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L’organo della vista è accolto, insieme a strutture accessorie, nella cavità orbitaria, cono con
base anteriore ed apice posteriore (foro ottico), in parte ossea (frontale, zigomatico, lacrimale
e sfenoide ) e in parte connettivale (periorbita, lamina applicata al periostio)
CAVALLO BOVINO
Processo orbitario del
frontale completato da
legamento orbitale
(Carnivori)
CANE SUINO
Strutture accessorie al bulbo oculare
•Palpebre
•Apparato lacrimale
•Muscoli estrinseci dell’occhio
•Fascia del bulbo
•Corpo adiposo
Palpebre
Pieghe cutanee ellittiche con funzione di
protezione, detersione e partecipazione
alla mimica facciale.
Palpebra superiore e inferiore, collegate
da commessura mediale (nasale),
arrotondata, e commessura laterale
(temporale), acuta.
Margine aderente alla cute della faccia.
Margine libero, la pelle si continua nella
congiuntiva (vedi dopo)
I due margini delimitano la rima
palpebrale, impianto delle ciglia, più
numerose nel margine superiore
(mancano in maiale e cane).
Nei follicoli delle ciglia: sbocco di
ghiandole sebacee (di Zeiss) e sudoripare
(di Moll).
Faccia esterna: convessa, cute con peli sottili,
qualche pelo tattile, poche ghiandole
muscolo orbicolare
sudoripare e sebacee.
Faccia interna: concava, rivestita da
congiuntiva che si continua sulla faccia
anteriore dell’occhio.
Punto di riflessione: fornice congiuntivale
Struttura
Cute: sottile.
Sottocute: scarso nelle commessure e nel
margine libero.
Muscolo orbicolare: chiusure delle palpebre.
Tarso: lamina di connettivo denso , scheletro
delle palpebre. Nello spessore: ghiandole
sebacee tarsali (di Meibomio), riducono il
deflusso delle lacrime.
Congiuntiva palpebrale: mucosa con epitelio
che da cilindrico (al fornice) passa a
pavimentoso stratificato (sulla cornea). Poggia
su tonaca propria e connettivo lasso
sottocongiuntivale. esterno interno
Terza palpebra (membrana nittitante)
Piega semilunare della congiuntiva bulbare,
sostenuta da sottile lamina di cartilagine
ialina a forma di T.
Margine libero (verso angolo temporale) e
peduncolo (verso margine nasale), ricoperto
da ghiandola lacrimale accessoria.
Equidi, carnivori (gatto): secrezione sierosa.
Altre specie: secrezione siero-mucosa.
Il peduncolo è in rapporto con il corpo
adiposo dell’orbita: la contrazione del m.
retrattore del bulbo o la compressione del
bulbo oculare fa emergere la palpebra
dall’angolo nasale.
Bovini e suini: ghiandola profonda della terza palpebra (Harder), secrezione siero-
mucosa.
Apparato lacrimale
Ghiandola lacrimale
laterale, nella fossa lacrimale del frontale, lobulata,15-20
dotti escretori nel fornice congiuntivale superiore.
Ghiandola tubulo-acinosa composta, sierosa (siero-mucosa
nei suini e cane).
Lacrime: H2O, NaCl 20- 30 %, lisozima, proteine.
Vie lacrimali
Lago lacrimale: angolo nasale; sul fondo: caruncola
lacrimale, spartiacque per le lacrime. Le convoglia verso
Punti lacrimali superiore ed inferiore: origine delle vie
lacrimali che sono:
Condotti lacrimali superiore ed inferiore: decorso latero-
mediali verso il
Sacco lacrimale: nella fossa omonima dell’osso lacrimale.
Da qui
Condotto naso-lacrimale: osseo, poi cartilagineo e fibroso,
termina nel vestibolo nasale con ostio naso- lacrimale.
Muscoli estrinseci dell’occhio
Striati, movimenti di rotazione del bulbo oculare.
•4 muscoli retti
•2 muscoli obliqui
•1 muscolo retrattore del bulbo
1 muscolo elevatore della palpebra superiore
Muscoli retti: dorsale, ventrale, laterale, mediale.
Da un anello tendineo intorno al foro ottico,in avanti, verso
la fascia del bulbo, inserzione sulla sclera, vicino alla cornea.
Dorsale o superiore, ventrale o inferiore. Visione nei 4
quadranti.
Muscoli obliqui
Obliquo dorsale:origina con i mm retti, passa tra retto
mediale e dorsale, attraverso una troclea fibrocartilaginea,
si dirige lateralmente e termina tra retto dorsale e laterale.
Rotazione in basso e laterale.
Obliquo ventrale: dal pavimento dellorbita, passa sotto il
retto ventrale e si inserisce sotto il retto laterale. Rotazione
in alto e laterale.
Muscolo retrattore del bulbo:
quattro lamine muscolari che
circoscrivono il nervo ottico.
Termina sulla superficie posteriore
del bulbo. In azione alla chiusura
delle palpebre.
Muscolo elevatore della palpebra
superiore: dal foro ottico, decorre
sopra il retto dorsale e si fissa sulla
palpebra superiore. In sincronia
con la contrazione del retto
superiore, visione verso l’alto.
