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ORGANO della VISTA

L’organo della vista è accolto, insieme a strutture accessorie, nella cavità orbitaria, cono con
base anteriore ed apice posteriore (foro ottico), in parte ossea (frontale, zigomatico, lacrimale
e sfenoide ) e in parte connettivale (periorbita, lamina applicata al periostio)

CAVALLO BOVINO
Processo orbitario del
frontale completato da
legamento orbitale
(Carnivori)

CANE SUINO
Strutture accessorie al bulbo oculare

•Palpebre
•Apparato lacrimale
•Muscoli estrinseci dell’occhio
•Fascia del bulbo
•Corpo adiposo
Palpebre
Pieghe cutanee ellittiche con funzione di
protezione, detersione e partecipazione
alla mimica facciale.
Palpebra superiore e inferiore, collegate
da commessura mediale (nasale),
arrotondata, e commessura laterale
(temporale), acuta.
Margine aderente alla cute della faccia.
Margine libero, la pelle si continua nella
congiuntiva (vedi dopo)
I due margini delimitano la rima
palpebrale, impianto delle ciglia, più
numerose nel margine superiore
(mancano in maiale e cane).
Nei follicoli delle ciglia: sbocco di
ghiandole sebacee (di Zeiss) e sudoripare
(di Moll).
Faccia esterna: convessa, cute con peli sottili,
qualche pelo tattile, poche ghiandole
muscolo orbicolare
sudoripare e sebacee.
Faccia interna: concava, rivestita da
congiuntiva che si continua sulla faccia
anteriore dell’occhio.
Punto di riflessione: fornice congiuntivale
Struttura
Cute: sottile.
Sottocute: scarso nelle commessure e nel
margine libero.
Muscolo orbicolare: chiusure delle palpebre.
Tarso: lamina di connettivo denso , scheletro
delle palpebre. Nello spessore: ghiandole
sebacee tarsali (di Meibomio), riducono il
deflusso delle lacrime.
Congiuntiva palpebrale: mucosa con epitelio
che da cilindrico (al fornice) passa a
pavimentoso stratificato (sulla cornea). Poggia
su tonaca propria e connettivo lasso
sottocongiuntivale. esterno interno
Terza palpebra (membrana nittitante)
Piega semilunare della congiuntiva bulbare,
sostenuta da sottile lamina di cartilagine
ialina a forma di T.
Margine libero (verso angolo temporale) e
peduncolo (verso margine nasale), ricoperto
da ghiandola lacrimale accessoria.
Equidi, carnivori (gatto): secrezione sierosa.
Altre specie: secrezione siero-mucosa.
Il peduncolo è in rapporto con il corpo
adiposo dell’orbita: la contrazione del m.
retrattore del bulbo o la compressione del
bulbo oculare fa emergere la palpebra
dall’angolo nasale.
Bovini e suini: ghiandola profonda della terza palpebra (Harder), secrezione siero-
mucosa.
Apparato lacrimale
Ghiandola lacrimale
laterale, nella fossa lacrimale del frontale, lobulata,15-20
dotti escretori nel fornice congiuntivale superiore.
Ghiandola tubulo-acinosa composta, sierosa (siero-mucosa
nei suini e cane).
Lacrime: H2O, NaCl 20- 30 %, lisozima, proteine.
Vie lacrimali
Lago lacrimale: angolo nasale; sul fondo: caruncola
lacrimale, spartiacque per le lacrime. Le convoglia verso
Punti lacrimali superiore ed inferiore: origine delle vie
lacrimali che sono:
Condotti lacrimali superiore ed inferiore: decorso latero-
mediali verso il
Sacco lacrimale: nella fossa omonima dell’osso lacrimale.
Da qui
Condotto naso-lacrimale: osseo, poi cartilagineo e fibroso,
