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Articolazione del piede e

distribuzione dei carichi


Natalini Marta
Matricola …..
Anno accademico 2022-2023
• Anatomia del piede
Il piede può essere considerato la componente distale degli arti
inferiori, nonché dell’intero organismo, grazie alla quale gli individui
sono capaci di locomozione. Oltre ad una componente dinamica, il
piede, con le sue strutture ossee, articolari, muscolari e legamentose,
permette la stazione eretta, durante la quale l’intero peso delle
componenti superiori si scarica su di esso. Quindi il piede
- Funge da leva rigida che crea la forza propulsiva necessaria per
camminare
- Trasferisce le forze provenienti dal cingolo pelvico
- Assorbe gli impatti
- Si adatta a super ci costanti

• Si individuano diverse parti


- Pianta: la componente inferiore, di forma “triangolare” costituita da 3
archi “plantari” (longitudinale, laterale, trasverso), che trasformano le
spinte verticali in spinte laterali, per distribuire meglio il peso
- Dorso: la componente superiore
- Componente ossea interna

• Articolazioni del piede


- Intertarsiche
- Tarso-metatarsiche
- Intermetatarsali
- Metatarsofalangee
- Interfalangee
fi
• La dinamica del piede
- ASSE TRASVERSALE (passante tra i malleoli): consente
movimenti esso-estensione
Localizzato a livello della caviglia
Flessione: 20*-30*
Estensione: 30*-50*
- ASSE LONGITUDINALE DELLA GAMBA: consente
movimenti di abduzione ed adduzione
35*-45*
- ASSE LONGITUDINALE DEL PIEDE: consente movimenti di
rotazione esterna ed interna
Localizzati nelle articolazioni interne
Rotazione interna: 50*
Rotazione esterna: 20-25*
fl
Distribuzione plantare del carico in statica
In base alla posizione in cui ci troviamo (seduta, in piedi…) o a seconda dei movimenti da noi
compiuti (camminata, corsa, salto), tra il suolo e la pianta del piede si creano tipologie di contatti
di erenti, che si basano su una precisa distribuzione della pressione sulle porzioni plantari.
Queste dipendono, oltre che dai fattori prima accennati, anche da altri stati biologici, come peso,
sesso e struttura del piede e permettono, quando misurate, di diagnosticare problematiche o
semplicemente di acquisire informazioni biomeccaniche.
• Lo studio delle relazioni tra pianta del piede e pressione su di esso è chiamata baropodomertia
• Per comprendere i dati di tali esperimenti è necessario suddividere la pianta del piede in
diverse regioni
ff
Lo studio
• A seguito di uno studio compiuto su individui di sesso, peso, età, forma del piede di erenti, i
risultati mostrano come è quanti cata la pressione sulle diverse parti della pianta del piede.
Hallux Medial Forefoot Central
Lateral Lateral midfoot Hindfoot

10%
32%
19%

4%
18%
17%
fi
ff
Lo studio
• Quindi il peso del corpo, una volta applicato a livello dell’articolazione tibio-tarsica si orienta in tre
direzioni
Lo studio
• I risultati mostrano evidenti di erenze anche in termini di piede destro e sinistro, mostrandoci
come nella maggior parte dei casi il piede destro imprime maggiore pressione sul terreno

160
piede destro piede sinistro

120

80

40

0
hallux medial forefoot central lateral lateral midfoot hindfoot
ff
Lo studio
• Idealmente, in relazione al baricentro corporeo e alle quattro aree permette di evidenziare,
ognuna di esse dovrebbe sopportare il 25% del carico. Situazione che concretamente avviene in
casi molto rari, in cui l’individuo non presenta irregolarità strutturali e si trova in perfetto equilibrio
con il suolo
• Questo valore ideale viene tuttavia utilizzato per calcolare l’indice di asimmetria del carico (AC)
AC=|valore % di carico nel quadrante - 25%|
• Più la somma degli AC dei 4 quadranti è vicina a 0, maggiore è equilibrata la distribuzione dei
carichi
Distribuzione plantare del carico in dinamica
• Il ciclo del passo - gait cycle
La deambulazione è composta da una successione ciclica di movimenti, che permette all’individuo di direzionarsi e spostarsi nello spazio. Con
il procedere del passo le pressioni e le forze esercitate sul terreno variano notevolmente, facendo sì che l’energia sia immagazzinata e
successivamente rilasciata.
Distribuzione plantare del carico in dinamica

• Le aree di supporto
Durante la deambulazione le aree di appoggio variano ciclicamente
formando una sequenza, rispettivamente:
- tallone
- Pianta completa
- Avampiede

• I risultati
Lo studio dimostra come, unendo i risultati di tutte le fasi del cammino, le zone
maggiormente sottoposte a pressione sono il tallone e l’avampiede
Lo studio
FATTORI CHE INFLUENZANO LA PRESSIONE PLANTAEE

• Il peso
Si nota come con l’aumentare del peso la pressione sull’arco plantare cresce a sua volta, tanto che,
nei soggetti obesi, il carico è triplicato. Allo stesso modo, in questi individui il centro gravitazionale
si sposta in avanti. Come conseguenze sono evidenziabili problemi posturali, fasciti, dolori e
coinvolgimento di altre strutture come caviglie, ginocchi a e rachide

• L’età
L’età, se non correlata a decadimento delle funzioni locomotorie ed articolari, non in uenza
drasticamente i risultati degli studi

• Il sesso
Il sesso del soggetto evidenzia come gli uomini in tutte le età scaricano forze maggiori rispetto alle
donne

fl
Lo studio
• La forma del piede
Si analizzano tre diverse categorie di piede in base alla loro forma: piede piatto, piede cavo e
soggetto sano
Strumentazione per la misurazione dei dati
• Pedana baropodometrica: permette l’acquisizione di dati grazie
alla presenza di pressocettori che attraverso la variazione di
resistenza elettrica ricavano il valore della pressione che ha
causato le piccole deformazioni della pedana

• Podoscopio: valuta l’impronta plantare grazie a diverse intensità


luminose ed una serie di specchi ri ettenti
fl
Bibliogra a
• https://thesis.unipd.it/bitstream/20.500.12608/15068/1/
TESI_Martina_2011_09_26a.pdf
• https://ortopediafiorentina.it/esame-baropodometrico/ https://www.ncbi.nlm.nih.gov/
pmc/articles/PMC7706280#:~:text=When%20the%20body%20weight%
20is,and%20the%20forefoot%20with%2033%25.
• https://scholar.rose-hulman.edu/cgi/viewcontent.cgi?
article=1001&context=abbe_grad_theses
• https://www.matec-conferences.org/articles/matecconf/pdf/2018/96/
matecconf_d2me2018_ 01016.pdf
fi

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