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il 30/03/2021
RG n. 13/2019
Repert. n. 1282/2021 del 30/03/2021
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Tribunale Ordinario di Modena
SEZIONE SECONDA CIVILE
Il Giudice istruttore dott. Giuseppe Pagliani, in funzione di giudice unico,
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nella causa civile n. 13/2019 R. G.
promossa da
Samax s.a.s. di Giuseppe Di Blasi & C.
Firmato Da: PAGLIANI GIUSEPPE Emesso Da: POSTE ITALIANE EU QUALIFIED CERTIFICATES CA Serial#: 3ab102551d6d6327
- Attore -
rappresentato e difeso dall’Avv. L. Governale
CONTRO
Prismi S.p.a.
- Convenuto -
All’udienza del 1/12/20 con rito a trattazione scritta la causa è stata assegnata a decisione, con termine
fino all’1/2/21 per il deposito di comparse conclusionali e fino al 21/2/21 per il deposito di repliche,
sulle conclusioni precisate dalle parti nel modo seguente:
Firmato Da: PAGLIANI GIUSEPPE Emesso Da: POSTE ITALIANE EU QUALIFIED CERTIFICATES CA Serial#: 3ab102551d6d6327
per estinzione dell’azione, e comunque prive di ogni fondamento, sia in fatto che in diritto;
- accertare e dichiarare il diritto di credito di PRISMI S.p.A. nei confronti di Samax S.a.s. di Giuseppe
Di Blasi & C. come consacrato nel decreto ingiuntivo emesso e, per l’effetto, confermare detto decreto
ingiuntivo opposto n. 3482/2018, n. 8235/2018 R.G., emesso il 12.11.2018 dal Giudice Dott.ssa
Eleonora Ramacciotti;
- in via subordinata,
- nella denegata ipotesi di mancata conferma del decreto, condannare, in ogni caso e per i medesimi
titoli, ovvero ad altro titolo, anche per responsabilità extracontrattuale, l’opponente al pagamento, in
favore di PRISMI S.p.A., dell’importo di € 6.554,00, oltre agli interessi ex D. Lgs. n. 231/2002
maturati dal 5.7.2017 (data della prima rata insoluta) sino al saldo, o di quella diversa somma,
maggiore o minore, che dovesse risultare dovuta all'esito del procedimento, anche con valutazione di
natura equitativa;
- in via di ulteriore subordine,
- in denegata ipotesi di accoglimento, anche parziale, delle domande avversarie, accertato e
dichiarato in ogni caso che l’inadempimento di PRISMI S.p.A. non è tale da giustificare la risoluzione
del contratto intercorso tra le parti, stabilire una congrua ed equa riduzione del prezzo
contrattualmente pattuito; confermando, comunque, l’obbligo, in capo a Samax S.a.s. di Giuseppe Di
Blasi & C., di provvedere al pagamento del prezzo della fornitura così ridotto;
- ovvero, in caso di risoluzione giudiziale del rapporto, condannare Samax S.a.s. di Giuseppe Di Blasi
& C. a pagare a PRISMI S.p.A. la somma corrispondente alla parte di servizio di cui Samax S.a.s. di
Giuseppe Di Blasi & C. ha comunque goduto, parametrata al periodo in cui il contratto ha avuto
concreta esecuzione (pari, quanto meno, alla naturale durata contrattuale), anche in considerazione
del fatto che trattasi di rapporto di durata;
- in ogni caso,
- nella non creduta ipotesi in cui PRISMI S.p.A. fosse condannata a versare somme, a qualsivoglia
titolo, in favore di Samax S.a.s. di Giuseppe Di Blasi & C., compensare le somme denegatamente
dovute da PRISMI S.p.A. con quelle dovute a quest’ultima da Samax S.a.s. di Giuseppe Di Blasi & C.,
in pagamento della fornitura, condannando quest’ultima a versare a PRISMI S.p.A. la differenza non
compensata;
- con ogni e qualsivoglia consequenziale declaratoria e/o pronuncia del caso e di legge;
- con vittoria delle spese e del compenso di causa, oltre al rimborso forfettario delle spese generali di
studio al 15%, C.P.A. ed I.V.A. come per legge”.
