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Primi ministri del Giappone

Epoca Taisho
1. Takashi Hara
Vita (1856-1921) Carriera da Primo ministro (1918-1921)
Fu il primo ministro a provenire da un partito (Minseito, Partito Democratico) e il primo ministro
cristiano. Effettuò misure economiche e sociali. Cercò di migliorare le condizioni di vita attraverso
programmi di benessere e protezione sociale. Attraverso riforme elettorali cercò di eliminare
restrizioni e rendere più accessibile la partecipazione politica. Rappresentò il Giappone alla
Conferenza di pace di Parigi per il Trattato di Versailles del 1919. Fu uno dei trattati di pace per la
conclusione di WWI: il Giappone richiese una clausola di parità raziale che fu inclusa nei documenti
preliminari ma poi eliminata, causando indignazione, delusione e una crescente retorica
antioccidentale; ottenne le isole che furono precedentemente colonie tedesche ovvero le Marianne, le
Caroline e le Marshall; diventò uno dei membri fondatori della Società Delle Nazioni, creata per
promuovere la pace e la collaborazione. Hara cercò di porre fine ai trattati ineguali imposti al
Giappone e di far riconoscere la parità delle regioni asiatiche. Nella sua vita si dedicò anche alla
missione di ridurre il potere della burocrazia nominata, licenziando burocrati di qualsiasi rango,
persino presidi delle scuole; cercando di creare un sistema all’interno del quale le persone di talento
potessero giungere al top della burocrazia. Nel 1914, dopo un acceso dibattito, viene nominato
presidente del Rikken Seiyukai, dando vita alla Democrazia Taisho, che implicava una decadenza del
sistema tradizionale governativo del Giappone e l’inizio di una vera democrazia.

2. Kijuro Shidehara
Vita (1872-1951) Carriera da Primo Ministro (1930-1931/1945-1946/1947)
Nel 1806 entra a far parte del Ministero degli esteri come diplomatico, visitando varie ambasciate tra
cui quella americana. Nel 1924 diventa Ministro degli Esteri, carica che ricopre varie volte, durante il
suo mandato cerca di migliorare i rapporti internazionali, specialmente quelli con gli Stati Uniti.
Nonostante la crescita del militarismo in Giappone Shidehara cercò di mantenere una politica non-
intervenzionista nei confronti della Cina, mantenendo buoni rapporti con GB e USA. Giocò un ruolo
importante nella negoziazione per i termini del Trattato di Washington del 1922, [che limitava la
corsa agli armamenti (5 USA 5 GB 3 Giappone 1,75 Italia 1,75 Francia) che durò fino al 1936
quando il Giappone lo rinnegò], al fine di ottenere per il Giappone condizioni paritarie. Dopo il suo
primo mandato diventa rappresentante permanente del Giappone alle Nazioni unite contribuendo alla
reintegrazione del Giappone a livello internazionale. Dopo la sconfitta di WWII venne rieletto primo
ministro, ricoprendo un ruolo fondamentale durante l’occupazione Alleata, con i quali collaborò per
ottenere riforme democratiche. Svolse anche un ruolo importante durante la stesura della
Costituzione del 1947 con il generale Douglas MacArthur, la quale sanciva i principi democratici e la
demilitarizzazione del Giappone. Vinse il Nobel per la pace nel 1954. Il termine “diplomazia di
Shidehara” fa riferimento alla sua politica estera in quanto lui fu sostenitore del pacifismo e della
demilitarizzazione post-bellica (accettando l’articolo 9 della Costituzione); venne criticato per
questo, poiché secondo alcuni questa politica rese il Giappone troppo vulnerabile durante il periodo
di crescenti tensioni per la Guerra Fredda.

