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IL CAMPIONAMENTO ED IL CAMPIONE

GENERALITÀ E MODALITA' DI COSTRUZIONE DI UN


CAMPIONE.

IL DISEGNO DI CAMPIONAMENTO

QUANTI SOGGETTI, COME SELEZIONARLI, COME ELABORARLI, PER LA


STIMA PUNTUALE ED INTERVALLARE DI UNA MEDIA E DI UNA
PERCENTUALE E DI MISURE EPIDEMIOLOGICHE.

a cura di Mario Bolzan(*)


Riferimenti bibliografici:

-METODI DELLA RICERCA SOCIALE. KENNETH D. BAILEY . IL MULINO


Edizione Italiana del 1995 a cura di M. Rossi.
- STATISTCA MEDICA, metodi statistici per la ricerca in medicina.
P.Armitage, G. Berry. Edizione Italiana a cura di M. Bolzan.
Edizioni McGraw-Hill 1996.
-L'INDAGINE DI POPOLAZIONE. MANUALE PER OPERATORI SOCIO-
SANITARI, (a cura di) C. Cislaghi, L. Muttarini. La Nuova Italia Scientifica,
Roma.
TEORIA E TECNICHE DI CAMPIONAMENTO NELLE SCIENZE SOCIALI. N. De
Carlo, E. Robusto. I MANUALI. Edizioni Universitarie di Lettere Economia
Diritto. Milano
L'INDAGINE CAMPIONARIA. Metodi, disegni e tecniche di campionamento. L.
Fabbris. La Nuova Italia Scientifica. Roma.
ONU. SAMPLE SURVEYS OF CURRENT INTEREST, Series F) n. 10, n.15.
OMS. Pubblications , Sèries de Rapports Techniques, n. 194, 336, 365, 389, 543,
587; Offset Pub. n. 24, 30, 41; Euro Report and Studies, n.21, 24, 30, 32, 36
43. Geneve.

(*) Da non diffondere senza l’autorizzazione del docente.


INDAGINE ESAUSTIVA O CAMPIONARIA?

GRADO DI CONVENIENZA DEI TRE PRINCIPALI METODI DI


FORMAZIONE DEI DATI (1).

CENSIMENTI O REGISTRI DI RILEVAZIONI


INDAGINE DI POPOLAZIONE CAMPIONARIE
POPOLAZIONE (ES: DI MORBOSITA', (1)
(ESAUSTIVE) DI POPOLAZIONE A
RISCHIO, ECC.)

- COSTO DELL'INDAGINE = *** **

-TEMPESTIVITA' DELLA
RISPOSTA E DI PUBBLI-
CAZIONE DEI RISULTATI = **(5) ***

- FLESSIBILITA' DELL'INDA-
GINE E ADATTABILITA'
AD OGNI CONDIZIONE = = ***

-STUDIO DEI CAMBIA-


MENTI INDIVIDUALI = *** (3)

-STUDIO DELL'EFFETTO
DELLA STAGIONALITA' = **(5) ***

- COMPLESSITA' DELLE
CARATTERISTICHE
ESAMINATE * ? ***

- ACCURATEZZA ATTESA
NELLA RILEVAZIONE * ** ***

- ACCESSIBILITA' ALLE
INFORMAZIONI PER IL
PUBBLICO ** (6) *

-PRECISIONE DELLE STA-


TISTICHE *** ** *

-DETTAGLIO TERRITORIALE
(REGIONALE, ECC.) *** *** (2)

-STUDIO DI PICCOLI GRUPPI


OMOGENEI *** *** (2)

- STUDIO DI POPOLAZIONI
RARE *** *** (4)

Note:
CONVENIENZA NULLA := ; BASSA : * ; MEDIA : ** ; ALTA: ***.
(1) Le tre tipologie di indagini non sono omogenee in quanto si possono effettuare indagini campionarie sia nell'ambito
delle indagini ad hoc che utilizando i registri sulla popolazione;
(2) solo campioni ruotati; (3) Studi cosidetti di "panel"; (4) Campionamento ad aree;
(5) Se i registri sono automatizzati i tempi di risposta sono più brevi delle indagini campionarie; (6) Vale per i soli
archivi elettorali.
POPOLAZIONE O AGGREGATO STATISTICO

