Sei sulla pagina 1di 12

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO


TRIBUNALE DI TRAPANI
SEZIONE CIVILE
in composizione monocratica in persona del Giudice dott. Carlo
Maria Bucalo ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nella causa iscritta al n. 2415 dell'anno 2020 del Ruolo Generale
degli Affari civili contenziosi vertente
TRA
BALZANI MARCO (C.F. BLZMRC78M28E506W) nato a Lecce
(LE) il 28.08.1978 con l’Avv. Giovanni Alagna (pec domiciliazione:
giovannialagna@arubapec.it)
Opponente
CONTRO
IFIS NPL INVESTING S.P.A. (P.IVA 04570150278) con sede in
Venezia Mestre (VE) in persona del legale rappresentante pro-
tempore con l’Avv. Marco Pesenti
(marco.pesenti@milano.pecavvocati.it )
Opposta
OGGETTO: Bancari (deposito bancario, cassetta di sicurezza,
apertura di credito bancario)
CONCLUSIONI DELLE PARTI: all’udienza del 20.12.2022 le parti
concludevano come da verbale in pari data, riportandosi ai
rispettivi atti difensivi, ai quali si rinvia.
MOTIVI DELLA DECISIONE IN FATTO ED IN DIRITTO

Balzani Marco propone opposizione avverso il decreto n.

559/2020 emesso dal Tribunale di Trapani con cui gli è stato

ingiunto il pagamento, in favore di IFIS NPL S.p.a. di € di € 5.533,77

oltre interessi come da domanda e spese del procedimento

monitorio.

Tribunale di Trapani
Sezione Civile
La richiesta monitoria di IFIS NPL, integralmente accolta,

afferisce a crediti - derivanti dall’inadempimento del Balzani a due

distinti contratti finanziari - acquistati dall’opposta dagli originari

creditori. Segnatamente la S.p.a. IFIS NPL, col ricorso ex art. 633

c.p.c., ha esposto:

- che il Balzani ha stipulato con Agos Itafinco S.p.A. il

contratto n. 4301528922025489;

- che, con atto del 22/12/2015, la Agos Itafinco S.p.A. ha ceduto

pro soluto il proprio credito a Banca IFIS;

- che, in relazione al predetto contratto è maturato un saldo

debitore di € 3.623,67 per capitale residuo alla data di decadenza dal

beneficio del termine, oltre interessi al tasso contrattualmente

previsto;

- che, inoltre, il Balzani ha stipulato con Santander Consumer

Bank s.p.a. il contratto n. 6284850;

- che, con atto del 25/03/202017 Santander Consumer Bank

s.p.a. ha ceduto pro soluto il proprio credito a Banca Ifis;

- che, in relazione al predetto contratto è maturato un saldo

debitore di € 1.910,10 per capitale residuo alla data di decadenza dal

beneficio del termine oltre interessi al tasso legale;

In relazione ad entrambi i rapporti finanziari, da cui deriva il

credito per cui è causa (contratto Agos Itafinco n. 4301528922025489

e contratto Santander Consumer Bank n. 6284850), IFIS NPL S.p.a.

ha depositato, sin dalla fase monitoria, i contratti conclusi dal

Balzani, i contratti di cessione dei crediti in favore di Banca Ifis, le

Tribunale di Trapani
Sezione Civile
raccomandate di notifica al debitore delle avvenute cessioni e gli

estratti conto dettagliati dei rapporti in questione.

Con l’atto di citazione in opposizione il Balzani chiede la

revoca integrale del decreto ingiuntivo opposto, facendo valere:

1) Con riferimento al credito derivante dal rapporto

contrattuale n. 4301528922025489 intrattenuto con Agos Itafinco

S.p.a.:

- L’intervenuta prescrizione del credito vantato. Infatti,

trattandosi di contratto di finanziamento stipulato (per l’acquisto di

una automobile) nell’anno 2004, il cui rimborso era previsto in 60

rate mensili (5 anni), il termine di prescrizione decorrente dalla data

di scadenza dell’ultima rata è maturato nell’anno 2019;

