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TROVARE I DIVIDENDI DEL TERMINE NOTO Un esempio di equazione di terzo grado è P(x): x³ + 4x² - 10x + 5

= 0. Quando ci troviamo di fronte un caso simile dobbiamo sapere che una delle regole che possiamo
applicare è la cosiddetta "Regola di Ruffini".

Nell'equazione riportata, il valore 5 rappresenta il "termine noto" (cioè il numero privo della variabile x).
Per procedere con la risoluzione bisogna trovare i dividendi del termine noto. Nel nostro caso, i dividendi
del numero 5 sono: ±1 e ±5.

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COLLOCARE I COEFFICIENTI DELLE VARIABILI IN ORDINE DECRESCENTE Sostituiremo questi dividendi


nell'equazione: in questo modo riusciamo a trovare il valore (tra ±1 e ±5). Sostituendo il valore 1 alla x
otterremo: P(1): 1 + 4 - 10 + 5 = 0 e cioè (svolgendo i relativi calcoli) 0 = 0.

Dopo andremo a collocare i coefficienti delle variabili in ordine decrescente in alto (il termine noto andrà
posto a destra della seconda linea ortogonale).

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PROCEDERE CON LA SOMMA ALGEBRICA Ovviamente nel caso in cui avessimo avuto: P(x) = x³ - 10x + 5
avremmo inserito nella casella della variabile x² il coefficiente 0 in quanto la suddetta variabile non è
presente.

Successivamente andremo a scrivere il valore che verifica l'equazione (x=1) in basso a sinistra.
Moltiplicheremo quest'ultimo con il primo valore (1), il risultato (1) andrà sistemato sotto il valore 4.

In seguito procederemo con la somma algebrica che darà come risultato 5, il tutto ripetuto fino ad azzerare
il termine noto.

A questo punto abbiamo ridotto il grado del polinomio; infatti possiamo scrivere: (x - 1)(x² + 5x + 5) = 0.

(N. B. Il valore che verifica l'equazione è x = 1 e non bisogna confonderlo con il -1)
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APPLICARE LA FORMULA Non ci resta per portare a termine l'esercizio che risolvere un'elementare
equazione di secondo grado. La formula per trovare x (1,2) sarà: [-b± √(b²- 4ac)]/2a.

Nel nostro caso, si avrà x (1,2) = [-5±√(25 + 20]/2a. Così potremo avere le soluzioni x1 = 1, x2 = (-5 + 3√5)/2,
x3 = (-5-3√5)/2.

Insomma, basta ricordare poche mosse e anche la risoluzione di un'equazione di terzo grado si rivelerà
molto semplice.

Infine, è utile ricordare che esistono altre tecniche, ma devono verificarsi delle condizioni particolari.
Invece, la risoluzione con il metodo di Ruffini è di facile applicazione e può essere sempre utilizzata.

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