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WOLTERS KLUWER ONE FISCALE

One FISCALE
Corte di giustizia tributaria di secondo grado Veneto Venezia, Sez. III,
Sent., (data ud. 26/10/2022) 04/01/2023, n. 15
IMPOSTA SUI REDDITI › In genere
IMPOSTE E TASSE IN GENERE › Prescrizione e decadenza

Intestazione

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI II GRADO DEL VENETO

TERZA SEZIONE

riunita in udienza il 26/10/2022 alle ore 10:00 con la seguente composizione collegiale:

TENAGLIA LANFRANCO MARIA, - Presidente

GUARDA GABRIELE MAURIZIO, - Relatore

SARRAGIOTO GIANNI, - Giudice

in data 26/10/2022 ha pronunciato la seguente

SENTENZA

- sull'appello n. 586/2021 depositato il 03/06/2021

proposto da

(...)

Difeso da

Marco De Marchis - (...)

Guido Gasparini Berlingieri - (...)

Leonetti Massimiliano - (...)

Rappresentato da A.V. - ed elettivamente

domiciliato presso segreteriagba@legalmail.it

contro

Ag. Entrate Direzione Provinciale Venezia

elettivamente domiciliato presso dp.venezia@pce.agenziaentrate.it

Avente ad oggetto l'impugnazione di:

- pronuncia sentenza n. 763/2020 emessa dalla Commissione Tributaria Provinciale VENEZIA sez. 4
e pubblicata il 10/11/2020

Atti impositivi:

- ATTO RECUPERO n. (...) CRED.IMP.AGEVOL 2011

a seguito di discussione in pubblica udienza

Richieste delle parti:

Ricorrente/Appellante: nessuno è comparso.


© Copyright Wolters Kluwer Italia s.r.l. 13 Giugno 2023 pag. 1
WOLTERS KLUWER ONE FISCALE

Resistente/Appellato: nessuno è comparso.

Svolgimento del processo


L'Agenzia delle entrate - Direzione Provinciale di Venezia il 05/07/19 notificava alla S.V. SPA un atto di
recupero credito con il quale, in seguito ad una verifica effettuata nei confronti della società, veniva
contestato l'utilizzo di documenti non contenenti sufficienti elementi per suffragare l'esecuzione di un
progetto di ricerca, e quindi recuperato il credito di imposta utilizzato nell'annualità 2011.

Avverso tale atto la società contribuente proponeva ricorso alla Commissione tributaria provinciale di
Venezia, chiedendone l'annullamento.

Con sentenza n. 763/04/20 del 13/10/20 la Commissione provinciale di Venezia respingeva il ricorso.

Proponeva appello tempestivamente la S.V. SPA chiedendo la riforma della decisione di primo grado e
la dichiarazione di illegittimità dell'atto impugnato.

In data 09/07/2 1'Ufficio ha depositato controdeduzioni con le quali ha chiesto la conferma della
sentenza appellata.

Motivi della decisione


L'appello della S.V. SPA deve essere accolto.

La società contribuente contesta la sentenza appellata per non aver rilevato:

a) la violazione dell'art. 43 D.P.R. n. 600 del 1973;

b) la violazione dell'art. 27 D.L. n. 185 del 2008, in quanto il credito non è inesistente ma eventualmente
non spettante;

c) che la motivazione dell'atto impugnato è contraddittoria;

d) che l'Amministrazione finanziaria non ha adempiuto al proprio onere probatorio.

Ebbene, in base alla documentazione in atti la Commissione osserva che recentemente la Corte di
Cassazione con le sentenze n. 34444 e 34445/2021 ha affermato il seguente principio di diritto: "In tema
di compensazione di crediti fiscali da parte del contribuente, l'applicazione del termine di decadenza
ottennale, previsto dall'art. 27, comma 16, del D.L. n. 185 del 2008, conv. in L. n. 2 del 2009, presuppone
l'utilizzo non già di un mero credito "non spettante", bensì di un credito " inesistente", per tale ultimo
dovendo intendersi - anche ai sensi dell'art. 13, comma 5, terzo periodo, del D.Lgs. n. 471 del 1997
(introdotto dall'art. 15 del D.Lgs. n. 158 del 2015 - il credito in relazione al quale manca, in tutto o in
parte, il presupposto costitutivo (il credito che non è, cioè, "reale" e la cui inesistenza non è
riscontrabile mediante i controlli di cui agli artt. 36-bis e 36-ter del D.P.R. n. 600 del 1973 e all'art. 54-bis
del D.P.R. n. 633 del 1972"".

Nel caso in esame l'Ufficio ritiene di poter utilizzare per la propria attività di verifica il termine di
decadenza ottennale, previsto dall'art. 27, comma 16, del D.L. n. 185 del 2008, conv. in L. n. 2 del 2009,
qualificando il credito recuperato come "inesistente".

Ma, come ben evidenziato dalla società appellante, in realtà l'Agenzia delle entrate ha sempre
affermato che "Il credito utilizzato in compensazione afferisce al credito agevolativo riconosciuto in
relazione ai costi sostenuti in attività di ricerca e sviluppo istituito a favore delle imprese ai sensi
dell'articolo 1, commi da 280 a 283, della L. n. 296 del 2006, e successive modificazioni..." (pag. 2 delle
controdeduzioni) non contestando la sussistenza dei costi esposti e documentati dalla S.V. SPA, ma la
mancanza di prova circa l'effettiva correlazione di tali costi ad una attività di ricerca e sviluppo.

Appare quindi evidente come nel caso in esame il credito d' imposta non possa essere qualificato come
"inesistente" bensì solo, eventualmente, come "non spettante".

© Copyright Wolters Kluwer Italia s.r.l. 13 Giugno 2023 pag. 2


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Pertanto, in applicazione del principio di diritto sopra esposto, va accolto il primo motivo d'appello,
dichiarando, in applicazione dell'art. 43 D.P.R. n. 600 del 1973, la non utilizzabilità del termine ottennale
alla presente fattispecie e la conseguente decadenza dell'Ufficio dal potere di verifica e impositivo.

Quindi questa Corte ritiene irrilevante l'esame degli ulteriori motivi d'appello e che la sentenza
appellata debba essere riformata.

P.Q.M.
La Corte di giustizia tributaria di secondo grado del VENETO accoglie l'appello e, in riforma della
sentenza di primo grado, dichiara illegittimo l'atto impugnato.

Condanna l'Ufficio a rifondere all'appellante le spese di giudizio che liquida in Euro 1.500,00
(millecinquecento/00.

Conclusione
Così deciso in Venezia il 26 ottobre 2022.

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