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PROGETTO ESECUTIVO
PROGETTO FERROTRANVIARIO
ELABORATI GENERALI
Relazione Tecnica specialistica
APPALTATORE PROGETTAZIONE
RTP:
Capogruppo mandataria:
cooperativa
C.M.C. muratori
cementisti
ravenna
Mandanti:
CONSULENZA SPECIALISTICA
RESPONSABILE DELLA INTEGRAZIONE
DELLE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE
Ing. Andrea Renso
IDENTIFICAZIONE ELABORATO
Febbraio 2021
E A 0 0 0 A A R L E G R T 0 1 F -
1 INTRODUZIONE .......................................................................................................... 4
SCOPO DEL DOCUMENTO 4
APPLICABILITÀ 4
DESCRIZIONE DELLE MODIFICHE RISPETTO ALLA REVISIONE PRECEDENTE 4
TERMINOLOGIA, ACRONIMI ED ABBREVIAZIONI 4
NORME 5
1.5.1 NORMATIVA GENERALE 5
1.5.2 NORMATIVA TECNICA PER LE COSTRUZIONI 5
1.5.3 DEFINIZIONI GENERALI DEL SISTEMA TRANVIARIO 6
1.5.4 DIMENSIONI E TIPOLOGIA DELLA SEDE TRANVIARIA 6
1.5.5 STAZIONI E FERMATE 6
1.5.6 SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 7
1.5.7 VIBRAZIONI 7
1.5.8 RUMORE 7
1.5.9 ARMAMENTO 7
1.5.10 ROTAIE 9
1.5.11 APPARECCHI DI BINARIO: SCAMBI E INCROCI 10
1.5.12 TRAVERSE E TRAVERSONI PER BINARI 11
1.5.13 PIASTRE E PIASTRONI 11
1.5.14 SISTEMI DI FISSAGGIO 11
1.5.15 MATERASSINI ELASTOMERICI - GEOTESSILI 12
1.5.16 CANALETTE DRENAGGIO SEDE TRANVIARIA – DELIMITATORI SEDE 13
1.5.17 CALCESTRUZZO E ACCIAIO 13
1.5.18 COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA 14
1.5.19 CORRENTI VAGANTI E MESSA A TERRA 15
1.5.20 VERIFICHE RAM 15
DOCUMENTI DEL PROGETTO DEFINITIVO 16
DOCUMENTI DEL PROGETTO ESECUTIVO DELL’ARMAMENTO 16
TERMINI, ACRONIMI ED ABBREVIAZIONI 18
2 INPUT DI PROGETTAZIONE .................................................................................. 19
LIMITI DI FORNITURA 19
PARAMETRI DI ESERCIZIO DELLA LINEA 19
TRACCIATO ANALITICO 19
PARAMETRI GEOMETRICI 20
TOLLERANZE DI COSTRUZIONE 20
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CONGLOMERATI CEMENTIZI 96
ACCIAIO IN BARRE PER ARMATURE 97
APPARECCHI DI BINARIO 97
TRAVERSE 105
SISTEMI DI FISSAGGIO 105
9.9.1 Sistema di fissaggio Nabla .......................................................................... 105
9.9.2 Sistema di fissaggio Vossloh W14.............................................................. 107
APPARECCHI DI DILATAZIONE 121
DISPOSITIVI DI FINE CORSA 121
GIUNTI ISOLANTI PER SEZIONAMENTO ELETTRICO ROTAIE 121
DRENAGGIO DEL BINARIO 122
DISPOSITIVI MODIFICATORI DI ATTRITO 124
9.14.1 SISTEMA MODIFICATORE DI ATTRITO 125
9.14.2 SISTEMA TRAMWAY LUBRICATOR 126
9.14.3 PARTICOLARITÀ TECNICHE DEI SISTEMI 128
9.14.4 BENEFICI ATTESI A SEGUITO DELL’INTRODUZIONE DEI MODIFICATORI DI ATTRITO 131
9.14.5 LOCALIZZAZIONE IMPIANTI MODIFICATORI DI ATTRITO 132
10 VERIFICHE DIMENSIONALI E PROVE DA ESEGUIRE DOPO LA POSA .. 135
VERIFICA DELLE QUOTE DEI GETTI 135
CONTROLLO GEOMETRICO STRUMENTALE DEI BINARI 135
VERIFICA DEI PARAMETRI GEOMETRICI DEI DEVIATOI 136
CONTROLLO DELLE SALDATURE 137
CONTROLLO DEI GIUNTI DI DILATAZIONE 138
CONTROLLO DEI RITORNI DI CORRENTE E DEI PUNTI 138
CONTROLLO DEL DRENAGGIO 138
11 TABELLA RIEPILOGATIVA DEGLI ELEMENTI DISTINTIVI DEL
TRACCIATO............................................................................................................... 139
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E-A-0-00-A-ARL-EG-RT-01-F
1 Introduzione
Applicabilità
L’applicabilità di questo documento è riferita al Progetto Tramvia Milano Parco Nord -
Seregno per la fase di progettazione esecutiva.
Sigla Acronimo
EN Norma europea (standard)
ISO International Organization for Standardization
RAM Reliability, Availability, Maintainability (affidabilità,
disponibilità, manutenibilità)
PdF Piano del Ferro
UIC International Union of Railways
UNI Ente nazionale italiano di unificazione
Tabella 1: Sigle e abbreviazioni
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Norme
La normativa vigente in materia di sistemi tranviari, presa a riferimento per la
progettazione dell'intervento qui proposto, risulta la seguente:
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E-A-0-00-A-ARL-EG-RT-01-F
CNR BU N. 146:1992
Determinazione dei moduli di deformazione Md e Md’ mediante prova di carico
a doppio ciclo con piastra circolare.
Specifica Tecnica FS/RFI DIN IC SF AR 04 001 A
Pietrisco pere massicciata ferroviaria.
1.5.10 Rotaie
UNI 3142: 1996
Rotaie a gola di acciaio per linee tranviarie – Profili, Dimensioni – Qualità –
Prescrizioni e Prove.
UNI EN 13674 - 1:2011
Applicazioni ferroviarie – Binario – Rotaia - Parte 1: Rotaie Vignole da 46 Kg/m
ed oltre.
UNI EN 13674 - 2:2010
Applicazioni ferroviarie – Binario – Rotaia - Parte 2: Rotaie per scambi e incroci
utilizzate in accoppiamento con rotaie Vignole da 46 Kg/m ed oltre.
UNI EN 13674 - 3:2010
Applicazioni ferroviarie – Binario – Rotaia - Parte 3: Controrotaie.
UNI EN 13674 - 4: 2010
Applicazioni ferroviarie – Binario – Rotaia - Parte 4: Rotaie Vignole di massa
compresa fra 27 Kg/m e 46 Kg/m (escluso 46 Kg/m).
UNI EN 14811: 2010
Applicazioni ferroviarie - Binario - Rotaie per impieghi speciali - Rotaie a gola e
profili di costruzione associati
UNI EN 13848 - 1: 2008
Applicazioni ferroviarie - Binario - Qualità della geometria del binario - Parte 1:
Caratterizzazione della geometria del binario.
UNI EN 13848 - 2: 2008
Applicazioni ferroviarie - Binario - Qualità della geometria del binario Parte 2 :
Sistemi di misura – Veicoli per la misurazione del binario.
UNI EN 13848 - 3: 2009
Applicazioni ferroviarie - Binario - Qualità della geometria del binario Parte 3 :
Sistemi di misura – Macchine per la costruzione e la manutenzione del binario.
UNI EN 13848 - 4: 2012
Applicazioni ferroviarie - Binario - Qualità della geometria del binario Parte 4:
Sistemi di misurazione – Dispositivi leggeri e portatili.
