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Lezione 3

La giunzione p-n ed il diodo


La giunzione p-n
• E’ forse la struttura più importante che è
possibile realizzare in un semiconduttore. Impiantazione atomi di boro
• Viene costituita creando (impiantando)
atomi di boro in un semiconduttore
precedentemente drogato con elettroni. x’
p
Ovviamente la concentrazione p di lacune
nella regione impiantata deve essere n
Regione superficiale
maggiore della concentrazione di di tipo p
elettroni n della regione
precedentemente realizzata Substrato di tipo n

• Analizziamo la struttura appena realizzata


procedendo dalla superfice verso x
l’interno lungo la linea x’-x
Profilo di drogaggio di una giunzione p-n
• Partendo dalla superfice
incontriamo subito la regione di tipo NA, ND
p, in cui la concentrazione di lacune Concentrazione atomi accettori
è molto elevata (tipo p)
• All’ascissa xj, la concentrazione delle
lacune scende bruscamente e Concentrazione atomi donatori
diventa minore di quella degli (tipo n)
p
elettroni, che si mantiene costante
fino al termine della regione di Superficie del
semiconduttore semiconduttore
Giunzione p-n
n
• L’ascissa xj, in cui si ha p=n, viene
detta giunzione p-n xj x
La regione di svuotamento
• Osserviamo una giunzione p-n. Dal momento
che non ci sono collegamenti verso l’esterno la !
corrente totale, ad una qualsiasi ascissa, deve campo elettrico
E
essere per a 0.
lacune che diffondono
• Nella regione di tipo p sono presenti molte verso la regione lacune spinte dal campo elettrico
lacune. Dal momento che esiste un forte di tipo n verso la regione
gradiente di lacune, esse verranno spinte verso di tipo p
la regione degli elettroni lasciando scoperti degli
ioni negativi.
• Stessa cosa succede agli elettroni nella regione regione di regione di
di tipo n che andranno verso la regione di tipo p tipo p tipo n
lasciando scoperti degli ioni positivi.
• Si crea quindi un dipolo di carica, e quindi un
campo elettrico, che controbilancia il
movimento di elettroni e lacune xj x

• Quindi in assenza di tensione applicata alla regione di svuotamento


giunzione p-n la corrente è nulla e in prossimità
della giunzione stessa si crea una regione in cui
non sono presenti portatori liberi ma sono ioni
fissi. Tale regione prende il nome di regione di
svuotamento
Polarizzazione di una giunzione pn
• Ovviamente non siamo interessati ad osservare una giunzione p-n
senza applicare ad essa delle tensioni e vedere cosa accade alla
corrente che la attraversa.
• E’ possibile applicare una tensione alla giunzione p-n in due modi.
Questi due modi vengono detti polarizzazione della giunzione
• Si dice che una giunzione p-n è in polarizzazione inversa se il
potenziale applicato alla regione n è maggiore di quello applicato
applicato alla regione p, ovvero VN-VP>0
• Si dice che una giunzione p-n è in polarizzazione diretta se il
potenziale applicato alla regione p è maggiore di quello applicato
applicato alla regione n, ovvero VP-VN>0
Polarizzazione inversa
• La trattazione che facciamo delle due condizioni di
polarizzazione è totalmente fenomenologica (e anche
non interamente corretta) ma serve per avere almeno
un idea fisica di ciò che accade nel semiconduttore p n
• In polarizzazione inversa, gli elettroni presenti nella
regione n vengono attratti dal terminale positivo della
batteria, stessa cosa per le lacune che sono attratte
dal terminale negativo.
• Si allarga quindi la regione svuotata alla giunzione e V
non scorre corrente
• In polarizzazione inversa una giunzione p-n non Se VN-VP>= I=0
consente lo scorrimento della corrente elettrica
Polarizzazione diretta Ip

