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Equazioni

Equazioni, cosa sono e come si risolvono?


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Uguaglianze
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Identita'
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Equazioni parametriche di secondo grado


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Equazioni parametriche di primo grado


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Equazioni di secondo grado


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Equazioni di primo grado - Esercizi Risolti -


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Equazioni, cosa sono e come si risolvono?

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Le equazioni, in matematica e non solo, sono molto importanti. Impararle bene significa
capire poi argomenti più difficili, dove queste vengono spesso utilizzate. Ma cosa sono le
equazioni?

Cerchiamo di fornire una spiegazione semplice, facile da comprendere, partendo dalla


base.

Possiamo affermare ad esempio che:


dire 8 mele è come dire 5 mele più 3 mele
dire 10 panini è come dire 12 panini meno 2 panini
dire 6 gomme è come dire il doppio di tre gomme
e così via. In pratica, nella matematica, potremmo dire: 8 = 5+3
10 = 12-2
6 = 3x2
Ecco, queste sono semplici formule, dette "chiuse", dove il valore a sinistra dell'uguale è
identico al valore a destra dell'uguale (uguaglianza). Sono tutte vere, mentre sarebbe falso
dire che 9 = 4+1.
Sono formule con solo numeri, ma sappiamo che in algebra potremmo avere anche delle
incognite, come la "X" o la "Y". Bene, queste formule, dette invece "aperte", sono delle
equazioni, come ad esempio: X + 5 = 10
X + Y = 20
3X - 9 = 2X
Definizione di equazione
L'equazione è l'uguaglianza tra due espressioni, chiamate "membri" (a sinistra abbiamo il
primo membro e a destra il secondo membro), contenenti variabili (incognite) e costanti
(numeri), verificata per particolari valori delle incognite (soluzioni dell'equazione).
primo membro = secondo membro
(Potrebbe interessarti la nostra pagina sul Come risolvere le espressioni aritmetiche)
Cambio di segno. Ogni volta che un termine (numero o incognita) viene spostato dal
primo al secondo membro o viceversa, dal secondo al primo, cambierà di segno: se era
un "+" diventerà "-"
se era un "-" diventerà un "+"
Esempi di cambio di segno: X + 2 = 5
spostando il "+2" a destra dell'uguale, diventerà "-2"
X = 5 - 2, che poi darà X = 3
X = 10 - 2X
spostando il "-2X" a sinistra dell'uguale, diventerà "+2X"
X + 2X = 10, che poi darà 3X = 10
L'insieme delle soluzioni (o soluzione dell'equazione) è rappresentato da quei valori che,
inseriti al posto delle incognite, ci portano ad avere un'uguaglianza (come quelle viste un
attimo fa con solo numeri).
Per trovare le soluzioni si utilizzano i principi di equivalenza, che sono: Primo
principio di equivalenza
Sommando o sottraendo al primo e al secondo membro uno stesso numero (ad esempio
un 5 o un 12 o un 20, ecc...) o una stessa espressione (ad esempio un x+1 o un 2x-3, ecc..)
si ha un'equazione equivalente, ossia con la stessa soluzione (o lo stesso insieme si
soluzioni).
In pratica se sommo "10" al primo membro, devo farlo anche al secondo membro. Stesso
discorso per la sottrazione. In questo modo la soluzione non cambierà, sarà la stessa.
Secondo principio di equivalenza
Moltiplicando o dividendo sia il primo che il secondo membro per uno stesso numero o
una stessa espressione si ha un'equazione equivalente.
Questi due principi sono molto utili in fase di risoluzione dell'equazione.
Se ad esempio ci trovassimo davanti a questa: 3x = 6
grazie al secondo principio, possiamo dividere sia il primo che il secondo membro per il
numero 3, in modo tale da isolare la x: (3/3)x = 6/3
1x = 2
x=2
avanti vedremo un utilizzo pratico dei principi di equivalenza.
Per il momento tratteremo solo equazioni ad un'incognita, rimandando ad un altro
giorno quelle a due o più incognite: prima impariamo a camminare e poi a correre.
E per iniziare, partiamo da equazioni di primo grado, cioè quelle con l'incognita (ad
esempio "X") senza esponente (o se vogliamo essere pignoli, con esponente pari a 1).
Infatti, se la X fosse elevata al quadrato, avremmo di fronte un'equazione di secondo
grado (il grado è determinato dall'esponente più grande).
Prendiamo ad esempio l'equazione di primo grado, ad un'incognita, vista prima: 3X - 9
= 2X