UNI EN 13848 - 5: 2010
Applicazioni ferroviarie - Binario - Qualità della geometria del binario Parte 5:
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ARMAMENTO DI LINEA
ELABORATI GENERALI
Relazioni
BINARIO
Corografie armamento
Planimetrie da Progr. 652 a progr. 655
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E-A-0-00-A-ARL-EG-RT-01-F
Armature platee, giunti, rotaie, scambi, ecc. da Progr. 752 a progr. 773
TRACCIAMENTO
Tracciato analitico
BINARIO
Tracciato analitico
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2 Input di progettazione
Limiti di fornitura
Lo scopo dell’armamento, sottosistema del complesso sistema tranviario, si limita alla
progettazione e costruzione del binario destinato a sostenere e guidare i veicoli
ferroviari.
I lavori del sottosistema Armamento per il Progetto della Tranvia Milano Parco Nord -
Seregno avvengono dopo i lavori di predisposizione del piano di posa e della soletta
di fondazione e sono in sintesi i seguenti (in ordine cronologico):
In fondo alla presente relazione, sono riportate in allegato “Tabella riepilogativa degli
elementi distintivi del tracciato”.
Tracciato analitico
Le ipotesi ed i parametri di progettazione del tracciato sono quelli definiti e ripresentati
nei documenti seguenti:
Relazione sul tracciato analitico 620-E A 0 00 A ARL EG RT 02 D
Tabelle di tracciamento 621-E A 0 00 A ARL EG RT 03 E
Relazione verifica sede in accordo a UNI 7156 623-E A 0 00 A ARL EG RT 04 D
Planimetrie del tracciato analitico da 787-E A 1 MB A ARL TR PL 01 C
a 870-E A 2 SE A ARL TR PL 12 C
Profilo Longitudinale da 871-E A 0 00 A ARL TR PR 01 C
a 881-E A 0 00 A ARL TR PR 11 C
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Relazione Tecnica Specialistica
E-A-0-00-A-ARL-EG-RT-01-F
Parametri geometrici
Lo scartamento delle rotaie in rettilineo e in curva è pari a 1445 mm misurati 14 mm
sotto il Piano del Ferro (PdF – 8,5 mm).
Tolleranze di costruzione
Le tolleranze di costruzione del binario e dei deviatoi sono definiti qui sotto:
Controlli Tolleranze
Scartamento in rettilineo .............................................................................. +1 / - 2 mm
Scartamento in curva ................................................................................... +2 /- 1 mm
Differenza di scartamento fra un appoggio e quello successivo ....................... 1 mm/m
Quote del piano del ferro ................................................................................. +/- 5 mm
Allineamento orizzontale su ballast .................................................................. +/-5 mm
Allineamento orizzontale su platea in calcestruzzo .......................................... +/-3 mm
Sopraelevazione della rotaia esterna su quella interna ................................... +/- 3 mm
Sghembo ....................................................................................................... 1,5 mm/m
Md = (Δp/Δs) x D dove:
Δp è l'incremento di carico trasmesso dalla piastra alla terra (N/mm2)
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Relazione Tecnica Specialistica
E-A-0-00-A-ARL-EG-RT-01-F
Veicoli tranviari
Sulla linea tranviaria Milano Parco Nord - Seregno possono circolare tutte le vetture
urbane ATM che circolano sulla rete di Milano e precisamente: serie 1500, 4600, 4700,
4800, 4900, 7000 (Eurotram), 7100, 7500 e 7600 (Sirio). Per poter circolare sulla
nuova linea tranvia, i sopracitati rotabili devono avere i finestrini dai quali è impossibile
sporgersi, in applicazione dell’eccezione contenuta al paragrafo 4.2.3. della norma UNI
7156 2014.
Le caratteristiche e prestazioni generali dei veicoli sono riportate nel documento E-
A-0-00-A-ARL-EG-RT-04 - Relazione di verifica della sede in accordo alla Norma UNI
7156; qui sotto sono riportate in dettaglio quelle del veicolo tranviario SIRIO 7100:
Carichi
Carrello
Numero dei carrelli ...................................................................................................... 4
Distanza fra carrelli......................................................................................... 8800 mm
Distanza fra asse del singolo carrello ............................................................. 1700 mm
Distanza fra le due ruote del singolo carrello.......................................... 1392 mm ±1,5
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Ruote
Profilo della ruota secondo la norma UNI 3332: Cerchioni delle ruote
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E-A-0-00-A-ARL-EG-RT-01-F
3 Armamento su ballast
Il tipo di armamento su ballast prevede che le rotaie di guida siano fissate ad una
traversa in c.a.p. tipo RFI 230 V mediante sistemi di fissaggio meccanico (Vossloh
W14 o similari); la finitura superficiale è ottenuta con terreno vegetale e manto erboso
e tra il terreno vegetale e il sottostante ballast viene interposto uno strato di geotessuto.
Anche tra il piano di posa ed il ballast viene interposto uno strato di geotessuto.
Nei rettifili e nelle curve di raggio ≥ 500 m, le rotaie sono di tipo Vignole 60E1 e sono
montate sulla traversa con inclinazione 1/20; invece nelle curve di raggio < 500 m si
adottano rotaie a gola 62R1 montate orizzontalmente.
Sezione tipo dell’armamento su ballast
Le dimensioni del complesso strutturale, con riferimento alla figura sotto riportata, sono
le seguenti:
- Intervia in rettilineo ....................................................................................... 3500 mm
- Larghezza traversa monoblocco in c.a.p. ..................................................... 2300 mm
- Spessore minimo ballast sotto traversa ......................................................... 200 mm
- Spessore totale ballast ................................................................................... 375 mm
- Spessore pacchetto inerbimento .............................................................. 145+30 mm
- Quota piano di posa ballast (dal pdf)............................................................ - 550 mm
- Pendenza trasversale piano di posa ballast .......................................................... 0 %
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E-A-0-00-A-ARL-EG-RT-01-F
4 Armamento su platea
(SENZA MATERASSINO VIBRO-ISOLANTE)
Armamento in linea
Lungo il tracciato della nuova metrotranvia Milano Parco Nord – Seregno sono presenti
due tipologie di armamento su platea non flottante:
Armamento su platea non flottante - gettata in opera
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E-A-0-00-A-ARL-EG-RT-01-F
Infine verranno poste in opera diverse tipologie di pavimentazioni della sede tranviaria
che prevedono tratti inerbiti oppure tratti con pavimentazioni in masselli autobloccanti
o pavimentazione di tipo stradale per i tratti in attraversamento.
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Le rotaie sono rivestite da profili in gomma isolanti, ad elevata densità, che permettono
di distanziare le rotaie dal rivestimento superficiale evitando la trasmissione degli sforzi
al rivestimento.
Le sollecitazioni, trasmesse dal
materiale rotabile, sono riprese e
trasmesse integralmente dal
sistema di ancoraggio alla platea in
calcestruzzo.
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Il design del binario Appitrack permette la posa in opera di qualsiasi tipo di rivestimento
su uno spessore che varia in funzione dell’altezza della rotaia, grazie anche al minimo
ingombro dei sistemi di attacco.
Nei tratti a sede promiscua o negli incroci stradali sono posati in opera particolari
dispositivi costruttivi supplementari che permettono di rafforzare le aree di conosciutà
fragilità, riducendo la probabilità di eventuali ammaloramenti delle pavimentazioni
stradali a ridosso delle rotaie tranviarie.
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c) Tolleranza di esecuzione
Le tolleranze di posa in opera della platea in c.a. sono relativamente elevate (+/- 5
mm) rispetto alle tolleranze di esecuzione previste dalla norma UNI EN 13670:2010
Esecuzione di strutture in calcestruzzo (per le solette pari a +/- 15 mm).
Capogruppo Mandataria:
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E-A-0-00-A-ARL-EG-RT-01-F
Il risultato é la costruzione di una platea di una qualità simile a quelle ottenute per le
strutture prefabbricate in calcestruzzo.
