DELLE ACQUE
TRATTAMENTO BIOLOGICO:
attivit metabolica e attivit tossica
Il trattamento biologico si basa sulla riduzione,
attraverso il metabolismo microbico, della
concentrazione delle sostanze inquinanti da
permettere il successivo sversamento degli
effluenti depurati nei corpi idrici naturali.
Molti inquinanti presenti nei reflui possono
esercitare attivit tossica nei riguardi dei
microrganismi, rallentando e determinando il
blocco dellattivit metabolica. Lattivit
tossica dipende, a sua volta, da molti fattori,
quali natura e concentrazione della sostanza,
temperatura, pH, tempi di contatto.
Aspetti normativi
Il primo provvedimento legislativo a livello
nazionale la legge 319/76, nota come legge
Merli (compiti dello Stato e degli enti territoriali,
limiti di accettabilit degli scarichi, localizzazione e
modalit di prelievo del campione da analizzare,
tariffe e sanzioni).
Limiti della legge: attenzione rivolta agli scarichi
e non al corpo ricettore, la concentrazione degli
inquinanti e non la portata dello scarico e aver
preso in considerazione solo lacqua.
OBIETTIVO DI TIPO UTILITARISTICO
E NON ECOSISTEMICO
Indice di inquinamento
Il metodo pi usato per valutare il grado
di inquinamento di un corpo idrico
misura la richiesta di ossigeno del
campione di acqua, per determinare sia il
grado di inquinamento sia la quantit di
ossigeno che deve essere somministrata
allacqua per ripristinare loriginale
condizione di purezza.
Bilancio idrico
di un processo produttivo
Uno stabilimento produttivo pu essere visto come
una scatola con flussi di materia e di energia
in ingresso ed in uscita: il prodotto finito non
lunica corrente di materia in uscita dal
processo, essendo accompagnata da diversi
flussi secondari, che possono essere classificati
in emissioni gassose, acque di scarico, rifiuti
(solidi e/o liquidi) originati sia direttamente dal
processo produttivo, sia da operazioni di
depurazione delle emissioni gassose ed idriche.
Emissioni gassose
Depurazione
Processo
produttivo
Prodotto finito
Energia
Depurazione
Rifiuti solidi
Rifiuti solidi
Acque di scarico
CLASSIFICAZIONE DELLACQUA
WV
Effluente gassoso
WT
Acqua di processo
WG
acqua formata
WMu
Materiale uscita
WMi
Materiale ingresso
WR
Acque riciclata
WS
Acque reflue
WE
Acque di scarico
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
TRATTAMENTI PRIMARI
Grigliatura
Caratteristica
Griglie a
pulizia manuale
Griglie a
pulizia meccanica
5 15
25 75
5 15
25 75
20 60
10 30
0.3 0.5
0.5 1
Triturazione
unoperazione di sminuzzamento delle
sostanze presenti nelle acque che le
riduce a dimensioni di pochi millimetri.
I trituratori, di norma macchine fornite di
coltelli, sono di solito posti dopo le griglie
per eliminare quelle sostanze che non
sono state trattenute dalle stesse.
Equalizzazione e
omogeneizzazione
Dissabbiatura
Disoleazione
Consiste nel separare dalle acque tutti i materiali
pi leggeri dellacqua, quali oli, grassi,
sostanze vegetali, saponi, ecc..
Negli impianti ordinari le modeste quantit di
grassi che vi arrivano vengono in massima parte
trattenute dai paraschiume che si dispongono
allentrata delle vasche di sedimentazione, dove
vengono allontanate, insieme ad altre materie
solide leggere, mediante schiumarole.
Quando si tratta di separare grandi quantit di
grassi occorre prevedere appositi separatori a
valle delle griglie e dei dissabbiatori.
Sedimentazione
TRATTAMENTI SECONDARI
Letti o
filtri percolatori
Biodischi
Limpianto costituito da una serie di dischi in polietilene
ruotanti lentamente attorno ad un albero alla velocit di
3 giri al minuto; i dischi possono essere in numero di
150-200, spessi 10-12 mm, di diametro di 3 m,
distanziati tra loro circa 20 cm.
Linsieme ravvicinato di dischi d origine ad un rullo
cilindrico che di norma immerso per il 40% nella
vasca, dove scorrono continuamente i reflui da depurare
e dove i microrganismi aerobi e anaerobi si sviluppano
ricoprendolo con una patina biologica attiva. In questa
soluzione impiantistica sono in movimento sia il liquame
sia i dischi e si ha il vantaggio di ottenere efficaci livelli
di abbattimento.
