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Marzo - Aprile 2018
Reduci dalla
Prigionia
n. 3-4
dall’ Internamento
dalla Guerra di Liberazione
e loro familiari
rassegna rassegna
mensile
informativo-culturale
Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, DCB ROMA
mensile socio-culturale
della anrp dell’anrp
SOMMARIO
ANRP - LIBERI
Sede Legale e Direzione
00184 Roma - Via Labicana, 15a
3
Tel. 06.70.04.253
Fax 06.77.255.542 editoriale
internet: www.anrp.it di Enzo Orlanducci
e-mail: anrpita@tin.it
4 25 aprile 1945
Presidente Nazionale
eDirettore Editoriale
Enzo Orlanducci
Direttore Responsabile
7 i documenti del GABAILG Esposti a roma
di Rosina Zucco
Salvatore Chiriatti
Redattore Capo
Rosina Zucco
12 ONOREFICENZE dell’OMRI AI SUPERSTITI DEL RASTRELLAMENTO
DEL QUADRARO
Redazione di Fabio Russo
Barbara Bechelloni
Fabio Russo
Registrazione
15 All’ANRP la Cittadinanza Onoraria di Lenola
di Barbara Bechelloni
- Tribunale di Roma
n. 17530 - 31 gennaio 1979
17
- Registro Nazionale della Stampa
n. 6195 - 17 febbraio 1998 IL TRICOLORE DEL GUINNESS SFILERÀ DA GALLIO AD ASIAGO
di Bruno Loi
Poste Italiane S.p.A.
Spedizione in abbonamento postale
D.L. 353/2003
(conv. in L. 27-02-04 n. 46) art. 1
comma 1, DCB Roma 18 HENDRIK FREDRIK PRINSLOO. CONOSCERE LA PRIGIONIA A DODICI ANNI DI ETà
di Annamaria Calore
Gli articoli firmati impegnano
21
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Tutti gli articoli e i testi SOLDATI OTTOMANI PRIGIONIERI DEGLI ITALIANI 1911-1912
di “Liberi” possono essere, di Maria Elisabetta Rossi
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26
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Stampa
29 non solo libri
a cura di Maria Elena Ciccarello
Bottega Grafica srls
Viale Parioli, 54 - 00197 ROMA
Un target mirato
2 di 8.000 lettori.
radici
di Enzo Orlanducci
Per un periodico come Liberi è difficile essere al passo con gli avvenimenti socio-
politici più significativi.
Pensavamo, in questo numero di parlare di politica, forse ingenuamente, celebrando
magari l’avvento di periodi migliori rispetto a quelli ormai alle nostre spalle. Confida-
vamo in una rigenerazione della nostra democrazia, ma purtroppo ci rendiamo conto
di aver peccato di ottimismo.
A pochissimi giorni dalle cruciali elezioni del 4 marzo, il quadro politico si è andato via
via complicando, mentre non accennano a diminuire i livelli di grave scontento sociale.
Inoltre stiamo assistendo al risorgere di temi che pensavamo ormai definitivamente su-
perati nelle corde degli italiani, eppure un revival di fascismo, sionismo, razzismo sono
prepotentemente entrati nel nuovo quotidiano. L’abbiamo visto anche per il 25 aprile
dove si sono registrate sempre più manifestazioni e cortei carichi di violente tensioni.
Addirittura quest’anno anche nei confronti dello spezzone di corteo a Milano, quando
transitavano i Labari delle associazioni degli ex deportati e internati nei campi di con-
centramento nazisti.
Questi temi rappresentano la priorità delle nostre preoccupazioni e l’essenza della no-
stra mission, densa di impegni interni ed esteri, attenti a educazione, cultura, conflitti
generazionali, disagio sociale, sicurezza ecc.
L’unica possibilità per riuscire ad affrontare la scrittura di questo editoriale è ricorre-
re all’ironia, anche se non basta a giustificare la nostra funzione informativa.
Purtroppo cosa ci si può aspettare da un Paese che, dopo settant’anni, sembra non
riuscire ancora a raggiungere una sua “normalità” istituzionale? Come molti lettori
sapranno, infatti, dal luglio 1946 ad oggi, abbiamo avuto 65 crisi di governo, durate in
media 33,23 giorni l’una; sommate formano un governo “in ordinaria amministrazio-
ne” lungo 2.160 giorni (5 anni e 11 mesi: poco più di una legislatura intera). L’8,25%
della nostra storia è trascorso fra consultazioni, incarichi esplorativi, elezioni antici-
pate, ricerca di nuovi assetti politici. I nostri governi hanno avuto una durata media di
402,75 giorni (dei quali 369,52 nella pienezza dei poteri).
