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4x = 12
vera soltanto se al posto dellincognita x si pone il valore numerico 3.
Infatti, si ha:
4 3 = 12,
12 = 12.
x 3, invece, si ha: 4x 12
I valori delle incognite che verificano unequazione si dicono soluzioni o radici dellequazione.
Per le equazioni algebriche a unincognita, il numero delle radici dipende dal grado delequazione.
1.
x=5
Il risultato ottenuto rappresenta una soluzione del problema perch compatibile con la condizione del
problema espressa dalla relazione x > 2.
Si pu quindi affermare che il problema proposto possibile e la sua soluzione espressa da x = 5.
2.
Sia 4x 7 = 0 lequazione risolvente un certo problema per il quale sono accettabili soltanto
valori interi dellincognita x.
x=
7
4
7
non un numero
4
intero. Questa volta, cio, la condizione del problema non stata rispettata, contrariamente a quanto
successo nel caso precedente.
Si conclude che il problema proposto impossibile, ossia non ammette soluzione.
3.
x=k2
La radice dellequazione non costante, cio non un numero ben definito e preciso come nei due casi
precedenti. Al variare del parametro k, infatti, variano i valori della radice x dellequazione.
Si dice che x una funzione della variabile k. Per certi valori di k si trovano valori di x maggiori di 5,
per altri minori o uguali a 5.
Questa volta non si pu affermare che il problema sia possibile o impossibile. La possibilit o meno del
problema dipende dai valori di k. Il problema possibile per tutti quei valori di k per cui x risulta
maggiore di 5; impossibile, invece, per tutti quei valori di k per cui x risulta minore o uguale a 5.
Si dice che se lequazione risolvente un problema parametrica, il problema non assolutamente
possibile o impossibile; cio, come si detto prima, dipende dai valori del parametro presente
nellequazione.
Insomma, mentre nei primi due esempi si trattato soltanto di accertare se le radici delle equazioni
fossero compatibili con le condizioni del problema, in questo caso, invece, bisogna chiedersi per quali
valori del parametro la radice dellequazione rispetta la condizione del problema. In ci consiste la
discussione delle equazioni parametriche.
Ponendo
k2>5
si trova:
k>7
La radice dellequazione maggiore di 5 per k > 7; minore o uguale a 5 per k 7. Si afferma allora
che il problema possibile per k > 7, impossibile per k 7.
Ora saranno presentati i vari metodi di discussione delle equazioni parametriche di primo grado.
Paolo Siviglia
ax + b = 0
Se i coefficienti a e b sono numeri reali, lequazione detta numerica e la sua soluzione :
b
a
A seconda dei valori di a e b, lequazione si dice: determinata, impossibile o indeterminata.
x=
La radice di unequazione di primo grado pu essere considerata come lascissa del punto di
intersezione della retta y = ax + b con lasse delle ascisse. Infatti, dal sistema:
y = ax + b
y = 0
per la propriet transitiva della relazione di uguaglianza, si ha:
ax + b = 0
Si pu dire allora che lequazione:
ax + b = 0:
Come noto, una retta interseca lasse x se il suo coefficiente angolare diverso da zero.
Poich il coefficiente angolare della retta y = ax + b a, la retta interseca lasse x se a 0.
Quindi:
y = ax + b
y = ax + b
a>0
O
b
a
a<0
x
Fig. 1
per a 0, lequazione
b
a
ax + b = 0 determinata e la sua
b
radice vale x = ;
a
per a = 0, la retta
y = ax + b diviene y = b;
se b 0, la retta y = b
risulta parallela allasse x;
1.
y
y = ax + b
a=0 e b0
O
x
Fig. 2
2.
y = ax + b
O a=0 eb=0 x
se b = 0, la retta y = b
diviene y = 0 e coincide
con lasse x.
lequazione ax + b = 0 impossibile, ossia non ammette soluzioni. Nel secondo caso, invece, ha
infiniti punti in comune con lasse x e perci lequazione ax + b = 0 indeterminata, ossia ammette
infinite soluzioni.
Si consideri ora unequazione di primo grado come, ad esempio:
(3k 2)x 5k + 1 = 0
con k numero reale arbitrario.
Come si vede, i coefficienti dellequazione non sono numerici bens funzioni del parametro k. Si ha,
cio, unequazione parametrica. Risolvendola, si ottiene:
x=
5k 1
3k 2
I valori di x dipendono dal parametro k. Si dice allora che la radice dellequazione pu assumere infiniti
valori in corrispondenza degli infiniti valori che possono essere assegnati al parametro k.
Ad esempio:
per
k=2
si ha:
x=
10 1 9
=
62 4
per
k=5
si ha:
x=
25 1 24
=
15 2 13
e cos via.