Posa in opera della platea con l’uso della macchina a casseformi scorrevoli (Slipform)
Capogruppo Mandataria:
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Il sistema di attacco, una volta inserito viene controllato, da una squadra di topografi,
per mezzo di una stazione totale. Tale procedura permette di registrare la posizione
reale delle piastre e nello stesso tempo di quantificare l’eventuale errore di inserzione.
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25%
PTS RELEVES
80%
RELEVES
15% INSERTION
60%
10% CUMULEE
40%
5% 20%
0%
0%
-6 -5 -4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4 5 -1/+1 -2/+2 -3/+3 -4/+4 -5/+5
Armamento in deposito
Il tipo di armamento previsto sui binari del deposito è quello senza materassino; le
varie sezioni tipologiche sono riportate negli elaborati 954-E A 3 75 A ARD BI ST 01 C
e 955- E A 3 75 A ARD BI ST 02 C
In tali tratti si prevede di rinforzare i profili di gomma (incollati alle rotaie) con l’uso di
profili di acciaio installati fra la gomma e la pavimentazione stradale; ciò permette di
separare la rotaia rispetto dalla pavimentazione adiacente evitandone
l’ammaloramento e aumentando la tenuta d’insieme.
Per maggiori dettagli, si rimanda al particolare costruttivo riportato negli elaborati delle
sezioni tipologiche in linea (da numero progressivo 659 a numero progressivo 667).
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Tale interfaccia costituisce una zona di fragilità in cui spesso si innescano fenomeni di
fessurazioni longitudinali nelle pavimentazioni adiacenti alla sede tranviaria.
I profili laterali in gomma delle rotaie vengono sigillati superiormente con uno speciale
mastice fluido, elastico, composto da un elastomero poliuretanico bi-componente
senza solventi che garantisce specifiche prestazioni quali:
una sigillatura con buona aderenza sia su metallo che sui conglomerati bituminosi.
una sigillatura flessibile ed isolante in grado di evitare qualunque ponte rigido e
quindi evitare la trasmissione delle componenti orizzontali delle vibrazioni, in
direzione trasversale della sede tranviaria.
una sigillatura flessibile ed isolante in grado di permettere le dilatazioni termiche
dovute ai diversi coefficienti di dilatazione dei materiali presenti nell’interfaccia.
Capogruppo Mandataria:
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E-A-0-00-A-ARL-EG-RT-01-F
La sigillatura verrà effettuata fino ad una quota tra 3 e 5 mm sotto il “piano del ferro”
per assicurare la tenuta nel tempo nei confronti delle operazioni di manutenzione della
sede tranviaria.
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E-A-0-00-A-ARL-EG-RT-01-F
Come si evince dalla seguente figura - estratta dal progetto di offerta tecnica
migliorativa di offerta - il collegamento del ferro piatto delle dimensioni 50 x 5 mm L=
100 cm, era previsto con tondo Ø 8 in acciaio annegato nel calcestruzzo.
Nella foto seguente - estratta dal progetto di offerta tecnica migliorativa di offerta – si
vede come, in corrispondenza del “cappuccio di protezione” del sistema di attacco
posto ad interasse di 75 cm (in rettilineo), il tondino Ø 8 posto ad interasse di 25 cm
viene ripiegato al di sopra del cappuccio ed annegato nella pavimentazione bituminosa
compresa tra le due rotaie
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E-A-0-00-A-ARL-EG-RT-01-F
Figura tratta dalla Tavola B.1-3: Progetto Definitivo – Offerta Migliorativa in fase di Gara
Uso della lamina di ferro interposta tra la guaina di protezione della rotaia e l’usura del manto stradale
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E-A-0-00-A-ARL-EG-RT-01-F
In Italia tale soluzione è stata utilizzata nella Tranvia di Firenze, linea 2: Aeroporto
Peretola – Piazza della Libertà nonché nella linea 3: Careggi – Fortezza da Basso.
Casi particolari
Il tipo di armamento impiegato potrà essere cambiato per adattarsi ad eventuali
modifiche dell’altezza disponibile per la realizzazione della sede complessa (per
esempio in caso di interferenza con sottoservizi, disposti trasversalmente alla sede
tranviaria, che non vengono spostati).
In ogni caso non potrà mai essere ridotta la sezione della platea di ancoraggio dei
binari; la soletta di fondazione potrà essere modificata o adattata, secondo la
profondità di scavo disponibile, conservando il modulo di deformazione minimo del
piano di posa.
Capogruppo Mandataria:
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Capogruppo Mandataria:
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Questo tipo di armamento su soletta flottante è derivato dal tipo di armamento standard
interponendo materassini antivibranti di rigidezza specifica sotto la soletta di
bloccaggio dei binari.
Le vibrazioni dovute alle sollecitazioni del tram sono, per lo più, localizzate nella
gamma di frequenze (0-200Hz). Il tipo di armamento su platea flottante è progettato al
fine di ridurre le vibrazioni nella gamma tra (30-200Hz) in cui sono considerate le più
importanti (specialmente 1/3 ottava (31,5-125Hz) e dove sono meno attenuate dal
terreno e maggiormente trasmesse dagli edifici.
Capogruppo Mandataria:
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Le dimensioni del complesso strutturale, con riferimento alla figura sotto riportata, sono
le seguenti:
Capogruppo Mandataria:
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Le dimensioni del complesso strutturale, con riferimento alla figura sotto riportata, sono
le seguenti:
Capogruppo Mandataria:
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I parametri principali della soletta flottante sono i seguenti (considerando il caso più
frequente di soletta realizzata con tecnologia Appitrack e rotaia 60R1):
Rotaia 60R1
Rigidità alla flessione ................................................................. 7.041x106 Nm²
Massa lineare ................................................................................... 60.59 kg/m
Modulo di Young ............................................................................. 2.1x1011 Pa
Smorzamento strutturale ............................................................................. 0.02
Coefficiente di Poisson .................................................................................. 0.3
Soletta flottante (C.A. Prima Fase + Platea in CLS di ancoraggio binari)
Rigidità alla flessione (Nm²) ................................................................... 383x106
Spessore (m) ............................................................................................... 0.37
Massa lineare (kg/m) .................................................................................. 3270
Larghezza (m).............................................................................................. 2.30
Materassino
Rigidità dinamica massima, per unità di superficie ......................... 20x106 N/m3
Rigidità quasi statica massima, per unità di superficie .................... 12x106 N/m3
Smorzamento strutturale (2xC/Ccrit) ............................................................. 0.2
Il grafico qui sotto riporta un esempio di perdita per inserimento prevista rispetto al tipo
di armamento standard per le frequenze [0-250Hz].
Attenuazione per posa LEVEL 3
5
calcoli preliminari ALSTOM
-5
en
-30
-35
-40
-45
8 16 31.5 63 125 250
Frequenza [Hz]
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Casi particolari
Il tipo di armamento impiegato potrà essere cambiato per adattarsi ad eventuali
modifiche dell’altezza disponibile per la realizzazione della sede complessa (per
esempio in caso di interferenza con sottoservizi, disposti trasversalmente alla sede
tranviaria, che non vengono spostati).
In ogni caso non potrà mai essere ridotta la sezione della platea di ancoraggio dei
binari; invece la soletta di fondazione potrà essere modificata o adattata, secondo la
profondità di scavo disponibile, conservando il modulo di deformazione minimo del
piano di posa.
Controlli su cantiere
Nel corso dei lavori di posa dei binari la corretta installazione delle solette flottanti verrà
validata mediante alcune prove in sito effettuate prima dei lavori di posa della
pavimenta-zione.
Lo scopo delle suddette prove consiste nella valutazione dell'installazione della soletta
flottante (assenza di ponti vibranti) e nella misura della prestazione di attenuazione
parziale (la prestazione della soletta flottante risulta ridotta dall'assenza della massa
di rivestimento del binario). Tuttavia, estrapolando i risultati ottenuti nel corso delle
prove, sarà possibile avvicinarsi alla prestazione finale delle solette flottanti.
