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N° RIF. 00017526 Filename UNIN101104_2002_EIT.

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UNI EN 1011-4:2002 - 01-04-2002 - Saldatura - Raccomandazioni per la saldatura di materiali metallici - Saldatura ad arco dell'alluminio e delle leghe di alluminio - Welding - Recommendations for welding of

SALDATURE

NORMA TECNICA UNI EN 1011-4:2002


DATA 01/04/2002
AUTORI SALDATURE

TITOLO ITALIANO Saldatura - Raccomandazioni per la saldatura di materiali metallici - Saldatura ad arco
dell'alluminio e delle leghe di alluminio

TITOLO INGLESE Welding - Recommendations for welding of metallic materials - Arc welding of
aluminium and aluminium alloys

SOMMARIO La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN
1011-4 (edizione settembre 2000). La norma fornisce raccomandazioni generali per la
saldatura per fusione con i metodi: manuale, meccanizzato ed automatico
dell'alluminio e delle leghe di alluminio. Contiene inoltre informazioni sulle imperfezioni
di saldatura e sul modo di evitarle e raccomandazioni particolari sulla scelta dei
materiali di apporto.

TESTO DELLA NORMA

CLASSIFICAZIONE ICS 25.160.10


CLASSIFICAZIONE ARGOMENTO CEN/TC 121
GRADO DI COGENZA Raccomandata
STATO VALIDITA' IN VIGORE

LINGUA Italiano
PAGINE 16
PREZZO NON SOCI 36,00
PREZZO SOCI 18,00
Saldatura
NORMA ITALIANA Raccomandazioni per la saldatura di materiali metallici UNI EN 1011-4
Saldatura ad arco dell’alluminio e delle leghe di alluminio

APRILE 2002

Welding
Recommendations for welding of metallic materials
Arc welding of aluminium and aluminium alloys

CLASSIFICAZIONE ICS 25.160.10

NORMA EUROPEA
SOMMARIO La norma fornisce raccomandazioni generali per la saldatura per fusione
con i metodi: manuale, meccanizzato ed automatico dell’alluminio e delle
leghe di alluminio. Contiene inoltre informazioni sulle imperfezioni di salda-
tura e sul modo di evitarle e raccomandazioni particolari sulla scelta dei
materiali di apporto.

RELAZIONI NAZIONALI

RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN 1011-4:2000


La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN 1011-4 (edizione settembre 2000).

ORGANO COMPETENTE Commissione "Saldature"

RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 5 febbraio 2002

UNI © UNI - Milano


Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dell’UNI.
20133 Milano, Italia

Gr. 6 UNI EN 1011-4:2002 Pagina I


PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN 1011-4 (edizione settembre 2000), che assu-
me così lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
La Commissione "Saldature" dell’UNI segue i lavori europei sull’ar-
gomento per delega della Commissione Centrale Tecnica.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubbli-


cazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di es-
sere in possesso dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI
corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.

UNI EN 1011-4:2002 © UNI Pagina II


INDICE

INTRODUZIONE 1

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 2

3 TERMINI E DEFINIZIONI 3

4 DISPOSIZIONI RIGUARDANTI I REQUISITI DI QUALITÀ 3

5 METALLO BASE 3

6 FATTORI INFLUENZANTI LE CARATTERISTICHE DELLE STRUTTURE


E DEI GIUNTI SALDATI 4

7 PROCEDIMENTI DI SALDATURA PER FUSIONE 4

8 MATERIALI DI APPORTO PER SALDATURA 4

9 ATTREZZATURA 5

10 TIPI DI GIUNTI 5

11 MATERIALE DI SOSTEGNO AL ROVESCIO 6

12 COLLEGAMENTI DI BRANCHETTI 6

13 SCANALATURA 6

14 PREPARAZIONE DEL GIUNTO 7

15 ASSEMBLAGGIO PER LA SALDATURA 7

16 ALLINEAMENTO DEI GIUNTI 7

17 PRERISCALDO 7

18 TEMPERATURA FRA LE PASSATE 8


prospetto 1 Temperature massime raccomandate di preriscaldo e fra le passate........................................ 8

19 METODI DI MISURAZIONE DELLA TEMPERATURA 8

20 ULTERIORI RACCOMANDAZIONI 8

APPENDICE A EFFETTI DANNOSI SULLE CARATTERISTICHE DELLE SALDATURE


(informativa) E MISURE DA PRENDERE PER EVITARLI 10
prospetto A.1 Effetti dannosi sulle caratteristiche delle saldature e misure da prendere per evitarli ....... 10

APPENDICE B RACCOMANDAZIONI PER LA SCELTA DEI MATERIALI DI APPORTO 13


(informativa)
prospetto B.1 Sistema di raggruppamento del metallo di apporto ....................................................................... 13
prospetto B.2 Scelta del metallo di apporto ................................................................................................................ 14

APPENDICE ZA PUNTI DELLA PRESENTE NORMA EUROPEA RIGUARDANTI I REQUISITI


(informativa) ESSENZIALI O ALTRE DISPOSIZIONI DELLE DIRETTIVE UE 16
prospetto ZA.1 Corrispondenza tra la presente norma europea e la Direttiva 97/23/CEE ............................. 16

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UNI EN 1011-4:2002 © UNI Pagina IV
Saldatura
NORMA EUROPEA Raccomandazioni per la saldatura di materiali metallici EN 1011-4
Saldatura ad arco dell'alluminio e delle leghe di alluminio

SETTEMBRE 2000

Welding
EUROPEAN STANDARD Recommendations for welding of metallic materials
Arc welding of aluminium and aluminium alloys
Soudage
NORME EUROPÉENNE Recommandations pour le soudage des matériaux métalliques
Soudage à l'arc de l'aluminium et des alliages d'aluminium
Schweißen
EUROPÄISCHE NORM Empfehlungen zum Schweißen metallischer Werkstoffe
Lichtbogenschweißen von Aluminium und Aluminiumlegierungen

DESCRITTORI

ICS 25.160.10

La presente norma europea è stata approvata dal CEN il 14 agosto 2000.


I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchi
aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-
ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai
membri del CEN.
La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese e
tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-
sabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-
desimo status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

© 2000 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.