Se si vuole che lincognita x assuma particolari valori, ad esempio maggiori di un dato numero,
necessario attribuire al parametro k valori tali che le corrispondenti radici che si ottengono verifichino le
condizioni imposte. Mentre per le equazioni numeriche basta accertare semplicemente se le radici
soddisfino eventuali condizioni, per le equazioni parametriche, invece, bisogna discutere i risultati per
stabilire in corrispondenza di quali valori del parametro risultano verificate tali condizioni.
ESEMPI
Data lequazione parametrica: (2k 5)x + k 3 = 0,
parametro k , si ha: x = 4.
1.
PRIMO PROCEDIMENTO
Risolvendo lequazione, si trova:
x=
3k
2k 5
3k
=4
2k 5
Risolvendo lequazione in k, si trova il valore del parametro per il quale viene verificata la condizione
posta.
3 k = 8k 20,
Si ha:
Per
k=
9k = 23,
23
la radice dellequazione 4.
9
k=
23
9
Paolo Siviglia
Il procedimento applicato costituisce il cosiddetto metodo diretto della discussione.
Infatti, risolta lequazione, si posto direttamente il risultato uguale a 4.
Per la verifica, si pone
23
al posto di k e si risolve poi lequazione numerica ottenuta.
9
23
1
23
46
3 = 0, x +
3 = 0, x + 23 27 = 0, x = 4
5x +
9
9
9
9
Si ha:
SECONDO PROCEDIMENTO
Il problema pu essere risolto anche nel modo seguente.
Osservando che la radice di unequazione di primo grado ax + b = 0 equivale allascissa del punto di
intersezione della retta y = ax + b con lasse x, il problema proposto pu essere ricondotto a quello
della determinazione della retta del fascio y = (2k 5)x + k 3 passante per il punto di coordinate
(4; 0). Sostituendo le coordinate del punto nellequazione del fascio di rette, si ha:
0 = 4(2k 5) + k 3, 0 = 8k 20 + k 3, 9k = 23, k =
23
9
TERZO PROCEDIMENTO
Il problema pu essere risolto pi semplicemente sostituendo nellequazione 4 al posto di x.
Infatti, si ha:
4(2k 5) + k 3 = 0, 8k 20 + k 3 = 0, 9k = 23, k =
23
9
2.
PRIMO PROCEDIMENTO
Applicando il metodo diretto, si risolve lequazione e si impone alla radice di essere minore di 8.
Si ha:
x=
4m 1
m6
4m 1
<8
m6
Risolvendo la disequazione, si trovano i valori di m in corrispondenza dei quali le radici dellequazione
risultino minori di 8.
Equazioni parametriche di primo grado
4m 1
4m 1 8m + 48
8 < 0,
< 0,
m6
m6
47 4m
<0
m6
47
4
Quindi, le radici dellequazione saranno minori di 8 per tutti i valori di m che sono minori di 6 o
maggiori di
47
.
4
SECONDO PROCEDIMENTO
x=
4m 1
m6
m=6
x=4
Tenuto presente che nel nostro caso m lascissa di un generico punto delliperbole e x la
corrispondente ordinata, allora m = 6 lasintoto verticale e x = 4 quello orizzontale. Si disegna la
retta orizzontale x = 8.
x=8
4
x=4
O
6 47
4
m
Fig. 3
x = 8
47
4m 1 Si ottiene: A ; 8
4
x = m 6
La parte di curva segnata in grassetto formata da punti di
ordinate minori di 8. Le ascisse dei punti della curva cui
corrispondono punti di ordinate minori di 8 devono essere
minori di 6 oppure maggiori di
47
4
47
, come si vede
4
Paolo Siviglia
Si sono ritrovati cos i risultati ottenuti col primo procedimento.
Con questo secondo metodo, per, si nota qualcosa che prima era sfuggito.
Come si vede chiaramente dalla figura, la retta x = 4 non interseca liperbole. Ci significa che
lequazione data non ammetter mai la radice x = 4.
Cio, per i valori del parametro m soddisfacenti le condizioni:
47
4
4(m 6) 4m + 1 = 0, 4m 24 4m + 1 = 0,
23 = 0 impossibile
Quindi, per nessun valore di m lequazione ammette la radice x = 4. Col primo procedimento, questa
particolarit dellequazione non stata cos evidente come col secondo. Da ci si pu capire
limportanza della geometria analitica per la risoluzione dei problemi.
Questa caratteristica pu essere messa in evidenza anche decomponendo la frazione:
4m 1
.
m6
Si esegue la divisione fra il numeratore e il denominatore.
Si ha:
Si pu scrivere:
x=
4m 1
m6
4 m + 24
4
23
4m 1
23
= 4+
m6
m6
23
sempre diversa da zero, essendo il numeratore una costante diversa da zero,
m6
la radice x assumer tutti valori minori di 4 per m < 6 e maggiori di 4 per m > 6. Per m = 6
Poich la frazione
lequazione impossibile.