NEGLI STUDI SULLA SALUTE DELL'UOMO

UMANA:

i) mediante misurazione oggettiva di singole persone (esame di


laboratorio, visite mediche, diagnosi), quali screening (non
necessariamente per campione); si utilizzano strumenti
standardizzati.

ii)mediante personale specializzato presso unità familiari,


generalmente finalizzato a studiare associazioni fra salute e
potenziali fattori di rischio (ambientali, genetici, preventivi, di
ricorso ai servizi,ecc.) oltre che la domanda di salute non
espressa e non istituzionalizzata; generalmente mediante
intervista diretta di personale specializzato.

iii) popolazioni rare (generalmente in assenza di una lista dalla quale


selezionare il campione); si ricorre a metodi specifici:
a) campionamento basato sulla "molteplicità" o "catena", per
cui si chiede all'intervistato se è a conoscenza di altre
persone nella stessa condizione ( ad es: medici, familiari
di assistiti, ecc);
b)campionamento a più fasi, ad esempio dapprima con uno
screening, quindi un campionamento (non
proporzionale per motivi di costo) per strati della
popolazione (importanti i falsi positivi e negativi);

DI UNITA' CHE CONTENGONO POPOLAZIONI UMANE


( ospedali, scuole, fabbriche, ecc.)

i) se unità di primo livello (all'interno si selezionano altre unità di livello


inferiore), allora si considera il campionamento a più stadi;
ii) unità di analisi, allora si devono definire le variabili
di stratificazione e criteri di selezione;
AMBIENTE
NATURALE

Aria: Non esiste una lista di popolazione, le variabili di


stratificazione possono essere: i) il suolo; ii)
l'altitudine dal livello del mare; iii) il tempo (momento storico,
stagionale);

Acqua: Rappresenta un caso particolare dell'aria, si considerano:


i)latitudine; ii) longitudine per acque di superficie; iii)
eventualmente profondità (per fonti o correnti);

Suolo: Rappresenta un caso particolare dell'aria, si considerano


per superfici: i)latitudine; ii) longitudine; iii) entualmente
profondità (per volumi);

CIBI, BEVANDE,
ALIMENTI .

Permettono di :

i) determinare la presenza di agenti patogeni (batteri, tossine batteriche, composti


chimici inquinanti, altro);

ii) attitudine alla conservazione dell'alimento mediante il ricorso ai criteri del


controllo della qualità di prodotti industriali (generalmente si consigliano due sole
risposte possibili: lotto accettato, lotto respinto ( ev. tollerato). La
dimensione dipende dalla precisione delle stime e dalle proprietà del metodo di
misurazione.
INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE: ALCUNI PROBLEMI PARTICOLARI.

La tipologia delle variabili, delle popolazioni e relazioni in studio, presentano aspetti


spesso anomali rispetto ai problemi di stima che si incontrano in altre aree di ricerca.

A) Malattie (o fattori di rischio) rare ( frequenza non superiore a 1/100, più in


generale 1/10000).

B) Disponibilità della lista di campionamento (archivio con tutte le unità della


popolazione di riferimento). Esiste per i ricoveri ma non per tutte le patologie,
si pensi alla presenza di più registri per una stessa patologia (es. diabetici).

C)Elevata omogeneità fra unità della popolazione per i fenomeni sanitari ( vicinanza
geografica, ambientale, condizioni di diffusione) .

D) Non coincidenza della dimensione territoriale di interesse sanitario con quella


disponibile a livello statistico (ad es: registri).