UNI EN 1011-4:2002 © UNI Pagina V


PREMESSA
La presente norma europea è stata elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 121 "Salda-
ture", la cui segreteria è affidata al DS.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o me-
diante pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro
marzo 2001, e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro marzo 2001.
La presente norma europea è stata elaborata nell'ambito di un mandato conferito al CEN
dalla Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio, ed è di sup-
porto ai requisiti essenziali della(e) Direttiva(e) dell'UE.
Per quanto riguarda il rapporto con la(le) Direttiva(e) UE si rimanda all'appendice informa-
tiva ZA, che costituisce parte integrante della presente norma.
La presente norma europea è costituita dalle parti seguenti:
- Parte 1: General guidance for arc welding
- Parte 2: Arc welding of ferritic steels
- Parte 3: Arc welding of stainless steels
- Parte 4: Arc welding of aluminium and aluminium alloys
Le appendici A e B sono informative.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-
ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

UNI EN 1011-4:2002 © UNI Pagina VI


INTRODUZIONE
La presente norma europea viene pubblicata con molte appendici, in modo da poter
coprire l'alluminio e i differenti tipi delle sue leghe in tutte le forme, fabbricati in conformità
alle norme europee corrispondenti.
Nella presente norma il termine alluminio comprende l'alluminio e le leghe di alluminio.
La presente norma fornisce una guida generale per una progettazione, produzione e
controllo della saldatura soddisfacenti e indica in dettaglio gli eventuali effetti dannosi che
possono aver luogo, dando anche consigli sul modo in cui essi possono essere evitati. La
norma è applicabile in generale a tutti i tipi di materiali di alluminio ed è valida indipenden-
temente dal tipo di fabbricazione in questione, anche se la norma di applicazione/il
contratto può prescrivere ulteriori requisiti.
Le tensioni di progetto ammissibili nelle saldature, i metodi di prova ed i livelli di accetta-
bilità non sono considerati nella norma, poiché essi dipendono dalle condizioni di servizio
della fabbricazione. Questi dettagli dovrebbero essere desunti dalla specifica di progetta-
zione.
Le appendici informative danno indicazioni sui fenomeni dannosi (vedere appendice A) e
sulla scelta dei materiali di apporto per la saldatura (vedere appendice B).
Questo documento considera in dettaglio solo ciò che riguarda la saldatura e non fornisce
particolari sulle caratteristiche meccaniche del giunto saldato.
La presente norma definisce i principali fattori che influiscono sulla saldatura
dell'alluminio. Essi sono: il metallo base, i materiali di apporto, la progettazione, la
procedura di saldatura, l'attrezzatura di saldatura, la preparazione del giunto, ecc.
I requisiti generali per la saldatura per fusione dei materiali metallici sono illustrati in
dettaglio nella EN 1011-1, ed in particolare i requisiti seguenti:
- le saldature di puntatura;
- gli attacchi provvisori;
- i colpi d'arco sul pezzo;
- la pulitura e il trattamento fra le passate;
- le procedure di saldatura;
- l'identificazione;
- l'ispezione e le prove;
- i requisiti di qualità;
- le azioni correttive delle non conformità;
- le deformazioni;
- il trattamento termico dopo saldatura;
- le abbreviazioni e i simboli;
- le piastrine di inizio/fine saldatura.

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


La presente norma europea fornisce raccomandazioni generali per la saldatura per
fusione con i metodi manuale, meccanizzato ed automatico delle leghe di alluminio
semilavorate e fuse e delle loro combinazioni.
Per le linee guida generali, vedere EN 1011-1.
Nella presente norma il termine "tubo", solo o in combinazione, significa "tubo" o "profilato
cavo", anche se questi termini sono spesso usati dalle varie industrie per categorie diffe-
renti di prodotto.

UNI EN 1011-4:2002 © UNI Pagina 1


2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non
datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli
aggiornamenti).
EN 287-2 Approval testing of welders - Fusion welding - Aluminium and
aluminium alloys
EN 288-1 Specification and approval of welding procedures for metallic
materials - General rules for fusion welding
EN 288-2 Specification and approval of welding procedures for metallic
materials - Welding procedure specification for arc welding
EN 288-4 Specification and approval of welding procedures for metallic
materials - Welding procedure tests for the arc welding of
aluminium and its alloys
EN 439 Welding consumables - Shielding gases for arc welding and
cutting
EN 573-1 Aluminium and aluminium alloys - Chemical composition and
forms of wrought products - Numerical designation system
EN 573-2 Aluminium and aluminium alloys - Chemical composition and
forms of wrought products - Chemical symbol based designation
system
EN 573-3 Aluminium and aluminium alloys - Chemical composition and
forms of wrought product - Chemical composition
EN 573-4 Aluminium and aluminium alloys - Chemical composition and
forms of wrought products - Forms of products
EN 719 Welding coordination - Tasks and responsibilities
EN 729-2 Quality requirements for welding - Fusion welding of metallic
materials - Comprehensive quality requirements
EN 729-3 Quality requirements for welding - Fusion welding of metallic
materials - Standard quality requirements
EN 1011-1 Welding - Recommendations for welding of metallic materials -
General guidance for arc welding
EN 1289 Non-destructive examination of welds - Penetrant testing of
welds - Acceptance levels
EN 1418 Welding personnel - Approval testing of welding operators for
fusion welding and resistance weld setters for fully mechanized
and automatic welding of metallic materials
EN 1706 Aluminium and aluminium alloys - Casting - Chemical
composition and mechanical properties
EN 1780-1 Aluminium and aluminium alloys - Designation of unalloyed and
alloyed aluminium ingots for remelting, master alloys and
castings - Numerical designation system
EN 1780-2 Aluminium and aluminium alloys - Designation of unalloyed and
alloyed aluminium ingots for remelting, master alloys and casting
- Chemical symbol based designation system
EN 1780-3 Aluminium and aluminium alloys - Designation of unalloyed and
alloyed aluminium ingots for remelting, master alloys and
castings - Writing rules for chemical composition
EN 30042 Arc-welded joints in aluminium and its weldable alloys -
Guidance on quality levels for imperfections (ISO 10042:1992)
EN ISO 4063 Welding and allied processes - Nomenclature of processes and
reference numbers (ISO 4063:1998)

UNI EN 1011-4:2002 © UNI Pagina 2


EN ISO 6520-1 Welding and allied processes - Classification of geometric
imperfections in metallic materials - Fusion welds
(ISO 6520-1:1998)
EN ISO 6947 Welds, working positions - Definitions of angles of slope and
rotation (ISO 6947:1993)
prEN ISO 9692-3:1998 Welding and allied processes - Joint preparation - Metal arc inert
gas welding and tungsten inert gas arc welding of aluminium
and its alloys (ISO/DIS 9692-3:1998)
CR ISO 15608 Welding - Guidelines for a metallic material grouping system
(ISO/TR 15608: 2000)
prEN ISO 15614-4:2000 Specification and approval of welding procedures for metallic
materials - Welding procedure test - Finishing welding of
aluminium castings (ISO/FDIS 15614-4:2000)

3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma europea si applicano i termini e le definizioni della EN 1011-1.

