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ENERGIE RINNOVABILI
Il sistema fotovoltaico Potenzialit e opportunit
Proposta di lavoro interdisciplinare per la sensibilizzazione degli studenti alla sostenibilit ambientale.
Indice
Premessa La cella fotovoltaica: principio di funzionamento I principali tipi di pannelli fotovoltaici Le pellicole e le vernici fotovoltaiche Esempi di celle fotovoltaiche di terza generazione Celle polimeriche, organiche, ibride, a pigmenti La rivoluzione nanotecnologica ed i nano materiali Il futuro dei pannelli solari
1. PREMESSA
Il sistema fotovoltaico un insieme di componenti meccanici, elettrici ed elettronici in grado di captare e convertire lenergia solare disponibile in energia elettrica. Ci avviene sfruttando un fenomeno fisico, noto come effetto fotovoltaico: la capacit che hanno alcuni materiali semiconduttori opportunamente trattati di generare elettricit se esposti alla radiazione luminosa. Quando i fotoni (particelle di energia del sole) colpiscono una cella fotovoltaica, una parte di energia assorbita dal materiale ed alcuni elettroni, scalzati dalla posizione che occupano nella struttura atomica, scorrono attraverso il materiale semiconduttore opportunamente trattato, producendo una corrente continua che pu essere raccolta sulle superfici della cella. Per formare un modulo, che rappresenta il componete base di ogni impianto fotovoltaico, necessario che pi celle siano collegate tra loro in serie o in parallelo ed impachettate. Il collegamento di pi moduli consentir infine di realizzare impianti di produzione di energia elettrica della potenza desiderata. I sistemi fotovoltaici possono essere suddivisi in due categorie principali:
GRID-CONNECTED
Sistemi connessi alla rete elettrica in cui la corrente generata viene inviata ad un convertitore (inverter) dal quale ne esce sotto forma di corrente alternata per poi essere trasformata in corrente a media tensione dal trasformatore, prima di essere immessa nella linea di distribuzione. Tali sistemi non sono provvisti di sistemi di accumulo in quanto lenergia prodotta durante le ore di insolazione viene immessa nella rete elettrica; viceversa, durante le ore di insolazione scarsa o nulla il carico locale viene alimentato dalla rete.
STAND-ALONE
Sistemi isolati in grado di alimentare carichi sia in corrente continua (senza la presenza di un inverter) che in corrente alternata, ma sono in genere dotati di accumulo. In questi tipi di sistemi necessario immagazzinare lenergia elettrica attraverso accumulatori elettrochimici (batterie) per garantire la continuit dellerogazione anche nei momenti in cui non viene prodotta.
FUNZIONAMENTO
L EFFETTO FOTOELETTRICO
La conversione fotovoltaica un fenomeno fisico che permette di trasformare direttamente l'energia luminosa in energia elettrica in strutture elementari, le celle fotovoltaiche. Questi dispositivi sono realizzati in materiali semiconduttori, materiali cio che conducono la corrente elettrica e la cui resistivit diminuisce al crescere della temperatura e per la presenza di impurit.
L'effetto fotovoltaico consiste nella generazione di una differenza di potenziale elettrico, grazie all'integrazione di un flusso di energia radiante con la materia.
LE CELLE FOTOVOLTAICHE
Le celle nello schema generale sono costituite da due strati di semiconduttore (solitamente composti a base di silicio) in contatto fra loro: uno strato di tipo n, o strato finestra (generalmente si tratta di silicio drogato con fosforo), caratterizzato da una certa quantit di cariche negative (elettroni) e uno strato di tipo p, o strato assorbitore (ottenuto drogando il silicio con boro), in cui si ha un eccesso di cariche positive. Alla giunzione, cio nella zona di contatto tra i due strati, si crea una barriera di potenziale. Ciascun fotone, dotato di energia sufficiente e = h*v , in grado di liberare all'interno della giunzione una coppia elettrone - lacuna che contribuisce alla conduzione elettrica del semiconduttore. A causa della barriera di potenziale gli elettroni possono passare dallo strato p a quello n, ma non possibile il passaggio inverso: si crea cos un eccesso di elettroni nello strato n . Collegando un conduttore a ciascuno degli strati p e n e chiudendo il circuito ci sar circolazione di corrente grazie al passaggio degli elettroni che si ricombinano con le lacune. importante che la radiazione solare penetri in entrambi gli strati n e p ed per questo motivo che il primo strato molto sottile rispetto al secondo.
