Avviato il 1° ottobre del 2012 e conclusosi il 30 ottobre del 2015, il progetto BlueAp ha individuato una serie di obiettivi da raggiungere entro il 2025 descrivendo “le azioni necessarie a raggiungerli distinguendo quelle riconducibili esclusivamente al comune da quelle in cui sono altri i soggetti chiamati ad intervenire”, si legge nel documento. In particolare sono state individuate tre aree di criticità: siccità e carenza idrica, ondate di calore in area urbana ed eventi non convenzionali e rischio idrogeologico.
Lotta agli sprechi d’acqua
Per contrastare la carenza di acqua Bologna ha puntato sulla riduzione dei prelievi, limitando le perdite della rete di distribuzione, riducendo i consumi, utilizzando risorse idriche alternative e recuperando acqua piovana.
Verde contro il caldo
La logica decisione per cercare di limitare l’aumento delle temperature in area urbana durante la stagione estiva prevede l’incremento delle superfici verdi. Il fenomeno dell’isola di calore urbano affligge già la città durante i mesi estivi e questa tendenza si accentuerà, aumentando la vulnerabilità delle fasce più sensibili della popolazione. Per questo il progetto prevede la piantumazione di 5mila alberi, la realizzazione di cinque ettari di orti urbani e interventi di adattamento su dieci edifici pubblici e in quattro spazi pubblici del centro per ridurne l’impatto ambientale.
Limitare il consumo di suolo contro il rischio idrogeologico
L’ultima macro-minaccia è quella rappresentata dal rischio di alluvioni e frane, secondo le previsioni infatti i cambiamenti climatici accresceranno la vulnerabilità del territorio collinare e dei sistemi idraulici urbani. Per arginare questo pericolo si intende ridurre l’espansione del territorio impermeabilizzato e migliorare i sistemi di drenaggio.