Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Relazione di:
Tommaso Iaquinta, Teodora Palmas,
Jacopo Soldateschi, Marta Taddei
Illustrazione: Le bande complete sono colorate; le bande vuote sono grigie; il triangolo nero
indica il livello di Fermi per il conduttore.
Nella figura (a) mostrata la struttura a bande di un conduttore:come si vede la banda di energia pi
alta contenente elettroni parzialmente occupata, vi sono cio degli stati liberi sopra al livello di
Fermi. Se applichiamo un campo elettrico E, gli elettroni di questa banda possono incrementare la
loro quantit di moto in direzione opposta al campo, creando cos una corrente.
Nella figura (b) mostrata la struttura di un isolante: la banda di energia pi alta contenente
elettroni completa e l'intervallo proibito sovrastante (Eg) di dimensioni considerevoli; da ci
segue che, pur applicando un campo elettrico, nessun elettrone ha la possibilit di reagire e dunque
nel materiale isolante non si crea nessuna corrente.
Nella figura (c) mostrata la struttura di un semiconduttore: qui l'intervallo proibito Eg limitato e
superabile da elettroni per eccitazione termica (a basse temperature sono isolanti, al crescere della
temperatura invece aumenta la conducibilit). Cos possiamo trovare alcuni elettroni nella banda di
conduzione; nel loro passaggio tali elettroni hanno lasciato delle lacune (che hanno massa e
cammino libero medio prossimi a quelli degli elettroni) nella banda di valenza.
I semiconduttori si dividono in due gruppi: i semiconduttori intrinseci (cristallo semiconduttore
perfetto, senza impurezze) e i semiconduttori estrinseci o drogati ottenuti introducendo impurit nel
reticolo cristallino, ossia sostituendo atomi del semiconduttore con atomi di altri elementi.
DIODO LASER (light amplification by stimulated emission of radiation)
Il funzionamento del diodo laser si basa sul processo di inversione di popolazione di elettroni che,
pompati nella banda di conduzione, lasciano lacune nella banda di valenza (il mezzo responsabile
dell'emissione stimolata un solido semiconduttore di GaAs).
Come si vede dall'immagine sopra, il mezzo in cui avviene l'emissione collocato tra la zona p
(GaAlAs) e la zona n (GaAlAs), caratterizzate da un intervallo di energia proibita pi ampio di
quello del mezzo attivo.
Inoltre, caratteristica importante il loro minore indice di rifrazione n, che fa s che la radiazione
uscente sia confinata per riflessione totale interna (confinamento ottico). La zona attiva costituisce
una cavit Fabry-Perot (le estremit sono lavorate in modo da ottenere superfici piane e parallele
che riflettano una certa porzione dell'onda elettromagnetica: i fotoni emessi vengono riflessi pi
volte dalle due superfici. Questi molteplici passaggi determinano un'amplificazione del fascio stesso
(per emissione stimolata), ma anche una perdita per assorbimento e per riflessioni non totali sulle
due superfici.
Il diodo laser viene utilizzato in modalit di polarizzazione diretta: le lacune provenienti dalla
regione p vanno a inserirsi nella regione n (dove gli elettroni sono i portatori maggioritari di carica),
gli elettroni dalla regione n si inseriscono nella regione p, (dove le lacune sono i portatori
maggioritari). Tuttavia, alcuni elettroni e lacune diffondono anche nella zona attiva (strato attivo
GaAs). Riassumendo, l'inversione di popolazione si ottiene inserendo cariche nella zona attiva,
giunzione tra una zona p e una zona n. Qui, elettrone e lacuna possono ricombinarsi per emissione
spontanea, ossia l'elettrone pu rioccupare lo stato energetico della lacuna, emettendo un fotone con
un'energia uguale alla differenza tra gli stati dell'elettrone e della lacuna coinvolti. Questi elettroni e
lacune iniettati rappresentano la corrente di iniezione del diodo.
Il diodio laser caratterizzato da una corrente di soglia al di sotto della quale il processo di
emissione solo spontaneo (il diodo laser funziona come un diodo led).
CELLA A RUBIDIO
Cella cilindrica contenete vapori di Rubidio.
Nel secondo esperimento abbiamo posto la nostra cella su un foglio di sughero isolante forato al
centro, in prossimit del bulbo della cella e poggiato su base metallica contenente un vano con
acqua, necessario per ottenere una temperatura costante uniformemente distribuita. Nel vano
abbiamo anche inserito un termometro.