- La mancanza corrispondenza tra il contratto e l’estratto conto

prodotti, afferendo il primo ad un contratto di credito al consumo

ed il secondo ad una carta di credito revolving

2) Con riferimento al credito derivante dal rapporto

contrattuale n. 6284850 intrattenuto con Santander Consumer Bank

s.p.a., la violazione dell’art. 50 D.LGS. n. 385/1993, posto che

l’estratto conto prodotto in fase monitoria dall’opposta rappresenta

una certificazione del credito inidonea in quanto priva di data certa

e firma leggibile del funzionario certificante.

Si è costituita la finanziaria opposta, chiedendo il rigetto

dell’opposizione, contestando la fondatezza di tutti i motivi addotti

ed in particolare evidenziando che entrambi i motivi di opposizione

afferenti al rapporto contrattuale intrattenuto con Agos Itafinco

Tribunale di Trapani
Sezione Civile
S.p.a. (n. 4301528922025489) si fondano sull’erroneo presupposto

che il credito fatto valere riguardi il credito al consumo concesso al

Balzani per l’acquisto dell’autoveicolo, laddove, in realtà, il credito

azionato scaturisce dall’apertura di credito revolving utilizzabile

mediante carta di credito, contestualmente (col medesimo contratto)

concessa al Balzani.

In proposito, con la memoria ex art. 183, c. 6 n. 1 c.p.c., il

Balzani ha eccepito, ulteriormente, la nullità del contratto di carta di

credito revolving per mancanza di forma scritta ex art. 117 T.U.B ed

in quanto concluso da soggetto non agente in attività finanziaria.

Sulla scorta delle conclusioni rassegnate all’udienza del

23.12.2022 la causa è stata introitata per la decisione e viene ora

decisa.

Occorre in primo luogo ricordare che con il giudizio di

opposizione a decreto ingiuntivo si instaura un ordinario giudizio a

cognizione piena nel quale le parti, pur risultando processualmente

invertite, conservano la loro posizione sostanziale, ovvero il

creditore opposto quella di attore in senso sostanziale ed il debitore

opponente quella di convenuto di fatto, donde il permanere dei

rispettivi oneri probatori ex art. 2697 c.c. non diversamente da

quanto accade nell’ordinario giudizio di cognizione (cfr. Cass.

77/1969): in altri termini, chi agisce in giudizio ha l'onere di provare

i fatti costitutivi del diritto vantato e, quindi, deve dimostrare

l'esistenza del contratto da cui deriva l'obbligazione dedotta in

giudizio e l'adempimento della propria obbligazione, gravando sul

Tribunale di Trapani
Sezione Civile
debitore l'onere di fornire la prova di avere adempiuto

correttamente la propria obbligazione oppure di dimostrare la non

imputabilità dell'inadempimento (cfr. Cass. S.U. 13533/2001).

Applicando tale principio al caso di specie, tutte le eccezioni

formali sollevate dall’opponente, relative all’inidoneità della

documentazione prodotta in sede monitoria a provare l’esistenza di

un credito certo liquido ed esigibile, perdono rilievo.

Infatti, va rilevato come, per entrambi i crediti azionati, la

finanziaria opposta ha dimostrato la fonte del credito e la sua entità,

nella specie costituite dal contratto di finanziamento e dalla lista

movimenti. Infatti, oltre alla documentazione comprovante la

titolarità attiva del credito in capo all’opposta, per quel che riguarda

il rapporto n. 4301528922025489 (che il Balzani ha intrattenuto con

Agos-Itafinco S.p.a.), sono agli atti: il contratto di finanziamento

contente la clausola di apertura di credito a mezzo carta revolving e

l’estratto conto dettagliato relativo a tale rapporto di credito fruito

dall’opponente a mezzo carta; del pari, per quel che riguarda il

rapporto n. 6284850 (che il Balzani ha intrattenuto con Santander

Consumer Bank S.p.a.), sono stati prodotti: il contratto di

finanziamento personale (che prevede un rimborso in 60 rate di pari

importo) e l’estratto conto dettagliato relativo all’esecuzione del

rimborso di quanto prestato, aggiornato al 24/03/2017 e sottoscritto

(diversamente da quanto opinato dall’opponente) dal Dirigente

Sergio Lino. Le contestazioni su quest’ultimo documento svolte

dall’opponente risultano, dunque, assolutamente generiche,

Tribunale di Trapani
Sezione Civile
smentite dalle risultanze documentali e pertanto inaccoglibili.

