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Motori endotermici
Il principio di funzionamento dei motori a combustione interna (endotermici) consiste
nel far bruciare del combustibile e trasmettere l’energia prodotto da questa
combustione agli organi meccanici di movimento.
In questo modo, il moto alternato del pistone viene trasmesso in moto rotatorio
dell’asse di trasmissione.
Monoblocco: è la struttura
portante del motore, che
racchiude l’albero motore,
alberi della distribuzione,
cilindri e pistoni, condotti di
raffreddamento e
lubrificazione. Fa anche da
supporto a generatore,
motorino d’avviamento e
pompe; nei motori a 4 tempi
comprende inferiormente il
carter contenente l’olio di
lubrificazione.
Testa dei cilindri: chiude la
parte superiore dei cilindri e
contiene le valvole con i loro
bilancieri, gli alloggiamenti
per candele o iniettori, i
condotti di aspirazione e
scarico.
Cilindri: sono ricavati dal monoblocco e fanno da guida al movimento dei pistoni.
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Pistoni: scorrono lungo l’interno del cilindro, al quale aderiscono per mezzo di
anelli detti fasce elastiche (o fasce raschiaolio).
Albero motore: riceve il movimento dei pistoni e comanda gli alberi della
distribuzione a mezzo della cinghia o catena di distribuzione, le pompe di
alimentazione, dell’olio e di raffreddamento a mezzo ingranaggi, il generatore
(o alternatore) a mezzo della cinghia di trasmissione.
Albero della distribuzione (albero a camme): aziona il movimento di aste la
cui corsa, regolabile per mezzo di speciali punterie, comanda per mezzo di
bilancieri l’apertura e la chiusura delle valvole di aspirazione e di scarico dei
cilindri.
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Motore a scoppio
Le caratteristiche essenziali sono riportate di seguito
L’impianto elettrico:
o La batteria, che accumula corrente indispensabile al circuito elettrico.
o La bobina, che trasforma la corrente elettrica da bassa (12-24 V) ad alta
tensione (12-15.000 V).
o Lo spinterogeno, che distribuisce la corrente alle candele, in fase con il
movimento dei pistoni.
o La dinamo (o generatore o alternatore), che alimenta e carica la batteria,
azionata dall’albero motore.
o Il motorino d’avviamento, alimentato dalla batteria.
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Motore Diesel
Le caratteristiche essenziali sono riportate di seguito
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Raffreddamento
Il passaggio di acqua fredda in apposite intercapedini
disperde il calore residuo provocato dall’esplosione
della miscela. Può essere:
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L’impiego degli iniettori e della pompa d’iniezione per l’immissione del gasolio
nei cilindri.
La pompa di aspirazione dell’aria e la parte elettrica ridotta alla sola messa in
moto (tramite il motorino d’avviamento) ed eventualmente all’arresto del motore
(elettronicamente) che comunque avviene sempre con l’interruzione
dell’alimentazione (solitamente manuale tramite dispositivo a leva).
N.B. Temperatura di ignizione dei carburanti (la temperatura minima alla quale deve
essere portata una sostanza combustibile perché si inneschi la sua combustione): 60° per
il gasolio, 23° per la benzina. Per questo motivo, in mare i motori più sicuri (al fine di
evitare l’incendio a bordo) sono i motori diesel.
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Irregolarità di funzionamento
Generalmente gli inconvenienti più comuni sono di carattere elettrico nei motori a
scoppio e legati all’alimentazione del carburante nei motori Diesel. Perciò i controlli
possono essere effettuati secondo gli schemi seguenti.
Motore a scoppio
Motore Diesel
Spie d’allarme:
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Motore Fuoribordo
Da ricordare inoltre, osservando i fumi di scarico:
Motore fuoribordo
Questo sistema ha la particolarità di essere un unico blocco comprendente motore, linea
d’asse e d elica, normalmente trasportabile con facilità e applicato allo specchio di
poppa della barca
Costituito da:
Ricordare che l’assetto corretto del fuoribordo si ha con il gambale verticale, che deve
formare un angolo retto con la linea di galleggiamento. Differentemente:
MOTORE FUORIBORDO
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Per non trascurare gli imprevisti (es.: mutate condizioni meteo) e gli altri elementi di
maggior consumo (es.: carena sporca), l’autonomia è tale se si considera un incremento di
carburante del 30% sul teorico calcolato.
Sulla licenza di navigazione o sulla dichiarazione di potenza del motore (ex certificato d’uso
motore), documenti della barca di cui parleremo in seguito quando affronteremo
l’argomento normativa diportistica, viene indicato dal costruttore (dopo un calcolo eseguito
sul banco di prova) il consumo orario (espresso in litri o in grammi) alla velocità di crociera,
cioè la navigazione col numero di giri ottimale per avere il massimo rendimento senza
affaticare il motore.