4 DISPOSIZIONI RIGUARDANTI I REQUISITI DI QUALITÀ


Per assicurare la qualità del lavoro, esso deve essere fatto da personale qualificato, per
esempio in conformità alle EN 287-2, EN 1418 ed EN 719 usando le procedure quali-
ficate, per esempio EN 288-1, EN 288-2, EN 288-4 e prEN ISO 15614-4:2000.

5 METALLO BASE

5.1 Generalità
La presente norma si applica all'alluminio semilavorato, fuso e loro combinazioni, per
esempio conformemente alle EN 287-2, EN 1418, EN 288-4 e prEN ISO 15614-4:2000. I
principi della presente norma possono essere applicati ad altre leghe di alluminio non
normalizzate o brevettate, che possono includere le moderne leghe superplastiche ed i
materiali compositi a matrice metallica, purché la composizione chimica della lega rientri
nei gruppi di metalli base elencati nell'appendice B. In tali casi l'uso della presente norma
deve essere fatto in conformità alla specifica di progettazione.
Le norme sui materiali non tengono conto completamente dei requisiti della saldatura. Per
questa ragione, al momento dell'ordine è necessario talvolta specificare requisiti
aggiuntivi per il materiale. Questi requisiti possono comprendere la scelta/restrizione
delle caratteristiche di composizione chimica e delle caratteristiche meccaniche (entro
certi limiti aggiuntivi rispetto ai normali requisiti di base) ed una pulizia aggiuntiva dei
componenti.
Il materiale di supporto permanente e gli attacchi provvisori devono essere compatibili
con il metallo base.

5.2 Immagazzinamento e movimentazione


Allo scopo di prevenire la corrosione, si dovrebbe evitare il contatto con i materiali ferritici
e con il rame.
Per evitare l'uso di materiali non idonei essi dovrebbero essere immagazzinati in modo da
identificare il tipo di lega (vedere avvertenza sulla punzonatura nella EN 1011-1).

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6 FATTORI INFLUENZANTI LE CARATTERISTICHE DELLE STRUTTURE E DEI GIUNTI
SALDATI
L'appendice A elenca una breve lista dei possibili effetti dannosi che possono aver luogo
a seguito della saldatura. La lista non è completa, ma indica gli effetti metallurgici e tecno-
logici che sono specifici, o prevalenti, dell'alluminio. Vengono elencate anche le cause
potenziali e le contromisure.
Devono essere prese in considerazione, per esempio nella progettazione delle strutture
saldate, le caratteristiche meccaniche della zona termicamente alterata e del metallo fuso
di saldatura, che possono essere influenzate dalla procedura di saldatura. Per esempio, il
metallo di saldatura e la zona termicamente alterata possono avere caratteristiche
meccaniche inferiori rispetto a quelle del materiale base.
Si deve cercare di evitare la creazione di zone termicamente alterate che non sono state
considerate nel progetto, per esempio la saldatura di attacchi provvisori.

7 PROCEDIMENTI DI SALDATURA PER FUSIONE


La presente norma si applica ai procedimenti seguenti in conformità alla EN ISO 4063,
che possono essere usati da soli o in combinazione:
- 131 saldatura MIG; saldatura ad arco in gas inerte con filo elettrodo fusibile;
- 141 saldatura TIG; saldatura ad arco in gas inerte con elettrodo di tungsteno;
- 15 saldatura al plasma.
Se concordato, possono essere usati altri procedimenti di saldatura.

8 MATERIALI DI APPORTO PER SALDATURA

8.1 Metallo di apporto


Il metallo di apporto deve essere compatibile con il metallo base, vedere appendice B.
I metalli di apporto devono essere immagazzinati nei loro imballaggi originali in un locale
asciutto, adeguatamente protetto dalle intemperie ed in conformità alle norme corrispon-
denti e/o alle raccomandazioni del fornitore.
Deve essere posta un'attenzione particolare all'immagazzinamento ed all'identificazione
delle bobine di filo elettrodo parzialmente utilizzate e dei pacchi di bacchette situate nelle
officine di fabbricazione o in opera. Ciò è necessario per assicurarsi che essi non
prendano umidità o vengano contaminati, per esempio dalla polvere o da olio.

8.2 Gas di protezione al diritto e al rovescio


L'argo è il gas usato più comunemente per le saldature MIG, TIG ed al plasma
dell'alluminio, ma un certo vantaggio può essere ottenuto dall'impiego di elio e di miscele
elio/argo. Con questi si ottiene una migliore penetrazione e/o un aumento della velocità di
saldatura. Essi possono anche ridurre le imperfezioni. Di solito devono essere utilizzate le
seguenti categorie di gas di protezione al diritto e al rovescio delle saldature, in conformità
alla EN 439:
- I1 (argo);
- I2 (elio);
- I3 (miscele argo/elio).
Altre miscele di gas devono essere usate solamente in conformità alla specifica di proget-
tazione (vedere appendice B).

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9 ATTREZZATURA
Ulteriori informazioni sono riportate nelle EN 729-2 ed EN 729-3. I cavi di ritorno devono
avere una sezione uguale o maggiore di quella dei cavi di saldatura. Quando è richiesta la
garanzia della qualità in conformità alla EN 729-2, i sistemi di sorveglianza devono essere
tarati e l'attrezzatura di saldatura deve essere validata.

10 TIPI DI GIUNTI

10.1 Generalità
Le linee guida generali sono indicate nel prEN 9692-3:1998. I distacchi fra le facce di
fusione possono dare problemi, per esempio sfondamento, deformazione ed imperfezioni.
Perciò si dovrebbe tentare di ridurli al minimo.