E adesso? Ci stiamo chiedendo tutti. Risponderemo a questo punto, parafrasando
Vasco Rossi, noi siamo ancora qua. Siamo ancora qua con le nostre aspirazioni di
giustizia, con i nostri progetti, con le nostre fatiche, con la voglia di stare insieme
per risolvere i problemi che incontriamo; siamo ancora qua con la non sopita voglia
di cambiare in meglio le cose e di fare la nostra parte. Siamo ancora qua con la no-
stra vita individuale e collettiva, con i nostri sogni e le nostre sofferenze e da questa
certezza dobbiamo ripartire. Tutto questo non andrà in soffitta, non si può aspettaere
all’infinito che il quadro politico si chiarisca. La vita non aspetta.
25 aprile 1945
La liberazione del nostRo
paese dal regime fascista e
dall’occupazione nazista
“Rievochiamo in questi giorni quel quanti furono artefici di quel gior-
25 aprile 1945, quando il Comitato no storicamente così importante
di Liberazione Nazionale Alta Ita- per il nostro Paese.
lia chiamava alla insurrezione ge- Gran parte dell’Italia era già stata
nerale. Pensando a quel momento liberata. La Resistenza, attiva dal
storico il nostro pensiero è rivolto ‘43, aveva combattuto con cre-
al presidente Sandro Pertini e a scente intensità dal sud al nord del
Paese, pagando un prez- di malintesi egoismi na-
zo altissimo in termini zionali.
di vite umane, cui si Chi ha lottato, chi ha sa-
aggiungevano le orribili crificato la propria vita,
repressioni che hanno per la libertà, per la giu-
colpito cittadini inno- stizia e per la democrazia,
centi e indifesi, anziani, costituisce un esempio per
donne e bambini. tutti e ci ha consegnato un
Alle vittime di queste patrimonio di valori che
tragedie si aggiunsero i va custodito e trasmesso.
martiri della divisione L’azione, che, attraverso
Acqui nelle isole Ionie. le associazioni che rap-
Gli internati militari: presentate, viene posta
650.000 soldati depor- in essere, rappresenta un
tati nei campi di con- servizio alla democrazia
centramento perché si e alla memoria del nostro
rifiutarono di combatte- popolo.
re nelle file nazifasciste, é di grande importanza far
trattati così duramente conoscere ai giovani, con
che ben 50.000 non fe- le testimonianze e la co-
cero più ritorno. I mili- erenza delle vostre scelte
tari del primo raggrup- passate, il valore dell’im-
pamento motorizzato pegno, della responsabili-
caduti nella battaglia di tà e della solidarietà.
Montelungo e quanti, Ai nostri militari, che han-
nelle fila dell’esercito no raccolto la tradizione di
del sud, presero parte alla Guerra ciazioni Combattentistiche tanti nobili esempi di dedizione, di
di Liberazione. e Partigiane, Claudio Betti altruismo, di sacrificio, rivolgo il
A tutti loro è rivolto il nostro pen- e il Presidente del Consiglio saluto più cordiale ed esprimo ri-
siero e l’abbraccio del ricordo del- Nazionale Permanente delle conoscenza del Paese per il prezio-
la Repubblica. Associazioni d’Arma, Mario so impegno quotidiano, in patria
La Resistenza fa parte della nostra come in terre lontane, al servizio
Buscemi.