• In polarizzazione diretta, gli elettroni presenti nella


regione n vengono attratti dal terminale positivo della
batteria, stessa cosa per le lacune che sono attratte p n
dal terminale negativo.
• La regione svuotata alla giunzione, all’inizio si In
restringe, aumentando ancora la tensione V,
scompare e c’è una corrente di lacune che scorre
verso il terminale negativo ed una di elettroni che I
invece è attratta dal terminale positivo. Vi è dunque
scorrimento di corrente! V
• In polarizzazione diretta una giunzione p-n consente
lo scorrimento della corrente elettrica. Essa scorre in Se VP-VN>= I>0
verso opposto agli elettroni e concorde con quello
delle lacune.
Il diodo
• La giunzione p-n è alla base del primo componente elettronico non lineare
che incontriamo. Il diodo.
• Un diodo è un bipolo identificato da due terminali denominati anodo
(coincidente con la regione p) e catodo (corrispondente alla regione n)
• Il simbolo del diodo ci ricorda che la corrente puo’ scorrere in una sola
direzione, dall’anodo verso il catodo, ogni volta che l’anodo si trova a
potenziale maggiore di quello del catodo, cioè quando la giunzione p-n si
trova in polarizzazione diretta

p n
anodo catodo
Caratteristica I-V di un diodo
• Nella figura sono riportate, per confronto, le I(Ampere)
caratteristiche I-V di una resistenza (in blu) e di
un diodo (in rosso)
2
• Le caratteristiche I-V vengono ricavate Caratteristica di un diodo

applicando una tensione DC e misurando la


corrente con un amperometro
• In una resistenza il legame I-V è lineare 1

• In un diodo invece è fortemente non lineare.


0.6
• Si puo’ dimostrare che il legame I-V di un diodo
è dato da 0.2 Caratteristica di una resistenza

#" 0 0.6 0.7 1.2 1.8


𝐼 = 𝐼! 𝑒 #! −1 V(Volt)
Caratteristica I-V di un diodo
#"
𝐼 = 𝐼! 𝑒 #! −1 I(Ampere)

2
• IS è detta corrente di saturazione inversa ed Caratteristica di un diodo

è un parametro che contiene informazioni


sulla fisica (drogaggi delle regioni p ed n,
etc) e sulla geometria (area) del diodo. Per
1
quel che ci riguarda è un numero.
• Vt viene detto tensione termica ed è pari a 0.6

25mV a temperatura ambiente. 0.2 Caratteristica di una resistenza

%& k=costante di Boltzmann


𝑉$ = 0 0.6 0.7 1.2 1.8
' q=carica dell’elettrone
V(Volt)
Circuiti con diodi
• Il legame I-V sul diodo è esponenziale, quindi non-lineare!
• Nei circuiti non lineari continuano ad essere valide le leggi di Kirkhoff
• Quindi, in linea di principio, è consentito scrivere le equazioni ai nodi
ed alle maglie e risolverle
• Purtroppo, essendo il legame I-V di un diodo esponenziale, non è
possibile trovare soluzioni analitiche a tale problema
• Per questo motivo è necessario trovare metodi approssimati!
• Per trovare invece soluzioni più prossime alla realtà si utilizzano
software di simulazione come LTSpice
Modello ideale di un diodo
• La descrizione fenomenologica che abbiamo fatto in polarizzazione
diretta ed invera ci porta a dire che, in polarizzazione inversa, un
diodo si comporta come un circuito aperto, mentre in polarizzazione
diretta, come un corto circuito.
Caratteristica
I
reale
Caratteristica Diodo reale
ideale

Modello ideale in polarizzazione diretta

V
Modello ideale in polarizzazione inversa
0.2 0.4 0.6 0.8
Modello approssimato del diodo
• Per poter meglio modellare il fatto che un diodo ha bisogno di
almeno 0,6V per entrare in conduzione, possiamo leggermente
complicare il modello aggiungendo in serie al diodo un generatore di
tensione continua da 0.7V
Caratteristica
I Diodo reale
reale
A B