E) Qualità del dato rilevato sia a livello di distorsione non campionaria


(accuratezza della stima) definita come differenza fra valore vero e quello
rilevato nelle unità campionate;

F)Problemi di precisione della stima (funzione inversa della varianza campionaria,


variabilità attorno alla media del campione o errore standard) della prevalenza,
incidenza, durata dello stato (malattia), odds ratio;

G) Presenza di più fonti di rilevazione su stesso fenomeno (ricoveri, registri di


morbosità o patologia), che possono richiedere il ricorso a tecniche particolari
(cattura e ricattura).
CAMPIONAMENTO STATISTICO

PIANO O DISEGNO DICAMPIONAMENTO:

Procedura (complesso di regole da seguire) che indica, sulla base degli obiettivi
informativi e risorse disponibili :
a) il tipo di campione (probabilistico o no);
b) la dimensione campionaria;
c)i criteri di selezione del campione;
d)le procedure di stima degli indicatori relativi ai fenomeni, variabili in studio;
e) le procedure per la stima dell'errore di campionamento delle stime;
CAMPIONAMENTO STATISTICO

1) casuale o probabilistico:

ad ogni unità della popolazione viene assegnata una


probabilità nota (e diversa da zero) di far parte del
campione; un campione così fatto permette di
calcolare stime con proprietà note ( non distorte,
affidabili, ecc.).

2) non probabilistico;

la formazione del campione prescinde dall'utilizzo


delle probabilità per le singole unità di far parte del
campione ;
CAMPIONAMENTO STATISTICO CASUALE O PROBABILISTICO:

In tale campionamento il ricercatore può prefissare un parametro importante che si


chiama errore di campionamento e può pertanto costruire un opportuno piano o
disegno di campionamento.

Diverse tecniche di estrazione o selezione che permettono di ottenere un campione


casuale, tra queste, che talvolta coesistono nello stesso disegno integrandosi a
vicenda, si ricordano :

i) casuale semplice;
ii)casuale con probabilità diverse.
iii) con selezione sistematica;
iv) con stratificazione;
v) a più stadi.
i) Casuale semplice.

Le unità vengono selezionate mediante l'uso delle tavole di numeri casuali (o altri
strumenti simili) che sono tavole contenenti numeri interi, costruire secondo criteri di
assoluta indipendenza ed organizzate in modo da permettere la scelta di numeri di
varie cifre . Vi sono di due diversi approcci di costruzione del campione di
numerosità n dalla popolazione di numerosità N a seconda che l'unità estratta sia o
meno successivamente reintrodotta (almeno idealmente) per cui può nuovamente far
parte del campione : con reintroduzione (anche detto bernoulliano) e uno senza
reinserimento( detto anche in blocco). Talvolta si estrae casualmente un grande
campione e su questo si ripete la selezione di una campione più piccolo
(campionamento a più fasi), ad esempio dai registri di popolazione o di morbosità.
La probabilità della singola unità è pari a n/N

ii) Casuale con probabilità diverse.

Più impegnativa del precedente (in particolare al momento dell'analisi), ad ogni unità
della popolazione viene assegnata una probabilità variabile prefissata dal ricercatore
sulla base del problema in studio.E' consgliabile quando le unità della popolazione
hanno "peso" diverso fra loro (ad esempio a livello regionale: ospedali a diverso
numero di posti letto, o ASL di diversa dimensione demografica). In questo modo
ogni unità ha una probabilità di far parte del campione direttamente proporzionale al
suo peso nella popolazione.

iii) Con selezione sistematica.

Dalla lista delle unità della popolazione di numerosità N, si estrae il campione di


numerosità n (prefissato) prendendo una unità ogni K (passo di campionamento,
numero intero approssimato per difetto al rapporto N/n) unità iniziando da una scelta
estraendo casualmente un numero compreso fra 1 e N. Se K è tale per cui si arriva
alla fine della lista di N senza aver raggiunto le n unità campionarie si può
ricominciare daccapo (lista circolare).
iv) Con stratificazione.

Con tale procedura si suddivide la popolazione in strati (omogenei, rispetto alla


variabile in studio, almeno più che l'intera popolazione). Ad esempio per età, per
sesso, per condizione sociale, economica, ecc. . Quindi si procede all'estrazione
casuale come se lo strato fosse una popolazione. Si possono praticare due tipi di
stratificazione a seconda o meno che da ogni strato si estragga un campione con la
stessa frazione di campionamento (definita da f = n/N). Se gli strati non hanno la
stessa numerosità o il costo per il campionamento non è lo stesso fra strati, si
preferisce, anche per problemi di analisi dei dati campionari, il campione non
proporzionale.

v) A più stadi.