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Sentenza n. 542/2021 pubbl. il 30/03/2021
RG n. 13/2019
Repert. n. 1282/2021 del 30/03/2021
Svolgimento del processo.
1. Come da atti di causa e relativo verbale d’udienza.
Motivi della decisione.
2. Preliminarmente va rilevato che la presente decisione interviene nella vigenza
degli artt. 132 C.p.c. e 118 disp. att. C.p.c. dopo le modifiche apportate ad opera della
legge n° 69/2009 e, pertanto, la redazione della sentenza avviene in conformità alle
previsioni normative che impongono di esporre in modo succinto i fatti rilevanti
della causa e le ragioni giuridiche della decisione.
Firmato Da: PAGLIANI GIUSEPPE Emesso Da: POSTE ITALIANE EU QUALIFIED CERTIFICATES CA Serial#: 3ab102551d6d6327
da liquidare in € 2.345,65,00 -pari al costo della realizzazione del nuovo sito ed un
anno di manutenzione dello stesso- ovvero in via equitativa; è comunque evidente
l’errore materiale nell’indicazione dell’importo, tra l’altro con due virgole.
Parte convenuta contesta di essere inadempiente, eccepisce l’inammissibilità
dell’eccezione di inadempimento, e chiede il rigetto dell’opposizione con conferma
del decreto ingiuntivo opposto; in ogni caso chiede di compensare le somme dovute a
parte attrice con quelle dovute da quest’ultima in pagamento della fornitura.
Firmato Da: PAGLIANI GIUSEPPE Emesso Da: POSTE ITALIANE EU QUALIFIED CERTIFICATES CA Serial#: 3ab102551d6d6327
Borrello), 18/9/17, n. 1603; Trib. Modena (Del Borrello), 16/2/18, n. 277; Trib.
Modena (Del Borrello), 16/2/18, n. 278; Trib. Modena (Pagliani), 18/9/18, n. 1544;
Trib. Modena (Pagliani), 17/1/19, n. 89; Trib. Modena (Pagliani), 22/1/19, n. 121;
Trib. Modena (Pagliani), 22/3/19, n. 412);
<<L’opposizione a decreto ingiuntivo introduce un giudizio di cognizione, che segue
le regole del giudizio ordinario, secondo il principio della domanda ad iniziativa di
parte ed i principi che governano l’onere probatorio delle parti, nel quale giudizio la
posizione processuale delle parti é invertita per effetto della posticipazione del
contraddittorio conseguente all’emanazione del decreto ingiuntivo, ma nel quale si
seguono comunque le ordinarie regole sull’onere della prova, per cui é il creditore
(nella specie il professionista) a dover provare il fondamento della propria pretesa
creditoria>> (Trib. Modena (Pagliani), 7/6/18, n. 1047; Trib. Modena (Pagliani),
18/9/18, n. 1545; Trib. Modena (Ramacciotti), 18/10/18, n. 1711; Trib. Modena
(Pagliani), 4/2/19, n. 176);
quanto precede è in linea con i principi generali per i quali: <<Nei procedimenti di
opposizione a decreto ingiuntivo, in cui il contraddittorio è eventuale e posticipato,
instaurandosi solo per effetto dell’opposizione, non si verifica alcuna inversione
della posizione sostanziale delle parti: il creditore mantiene la veste sostanziale di
attore ed all’opponente compete la posizione tipica del convenuto e ciò esplica i suoi
effetti anche in tema di onere della prova>> (Trib. Modena (Pagliani), 15/11/18, n.
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Sentenza n. 542/2021 pubbl. il 30/03/2021
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Repert. n. 1282/2021 del 30/03/2021
1866) e: <<Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, la prova del fatto
costitutivo del credito incombe sul creditore opposto che fa valere un diritto in
giudizio, il quale ha quindi il compito di fornire gli elementi probatori a sostegno
della propria pretesa, mente il debitore opponente dovrà fornire la prova degli
eventuali fatti impeditivi, modificativi o estintivi del diritto del credito>> (Trib.