Come si risolve l'equazione? Esercizi svolti


Cerchiamo prima di fare un facile schema, da seguire per trovare la soluzione.
Risolviamo le potenze, le moltiplicazioni, le somme, ecc... che si possono
risolvere subito.
Isoliamo, mettiamo da un lato (ad esempio, per semplicità, a sinistra dell'uguale),
tutti i termini che sono legati ad un'incognita, mentre a destra tutti gli altri termini, che
saranno poi solo numeri.
Ricordarsi di cambiare segno ogni volta che si sposta un termine a sinistra o a destra
dell'uguale (un +5 diventerà -5, così come un -2x diventerà un +2x)
Facciamo le somme e le sottrazioni che si possono eseguire, sia a sinistra che a
destra
Se l'incognita, rimasta a sinistra, è ad esempio moltiplicata o divisa (frazione) per
un numero, togliamo anche questo, dividendo (o nel secondo caso moltiplicando) tutti i
termini per quel numero
Esempio 1
Quindi, riprendendo la nostra equazione 3x - 9 = 2x, e seguendo lo schema, avremmo:
3x - 9 = 2x (qui non ci sono operazioni da poter subito fare, passiamo al secondo
punto)
Isoliamo la x, portando il 2x a sinistra e il -9 a destra:
3x -2x = + 9
Risolviamo le operazioni di somma e sottrazione, quindi 3x - 2x che ci dà 1x, cioè
solo x (l'uno non si mette, è sottinteso):
x=9
La nostra incognita x è già "da sola", non ha numeri che la moltiplicano o la
dividono, quindi la soluzione finale sarà proprio x = 9
Esempio 2
Ora, proviamo un'equazione che invece preveda tutti i punti del nostro schema, come ad
esempio: 4x + 3² = (3 · 2)x - 2²·(8-6)
Per non confondere la "x" con il simbolo della moltiplicazione "x" ("per"), utilizziamo il
simbolo "·", un puntino centrale, che indica l'operazione di moltiplicazione.
Ora, procediamo seguendo lo schema: Risolviamo prima le operazioni di potenza,
moltiplicazione, somma, ecc..
quindi, da:
4x + 3² = (3 · 2)x - 2²·(8-6)
abbiamo:
4x + 9 = 6x - 4·(2)
risolvendo ancora:
4x + 9 = 6x - 8
Al punto due, lo schema ci dice di isolare l'incognita x (cambiando sempre di
segno i termini che si spostano a destra o a sinistra):
4x - 6x = -8 -9
Dal punto tre, risolvere somme e sottrazioni, abbiamo:
-2x = -17
Infine, con il quarto punto dello schema, possiamo tranquillamente dividere tutti i
membri per "-2", in modo da avere la x "da sola" (per indicare la divisione utilizziamo il
simbolo di frazione " / "):

-2x / (-2) = -17 / (-2)

nel primo membro, (-2)/(-2) è uguale a +1 (un numero diviso per se stesso dà sempre
"1"), mentre nel secondo membro -17/(-2) è uguale a +17/2
(infatti sappiamo che il segno "-" moltiplicato o diviso per il segno "-", dà sempre il
segno "+")

quindi,

x = 17/2
L'obiettivo finale dell'equazione è infatti isolare completamente l'incognita, portandola
da un lato e spostando tutti i numeri dall'altro. Solo così possiamo rivolvere e trovare la
soluzione, cioè il valore della "X".
Esempio 3 Proviamo con un'equazione un po' più difficile 4(x-2) + 3x = -4(2+x) + 2³
seguendo sempre lo schema, punto per punto, avremo (questa volta scrivo solo i
passaggi, senza descriverli): 4x - 8 + 3x = -8 - 4x + 8
7x - 8 = 0 - 4x
7x + 4x = +8 + 0
11x = 8
x= 8/11
Facile, no?
Provate a fare altri esercizi, prendendo spunto dagli esempi e magari modificando i
numeri, i segni e le potenze.