quattro principali tipi di pannelli fotovoltaici: pannelli monocristallini, pannelli policristallini, pannelli a film sottile, pannelli a concentrazione. L'efficienza dei pannelli fotovoltaici varia molto a seconda della tecnologia della cella, e per i tipi "normali" (cio monocristallini, policristallini, film sottile) dipende dalla temperatura ambiente: pi quest'ultima alta e pi l'efficienza si riduce. Mentre, per gli innovativi pannelli a concentrazione basati sulle moderne celle multigiunzione, l'efficienza aumenta al crescere del livello di concentrazione della luce. Si tenga presente, infine, che per svariate ragioni l''efficienza effettiva di un pannello sempre inferiore a quella delle celle fotovoltaiche che
lo compongono.
I PANNELLI MONONOCRISTALLINI
I pannelli fotovoltaici monocristallini sono moduli rigidi con numerose celle solari affiancate - in genere da 30 a 70 - ricoperte da una lastra di vetro protettiva dagli agenti atmosferici e sono circondati da una cornice normalmente di alluminio per dare robustezza. L'efficienza di conversione della luce in energia elettrica da parte dei pannelli monocristallini di circa il 1317%, e rimane quasi costante anche per 25 anni o pi, ma si abbatte molto in caso di ombre anche parziali. Come superficie occupata dai pannelli, su tetti in condizioni ideali (cio esposti verso Sud e inclinati di circa 30), possiamo considerare circa 6 mq /kWp. Richiedono molta energia per essere prodotti, tanto che occorrono ben 3-6 anni di utilizzo per restituirla, perci sono i pannelli comuni pi costosi. Poich occupano meno spazio (e sono leggermente pi efficienti) dei pannelli policristallini ma costano di pi, vengono generalmente impiegati soprattutto quando la superficie disponibile risulta un fattore determinante.
I PANNELLI POLICRISTALLINI
I pannelli fotovoltaici policristallini - detti anche pannelli in silicio multicristallino - insieme ai pannelli monocristallini rappresentano prodotti di ottima qualit e costituiscono una fetta molto importante del mercato attuale. L'efficienza di conversione della luce in energia elettrica da parte dei pannelli monocristallini di circa il 12-14%, e come per i monocristallini rimane quasi costante anche per 25 anni o pi, ma si abbatte molto in caso di ombre che ricoprano anche solo una piccola porzione del pannello. Come superficie occupata dai pannelli, se utilizzati su tetti in condizioni ideali (esposti verso Sud e inclinati di circa 30), possiamo considerare circa 8 mq /kWp. Poich presentano un buon compromesso tra rendimento, costo e superficie occupata - rispetto ai moduli in film sottile realizzati con silicio amorfo hanno un rendimento quasi doppio, per cui occupano quasi met spazio a parit di energia prodotta - sono pannelli molto utilizzati sia negli impianti residenziali che nei grandi parchi fotovoltaici.