storia. Nata spontaneamente nelle della pace e della sicurezza. Po-
città, nelle periferie, nelle campa- chi giorni orsono, alle Fosse Ar-
gne e sulle montagne, coglieva il “Tutti questi eventi, comporta- deatine, ho reso omaggio a quelle
bisogno di pace, di giustizia e di li- menti, passioni, generose dedizio- vittime innocenti, nella ricorrenza
bertà. Ha ridato dignità alla Nazio- ni vanno ricordati costantemente, di una barbarie che non potrà mai
ne. Le Forze Armate vi hanno dato, con convinzione, anche perché, trovare spiegazione umana. Nell’a-
con il Corpo italiano di liberazio- in tanti Paesi, le società di oggi, scoltare l’appello delle 335 vittime
ne, il loro prezioso contributo”. pur passate attraverso i drammi trucidate, si viene presi dallo sgo-
umani, le sofferenze e le macerie mento per tanta aberrazione e tanta
del ventesimo secolo, sembrano, violenza. Proprio sulla base della
Un messaggio forte e chiaro talvolta, aver attenuato gli anti- constatazione dell’abisso di soffe-
quello lanciato dal presiden- corpi all’egoismo, all’indifferen- renza e di disumanità che hanno
te della repubblica Sergio za e alla violenza, avvertiti in- subito nostri concittadini in quei
Mattarella nell’intervento tensamente dalle generazioni che tragici anni, possiamo guardare
pronunciato al Quirinale, hanno vissuto il secolo delle due con grande ammirazione e rico-
guerre mondiali e le crudeltà delle noscenza all’eroismo, al corag-
al quale hanno preso parte,
dittature”. gio, alla tenacia e all’operosità di
tra gli altri, le Ministre del- “Affiorano ogni tanto - ha prose- quell’Italia che ha saputo ricostru-
la Difesa e dell’Istruzione, guito Mattarelli - segnali che ma- ire e offrire alle nuove generazioni
senatrici Pinotti e Fedeli; il nifestano rigurgiti di autoritarismi, una patria libera e pacificata”.
Presidente della Confedera- di negazionismi, di indifferenza ri- Il presidente Mattarella, ha con-
zione Italiana fra le Asso- spetto ai fondamentali diritti della
persona umana, di antisemitismo,
cluso così il suo intervento: “Nel-
la ricorrenza del 73° anniversario 5
della Liberazione, mi rivolgo a Pinotti - i richiami, troppo fre- vita dei civili presi in ostaggio”.
tutti voi, presidenti e rappresen- quenti, ai simboli di regimi nefan-
tanti delle associazioni combatten- di, o la fascinazione per i moder- “Con grande riguardo per il
tistiche, partigiane e d’Arma, per ni autoritarismi, che non possono significato, quanto mai at-
esprimere il mio sincero apprezza- essere confusi con forme più effi-
tuale, dei valori politici e so-
mento per il vostro compito di cu- cienti di democrazia, ma sono al
stodirne i valori, e mi permetto di contrario inganni per svuotare la ciali conquistati allora, e che
esortarvi a cercare costantemente democrazia di ogni valore e signi- abbiamo il dovere di conse-
nuove idee, energie e iniziative per ficato autentico” . gnare intatti ai nostri figli”.
trasmettere questo patrimonio alle Nei fatti compresi fra l’8 Settem-
nuove generazioni”. bre 1943 e il 25 Aprile 1945, af- Con il pensiero rivolto agli Italiani
fondano “le radici dell’Italia di di allora “che vissero una fase stra-
Intervento del oggi e le fondamenta della nostra ordinaria e drammatica della nostra
Ministro della difesa democrazia costituzionale”. storia, e che lo seppero fare anima-
Nel suo discorso il Ministro della Giorni che videro una straordina- ti da giusti ideali ed eccezionale
difesa Roberta Pinotti ha ribadito ria reazione del Paese, “reazione coraggio” il Ministro ha aggiunto:
l’importanza di “guardare a quel che non a caso ha preso il nome “Li salutiamo idealmente per il tra-
periodo così fondamentale per la di Resistenza”, durante i quali mite dei più alti rappresentanti del-
nostra storia” non solo per scrivere venne la risposta militare da par- le associazioni combattentistiche
più dettagliatamente quella pagina te delle Forze armate “provate e partigiane, e delle associazioni
“ma soprattutto per negare ogni ma non vinte da anni di conflit- d’arma. Queste associazioni sono
alibi a chi, con slealtà, sfrutta ogni to”, venne la risposta dei parti- un patrimonio nazionale, sono un
incertezza per proporre revisioni- giani, dei singoli “che non esi- patrimonio di conoscenza e sono
smi o ripensamenti”. tarono ad affrontare la morte per custodi di valori fondanti per la
“Ci inquietano - ha proseguito la difendere, col proprio gesto, la nostra collettività”.