Considerazioni e approfondimenti
Abbiamo visto la soluzione di alcune equazioni.
Possiamo ora notare che, dopo alcuni passaggi e calcoli, arriviamo ad una forma
dell'equazione descritta nei punti 3 e 4 del nostro schema, come ad esempio l'ultima
risolta:
11x = 8
Generalizzando, possiamo pensare al numero "11" (il coefficiente che moltiplica
l'incognita) come ad una "a", mentre il valore a destra dell'uguale come ad una "b".

In tal caso avremo: ax = b


e può anche essere scritta come ax - b = 0
che viene chiamata equazione di primo grado ridotta a forma normale.
La si può anche trovare sotto questa forma: P(x) = 0, ossia un polinomio uguale a zero.

Ci sono alcuni casi che si possono trovare in questa formula se a ≠ 0 (a diverso da


zero), allora esiste un'unica soluzione di x, cioè (b/a)
se a = 0 (a uguale a zero), allora possiamo avere due ulteriori casi:

1) se b ≠ 0 l'equazione non ammette soluzione


(infatti avremmo, da ax = b, che 0 = b con "b" diverso da zero: cioè, impossibile)

2) se b = 0 l'equazione può avere infinite soluzioni


(infatti, con ax = b che diventa 0x = 0, possiamo far assumere a x qualsiasi valore e il
risultato sarà sempre lo stesso; che x sia pari a 1 oppure 9999, l'equazione è sempre
valida, perché qualsiasi numero moltiplicato per zero dà zero)
Dopodiché, se volete passare ad un livello più difficile, leggete la pagina sulle
disequazioni, con il segno ">" e "<".
impararefacile.com
Uguaglianze

Uguaglianze In matematica un uguaglianza e' un uguale fra due enti


esempi possono essere
1+1=2
125 + 250 = 375
AB + BC = AC
a + a + 3a + 2a = 2a + 5a
Regola importante:
se un'uguaglianza e' vera si comporta come una bilancia a piatti: quello che c'e' su un
piatto deve variare come quello che c'e' sull'altro piatto altrimenti la bilancia non e' piu' in
equilibrio e l'uguaglianza non e' piu' valida Tra le varie uguaglianze poi possiamo
considerare alcune uguaglianze particolari: le identita'
Identita'

Identita' Un'identita' e' una uguaglianza in cui compaiono delle lettere e deve succedere
che per qualunque valore noi possiamo mettere al posto delle lettere l'uguaglianza deve
restare valida:
Esempio
a + a = 2a
e' un'identita' infatti prova a sostituire al posto di a qualunque valore, il primo termine
restera' sempre uguale al secondo
sostituisco 3
3 + 3 = 2·3
3+3=6
sostituisco 1234
1234 +1234 = 2·1234
1234 + 1234 = 2468
e questo va bene per ogni valore nota: quando una regola e' detta valida per tutti i valori
per dimostrare che non e' valida basta far vedere che esiste un valore per cui non vale La
seguente ad esempio non e' un'identita:
2a a a
--- = ---- + ----
bbb
perche' al posto di b non posso sostituire il valore 0:
Equazioni parametriche di secondo grado

Le equazioni parametriche di secondo grado, dette anche equazioni letterali di


grado 2, sono equazioni di secondo grado in cui oltre all'incognita sono presenti uno o
più parametri. Assegnando uno specifico valore a ogni parametro si può ottenere
un'equazione di grado 2, di grado 1 o senza incognite.

In questa lunga lezione spiegheremo il metodo per discutere, analizzare e


risolvere le equazioni letterali di secondo grado. Nella prima parte ci soffermeremo sul
procedimento per la discussione generale, mettendo in evidenza l'ordine delle operazioni
da effettuare e il loro significato algebrico, proponendo tra l'altro alcuni esempi svolti.

Nella seconda parte vi proporremo una scaletta, del tutto facoltativa, per la
risoluzione degli esercizi e dei problemi sulle equazioni parametriche di secondo grado
con le richieste più ricorrenti. ;)

Introduzione alle equazioni parametriche di secondo grado

Se avete già letto la lezione sulle equazioni parametriche di primo grado saprete
già qual è la differenza tra incognita e parametro, e avrete un'idea su come si effettua la
discussione di un'equazione parametrica. Il procedimento si basa sulla regola secondo cui
i parametri hanno la precedenza sulle incognite: bisogna analizzare il modo con cui i
parametri alterano la tipologia di equazione, e di conseguenza il suo insieme delle
soluzioni.