termina nel vestibolo nasale con ostio naso- lacrimale.
Muscoli estrinseci dell’occhio
Striati, movimenti di rotazione del bulbo oculare.
•4 muscoli retti
•2 muscoli obliqui
•1 muscolo retrattore del bulbo
1 muscolo elevatore della palpebra superiore
Muscoli retti: dorsale, ventrale, laterale, mediale.
Da un anello tendineo intorno al foro ottico,in avanti, verso
la fascia del bulbo, inserzione sulla sclera, vicino alla cornea.
Dorsale o superiore, ventrale o inferiore. Visione nei 4
quadranti.
Muscoli obliqui
Obliquo dorsale:origina con i mm retti, passa tra retto
mediale e dorsale, attraverso una troclea fibrocartilaginea,
si dirige lateralmente e termina tra retto dorsale e laterale.
Rotazione in basso e laterale.
Obliquo ventrale: dal pavimento dellorbita, passa sotto il
retto ventrale e si inserisce sotto il retto laterale. Rotazione
in alto e laterale.
Muscolo retrattore del bulbo:
quattro lamine muscolari che
circoscrivono il nervo ottico.
Termina sulla superficie posteriore
del bulbo. In azione alla chiusura
delle palpebre.
Muscolo elevatore della palpebra
superiore: dal foro ottico, decorre
sopra il retto dorsale e si fissa sulla
palpebra superiore. In sincronia
con la contrazione del retto
superiore, visione verso l’alto.
Innervazione
Nervo oculomotore (III): retto
dorsale, ventrale e mediale,
obliquo ventrale, elevatore della
palpebra superiore.
Nervo trocleare (IV): obliquo
dorsale
Nervo abducente (VI): retto
laterale e retrattore del bulbo
Fascia del bulbo
Guaina fibrosa che riveste
l’emisfero posteriore dell’occhio,
dalla guaina del nervo ottico e
dalla fascia del muscolo
retrattore, fino alla giunzione
sclero-corneale. Attraversata dai
tendini dei muscoli estrinseci.
Corpo adiposo (intra ed extra
orbitale)
Intraorbitale: occupa la parte
posteriore della cavità orbitale,
più sviluppato medialmente, in
contatto con la cartilagine della
terza palpebra.
Extraorbitale: tra la periorbita e
la fossa temporale, fino sotto la
cute.
Bulbo oculare
Organo cavo, dalla vescicola ottica del
prosencefalo.
Parete: 3 tonache concentriche:
•Esterna o fibrosa (cornea, sclera)
•Media o vascolare (corioidea, corpo
ciliare, iride)
•Interna o nervosa (retina)
Contenuto: alcuni mezzi rifrangenti
(diottrici) (umor acqueo, cristallino,
corpo vitreo).
Forma: sferoidale; segmento
anteriore (raggio di curvatura <) e
segmento posteriore (raggio di
curvatura >) divisi da solco sclero Camera anteriore: tra cornea e iride
corneale. Camera posteriore: tra iride e cristallino
Volume: più voluminoso nel gatto, poi Contenuto comune: umor acqueo
cane, pecora, cavallo, bovino e suino
(varia con la mole corporea e Dietro il cristallino: corpo vitreo
attitudine).
Terminologia in oftalmologia
Polo anteriore
Centro della superficie anteriore della
cornea
Polo posteriore
Punto diametralmente opposto, sulla
sclera
Asse anatomico
Linea che unisce i 2 poli precedenti
Asse ottico o visivo
Linea che, passando per il centro dei mezzi
rifrangenti, cade sulla retina in
corrispondenza del fondo dell’occhio, nel
punto della visione distinta retinica
(macula lutea in uomo, area centrale in
animali, vedi dopo).
L’asse ottico dei due globi oculari presenta
una divergenza più o meno ampia
secondo la posizione e orientamento
dell’occhio.