6
i documenti del GABAILG
Esposti a roma
Dopo essere stata esposta dall’8 Ricerche, è stata allestita nella Sala di Rosina Zucco
al 19 gennaio presso l’Istituto Ita- conferenze della sede dell’Asso-
liano di Cultura a Berlino, è stata ciazione, in via Labicana 15.
presentata anche a Roma la Mo- Alla presenza di un folto pubbli-
stra “Italia - Germania: insieme per co particolarmente motivato, ha
una politica della memoria”, pro- fatto gli onori di casa il presidente
mossa e organizzata dall’ANRP dell’ANRP, Enzo Orlanducci. “La
con l’obiettivo di contribuire a far realizzazione di questo evento è
luce sulla drammatica vicenda dei stata resa possibile, ha ricordato,
650 mila militari italiani interna- dai Ministeri degli Esteri tedesco e
ti nei lager nazisti, che dopo l’8 italiano, dagli Ambasciatori della
settembre 1943 opposero un netto Repubblica Federale di Germania
“NO!” alle richieste di collabora- a Roma e d’Italia a Berlino, dal-
zione con la Wehrmacht e con la la Direzione dell’Unità di analisi,
Repubblica di Salò. programmazione, statistica e do-
Inaugurata il 21 febbraio e pro- cumentazione storica - Archivio
rogata fino al 9 marzo, la Mostra, storico del Ministero degli Affa-
curata da Luciano Zani e patroci- ri Esteri italiano e dal Direttore
nata dal Consiglio Nazionale delle dell’Istituto Italiano di Cultura a
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Berlino”. Al saluto di Orlanducci Mostra permanente “Vite di IMI”, degli internati militari in Germa-
è seguito quello del Capo Ufficio resa ancor più suggestiva e coinvol- nia. Il tutto era stato corredato da
Culturale dell’Ambasciata della gente grazie all’introduzione della supporti multimediali interattivi,
Repubblica Federale di Germania multimedialità. Quindi, attraverso utilizzabili per sfogliare agevol-
a Roma, Stefan Schneider, e del il Cortile della Memoria, il visita- mente alcuni materiali dell’Archi-
Ministro plenipotenziario degli tore poteva accedere direttamente vio storico della Farnesina: gior-
Affari Esteri, Carmine Robustelli. alla sesta sala, dove è documentato nali, testimonianze del direttore
Il contenuto e le peculiarità della il periodo che va dalla liberazione del Servizio Assistenza Internati
Mostra sono state illustrate da Lu- degli IMI al loro rientro in patria, e di funzionari del Partito Fascista
ciano Zani, mentre Federica Onel- ricostruito attraverso oggetti, scrit- Repubblicano, lettere di Filippo
li, dell’Archivio storico del MAE- ti e testimonianze degli internati e Anfuso, ambasciatore a Berlino,
CI, ha parlato del ritrovamento dove è possibile consultare, su di- del ministro Graziani e dello stesso
della documentazione e di come il spositivo touch screen, il database Mussolini. Tutta la documentazio-
prezioso materiale sia stato catalo- Albo degli IMI Caduti. ne fa parte, come detto, di una se-
gato per una corretta fruizione. Nella Sala conferenze, era esposta zione speciale del Ministero degli
Nonostante i giorni seguenti all’i- in sette teche l’interessante docu- Affari Esteri della Repubblica So-
naugurazione siano stati caratteriz- mentazione inedita dell’Archivio ciale Italiana (GABAILG - Gabi-
zati da avverse condizioni atmo- Storico-diplomatico del MAECI netto Assistenza Italiani Lavoranti
sferiche di eccezionale portata per a cui si affiancavano altri reperti in Germania) istituita a inizio 1945
la Capitale, la Mostra ha visto la originali provenienti dalla Mostra per dare applicazione agli accor-
presenza di un qualificato pubblico permanente. Una serie di pannelli di italo-tedeschi di Bellagio, che
di visitatori, tanto da essere proro- esplicativi distribuiti sulle pareti avrebbero dovuto definire i termi-
gata di qualche giorno, per soddi- con didascalie in italiano e tedesco ni dell’impiego degli ex internati
sfare le richieste. focalizzava il tema centrale della militari e dei molti connazionali
Il percorso espositivo, un viaggio Mostra: gli infruttuosi tentativi che che già lavoravano nelle fabbriche
attraverso documenti di alto valo- la Repubblica Sociale Italiana cer- del Reich. In contatto con la Cro-
degli Affari Esteri della RSI cercò, ti e aver descritto, a firma del suo cui Mussolini lamenta l’inaffidabi-
pur tardivamente, di migliorare le direttore Guido Tonella, le “torme lità tedesca: “Nel luglio del 1944,
condizioni di vita e di lavoro dei cenciose e denutrite” dei militari fui pregato di andare a Monza,
soldati prigionieri, di mantenere italiani, “bastonati a sangue” in per parlare ad alcune centinaia di
i contatti e distribuire loro cibo e mezzo ad “insulti umilianti e im- soldati italiani in partenza per la
vestiario provenienti dall’Italia. meritati”. Ma anche “Brescia Re- Germania. La cosa si svolse benis-
Tuttavia nel caos successivo all’ar- pubblicana” scriveva di difficoltà simo, fra un sincero entusiasmo.