TRATTAMENTO FANGHI
Il trattamento dei fanghi residuali dei trattamenti biologici ha
sempre rappresentato un problema di difficile
risoluzione, sia dal punto di vista igienico sia da quello
economico. La loro natura ne richiede
lallontanamento o la trasformazione ma, poich il
trasporto allo stato naturale molto costoso, si
stati sempre indirizzati a determinare sistemi di
trattamento che permettessero di rendere innocui i
fanghi e, possibilmente, di trarne un utile che potesse
compensare almeno in parte le spese di esercizio degli
impianti stessi. A causa della sua elevata percentuale
di acqua e della sua tossicit, il fango biologico non
viene solitamente utilizzato direttamente come concime.
FITODEPURAZIONE
un sistema di trattamento di acque inquinate
mediante aree umide artificiali e naturali, dove
sono presenti piante, di regola progettati e
costruiti per riprodurre meccanismi naturali
auto depurativi, ma in un ambiente
maggiormente controllabile.
Tali sistemi richiedono una gestione semplice e
poco onerosa ed offrono rese depurative
elevate, con impatto ambientale e consumo
energetico nettamente ridotti, se paragonati
ad altri sistemi depurativi.
TRATTAMENTI TERZIARI
Tendono a eliminare le sostanze inquinanti non
biodegradabili disciolte nelle acque reflue, a
ridurre il carico organico prima che lo scarico
venga riversato nel corpo idrico recettore,
oppure a eliminare dalle acque eventuali
eccessive quantit di fosfati o sostanze
azotate residue, sebbene i reflui siano stati
sottoposti a trattamento biologico. Infine, sono
spesso utilizzati nelle industrie per il trattamento
parziale di acque gi usate in azienda in alcuni
processi produttivi, in modo da consentirne
nuovamente limpiego in fabbrica prima del loro
rilascio.
Filtrazione
La filtrazione un trattamento cosiddetto terziario, cui sono
sottoposte acque gi preventivamente chiarificate
mediante sedimentazione e chiariflocculazione allo
scopo di portare la qualit delle acque trattate a livelli tali
da rendere sicuro ed affidabile il trattamento successivo
di depurazione. Lacqua in uscita dal filtro
generalmente caratterizzata da una torbidit dello stesso
ordine di quella dellacqua potabile. In genere, i filtri a
sabbia in pressione assicurano unefficienza di
abbattimento del materiale particellato in sospensione
pari al 70-80%.
Flottazione
Precipitazione chimica
Questo processo ha lo scopo di creare le
condizioni, mediante laggiunta di reagenti, per
cui gli elementi (ioni) in soluzione che si
vogliono abbattere formino composti insolubili
che precipitino.
Gli inquinanti controllati sono metalli (Al, Cd, Cr,
Fe, Mn, Ni, Pb, Cu, Se, Sn, Zn), fluoruri e
solfati in soluzione. Questi metalli sono
presenti in soluzione come ioni, in equilibrio, in
condizioni di saturazione, con il rispettivo
idrossido, che invece poco solubile.
Chiariflocculazione
Legenda
1 - Arrivo acqua grezza
3 Motoriduttore
5 - Camera di floculazione primaria
7 - Acqua chiarificata
9 - Raccoglitore del fango
Dosaggi (mg/l)
Cloruro ferrico
FeCl3
4 10
50 200
Solfato ferroso
FeSO4
>8
50 200
Solfato di alluminio
Al2(SO4)3
47
50 200
Policloruro di alluminio
AlCl3
59
100 400
Neutralizzazione
Disinfezione
Di norma, un trattamento previsto prima dello scarico
finale dei reflui e consiste nella riduzione della vitalit di
microrganismi indesiderati, per lo pi batteri di origine
fecale, patogeni per luomo e per lambiente. La
disinfezione si realizza attraverso luso di reagenti chimici
in forma gassosa (O3, Cl2) e liquidi (NaClO). Il metodo
pi diffuso la clorazione, dove laddizione di cloro, in
quantit idonee alle acque reflue, garantisce la perdita di
vitalit dei microrganismi in un tempo definito (ad
esempio 30 minuti). I dosaggi dei reagenti sono variabili e
dipendono dal tipo di impianto, dalla temperatura, dal
tempo di contatto, dalle caratteristiche delle acque, dai
microrganismi presenti. Un tenore di cloro residuo libero
di 0,5-1 ppm dopo un tempo di contatto di 10 minuti
assicura unefficace disinfezione dellacqua.