Orbite più frontali (carnivori o predatori):


assi divergono meno (gatto 20°, cane
30/50°), campo visivo binoculare
maggiore. Migliore potere visivo anteriore.

Orbite laterali (erbivori o prede): gli assi


divergono molto (cavallo 90°, bovino 104°,
lepre 170° ), ridotto campo visivo
binoculare. Migliore visione monoculare e
spaziale, a scapito della visione anteriore
binoculare.
Meridiani: cerchi che passano per i 2
poli dell’occhio. Meridiano verticale e
orizzontale dividono il bulbo oculare in 4
quadranti (anteriori e posteriori)

Dorso-nasale
Dorso-temporale
Ventro- nasale
Ventro-temporale

Equatore: linea circolare perpendicolare


all’asse dell’occhio, equidistante dai 2
poli, circonferenza massima del bulbo.
Divide il bulbo in un emisfero anteriore
e in un emisfero posteriore.
Tonaca fibrosa
Connettivale, divisa in:
Sclera: posteriore, opaca
Cornea: anteriore, trasparente
Limite: solco sclero-corneale o limbo (la
sclera si sovrappone per un breve tratto alla
cornea).
Sclera (4/5 )
Opaca e biancastra, più sottile all’equatore.
Povera di vasi. Funzione di protezione del
globo oculare, attacco dei muscoli estrinseci
e della fascia del bulbo.
Est.: in rapporto con i muscoli estrinseci
(post.) e congiuntiva bulbare (ant.).
Int.: in rapporto con corioidea.
Connettivo denso a fasci intrecciati, fibre
Camera anteriore: plesso venoso della sclera
elastiche e cellule pigmentate
per deflusso dell’umor acqueo (regolazione
(melanociti), addensate nel solco sclerale
della pressione interna del bulbo).
Cornea (1/5)
Trasparente, consistenza dura e elastica.
Animali notturni e gatto: più grande, maggiore
trasmissione di luce.
Spessore:1-1,5 mm, minore al centro.
Contorno: ellittica, > maggior asse trasversale
(ungulati), quasi circolare, prominente
(carnivori).
Faccia esterna: in rapporto con congiuntiva,
bagnata da lacrime.
Faccia interna: in rapporto con umor acqueo.
La cornea non è vascolarizzata (trasparente):
no vasi sanguigni né linfatici: nutrizione per
diffusione del liquido lacrimale e dell’umor
acqueo.
La cornea è molto innervata: fibre sensitive (n.
trigemino (V) e n. facciale (VII), determinano il
riflesso corneale.
Dall’esterno all’interno:
•epitelio corneale: pavimentoso stratificato
non cheratinizzato.
•membrana limitante esterna (di Bowman):
lamina basale dell’epitelio corneale.
•Stroma: strato più spesso. Lamelle con
fibrille collagene ad orientamento diverso fra
loro, unite da sostanza cementante
(mucopolisaccaridi) con indice di rifrazione
uguale alle fibre.
•membrana limitante interna (di Descemet):
fibroelastica, lamina basale dell’endotelio
corneale.
•endotelio corneale: unico strato di cellule
appiattite che lasciano passare l’umor acqueo
fino alla sostanza propria. Si riflette sull’iride.
Tonaca vascolare (uvea)
Connettivale, ricca di vasi, divisa in:
Corioidea, corpo ciliare e iride
Corioidea
Dall’emisfero posteriore fino all’ ora serrata (limite
anteriore della retina), tra sclera e retina, di cui nutre le
cellule degli strati esterni.
5 strati, dall’esterno :
Lamina sovracorioidea: connettivo lasso, vasi linfatici,
sanguigni, nervi e melanociti (lamina fusca).
Lamina vascolosa: spessa, rami delle AA ciliari posteriori e
delle VV vorticose, connettivo lasso e melanociti.
Lamina pigmentata (tapetum):
Tappeto bruno: inferiore, pigmentato, impedisce la
riflessione dei raggi luminosi.
tappeto lucido: superiore, riflesso metallico (cristalli di
guanina), privo di vasi; utile in animali notturni. Manca nei
suini, sostituito da uno strato di fibre elastiche.
Carnivori: tappeto con cellule allungate contenenti pigmento di color giallo verdastro.
Erbivori: tappeto fibroso con molte fibre collagene, di colore blu verdastro.

Lamina coriocapillare: rete di capillari, poco connettivo lasso e melanociti. Funzione di


