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SCOMPOSIZIONE DI UN

TRINOMIO DI SECONDO GRADO


INTRODUZIONE

Ci sono particolari trinomi di secondo


grado che risultano ostici da
scomporre, sia con Ruffini che con altri
metodi, pertanto è necessario ricorrere
a un altro metodo di scomposizione,
ovvero la scomposizione di polinomi
di secondo grado tramite l’equazione
associata. È un metodo molto utile, che ????
consente di comprendere a priori se un
trinomio è scomponibile. Ovviamente
l’intuito gioca un ruolo importante, ma
se dovesse fare cilecca?
COS’È? IN COSA CONSISTE?

• Non ci resta che ricorrere a questo metodo. Ma che significa equazione


associata? Per equazione associata al polinomio si intende l’equazione
che si ottiene ponendo uguale a zero il polinomio da scomporre.

=0
COME SI PROCEDE?

• Bisogna determinare se il polinomio è quindi scomponibile. Come si fa? Nulla di


più semplice: si calcola il discriminante dell’equazione ad esso associata. Quindi:

=0
∆=
Determinato ∆, possono verificarsi 3 casi:
∆>0 -> il polinomio a cui è associata l’equazione è scomponibile
∆=0 -> il polinomio a cui è associata l’equazione è scomponibile
∆<0 -> il polinomio a cui è associata l’equazione è irriducibile
VERIFICHIAMO PERCHÉ
I L P O LI N O M I O È S C O M P O N I B I L E:
∆>0

• Se abbiamo appurato che il polinomio è scomponibile, si usa una particolare formula,


la formula di scomposizione:

• Ovviamente:
Dove per intendiamo le soluzioni dell’equazione, ovvero:
e
• RICORDA: sono definiti anche «zeri del polinomio» poiché, come sappiamo,
annullano l’equazione (in questo caso l’equazione associata) rendendola pari a 0.
Ma perché si usa proprio questa determinata formula? Dimostriamola!
IL POLINOMIO È SCOMPONIBILE

e
possiamo ricavare le seguenti relazioni:
= +==
*=
IL POLINOMIO È SCOMPONIBILE

• Dunque, riscriviamo l’equazione e sviluppiamo il secondo membro:


•=
• =
• Effettuo un raccoglimento parziale:
•=
• Sostituisco con e con
•=
•=
∆>0 ESEMPIO

• Prendiamo per esempio il seguente polinomio, e scomponiamolo:

• Associamo un’equazione:
• =0 ->
• Il polinomio, poiché il discriminante è maggiore di 0, è scomponibile, quindi
risolviamo l’equazione:
∆>0 ESEMPIO

• Applichiamo la formula :
• CON (= -4, =1)
•=
•=
• Il polinomio è quindi scomponibile in
∆=0 ESEMPIO

•E se il discriminante fosse uguale a 0?


•Poniamo l’esempio di:

•=0
•Come ci si deve ricordare, quando il discriminante è pari a 0, =
•Quindi, per determinare x, usiamo la formula -b/2a:

•Pertanto, se applichiamo la formula :


•=
=
Quando quindi l’equazione ha come discriminante 0, la formula è , quindi si tratterà sempre
di quadrato di binomio!

∆<0 ESEMPIO

• Potremmo per assurdo scomporre un polinomio la cui equazione associata ha


il determinante uguale a 0?
• Proviamo a scomporre questo polinomio:

• =0
• Poiché non può esistere nell’insieme R la radice quadrata di un numero
negativo, non siamo in grado di calcolare x, ergo il polinomio è
IRRIDUCIBILE!
SERVE QUESTO METODO?

• Nel caso non riuscissimo a intuire una scomposizione con Ruffini o


altri metodi, questo sistema ci può risultare molto utile, ma bisogna
avere una BUONISSIMA conoscenza delle equazioni di secondo
grado.

• Si ringrazia me stessa

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