A ciò si aggiunga che il debitore ingiunto non ha contestato

l’esistenza dei rapporti con gli istituti finanziari in questione, né

l’effettivo trasferimento delle somme prestate a mutuo, né,

tantomeno, ha dimostrato di aver adempiuto alle proprie

obbligazioni, piuttosto ha contestato, con esclusivo riferimento al

rapporto con Agos-Itafinco S.p.a., la prescrizione del credito

azionato, la corrispondenza tra estratto conto e contratto, e la nullità

del contratto di apertura di credito per difetto di forma.

Esaminando, dunque tali contestazioni svolte nel merito, il

Balzani ha, in primo luogo, lamentato che l’estratto conto versato in

atti, in quanto recante i movimenti di una carta di credito, non

sarebbe riconducibile al contratto versato in atti che, al contrario,

sarebbe relativo ad un finanziamento finalizzato all’acquisto di un

autoveicolo.

Tale contestazione, però, disvela un evidente errore di fondo

dell’opposizione atteso che con il contratto in esame, l’opponente

non solo ha richiesto la concessione di un finanziamento finalizzato

all’acquisto di un bene mobile ma, contestualmente, ha richiesto

l’apertura di una linea di credito revolving utilizzabile anche

mediante carta di credito. Si legge nella prima pagina del contratto,

in grassetto e maiuscolo: “prendo atto che potrà essermi concessa da

Agos Itafinco SPA l'apertura di una linea di credito utilizzabile anche

mediante carta di credito rilasciata mio nome per un importo massimo di

Euro 2.600,00 alle seguenti condizioni…”.

Tribunale di Trapani
Sezione Civile
E’ evidente che l’estratto conto versato in sede monitoria non

ha ad oggetto il rapporto di finanziamento finalizzato all’acquisto di

un bene mobile bensì il diverso rapporto di linea di credito

revolving utilizzabile mediante carta di credito contestualmente

concordato.

Così chiarita la fonte del credito fatto valere, risulta infondata

l’eccezione di prescrizione, che l’opponente fonda, erroneamente,

sul rapporto di credito al consumo (la cui ultima rata di rimborso,

effettivamente, è venuta a scadenza nel 2009). Invero, prendendo in

considerazione l’apertura di credito in conto revolving, dall’estratto

conto prodotto si evince che il rapporto si è prolungato sino al

31/12/2014, sicché il termine prescrizionale decorre da tale data, con

conseguente necessaria esclusione di qualsivoglia ipotesi di

prescrizione.

A questo punto vanno esaminate le questioni di nullità

inerenti il rapporto di apertura di credito, che l’opponente ha

sollecitato (in replica alle difese dell’opposta) in sede di memoria ex

art 183, c. 6 n. 1 c.p.c..

In primo luogo, si contesta la violazione dell’art. 117 T.U.B, i

cui commi 1 e 3, sanciscono che “i contratti sono redatti per iscritto e

un esemplare è consegnato ai clienti” e che “nel caso di inosservanza della

forma prescritta il contratto è nullo”.

La tesi per la quale il contratto di carta di credito Revolving n.

4301528922025489 sarebbe nullo per violazione dell'obbligo di

forma scritta di cui all'art. 117 del decr. lgs. n. 385/1993 non può

Tribunale di Trapani
Sezione Civile
essere condivisa.

In proposito, va premesso che la validità del contratto in

relazione alla forma prescritta a pena di nullità dalla legge deve

essere esaminata in concreto, senza acritiche trasposizioni di

principi giurisprudenziali non del tutto pertinenti alla fattispecie in

oggetto.