Modena (Primiceri), 29/3/19, n. 505).
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specificati in contratto; d’altro lato il fornitore “si impegna ad effettuare lavorazioni
dirette a posizionare il sito del cliente nei primi 20 posti dei risultati di almeno il
10% delle ricerche risultanti dalla combinazione dei motori di ricerca e keywords,
sempre con riferimento al primo report fornito, indicativamente dopo 3 mesi dal
termine delle lavorazioni (…)”.
L’interesse concreto del cliente è, infatti, chiaramente individuabile nel
disporre di un sito aziendale che compare sempre ai primi posti nelle ricerche “on
line” della potenziale clientela, mediante l’utilizzo di determinate parole chiave -in
questo caso in numero di 15- personalizzate in ragione della specifica attività svolta.
Dalla documentazione prodotta e dalle prove orali assunte risulta
l’inadempimento alle descritte obbligazioni.
I testimoni escussi hanno confermato che la prestazione non è stata fornita: i
testi Sara e Massimiliano Germinario hanno confermato il capitolato di prova attoreo
nella parte ammessa, avendo in particolare affermato che il sito web non è stato mai
consegnato; e nemmeno è mai stato consegnato il codice con il quale poter
terminare, come promesso, la realizzazione di una parte specifica del sito.
I testi di parte convenuta non hanno, invece, provato l’esatto adempimento:
sull’invio del codice la teste Albusceri non ricorda la circostanza, mentre la teste
Pinto si è limitata a dichiarare che si tratta di un codice inviato in automatico da
Google dopo il completamento di una certa procedura da parte della convenuta, che
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Sentenza n. 542/2021 pubbl. il 30/03/2021
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dichiara essere stata completata; tuttavia, ciò non equivale alla prova positiva
dell’esatto adempimento, perché il codice non è pervenuto all’attrice; con ciò
l’inadempimento è già provato, spettando la prova dell’esatto adempimento a parte
convenuta; a tal fine non è necessario accertare se il mancato arrivo del codice
dipende da un errore nel completamento della procedura di competenza della
convenuta, anche se ciò si può ovviamente presumere, dal momento che la stessa
convenuta dichiara che se la procedura è corretta l’invio del codice avviene in
automatico.
Sulla mancata realizzazione del sito, entrambi i testi Albusceri e Pinto hanno
fatto riferimento all’invio di un link dal quale si accede al sito, ma non al
funzionamento del sito una volta raggiunto tramite il link; in realtà, poi,
l’inadempimento è stato dichiarato dalla teste Pinto, dichiarando che “Noi abbiamo
consegnato la “demo” del sito”, posto che la “demo” non è, per sua stessa definizione,
la versione definitiva e funzionante del sito stesso; alla domanda di chiarimento sulla
differenza tra demo e sito web la teste ha, infatti, risposto in modo parzialmente
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elusivo, dichiarando che “la demo è raggiungibile attraverso un link, così che il
cliente può verificare il funzionamento del sito web e fare anche osservazioni per
eventuali modifiche”, in tal modo però confermando che la versione demo necessita -
come è peraltro notorio e insito nella stessa differenza terminologica- di modifiche e
ulteriori implementazioni prima di funzionare come sito web definitivo; sotto questo
profilo l’inadempimento è, quindi, confermato positivamente dalla deposizione
Pinto.
Sul punto è corretta l’allegazione difensiva di parte attrice , secondo la quale
<<Affermare che un “sito vetrina” come una DEMO sia il sito web acquistato da
Samax (e che quindi Prismi abbia adempiuto la propria obbligazione) è errato,
perché il sito non svolge solo la funzione di mostrare o fungere da brochure, esso è
uno strumento interattivo che deve consentire di comunicare in modo diretto con
l’utente>>.
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inadimpleti contractus", bensì resta correlata all'ambito di operatività della
"exceptio non rite adimpleti contractus", sicché essa non incide sulla possibilità di
far valere la mancata esecuzione, totale o parziale, della controprestazione, ma
impedisce di opporre solo l'inesatto adempimento (Cass. II, 16/7/1994, n. 6697;
Cass. II, 3/12/1981, n. 6406)>>.