Tutta la logica di discussione dei parametri che abbiamo fatto per le equazioni
letterali di primo grado continua a valere anche per le equazioni parametriche di secondo
grado; l'unica differenza è che qui le cose si complicano leggermente. Poiché le equazioni
di secondo grado sono più elaborate rispetto alle equazioni di primo grado, i possibili casi
aumentano notevolmente in numero. Per rendere l'idea, assegnando un valore specifico a
un parametro l'equazione potrebbe avere grado 2; assegnandone un altro, potrebbe
tradursi in un grado 1; con un ulteriore valore del parametro, essa potrebbe addirittura
ridursi a un'equazione senza incognite.

Com'è facilmente intuibile lo scopo di questi esercizi non è quello di imparare un


metodo che funzioni in ogni possibile caso, perché i casi sono infiniti. L'obiettivo è
piuttosto quello di imparare a ragionare correttamente in modo da poter gestire ogni
possibile caso con il puro ragionamento. Così facendo si acquisisce un metodo logico che
permette di analizzare e risolvere qualsiasi equazione parametrica, non solo di secondo
grado.

Per tutti questi motivi, in questa lezione adotteremo un approccio nuovo. Vi


proporremo infatti uno schema che ricopre le principali casistiche proposte negli esercizi,
in modo da:
- darvi una panoramica che vi permetta di comprendere la logica delle equazioni
parametriche di secondo grado;

- fornirvi un metodo pratico per la risoluzione degli esercizi sulle equazioni


parametriche di secondo grado.

Per non appesantire troppo la spiegazione eviteremo il caso delle equazioni fratte
di secondo grado, che è piuttosto irrilevante dal punto di vista didattico.

Come discutere e risolvere le equazioni parametriche di secondo grado

La risoluzione delle equazioni di secondo grado non presenta difficoltà, essendo


legata alla famosissima formula che prevede il calcolo del discriminante (Delta). Se però
abbiamo a che fare con un'equazione letterale di secondo grado, sono necessarie
discussioni preliminari per capire come viene modificata l'equazione al variare dei
possibili valori del parametro.

Nel caso delle equazioni parametriche di secondo grado la forma normale non
cambia, solo che i coefficienti possono dipendere da uno o più parametri reali.

L'analisi e la discussione prevedono di ragionare per casi e per esclusione, e di


seguire un ordine preciso.

0) Analizziamo il coefficiente del termine di secondo grado. Se è parametrico


passiamo al punto 1), se non è parametrico passiamo al punto 2).

1) Se il coefficiente è parametrico, ne studiamo l'annullamento. Imponiamo

- Se il coefficiente del termine di secondo grado è nullo, l'equazione si abbassa di


grado. Di conseguenza i valori del parametro per cui risulta abbassano il grado
dell'equazione e, per quei valori del parametro, analizziamo a parte l'equazione ridotta.

- Se il coefficiente del termine di secondo grado non è nullo, l'equazione preserva


il grado 2. Individuiamo quindi i valori del parametro per cui risulta e passiamo al
punto 2).

2) Studiamo la realtà delle soluzioni e per farlo analizziamo il segno del


discriminante al variare del parametro. Nella pratica consideriamo la disequazione
- Se il delta è positivo, allora l'equazione ammette due soluzioni reali e distinte. I
valori del parametro per cui risulta garantiscono che l'equazione abbia due
soluzioni reali diverse tra loro.

- Se il delta è nullo, allora l'equazione ammette due soluzioni reali e coincidenti. I


valori del parametro per cui fanno sì che ci sia una e una sola soluzione.

- Se il delta è negativo, allora l'equazione non ammette soluzioni reali ed è


impossibile. I valori del parametro per cui rendono l'equazione impossibile.

3) Solo dopo aver effettuato le precedenti verifiche è possibile risolvere


l'equazione con l'usuale formula risolutiva e gli eventuali quesiti proposti dalle tracce
degli esercizi.

Tabella per la discussione e la risoluzione delle equazioni parametriche


di secondo grado

Ora che abbiamo visto come discutere e risolvere le equazioni letterali di secondo
grado, potremmo fermarci qui. D'altro canto questa tipologia di esercizi ben si presta per
proporre problemi di discussione molto variegati in sede di verifica e di esame.

