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Simone Cialdi
Outline
Analisi delle prime misure
Introduzione
Stumenti matematici:
Formalismo ABCD
Integrale di Huygens
Propagazione
Propagazione del fascio gaussiano
Autofunzioni della propagazione
Modi della cavità:
Condizione di stabilità
R e w sul piano di riferimento
Frequenze dei modi
Tipi di cavità
Diagramma g1g2
Cavità instabili
Appendice
Trasformata di Fourier con una lente
Analisi delle prime misure
Livelli del Nd3+ in YAG
Per pompare il Nd:YAG possiamo
usare un diodo laser a 808nm
oppure una lampada al Krypton
808nm
Spettro di emissione di
una lampada al Krypton
Pout vs I dei diodi di pompa del Nd:YAG
Si misura parte
dell’emissione
spontanea del
Livelli del Nd3+ in YAG mezzo attivo con un
fotodiodo di Si in
funzione della
corrente di pompa
100 40
hν γ 1 Pp
Pout = S − 1
τσ 2 Pp ( soglia)
− Dove ≈ 11 e
= −1 ≈ 17
: − :
Power Meter
Posso considerare il
fotodiodo come un
FDS1010
generatore di corrente.
I =ℜP
Dunque per la legge di Ohm:
ℜ
V = RL I = (ℜ RL ) P
Un veloce richiamo sul funzionamento del diodo e quindi del fotodiodo:
Polarizzazione diretta
In questo caso gli elettorni che escono dal polo
negativo dell’alimentatore attraversano la
c banda di conduzione del semiconduttore n e in
prossimità della giunzione «cadono» nelle
v buche del semiconduttore p. Poiché la banda
di valenza non è piena, da questa gli elettroni
possono arrivare fino al polo positivo
+ dell’alimentatore. Dunque, la conduzione in
questo verso è possibile.
Polarizzazione inversa
In questo caso gli elettroni che escono dal polo
negativo attraversano la banda di valenza del
c semiconduttore p ma poi non hanno l’energia
per «saltare» fino alla banda di conduzione del
v semiconduttore n. Quindi la conduzione di
corrente in questo verso non è possibile.
+
Il fotodiodo di base è un diodo dotato di una finestra per far arrivare la luce
direttamente sul semiconduttore di tipo p. Questo dispositivo elettronico può essere
usato in polarizzazione inversa come power meter:
v c
L’elettrone in banda di valenza può essere
eccitato dalla luce e quindi acquistare l’energia
+
R ∆V
∆V = R I = R ⋅ ℜ ⋅ P
Introduzione mezzo attivo con focale termica
Asse ottico
Raggio ottico
Approx. parassiale:
θ r
V = dr
r r' θ ≈ = r'
dz
Asse ottico
z
Elemento ottico:
La matrice ABCD mi permette di scrivere il
(lente, spazio libero, raggio ottico dopo l’elemento ottico
specchio ...)
A B A B
Vout = ⋅Vin
C D
C D
Matrici ABCD per diversi elementi ottici
Notare che la lunghezza
effettiva diminuisce
all’aumentare dell’indice di
rifrazione
A B
det = AD − BC = 1
C D
Questo ci servirà nel seguito
Esercizio
Prodotto di matrici ABCD
h1 f h2
1 h2 11 0 1 h
⋅
Vout = ⋅ − 1 0 1 ⋅ Vin
1
Ogni punto x1, y1 è la sorgente di un’onda sferica che si propaga sul piano
P (quindi su tutti i punti x, y accessibili)
Quanto detto dal punto di vista matematico si traduce in un integrale:
input
Contributo dell’onda sferica che
parte da x1, y1 nel punto x, y
G=
i e −ikR
R= (x − x1 )2 + ( y − y1 )2 + (z − z1 )2 ≈ (z − z1 ) + ( x − x1 )2
+ ( y − y1 )2
λ R 2(z − z1 )
Sostituendo si ottiene:
( x − x1 )2 + ( y − y1 )2
− ik
2 ( z − z1 )
E ( x, y , z ) ≈ e −ik ( z − z1 ) dx1dy1 E (x1 , y1 , z1 )e
~ i
λ ( z − z1 )
Integrale di Huygens generalizzato
Che succede se faccio propagare il campo attraverso un sistema ottico caratterizzato
da una matrice ABCD?