In secondo luogo la sussistenza dell’inadempimento è la premessa logico-
giuridica della risoluzione contrattuale comunicata da parte attrice a parte convenuta
con la raccomandata ricevuta dalla convenuta in data 11/7/17 (doc. n. 11 att.).
Infatti, senza che occorra ripercorrere pedissequamente i rapporti tra le parti
-ampiamente riportati negli atti introduttivi delle parti e dimostrati dai documenti
prodotti), va rilevato che l’odierna attrice, dopo avere regolarmente effettuato i
pagamenti periodici previsti dal contratto per i primi mesi, a seguito del ritardo
nell’adempimento e poi del perdurante inadempimento della convenuta, dopo oltre
otto mesi senza aver ricevuto la prestazione ha inviato la raccomandata di risoluzione
del contratto.
Dalla documentazione prodotta dalla stessa convenuta opposta, infatti, risulta
che -dopo molteplici comunicazioni di lamentele e tentativi di realizzare il sito nei
mesi precedenti- ancora in data 24/5/17 il cliente sollevava tre specifiche
osservazioni sulle ultime lavorazioni del fornitore, ricevendo a stretto giro in pari
data promessa di risoluzione dei problemi; in data 12/6/17 il cliente comunica l’invio
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Sentenza n. 542/2021 pubbl. il 30/03/2021
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di contenuti mancanti e chiede di fare formazione adeguata; la convenuta risponde il
21/6/17 dando indicazioni su un corso di formazione; il 30/6/17 la convenuta
comunica di attendere conferma alla demo e di autorizzazione a procedere con la
pubblicazione del sito; il 10/7/17 la convenuta invia comunicazione di identico
tenore; nel frattempo erra stata inviata la raccomandata di contestazione
dell’inadempimento, che appunto perviene in data 11/7/2017; il 20/7/17 la
convenuta invia comunicazione di identico tenore; a quel punto, il 21/7/17, risponde
cliente dicendo che il contratto è ormai risolto.
La riportata sequenza è esplicativa di come, alla fine del mese di Giugno 2017,
a fronte della perdurante mancanza del sito e delle prestazioni di posizionamento
promesse, si verifica la definitiva perdita di fiducia del cliente, che si determina a
contestare la risoluzione per inadempimento. Nella lettera è chiaramente indicato
che “il sito internet non è utilizzabile”.
In tale situazione occorre verificare la fondatezza dell’eccezione di
inadempimento che, in base a tutto quanto fino ad ora accertato e rilevato, è
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indiscutibile.
A quel punto, per la realizzazione di quanto occorrente, per il cliente è
necessario rivolgersi ad altro fornitore.
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una simile differenza non vi è prova certa, anche perché non è detto che si tratti di
prestazioni equivalenti.
Invece, quello che è individuabile con certezza come una conseguenza
negativa dell’inadempimento di parte convenuta è , nel caos di specie, il ritardo nella
realizzazione del sito web, che il cliente ha potuto ottenere soltanto all’incirca un
anno dopo il periodo previsto.
Il danno derivante da un simile ritardo non è facilmente quantificabile in
termini di perdita di occasioni e di effettivo incremento reddituale come effetto
sperato del posizionamento del sito web; ciò non di meno si tratta di un danno certo,
e non meramente ipotetico e potenziale, poiché nella specie l’onere probatorio del
danneggiato può dirsi assolto in base a presunzioni semplici, anche mediante
l’utilizzo dei fatti notori, in ordine ai vantaggi che derivano alle attività aziendali per
la disponibilità di un sito web ben realizzato, e per effetto di un buon posizionamento
del sito stesso sui motori di ricerca in internet, nell’attuale assetto del mercato
globale; d’altronde, la circostanza è confermata sia dal rilevante numero di imprese -
pure facilmente reperibili in internet- che forniscono proprio la descritta prestazione
(migliorare il posizionamento nei risultati di ricerca), sia, anche nel caso specifico,
dall’onerosità della relativa prestazione: è fin troppo ovvio rimarcare che, se le
aziende pagano per ottenere un buon sito web ed un buon posizionamento, il ritardo
nell’ottenimento integra di per sé un danno.