EFFETTO LIAD (Light Induced Atomic Desorption)
Prima che tale effetto venisse scoperto non si riusciva a trovare una spiegazione al fatto che
aumentando l'intensit della luce incidente sulla cella (le cui superfici sono ricoperte da particolari
polimeri organici) aumenta la densit atomica del vapore di gas contenuto in essa. Questo
comportamento deriva proprio dall'effetto LIAD: il polimero organico adsorbe gli atomi metallici
presenti nei vapori del gas della cella (notiamo dunque una diminuzione della pressione). In seguito,
Ci sono due diversi modi di funzionamento del diodo a giunzione che dipendono da come si collega
il dispositivo ad una batteria.
Applicando una tensione V con il morsetto negativo alla zona p e con il morsetto positivo alla zona
n, il diodo polarizzato inversamente. Questo tipo di polarizzazione comporta un campo elettrico,
dovuto alla batteria collegata, nella stessa direzione del campo del diodo, portando ad un
allargamento della regione di congiunzione, ad una maggiore barriera (V -> V+V) e dunque ad una
riduzione del flusso di cariche maggioritarie. Cio, gli elettroni dal lato n e le lacune dal lato p
V /V 0
I s I p
I fotodiodi a giunzione p-n tuttavia presentano un limite: i fotoni che incidono al di fuori della zona
di svuotamento creano una distorsione nella risposta del diodo (le coppie elettrone e lacuna non
risentono del campo elettrico presente nella zona di svuotamento e quindi non forniscono alcun
contributo alla corrente del fotodiodo). Per superare tale limite necessario ridurre la dimensione
delle regioni p ed n ed aumentare la dimensione della zona di svuotamento, inserendo un materiale
semiconduttore intrinseco (non drogato).
Nella prima esperienza abbiamo collegato tale strumento al fotodiodo per calcolare le variazioni
della potenza in uscita dal diodo laser e dimostrare la dipendenza dalla temperatura e dalla corrente.
Procedimento:
1. Caratterizzazione del diodo laser:
Abbiamo visto come la potenza del diodo varia in funzione della corrente a varie temperature.
Come previsto dalla teoria, esiste una corrente di soglia sotto la quale si ha solo emissione
spontanea incoerente, e quindi la potenza prodotta minima. Per valori di corrente superiori alla
soglia si ha emissione stimolata coerente e quindi la potenza in uscita ha un andamento molto pi
ripido.
Inoltre, all'aumentare della temperatura, la curva caratteristica del diodo laser si sposta verso
destra. Ovvero, a parit di corrente iniettata, la potenza emessa diminuisce all'aumentare della
temperatura.
Riportiamo i dati relativi alle osservazioni:
30C
I(mA)
P(microW)
0
3
5
6
9
10
12
15
16
19
20
25
27
29
30
31
32
33
34
34,5
35
36
37
40
45
50
55
60
65
70
75
80
85
90
95
100
105
0
1,21
2,53
3,32
5,99
6,89
9,09
12,86
14,36
19,39
21,34
35,11
43,66
56,03
64,83
77,38
95,07
132,4
223,3
374,8
613,7
1175
1777
3484
6350
9243
12200
15120
18120
21140
24280
27290
30500
33620
36790
40020
43230
50000
45000
40000
35000
30000
25000
20000
15000
10000
5000
0
5
0
15
10
25
20
35
30
45
40
55
50
65
60
75
70
85
80
90
95 105
100 110
40C
I(mA)
P(microW)
0
1,1
3,3
5
7,4
10
11,8
15,4
17
20,5
25,2
30,5
35,3
36,3
37
37,9
39,5
45
50,6
55,5
60,3
65,2
69,8
75,5
79,8
85,3
90,3
95,2
99,9
105,6
0
0,26
1,3
2,4
4,19
6,66
8,46
12,88
15,1
21,23
32,93
58,81
162
313,6
614,6
1148
2062
5263
8540
11440
14300
17250
20050
23630
26310
29780
32880
35940
38900
42630
45000
40000
35000
30000
25000
20000
15000
10000
5000
0
5
0
15
10
25
20
35
30
45
40
55
50
65
60
75
70
85
80
90
95 105 115
100 110
20C
I(mA)
P(microW)
0
1
3,4
5,3
6,9
10,1
11,6
15,1
17,2
20,4
24,8
30,4
31,2
32,7
33,5
35,1
40,1
45,3
50,2
55,3
60,5
65,4
70,5
75
79,9
85
90
94,9
100,3
105,3
0
0,26
1,48
2,8
3,97
7
8,66
13,17
16,54
22,98
36,25
88,64
105,5
314,2
658
1574
4440
7373
10110
13050
16120
18980
22050
24890
27880
31040
34180
37170
40600
43930
50000
45000
40000
35000
30000
25000
20000
15000
10000
5000
0
5
0
15
10
25
20
35
30
45
40
55
50
65
60
75
70
85
80
90
95 105 115
100 110
50000
45000
40000
35000
P(microW)
30000
30C
40C
20C
25000
20000
15000
10000
5000
0
0
Origin,
abbiamo potuto analizzare i vari grafici per ricavare la trasmissione del segnale, T=I/I 0, in
corrispondenza dei picchi di assorbimento.