A B
E ( x1 , y1 , z1 )
C D E ( x, y , z )
~
Si ottiene:
( ) ( )
A x12 + y12 + D x 2 + y 2 − 2 x1 x − 2 y1 y
−ik
E ( x, y , z ) ≈ dx1dy1 E (x1 , y1 , z1 )e
~ i −ik ( z − z1 )
2B
e
λB
Approx. parassiale
Nota: nel caso della sola lente l’integrale non fornisce il risultato corretto (C non
compare) ma in questo caso non sono valide le approssimazioni fatte per scrivere
l’integrale
Numero complesso(autovalore)
( ) ( )
A x12 + y12 + D x 2 + y 2 − 2 x1 x − 2 y1 y
−ik
dx1dy1 E p1 (x1 , y1 , z1 )e = σ E p ( x, y , z )
i −ik ( z − z1 )
2B
e
λB
Stessa funzione
Modi di Laguerre-Gauss
Gaussiano
Indice angolare
L’indice angolare può essere anche negativo
Indice radiale
Indice longitudinale
l r2
C p ,l 2 r l 2 r
2 2 −ik n , p ,l
En, p ,l (r , φ , z ) = L p 2 e
q ( z ) −ilφ + i ( 2 p + l +1)ζ ( z )
e e
w( z ) w(z ) w (z )
2r 2 q è il raggio di curvatura
L 2 Polinomio di Laguerre
l
w (z )
p complesso
Modi di Hermite-Gauss
Se la simmetria cilindrica viene rotta e abbiamo una simmetria rettangolare allora
conviene usare i modi di Hermite-Gauss
Gaussiano
Indice verticale
Indice orizzontale LG0,1 + LG0, −1
LG0,1 − LG0, −1
Propagazione delle autofunzioni
Per propagare dobbiamo sapere in che modo viene trasformato il raggio di
curvatura complesso q:
Sostituendo l’autofunzione
nell’integrale di Huygens
Aq1 + B
generalizzato si ottiene (P.A.
q2 =
Belanger, Opt. Lett. 16, 4 (1991) Cq1 + D
196):
Da notare che nell’integrale C non Propagazione dal piano P1 (z=z1) fino al
compare ma abbiamo che AD- piano P2 (z=z2)
CD=1…
Dimostrazione intuitiva:
r
R= Raggio di curvatura reale
r'
r'
R r
θ
D
C+
1 q1 1 df 1 λ
= = −i
q2 A + B q R π w2
q1
2 Queste sono
λ
2
B
w2 = A + w12 + B 1
2 equazioni
R 1 π w1 importanti che
useremo
D B λ
2
C + A + + 2 BD
1 R1 R1 πw1
= 2 2
R2 B λ B
A + + 2
R1 πw1
Modo gaussiano
Considero il modo fondamentale p=0 e l=0
r2
−ik
E (r , φ , z ) = Eo
w0 −ikz +iζ ( z ) 2 q
e e
w( z )
1 1 λ
Scrivo in modo esplicito il raggio di curvatura complesso: = −i
q R π w2
r2 k 2
− −i
E (r , φ , z ) = Eo
w0 −ikz +iζ ( z ) w2 2R
r
e e e
w( z )
Curvatura del fronte di fase
Profilo gaussiano dell’ampiezza
z π wo2
Guoy phase shift φ ( z ) = arctan zR =
zR λ
S.Feng et al., Opt. Lett. 26, 8 (2001) 485: questo termine di fase ha origine dal
principio di indeterminazione. Il confinamento spaziale implica un impulso trasverso e
dunque il “k” della propagazione lungo z va modificato…
Profilo gaussiano:
x2 + y 2
− −
(
2 x2 + y 2 )
2
w2
E∝e w
I ∝e
∆z (r )
z
− k ⋅ ∆z (r ) = − k ⋅ (R − R cos(θ ))
R>0
1 r2
≈ −k ⋅ R − R1 −
2
Diverge
2 R
=−
1k 2
r
R<0
2R Converge
Propagazione del modo gaussiano
Propagazione nel vuoto
π wo2
zR =
λ Nel caso di λ=1064nm
h1 h2
1 h1 1 h2
0 1 0 1
Piano di riferimento 1
1
0
− 1
f
1 h1 11 0 1 h 1 h 1
2
0 1 h A B
M rt = − 2
1 0 1 0 1 −
1
1 0 1 = C D
1
0 1 f f
Matrice di round-trip
Quindi devo imporre:
( ) ( )
A x12 + y12 + D x 2 + y 2 − 2 x1 x − 2 y1 y
−ik