3. Shigeru Yoshida
Vita (1878-1967) Carriera da Primo Ministro (1946-47/1948-54)
Iniziò la sua vita politica da diplomatico nel 1906 e servì in varie ambasciate. Durante WWII fu
allontanato per le sue concezioni critico-realiste sulla guerra. Durante la seconda guerra mondiale fu
fermamente contrario alla guerra contro gli Alleati, cercando anche di allentare la tensione alleandosi
con il principe Fumimaro Konoe. Dopo la sconfitta del Giappone nel 1945 fu brevemente incarcerato
per le sue associazioni con Konoe. Nel 1946 divenne primo ministro per le sue idee pro-americane e
pro-british e si dimise nel 1947. Fu rieletto nel 1948, anno in cui sviluppò la Dottrina Yoshida, che
predilige lo sviluppo economico a quello militare. Infatti, Yoshida condivideva l’idea che fosse
necessario avere la protezione degli Stati Uniti in modo da potersi concentrare sulla ripresa
economica, questo avvenne attraverso l’istituzione di numerose basi statunitensi nel territorio
giapponese. Yoshida venne ricordato come l’architetto della ripresa economica giapponese poiché le
sue riforme portarono: rapida crescita, riforme agrarie e promozione del libero scambio. La dottrina
Yoshida si compone di 4 principi: non-aggressione, auto-difesa, dipendenza dagli USA,
focalizzazione sull’economia. Nel 1951 firmò il Trattato di San Francisco, un trattato di pace con gli
Alleati che funse da fine formale dell’occupazione in Giappone (1952) e fine dell’imperialismo
giapponese.

4. Nobusuke Kishi
Vita (1896-1987) Carriera da primo Ministro (1957-1960)
Proveniva da una famiglia di politici, fu nonno di un altro ministro, Shinzo Abe. Iniziò la sua carriera
negli anni ’30 venendo chiamato “The monster of the Showa era” per il suo comando sullo stato
fantoccio del Manchukuo. Si unì al partito Taisei Yokusankai, un partito politico fascista che
sosteneva l’Autorità imperiale che fu importante tra il 1940 e il 1945. Firmò la dichiarazione di
guerra contro gli Stati Uniti nel 1941. Durante WWII ricoprì incarichi chiave, per questo fu
incarcerato alla fine della guerra come criminale di classe A, ma non fu processato, quindi fu
rilasciato dopo 3 anni. Dopo essere rilasciato nel 1948 si dedicò alla ricostruzione economica del
Giappone, sostenendo politiche economiche orientate verso la crescita. Fu un personaggio
strumentale per la creazione del Partito Liberal Democratico negli anni ’50 e un personaggio chiave
per il sistema del ’55. Un punto chiave per cui fu presente fu la revisione del Trattato di Mutua
Cooperazione e sicurezza che firmò con gli Stati Uniti nel 1960 e che provocò una protesta delle
dimensioni tali ad obbligarlo a dimettersi.

5. Eisaku Sato
Vita (1901-1975) Carriera da Primo Ministro (1964-1972)
Proveniva da una famiglia di politici era il fratello minore di Nobusuke Kishi. Fu popolare a causa
della crescente economia; la sua politica estera, che si alternava tra Usa e Cina. Durante il suo
mandato ci furono proteste studentesche a causa del suo supporto al Trattato di Sicurezza tra Usa e
Giappone e la sua tacita approvazione delle operazioni degli Stati Uniti in Vietnam. Fu il primo
primo ministro a visitare Taiwan per il quale approvò un prestito di 150 milioni di dollari; insistendo
che la difesa di Taiwan era necessaria per la sicurezza giapponese. Nel 1965 firmò il Trattato di
normalizzazione dei rapporti tra Giappone e Sud Corea, il primo dopo la decolonizzazione e la
divisione post-bellica. Durante il suo mandato il Giappone entra nel Trattato di Non-
Proliferizzazione nucleare, con l’approvazione della Dieta nel 1971. Ciò gli permise di ricevere il
Nobel per la pace nel 1974. Durante il suo mandato ci fu anche la ‘questione di Okinawa’ da anni
occupata dagli USA; durante la visita al presidente Lyndon Johnson Sato chiese apertamente la
restituzione del territorio, e nel 1969 fece un patto con Nixon con il quale Okinawa fu rimpatriata e
liberata dalle armi nucleari. Nonostante questo, fu un patto controverso poiché non obbligava gli
Stati uniti a demilitarizzare la zona.
6. Yasuhiro Nakasone
Vita (1918-2019) Carriera da Primo Ministro (1982-1987)
Fu eletto alla Camera dei Rappresentanti nel 1947, dove rappresentò il suo distretto per circa
cinquant'anni. Nel corso della sua lunga carriera politica, ricoprì incarichi chiave, tra cui quelli di
ministro della difesa e delle finanze. Tra il 1982 e il 1987, Nakasone presiedette il Partito Liberal
Democratico (LPD). La sua leadership si caratterizzò per la promozione di politiche economiche
mirate a rafforzare la competitività internazionale del Giappone.
A livello internazionale, Nakasone collaborò strettamente con gli Stati Uniti, in particolare con il
presidente Ronald Reagan. Durante questo periodo, sostenne l'alleanza bilaterale e rafforzò la
cooperazione economica tra le due nazioni. Migliorò anche i rapporti diplomatici con l'Unione
Sovietica e la Repubblica Popolare Cinese.
Nakasone tentò di emendare l'Articolo 9 della Costituzione giapponese, ma la proposta fu respinta.
Propose modifiche al sistema elettorale giapponese e sostenne attivamente la partecipazione delle
donne nella politica e nella società. Una delle sue politiche di rilievo fu la privatizzazione di
importanti entità statali, come la Japan National Railways, che si trasformò nel moderno Japan
Railways Group.
Nel 1985, Nakasone nominò un commissario per guidare il futuro economico del Giappone, il quale
sottolineò l'importanza della crescita interna rispetto alle esportazioni. Nakasone promosse acquisti
di prodotti esteri e incoraggiò il pubblico a fare altrettanto. La sua visita al santuario di Yasukuni
nell'agosto 1985 per commemorare il 40º anniversario della sconfitta giapponese durante la Seconda
Guerra Mondiale causò dissenso a livello internazionale e manifestazioni aggressive a Pechino, con
critiche per la presunta violazione della separazione tra religione e stato.
Il primo ministro Nakasone propose riforme educative per aumentare la competitività degli studenti
giapponesi a livello globale, enfatizzando il patriottismo e il rispetto per anziani e autorità.
Nonostante alcuni cambiamenti nei manuali di storia e l'invito a recitare l'inno nazionale durante le
cerimonie, le riforme educative incontrarono resistenza da parte di associazioni di insegnanti, e la
proposta di giustificare l'annessione della Corea nel 1910 portò alla fine di tali sforzi.
Per affrontare la crescita del debito pubblico, Nakasone introdusse un aumento delle tasse e
dell'imposta di consumo nel 1987, suscitando l'opposizione del pubblico e portandolo al ritiro dalla
carica di primo ministro.