nutrizione degli strati più superficiali della retina.
Lamina basale: limite di separazione dalla retina (strato pigmentato della retina visiva).
Corpo ciliare
Formazione anulare pigmentata,
inizia dall’ora serrata e termina
come iride, responsabile della
produzione di umor acqueo (mezzo
diottrico)
2 sezioni: orbicolo ciliare e corona
ciliare (insieme a muscolo ciliare).
Orbicolo ciliare: segue la corioidea,
piccole creste radiali (pieghe
orbicolari).
Corona ciliare: segue l’orbicolo,
pieghe radiali per fusione di 2-3
pieghe orbicolari (processi ciliari),
separate da solchi da cui emergono
le fibre dell’apparato di
sospensione del cristallino, di
natura glicoproteica) (zonula di
Zinn)
Dall’esterno all’interno:
Lamina sovracorioidea: continuazione di quella della corioide
Muscolo ciliare: liscio, decorso circolare, più sviluppato nei carnivori che negli erbivori (vista
più acuta a distanza breve, predatori). Contrazione: allenta le fibre dell’apparato di
sospensione del cristallino, aumentando così la sua convessità per visione da vicino.
Lamina vascolosa: capillari fenestrati e venule responsabili delle pieghe orbicolari e processi
ciliari.
Lamina basale: limite di separazione dalla retina (strato pigmentato della retina cieca o non
visiva).
Iride
Diaframma muscolare tra camera anteriore e
cristallino, delimita la pupilla.
Due margini (ciliare e pupillare) e due facce
(anteriore e posteriore).
Margine ciliare: periferico, in continuità con il
corpo ciliare. Rete di fibre collagene ed
elastiche pigmentate in rapporto con il plesso
venoso sclerale (deflusso e riassorbimento
dell’umor acqueo).
Margine pupillare: delimita il foro pupillare che
varia di ampiezza e forma con l’intensità
luminosa.
Pupilla con asse maggiore orizzontale: erbivori
Pupilla circolare: carnivori e suini,
Nello stroma: muscolo sfintere della pupilla,
liscio, cellule a andamento circolare.
Contrazione: restringimento del foro pupillare
(parasimpatico, nervo oculomotore, III°).
Gatto: muscolo sfintere della pupilla è
formato da fasci muscolari circolari centrali
e fasci muscolari che si incrociano
superiormente ed inferiormente al foro
pupillare, determinando un foro pupillare a
forma ellittica, a maggior asse verticale.

Ruminanti e equidi: granuli iridei,


escrescenze nerastre, prolungamenti
vascolarizzati dello stroma dell’iride e
dell’epitelio pigmentato. Funzione di
produzione accessoria di umor acqueo e
protezione contro una luce troppo intensa.
Nel cavallo il loro numero e morfologia
viene utilizzato come identificazione
individuale.
Faccia anteriore: limite posteriore della stroma
camera anteriore. Rivestita da endotelio
corneale, soprastante lo stroma con fibre
ad andamento prevalentemente radiale,
ricco di cellule pigmentate, responsabili del
colore dell’iride.
Rossa: animali albini Muscolo
dilatatore
Marrone, bruno: ungulati
della pupilla
Giallo,verdastro: gatto

Faccia posteriore: limite anteriore della Muscolo


camera posteriore. Rivestita da un doppio sfintere
strato di epitelio pigmentato (parte iridea della pupilla
della retina cieca). Sono presenti cellule
mioepiteliali pigmentate, ad andamento
radiale, dal margine ciliare al margine endotelio margine
arteriola
pupillare: muscolo dilatatore della pupilla pupillare
(ortosimpatico).
gatto cane

bovino equino
Tonaca nervosa (retina)
Tonaca più interna, occupa la camera
posteriore del globo oculare fino al
margine pupillare dell’iride. È divisa in :
Retina visiva: fino all’ora serrata (limite
circolare con riduzione dello spessore
retinico)
Retina cieca: riveste la superficie interna
del corpo ciliare (parte ciliare) e dell’iride
(parte iridea).