I PANNELLI A CONCENTRAZIONE
I pannelli fotovoltaici a concentrazione - comunemente noti anche come "concentratori solari" - sono innovativi pannelli solari piani che utilizzano concentratori ottici quali, ad es., lenti di Fresnel o riflettori parabolici (tipicamente realizzati in plastica) per concentrare la radiazione solare su una superficie piuttosto piccola, dove viene trasformata in energia elettrica da una cella fotovoltaica multigiunzione, caratterizzata da un'efficienza pi che doppia rispetto ai pannelli fotovoltaici al silicio tradizionali. Dunque, possibile ottenere la stessa quantit di energia di un pannello normale con uno a concentrazione di superficie pi piccola. Inoltre, nei pannelli a concentrazione ciascuna cella fotovoltaica continua a funzionare a piena potenza anche se le altre celle del modulo sono ombreggiate o addirittura coperte con un oggetto. I sistemi di raffreddamento pi usati sono passivi, ed utilizzano la semplice
convezione dell'aria. I pannelli sono montati su un sistema di inseguimento biassiale ad alta precisione.
altri dispositivi elettronici, e ci anche all'interno degli edifici, poich le celle solari organiche sono in grado di lavorare bene anche con la luce artificiale.
non si hanno dati sull'impiego a lungo termine di celle flessibili n metodi di test standardizzati per misurare la vita del prodotto. L'obiettivo a breve termine per le aziende, prima di iniziare la commercializzazione su larga scala di queste celle, sar di aumentarne l'efficienza fino al 10% - un traguardo che appare ormai alla portata - e di
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con la debole luce interna a un edificio, e sono completamente riciclabili. Sono disponibili in vari formati e potenze per le diverse applicazioni nel campo dell'elettronica (caricabatterie per cellulari, computer, etc.), dell'abbigliamento (zaini, borse, etc.), dell'edilizia (pensiline per auto, finestre, etc.). In base al tipo di celle organiche utilizzate, possibile scegliere diversi livelli di trasparenza alla luce nella regione spettrale del visibile e dell'infrarosso vicino. Inoltre, possibile scegliere la lunghezza d'onda (e l'ampiezza dello spettro) della luce che si vuole far passare attraverso il film sottile di celle.
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Moduli connesssi in serie di celle "a pigmenti sensibili" di vari colori (a sinistra) e cella "ricaricabile" (a destra).
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Le celle organiche sono meno sensibili di quelle al silicio all'angolo di incidenza della luce.
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PIGMENTI
LE CELLE POLIMERICHE
Le celle fotovoltaiche polimeriche sono un tipo di celle solari flessibili. Possono essere realizzate in vari modi, che includono le particolarmente note celle organiche (chiamate anche "celle solari plastiche"), le quali sono basate sulla chimica "organica", cio del carbonio. Ma esistono anche tipi di celle polimeriche diverse da queste, e che sono realizzate attraverso film sottili di semiconduttori depositati su differenti tipi di polimeri: in particolare, le cosiddette celle ibride abbinano i semiconduttori organici con quelli inorganici. Si tratta di tecnologie relativamente nuove, su cui nel mondo stanno facendo ricerca universit, laboratori nazionali e numerose aziende. Rispetto alle classiche celle al silicio, le celle polimeriche sono leggere, flessibili, utilizzano materiali abbondanti e non sono costose da fabbricare. Presentano, per, svantaggi piuttosto seri: hanno da 1/3 a 1/2 dell'efficienza delle celle tradizionali realizzate con materiali rigidi e sono relativamente
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LE CELLE ORGANICHE
Le celle fotovoltaiche organiche sono celle solari che utilizzano polimeri organici (cio lunghe molecole basate sul carbonio) oppure piccole molecole organiche al posto dei semiconduttori inorganici, per l'assorbimento della luce ed il trasporto della carica. Ci permette di combinare la caratteristica flessibilit delle molecole organiche con un substrato altrettanto flessibile quale la plastica, che ha bassi costi di produzione. Il coefficiente di assorbimento di luce delle molecole organiche risulta elevato, perci una grande quantit di luce pu essere assorbita con una piccola quantit di materiale. Ci consente un abbattimento dei costi, senza per aumento di efficienza. Gli svantaggi delle celle organiche sono, in effetti, costituiti proprio dalla bassa efficienza (circa il 3-6%), ma anche dalla bassa stabilit (per quanto riguarda ossidazione, riduzione, ricristallizzazione e variazioni di temperatura, che possono degradare il dispositivo nel tempo) e dalla bassa robustezza rispetto alle celle inorganiche.