mistizio fu difficile pianificare e insormontabili. Io dissi loro che andavano in Ger-
realizzare interventi e aiuti, il che Una “Riservata Personale” del di- mania per un periodo di istruzione
agevolò i nazisti nell’utilizzare rettore del SAI (Servizio Assisten- e che, come era accaduto per la
i prigionieri come forza-lavoro, za Internati) del 31 agosto 1944 Monterosa, sarebbero ritornati in
soprattutto dopo il nuovo cambia- recita: “Mi agita e non mi lascia Italia. Uguali discorsi tennero a
mento di status in “lavoratori ci- dormire di notte il pensiero che an- Bassano e Mestre i sottoministri
vili” dell’agosto 1944. Le autorità cora una volta l’assistenza a cui si Barracu e Basile. Ora le promesse
tedesche fornirono vestiario solo al intitola il mio Servizio sia soltan- non sono state mantenute affatto.
10% degli internati, i pacchi resta- to una parola scritta sulla testata Gli uomini sono stati dispersi in
rono fermi negli uffici postali ita-
liani, alla frontiera o nei campi, i
delle lettere, anziché una realtà
fattiva ed operante”. Un delegato
tutte le direzioni, al lavoro, senza il
minimo impiego o addestramento 9
militare. Tutto ciò è deplorevole e constatato che molti di essi, ottimi sono evidenziate nella Relazione
deleterio. Quegli uomini sono stati soldati fino alla data della trasfor- delle visite ai campi degli ex in-
ingannati e avrebbero e hanno ra- mazione degli internati a lavorato- ternati italiani, 5 ottobre 1944: “…
gione di giudicarci molto severa- ri liberi, pretendono di essere con- Ancor oggi gli ex internati vengo-
mente. Vi prego di farli rintraccia- siderati civili […] Purtroppo molti no bastonati a sangue e persino si
re e entweder = oder o tornano in nostri connazionali preferiscono è verificato qualche decesso in se-
Italia o restano in Germania come fare i servi piuttosto che i soldati; guito a bastonature…”
soldati, perché io, non intendo di è triste ma è la verità!”. La lettura dei documenti esposti
turlupinare alcuno”. Graziani certifica il fallimento ha suscitato grande interesse non
La Mostra ha evidenziato docu- della RSI in una riunione del 20 solo tra i numerosi docenti e stu-
menti grotteschi, come un auto- gennaio 1945 tra i vertici italiani e denti della scuola secondaria che
grafo di Mussolini a Himmler del tedeschi: le quattro divisioni rien- hanno avuto la possibilità di visi-
14 agosto 1944: “selezionare nella trate dalla Germania “sono organi- tarla, tra cui quelli del Liceo clas-
massa degli ex internati quelli che smi inerti e passivi” e “non hanno sico Orazio e del Liceo scientifico
hanno una statura minima di metri mezzi per muoversi”, perché “la B. Russel, ma ha riscosso grande
1,75 e furono bersaglieri o CC.N.; parola d’ordine tedesca è che gli attenzione da parte di un pubblico
addestrarli per almeno sei mesi in italiani non possono e non debbo- di “addetti ai lavori” che, esperti
Germania; farli combattere per al- no essere utilizzati come soldati dell’argomento, ne hanno colto le
meno altri sei mesi in unità tede- ma solo come lavoratori”. sottigliezze diplomatiche. I carat-
sche, dopo di che rientrerebbero in In una ottava teca erano esposti teri peculiari della documentazione
Italia come unità italiana”. i fogli manoscritti della “lettera sono stati tratteggiati efficacemen-
In un colloquio del 29 marzo 1945, aperta” a “La Voce della Patria” te dallo stesso curatore Luciano
Anfuso recrimina per “l’errore dell’internato militare italiano Zani all’ambasciatore Francesco
commesso nella politica germani- Giovanni Brunetti (n. 180540, M. Talò, coordinatore della Cyber-
ca verso gli internati dai quali si Stammlager IV D), datata Pasqua security del Ministero degli Affari
sarebbero potuti ricavare almeno 1944: “…Sei mesi dopo siamo ri- Esteri e della Cooperazione Inter-
200.000 soldati”. Un rapporto del dotti d’un sesto del peso che pos- nazionale, che ha visitato la Mo-
gennaio 1945 prende atto della re- sedevamo…Sei mesi dopo siamo stra il 26 febbraio ed ha espresso
sistenza degli IMI: “Sono già stati ridotti come tanti straccioni, o vivo apprezzamento per l’inizia-
individuati 1.490 militari italiani peggio come tanti Arlecchini… tiva promossa dall’ANRP, grazie
presso la 100a Jager Divisione di- Per gli italiani niente riposo, nien- alla quale si è aperto uno spaccato
11
17 APRILE 1944 - 17 APRILE 2018
CONSEGNATE LE ONOREFICENZE
Dell’OMRI AI SUPERSTITI DEL
RASTRELLAMENTO DEL QUADRARO
di Fabio Russo Sono stati insigniti delle onorifi- Mola, Oreste Prosperi, Giuseppe
cenze di Commendatore dell’Or- Schiavoni, Umberto Spadoni e
dine al Merito della Repubblica Guido Di Roma, deceduto il 18
Italiana, i sopravvissuti viventi febbraio 2018 e per cui è stato riti-
del rastrellamento del Quadraro. rato il diploma dal figlio.