7. Shinzo Abe
Vita (1954-2022) Carriera da Primo Ministro (2006-2007/2012-2020)
Proveniva da una famiglia politica, il nonno era Kishi Nobusuke. Prima di essere Primo Ministro
aveva già intrapreso una carriera politica: era stato esponente dell’LPD e ministro degli esteri. Cercò
di riformare la costituzione pacifista e in particolare l’articolo 9 ma incontrò una resistenza interna e
un’opposizione pubblica. Riuscì, però, ad ottenere una reinterpretazione per consentire maggiore
partecipazione alle operazioni militari internazionali. Fu elogiato per le sue politiche economiche e
criticato per le questioni legate al passato coloniale del Giappone (che minimizzò e scusò) e per le
sue visiti al complesso Yakusuni (dicembre 2013) che scaturirono reazioni da Cina e Corea del Sud.
Durante il suo primo mandato si concentrò sulle politiche economiche. Durante il secondo mandato
implementò l’Abenomics cercando di lottare la deflazione e la stagnazione. L’Abenomics si basava
su tre frecce: la politica monetaria espansiva, la flessibilità fiscale, e le riforme strutturali.
--Politica Monetaria Espansiva: -Quantitative and Qualitative Monetary Easing (QQE): La Banca del
Giappone ha adottato misure di politica monetaria espansiva attraverso l'implementazione del QQE.
Ciò includeva l'acquisto di una vasta gamma di attività finanziarie, come obbligazioni governative e
azioni, per aumentare la liquidità e abbassare i tassi di interesse. -Obiettivo di Inflazione al 2%: Abe
ha cercato di contrastare la deflazione fissando un obiettivo di inflazione al 2%, mirando a stimolare
la spesa e gli investimenti.
--Stimoli Fiscali: Piano di Stimolo Fiscale: Per sostenere la crescita economica, sono stati
implementati diversi pacchetti di stimoli fiscali. Questi includevano investimenti in infrastrutture,
progetti di sviluppo e incentivi per le imprese.
--Riforme Strutturali: -Riforme del Lavoro: Abe ha cercato di migliorare la flessibilità del mercato
del lavoro e aumentare la partecipazione delle donne e dei lavoratori anziani.-Riforme Aziendali:
Misure per aumentare la governance aziendale e migliorare la redditività delle imprese attraverso
maggiore apertura ai capitali stranieri.-Aumento della Partecipazione delle Donne alla Forza
Lavorativa: Abe ha promosso politiche per aumentare la partecipazione delle donne al mercato del
lavoro, cercando di ridurre la disparità di genere.

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