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Cambiamento climatico e siccità in Marocco

 Temperatura media
 Precipitazioni
 Neve
 Dighe
 Uso illegale acqua
 Rialzo prezzi alimentari
Il 2021 è stato “il quarto anno più caldo dal 1981, dopo il 2020, 2017 e 2010”.
“La temperatura media ha superato quella della norma per il periodo 1981-2010,
fino a circa 0,9°C”, indica il ministero.
Sempre secondo lo stesso rapporto, a settembre 2021 il Paese del Maghreb ha
registrato precipitazioni che oscillano in media tra 11,5 e 325 millimetri, “che
costituiscono un deficit stimato del 50% a livello nazionale, rispetto alla media
normale delle precipitazioni per questo periodo”.
Inoltre, fino al 18 luglio di quest’anno, la media nazionale del tasso di riempimento
delle principali dighe del Paese era solo del 29,2%, un calo di quasi la metà (45,2%)
rispetto allo stesso giorno nel 2021, o addirittura nel 2020 (44,4%) . Il dato si
allontana sempre più dal 53,8% registrato alla stessa data nel 2019.
Il ministero dell’acqua marocchino conferma infatti che il periodo dal 2018 al 2022
ha visto “un susseguirsi di anni di siccità”.
La superficie innevata è notevolmente diminuita nel periodo 2018-2022, essendo
scesa da un valore massimo di 45.000 chilometri quadrati nel 2018 a soli 5.000 nel
2022, un deficit di circa l’89%. Anche il numero di giorni
di neve è diminuito notevolmente, da 41 nel 2018 a 14 nel 2022, ovvero una
diminuzione del 65% in 4 anni. Di conseguenza, il volume degli afflussi d’acqua da
settembre 2021 ammonta a circa 1,83 miliardi di metri cubi, che rappresenta un
deficit dell’85% rispetto alla media annua.
La situazione allarmante è illustrata in particolare dal fatto che una delle dighe più
grandi del Paese, quella di Sidi Mohamed Ben Abdellah, a Rabat, ha registrato
quest’anno “l’afflusso d’acqua più basso della sua storia“, ovvero 51 milioni di
metri cubi, che rappresentano “un deficit del 93% rispetto alla sua media annuale”.
La diga di Al Massira, che copre il fabbisogno d'acqua di milioni di abitanti - tra cui i
cittadini di Casablanca - è al 5 percento della sua portata. Un villaggio vicino al bacino
non ha più acqua corrente. E l'estate ancora non è finita.
Ma il ministero rimprovera che anche l’uso irrazionale dell’acqua sta avendo un
effetto negativo sulla situazione già drammatica che sta vivendo il Marocco. Secondo
il dicastero, dei 258.931 pozzi acquiferi individuati tra marzo e maggio del 2022, solo
22.519 (l’8,7%) sono autorizzati. Lo sfruttamento non autorizzato dei pozzi, così
come i pompaggi illegali, sprecano infatti grandi quantità di acqua prima ancora che
venga utilizzata per soddisfare il bisogno di acqua potabile.
La siccità e gli effetti del cambiamento climatico stanno impattando negativamente
anche i mercati del Paese, anche alla luce della crisi alimentare mondiale dovuta alla
guerra in Ucraina. Uno degli effetti più visibili è quello che riguarda il rialzo dei
prezzi dei generi alimentari, che ha raggiunto il 9,4% ad aprile, con un aumento del
5% su base mensile

"La situazione è degenerata negli ultimi 6/7 anni - dice Mohamed Sbai, un ex contadino -
Non piove più. Hanno messo delle fontane nel villaggio, ma sono attive solo 1/2 volte a
settimana. Quando c'è acqua si formano delle code di 20/30 persone. È shockante vedere
la gente che sgomita per un po' d'acqua".

Fonti
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/07/25/crisi-climatica-dighe-svuotate-e-raccolti-persi-la-siccita-
mette-in-ginocchio-il-marocco-in-passato-abbiamo-patito-la-fame-mai-la-sete/6722158/

https://it.euronews.com/2022/08/12/siccita-in-marocco-mai-cosi-male-da-40-anni

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