3.
x=
k 4
2k 1
Si rappresenta la funzione reale x della variabile k in un sistema Okx di assi coordinati cartesiani
ortogonali. Ok lasse delle ascisse, Ox quello delle ordinate.
Il diagramma della funzione liperbole equilatera avente per asintoti le rette:
x=
1
1
(asintoto orizzontale) k = (asintoto verticale)
2
2
La curva interseca lasse k delle ascisse nel punto (4; 0) e quello x delle ordinaste nel punto (0; 4).
1
lequazione impossibile.
2
si ha:
1
<x<4
2
4
1
2
O
1
2
4
Fig. 4
1
2
4x<+
1
<k<4
per
2
<k<0
per 4 k < +
1
0x<
2
per 0 k <
si ha:
si ha:
si ha.
Se si vuole ottenere unequazione numerica, a partire da quella parametrica data, che ammetta una
soluzione, ad esempio, maggiore di 4, basta assegnare al parametro k un qualsiasi valore compreso fra 0
1
; se si vuole, invece, unequazione che abbia radice negativa, basta assegnare al parametro k un
2
1
qualsiasi valore compreso fra
e 4; e cos via.
2
(k 3) x 2k + 5 = 0
kR
4. Risolvere il seguente sistema misto: 3 x 4
PRIMO PROCEDIMENTO
Si trova x in funzione di k.
Si ha:
x=
2k 5
k 3
Si disegna il grafico della funzione ottenuta in un sistema Okx di assi coordinati cartesiani ortogonali.
Il grafico liperbole equilatera di asintoti k = 3 (asintoto verticale) e x = 2 (asintoto orizzontale).
Si disegnano le rette parallele allasse k delle ascisse: x =3 e x = 4. Esse intersecano la curva nei punti
A e B.
Si trovano le coordinate dei punti A e B, risolvendo i due sistemi seguenti:
x = 3
2k 5
x = k 3
x = 4
2k 5
x = k 3
Paolo Siviglia
Si trova: k = 4, k =
7
.
2
Si ha, cos:
x=4
x=3
7
A(4; 3), B ; 4
2
2
O
3 7
2
Fig. 5
7
e 4.
2
7
k 4, risulta: 3 x 4.
2
SECONDO PROCEDIMENTO
Si risolve ora il problema con un altro metodo indiretto, basato sempre sulla geometria analitica.
Si pone il primo membro dellequazione uguale a y.
Si ha:
y = (k 3)x 2k + 5
1 coefficiente = k 3 0 per k 3
f(3) = 3(k 3) 2k + 5 = 3k 9 2k + 5 = k 4 0 per k 4
f(4) = 4(k 3) 2k + 5 = 4k 12 2k + 5 = 2k 7 0 per k
7
2
Si trovato che il primo coefficiente (o coefficiente angolare della retta) positivo per k > 3 e negativo
per k < 3. Ci significa che per k < 3 la retta forma angoli ottusi con la direzione positiva dellasse
delle ascisse; per k > 3, invece, gli angoli sono acuti.
Con f(3) si indicata lordinata del punto della retta di ascissa 3. Si trovato che, per k < 4, i punti
delle rette del fascio hanno ordinate negative
3
per x = 3; per k > 4, invece, si hanno
1 C.
ordinate positive. Analogo discorso pu
essere ripetuto per i punti delle rette del
4
f(3)
fascio di ascissa x = 4.
I risultati trovati vengono riportati nella
f(4)
figura 6 .
7
Si studia la situazione per k compreso,
Fig. 6
rispettivamente, nei quattro intervalli trovati.
2
x0
4 Fig. 7
Ora occorre vedere come si colloca tale radice x0, che si ottiene per k < 3, rispetto allintervallo avente
come estremi i numeri 3 e 4.
Nellintervallo considerato il segno delle ordinate dei punti di ascissa 3 negativo. Ci significa che il
numero 3 alla destra di x0.
Poich anche f(4) negativa per k < 3, il 4 si trova alla destra di x0.
Come si vede, per k < 3 si ottengono equazioni le cui radici non sono comprese fra i numeri 3 e 4.
7
. In tale intervallo il primo coefficiente positivo e perci si
2
Fig. 8
x0
3<k <
7
2
3
x0
Fig. 9
7
<k<4
2
3 < x0 < 4
Fig. 10
x0
7
e 4.
2
x0 < 3 < 4
3
y = 1
10
x
Fig. 11
Paolo Siviglia
7
si ha x0 = 4, essendo f(4) = 0.
2
7
Cio, per k =
si ottiene la retta del fascio
2
Per k =
Fig. 12
x0 = 4
k=
x=4
Fig. 13
Si dice che per:
x0 = 3
k=4
x=3
7
k 4 3 x 4
2
per
Ci significa che lequazione parametrica data ammette soluzioni i cui valori risultano compresi fra i
numeri 3 e 4 soltanto in corrispondenza dei valori di k compresi fra
5.