10.2 Giunti testa a testa

10.2.1 Generalità
I giunti testa a testa devono comprendere tutti i giunti fra lamiere, tubi o loro combinazioni,
ed includere i giunti di testa a "T".

10.2.2 Piena penetrazione

10.2.2.1 Saldatura da un solo lato


Per saldare il giunto devono essere usati i metodi seguenti:
a) senza sostegno al rovescio:
b) con sostegno provvisorio;
c) con sostegno permanente;
d) altro metodo idoneo.

10.2.2.2 Saldatura da ambedue i lati


Per saldare il giunto devono essere usati i metodi seguenti:
a) saldatura completa dal primo lato, poi completamento della saldatura dal secondo
lato;
b) saldatura parziale da ambedue i lati, completando la saldatura con una sequenza
alternata. Questo metodo riduce al minimo la deformazione;
c) saldatura della passata al vertice dal primo lato (invece del sostegno), quindi
completamento della saldatura dal secondo lato;
d) altro metodo idoneo.

10.2.3 Penetrazione parziale

10.2.3.1 Saldatura da un solo lato


Per saldare il giunto devono essere usati i metodi seguenti:
a) saldatura fino alla profondità richiesta senza penetrare dal secondo lato;
b) altro metodo idoneo.

10.2.3.2 Saldatura da ambedue i lati


Per saldare il giunto devono essere usati i metodi seguenti:
a) saldatura fino alla profondità richiesta, poi saldatura dal secondo lato fino alla
profondità richiesta;
b) saldatura parziale da ambedue i lati, completando le saldature sino alle profondità di
saldatura richieste con una sequenza alternata. Questo metodo riduce al minimo la
deformazione;

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c) saldatura fino alla profondità richiesta, poi completamento della saldatura dal
secondo lato dopo aver effettuato la ripresa al rovescio;
d) altro metodo idoneo.

10.3 Saldature d'angolo


Il distacco al vertice tra le superfici a contatto deve essere il più piccolo possibile.

11 MATERIALE DI SOSTEGNO AL ROVESCIO

11.1 Materiale di sostegno permanente


Per ulteriori informazioni sui tipi di materiale, vedere CR ISO 15608.

11.2 Materiale di sostegno provvisorio


Possono essere usati acciaio inossidabile, alluminio, rame o materiale ceramico. Devono
essere prese precauzioni per evitare l'assorbimento di rame o di altro materiale o il surri-
scaldamento del materiale di sostegno. Ai fini della presente norma il termine acciaio
inossidabile si riferisce solo all'acciaio inossidabile austenitico.

12 COLLEGAMENTI DI BRANCHETTI

12.1 Generalità
Questo tipo di giunto è applicabile sia a saldature a piena penetrazione e/o a saldature
d'angolo di tubi, per esempio circolari o ellittici. I particolari di tutti i tipi di collegamenti di
branchetti, per esempio forma del giunto, angolo tra i pezzi da saldare, angolo tra le facce
di fusione, distacco al vertice tra i lembi, devono essere stabiliti in modo da permettere
l'uso di una procedura di saldatura soddisfacente.

12.2 Giunti saldati testa a testa


Per la loro natura, i collegamenti di branchetti sono di solito del tipo da saldare da un solo
lato, ed hanno una configurazione geometrica variabile della saldatura. Ciò dipende dalle
dimensioni rispettive del tubo e dei branchetti, oltre che dalla loro angolazione relativa. La
saldatura deve essere eseguita con o senza materiale di sostegno, con metodi idonei. Il
collegamento del branchetto deve essere preparato in conformità a 10.2.
I collegamenti dei branchetti del tipo "appoggiato" devono essere saldati in modo da
garantire completamente lo spessore di saldatura richiesto tutto intorno al branchetto
oppure come diversamente indicato sugli opportuni disegni. Per i collegamenti dei
branchetti dei tipi "inserito" o "passante", la saldatura deve essere fatta di solito in modo
da garantire lo spessore di saldatura richiesto attraverso il tubo principale.

12.3 Giunti saldati d'angolo


I collegamenti dei branchetti sui componenti tubolari devono essere saldati d'angolo in
modo che il giunto finito soddisfi completamente i requisiti del progetto. Se possibile le
superfici del tubo e del branchetto devono essere a stretto contatto, con il distacco più
piccolo possibile, in modo da evitare fenomeni dannosi (per esempio penetrazione
eccessiva e porosità eccessiva).

13 SCANALATURA
Nelle saldature testa a testa a piena penetrazione, eseguite da ambedue i lati, il rovescio
della prima passata può essere asportato con mezzi idonei fino al metallo sano prima di
iniziare la saldatura dal secondo lato. Devono essere usati metodi meccanici, per
esempio fresatura, scalpellatura, taglio di sega o molatura. I metodi preferiti sono la
fresatura e il taglio di sega. Non devono essere usati lubrificanti a base di olio. Se si usa

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la molatura, i dischi devono essere di tipo speciale, riservati solo all'uso su alluminio. È
permessa la scanalatura al plasma. Dopo la scanalatura, tutte le sostanze contaminanti
devono essere asportate dalle facce di fusione del giunto. In certi casi è desiderabile
verificare se sono presenti imperfezioni sulla superficie, per esempio mediante una prova
con liquidi penetranti, in conformità alla EN 1289.

14 PREPARAZIONE DEL GIUNTO


Le linee guida per la preparazione del giunto sono riportate nel prEN ISO 9692-3:1998. In
particolare si attira l'attenzione sulla necessità di ridurre al minimo i distacchi al vertice, se
del caso.
Il giunto dovrebbe essere preparato con mezzi meccanici oppure mediante taglio laser, al
plasma o a getto d'acqua o con altro/i metodo/i idoneo/i.
Quando il taglio ha un effetto dannoso sulle caratteristiche della zona adiacente al taglio,
si deve prevedere una tolleranza per l'asportazione del materiale danneggiato in seguito
al taglio. È utile effettuare un rilevamento delle eventuali cricche dopo il taglio.
Per evitare effetti dannosi sulla qualità della saldatura, le superfici e i lembi devono essere
appropriati per il procedimento di saldatura utilizzato. Essi dovrebbero essere esenti da
cricche e intagli, essere asciutti ed esenti da eccesso di ossido, olio, grasso, pittura,
umidità, ecc. Prima della saldatura e prima dell'assiematura del giunto, le facce di fusione
e le superfici adiacenti devono essere sgrassate e lo strato di ossido deve essere rinfre-
scato. Il periodo tra la pulitura e la saldatura deve essere il più breve possibile, senza
ricontaminazione.
Lo sgrassaggio con solventi o con altri metodi idonei dovrebbe essere seguito dall'aspor-
tazione dell'ossido superficiale con mezzi meccanici. Lo sgrassaggio mediante attacco
chimico può asportare lo strato di ossido superficiale originario.
Nota In questo contesto il termine "rinfrescato" si applica all'asportazione dello strato di ossido contaminato,
seguita da una riossidazione in ambiente asciutto.