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Sentenza n. 542/2021 pubbl. il 30/03/2021
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10. Nella descritta situazione ricorrono gli estremi previsti -secondo criteri
interpretativi condivisi in modo costante, anche da questo ufficio- per la liquidazione
equitativa del danno, e cioè l’assolvimento, da parte del danneggiato, del l’onere di
dimostrare la sussistenza e materiale del danno, e l’ obiettiva impossibilità, o
comunque la particolare difficoltà, per la parte interessata, di provare il danno nel
suo ammontare (Trib. Modena (Cortelloni), 6/7/18, n. 1245; Trb. Modena
(Castagnini), 29/11/18, n. 1958; Trib. Modena (Pagliani), 21/6/18, n. 1139; Trib.
Modena (Pagliani), 29/3/19, n. 516).
In proposito va osservato che l’art. 1226 C.c. richiama il concetto di equità
integrativa per i casi in cui il danno non può essere provato nel suo preciso
ammontare, che la giurisprudenza ha interpretato nel senso di impossibilità o
rilevante difficoltà della parte danneggiata di provare il danno nel suo preciso
ammontare (cfr. Corte di cassazione I, 10/7/03, n. 10850; II, 26/2703, n. 2874; III,
16/7/02, n. 10271; II, 18/6/02, n. 8827; I, 30/5/02, n. 7896; II, 28/6/2000, n. 8795;
Firmato Da: PAGLIANI GIUSEPPE Emesso Da: POSTE ITALIANE EU QUALIFIED CERTIFICATES CA Serial#: 3ab102551d6d6327
S. L., 14/5/98, n. 4894; III, 27/12/95, n. 13114; S.U. 9/6/92, n. 7067; I, 13/9/91, n.
9578; III, 6/6/90, n. 6056); sempre che il pregiudizio economico sia -come nella
specie- certo nella sua esistenza ontologica.
Nel caso concreto, in assenza di altri parametri, il danno subito da parte
attrice opponente per effetto del descritto inadempimento può essere
equitativamente determinato in misura pari alla metà del valore complessivo del
contratto stipulato tra le parti (€ 8.751,00 Iva esclusa) e, quindi, in € 4.375,50,
equitativamente arrotondabili ad € 4.500,00.
Su tale somma decorrono interessi in misura legale dalla data di liquidazione
(pubblicazione della sentenza) fino all’effettivo saldo.
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Sentenza n. 542/2021 pubbl. il 30/03/2021
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(notifica dell’atto di citazione in opposizione in data 24/12/18) fino alla data del
saldo effettivo;
la domanda riconvenzionale di parte convenuta, di accertamento del credito, non è
fondata, come la conseguenziale domanda di pagamento;
il decreto ingiuntivo opposto va revocato.
Firmato Da: PAGLIANI GIUSEPPE Emesso Da: POSTE ITALIANE EU QUALIFIED CERTIFICATES CA Serial#: 3ab102551d6d6327
dichiara risolto il predetto contratto;
dichiara tenuta e condanna la società Prismi S.p.a. a corrispondere a Samax
s.a.s. di Giuseppe Di Blasi & C., a titolo di restituzioni, la somma di € 2.197,00, oltre
ad interessi legali su detta somma dalla data del 24/12/18 fino a quella di effettivo
saldo;
dichiara tenuta e condanna la società Prismi S.p.a. a corrispondere a Samax
s.a.s. di Giuseppe Di Blasi & C., a titolo di risarcimento danni, la somma di €
4.500,00, oltre ad interessi legali su detta somma dalla data di pubblicazione della
presente sentenza fino a quella di effettivo saldo;
dichiara tenuta e condanna Prismi S.p.a. a rifondere a Samax s.a.s. di
Giuseppe Di Blasi & C. le spese processuali, che liquida in complessivi € 3.140,00, di
cui € 400,00 per spese, oltre ad accessori dovuti come per legge.
Così deciso in Modena, il giorno 29/3/2021 e contestualmente depositato nel
sistema telematico.
Il Giudice
(dr. G. Pagliani)
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