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inorganico, secondo una geometria che massimizza l'efficienza del dispositivo, attualmente intorno ad appena il 2-3%.
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7. LA RIVOLUZIONE NANOTECNOLOGICA ED I
NANOMATERIALI
L'EVOLUZIONE DELLE CELLE POLIMERICHE
L'attenzione dei ricercatori a caccia di alternative alle celle solari tradizionali si da tempo focalizzata sulle celle polimeriche, o "plastiche", sviluppate fin dagli anni Settanta, quando sono emersi i polimeri conduttori. Tuttavia, le propriet elettriche e ottiche di tali polimeri non erano comparabili con quelle dei classici materiali semiconduttori cristallini usati nelle comuni celle al silicio, perci inizialmente le prestazioni sono state molto scarse, specie riguardo l'efficienza. Fortunatamente, in seguito sono stati prodotti una variet di nanomateriali materiali che hanno almeno una dimensione misurata sulla nanoscala, o 10-9 metri - che hanno permesso significativi miglioramenti nelle celle polimeriche. Cos, oggi l'interesse degli scienziati va soprattutto alle celle polimeriche organiche - cio basate sul carbonio - e, in particolare, agli approcci ibridi, in cui dei nanomateriali semiconduttori fotoattivi inorganici vengono introdotti in celle FV basate su una sottile pellicola polimerica organica che fa da matrice.
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Quantum dots eccitati da luce ultravioletta. Il colore diverso legato alla loro dimensione.
LE CELLE A NANOCRISTALLI
Le celle solari a nanocristalli - o celle solari quantum dots (cio "a"punti quantici") - sono celle solari che nella loro forma pi semplice sono basate su un substrato di silicio ricoperto di un sottilissimo strato di nanocristalli quantistici (o quantum dots) ottenuto con una nuova e pi economica tecnologia di film sottile. Il principio di funzionamento delle celle a nanocristalli stato individuato nel 1990 dal chimico svizzero Michael Graetzel che, ispirandosi alla fotosintesi clorofilliana osservata in natura, ha posto sulla superficie di un semiconduttore - fatto di nanocristalli di biossido di titanio (TiO2) - uno strato di molecole organiche trattate e "dedicate" proprio ad assorbire la luce. Sebbene oggi la ricerca sulle celle a nanocristalli sia solo all'inizio, in futuro il fotovoltaico basato sui nanocristalli potr offrire vantaggi quali la flessibilit meccanica (attraverso composti di polimeri e nanocristalli),
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bassi costi, elevata efficienza di conversione della luce in energia elettrica (fino al limite teorico calcolato, superiore al 50%).
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generazione sono realizzati mediante celle di silicio in film sottile. Questa nuova tecnologia utilizza una minore quantit di silicio amorfo, parzialmente sostituito con altri materiali come il tellururo di cadmio, il diseleniuro di rame, indio e gallio. Pannelli solari di terza generazione. I pannelli solari di terza generazione sostituiscono del tutto il silicio mediante l'impiego di polimeri con eguali funzioni fotovoltaiche. Pannelli solari di quarta generazione. I pannelli solari di quarta generazione utilizzano perlopiu nanomateriali con propriet fotovoltaiche, realizzati mediante processi di ricottura pulsata. L'ottimizzazione dei materiali e delle tecniche di lavorazione delle celle fotovoltaiche consentir, nel corso del prossimo decennio, di migliorare il rendimento dei pannelli solari di nuova generazione. Questi filoni di ricerca dovrebbero consentire di superare la futura scarsit del silicio come fattore critico di sviluppo dell'energia solare fotovoltaica e contribuire alla riduzione dei costi tecnologici.
Sitografia
http://www.solarsi.it/ http://www.consulente-energia.com/ http://www.ecoage.com/
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