Nel caso di specie, nella richiesta di finanziamento agli atti,

l'opponente Balzani ha apposto specifica sottoscrizione, tra le altre

cose, al seguente testo: “prendo atto che potrà essermi concessa da Agos

Itafinco SPA l'apertura di una linea di credito utilizzabile anche mediante

carta di credito rilasciata mio nome per un importo massimo di Euro

2.600,00 alle seguenti condizioni attualmente in vigore. Gli utilizzi, anche

parziali, saranno rimborsabili il 20 di ogni mese con rate minime mensili

pari al 5% di detto importo, comprensive degli interessi calcolati al tasso

del 1,49% mensile (TA.N.=17,80% - T.A.E.G.=19,33%) nonché del

premio assicurativo sul capitale residuo pari (in misura percentuale

compresa tra 0,154% e 0,40%) in caso di adesione all'assicurazione e delle

spese di estratto conto pari a € 1,03 oltre ad imposta di bollo protempore

vigente. L'uso della carta è disciplinato dalle condizioni generali di

contratto riportate sul retro” (anch’esse prodotte in uno col contratto).

Nello stesso documento, il medesimo opponente ha

sottoscritto, agli effetti di cui agli artt. 1341 e 1342 c.c., anche le

clausole relative alla apertura e all’utilizzo della linea di credito

revolving in questione: art. 6 (conclusione del contratto), art. 7

(utilizzo del fido), art. 8 (obbligazioni del cliente), art. 9 (uso della

Tribunale di Trapani
Sezione Civile
carta), art. 12 (smarrimento della carta), art. 21 (mancato o ritardato

pagamento).

Pertanto, sebbene la menzionata richiesta del 2004 fosse

destinata primariamente alla concessione di un credito al consumo,

apponendo la propria firma accanto alle richiamate disposizioni il

Balzani ha inequivocabilmente manifestato anche la volontà

negoziale di stipulare il diverso contratto di concessione di credito

utilizzabile mediante carta e di accettare le relative condizioni

economiche (c.d. “bicontratto”).

Non ricorre, allora, la fattispecie di nullità – né la ratio ad essa

sottesa – di cui all'art. 117 TUB, giacché la documentazione prodotta

dall'ente creditore attesta - invero - che la conclusione del contratto

di apertura di credito è avvenuta con modalità tali da consentire al

cliente di valutare pienamente l'opportunità stessa di concludere

tale ulteriore contratto contestualmente al finanziamento per

l'acquisto di beni di consumo e di apprezzarne compiutamente le

singole clausole e condizioni, in modo del tutto satisfattivo delle

esigenze informative del cliente, che costituiscono la ratio

dell'obbligo di forma scritta prescritta a pena di nullità per i

contratti bancari e/o finanziari, ovvero di garantire la piena e

completa trasparenza dei rapporti contrattuali tra l'istituto di

credito ed il cliente, allo scopo di consentire a quest'ultimo di

conoscere e verificare analiticamente le condizioni contrattualmente

previste (diversamente che nella fattispecie decisa dal Tribunale di

Chieti con la sentenza n. 230/17 del 17.11.2017, richiamata

Tribunale di Trapani
Sezione Civile
dall’opponente, ove si è dichiarata la nullità del contratto per totale

assenza di forma scritta, la pretesa fondandosi sul mero invio per

via postale della carta revolving al cliente).

Nella specie, l'analisi del contratto, delle allegate condizioni

generali e del documento di sintesi, consente invece di affermare

che nello schema contrattuale per cui è causa sono riportate

dettagliatamente tutte le clausole e le condizioni del contratto di

apertura di linea di credito rotativo per cui è causa.

Il dovere di protezione e di trasparenza del contraente, inoltre,

non può interpretarsi estensivamente fino a far ritenere tam quam non

esset la forma scritta del contratto nel caso in cui, quale quello di

specie, le clausole seppur redatte in caratteri asseritamente non

facilmente intellegibili (ma, in realtà, in grassetto ed in maiuscolo),

comunque risultano essere state oggetto di specifica apposizione

della firma, per ben due volte da parte del consumatore, dovendosi

ritenere quindi che siano state redatte con caratteri di dimensioni

tali da rendere secondo un criterio di normalità comunque

consapevole il cliente in ordine ai termini del contratto.