Retina visiva:
foglietto esterno, applicato alla
corioidea.
Foglietto interno.
Foglietto esterno: strato
pigmentato della retina. 1 strato
di cellule epiteliali cubiche con
pigmento (melanina) (manca nel
tappeto lucido) sulla membrana
basale della tonaca corioidea.
Loro prolungamenti apicali son in
rapporto la retina visiva
(fotorecettori).
Funzioni:
trasporto di metaboliti dal
sangue ai fotorecettori.
fagocitosi di componenti
cellulari dei fotorecettori e
rigenerazione del pigmento
visivo.
assorbimento della luce da
parte dei granuli di melanina
(evitare fenomeni di riflessione).
Foglietto interno: retina propriamente detta.
3 tipi di neuroni: fotorecettori, cellule bipolari, 1
cellule multipolari. Sostegno da cellule della
nevroglia.
2
1. Epitelio pigmentato 3
2. Coni e bastoncelli (fotorecettori ,segmento
esterno)
4
3. Membrana limitante esterna
4. Granuli esterni (pirenoforo dei fotorecettori) 5
5. Strato plessiforme esterno
6
6. Granuli interni (cellule bipolari)
7. Strato plessiforme interno
8. Cellule multipolari (gangliari)
7
9. Strato delle fibre ottiche (assoni delle cellule
multipolari)
10. Membrana limitante interna 8
9
10
Fotorecettori
Prolungamento periferico: segmento esterno
a forma di cono o bastoncello, con lamelle o
dischi contenenti pigmento sensibile alla luce
(rodopsina per bastoncelli, iodopsina per
coni),in rapporto con prolungamenti
dell’epitelio pigmentato (membrana limitante
esterna).
Fibra esterna: nucleo dei coni e bastoncelli
(strato granuli esterni).
Fibra interna: assone dei coni e bastoncelli, in
sinapsi con i dendriti delle cellule bipolari
(strato plessiforme esterno)
Il numero dei bastoncelli è superiore a quello
dei coni. Sono più numerosi in animali con vita
crepuscolare o notturna (visione scotopica).
I coni trasmettono la sensibilità delle forme e
dei colori (visione fotopica) e sono più corti
dei bastoncelli.
I mammiferi domestici hanno visione
dicromatica: alcuni coni vedono lo
spettro blu/viola e altri lo spettro
verde/giallo. Il rosso è percepito come
grigio.
Solo i primati hanno sviluppato la
percezione del rosso (visione
tricromatica).

Nei mammiferi prevalgono in numero i


bastoncelli: migliore visione notturna
rispetto ai primati.
Cellule bipolari
Il dendrite sinapta 1 o più fotorecettori
(strato plessiforme esterno). I pirenofori
formano lo strato dei granuli interni; gli
assoni sinaptano i dendriti delle cellule
multipolari (strato plessiforme interno ).
Cellule multipolari
Neuroni di varia grandezza, unico
strato, i cui dendriti sinaptano le cellule
bipolari e gli assoni formano lo strato
delle fibre ottiche,convergendo e
originando il nervo ottico.
Strato delle cellule bipolari:
altra popolazione di neuroni:
Cellule orizzontali: sinaptano i
fotorecettori.
Cellule amacrine: sinaptano
le cellule bipolari e
multipolari.
Neuroni di associazione, privi
di assone, per integrazione tra
campi retinici diversi.
Cellule del Müller: astrociti
modificati in cellule di
sostegno, si allungano per
quasi tutto lo spessore della
retina. Determinano la
formazione della membrana
limitante esterna ed interna.
Particolari aree retiniche
Ora serrata: limite tra retina cieca e visiva
Papilla ottica: emergenza del nervo ottico, assoni delle
cellule multipolari che si mielinizzano. Attraversano la
corioidea e la sclera, percorrono il canale ottico come
nervo ottico (II).
Forma della papilla: ovalare negli ungulati,
rotondeggiante nei carnivori.
Esame oftalmoscopico: area di colore grigio giallastro
sul fondo dell’occhio, quadrante temporale ventrale
(ungulati) o nasale ventrale (gatto) o all’altezza del
meridiano verticale (cane). Punto cieco retinico.
Area centrale (fovea dei primati): area sul fondo
dell’occhio, laterale e dorsale rispetto alla papilla.
Area centrale rotonda: visione binoculare
Stria visiva: visione monoculare.
Nell’area centrale prevalgono i coni, in rapporto di
1:1:1 con bipolari e multipolari: punto di visione
distinta.
Vascolarizzazione retinica
Visibile all’esame oftalmoscopico:
rami dell’ arteria e vena centrale
retinica.
I vasi entrano ed escono in
corrispondenza della papilla ottica:
Ruminanti, suini, cane: parte
centrale
Equidi, gatto: parte periferica
Distribuzione retinica dei vasi Equini Bovini
periferici variabile con la specie.

