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Il Comune ricorrente rappresenta che l’apparecchio attraverso il
quale era stata accertata l’infrazione era un dispositivo mobile, per il
quale la normativa applicabile (art. 45 CdS) non prescrive, come per
gli apparecchi a postazione fissa con controllo da remoto o automatico,
l’approvazione e l’omologazione del Ministero dei Trasporti e
infrastrutture: i dispositivi, mobili, infatti, sono dotati di procedura di
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il giudice è tenuto ad accertare se tali verifiche siano state o meno
effettuate (Cass. Sez. 2, Sentenza n. 6579 del 06/03/2023; Cass. Sez.
6 - 2, Ordinanza n. 533 del 11/01/2018; Cass. Sez. 2, Sentenza n.
10463 del 3/06/2020; Cass. Sez. 2, 24/09/2018, n. 22499).
1.1.1. Detta prova non può essere fornita con mezzi diversi dalle
certificazioni di omologazione e conformità (Cass. Sez. 2, Sentenza n.
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ricorso, assumendo pregiudiziale e prodromica rilevanza ai fini del
vaglio della relativa fondatezza nel merito, che in loro difetto rimane
invero al giudice imprescindibilmente precluso (cfr. Cass., 8/11/2019,
n. 28807; Cass., 20/6/2019, n. 16591; Cass. 9/3/2018, n. 5649).
2. Con il secondo motivo si deduce violazione e/o falsa applicazione
di norme di diritto (artt. 346, 342, 112 c.p.c.), in relazione all’art. 360,
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Nel caso che ci occupa, la presunzione di rinuncia deve essere
esclusa, perché il Tribunale dà espressamente conto del fatto che
l’appellata aveva ribadito gli altri motivi di ricorso avanzati nel giudizio
di primo grado e non scrutinati dal giudice di prime cure in quanto
ritenuti assorbiti, tra cui - appunto - l’illegittimità del verbale
impugnato per l’assenza di prova circa la corretta funzionalità e
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