A questo proposito abbiamo pensato di raccogliere, come spunto di


approfondimento, le principali richieste degli esercizi sulle equazioni parametriche e i
relativi metodi per esaudirle, con tutte le formule risolutive del caso. ;)

Prima di passare a esaminare i vari casi, vi suggeriamo di:

- tenere a mente le relazioni che legano le soluzioni (o radici) di


un'equazione di secondo grado:

- fare sempre attenzione ai casi particolari racchiusi implicitamente nelle richieste.

Con queste premesse possiamo esaminare la varie richieste che si possono


affrontare in questo genere di esercizi.
Equazioni parametriche di primo grado

Le equazioni parametriche di primo grado, dette anche equazioni letterali di


primo grado, sono equazioni di primo grado in cui oltre all'incognita compaiono uno o
più parametri. Fissando un valore per ciascun parametro si ottiene un'equazione di primo
grado normalmente risolvibile.

In questa lezione affronteremo un argomento che è tipicamente oggetto di studio


nel biennio delle scuole superiori, e che generalmente crea parecchia confusione agli
occhi degli studenti. Vedremo in particolare come studiare le equazioni parametriche
di primo grado al variare dei valori che possono essere assunti dai parametri, e
spiegheremo nel dettaglio la differenza tra incognita e parametro.

Come vedremo il nostro compito sarà quello di analizzare i possibili valori del
parametro prima di qualunque risoluzione che, senza un'opportuna discussione,
porterebbe a un risultato del tutto errato.

Nota per chi è in fase di ripasso: qui su YM è anche disponibile una lezione sulle
disequazioni letterali di primo grado. ;)
Cosa sono le equazioni parametriche di primo grado

Quando affrontiamo le equazioni di primo grado e le equazioni fratte di primo


grado, non abbiamo alcun dubbio: abbiamo un'incognita e dobbiamo determinare i valori
che, sostituiti all'incognita, rendono vera l'uguaglianza. In altri termini, dobbiamo
calcolare le soluzioni dell'equazione.

Ora facciamo un passo in avanti, e consideriamo due lettere . Immaginiamo


che siano due generici e non meglio precisati numeri reali, e consideriamo le
due equazioni

Quelli che abbiamo appena scritto sono esempi di equazioni letterali di primo
grado, e più precisamente di equazioni di primo grado con due parametri.

Le lettere prendono il nome di parametri e hanno un significato ben preciso:


se fissiamo un valore specifico per ciascun parametro, otteniamo un'equazione di primo
grado (standard nel primo caso, fratta nel secondo).

Il significato di un'equazione letterale di primo grado è dunque piuttosto


semplice: al variare dei valori dei parametri, essa descrive una famiglia di equazioni di
primo grado. Niente di strano fin qui, non trovate? :)

Qualcuno di voi starà pensando: perché mai dovrei preoccuparmi di risolvere


un'infinità di equazioni di primo grado in un colpo solo? Per il momento vi chiediamo un
po' di fiducia, e ci limitiamo a dirvi che nel prosieguo dei vostri studi questo tipo di
analisi vi permetterà di risolvere facilmente problemi molto complicati. ;)

Differenza tra parametro e incognita nelle equazioni letterali (di primo


grado)

La prima obiezione di fronte alla precedente definizione riguarda la differenza


tra incognita e parametro. Non vi nascondiamo che il trucco per imparare a risolvere le
equazioni letterali di primo grado (e successive tipologie) sta tutto nel comprendere qual
è il ruolo dell'incognita e quale quello del parametro, o dei parametri.

Sia l'incognita che i parametri sono lettere, e sono generalmente indicate con nel
primo caso e con nel secondo. In entrambi i casi abbiamo a che fare con lettere
che possono essere sostituite con valori numerici. Incognita e parametri presentano però
una differenza sostanziale sia concettualmente che in termini pratici.

- nel caso dell'incognita siamo noi a dover determinare i valori che, sostituiti ad
essa, rendono vera l'uguaglianza;

- nel caso dei parametri, possiamo considerare qualsiasi valore consentito, ossia
tale per cui l'equazione abbia senso; ogni volta che fissiamo uno specifico valore per
ognuno dei parametri otteniamo una specifica equazione, non più parametrica.