Capogruppo Mandataria:
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La rigidezza statica equivalente Keq è stata calcolata considerando una diffusione dei
carichi a 45° sia nei pacchetti bituminosi della pavimentazione della sede tranviaria,
nonché che nella platea di armamento.
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Per il calcolo delle deflessioni al bordo dovute al transito dell’asse standard descritto
al punto precedente, si è utilizzata la formula (7.11) sotto riportata:
Dove:
k = coefficiente di rigidezza sottofondo = 0,0111 N/mm3
4 E×s3
l = raggio di rigidità relativa = �12(1−ν2)K =1430,5 mm
δ1 = 0,91 mm
Nel caso di decadimento delle prestazioni di rigidezza dei materassini antivibranti che,
in conformità alla norma UNI 11059:2013 la variazione della rigidezza quasi statica
Capogruppo Mandataria:
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dopo 3x106 cicli deve essere contenuta in un range pari al 10–20 % della rigidezza
quasi statica iniziale, per cui la deformazione verticale al bordo
Riassumendo, nelle zone di transizione tra la sede tranviaria con platea flottante e
sede stradale, anche tenendo conto del decadimento nel tempo delle prestazioni di
rigidezza dei materassini antivibranti, si determina una deflessione differenziale pari a:
trascurabile per il transito dei veicoli a motore e ciclisti, non andando a costituire effetto
di discontinuità del piano viabile, sia in caso di traiettoria rettilinea che curvilinea.
Tale interfaccia costituisce una zona di fragilità in cui spesso si innescano fenomeni di
fessurazioni longitudinali nelle pavimentazioni adiacenti alla sede tranviaria.
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In questi casi non vengono adottati particolari accorgimenti nelle zone di transizione
fra le diverse tipologie di armamento.
Nel seguito vengono riportate apposite figure con i dati di input e output utilizzati per il
calcolo della deformazione verticale della rotaia nelle varie configurazioni di
armamento.
a) Armamento su ballast – rotaia Vignole 60E1 (codice tipologia B1):
Rotaia: 60E1: E= 206000 N/mm2 - I = 30383000 mm4
Scartamento: 1445 mm
Ballast: E= 150 N/mm2 - spessore minimo sottotraversa: 200 mm
Sistema di attacco: doppio attacco elastico Vossloh W14 con piastra Zw
700/150 – rigidezza statica 150 kN/mm
Traverse in c.a.p. passo: 75 cm–lungh. 230 cm–largh. 25,5 cm – h = 19,3 cm
Terreno di fondazione: Md = 50 MPa
Veicolo tranviario: carico per asse: 100 kN (carico dinamico 120 kN)
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c) Armamento su soletta in c.a. – rotaia a gola 60R1 o 62R1 (codice tipologia F0):
Rotaia: 60R1: E= 206000 N/mm2 - I = 33529000 mm2
Scartamento: 1445 mm
Soletta in c.a.: E= 34625 N/mm2 - spessore 200 mm
Sottofondazione spessore 150 mm
Interasse attacchi: 750 mm
Sistema di attacco: elastico Nabla con piastra di rigidezza statica 35 kN/mm
Terreno di fondazione: Md = 50 MPa
Veicolo tranviario: carico per asse: 100 kN (carico dinamico 120 kN)
Per la tipologia di armamento con rotaia 60R1, la rigidezza statica equivalente è
pari a 22,02 kN/mm e la deformazione statica verticale della rotaia è pari a 1,142
mm, mentre per la rotata 62R1 sono pari a 22,38 kN/mm e 1,125 mm. Per il
calcolo della deformazione verticale del binario, vedasi Figura 3a (Rotaia 60R1)
e Figura 3b (rotaia 62R1).
Capogruppo Mandataria:
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Nelle Tabelle seguenti, sono indicati i valori relativi alla deformazione verticale della rotaia, sia statica
che dinamica, nelle varie configurazioni di armamento, nonché i relativi rapporti fra le deformazioni da
cui si evidenzia la non necessità di adottare particolari accorgimenti nelle suddette zone di transizione.
Tipologia Armamento Ballast Ballast Soletta c.a. Ballast
Rotaia 60R1 Rotaia 62E1 Rotaia 60R1
F0
B1 B2 B1
Deformazione statica
Verticale rotaia δ = 0,94 mm δ = 1,12 mm δ = 1,14 mm δ = 0,94 mm
Deformazione dinamica
verticale rotaia δ = 1,08 mm δ = 1,24 mm δ = 1,22 mm δ = 1,08 mm
Tipologia Armamento Ballast Soletta c.a. Soletta c.a. Soletta c.a. con Soletta c.a.
materassino APPITRACK
Rotaia 60R1 APPITRACK
antivibrante materassino antivibrante
B1 A0 F0 A1
F1
Deformazione statica
verticale rotaia 0,94 mm 1,11 mm 1,14 mm 2,90 mm 2,71 mm
Deformazione dinamica
verticale rotaia 1,08 mm 1,18 mm 1,22 mm 2,26 mm 2,12 mm
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Nel seguito vengono riportate apposite figure con i dati di input e output utilizzati per il
calcolo della deformazione verticale della rotaia le restanti configurazioni di armamento
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Nella Tabella seguente sotto riportati i dati relativi alla deformazione verticale, sia
statica che dinamica della rotaia, nelle varie configurazioni di armamento nonché i
relativi rapporti fra le deformazioni, da cui si evidenzia la necessità di adottare
particolari accorgimenti nelle zone di transizione.
Per cui in tutte le suddette zone di transizione verranno utilizzati materassini più rigidi
con l’inserimento di particolari piastre sottorotaia aventi “rigidezze quasi statiche” atte
ad ottenere un passaggio graduale dalla rigidità dell’uno a quella dell’altro sistema di
armamento.
Capogruppo Mandataria:
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flottante gettata in opera, indipendentemente dal tipo di rotaia, presenta una rigidezza
statica equivalente pari a 7,80 kN/mm. (vedasi Figura a).
Per ottenere un passaggio graduale dalla rigidità dell’uno a quella dell’altro sistema di
armamento (vedasi Figura b), si utilizza una soluzione che prevede di aumentare la
rigidezza sul lato dell’armamento che presenta la rigidezza più bassa (armamento su
materassino), introducendo un tratto di transizione della lunghezza complessiva di 10
metri, di cui il primo tratto – lato armamento su platea della lunghezza di 5 metri –
equipaggiato sempre con attacchi Nabla e piastra sottorotaia con rigidezza 35 kN/mm
ma con materassino elastomerico di rigidezza quasi statica di 0,023 kN/m3 (spessore
sempre 25 mm), che conferiscono una rigidezza equivalente all’intero sistema di
armamento pari a 11,4 kN/mm, (Vedasi Figura 7) ed un secondo tratto anch’esso della
lunghezza di 5 metri equipaggiato sempre con materassino elastomerico di rigidezza
quasi statica di 0,023 kN/m3 ma equipaggiato con attacchi Nabla e piastra sottorotaia
con rigidezza 100 kN/mm che conferiscono una rigidezza equivalente al sistema di
armamento pari a 14,50 kN/mm (Vedasi Figura 8).
Capogruppo Mandataria:
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Nella Tabella seguente sono riportati i valori relativi alla deformazione verticale, sia
statica che dinamica della rotaia nella zona di transizione, nonché i valori delle
variazioni di deformazione.