Modello con diodo ideale + generatore


A B
Caratteristica 0.7V
approssimata
V A A B
0.2 0.4 0.6 0.8 Polarizzazione diretta Polarizzazione inversa
Esempio
VD
• Determinare la corrente I che scorre I
nel circuito.
• Si ragiona per assurdo, ovvero si
ipotizza un tipo di polarizzazione
V VR
(inversa o diretta) per il diodo e si R
verifica se l’ipotesi conduce ad un
assurdo o meno.
• Ipotizziamo che il diodo sia
polarizzato inversamente
Esempio
VD
• Sappiamo che un diodo polarizzato I
inversamente non conduce corrente.
Quindi I=0.
• Ma se I=0, VR=RI=0
• Quindi VD=V-VR>0 ovvero il diodo risulta
polarizzato direttamente, in contrasto V VR
con la nostra ipotesi. R
• Possiamo quindi affermare che il diodo è
in polarizzazione diretta e sappiamo che
un diodo in polarizzazione diretta
presenta una caduta VD=0.7V
• In definitiva VR=V-VD=V-0.7V e si ha:
𝑉 − 0.7
𝐼=
𝑅
Il metodo grafico
• Una maniera assai efficace di risolvere circuiti non lineari è quella di riportare, sullo
stesso grafico, le relazioni ingresso uscita dei componenti, rispettando ovviamente le
leggi di Kirchhoff

VD 𝑉( = 𝑅𝐼 Legge di Ohm
I #"
"#
𝐼 = 𝐼! 𝑒 ! −1 Legge del diodo

V VR Se scriviamo le equazioni, ci accorgiamo che la corrente è la stessa


R ma le tensioni sono differenti. Per riportare tutto sullo stesso grafico
bisogna scrivere la legge di Kirchhoff alla maglia

𝑉! = 𝑉 − 𝑉"
Il metodo grafico
• Per cui entrambe le relazioni possono essere riportate in un singolo piano
ID-VD sul quale:
• La caratteristica del diodo apparirà inalterata
• La caratteristica della resistenza (detta anche retta di carico), verrà riportata
ribaltata rispetto all’asse delle ordinate e traslata della tensione V della batteria
VD ID L’intersezione delle
I due caratteristiche ci
V/R indica il valore della
corrente I* che scorre
V nella maglia e della
R VR tensione V* che cade
I* sul diodo

V* V VD
Diodi in regime sinusoidale
• Cosa accade se ad un diodo applichiamo
un segnale che varia nel tempo?
• (per adesso) nulla di diverso da ciò che A B
accade se applichiamo tensioni continue
• Ovviamente, dal momento che la
tensione vi(t) può assumere valori R vo(t)
positivi e negativi, ci chiederemo, per vi(t)=Vpsen2pft
ogni istante di tempo, se il diodo si
troverà in polarizzazione diretta oppure
inversa!
Raddrizzatore a singola semionda
• Il circuito riportato in figura prende il nome
di raddrizzatore a singola semionda.
• Il suo funzionamento è molto semplice ed il A B
suo uso importantissimo. Pensate che ogni
caricabatterie utilizzato per smartphone,
notebook etc prevede la presenza di un R vo(t)
circuito raddrizzatore (sebbene in vi(t)=Vpsen2pft
configurazione più complessa!)
• Analizziamolo utilizzando il modello ideale
del diodo (ricordate? Circuito aperto –
Corto circuito)
Funzionamento del raddrizzatore
Durante le semionde positive il diodo si Durante le semionde negative il diodo si
trova in polarizzazione diretta. Si comporta trova in polarizzazione inversa. Si comporta
da corto-circuito. Per cui vo(t)=vi(t) da circuito aperto. Per cui vo(t)=0