15 ASSEMBLAGGIO PER LA SALDATURA


Le posizioni di saldatura raccomandate secondo la EN ISO 6947 sono: PA, PB, PC e PF.

16 ALLINEAMENTO DEI GIUNTI


I criteri di accettazione dell'allineamento difettoso devono essere conformi al livello di
qualità appropriato scelto in base alla EN 30042. Per certe applicazioni potrebbero essere
necessarie tolleranze più strette.

17 PRERISCALDO
Il preriscaldo può essere effettuato per i motivi seguenti:
- per eliminare l'umidità prima della saldatura, per esempio nella saldatura in opera;
- per evitare le imperfezioni nell'innesco dell'arco a freddo;
- per ottenere un bilanciamento del calore nella saldatura di spessori molto differenti
fra loro;
- per ridurre gli effetti del raffreddamento nella saldatura di grossi spessori.
La temperatura di preriscaldo è indicata nel prospetto 1. Il tempo di permanenza alla
temperatura indicata è importante e deve essere il più breve possibile per evitare effetti
dannosi. Vedere anche appendice A.
Un preriscaldo eccessivo, al di là dei valori indicati nel prospetto 1, influenza le caratteri-
stiche meccaniche dei materiali incruditi da lavorazione meccanica o completamente
trattati termicamente (per esempio, ricottura parziale o invecchiamento prolungato). Esso

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può anche alterare la struttura metallurgica della zona termicamente alterata, dando
luogo ad un ingrossamento del grano e/o alla precipitazione di fasi secondarie.
In alcune circostanze l'uso di miscele argo-elio o di elio invece dell'argo può evitare la
necessità del preriscaldo.

18 TEMPERATURA FRA LE PASSATE


La temperatura fra le passate dovrebbe essere controllata per i motivi seguenti:
- per evitare la riduzione delle caratteristiche meccaniche a causa del surriscalda-
mento;
- per ridurre l'entità dell'addolcimento della zona termicamente alterata;
- per ridurre l'entità della segregazione nella zona termicamente alterata, per esempio
a causa dell'invecchiamento prolungato.
Si raccomanda che la temperatura del giunto all'inizio di ciascuna passata di saldatura
successiva non sia maggiore del valore appropriato indicato nel prospetto 1.

prospetto 1 Temperature massime raccomandate di preriscaldo e fra le passate

Metallo base Temperatura di preriscaldo Temperatura fra le passate

°C max. °C max.
Leghe non trattabili termicamente
1xxx
3xxx
120 a) 120 a)
5xxx
AlSi fusa
AlMg fusa
Leghe trattate termicamente
6xxx
120 a) 100
AlSiMg fusa
AlSiCu fusa
7xxx 100 a) 80
a) Un trattamento termico prolungato può produrre una ricottura parziale nelle leghe incrudite da lavorazione
meccanica e ad un addolcimento nelle leghe completamente trattate termicamente.
Nota 1 Le temperature del presente prospetto sono date a titolo indicativo. Esse possono essere cambiate con altri valori
per contratto e dovrebbero essere indicate nella specifica di procedura di saldatura.
Nota 2 Nelle leghe del gruppo 22.4 (5xxx) con tenore >3,5% Mg e nelle leghe del gruppo 23.2 (7xxx) la precipitazione di tali
fasi può produrre una sensibilizzazione alla corrosione sfogliante ed alla corrosione sotto tensione in certi ambienti
di servizio.

19 METODI DI MISURAZIONE DELLA TEMPERATURA


Quando è richiesto il controllo della temperatura di preriscaldo e/o fra le passate, la
temperatura deve essere misurata, per esempio mediante pirometri a contatto, vernici
termiche o termomatite, e deve essere registrata, come richiesto.
Per il controllo della temperatura fra le passate, la temperatura deve essere misurata il più
vicino possibile al metallo fuso di saldatura.

20 ULTERIORI RACCOMANDAZIONI

20.1 Pulitura e trattamento fra le passate


La superficie di ciascuna passata di saldatura dovrebbe essere pulita mediante spazzole
con fili di acciaio inossidabile o con mezzi meccanici prima che essa sia ricoperta dalla
passata successiva.

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20.2 Ispezione e prove
Si raccomanda che le saldature non vengano spianate, verniciate o trattate in altro modo
fino a che esse non siano state ispezionate.

20.3 Requisiti di qualità


I livelli di accettazione, secondo la EN 30042, devono essere conformi alla specifica di
progettazione.

20.4 Azioni correttive delle non conformità


Le azioni correttive delle non conformità devono essere basate sulla EN 30042.

20.5 Attacchi provvisori


Vedere anche 6 e 7.