Dalla teoria sappiamo che:
I =I 0 e
Dove:
la sezione d'urto di assorbimento
N la densit atomica
L il cammino di assorbimento
NL
Inoltre, dipende dalla forma della riga di assorbimento che, in questo caso, data
dall'allargamento Doppler. Quindi,
2
=
4
ln2 1
gm 1
g n sp
1
I
ln
L I0
Per il Rb:
gm =4
gn=2
sp= vita media per emissione spontanea
La corrente di iniezione era variabile secondo un'onda triangolare. Dato che la frequenza di
emissione del diodo laser dipende dalla corrente in ingresso, avevamo una spazzata di frequenze
all'interno della quale erano presenti i picchi di assorbimento.
Abbiamo poi misurato il rapporto I/I0 per un cammino ottico di 3L, 2L, 1L, dove L=8,4cm la
lunghezza della cella, e per diverse temperature.
Cammino ottico 3L
Saturazione
Abbiamo visto che il grafico dell'assorbimento saturato quello di seguito, da cui
abbiamo estrapolato il valore di I0 :
20C
Cammino ottico 2L
20C
Cammino ottico 1L
Assorbimento saturato:
13C
20C
20,4C
22,6C
32,6C
47,3C
52,6C
55,9C
Riportiamo i valori delle intensit dei picchi di assorbimento e della FWHM e il valore calcolato
della densit atomica N:
Temperatura (C)
Intensit (mV)
13
20,4
32,6
47,3
52,6
55,9
20
22,6
20
20
Lunghezza 1L
Lunghezza 1L
FWHM (0,0001 hz)
FWHM (0,0001 hz)
intensit (mV)
1,17
1,70E-003
0,42
2,30E-003
0,66
1,80E-003
0,36
2,20E-003
1,6
2,00E-003
0,93
2,30E-003
2,8
2,00E-003
1,86
2,60E-003
2,91
2,30E-003
2,01
2,70E-003
2,86
1,70E-003
2
2,00E-003
0,48
1,80E-003
0,28
2,10E-003
0,63
1,70E-003
0,35
2,10E-003
Lunghezza 2L
Lunghezza 2L
1,04
1,80E-003
0,49
2,70E-003
Lunghezza 3L
Lunghezza 3L
0,22
1,80E-003
0,13
2,10E-003
Temperatura (C)
13
20,4
32,6
47,3
52,6
55,9
20
22,6
20
20
N picco sinistro
Lunghezza 1L
2,00E+016
2,21E+016
1,89E+016
1,69E+016
1,67E+016
1,68E+016
2,33E+016
2,23E+016
Lunghezza 2L
2,05E+016
Lunghezza 3L
2,65E+016
N picco destro
Lunghezza 1L
2,38E+016
2,43E+016
2,09E+016
1,84E+016
1,81E+016
1,81E+016
2,53E+016
2,44E+016
Lunghezza 2L
2,32E+016
Lunghezza 3L
2,84E+016
dell'energia dei singoli fotoni. Abbiamo inoltre osservato che ll rilassamento del sistema pi lento
della sua eccitazione. Riportiamo in tabella i valori delle intensit e delle FWHM registrate per i
picchi sinistro e destro; questo ci hanno permesso di ricavare i valori delle densit atomiche in
atomi per metro cubo, a destra.
Luce spenta
Luce accesa (debole)
Luce accesa (forte)
Conclusioni:
Per quanto riguarda la caratterizzazione del diodo laser, abbiamo ottenuto delle curve in accordo
con quelle previste dalla teoria: esiste una corrente di soglia di circa 33mA per una temperatura di
20C, che aumenta con l'incrementare della temperatura.
I risultati ottenuti per la densit atomica sono di due ordini di grandezza superiori ai valori in
letteratura: circa 2 *1016 atomi per metro cubo.
Sicuramente, parte dell'errore dovuto all'approssimazione con la quale abbiamo calcolato le
intensit dei picchi e le FWHM a partire dai grafici.
Infine, abbiamo effettuato una verifica dell'effetto LIAD: la densit atomica nella cella ricoperta
internamente di un certo polimero organico cresce all'aumentare della potenza luminosa incidente
su di essa.