Innervazione
Nervo oculomotore (III): retto
dorsale, ventrale e mediale,
obliquo ventrale, elevatore della
palpebra superiore.
Nervo trocleare (IV): obliquo
dorsale
Nervo abducente (VI): retto
laterale e retrattore del bulbo
Fascia del bulbo
Guaina fibrosa che riveste
l’emisfero posteriore dell’occhio,
dalla guaina del nervo ottico e
dalla fascia del muscolo
retrattore, fino alla giunzione
sclero-corneale. Attraversata dai
tendini dei muscoli estrinseci.
Corpo adiposo (intra ed extra
orbitale)
Intraorbitale: occupa la parte
posteriore della cavità orbitale,
più sviluppato medialmente, in
contatto con la cartilagine della
terza palpebra.
Extraorbitale: tra la periorbita e
la fossa temporale, fino sotto la
cute.
Bulbo oculare
Organo cavo, dalla vescicola ottica del
prosencefalo.
Parete: 3 tonache concentriche:
•Esterna o fibrosa (cornea, sclera)
•Media o vascolare (corioidea, corpo
ciliare, iride)
•Interna o nervosa (retina)
Contenuto: alcuni mezzi rifrangenti
(diottrici) (umor acqueo, cristallino,
corpo vitreo).
Forma: sferoidale; segmento
anteriore (raggio di curvatura <) e
segmento posteriore (raggio di
curvatura >) divisi da solco sclero Camera anteriore: tra cornea e iride
corneale. Camera posteriore: tra iride e cristallino
Volume: più voluminoso nel gatto, poi Contenuto comune: umor acqueo
cane, pecora, cavallo, bovino e suino
(varia con la mole corporea e Dietro il cristallino: corpo vitreo
attitudine).
Terminologia in oftalmologia
Polo anteriore
Centro della superficie anteriore della
cornea
Polo posteriore
Punto diametralmente opposto, sulla
sclera
Asse anatomico
Linea che unisce i 2 poli precedenti
Asse ottico o visivo
Linea che, passando per il centro dei mezzi
rifrangenti, cade sulla retina in
corrispondenza del fondo dell’occhio, nel
punto della visione distinta retinica
(macula lutea in uomo, area centrale in
animali, vedi dopo).
L’asse ottico dei due globi oculari presenta
una divergenza più o meno ampia
secondo la posizione e orientamento
dell’occhio.
Dorso-nasale
Dorso-temporale
Ventro- nasale
Ventro-temporale
bovino equino
Tonaca nervosa (retina)
Tonaca più interna, occupa la camera
posteriore del globo oculare fino al
margine pupillare dell’iride. È divisa in :
Retina visiva: fino all’ora serrata (limite
circolare con riduzione dello spessore
retinico)
Retina cieca: riveste la superficie interna
del corpo ciliare (parte ciliare) e dell’iride
(parte iridea).
Retina visiva:
foglietto esterno, applicato alla
corioidea.
Foglietto interno.
Foglietto esterno: strato
pigmentato della retina. 1 strato
di cellule epiteliali cubiche con
pigmento (melanina) (manca nel
tappeto lucido) sulla membrana
basale della tonaca corioidea.
Loro prolungamenti apicali son in
rapporto la retina visiva
(fotorecettori).
Funzioni:
trasporto di metaboliti dal
sangue ai fotorecettori.
fagocitosi di componenti
cellulari dei fotorecettori e
rigenerazione del pigmento
visivo.
assorbimento della luce da
parte dei granuli di melanina
(evitare fenomeni di riflessione).
Foglietto interno: retina propriamente detta.
3 tipi di neuroni: fotorecettori, cellule bipolari, 1
cellule multipolari. Sostegno da cellule della
nevroglia.
2
1. Epitelio pigmentato 3
2. Coni e bastoncelli (fotorecettori ,segmento
esterno)
4
3. Membrana limitante esterna
4. Granuli esterni (pirenoforo dei fotorecettori) 5
5. Strato plessiforme esterno
6
6. Granuli interni (cellule bipolari)
7. Strato plessiforme interno
8. Cellule multipolari (gangliari)
7
9. Strato delle fibre ottiche (assoni delle cellule
multipolari)
10. Membrana limitante interna 8
9
10
Fotorecettori
Prolungamento periferico: segmento esterno
a forma di cono o bastoncello, con lamelle o
dischi contenenti pigmento sensibile alla luce
(rodopsina per bastoncelli, iodopsina per
coni),in rapporto con prolungamenti
dell’epitelio pigmentato (membrana limitante
esterna).
Fibra esterna: nucleo dei coni e bastoncelli
(strato granuli esterni).
Fibra interna: assone dei coni e bastoncelli, in
sinapsi con i dendriti delle cellule bipolari
(strato plessiforme esterno)
Il numero dei bastoncelli è superiore a quello
dei coni. Sono più numerosi in animali con vita
crepuscolare o notturna (visione scotopica).
I coni trasmettono la sensibilità delle forme e
dei colori (visione fotopica) e sono più corti
dei bastoncelli.
I mammiferi domestici hanno visione
dicromatica: alcuni coni vedono lo
spettro blu/viola e altri lo spettro
verde/giallo. Il rosso è percepito come
grigio.
Solo i primati hanno sviluppato la
percezione del rosso (visione
tricromatica).