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APPENDICE A EFFETTI DANNOSI SULLE CARATTERISTICHE DELLE SALDATURE E MISURE DA
(informativa) PRENDERE PER EVITARLI
Sebbene la maggior parte delle leghe di alluminio si saldi facilmente con una corretta
scelta del procedimento e del materiale di apporto, è possibile che in certe circostanze si
possano verificare delle imperfezioni. Queste possono essere dovute al materiale di
apporto scelto, ai parametri del procedimento di saldatura scelti, od agli effetti metallurgici
associati alla combinazione materiali base - materiali di apporto. Comunque le imperfe-
zioni possono essere ridotte al minimo od eliminate scegliendo i parametri di saldatura o
i materiali di apporto appropriati. Gli effetti dannosi tipici più frequenti nella saldatura
dell'alluminio sono elencati nel prospetto A.1, insieme alle cause principali della loro
presenza ed ai metodi per evitarli. Questi effetti dovrebbero essere evitati specialmente
nel caso delle strutture sollecitate in modo dinamico, che devono soddisfare esigenze di
sicurezza.
Nonostante la qualità della saldatura, ci sono effetti dannosi sulla buona prestazione della
saldatura che sono dovuti ad una progettazione non adeguata. Questi effetti possono
comprendere le concentrazioni di tensioni dovute ad una brusca transizione dello
spessore del materiale e le alte tensioni residue indotte dalla vicinanza e dall'accumulo di
giunti saldati.
Nel caso di leghe incrudite da lavorazione meccanica o trattate termicamente, il fatto che
la zona termicamente alterata della saldatura presenti una riduzione delle caratteristiche
meccaniche dovrebbe essere tenuto in conto nei calcoli di progettazione. Comunque,
durante la saldatura si dovrebbe cercare di evitare l'uso di un eccessivo apporto termico,
che potrebbe far aumentare l'addolcimento e l'entità della zona termicamente alterata.
Usando un angolo corretto della torcia di saldatura ed un distacco appropriato tra questa
e il pezzo si possono evitare alcuni effetti dannosi. Per quanto concerne i sistemi di alimen-
tazione è necessario usare materiali compatibili con l'alluminio, per evitare la contamina-
zione e il danneggiamento del metallo di apporto. Le torce usate per la saldatura
dell'alluminio, insieme ai rispettivi cavi e guaine, sono piuttosto ingombranti e possono
essere difficili da maneggiare in zone poco accessibili. I progettisti delle strutture saldate
dovrebbero assicurare un accesso adeguato per la torcia e per il saldatore per tutti i giunti.
In qualche caso può essere necessario saldare solo da un lato con una preparazione dei
lembi appropriata e con un sostegno al rovescio permanente o provvisorio.

prospetto A.1 Effetti dannosi sulle caratteristiche delle saldature e misure da prendere per evitarli

Effetto dannoso secondo Cause principali Prevenzione e/o contromisura


la EN ISO 6520-1
(N° rif.)
Porosità [per esempio porosità Metallo di apporto contaminato. Migliorare la pulizia del metallo di
allineate (2014) o nidi di pori (2013)] Umidità sulla superficie del metallo di apporto. Immagazzinare i metalli di
apporto. apporto in un ambiente pulito ad una
temperatura maggiore del punto di
rugiada della zona di lavoro.
Zona del giunto contaminata. Pulire ed asciugare la zona del giunto
Umidità sulla superficie del giunto. prima della saldatura, per esempio
mediante il preriscaldo. Assicurarsi
che il materiale sia alla temperatura
ambiente prima della saldatura.
Tenore di idrogeno alto, inaccettabile, Se necessario, mettersi in contatto con
nel metallo di apporto e/o nel metallo il fornitore e/o con il fabbricante del
base. metallo di apporto e/o del metallo
base.
Formazione di pori dovuta ad un Ottimizzare i distacchi per evitare che
distacco troppo piccolo nella zona del l'aria sfugga attraverso il bagno di
giunto. fusione.
Posizioni di saldatura sfavorevoli: PC, Se possibile, usare le posizioni di
PD, PE, PG. saldatura PA, PB, PF.

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prospetto A.1 Effetti dannosi sulle caratteristiche delle saldature e misure da prendere per evitarli (Continua)

Effetto dannoso secondo Cause principali Prevenzione e/o contromisura


la EN ISO 6520-1
(N° rif.)
Tempo troppo breve per permettere ai Aumentare l'apporto termico e/o il
gas di sfuggire dal bagno di fusione. preriscaldo, cambiare la preparazione
del giunto.
Gas protettivo impuro per una perdita Eliminare la perdita.
di acqua di raffreddamento o nel
sistema di alimentazione del gas.
Gas protettivo impuro, per esempio Usare un gas protettivo conforme alla
per una penetrazione di umidità. EN 439. Assicurare una qualità idonea
Qualità non idonea del tubo flessibile. del tubo flessibile, sostituire i tubi
flessibili deteriorati, usare tubi flessibili
i più corti possibile, se possibile usare
tubi flessibili metallici.
Flusso non laminare del gas a causa Ottimizzare la regolazione del flusso
di una portata troppo grande o troppo del gas, evitare le correnti d'aria.
piccola o di correnti d'aria.
Tensione d'arco troppo alta. Ottimizzare la tensione d'arco.
Angolo della torcia troppo piccolo. Usare un angolo della torcia corretto.
Inclusioni di ossido (303) Formazione di ossido nell'arco o nella Vedere porosità.
zona del bagno di fusione per ingresso Ottimizzare la regolazione del flusso
di ossigeno dovuto a flusso di gas del gas, evitare le correnti d'aria.
interrotto od insufficiente.
Pulitura inadeguata della zona del Assicurare una pulitura corretta della
giunto e/o delle passate precedenti. zona del giunto/delle passate prece-
denti.
Ottimizzare i parametri dell'arco.
Ossigeno in eccesso nella fiamma di Ottimizzare la fiamma.
preriscaldo.
Manipolazione non corretta dei fili di Far sì che l'estremità della bacchetta
apporto per la saldatura TIG. non esca dalla zona di azione del gas
protettivo.
Cricche (100) Caratteristica di solidificazione del Scegliere il metallo di apporto in modo
Cricche di solidificazione, per esempio bagno di saldatura. da assicurare un'ottima saldabilità.
cricca di cratere (104)
Fare in modo che il cratere terminale si
trovi sulla piastrina di fine saldatura,
oppure saldare utilizzando un
programma per il riempimento dei
crateri.
Tensioni interne. Scegliere una sequenza di saldatura
che riduca l'autovincolo e le distor-
sioni.
per esempio cricche di liquazione Rifusione di costituenti a basso punto Ridurre l'apporto termico e la tempe-
di fusione che segregano ai bordi dei ratura fra le passate.
grani della zona termicamente
alterata.
Ridurre la sensibilità alla formazione di
cricche usando una tecnica a passata
singola.
Ridurre le tensioni interne
Scegliere un metallo di apporto idoneo
(per esempio della serie 4xxx).