Deformazione statica
2,90 mm 2,07 mm 1,67 mm 0,94 mm 1,12 mm
verticale rotaia
Deformazione
dinamica verticale 2,26 mm 1,69 mm 1,18 mm 1,08 mm 1,24 mm
rotaia
Rigidezza statica
7,80 kN/mm 11,40 kN/mm 14,50 kN/mm 27,10 kN/mm 22,40 kN/mm
equivalente
Variazione deformazioni
Zona di
Transizione ∆ = 0,83 mm
Variazione deformazioni
∆ = 0,73 mm
Zona di
Transizione
Variazione deformazioni ∆ = 0,55 mm
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Per ottenere un passaggio graduale dalla rigidità dell’uno a quella dell’altro sistema di
armamento, si utilizza una soluzione (vedasi Figura d) che prevede di aumentare la
rigidezza sul lato dell’armamento che presenta la rigidezza più basso (armamento su
materassino), introducendo un tratto di transizione della lunghezza complessiva di 10
metri, di cui il primo tratto – lato armamento su platea della lunghezza di 5 metri –
equipaggiato sempre con attacchi Nabla e piastra sottorotaia con rigidezza statica di
35 kN/mm ma con materassino elastomerico di rigidezza quasi statica di 0,023 kN/m3
(spessore sempre 25 mm), che conferiscono una rigidezza equivalente all’intero
sistema di armamento pari a 11,4 kN/mm per le solette gettate in opera e 12,2 kN/mm
per le solette Appitrak, (Vedasi Figura 7 e Figura 9) ed un secondo tratto anch’esso
della lunghezza di 5 metri equipaggiato sempre con materassino elastomerico di
rigidezza quasi statica di 0,023 kN/m3 ma equipaggiato con attacchi Nabla con
rigidezza statica di 100 kN/mm - che conferiscono una rigidezza equivalente al sistema
Capogruppo Mandataria:
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di armamento pari a 14,50 kN/mm per le solette gettate in opera e 15,8 kN/mm per le
solette Appitrak, (Vedasi Figura 8 e Figura 10).
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Nella Tabella seguente vengono riportati i valori relativi alla deformazione verticale, sia
statica che dinamica, della rotaia nella zona di transizione, per le platee tradizionali,
nonché i valori delle variazioni di deformazione ed i relativi rapporti.
Nella Tabella seguente vengono riportati i valori relativi alla deformazione verticale, sia
statica che dinamica, della rotaia nella zona di transizione, per le platee APPITRAK,
nonché i valori delle variazioni di deformazione ed i relativi rapporti.
Capogruppo Mandataria:
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Nelle Tabelle seguenti vengono riportati i valori relativi alla deformazione verticale, sia
statica che dinamica, della rotaia nella zona di transizione, sia per le platee APPITRAK
su materassino e le platee gettate in opera (tipologia F0), sia per le platee in opera su
materassino e le platee Appitrak (tipologia A0), nonché i valori delle variazioni di
deformazione ed i relativi rapporti.
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del complessivo sistema Tranvia è adeguata ai requisiti della norma CEI EN 50122-2.
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Rotaie Vignole
La fornitura della rotaia Vignole in acciaio 60E1 è conforme alle raccomandazioni della
norma UNI EN 13674-1:2011 - Applicazioni ferroviarie – Binario – Rotaia - Parte 1:
Rotaie Vignole da 46 Kg/m ed oltre.
Il profilo di rotaia Vignole, utilizzato nei tratti in ballast in rettifilo e nelle curve di raggio
≥ 500 m, è il tipo 60E1 in conformità con quanto previsto dall’Offerta Tecnica con
migliorie al progetto posto a base di gara.
Nelle curve di raggio < 500 m, saranno invece utilizzate rotaie a gole del tipo 62R1 in
conformità con quanto previsto dal Capitolato Speciale d’Appalto Parte Tecnica -
Armamento.
La qualità delle rotaie Vignole 60E1 è il tipo R260 secondo la norma UNI EN 13674-1.
Composizione chimica della qualità R260
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Rotaie a gola
La fornitura della rotaia a gola in acciaio 60R1 è conforme alle raccomandazioni della
norma UNI EN 14811: 2010 - Applicazioni ferroviarie - Binario - Rotaie per impieghi
speciali - Rotaie a gola e profili di costruzione associati.
Il profilo di rotaia a gola, utilizzato nei tratti su platea in c.a. e su platea flottante in
rettifilo e nelle curve di raggio ≥ 500 m, è il tipo 60R1 in conformità con quanto previsto
dal Capitolato Speciale d’Appalto Parte Tecnica - Armamento.
Il profilo di rotaia a gola, utilizzato nelle curve di raggio < 500 m, è il tipo 62R1 in
conformità con quanto previsto dal Capitolato Speciale d’Appalto Parte Tecnica -
Armamento.
La qualità delle rotaie a gola 60R1 e 62R1 è il tipo R260 secondo la norma UNI EN
14811.
Composizione chimica della qualità R260
C ....................................................................................................... 0,62 – 0,80
Si ...................................................................................................... 0,15 – 0,58
Mn ..................................................................................................... 0,70 – 1,20
P ............................................................................................................. ≤ 0,025
S ............................................................................................................. ≤ 0,025
A seconda delle necessità, la gola e l’anima della rotaia potranno essere forate in
funzione dei sistemi di drenaggio e delle connessioni dei cavi; nel caso normale, le
rotaie saranno fabbricate senza operazioni speciali supplementari, né perforazioni
dell’anima e della gola.
Il profilo della rotaia 60R1 e di quella 62R1 sono rappresentati nelle figure riportate
nelle pagine seguenti.
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Questo sistema viene utilizzato per la realizzazione del binario con moduli
prefabbricati da posizionare in alcuni incroci (si veda elaborato progr. 600 – Incroci
prefabbricati ubicazione) per rendere più veloce la realizzazione della sede tranviaria e
limitare i disagi per la circolazione veicolare.
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Anche ai lati della platea di ancoraggio dei binari, per garantire l’isolamento vibratorio
verticale ed assicurare la riduzione della propagazione delle onde, vengono posizionati
dei materassini isolanti dello spessore di 20 mm.
Per la caratterizzazione dei materiali antivibranti dell'armamento (materassini antivibranti
orizzontali ed isolanti verticali) si rimanda all’elaborato progr. 626 - “Specifica tecnica di
fornitura componenti antivibranti” dove sono descritti in dettaglio:
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Conglomerati cementizi
I calcestruzzi delle solette dell’armamento (soletta di ancoraggio dei binari e soletta di
fondazione) sono conformi alla norma UNI EN 206-1: 2006 “Calcestruzzo -
Specificazione, prestazione, produzione e conformità” e le istruzioni complementari della
norma UNI 11104: 2004 per l’applicazione della norma EN 206-1.
Calcestruzzo platea di ancoraggio dei binari
Tipo (UNI EN 206-1) ................................................................................ Classe C35/45
Classe di esposizione ...................................................................................... XC2; XD3
Classe di consistenza ..................................................................................................S4
Resistenza caratteristica su cilindro ............................................... fck,cilindro = 35 MPa
Resistenza caratteristica su cubo ..................................................... fck,cubo = 45 MPa
Resistenza (ridotta) di calcolo su 28 giorni .................. α fcd = 0,85.fck / 1,5 = 21,7 MPa
Modulo di elasticità ............................................................................... Ec = 34625 MPa
Calcestruzzo di soletta di fondazione e getti di riempimento tra le platee di
bloccaggio nei tratti di sede promiscua libera
Tipo (UNI EN 206-1) ................................................................................ Classe C25/30
Classe di esposizione ............................................................................................... XC2
Classe di consistenza ..................................................................................................S3
Resistenza caratteristica su cilindro .............................................. fck, cilindro = 25 MPa
Resistenza caratteristica su cubo ..................................................... fck,cubo = 30 MPa
Resistenza (ridotta) di calcolo su 28 giorni .................. α fcd = 0,85.fck / 1,5 = 14,1 MPa
Modulo di elasticità ............................................................................... Ec = 31447 MPa
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Tipo di acciaio
Classe di acciaio .................................................................................................. B450C
Tensione caratteristica di snervamento ........................................... fyk ≥ fynom = 450 Mpa
Tensione di calcolo ..................................................................... fyd = fyk/1,15 = 374 Mpa
Tensione caratteristica di rottura: ...............................................ftk ≥ ftnom= 540 N/mm²
Allungamento: ...................................................................... (Agt)k ≥ 7.5% (frattile 10%)
Diametri utilizzati ............................................................................... da ∅ 8 a ∅ 14 mm
Per maggiori dettagli sulle armature delle solette dell’armamento, si rimanda alle tavole
da progr. 752 a progr. 756.