A consegnare i riconoscimen- “Sono onorata di accogliervi nella
ti, nell’Aula Giulio Cesare casa dei cittadini romani, in un
del Campidoglio, la Sindaca di anniversario che ha reso Roma
Roma Virginia Raggi a: Renato ancora più famosa per il suo corag-
Corsi, Sergio Frezza, Giovanni gio. Il quartiere del Quadraro è
Intervento del presidente nazionale ANRP
19
do era poco più che un bambino,
che aveva vissuto le brutture della
guerra in prima persona, che ave-
va visto con i propri occhi quanto
dolore e quanta cattiveria umana
potevano scatenare uomini nemi-
ci tra di loro. Un uomo diventato
“giusto” non in modo astratto o
intellettuale, ma attraverso la co-
noscenza diretta sulla propria pelle
degli orrori ai quali la guerra può
portare.
Prinsloo dimostrò che per essere
un buon comandante bisogna ave-
re una notevole capacità organiz-
zativa e relazionale. La sua opera,
svolta in collaborazione sia con
l’YMCA che con la Croce Ros-
sa Internazionale Sudafricana ed
Italiana, fu orientata a rendere la
prigionia meno crudele possibile.
Appassionato di musica e pugilato,
fu lui a favorire l’auto-organizza-
zione dei prigionieri sia nelle atti-
vità artistiche che nello sport. Era
convinto che la dignità di una vita
normale, avrebbe reso i prigionieri
meno disperati. Pensava che una
vita in prigionia il più possibile
simile alla “normalità” potesse ri-
velarsi un deterrente a pericolose
fughe dal campo di prigionia, più
di ogni forma di controllo.
Nel Campo di Prigionia di Zon- ansie e paure venivano condivise del Capo dello Stato Maggiore del-
derwater non mancò qualche epi- collettivamente mentre si lavorava la Forza di Difesa dell’Unione ed
sodio di vendetta personale, atti di insieme, e questo aiutava molto il ulteriori riconoscimenti arrivarono
tracotanza e tentativi di fuga messi morale dei prigionieri. Non a caso, anche da Sua Santità il Papa Pio
in atto da prigionieri italiani come una volta finita la guerra, nel 1947 XII che gli conferì il riconosci-
in qualsiasi agglomerato umano. quando tutti i prigionieri italiani mento di “Benemerito”.
Ma la maggioranza dei prigionie- erano già tornati a casa ed il campo Hendrik Fredrik Prinsloo, morì in
ri italiani si rimboccarono le ma- di prigionia di Zonderwater si era Sud Africa, in quella terra dove i
niche per rendere migliore la vita ormai quasi completamente svuo- suoi genitori avevano combattuto
in quel Campo, anche con la forza tato, il colonnello Prinsloo rappre- strenuamente contro la Gran Bre-
delle loro giovani braccia. E così a sentò la Nazione del Sudafrica alla tagna nella prima e nella seconda
Zonderwater la vita diventò quasi Conferenza diplomatica tenutasi a Guerra Boera, ad Ermelo nel Tran-
accettabile, anche se la condizione Ginevra allo scopo di rivedere la svaal Orientale il 20 novembre
di prigionieri rendeva comunque Convenzione internazionale rela- 1966. La sua è stata una vita dove
tristi i loro pensieri e la posta da tiva al trattamento dei prigionieri non c’è stato posto per banalità di
casa ci metteva troppo tempo a di guerra che risaliva al 1929, re- alcun genere. Perché H.Fredrik
giungere. Le scarse notizie di quel- visione che si concluse nel 1949. Prinsloo era quel tipo di perso-
lo che stava succedendo in Italia Per meriti di solidarietà, unita- na, rarissima da incontrare, che…
(bombardamenti sulle città, fame mente a tre dei suoi ufficiali, fù “Sapeva ascoltare, e sapeva leg-
e disagi) rendeva comunque i sol- insignito dell’Ordine della Stella gere. Non i libri, quelli sono buoni
“MEMORANEA”
IL MUSEO VIRTUALE DEDICATO
AI LUOGHI DELLA resistenza e
della MEMORIA
Presentato alla stampa e alle istituzioni venerdì
16 marzo presso la sede del Ministero dei Beni
Culturali, il portale online “Memoranea” ci per-
mette di effettuare un viaggio virtuale da Bolza-
no a Catania, visitando oltre 130 Musei dedicati
alla Resistenza e alla Guerra di Liberazione.