Dal punto di vista pratico la differenza riguarda l'ordine con cui intervengono
incognita e parametri. I parametri hanno sempre la precedenza sull'incognita, nel
senso che:

- prima si discutono i possibili valori dei parametri, per capire quale tipo di
equazione generano (determinata, indeterminata, impossibile);

- dopo aver stabilito quali sono gli insiemi di valori che individuano un'equazione
determinata, si procede al calcolo delle soluzioni.

Risolvere un'equazione letterale di primo grado significa:

(1) discutere i valori dei parametri e capire per quali valori l'equazione è
determinata, indeterminata o impossibile;

(2) trovare la forma generale delle soluzioni per quei valori dei parametri che
rendono l'equazione determinata.

La doppia fregatura delle equazioni parametriche di primo grado:

- la confusione tra il ruolo di incognita e parametro;

- la ricerca delle soluzioni: ciò che confonde è che, quando si considerano valori
del parametro che rendono l'equazione determinata, dovremo comunque esprimere una
soluzione generale espressa in termini dei parametri. Non avremo valori specifici, perché
dovremo esprimere la generica soluzione per ogni valore consentito per i parametri.

Sembra complicato? Potrebbe in effetti, ma non temete: fate riferimento agli


esempi, eventualmente rileggete l'introduzione teorica e vedrete che, una volta digerita la
logica, sarà tutto più semplice. Finiamola con i discorsi teorici e buttiamoci nella
pratica. ;)

Come risolvere le equazioni parametriche di primo grado

Nella risoluzione delle equazioni letterali di primo grado non c'è uno schema
unico, perché le possibilità sono infinite sia sul numero di parametri che compaiono nelle
equazioni di primo grado, sia nel modo con cui si presentano. Non ha quindi senso né è
possibile dare uno metodo di risoluzione con una scaletta di passaggi che funzioni in
generale. L'unico vero metodo di risoluzione per effettuare la discussione delle equazioni
letterali di primo grado prevede di capirne il significato e di procedere con l'analisi,
ricordando il significato di incognite e parametri e l'ordine con cui intervengono.

Dunque: come si risolvono correttamente le equazioni parametriche di primo


grado? Vediamo come procedere basandoci su alcuni esempi.

Esempi sulla discussione delle equazioni parametriche di primo grado

Vi proponiamo cinque esercizi svolti, in cui aumentiamo progressivamente il


livello di difficoltà e/o il numero di parametri coinvolti. Per vostra informazione, sappiate
che difficilmente affronterete equazioni letterali con più di due parametri, ma nulla vieta
che possa accadere: nel caso, vi suggeriamo di attenervi alla logica generale effettuando
la discussione sui valori dei parametri e, successivamente, risolvendo le equazioni.

Esempio 1 - Equazione parametrica di primo grado con 1 parametro


Poiché non è diversamente specificato, supponiamo che il parametro possa
assumere qualsiasi valore numerico . Effettuiamo la discussione dell'equazione
letterale di primo grado ricordando che il parametro ha la precedenza sull'incognita, e
osserviamo che:

- se , l'equazione si riduce a un'equazione senza incognita impossibile.

- Se , trattiamo il parametro come un non precisato numero e proviamo a


risolvere l'equazione

Da notare che, se fosse , il membro di destra non avrebbe senso perché non
si può dividere per zero. Tale eventualità è esclusa nel nostro caso e non c'è alcun tipo di
restrizione, né siamo indotti a pensare che ce ne siano. Concludiamo quindi che per
qualsiasi valore del parametro l'equazione è determinata, e che ammette come

unica soluzione .

Abbiamo finito. Possiamo classificare l'equazione al variare del parametro e


scrivere le soluzioni

Notiamo in particolare che non esiste alcun valore del parametro che generi
un'equazione indeterminata.

Osservazione - La terza fregatura nella discussione delle equazioni letterali di


primo grado

Prima abbiamo menzionato due fregature, e in effetti vi abbiamo mentito. :( Ce


n'è una terza, di cui ci si rende conto non appena si prova a risolvere qualche esercizio:
chi affronta le equazioni parametriche di primo grado per la prima volta si chiede come
sia possibile individuare a priori gli insiemi dei valori che modificano la natura
dell'equazione, rendendola determinata, indeterminata o impossibile.

