamente quanto le due cariche si attraggono)
Questa distribuzione di linee di forza è in realtà Anche questa distribuzione di linee di forza è in
tridimensionale e per immaginarlo pensate di ruotare realtà tridimensionale e per immaginarlo pensate di
l’immagine intorno all’asse passante per le due ruotare l’immagine intorno all’asse passante per le
cariche due cariche
Campo elettrico dovuto ad un numero finito di cariche
Quando sono presenti due o più cariche puntiformi, il campo elettrico in qualsiasi punto dello spazio è
dato dalla somma vettoriale dei campi dovuti a ciascuna carica separatamente Principio di sovrapposizione
dei campi elettrici:

ETOT
E1
E2
Pb
!
r1
!
r2
E1 ETOT
+q2 +q1 E2

Il campo elettrico totale in un dato punto dello spazio, generato da un insieme finito di cariche, è
uguale alla somma vettoriale dei campi elettrici in quel punto generati
dalle singole cariche.

dove rˆiè il vettore diretto da qi a P ed ri è la distanza tra qi e P


Campo elettrico di un dipolo (3)

p  qd Momento di dipolo
p
elettrico E  2k
z3
Se consideriamo il momento di dipolo come un vettore, esso è diretto come l’asse ed ha verso che va
dalla carica negativa alla carica positiva

p
pqd
Se si misura il campo elettrico di un dipolo a grande distanza, non compariranno mai
separatamente q e d ma solo il loro prodotto.

Il campo quindi non cambia se viene raddoppiata la carica del dipolo e dimezzata la distanza tra le due
cariche o viceversa.

Si può dimostrare che, quando il campo del dipolo elettrico viene misurato a grande distanza, anche se in
un punto fuori dall’asse, il campo elettrico risulterà proporzionale all’inverso del cubo della distanza del
punto dal centro del dipolo
Campo elettrico di un dipolo di carica q e asse d calcolato in un punto ad una distanza r
dal centro del dipolo grande rispetto alle dimensioni dell’asse del dipolo
1
E
r3
Il campo elettrico di un dipolo si riduce quindi più rapidamente del campo elettrico generato da una
carica singola ( E  1/r2)
Il campo elettrico per punti distanti sull’asse del dipolo è sempre diretto come il momento di dipolo
Campo elettrico generato da una distribuzione continua di carica

A seconda del tipo di distribuzione di carica (di volume, di superficie, di linea) la carica
infinitesima dq associata all’elemento di distribuzione verrà espressa come:
dq  dV  = Densità di carica di volume per volume infinitesimo dV
dq   = Densità di carica superficiale per superficie infinitesima dS
dS dq  = Densità di carica lineare per lunghezza infinitesima dl
 dl
Se Q è la carica totale uniformemente distribuita in un volume V, la corrispondente densità di carica sarà:
Q
Densità di carica di
volume   C 
V m3 Carica per unità di volume


Se Q è la carica totale uniformemente distribuita su una superficie S , la corrispondente densità di
carica sarà:
Densità Q
superficiale di
carica
  C
S m2  Carica per unità di superficie

densità di carica sarà:



Se Q è la carica totale uniformemente distribuita su una lunghezza l la corrispondente

Densità Q
lineare di   C  Carica per unità di lunghezza
carica l
Lezione 1- Esercizi
Esercizio 1. Tre sfere conduttrici identiche A, B, C sono disposte ai vertici di un triangolo equilatero di lato d
(vedi figura). Esse hanno cariche iniziali rispettivamente di 2Q, 4Q, 8Q. Trovare il modulo della forza
tra A e C. Si eseguono poi le seguenti operazioni: si mettono in contatto momentaneamente con un sottile filo
A e B; poi si collega a terra A; infine si collegano temporaneamente col filo A e C. Trovare i moduli delle
forze tra A e C e tra B e C.
Esercizio 10. Due sfere conduttrici identiche,1 e 2, possiedono una egual
quantit`a di carica e sono tenute a una distanza reciproca molto
maggiore rispetto al loro diametro. Una forza elettrostatica F agisce sulla
sfera 2 per effetto della sfera 1. Si supponga che una terza sfera identica 3,
dotata di un manico isolante inizialmente scarica, venga messa in contatto
prima con la sfera 1, poi con la sfera 2 e infine venga rimossa. Si trovi la forza
elettrostatica che agisce sulla sfera 2 in funzione di F.
Esercizio 2. La figura mostra due cariche q1 e q2 tenute ferme a una distanza d

l’una dall’altra. Trovare l’intensit`a della forza elettrica che agisce su q1 . Si

supponga q1 = q2 = 20.0 µC e d = 1.50 m. Una terza carica q3 = 20.0 µC


vie4ne avvicinata e collocata come mostrato sempre in figura. Si determini
l’intensit`a della forza elettrica agente su q1
Esercizio 3. Quattro cariche sono disposte ai vertici di un quadrato, come
mostrato in figura. Si assuma q = 1.10 10−7 C e il lato del quadrato, a, uguale a
5.0 cm. Trovare le componenti verticali e e orizzontali della forza elettrostatica
risultante agente sulla carica +2q
Esercizio 4. Due sfere conduttrici identiche caricate con segno opposto si

attraggono con una forza di 0.108 N essendo tenute ad una distanza di 50.0 cm. Le

sfere vengono improvvisamente collegate con un filo conduttore, che viene poi

rimosso. Alla fine le sfere si respingono con una forza elettrostatica di 0.0360 N .

Trovare le cariche iniziali delle sfere.


Esercizio 5. Le cariche e le coordinate di due particelle nel piano xy sono q1 = +3.0 µC,

x1 = 3.5 cm, y1 =0.50 cm, e q2 = −4.0 µC, x2 = −2.0 cm, y2 = 1.5 cm. Calcolare l’intensità e

la direzione della forza elettrostatica su q2 . Stabilire la posizione di una terza carica q3 =

+4.0 µC affinché la forza elettrostatica netta su q2 sia nulla.


Esercizio 6. La figura mostra una lunga asticella di materiale isolante, senza massa,
imperniata al centro e bilanciata con un peso W posto alla distanza x dal suo
estremo sinistro. Alle estremit`a sinistra e destra dell’asticella sono poste le cariche
q e 2q rispettivamente, mentre sotto ognuna di queste cariche `e fissata una carica
positiva Q a una distanza h. Calcolare la posizione x dove deve essere appeso W affinch
´e l’asticella sia bilanciata.
Esercizio 7. Nella figura le cariche +1.0q e 2.0q sono poste a una distanza d l’una
dall’altra. Trovare E nei punti A, B, C
Esercizio 8. In figura, quattro cariche sono ai vertici di un quadrato e altre
quattro cariche sono poste nei punti intermedi dei lati del quadrato. La
distanza tra le cariche adiacenti lungo il perimetro del quadrato `e d. Trovare
intensit`a e direzione del campo elettrico nel centro del quadrato
Esercizio 9. Una sottile bacchetta isolante di lunghezza finita L possiede una carica
totale q, distribuita uniformemente su di essa. Dimostrare che l’intensit`a E del
campo elettrico nel punto P sull’asse perpendicolare della bacchetta (vedi figura)
`e dato da

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