Il progetto è nato dalle sollecitazioni della Com-
missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in
occasione delle celebrazioni del 70° anniversario della Resistenza e della Guerra di Liberazione ed
è stato realizzato dal Museo Storico della Liberazione di Via Tasso a Roma, in collaborazione con il
Centro Studi Movimenti di Parma.
Diversi per dimensioni, struttura, forma di gestione e nati in tempi successivi per iniziativa di asso-
ciazioni, enti locali o famiglie, questi musei presentano le mille sfaccettature di una realtà popolare e
militare italiana che non mancò nell’impegno, al fianco delle Forze Alleate, per la liberazione dell’I-
talia dal nazifascismo.
Alcuni di essi testimoniano i drammi di stragi e deportazioni, mentre alcune case-museo ricordano le
radici lontane di uomini-simbolo della cultura antifascista (Pietro Gobetti, Alcide De Gasperi, Carlo
Levi, solo per ricordarne alcuni).
Più volte citata durante la Conferenza la Mostra permanente “Vite di IMI. Percorsi dal fronte di guer-
ra ai lager tedeschi 1943-1945” dell’ANRP, unica realtà presente
a Roma nella sezione del portale “deportazione e internamento”.
Presenti, tra gli altri, Antonio Lampis, direttore generale musei del
Mibact, il quale ha affermato che “il tema dei Musei della Resi-
stenza è un tema che mi è molto caro. Questa iniziativa risponde
alla domanda di tanti cittadini”. “In queste settimane - ha ricordato
il direttore generale - si avvia il Sistema Museale Nazionale che
metterà in rete i musei nazionali, civici e privati. In un contesto
come quello odierno è ancora più necessario dedicare spazio ai
musei virtuali”.
Secondo il presidente del Museo Storico della Liberazione di
Roma, Antonio Parisella “è però importantissimo non dimenticare
che il museo virtuale Memoranea è costituito da 133 musei reali,
realizzati e gestititi da persone. Bisogna usare i mezzi della tecno-
logia non per sostituire le persone, bensì per valorizzare l’impegno
di volontari, testimoni e collezionisti che in tutta Italia gestiscono
queste realtà museali”.
Presenti anche Paolo Masini, vicepresidente del museo della
Shoah, Adriano Sorba, coordinatore del progetto informatico e
Antonio Parisella, presidente del Museo Storico della Liberazione.
“Memoranea” è anche un applicazione gratuita, disponibile per
IOS e Android.
Medaglia d’onore
E DELLA LIBERAZIONE
IN TUTTA ITALIA LE CERIMONIE PER LA CONSEGNA DELLE MEDAGLIE D’ONORE E DELLA LIBERAZIONE
A QUANTI HANNO CONTRIBUITO AD UNA ITALIA LIBERA E DEMOCRATICA. DI SEGUITO LA CRONACA
DI ALCUNE MANIFESTAZIONI CHE HANNO VISTO PROTAGONISTI I NOSTRI ASSOCIATI
COSENZA
Il Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, ha conse-
gnato nella giornata del 2 giugno 2017 la Medaglia
della Liberazione con relativo attestato alla memoria
di Francesco Cinelli di Cosenza, ritirata dal figlio An-
tonio socio dell’ANRP e di Michele Grosso di Alto-
monte. Nella stessa cerimonia sono state consegnate
dal Prefetto le Medaglie d’Onore ai familiari di Guido
Achille De Rango, Domenico Murrone e Giuseppe
Scalzipenna.