L'obiezione ha senso, ma non dovete preoccuparvene troppo. Da un lato, ci vuole


un po' di esperienza, che ovviamente si sviluppa solamente con il continuo esercizio;
dall'altro, ben più importante, è risolvendo l'equazione normalmente che ci accorgiamo di
particolari valori che è necessario trattare a parte.

Se nel precedente esempio avessimo proceduto alla cieca, e avessimo tentato di


risolvere l'equazione senza alcuna discussione preliminare
Ci saremmo resi conto che è necessario escludere il valore per fare in
modo che il membro di destra sia ben definito. Per questo motivo, avremmo detto che

è l'unica soluzione dell'equazione per i valori del parametro ; avremmo


successivamente trattato il caso a parte, analizzando l'equazione nella sua forma
iniziale e sostituendo .
Equazioni di secondo grado

Nella lezione di oggi impareremo a risolvere le equazioni di secondo


grado, pure, spurie e complete. Analizzeremo i vari casi con esempi ed
esercizi svolti e con la presenza di radicali, i nemici di tutti gli studenti.

Spiegazione sulle equazioni di secondo grado

Come sono fatte le equazioni di II grado


Equazioni pure e spurie
Equazioni di secondo grado complete
Formula ridotta
Esercizi svolti e da svolgere
Ciò che non abbiamo mai incontrato negli esercizi sui sistemi di equazioni di
primo grado è il simbolo della potenza. Tutti gli esercizi di matematica fino ad ora
risolti, infatti, erano lineari, cioè nessuna di queste era elevata al quadrato. Oggi invece,
studiando le equazioni di secondo grado, vedremo come comportarci di fronte ad
un’espressione con il quadrato.
La forma canonica delle equazioni di II grado

La forma base, detta anche normale o forma canonica, di un’equazione di secondo


grado è:
ax2+bx+c=0
Quante sono le soluzioni di un’equazione di secondo grado?

Nelle scorse lezioni abbiamo già evidenziato che il numero di soluzioni è


sempre pari al grado del polinomio. Questo significa che un’equazione di primo grado
avrà una sola soluzione, mentre le equazioni di secondo grado hanno due soluzioni,
sempre. Per ogni caso che andremo ad analizzare le soluzioni saranno sempre e soltanto
due.
Può capitare che siano uguali tra di loro, ma sono sempre due. Lo vediamo bene
quando andiamo a risolvere le equazioni di secondo grado pure e in cui b=c=0
Equazioni di secondo grado pure e spurie

Si parla di equazioni pure e spurie quando uno o più coefficienti del trinomio
sono uguali a zero. Ovviamente il primo coefficiente, la a, è sempre diversa da zero,
altrimenti non avremmo un’equazione di secondo grado, ma di primo.
Può capitare invece che gli altri due coefficienti possano non esserci, cioè essere
pari a 0. Possiamo così analizzare tre diversi casi.
b=c=0

In questo caso la forma canonica diventa, annullando b e c,


ax2=0 → x=0
Molto semplicemente questa equazione di secondo grado ammette come
soluzione soltanto x=0. Ecco i passaggi per trovare la soluzione:
ax2=0 → x2=0 → x=0
Abbiamo cioè spostato il coefficiente a al secondo membro così come abbiamo
imparato a fare negli esercizi sulle equazioni di primo grado. Per eliminare il quadrato
è stato sufficiente fare la radice quadrata di entrambi i membri dell’equazione.
Da notare che, nonostante la soluzione ci sembri unica, cioè x=0, in realtà le
soluzioni sono due: +0 e -0. Per semplicità si indica direttamente x=0.
Questo per due motivi. Il primo di carattere teorico – le equazioni di II grado
hanno sempre due soluzioni – il secondo invece più pratico: quando risolvo la radice di
un numero ne ottengo due.
Esempio:
√4=±2

La radice di 4 non fa 2, perché siamo nei numeri relativi, ma fa +2 e -2. Questo


perché se facessimo l’operazione inversa, cioè il quadrato, sia -2 che +2 porterebbero alla
stessa soluzione. Cioè 4. Quindi la radice quadrata di 4 fa +2 e -2.
Equazione di secondo grado pura (b=0)