7
e 4.
2
(k 1) x k + 3 = 0
2 x 4
kR
y = (k 1)x k + 3
Si ha:
1 coefficiente = k 1 0 per k 1
f(2) = 2(k 1) k + 3 = 2k + 2 k + 3 = 3k + 5 0 per k
f(4) = 4(k 1) k + 3 = 4k 4 k + 3 = 3k 1 0 per k
5
3
1
3
1 C.
5
3
f(2)
f(4)
1
3
Fig. 14
11
2 x0
x
Fig. 15
x0 = 4
Per k <
1
3
Per k =
Fig. 16
4 x0
x
Fig. 17
Per
1
3
Per k = 1
x0
12
x
Fig. 18
x
Fig. 19
5
Per 1 < k <
3
Per k =
x0 = 2
< k <1
y=2
2
x
Fig. 20
5
3
1C < 0
1C < 0
1C < 0
1C = 0
1C > 0
1C > 0
f (2) = 0 x0 = 2 < 4
f ( 4) > 0
Paolo Siviglia
x0
5
Per k >
3
x
Fig. 21
1C > 0
Quindi, lequazione data ammette radici i cui valori sono compresi fra 2 e 4 per k
1
oppure per
3
5
. Come si vede:
3
per
k<
1
3
Le rette del fascio intersecano lasse x nei punti le cui ascisse sono
comprese fra 2 e 4;
2.
per
k=
1
3
3.
per
1
< k <1
3
Le rette del fascio intersecano lasse x nei punti le cui ascisse sono
maggiori di 4;
4.
per
k=1
5.
per
1< k <
6.
per
k=
5
3
7.
per
k>
5
3
Le rette del fascio intersecano lasse x nei punti le cui ascisse sono
comprese fra 2 e 4.
6.
5
3
Le rette del fascio intersecano lasse x nei punti le cui ascisse sono
minori di 2;
(a 2) x 3a 1 = 0
1 x 3
aR
x=
3a + 1
.
a2
Si deve avere: 1
3a + 1
3
a2
4a 1
3a + 1
3a + 1
a 2 0 a 1 , a 2
a 2 1 a 2 + 1 0
7
+
+
3
1
3
1
a
a
0
3
3 0
a < 2
a 2
a 2
a 2
13
1
4
7.
1 dis.
Fig. 22
1 e 3 per a
1
.
4
2a dis
2 x k + 1 = 0
2 x 3
kR
PRIMO PROCEDIMENTO
Poich il coefficiente di x una costante, possibile seguire un procedimento grafico pi semplificato.
Si scrive lequazione nel modo seguente:
2x = k 1
Si pu formare cos il sistema:
y = 2x
y = k 1
La prima equazione rappresenta una retta passante per lorigine degli assi coordinati, la seconda, invece,
esprime un fascio di rette parallele allasse x.
Il problema equivale alla determinazione dei
valori di k in corrispondenza dei quali si hanno
y
rette parallele allasse x che intersecano la retta
y = 2x nei punti di ascisse comprese fra 2 e 3.
k1= 6
6
k=7
Tali punti sono quelli del segmento AB.
Si trovano le coordinate degli estremi di tale
segmento.
2 O
A
k 1 = 4
4
x
k = 3
Fig. 23
k1=4
k1=6
3 k 7 2 x 3.
SECONDO PROCEDIMENTO
14
k = 3
k=7
Paolo Siviglia
y = 2x k + 1
Si ha cio un fascio di rette parallele fra loro.
Si ricerchi per quali valori del parametro k si ottengono rette del fascio che intersecano lasse x nei punti
di ascisse comprese fra 2 e 3.
Si trovi prima per quali valori di k si hanno le rette del
fascio passanti rispettivamente per i punti (2; 0) e
(3; 0).
k=3
k=7
0 = 4 k + 1,
0 = 6 k + 1,
2 O
x
Fig. 24
k = 3
k=7
y = 2x + 4
y = 2x 6
3 k 7 2 x 3.
TERZO PROCEDIMENTO
x=
k 1
2
k 1
3
2
4 k 1 6
Sommando 1, risulta:
3 k 7.
Si perviene al medesimo risultato di prima.
8.
5 x 3k + 2 = 0
x 4
kR
x=
3k 2
5
15
3k 2
4
5
20 3k 2 20
Sommando 2, si ha:
18 3k 22
Infine, dividendo per 3, si perviene al risultato:
6 k
9.
22
.
3
6 x + 5k 3 = 0
x 2
kR
x=
3 5k
6
3 5k
2
6
3 5k
2
6
3 5k 12
3 5k 12
5k 15
5k 9
k3
16
9
5