A B A B
vi(t) vi(t)

vo(t) vo(t)
Andamento nel tempo di tensione
di ingresso e di uscita
Durante le semionde positive il segnale di uscita coincide con quello di ingresso, mentre
quando il il segnale di ingresso, la tensione di uscita è nulla. L’andamento della corrente i(t)
è dato dalla legge di Ohm vo(t)/R

A B
vi(t) vo(t)
Esempio: asciugacapelli
• Il circuito qui accanto è presente negli
asciugacapelli. A
• L’interruttore è quello che regola la
potenza termica del getto di aria
B
• Nella posizione B la tensione
sinusoidale di ingresso cade sulla vi(t)
resistenza e vi dissipa la massima R
potenza
• Nella posizione A il diodo “rimuove” le
semionde negative, riducendo la
potenza sulla resistenza di carico
Generatore di tensione : circuito ideale
• Sostituiamo la resistenza con un condensatore. Durante la prima
semionda positiva, il diodo sarà polarizzato direttamente e la tensione
sul condensatore seguirà la tensione di ingresso.

vi(t)=VPsen(2pft) vo(t)
VP
C

vi(t)
Generatore di tensione : circuito ideale
• Successivamente, dato che la tensione di ingresso inizia a diminuire,
la tensione tra anodo e catodo diventerà negativa, quindi dall’istante
t* in poi il diodo sarà contropolarizzato e la tensione di uscita resterà
invariata al valore VP.

vi(t)=VPsen(2pft) vo(t)
VP
C
t*

vi(t)
Il circuito reale
• Se colleghiamo il nostro generatore di tensione ad un carico resistivo,
durante il tempo in cui il diodo è contropolarizzato, la capacità si
scaricherà sulla resistenza, poi alla successiva semionda positiva, il
diodo (per un breve tempo) si porterà in polarizzazione diretta e
richaricherà il condensatore

vi(t)=VPsen(2pft) vo(t)
DVR
C R
vi(t)
Il raddrizzatore a doppia semionda
• Il circuito rappresentato in figura, isolato dalla rete elettrica mediante
un trasformatore, prende il nome di raddrizzatore a doppia semionda
A

vi(t)=VPsen(2pft)
Rete elettrica

D4 D1
R
D C

D3 D2

B
Funzionamento durante le semionde positive
• Durante la semionda positiva I diodi D1 e D3 sono polarizzati
direttamente, D2 e D4 invece risultano polarizzati inversamente

A
vi(t)
• La corrente andrà da A a B e quindi,
nella resistenza di carico R, scorrerà D1
nel verso indicato in figura, la D R C
vo
tensione vo(t) quindi seguirà
l’andamento nel tempo della vi(t) D3 IR

B
Funzionamento durante le semionde positive
• Durante la semionda negativa i diodi D1 e D3 sono polarizzati
inversamente, D2 e D4 invece risultano polarizzati direttamente

A
vi(t)
• La corrente andrà da B a A e quindi,
nella resistenza di carico R, scorrerà D1 D4
D R C
nel verso indicato in figura, la vo
tensione vo(t) quindi seguirà
l’andamento nel tempo di -vi(t) IR
D2

B
In definitiva
• Durante le semionde positive il segnale di uscita insegue quello di
ingresso, durante le semionde negative l’uscità invece inverte
l’ingresso.
A
vi(t) vo(t)
D4 D1
D R C

D3 D2
vi(t)
B
Commenti
• Il diodo è un dispostivo non lineare, funziona come un interruttore,
ovvero un circuito aperto o chiuso a seconda del suo stato di
polarizzazione
• Il diodo svolge una funzione fondamentale nei circuiti raddrizzatori in
cui una tensione sinusoidale di ingresso a valor medio nulla, viene
trasformata in una tensione di uscita a valor medio positivo
• Con l’utilizzo di condensatori tali circuiti sono i blocchi elementari per
la realizzazione di alimentatori, caricabatterie etc.
• Il diodo però non può essere utilizzato per realizzare amplificatori

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