ROMA
Il 31 ottobre 2017, Alfonso Caiazzo dirigente della Prefettura di
Roma, ha consegnato personalmente la Medaglia della Liberazione
al valoroso reduce ed internato della Seconda Guerra Mondiale Ser-
gente Artigliere Cav. Innocenzo MORELLI, nato a Cagnano Ami-
terno nel 1920.
Morelli , 97 anni e 6 mesi, è stato Sergente Artigliere del 50° Reg-
gimento Artiglieria - Divisione Regina e del 35° Reggimento Ar-
tiglieria del Regio Esercito Italiano e venne catturato a RODI l’8
settembre 1943 per essere internato in Germania nelle Miniere
dell’Alsazia Lorena, allora in possesso dei Tedeschi.
Già pluridecorato della Seconda Guerra Mondiale, nominato Cava-
liere OMRI, ha ricevuto nel luglio del 2015 la Medaglia d’Onore
per internamento in Germania dal settembre ’43 al febbraio 1945.
MILANO
Il prefetto di Milano Luciana Lamorgese, alla presenza del
presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, ha
consegnato le medaglie personalmente a Giuseppe Ghisi e
Roberto Nobilini, mentre per Silvio Bosè, Giuseppe Cassi-
na, Leandro D’Incecco, Ernesto Pastori, Samuele Pezzoni e
Guido Visentin erano presenti parenti e familiari. Una nona
medaglia è stata inviata invece ai familiari di Ernesto Banfi,
non presenti alla cerimonia.
VERBANIA
È stata celebrata in prefettura a Villa Taranto la gior-
nata della memoria a Verbania con le testimonianze
di internati e brani dalla «Tregua» di Primo Levi
presentati dai ragazzi del 5ª liceo classico del Cava-
lieri. Nella stessa cerimonia sono state consegnate
le medaglie d’onore ai nipoti dell’alpino bavenese
Giovanni Tomola, morto nel campo di prigionia di
Gross Fullen e a Roberto Branca, cannobiese di 94
anni, soldato del genio militare detenuto in campi di
lavoro in Germania dal settembre del 1943 all’aprile
del 1945.
BARBIANELLO
Domenica 22 aprile, in concomitanza con le celebrazioni per il Santo Patrono San Giorgio Martire, si è
svolta la commemorazione dell’Anniversario della Liberazione, organizzata dalla locale sezione ANRP,
d’intesa con l’Amministrazione Comunale e le associazioni d’arma cittadine. Dopo l’alzabandiera, gli
onori ai Caduti eseguiti dal Complesso Bandistico Bronese, e i saluti del Sindaco Giorgio Falbo, il
Presidente ANRP, Cav.Uff. Franco Remo Del Vecchio, ha tenuto l’orazione ufficiale ricordando tutti i
protagonisti di quel periodo così travagliato: militari dell’esercito regolare, partigiani, internati militari
italiani e popolazione civile.
Torino
101 candeline per il nostro socio,
Serg. R. Marina Cav. Giovanni
MASSAZZA, da poco insignito
della Medaglia della Liberazione,
ha ricevuto anche gli auguri gen-
tilmente formulati dalla Sindaco,
Chiara Appendino. Sinceri auguri
da parte di Liberi e dell’Anrp.
non
solo LIBRI a cura di Maria Elena Ciccarello
Briciole
L’immigrazione è un tema sempre più attuale e ricorrente che racchiude
in sé una moltitudine di situazioni, di storie, di volti. Richiede pratiche di
accoglienza efficaci e personale qualificato nella gestione delle strutture
ospitanti. Dinnanzi ad un quadro non unitario del fenomeno migratorio
tanti sono ancora gli interrogativi che emergono relativamente alla
differenza tra richiedenti asilo e rifugiato, al ruolo degli operatori, alla
dimensione istituzionale dell’accoglienza. A partire da incontri diretti
con ospiti dei centri, operatori e volontari è nato il testo “Accogliere
rifugiati e richiedenti asilo. Manuale dell’operatore critico” di Giuseppe
Faso e Sergio Bontempelli, un manuale pensato per chi lavora nell’ac-
coglienza di rifugiati e richiedenti asilo. L’incontro con gli autori svol-
tosi nel pomeriggio del 12 marzo nella biblioteca dell’Anrp è diventato
motivo di confronto e scambio sul tema, con il contributo delle diverse
esperienze individuali, nell’ intento di affrontare con maggiore chiarezza
un argomento dalle tante sfaccettature.
Segreteria organizzativa: anrpita@tin.it
Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia,
dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari
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