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Nel 1889 Benz progettò e realizzò il primo modello di auto commerciale, nel 1892 Rudolf Diesel brevettò invece il motore senza candele che prese proprio il suo nome. Pochi anni più tardi, nel 1901, Maybach realizzò la prima automobile moderna, chiamata Mercedes dal nome della figlia del console Emil Jellinek che l’aveva commissionata. Si trattò della prima vettura a motore non derivata da una carrozza, ma progettata su un
telaio concepito per comprendere un motore.
Successivamente, nel 1860,il francese Lenoir costruì il primo motore a combustione interna che ebbe applicazioni industriali. Era un motore detto a doppio effetto cioè con distribuzione a cassetto in cui la miscela , costituita da aria e gas illuminante, veniva aspirata dal pistone ( all’interno della camera di combustione ) per circa metà corsa, successivamente, si accendeva una scintilla elettrica la quale incendiava il combustibile
che a sua volta spingeva lo stantuffo per la seconda metà della corsa compiendo così un giro utile.Il suo rendimento era del 4% e ciò rese notevole la diffusione di tale motore.
Nel 1866 i tedeschi E. Langen e A. Otto costruirono un motore verticale a stantuffo libero, analogo a quello di Barsanti e Matteucci, ma alquanto differente per alcuni accessori come lo speciale innesto tra l’albero motore ed il rocchetto il quale controllava il movimento dello stantuffo.
Questo motore Sostituì ben presto il motore inventato da Lenoir per il minor consumo di combustibile ed un rendimento pari al 12% nonostante le enormi dimensioni di ingombro e le violente vibrazioni che trasmetteva alle strutture di sostegno. Nel 1860 il francese Beau de Rochas ideò il il ciclo a quattro tempi secondo il quale in quattro corse del pistone, all’interno del cilindro si dovevano effettuare le seguenti operazioni:
* 2° corsa: compressione
Nikolaus Otto
* 3° corsa: accensione al punto morto e successiva espanzione dei prodotti di combustione ( scoppio )
spillo minimo
carburatore
spinotto pistone
pistone
albero motore
avviamento a
strappo
luce d’ingresso
spinoso albero motore
albero motore volano albero
carter
motore
Tipi di motore a scoppio
La classe dei motori a scoppio comprende una grande varietà di diverse tipologie di motori. Vi sono motori
volumetrici, nei quali il fluido motore viene elaborato quotidianamente all’interno di un volume ben definito e
generato ciclicamente dal movimento di alcuni organi meccanici. I motori volumetrici sono poi classificati
in motori a movimento alternativo e motori a movimento rotativo.
Vi sono poi i motori continui, ovvero il fluido motore viene elaborato in maniera continua in una particolare
zona del motore. Essi si classificano rispettivamente in motori turbina a gas, motori a reazione, esoreattori
ed endoreattori o motori a razzo. Infine vi sono i così detti motori alternativi che si suddividono in base al
tipo di ciclo termodinamico. Vi sono motori ad accensione comandata, impropriamente definiti motore a
scoppio e motori ad accensione spontanea (ciclo Diesel).
In base al frazionamento del ciclo i motori si suddividono invece in motori a due tempi, motore ibrido,
motore a quattro tempi, motore a cinque tempi, motore a sei tempi e motore a sette tempi.