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CREDENZE PRINCIPALI DELL’INDUISMO

L’origine dell’Induismo è antichissima e risale al pensiero di saggi vissuti nel nord dell’India oltre
tremila anni fa, ma non esiste un fondatore storico. Le prime elaborazioni filosofiche risalgono al I
millennio a.C.
Le parole indù, induista, induismo derivano dal nome del fiume Indo (chiamato Sinduh in sanscrito¹).
Il fiume era già noto agli antichi greci come Indos ed essi chiamarono India la regione circostante; in
seguito il termine si estese designando l’intero sub-continente.
Nell’XI secolo, con la diffusione dell’islam in India, i musulmani chiamarono indù tutti gli abitanti
dell’India che non fossero né musulmani né ebrei né cristiani.
Dal XVI secolo, con il diffondersi delle missioni, i missionari delle varie confessioni cristiane
definirono gli indiani pagani. Il termine induismo si affermò, soppiantando pagano per designare le
religioni dei popoli dell’India, a partire dal XIX secolo.
Uno dei pilastri dell’induismo è la dottrina della reincarnazione (o metempsicosi), in base alla quale, essendo
l’universo un ciclo continuo di vita e di morte (samsara), una volta morti si ritorna alla vita sotto forma
di essere umano o di animale. L’individuo si reincarnerà in una casta inferiore o superiore a quella
precedente a seconda del comportamento tenuto in vita e dell’osservanza dei precetti religiosi.
L’induismo comprende un vasto complesso di credenze e numerosi movimenti. Tutti gli induisti (o
indù) condividono però alcune credenze fondamentali. Una di queste è la fede in un principio
supremo, il Brahman, la forza spirituale presente in tutti gli esseri della natura e che si manifesta
attraverso un gran numero di divinità: Brahma, Vishnu e Shiva sono le figure divine più antiche, spesso
riunite in una triade (Trimurti) e rappresentate nelle raffigurazioni sacre come un’unica figura con tre
teste.
CREDENZE PRINCIPALI DELL’
INDUISMO
CREATA DA

ALESSIO E MAURO

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