Pic Ruminanti Suini Cane Gatto


Mezzi diottrici
Strutture trasparenti per il passaggio della luce:
cornea, umor acqueo, corpo vitreo e cristallino.
Umor acqueo: liquido trasparente (acqua, sali,
glucosio, poche proteine e vit.C), prodotto dai
processi ciliari e riassorbito dal plesso venoso
sclerale, a livello dell’angolo iridocorneale. Occupa la
camera anteriore e posteriore dell’occhio.
Corpo vitreo: gel trasparente (acqua, acido ialuronico
e rete di fibre collagene, addensate alla periferia nella
membrana vitrea), prodotto da ialociti, contenuti nel
corpo vitreo, ad azione anche fagocitaria. Occupa 4/5
del volume dell’occhio (camera vitrea).
Funzione: sostegno del volume del bulbo oculare con
mantenimento della pressione endoculare e della
retina in situ.
Riduzione della pressione endoculare: distacco
retinico.
Aumento della pressione endoculare: glaucoma
(deflusso dell’umor acqueo)
Cristallino: lente biconvessa a contorno circolare,
tra iride e corpo vitreo (in una sua depressione o
fossa ialoidea).
Faccia anteriore meno convessa della faccia
posteriore (no nel gatto) riunite nell’equatore.
Animale giovane: lente trasparente e incolore
Animale adulto: lente meno trasparente e
giallastra
Tenuto in sito dalla zonula di Zinn (fibre di
connettivo elastico tra corpo ciliare e equatore.
Mantiene il cristallino sull’asse ottico e ne
modifica la curvatura (tramite il muscolo ciliare).
Muscolo ciliare a riposo: le fibre della zonula
sono tese (lente distesa per visione da lontano)
Muscolo ciliare contratto: le fibre della zonula
sono rilasciate (lente più convessa per visione da
vicino)
Il cristallino è privo di vasi e nervi: nutrizione
tramite l’umor acqueo.
Dall’esterno:
Capsula (cristalloide): connettivo elastico,
trasparente, più spessa nella faccia
anteriore.
Epitelio: sotto la capsula, unica fila di cellule
sulla faccia anteriore, fino all’equatore,
dove le cellule sono più allungate.
Fibre del cristallino: la maggior parte della
lente. Cellule allungate che si trasformano
in fibre, su file meridiane unite fra loro da
sostanza del cristallino (amorfa). Le fibre
passano da una faccia all’altra, disposte in
strati concentrici (aumentano con l’età).
Fibre periferiche: nucleate, minor
consistenza.
Fibre centrali: prive di nucleo, più sottili,
maggior consistenza (nucleo del cristallino).
Gli estremi delle fibre si uniscono ai 2 poli
del cristallino con 3 linee di sutura a forma
di  (polo anteriore) e y (polo posteriore).
Via visiva
• Cellule gangliari della retina visiva
(I° neurone)
• Gli assoni formano il nervo ottico
(II°)
• Destinazione degli assoni:
 Corteccia occipitale (percezione
cosciente della vista, II° neurone)
 Nuclei del tronco encefalico:
reazioni riflesse collegate alla
vista.
IMMAGINI
MACROSCOPICHE
DELL’ORGANO DELLA
VISTA DI OVINO
ORGANO della VISTA
degli uccelli
Nittitante: palpebra trasparente con funzione di
mantenere inumidito l'occhio, pur consentendo
contemporaneamente la visione.
Globi oculari : grandi (15 % peso corporeo,
uomo 1 %), forma a campana, quasi immobili
nella loro orbita, compensati da una maggiore
possibilità del movimento del collo (es. gufo). La
parte visibile all'esterno è solo la cornea.
Sclera: lamina fibrosa biancastra spesso
rinforzata da cartilagine o osso.
Corioidea: intensamente pigmentata e ricca di
vasi sanguigni.
Presenta il pecten: sul fondo della cavità
posteriore, vicino alla papilla ottica, propaggine
laminare pieghettata della tonaca, composto da
capillari tortuosi e melanociti. Funzione: organo
trofico del cristallino e regolatore della
pressione endoculare.
Iride: capacità contrattile superiore a quella dei
mammiferi, ottenendo l’effetto di aumentare la
profondità di campo.
uccelli
Cristallino: particolarmente elastico, sotto la mammiferi
pressione dei processi ciliari si deforma
causando un aumento della sua e conseguente
accorciamento della lunghezza focale, associato
a deformazione della cornea.
Accomodazione molto rapida e utile specie in
uccelli acquatici.
Asse ottico variabile tra 90° (gufo) e 300°
(piccione): capacità visiva diversa con attitudine
alimentare.
Retina: presenta due punti di visione distinta
(fovea).
•Principale: area centrale posteriore della
retina, elevata concentrazione di coni (visione
diurna), sulla linea dell’asse ottico. Utilizzata in
condizioni normali.
•Temporale: area posterodorsale della retina,
raggiunta dalla luce durante il volo, per visione
stereoscopica.

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