E ( x, y , 2 L ) = dx1dy1 E (x1 , y1 ,0 )e
~ i −ik (2 L )
2B
e
λB
A, B, C, D sono gli elementi della
Lunghezza effettiva della cavità
matrice di round-trip
Quindi è chiaro che i modi di LG sono anche i modi della cavità ma in più ho
che la dimensione e le frequenze di questi modi sono vincolati dalla
condizione di ciclicità
Criterio di stabilità di una cavità
Data la condizione di ciclicità non tutte le matrici ABCD permettono di
ottenere autofunzioni. Quando questo è possibile la cavità si dice
“stabile”
Per il raggio di curvatura complesso dopo un round-trip devo imporre
Aq + B
q= Cq 2 + (D − A)q − B = 0
Cq + D
Devo imporre che la parte immaginaria del raggio di curvatura complesso sia diversa da
zero (quindi w finito)
q complesso ( D − A) 2
+ 4 BC < 0
Inoltre (pg. 8,9)
Det(MABCD)=1 BC = AD − 1
A+ D
<1
Condizione di
stabilità
2
wo e R sul piano di riferimento
Aq (z rif ) + B λ
q (z rif ) =
1 1
= −i
Cq (z rif ) + D q R π w2
Bλ
w(z rif ) =
1 Dove m è il parametro di
π 1 − m2
stabilità
A+ D
R (z rif ) = D − A
df
2B m=
2
Frequenze dei modi della cavità
Inserendo nell’integrale i modi di LG e imponendo la condizione di ciclicità si ottiene:
c 2p + l
ν n , p ,l = n ± arccos(m )
2 L 2π
c
= FSR La distanza tra i modi con diversi indici longitudinali e
gli stessi indici trasversi si chiama Free Spectral Range
2L
Rf Cavità confocale Rf = L
m = −1 FSR
L 2 ν
L
Rc Cavità concentrica Rc =
2
m =1 ν n , p ,l non dipende da p, l
L w finito
Questi sono tre casi limite sul bordo della zona di stabilità che ci serviranno come riferimento
Vediamo il caso generale di una cavità simmetrica R1 = R2
Cavità lunga 1m R R
L
Matrice di round trip con
riferimento nel centro della
cavità
piana concentrica
m
B>0 B<0
confocale
1
concentrica
R
arccos(m ) confocale
ν n , p ,l =
c
n ±
2p + l
arccos(m )
(rad) 2L 2π
A+ D L L
m= = 21 − 1 − − 1
2 R1 R2
df
L g2 g1 g 2 = 1
Definisco: g1, 2 = 1 −
R1, 2
E dalla condizione di stabilità ottengo: piana
Cavità
simmetriche
0 < g1 g 2 < 1
confocale g1
concentrica
Rispetto al parametro m i parametri g1 e g2 sono più “fisici” e permettono di
visualizzare più gacilmente il tipo di cavità nel diagramma g1 g2.
g1
mezzo attivo
Modo fondamentale
Appl. Opt. 12, 997 (1973)
Il modo fondamentale di una cavità
raggio instabile lunga 500mm può avere uno
dell’accoppiatore spot dell’ordine di 10mm. Ovvero, può
di uscita sfruttare un mezzo attivo a larga area e
dunque generare molta potenza con
buona coerenza spaziale.
(2 g1 − 1)(2 g 2 − 1) = 1
R2
2
R1
2
Nota: per migliorare la qualità spaziale di una cavità instabile è possibile usare
accoppiatori si uscita con riflettività gaussiana (Svelto pg. 194)
Trasformata di Fourier con una lente
0 f
A B
= 1
C D − f 0
f f f
( ) ( )
A x12 + y12 + D x 2 + y 2 − 2 x1 x − 2 y1 y
−ik
E ( x, y , z ) ≈ dx1dy1 E ( x1 , y1 , z1 )e
~ i −ik ( z − z1 )
=
2B
e
λB
x x + y1 y
ik 1
dx1dy1 E ( x1 , y1 , z1 )e
i −ik ( z − z1 )
=
f
e
λB