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prospetto A.1 Effetti dannosi sulle caratteristiche delle saldature e misure da prendere per evitarli (Continua)

Effetto dannoso secondo Cause principali Prevenzione e/o contromisura


la EN ISO 6520-1
(N° rif.)
Inclusioni metalliche (304) Inclusioni di tungsteno (saldatura TIG: Ridurre l'intensità di corrente a
Inclusioni di tungsteno (3041) 141 e saldatura al plasma: 15) dovute seconda del tipo e del diametro
ad intensità di corrente eccessiva per dell'elettrodo di tungsteno. Evitare il
l'elettrodo di tungsteno o contatto del contatto fra la punta dell'elettrodo di
medesimo con il bagno di fusione. tungsteno e il bagno di fusione.
Inclusioni di rame (3042) Inclusioni di rame (saldatura MIG: Scegliere una torcia ed un tubo di
131), dovute al surriscaldamento/ contatto adatti all'intensità di corrente.
bruciatura del tubo di contatto.
Saldare con un arco corto.
Assorbimento di rame dalle piastrine di Sostituire le piastrine di sostegno di
sostegno di rame. rame con piastrine di sostegno di
acciaio inossidabile, alluminio o
ceramica, se necessario.

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APPENDICE B RACCOMANDAZIONI PER LA SCELTA DEI MATERIALI DI APPORTO
(informativa)

B.1 Metalli di apporto


La scelta del metallo di apporto dipende da parecchi fattori, inclusi i seguenti:
- la compatibilità con la composizione chimica del/dei metallo/i base, per esempio la
sensibilità alla formazione di cricche nelle saldature;
- le caratteristiche meccaniche richieste per il giunto (prendendo in considerazione le
caratteristiche sia della zona termicamente alterata che del metallo fuso di saldatura);
- i trattamenti successivi del componente o della struttura saldata, per esempio il
trattamento superficiale, l'anodizzazione e le finiture decorative;
- la resistenza alla corrosione richiesta per il giunto;
- la saldabilità ottimale.
La scelta finale è funzione del tipo di applicazione e può implicare una valutazione
dell'importanza di tali fattori.
Il prospetto B.1 illustra un sistema di raggruppamento dei metalli di apporto.
Il prospetto B.2 fornisce raccomandazioni per la scelta del metallo di apporto per la
saldatura di giunti fra leghe simili e dissimili a temperature di servizio fino a +50 °C. I
metalli base indicati includono leghe semilavorate e fuse, conformi rispettivamente alle
EN 573, EN 1780 ed EN 1706.
Le raccomandazioni riportate in questi prospetti servono solamente come guida. In alcuni
casi si possono usare metalli di apporto di tipo diverso, ma questa scelta dovrebbe essere
fatta in conformità alla specifica di progettazione.

prospetto B.1 Sistema di raggruppamento del metallo di apporto

Tipo Designazione della Designazione Osservazioni


lega chimica
Tipo 1 R-1450 Al 99.5Ti Il Ti fa diminuire la sensibilità alla formazione di
R-1080 A Al 99.8 cricche nel metallo fuso di saldatura, grazie ad un
affinamento della struttura di solidificazione
Tipo 3 R-3103 Al Mn1
Tipo 4 R-4043 A Al Si5 Le leghe di apporto del tipo 4 si ossidano mediante
R-4046 Al Si10Mg anodizzazione od esposizione all'atmosfera,
R-4047 A Al Si12(A) assumendo un colore grigio scuro, la cui intensità
R-4018 Al Si7Mg aumenta all'aumentare del tenore di Si. Pertanto questi
metalli di apporto non presentano un colore simile a
quello del metallo base costituito da leghe semilavorate.
Queste leghe sono usate in modo specifico per
evitare la formazione di cricche di solidificazione nei
giunti con alta diluizione ed alto grado di vincolo
Tipo 5 R-5249 Al Mg2Mn0.8Zr Se la resistenza alla corrosione e il colore simile sono
R-5754 Al Mg3 fattori importanti, il tenore di Mg del metallo di apporto
dovrebbe corrispondere a quello del metallo base.
Se il metallo di saldatura deve avere un elevato carico
di snervamento convenzionale ed una elevata
resistenza alla rottura, si dovrebbe usare un metallo
di apporto avente un tenore di Mg dal 4,5% al 5%.
R-5556 A AlMg5.2Mn Il Cr e lo Zr fanno diminuire la sensibilità alla forma-
R-5183 AlMg4.5Mn0.7(A) zione di cricche nel metallo di saldatura, grazie ad
R-5087 AlMg4.5MnZr un affinamento della struttura di solidificazione.
R-5356 AlMg5Cr(A) Lo Zr riduce il rischio delle cricche a caldo
Nota 1 I tipi 1, 3, 4 e 5 corrispondono alla prima cifra della designazione della lega.
Nota 2 Il presente prospetto è valido fino all'emissione di una nuova norma sui metalli di apporto.

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prospetto B.2 Scelta del metallo di apporto (per i tipi di metalli di apporto vedere prospetto B.1)
Scelta del metallo di apporto per ciascuna casella del prospetto (i numeri del
prospetto B.2 si riferiscono ai numeri dei tipi del prospetto B.1).
Prima riga - caratteristiche meccaniche ottimali
Seconda riga - resistenza alla corrosione ottimale
Terza riga - saldabilità ottimale

