Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
2019 (1 ora)
Il mondo feudale rappresenta un’epoca piuttosto lunga con alcuni elementi che
ritroviamo addirittura nel XVII- XVII secolo. Rispetto a questo diritto feudale, abbiamo
detto che elemento caratterizzante questo mondo, questo rapporto di fedeltà tra due o
più persone è il contratto di feudo.
Sul contratto di feudo abbiamo detto che a parte i 3 elementi, quello reale, quello
personale e elemento dell’immunità, esistono delle formalità, delle procedure formali
che devono essere espletate affinché possa perfezionarsi il contratto di feudo.
Giuramento dell’omaggio alla fedeltà, investitura.
Abbiamo detto che di fatto le consuetudini feudali che noi chiamiamo usus feudorum
permettono di far evolvere queste tradizioni, questi costumi relativi alla consuetudine
dei feudi e norme e regolamenti che vanno perfezionandosi sempre di più.
Rispetto a questo usus feudorum che vanno a perfezionare il rapporto tra il signore e il
vassallo, abbiamo visto quali sono gli obblighi che gravano in capo al vassallo.
Il primo dovere che grava in capo al vassallo è il dovere di mantenere la propria fedeltà
nei confronti del signore, e soprattutto un dovere che si esplicitava nel non arrecare
danno al signore in alcun modo sotto una qualsiasi sua azione, e soprattutto un secondo
dovere che era quello di prestare consilium e auxilium.
Dovere di auxilium ! è il dovere del vassallo di prestare in favore del signore il servizio
militare. Servizio militare e ulteriori forme di aiuto materiale al signore.
Servizio militare cosa significava?
Prestare servizio militare poteva consistere nell’inviare al signore un contingente di
militari o di cavalli, per aumentare l’esercito, oppure nell’invio di una somma di denaro
che prende il nome di scutagium. Lo scutagium è la somma di denaro che il vassallo
aveva l’obbligo di inviare al signore , nello svolgimento del servizio militare.
È anche vero che le consuetudini feudali col tempo previdero alcuni momenti in cui
l’invio della somma di denaro era previsto in modo tassativo. Cioè alcuni casi nei quali il
vassallo non era obbligato a inviare una somma di denaro, per esempio quando il signore
fosse stato rapito. In caso di rapimento il vassallo doveva corrispondere una somma di
denaro pari al riscatto chiesto.
Questa era un’occasione ben prestabilita.
Una seconda occasione quando il figlio primogenito maschio del signore compiva la
maggior età, in quel caso il vassallo aveva l’obbligo di inviare una somma di denaro per
la fattura.
Allo stesso modo quando la figlia primogenita femmina del signore si sposava, il vassallo
aveva l’obbligo di conferire una somma di denaro per la costituzione della dote.
Queste erano occasioni ordinarie, tre occasioni ordinarie nelle quali il vassallo aveva
l’obbligo di inviare una somma di denaro, più erano previste delle occasioni
straordinarie.
Se questi sono i doveri del vassallo, ai doveri del vassallo corrispondono anche dei doveri
del signore. Doveri che si sostanziavano in determinate azioni volte al non nuocere il
vassallo nell’espletamento delle funzioni inerenti al contratto di feudo.
Quindi anche il signore doveva svolgere delle attività volte a non creare danno al
vassallo nel momento in cui espletava determinate azioni inerenti al contratto di feudo.
Il primo dovere proprio come quello del vassallo nei confronti del signore era il dovere di
fedeltà, anche il signore doveva essere fedele al vassallo. La fedeltà è sinallagmatica, è
reciproca per cui anche il signore aveva un dovere di manifestare e mantenere la propria
fedeltà nei confronti del vassallo. Per esempio non privando in modo arbitrario il
beneficio al vassallo, perché è vero che il beneficio è revocabile, ma è anche vero che la
situazione arbitraria era considerata un gesto infamante anche per il signore e rientrava
in quelle fattispecie di privazione arbitraria del beneficio e del non mantenimento del
dovere di fedeltà del signore nei confronti del vassallo.
Altro dovere che aveva il signore nei confronti del vassallo, dovere di protezione e
mantenimento. Il signore doveva proteggere il vassallo e mantenere il vassallo. Ma
mantenerlo in che senso? dargli un beneficio, che realmente potesse produrre frutti,
scegliere un beneficio che potesse potenzialmente essere produttivo di reddito, di frutti
economici.
Un terzo dovere del signore nei confronti del vassallo, era il dovere di assistenza
dell’espletamento dell’attività giudiziaria svolta dal vassallo. Quindi non solo del
vassallo nei confronti del signore, ma anche il signore aveva il dovere di consigliare il
vassallo quando il vassallo esercitava il potere di attività giudiziaria presiedendo la corte
giudicante all’interno del suo territorio.
Tra tutti questi usus feudorum comunque quello più rilevante era il dovere del signore di
mettere il vassallo nelle condizioni di poter espletare gli obblighi derivanti dal contratto
di feudo.
Qual è la forma immediata di tutto questo?
La concessione del beneficio. Mediante la conduzione del beneficio, il signore poteva
garantire che il vassallo dovesse espletare quegli obblighi derivanti dal contratto di
feudo. Qui attribuzione del beneficio doveva essere reale, non poteva essere qualcosa di
ideale. Reale poiché il beneficio è qualcosa di reale.
Il beneficio non sempre era apprezzamento di terra, poiché il signore poteva anche
concedere il beneficio al vassallo un qualche ufficio, un qualche incarico, qualche
funzione amministrativa all’interno della sua domus. Per cui il rapporto vassallatico non
è legato esclusivamente all’apprezzamento di terra.
Si fa una differenza tra coloro che avevano apprezzamenti di terra, e coloro che pur
permanendo all’interno di un rapporto feudale di tipo vassallatico beneficiario, non
avevano un apprezzamento di terra ma un qualche ufficio, una qualche funzione
all’interno della domus del signore.
Il diritto feudale per fare in modo che diventi un sistema organizzativo capillare come ci
dice Marc, prende tutti gli ambiti della società è necessario che le regole si possano
evolvere e che questo feudalesimo diventi una struttura portante che basta a sè stesso.
Paolo Grossi definisce il diritto feudale come un ordinamento giuridico autonomo. Per
essere autonomo deve avere delle regole che a un certo punto possono in un qualche
momento, in una determinata circostanza fare a meno anche del re, perché sennò non
sta in piedi questo sistema feudale se per forza deve essere collegato sempre e
comunque alla figura del re. In questo caso sia dei carolingi che del primo tempo
feudale parliamo nella stragrande maggioranza di casi di una gestioni di benefici che il
re fa al signore. Ma il sistema vassallatico beneficiario è molto più esteso rispetto al
singolo rapporto re signori, perché i signori sono diversi tipi, i vassalli i valvassori e i
valvassini. A seconda del condizionamento nella classe sociale hanno apprezzamento di
terra più o meno grande e dipendono più o meno direttamente dalla figura del monarca,
figura centrale. Per cui il sistema feudale per avere una organizzazione così capillare ed
essere qualificato un ordinamento giuridico autonomo deve evolversi in regole che sono
bastanti a se stesso, cioè sono regole che fanno si che l’ordinamento feudale viva e
sopravviva sulla base delle sue regole.
Questione della eredità dei feudi, il sistema dell’eredità dei feudi.