Apparecchi di binario
La geometria del binario, in particolare quella degli scambi e delle intersezioni, deve
consentire la circolazione dei suddetti rotabili anche nella condizione di massimo
consumo delle ruote i seguenti profili ruota:
1) profilo ruota UNI 3332 (vedasi figura sottostante);
2) il profilo denominato “ATM H20” secondo il disegno 2001809 datato 26/10/2010,
noto anche come profilo “KIHN);
I limiti di utilizzo degli apparecchi di binario, fissati dagli schemi generali relativi,
implicano l’impianto e la scelta di deviatoi diversi sul tracciato della linea.
Capogruppo Mandataria:
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Gli scambi realizzati sulla linea sono conformi alle norme VDV Oberbaurichtlinien und
Oberbau-Zusatzrichtlinien für Bahnen per quanto applicabile.
Gli scambi utilizzati nella tranvia Milano Parco Nord – Seregno hanno raggi di deviata
R25, R50 e R100. In alcuni casi tali raggi possono essere mantenuti per tutto lo scambio,
in altri casi tale raggio si riscontra solamente in corrispondenza del telaio, mentre
assume valori diversi al di fuori da questo; analogamente il ramo retto talvolta si mantiene
per tutto lo scambio, in altri casi il ramo rettilineo è tale solo in corrispondenza del telaio
stesso. Tali geometrie saranno definite in funzione delle planimetrie di tracciato.
Le intersezioni possono essere con entrambi i rami rettilinei, con un ramo retto ed uno
curvo o con entrambi i rami curvi, in funzione della planimetria di tracciato, ma in ogni
caso sono costituite da:
- n°4 Cuori;
- n°4 Controrotaie;
- Rotaie intermedie o di raccordo (se necessarie);
Capogruppo Mandataria:
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- Materiali minuti di ancoraggio (piastre, attacchi elastici ecc.) per la posa su platea in
c.a. o su ballast con traversoni in c.a.
I pettini sono un insieme di più scambi in posizione ravvicinata, tanto che il telaio degli
aghi di uno scambio viene a trovarsi tra il tallone degli aghi dello scambio precedente e
il suo cuore. Per tale ragione solo il primo scambio di ciascun pettine è dotato di due
aghi, mentre i successivi scambi del pettine sono dotati del solo ago esterno. Le
deviazioni del pettine sono tutte dallo stesso lato (tutte dx o tutte sx).
Gli scambi ed incroci collocati sulla linea sono attrezzati di tiranti isolati e sono rivestiti
da profili in gomma che insieme garantiscono il mantenimento della geometria dello
scambio i cui sistemi di fissaggio Nabla o similari saranno inglobati nel getto della platea
di calcestruzzo.
I telai degli scambi della linea sono costituiti da una serie di elementi in acciaio meccano-
saldato e da due aghi flessibili di durezza almeno 900 Mpa bullonati sul telaio.
I cuori degli scambi sono monoblocchi lavorati nella massa d’acciaio di durezza 800 Mpa
con gambini saldati.
Le controrotaie sono fabbricate sulla base di profili compatibili con il profilo 62R1. La
protezione del cuore è ottenuta attraverso l’ispessimento della faccia interna della gola
del profilo lavorato.
Gli scambi sono progettati secondo le norme VDV OR 14.2 che consentono l’impiego di
ogni tipo di cassa di manovra (motorizzata o manuale), che sarà installata dall’entità in
carico del segnalamento.
Al fine di limitare eventuali inconvenienti di esercizio causati dal gelo, tutti gli scambi
sono predisposti per accogliere il dispositivo di riscaldamento elettrico degli aghi e sono
altresì attrezzati di resistenze.
Anche negli scambi sono previsti profili in gomma di rivestimento delle rotaie che sono
applicati, prima del posizionamento in opera dello scambio, secondo lo schema di
principio riportato nella figura sottostante.
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In punta d'ago, sono previsti scaricatoi di evacuazione dell'acqua che sono collegati alle
casse di manovra degli scambi; queste ultime sono dotate di scoli delle acque
meteoriche collegati al sistema di drenaggio generale della sede.
Telaio aghi
Il telaio degli aghi avrà le seguenti lunghezze in funzione del valore del raggio di deviata:
- L=7.000 mm. nel caso di raggio di deviata R100
- L=5.000 mm. nel caso di raggio di deviata R50
- L=4.500 mm. nel caso di raggio di deviata R25
Ciascun telaio è composto da due semi-telai, uno con ago curvo ed uno con ago retto.
Ogni semi-telaio è realizzato in forma scatolare assemblando tra loro una “piastra di
appoggio” in lamiera, un “contrago” ed una “controrotaia” ricavati da rotaie 62R1 qualità
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R260, delle “lamiere di scorrimento dell’ago” in acciaio antiusura con durezza HB400
min., ed un “blocco di fissaggio dell’ago” ricavato tramite fresatura da un forgiato in
acciaio bonificato 42Cr4.
Il piano di scorrimento dell’ago è opportunamente interrotto lungo la sua lunghezza, per
consentire all’eventuale sporcizia che si dovesse accumulare in esercizio, di defluire
verso gli scarichi predisposti nella parte inferiore del telaio stesso.
Il telaio degli aghi, come già detto in precedenza, sarà predisposto per l’installazione
delle casse di manovra elettriche o manuali a seconda che si tratti di un telaio
rispettivamente di entrata o di uscita.
I telai degli aghi sono predisposti per l’alloggiamento di cavi scaldanti autoregolanti
(scaldiglie) e sono attrezzati con apposite cassette all’interno delle quali saranno
effettuati i collegamenti tra i cavi scaldanti e i cavi di alimentazione.
Nella figura sottostante è rappresentato uno schema di scambio con indicate le varie
parti che lo compongono.
Capogruppo Mandataria:
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A causa delle ristrette condizioni di spazio per i pettini vengono utilizzati, come detto,
telai degli aghi con un solo ago mobile. L’elemento opposto viene denominato come
“Imbocco”, che è realizzato con due rotaie a fungo pieno.
Le dimensioni delle gole vengono adattate alle condizioni nella zona dell’ago.
Capogruppo Mandataria:
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Cuori
I Cuori sono di tipo monoblocco, realizzati a partire da un “blocco centrale” ricavato da
laminato, normalmente a profilo 310C1 unito mediante saldatura a n°4 “gambini” ricavati
da rotaie a fungo pieno a profilo 105C1. Le gole vengono poi realizzate, in base ad uno
studio di accoppiamento ruota rotaia, mediante lavorazioni di fresatura, eseguite con
macchine a controllo numerico comandate da sistemi CAD/CAM.
I cuori sono del tipo a gola rialzata e vengono raccordati alle rotaie a gola profonda per
mezzo di opportune rampe di raccordo del bordino.
Nella figura sottostante è rappresentato uno schema di cuore con indicate le varie parti
che lo compongono.
Controrotaie
Le controrotaie saranno realizzate a partire da rotaie a fungo pieno a profilo 105C1 se a
gola rialzata e rampa di raccordo, oppure da rotaie a fungo pieno a profilo 76C1 o 73C1
se a gola profonda, in funzione dello studio geometrico dello scambio.
Capogruppo Mandataria:
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Le rotaie di raccordo, poste tra il telaio aghi e la zona del cuore e le controrotaie, vengono
realizzate con rotaie a profilo 62R1.
