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SCHEDA DEI

MINERALI
MINERALI PERICOLOSI
I minerali che andremo ad analizzare hanno effetti collaterali sulla salute dell’essere umano e possono
portare addirittura alla morte del soggetto.
ATTENZIONE!: alcuni di questi minerali POTREBBERO trovarsi nelle vostre case!
I minerali analizzati sono i seguenti:
 cinabro [HgS];
 torbernite [Cu(UO2)2(PO4)2·8-12(H2O)];
 galena [PbS];
 stibnite [Sb2S3];
 calcantite [CuSO4·5(H2O)];
 quarzo [SiO2].
Il cinabro, chiamato anche solfuro di mercurio, è un minerale prodotto
dall’unione tra lo zolfo e il mercurio, e appartiene alla classe dei solfuri. Il
cinabro è di origine vulcanica, ed è prodotto a temperature inferiori dei
100 °C. Fin dall’antichità i suoi scopi riguardavano la pittura e la
filtrazione dell’oro. Esso si presenta sotto un abito cristallino e la sua
composizione lo rende tossico per la presenza di mercurio.

La torbernite è un minerale appartenente ai fosfati, essendo il prodotto


dall’unione dell’uranio con il rame, e si presenza sotto un abito cristallino
a contorno quadrato. Questo minerale deve essere lasciato umido, per
evitarne la disidratazione e la consecutiva trasformazione in
metatorbernite. La torbernite è fortemente radioattiva, e per ciò comporta
danni da radiazioni all’essere umano, come la comparsa di tumori, perdità
di capelli e peli, necrosi cutanea e altre patologie.
La galena, chiamata anche solfuro di piombo, rappresenta l’unione tra lo
zolfo e il piombo, e appunto appartiene al gruppo dei solfuri. Spesso si
può trovare abbinato all’argento, cambiando nome in galena argentifera.
Si può trovare con composizioni cubiche o a ottaedri. Il suo uso era
diversificato per la presenza dell’argento o del piombo, la quale
quest’ultima ne è la causa della sua pericolosità.

La stibnite, chiamato anche solfuro di antimonio, e di conseguenza


appartiene al gruppo dei solfuri. Si presenta con prismi allungati e altri
appiattiti trasversalmente. L’utilizzo dello stibnite era per uso cosmetico,
ma durante il Medioevo veniva usato per creare posate. Da queste posate
il cibo veniva contaminato a causa della tossicità propria dello stibnite.
La calcantite è un solfato di rame idrato, e si presenza con cristalli a forma
di prismi tozzi. Esso si origina dall’ossidazione dei solfuri di rame in
giacimenti a bassa umidità o nei pressi di fumarole vulcaniche. La sua
tossicità è letale sia per le piante con cui entra in contatto, e, in quantità
elevate, anche per gli esseri umani.

Il quarzo, chiamato anche diossido di silicio, appartiene al gruppo dei


silicati, ed è il secondo minerale più abbondante nella crosta terrestre. Già
ben conosciuto dall’antichità, questo minerale si presenta come un
cristallo costituito da tetraedri, che assemblati in diverso modo, formano
varietà numerose di quarzo. Esso possiede una durezza fisica e una
stabilità chimica tale da essere impiegato in molti campi, come il campo
dell’orologeria, grazie alla sua proprietà di piroelettricità. La letalità del
quarzo sta nella sua polvere, la quale fu la principale causa di una malattia
contratta ai minatori, chiamatasi silicosi.
MINERALI IMPOSSIBILI
I minerali che andremo ad analizzare hanno un costo proibitivo per una persona con reddito medio, e a
portata dei personaggi più ricchi nel mondo.
I minerali analizzati sono i seguenti:
 californio [Cf. Configurazione elettronica:];
 benitoite [BaTiSi3O9];
 alessandrite [BeAl2O4];
 tanzanite [(Ca2Al3(SiO4)(Si2O7)O(OH))];
 rodio [Rh. Configurazione elettronica:];
 iridio [Ir. Configurazione elettronica:].
Carato = 0,2 grammi
Il californio è l’elemento numero 98 della tavola periodica, con simbolo Cf.
Esso è definito come elemento transuranico sintetico, ovvero posto al di
sopra dell’uranio, per le sue capacità radioattive, e sintetico perché ottenuto
artificialmente bombardando il curio con particelle alfa. Viene impiegato
come fonte di neutroni nei reattori nucleari, per sintetizzare nuclei di
elementi con masse pesanti, e nel campo medico per la cura dei tumori. Il
suo prezzo va sui 27 milioni di dollari al grammo.

La benitoite è definito come silicato di bario e titanio, e si presenta con un


abito cristallino piramidale, con cristalli di forma triangolare. Il suo nome
deriva dalla località californiana di San Benito, dove è stato rinvenuto nel
1906. Il suo costo, essendo una pietra preziosa, si aggira dai 3000 ai 4000
dollari al carato.
L’alessandrite è una varietà rara di crisoberillo, chiamati anche alluminato del
berillo. La sua particolarità sta nel cambiamento di colore tramite fonti diverse
di luce, dovuto alla sostituzione, in piccola parte, dell’alluminio con il cromo.
Questo effetto è chiamato anche tricroismo, poiché i colori scambiabili sono tre:
verde, rosso e giallo. Il cambiamento di colore avviene tramite l’assorbimento
della luce dal cromo, dalla luce naturale con un verde brillante alla luce
artificiale con un rosso porpora. Il suo valore varia dai 5000 ai 12000 euro o
intorno ai 12000 dollari al carato.

La tanzanite è una varietà di zoisite, ovvero un sorosilicato idrossi di calcio-


alluminio, e tra le sue caratteristiche vi si è il pleocroismo. In onore della
nazione di scoperta, questo cristallo viene raccolto solo in Tanzania, dove è
presente solo una miniera apposita, la quale rappresenta un’attività di lusso per il
paese. Il suo valore è di circa 4000 dollari al carato.
Il rodio è l’elemento numero 45 della tavola periodica, con simbolo Rh.
Questo minerale si trova in natura legata al platino, palladio e oro, ed è
utilizzato proprio come legante per questi materiali nell’industria
elettronica. Esso è di color bianco-argenteo e per questo è utilizzato
nella gioielleria. Il suo valore parte dai 250 dollari al grammo, e
continuerà ad elevarsi.

L’iridio è l’elemento numero 77 della tavola periodica, con simbolo Ir.


Esso è un minerale bianco-argenteo con sfumature arcobaleno, e da ciò
ne deriva il suo nome (iridium). Tutti gli acidi che vengono usati nel
campo chimico non riescono ad attaccare l’iridio, considerato il più
resistente alle corrosioni chimiche. Viene utilizzato nel campo
dell’elettronica per la costruzione delle tv OLED a luce bianca. Al
giorno d’oggi, il suo valore è di 30 euro al grammo.

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