Si parla di equazione di secondo grado pura quando il coefficiente del termine


di primo grado è pari a zero. L’equazione diventa così:
ax2+b=0
Ti ricordi come risolvere le equazioni di primo grado? Se la risposta è no,
ovviamente ti consigliamo di rileggere la lezione sulle equazioni di I grado. Qui non
cambia assolutamente nulla, si portano i termini noti al secondo membro e si lasciano le
incognite a sinistra.
ax2=-b
A questo punto si porta il coefficiente dell’incognita a secondo membro e, per
eliminare la potenza, si fa la radice quadrata al primo e secondo membro.
x2=-b/a
x=±√(-b/a)
Come nel caso precedente avendo risolto una radice quadrata ho due soluzioni,
una positiva e una negativa.
Esempio:
-2x2+1=0 → -2x2=-1 → 2x2=1 → x2=1/2 → x=±√1/2
Equazione di secondo grado spuria

Ci troviamo di fronte ad un’equazione di secondo grado spuria quando il termine


noto è uguale a 0. Quando c=0, mi trovo in una situazione particolarmente vantaggiosa
perché posso risolvere più rapidamente attraverso le regole per la scomposizione dei
polinomi. Infatti, semplicemente con una messa in evidenza totale, posso risolvere
l’esercizio:
x2-2x=0 → x(x-2)=0
A questo punto ricordandomi che se ho una moltiplicazione tra fattori uguali a
zero (legge dell’annullamento del prodotto) posso risolvere imponendo ognuno pari a
0, posso risolvere l’esercizio trovando le due soluzioni:
x1=0 e x2=2
Approfondimento: guarda la lezione sulle equazioni spurie
Come risolvere un’equazione di secondo grado completa

Nel momento in cui nessuno dei coefficienti dell’equazione si annulla, ci


troviamo di fronte ad un’equazione di II grado completa:
ax2+bx+c=0
La formula per risolvere le equazioni di secondo grado è:
SPECIAL_IMAGE-09e02ce07ad1d7a51e93de22a3375b85.jpg-REPLACE_ME
In questa formula risolutiva, applicabile sempre e comunque siamo in presenza di
equazioni di secondo grado, ha un termine sotto radice chiamato discriminante e si indica
con la lettera maiuscola greca Delta:
Δ=b2-4ac
Studiando le proprietà dei radicali, abbiamo visto che una radice non può essere
mai negativa. Questo significa che il delta, il discriminante, non può mai essere minore
di 0, ma solo maggiore o uguale di 0, altrimenti l’equazione si dice che non ammette
soluzioni reali.
Esercizio svolto

3x2+2x-16=0
SPECIAL_IMAGE-3f82525fcb5231af18afeb3465e739cc.jpg-REPLACE_ME

Come puoi vedere, in questo esercizio sulle equazioni di secondo grado, alla fine
sono arrivato a calcolare la soluzione con pochi passaggi algebrici.
La formula ridotta per le equazioni di secondo grado

Quando il coefficiente b è pari, è possibile risolvere le equazioni di secondo


grado sfruttando la formula ridotta con il delta quarti.
I docenti si preoccupano spesso a scuola che i ragazzi sappiano utilizzare bene
questa formula, che in realtà, a nostro avviso a un’utilità piuttosto marginale. Il nostro
consiglio è di memorizzare bene la formula generale, sapendo che esiste comunque
anche la ridotta. Portano allo stesso risultato ma l’ultima può essere usata solo quando b è
pari. Ecco un esercizio risolto:
SPECIAL_IMAGE-08834b4c779e3e8919136615679e8e81.jpg-REPLACE_ME
Da notare che le soluzioni finali sono delle radici. Come comportarci in questo
caso? Nessun problema, la soluzione resta così com’è…
Vedremo nella prossima lezione degli esercizi svolti sulle equazioni di secondo
grado. Ti consigliamo vivamente di esercitarti, perché quello che hai studiato oggi non è
una nozione matematica difficile, ma che troverai molto di frequente nei prossimi anni.
Se ti restano dubbi sulla parte teorica, vuoi porci delle domande o vuoi chiederci
informazioni, contattaci e verremo incontro ad ogni tua esigenza.
esercizimatematica.com
Equazioni di primo grado - Esercizi Risolti -

Equazioni di primo Grado - Esercizi Risolti -

A Cura della Dr.ssa Genny Mazzo


Esercizio 1

2(3x + 1) + x - 3(2x + 1) = x + 4 (x - 1) - (4x + 3) equazione di primo grado


numerica intera

EQUAZIONE IMPOSSIBILE

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