Il carburante (benzina o gasolio) è contenuto nel serbatoio (o nei serbatoi), la cui capienza è
rapportata al consumo del motore ed al tipo di abilitazione dell’unità.
Eventuali taniche di scorta (solo metalliche) devono essere collocate in apposito ambiente
aerato e bloccate in modo da essere impossibilitate a muoversi anche per effetto
dell’eventuale rollio o beccheggio.
Quindi, a parità di potenza, il motore che generalmente consuma meno è quello Diesel.
Il consumo orario di un motore marino, a parità di ciclo di funzionamento, cilindrata e
numero di giri al minuto, dipende però da molti altri fattori quali: resistenze sulla linea
d’asse, tipo di elica, iniezione diretta o indiretta, ecc. Inoltre, a parità di regime di
rotazione, l’autonomia (in miglia) varia anche in funzione delle condizioni meteorologiche in
atto; ad esempio, con mare mosso di prua, a pari velocità, diminuisce l’autonomia (in
miglia) perché aumenta il consumo orario.
Tale consumo, che è quindi necessario conoscere, dipende, in primo luogo, dalla potenza
totale che il motore sta erogando.
Prima di iniziare la navigazione occorre calcolare il carburante occorrente (l’autonomia
teorica si misura in miglia). Il calcolo di tale consumo si effettua moltiplicando il consumo
orario in litri del motore per le ore di durata della navigazione (consumo x tempo); durata
che si ottiene dividendo la distanza da percorrere in miglia per la velocità media presunta in
nodi (1 nodo = 1mg/h).
Le ore teoriche di autonomia di un’unità si stabiliscono dividendo la capacità totale dei
serbatoi per il consumo medio orario. Per ottenere l’autonomia in miglia occorre poi
moltiplicare le ore per la velocità media dell’imbarcazione.
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Come anticipato all’inizio, però, vanno tenuti presenti numerosi fattori che aumentano il
consumo rispetto alla media teorica prevista, tra questi:
– condizioni della carena (se è sporca il consumo aumenta);
– carico (con sovraccarico il consumo aumenta);
– possibili errori nella rotta o nei calcoli del percorso da compiere;
– possibili errori per deviazioni bussola ignote o accidentali;
– eventuale vento e mare o correnti non calcolate.
Tutte queste considerazioni portano a concludere che, stabilita l'autonomia reale, occorra
prevedere una riserva aggiuntiva di combustibile pari almeno al 30% dell’autonomia teorica
calcolata.
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Si ricorda che il peso specifico dei combustibili (cioè il valore del peso in kg per litro) è:
- gasolio 0,8 circa;
- benzina 0,75 circa.
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c) Quattro
8) Cosa regola la valvola a farfalla?
a) La quantità d’aria da inviare ai cilindri
b) La quantità di miscela da inviare ai cilindri
c) Il minimo
9) Com’è viene spento solitamente il motore Diesel?
a) Interrompendo l’afflusso del gasolio alla pompa d’iniezione
b) Mettendo a massa la bobina
c) Predisponendo l’interruttore “Battery” su Off
10) Un’anomalia del circuito di raffreddamento del motore è segnalata da:
a) Manometro
b) Pirometro
c) Termometro
11) Fumo bianco dallo scappamento
a) Iniettori sporchi o mal tarati
b) Cinghia dell’alternatore usurata
c) Presenza di acqua nei cilindri
12) In un motore cos’è la linea d’asse?
a) L’asse che collega l’elica alla scatola dell’invertitore
b) Il supporto che sostiene l’asse porta-elica sotto lo scafo
c) Il complesso che trasmette la potenza del motore al propulsore
13) Cos’è il premistoppa?
a) Il giunto tra il motore e l’alternatore
b) Il mezzo per non fare entrare l’acqua dall’asse dell’elica
c) Il giunto tra il motore e l’asse
14) Per il calcolo dell’autonomia occorre conoscere
a) La velocità della barca
b) Il consumo orario
c) La potenza fiscale del motore
15) Carburante disponibile 120 l. Consumo orario 8 l. Velocità 10 kn. Autonomia teorica?
a) 75 nm
b) 140 nm
c) 105 nm
16) Come si chiama l’alloggiamento verticale dell’albero motore di un fuoribordo??
a) Gambale
b) Astuccio
c) Porta asse
17) Raffreddamento motore fuoribordo
a) Diretto senza scambiatore
b) Indiretto con scambiatore
c) Indiretto senza scambiatore
18) In un normale motore marino, l’elica gira agli stessi giri del motore?
a) Si, sempre
b) Solo al numero di giri corrispondenti a una preselezionata velocità di crociera
c) No, l’asse dell’elica è mosso dal motore attraverso il riduttore/invertitore che ne riduce
il numero di giri
1.a 2.c 3.c 4.b 5.b 6.a 7.b 8.a 9.a 10.c 11.c 12.c
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