Del resto, la circostanza che il cliente sottoscrittore del

contratto abbia impiegato il credito concessogli, mediante il

concreto utilizzo della carta di credito revolving, esprime

adeguatamente la volontà dello stesso di accedere alla linea di

credito messagli a disposizione dall'istituto finanziario e non

consente certo di poter dubitare della validità del contratto come

preteso dall'opponente.

Tribunale di Trapani
Sezione Civile
Né, ancora, la nullità del contratto per assenza di forma scritta,

in violazione dell'art. 117 T.U.B., può essere postulata in ragione

della mancata produzione della comunicazione di accettazione del

finanziamento da parte della finanziaria, atteso che l'attore non ha

mai contestato l'avvenuto perfezionamento del contratto né di aver

ricevuto la carta di credito afferente alla linea di credito revolving.

La consegna della carta di credito e la sua successiva utilizzazione

escludono la rilevanza della mancata prova della comunicazione

dell'accettazione della richiesta di finanziamento da parte della

finanziaria concedente, indicata in contratto come modalità di

conclusione dello stesso a seguito del ricevimento della carta di

credito revolving da parte del cliente, avendo il debitore dato

esecuzione al contratto attraverso l'utilizzo della carta per circa sette

anni (cfr. estratto conto allegato) e provveduto ad effettuare costanti

parziali rimborsi nel corso del tempo tramite bollettino postale,

come risultanti dall’estratto conto, senza mai sollevare alcun rilievo.

Non può, infine, neanche accedersi alla tesi secondo cui il

contratto non sarebbe valido per assenza di un intermediario

finanziario abilitato, in palese violazione dell'art. 3 D.lgs. n.

374/1999 non essendo qualificabili come tali il titolare dell'attività

commerciale, ovvero un suo dipendente, dovendosi ritenere privi di

abilitazione a stipulare contratti per strumenti finanziari diversi da

quelli per il finanziamento dei propri beni.

Invero, mancando un'esplicita previsione normativa, va

escluso che la violazione del summenzionato obbligo possa

Tribunale di Trapani
Sezione Civile
determinare, a norma dell'art. 1418, comma I c.c. la nullità del

contratto eccepita dall'opponente (cfr. Cass. SSUU 2674/2007);

inoltre, la dichiarazione riferita al contraente in forza della

sottoscrizione (“Prendo atto che potrà essermi concessa da Agos Itafinco

SPA l'apertura di una linea di credito…”) denota come lo stesso

contraente abbia individuato correttamente la Agos Itafinco come

mutuante del contratto di finanziamento sottoscritto.

Per queste assorbenti ragioni va rigettata l’opposizione, e

confermato integralmente l'opposto decreto ingiuntivo.

Quanto alle spese processuali, le stesse seguono la

soccombenza e dunque vanno poste a carico dell'opponente nella

misura liquidata in dispositivo, in applicazione dei parametri

previsti dalla tabella n. 2 allegata al dm n. 55/2014, per le cause di

valore fino ad € 26.000, con applicazione della massima riduzione

per la fase introduttiva e la totale esclusione della fase di trattazione

e istruttoria (non svolta).

P.Q.M.
Il Giudice, definitivamente pronunciando, rigetta la

opposizione proposta da Balzani Marco avverso il decreto

ingiuntivo n. 559/2020 emesso da questo Tribunale in data

19.09.2020;

condanna l'opponente al pagamento in favore della parte

opposta delle spese di lite, che si liquidano in € 3.000,00 per

compenso professionale, oltre i.v.a., c.p.a. e rimborso spese generali.

Così deciso in Trapani, in data 15/05/2023. Il Giudice


Carlo Maria Bucalo

Tribunale di Trapani
Sezione Civile

Potrebbero piacerti anche