Gli scambi e le intersezioni, sono provvisti dei materiali minuti per l’ancoraggio con un
sistema di attacco elastico tipo Vossloh o similare, alla platea in c.a. sottostante o ai
traversoni in c.a. nel caso di posa su ballast.
Per maggiori dettagli si rimanda ai documenti seguenti:
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Traverse
Le traverse, utilizzate nei tratti di sede su ballast, sono in calcestruzzo armato
precompresso e sono dei seguenti tipi:
- FS 230 V per binari con rotaie Vignole 60E1 da impiegare in rettifilo e nelle curve
con raggio ≥ 500 m.
- RFI 230 SV per rotaie a gola 62R1 da impiegare nelle curve di raggio inferiore a 500
m.
Le rotaie Vignole 60E1 devono essere montate con lo scartamento di 1445 mm e con
l’inclinazione di 1/20.
Le rotaie a gola 62R1 devono essere montate con lo scartamento di 1445 mm e in
orizzontale.
Le traverse sono predisposte per gli attacchi elastici Vossloh W14 o similari e relativi
piastrini di scartamento.
Per maggiori dettagli si rimanda all’elaborato Progr. 763 - Organi di ancoraggio, piastre
di attacco e traverse per binari su ballast.
Sistemi di fissaggio
In questo paragrafo sono descritti i sistemi di fissaggio dei binari alle platee in
calcestruzzo (Nabla) o alle traverse (Vossloh W14 o similare).
- I coperchi di protezione;
Gli attacchi Nabla sono conformi alla norma UNI EN 13481-5.
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Il sistema di attacco Nabla – Tram permette l’utilizzo di piastre sottorataia aventi una
rigidezza quasi statica compresa nel range 35 kN/mm – 150 kN/mm.
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Il materiale utilizzato deve essere conforme alla Specifica RFI TCAR SF AR 05 007 A in
funzione del processo produttivo adottato.
Il fondo dei due vani per l’alloggiamento della testa delle chiavarde deve essere chiuso
tramite fazzoletti in lamiera S235JR UNI EN 10025-2, spessore 3 mm, saldati lungo
l’intero perimetro.
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• 4 molle Skl 14
• 2 piastre sottorotaia Zw per rotaia 62R1
Nella figura seguente si riporta la curva carico – deformazione delle molle SKL 14.
Descrizione funzionale
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Le molle vengono trattate termicamente per raggiungere una durezza di 400 ÷ 460
Vickers HV30 (corrispondenti a 40,5 ÷ 46,5 Rockwell C).
Le molle sono fornite prive di bave che possono pregiudicarne il buon funzionamento o
essere considerate pericolose per la loro manipolazione e confezionate in modo da non
danneggiarle durante il trasporto e l’immagazzinamento.
Le molle sono fornite grezze senza alcun trattamento protettivo antiruggine.
Nel caso in cui si preveda un utilizzo in zone soggette ad una forte corrosione (ad
esempio gallerie con acque aggressive) le molle possono essere trattate con protettivi
adeguati, tipo KTL o altro, da decidersi, su richiesta del Committente, con preventiva
analisi degli agenti aggressivi e della efficacia del trattamento e nel rispetto delle norme
di protezione ambientale.
Viene di seguito brevemente descritto il processo di fabbricazione delle molle.
La materia prima in ingresso viene controllata con le modalità descritte nel PFC, trattata
con un bagno di lavaggio per eliminare tutte le impurità superficiali del laminato. Il
processo è gestito dalla procedura interna del costruttore, nella quale sono definiti tutti i
parametri operativi.
Successivamente il laminato, identificato per colata, viene destinato ad una precisa
produzione di molle. Da questo momento in poi tutte le prove eseguite sul prodotto
saranno sempre correlate alla colata del laminato in lavorazione.
Il laminato viene indirizzato alla postazione di lavoro dove viene raddrizzato e tagliato a
misura nella lunghezza necessaria per la fabbricazione del tipo di molla in lavorazione,
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Durante la fase di realizzazione della molla vengono eseguite le prove indicate nel PFC.
Le molle così prodotte sono poi sottoposte ad un trattamento termico in forni gestiti in
automatico da software sia nel tempo che nelle temperature.
Il forno di trattamento è posizionato in linea ed è suddiviso in quattro sezioni, destinate
alle seguenti operazioni:
• Lavaggio
• Tempera
• Raffreddamento
• Rinvenimento
Nel corso della produzione di serie a garanzia del prodotto fornito, e per dare evidenza
oggettiva della qualità del prodotto mediante la verifica della ripetibilità dei risultati
ottenuti, la molle sono soggette alle prove di seguito elencate.
Caviglia Ss 25 con rondella Uls 7
Le caviglie Ss 25 sono fornite complete di rondella Uls 7 non sfilabile e prive di difetti che
ne possano pregiudicare l’utilizzo.
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Tassello Sdu 9
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Caviglia Ss25
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Rondella Uls 7
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Apparecchi di dilatazione
Secondo la presenza di opere d’arte sulla linea con significativi movimenti di dilatazione
(effetti termici, ritiro) si prevede l’installazione di apparecchi di dilatazione sulle rotaie che
consentono il loro assorbimento; nel caso specifico si sono previsti giunti di dilatazione
nelle rotaie in corrispondenza del ponte sul Canale Villoresi (lato Seregno).
Tali apparecchi di dilatazione sono installati sulla campata dell’opera d’arte vicino al
giunto di dilatazione della sede in un tratto rettilineo.
La corsa dell’apparecchio di dilatazione è compresa tra i 50 e i 200 mm ed è valutata
tenendo conto della corsa del giunto di dilatazione dell’impalcato.
L’apparecchio di dilatazione è costituito di due telai (uno su ogni filo di rotaia) dove
scorrono rotaia e controrotaia e sono progettati in modo tale da evitare ogni shock al
passaggio della ruota del veicolo.
Per ulteriori dettagli si rimanda al documento avente progr. 630 - Specifica tecnica di
fornitura apparecchi di dilatazione.
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I giunti isolati sono costruiti con ganasce, materiale isolante interposto fra le due teste
delle rotaie ed ogni altro elemento risulti necessario per la realizzazione di un perfetto
isolamento.
Figura 1 Posizionamento delle canaline trasversali per il drenaggio della sede tranviaria
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Ogni canaletta di raccolta ha una sua capacità di captazione e convogliamento data dalle
sue dimensioni geometriche e dalle tubazioni che collegano questa alla rete di fognatura.
Il passo delle stesse è definito dallo specifico studio idraulico che prevede, in linea di
massima:
- Canalette di drenaggio ogni 25-30 m, con drenaggio della gola delle rotaie al
massimo ogni 200 m circa;
- Canalette ogni punto basso del tracciato, con drenaggio della gola delle rotaie, nel
caso di pavimentazione in asfalto o masselli autobloccanti.
Per i tratti su platea in c.a. e con pavimentazione in erba, si prevede la posa di tubi
microperforati di diametro DN 60 collocati sulla superficie del calcestruzzo di ancoraggio
dei binari e raccordati alle canalette trasversali. Questi tubi consentono il deflusso delle
acque di infiltrazione sotto l’erba.
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A completamento del sistema di drenaggio della sede tranviaria, vi sono le griglie in ghisa
dotate di apposito dispositivo di protezione e chiusura, pur garantendo una facile
estrazione per manutenzione.
Ciascun canale grigliato viene collegato tramite apposito tubazione ad un pozzetto posto
al di fuori della sede tranviaria e da qui verrà convogliata nella rete fognaria comunale.
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generale il valore critico si situa al di sotto dei 50 m). Questi modificatori di attrito
sono stati studiati specificatamente per le linee ferrotranviarie, sia con rotaie di tipo
“Vignole” che di tipo “a gola” in cui sia permessa la foratura del piano di
rotolamento.