Metallo base
4
Al 1
4
4o5 3o4
AlMn 1 3
4 4
4o5 4 4
AlMg <1%a) 1 4 4
4 4 4
4o5 5 5 5
AlMg 3% 5d) 5d) o 3 5d 5d)
4o5 4 4 5
5 5 5 5 5
AlMg 5%b) 5 5 5 5 5
5 5 5 5 5
4o5 4o5 4o5 5 5 5o4
AlMgSic) 5 5 5 5 5 5
4 4 4 4 4 4
5 5 5 5 5 5 5
AlZnMg 5 5 5 5 5 5 5
5 5 5 5 5 5 5
4 4 4 4 4 4 4 4
AlSiCu <1%e) f) 4 4 4 4 4 4 4 4
4 4 4 4 4 4 4 4
4 4 4 4 4 4 4 4 4
AlSiMge) 4 4 4 4 4 4 4 4 4
4 4 4 4 4 4 4 4 4
4 4 4 4 4 4 4 4 4 4
AlSiCue) f) 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4
4 4 4 4 4 4 4 4 4 4
4 4 4 4 4 Nrg)
c) g) g) g) g) g)
AlCu Nr Nr Nr Nr Nr 4 4 4 4 4 Nrg)
4 4 4 4 4 4
Metallo base Al AlMn AlMg <1% AlMg 3% AlMg 5% AlMgSi AlZnMg AlSiCu <1% AlSiMg AlSiCu AlCu
Nota 1 Nella saldatura dei metalli base contenenti approssimativamente ≥2%Mg usando un metallo di apporto del tipo AlSi5 o AlSi10 (o nella saldatura dei
metalli base contenenti approssimativamente ≥2%. Si usando un metallo di apporto del tipo AlMg5) al bordo di fusione possono formarsi dei precipitati
di Mg2Si in quantità sufficiente da fragilizzare il giunto. Queste combinazioni non sono raccomandate per strutture sollecitate in modo dinamico o
soggette ad urti. Quando non si può evitare l'impiego di queste combinazioni di leghe si possono usare metalli di apporto dei tipi AlMg5 od AlSi5.
Nota 2 Metallo base secondo la composizione chimica, sia che si tratti di materiale semilavorato che di materiale fuso.
a) Quando queste leghe sono saldate senza metallo di apporto, esse sono sensibili alla formazione di cricche di solidificazione. Questo può essere
evitato usando montaggi che esercitano una compressione oppure aumentando il tenore di Mg nel bagno di fusione oltre il 3%.
b) In certe condizioni ambientali, per esempio servizio a temperatura ≥65 °C, le leghe contenenti >3% Mg possono essere sensibili alla corrosione
intergranulare e/o alla corrosione sotto tensione. Questa sensibilità aumenta all'aumentare del tenore di Mg e/o del grado di incrudimento.
Si dovrebbe tenere conto dell'effetto della diluizione del metallo fuso di saldatura.
c) Queste leghe non sono raccomandate per la saldatura senza metallo di apporto, poiché sono sensibili alla formazione di cricche di solidificazione.
d) La resistenza alla corrosione intergranulare e/o alla corrosione sotto tensione delle leghe del tipo 5 del prospetto B.1 è accresciuta quando il tenore
di Mg non è maggiore di ~3%. Per condizioni di servizio potenzialmente favorevoli alla corrosione intergranulare e/o alla corrosione sotto tensione, il
tenore di Mg del metallo fuso di saldatura dovrebbe essere analogo e non significativamente maggiore di quello del metallo base. Pertanto è prefe-
ribile saldare i metalli base con i metalli di apporto corrispondenti.
e) Il tenore di silicio del metallo di apporto dovrebbe essere scelto in modo da corrispondere il più possibile a quello del metallo base della lega fusa.
f) Quando le leghe fuse sono ottenute mediante fusione sotto pressione, esse non sono saldabili a causa del loro tenore di gas.
g) Non raccomandato - incompatibilità del metallo base.

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B.2 Gas protettivi
Nella saldatura dell'alluminio la scelta del gas protettivo può avere un effetto importante
sulla produttività e sulla qualità del giunto finito.
A causa della sensibilità dell'alluminio all'ossidazione, si devono usare gas inerti come
l'argo e l'elio. Sebbene l'argo sia il gas protettivo usato più largamente, ci possono essere
vantaggi nell'uso di elio e di miscele di argo ed elio. (L'elio puro è limitato alla saldatura
TIG in corrente continua.)
Questi vantaggi possono includere:
- miglioramento della penetrazione e della forma della passata di saldatura;
- aumento della velocità di saldatura;
- saldatura di una gamma di spessori più ampia;
- riduzione della temperatura di preriscaldo;
- riduzione del livello delle imperfezioni, quale la porosità.
All'aumentare del tenore di elio nella miscela, il profilo della penetrazione cambia da un
profilo stretto a forma di dito ad una forma più arrotondata. L'utilizzatore può constatare
anche una riduzione del sovrammetallo ed un aumento della profondità della penetra-
zione.
Per ogni spessore di materiale, si può ottenere un aumento della velocità di saldatura
aggiungendo elio all'argo. Ciò avviene perché l'elio trasferisce il calore dall'arco in modo
più efficace rispetto all'argo. L'aumento della velocità di saldatura può anche portare ad
una riduzione dell'entità della zona termicamente alterata.
Il maggiore apporto termico associato all'uso di miscele ricche di elio facilita anche la
saldatura dei giunti di spessore maggiore. Comunque, le miscele ad alto tenore di elio non
sono di solito raccomandate per spessori di materiale minori di circa 3 mm, salvo per
applicazioni di saldatura automatica.
Il calore maggiore prodotto dall'uso di miscele contenenti elio può anche ridurre la forma-
zione di imperfezioni di saldatura, quali porosità ed incollature.

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APPENDICE ZA PUNTI DELLA PRESENTE NORMA EUROPEA RIGUARDANTI I REQUISITI
(informativa) ESSENZIALI O ALTRE DISPOSIZIONI DELLE DIRETTIVE UE
La presente norma europea è stata elaborata nell'ambito di un mandato conferito al CEN
dalla Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio ed è di
supporto ai requisiti essenziali della Direttiva 97/23/CEE del Parlamento Europeo e del
Consiglio del 29 maggio 1997 per il riavvicinamento delle legislazioni degli stati membri in
materia di attrezzature a pressione.
AVVERTENZA: Altri requisiti ed altre Direttive UE possono essere applicabili al/ai
prodotto/i che rientra/rientrano nello scopo e campo di applicazione della presente norma.
I seguenti punti della presente norma, come indicato nel prospetto ZA.1, possono essere
di supporto ai requisiti della Direttiva 97/23/CEE.
La conformità ai punti della presente norma costituisce un mezzo per soddisfare i requisiti
essenziali specifici della Direttiva in questione e dei regolamenti EFTA associati.

prospetto ZA.1 Corrispondenza tra la presente norma europea e la Direttiva 97/23/CEE

Punti della presente norma europea Requisiti essenziali della Direttiva Commenti/Note
97/23/CEE
4 e appendice A 3.1 Requisiti di qualità
5 4.1 (e) Metallo base
8 e appendice B 4 Materiali di apporto
8 3.1.2 Requisiti di qualità delle saldature
da 10 a 16 3.1.1 Preparazione del giunto
da 17 a 19 3.1.4 Preriscaldo/Temperature

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UNI
Ente Nazionale Italiano La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
Via Battistotti Sassi, 11B Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
20133 Milano, Italia

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