2) Sistema Tramway Lubricator cosiddetto ““Rail Lubricator” destinato
specificatamente alla lubrificazione delle parti soggette ad usura interne alla gola
della rotaia sottoposta al carico del materiale rotabile e quindi a fenomeni
accentuati di usura dei punti di appoggio del bordino ruota e del retro bordino ruota.
Tali dispositivi sostanzialmente mitigano le usure sopra citate spruzzando sulla
rotaia un sottile film di una idonea sostanza lubrificante che ha lo scopo di diminuire
il coefficiente d’attrito; si ottiene così il duplice risultato di attenuare le usure da
“strisciamento” e di diminuire il rischio di svio, il quale dipende dal rapporto tra il
carico verticale agente sulle ruote e le azioni trasversali corrispondenti alle
accelerazioni trasversali (rapporto mediato dal coefficiente d’attrito).
Il transito del veicolo in prossimità dell’impianto è rilevato dal sensore che provvede ad
inviare il segnale al PLC dove verrà memorizzato ed elaborato. Quando il numero di
veicoli transitati uguaglia quello preinserito nel PLC dall’utente, la centralina attiva il
sistema pompante per un numero di secondi (anch’esso preinserito dall’operatore) che
garantirà che la quantità di fluido in erogazione sia quella corretta. Il fluido miglioratore
d’attrito viene spinto fino al distributore che provvede a suddividerlo equamente in tante
uscite quanti sono i punti di erogazione presenti sul piano di rotolamento ed
eventualmente sul 45° della rotaia.
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L’erogazione del prodotto lubrificante avviene sulla parte esterna della gola della corda
alta e sulla parte interna della gola della corda bassa.
Anche il sistema automatico Tramway Lubricator per la riduzione dell’usura della rotaia
è composto da due fondamentali dispositivi (con funzionamento e caratteristiche simili a
quelle descritte nel paragrafo precedente):
a) Sistema pompante
b) Distributore progressivo
Il transito del veicolo in prossimità dell’impianto è rilevato dal sensore che provvede ad
inviare il segnale alla centralina elettronica gestita da un controllore logico
programmabile (PLC) dove verrà memorizzato ed elaborato.
Quando il numero di veicoli transitati uguaglia quello preinserito nel PLC dall’utente, la
centralina attiva il sistema pompante per un numero di secondi (anch’esso preinserito
dall’operatore) che garantirà che la quantità di fluido in erogazione sia quella corretta.
Il fluido di lubrificazione viene spinto fino al distributore che provvede a suddividerlo
equamente in tante uscite quanti sono i punti di erogazione presenti sulla gola della
rotaia.
A titolo indicativo si riporta una figura che illustra la configurazione tipica di questo
dispositivo.
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Un’ulteriore differenza con altri sistemi di lubrificazione della rotaia è rappresentata dal
formato del fustino di prodotto impiegato. I sistemi proposti agevolano le operazioni di
sostituzione dei fustini esauriti in quanto i fustini stessi dei prodotti fungono da serbatoi.
Non è quindi richiesta nessuna operazione di riempimento, svuotamento, ricarica,
pressurizzazione. Il tempo stimato per la sostituzione del fustino è compreso tra 3 e 5
minuti, con un solo operatore.
b) Distributore progressivo
Quando la pompa si attiva ed il fluido miglioratore di attrito/lubrificante viene spinto nella
mandata principale, si presenta il problema di farlo arrivare con precisione volumetrica
nei punti desiderati, altrimenti un’erogazione non perfettamente controllata andrebbe
non solo ad inficiare l’efficacia ma potrebbe generare anche sovra erogazioni
potenzialmente pericolose. Tutto ciò richiede un’affidabilità del dispositivo deputato a
suddividere la portata su tutti i punti di lubrificazione oltre a naturalmente tutta una serie
di caratteristiche che sono necessarie per assicurare un funzionamento costante nel
tempo.
È bene precisare che un distributore progressivo non è un semplice divisore di portata:
questo significa che ogni punto di erogazione deve essere efficiente per fare in modo
che il successivo possa funzionare. Nei semplici divisori di portata avviene il fenomeno
fisico per cui i fluidi seguiranno la via in cui la contropressione è minore; in pratica se un
punto di erogazione si ottura, la contropressione maggiore farà in modo che la portata
totale erogata dalla pompa si suddividerà in n-1 punti anziché in n. Se poi anche un
secondo si dovesse otturare, si scende a n-2 e così via. Il risultato di un sistema del
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genere naturalmente consiste nell’avere erogazioni 2, 3 o più volte (dipende dal numero
dei punti di erogazione) la quantità di prodotto erogato sui punti ancora efficienti con
accumuli di prodotto.
Inoltre con un semplice divisore di portata, in caso di otturazione dei punti di erogazione
sulla rotaia, il sistema siffatto tenderebbe a mandare in “failure” la pompa solo quando
tutti i punti si saranno otturati.
L’elevata flessibilità nell’installazione è uno dei pilastri del sistema HOR. Tale flessibilità
permette molteplici configurazioni nello schema della lubrificazione che a sua volta
permette di arrivare alla soluzione della criticità in quel dato punto in cui l’impianto andrà
ad operare.
In genere lo schema normalmente previsto, per ogni rotaia, è rappresentato da 3 fori sul
piano di rotolamento ed eventualmente 1 foro sul “45°”, entrambi a circa 20 centimetri
l’uno dall’altro; il distributore progressivo viene perciò saturato in quanto a uscite
disponibili.
La procedura di foratura della rotaia avviene mediante trapani fissati su dime, realizzate
appositamente al fine di incastrarsi sul profilo del binario, in modo da garantire massima
precisione. I fori vengono quindi maschiati e collegati mediante accorgimenti idraulici ad
alta pressione adeguati alle rispettive condutture di mandata provenienti dal distributore
progressivo installato e fissato in mezzo ai binari.
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A titolo informativo, si precisa che esistono anche altri distributori progressivi ma non
sono monoblocco. Questi distributori progressivi definiti “a fette” o modulari sono idonei
ad altre applicazioni, ma reagiscono in maniera non sempre affidabile alle applicazioni
ferrotranviarie in quanto soggetti a vibrazioni.
e) Omologazioni
Il sistema pompante proposto e la serie dei distributori progressivi sono omologati da
RFI per l’uso ferrotranviario.
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Impianto Pk
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9.14.2 Referenze
I sistemi proposti sono stati installati presso i seguenti impianti o Enti:
Helsinki (Finlandia)
Goteborg (Svezia)
Linz (Austria)
Ostenda (Belgio)
Milano – ATM (Milano- Domodossola e Milano Deposito
Roma ATAC e Metro
Riyad PNU (Arabia Saudita)
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Verranno eseguite le misure indicate (D, Q e R per ognuna delle due rotaie) rispetto al
riferimento topografico per ciascun picchetto.
I picchetti saranno distanziati di 4 metri l’uno dall’altro.
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Variazione di scartamento;
Sopraelevazione;
Variazione di sopraelevazione;
Allineamento verticale;
Con riferimento allo schema di seguito allegato, e per ciascuno dei punti di misura
indicati, verranno eseguite le seguenti misure per ciascun deviatoio:
Scartamento;
Variazione di scartamento;
Allineamento verticale;
Allineamento orizzontale.
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Dopo la finitura con mola delle saldature alluminotermiche, gli eventuali errori (cuspidi o
avvallamenti) ammessi non devono essere maggiori di:
Gli spigoli fra superfici di rotolamento e fianchi del fungo devono essere
arrotondati e raccordati in modo da riprodurre il profilo esistente al di fuori del
tratto molato.
c) Controllo strumentali delle saldature
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L’indagine consiste nel sottoporre i campioni alla prova di fatica al pulsatore e, in caso
di esito positivo della stessa, alla prova di durezza Brinell sulla superficie di rotolamento
del giunto saldato.
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