I campione è costituito da unità omogenee che gerarchicamente (a grappolo)


contengono unità che a loro volta sono "contenitori" di altre unità elementari.
Ad esempio, per rilevare il gradimento dell'assistenza ricevuta durante il ricovero
ospedaliero si può suddividere la regione per provincie, quindi queste per ospedali ed
infine per reparti entro gli ospedali. Si estrae un campione di province, quindi entro
queste un campione di ospedali, infine un campione di reparti entro gli ospedali
campionati. Sono più economici in quanto una volta estratti gli ospedali solo su
quelli si fanno le rilevazioni per reparto (tutti molto prossimi).
TAVOLE DEI NUMERI CASUALI

LORO UTILIZZO.

A) Scegliere casualmente la/le colonne dalle quali cominciare per selezionare i


numeri casuali . Il numero di colonne da considerare dipende dal numero
d'ordine massimo dei componenti la popolazione da cui estrarre il campione
(esempio se N = 1345, il numero di colonne sarà 4 perchè entro tale dimensione sono
compresi numeri che possono superare il 1000) ;

B)Il campione sarà costituito da tutti i soggetti a cui è stato associato un numero
uguale a quello che si incontrerà scorrendo i numeri delle colonne (escludendo
ovviamente tutti i numeri casuali superiori a 1345).

C) un caso particolare per rendere più veloce la procedura può essere rappresentato
dal caso incui i soggetti della popolazione siano 420 (meno di 500), in tal caso
tutti i numeri > di 500 sarebbero scartati, si può quindi sottraarre a questi il 500 (
esempio 857 - 500 = 357 e selezionare il soggetto 357).

D) Se, finito di scorrere la colonna i numeri selezionati non sono sufficienti, si


ritorna all'inizio del gruppo di colonne, partendo eventualmente dalla colonna
successiva a quella da dove si è iniziato prima.

ESERCITAZIONE N. 1
SULL'USO DELLE TAVOLE DI NUMERI CASUALI

Si supponga di voler organizzare una indagine mediante intervista diretta presso capi
di famiglie con invalidi motori per rilevare le condizioni logistiche dell'abitazione. Si
dispone di un registro di tali famiglie, N = 300 nell'intera provincia, e di selezionare,
senza ripetizione, un campione casuale di n = 25 famiglie. Individuare tali famiglie
mediante l'utilizzo delle tavole di numeri casuali, scegliendo casualmente anche le
colonne da cui procedere.
CAMPIONAMENTO NON PROBABILISTICO.

Talvolta alcuni di loro sono potenziati con il ricorso a tecniche di campionamento


probabilistico. I più conosciuti, sebbene non ugualmente collaudati, sono i seguenti:

i)occasionale o accidentale;
ii) per quote;
iii) di unità tipiche;
iv) a scelta ragionata;
v) a valanga.
CAMPIONAMENTO NON PROBABILISTICO.

i)campione occasionale o accidentale;

Utilizzato per indagini orientative ed esplorative del contesto generale consente di


scegliere i soggetti che si trovano disponibili in quella precisa circostanza (ad
esempio per collaudare un questionario, o avere alcune prime impressioni su di un
problema emeergente). Molto economico ma soggetto al rischio di forti distorsioni.

ii) campione per quote.

La scelta delle unità del campione da osservare viene lascita libera ai singoli
rilevatori o intervistatori purchè questi seguano alcune indicazioni nella selezione
delle unità per cui alla fine le componenti della popolazione generale siano
proporzionalmente (nella stessa quota) presenti nel campione totale. E' opportuno un
controllo finale del rispetto delle quote.

iii)campione di unità tipiche.

Campione di rara applicazione, in genere. Si utilizzano nelle indagini di


epidemiologia clinica (studi caso-controllo), per cui si ritiene che alcuni gruppi di
persone sono particolarmente omogenei non solo rispetto ad una variabile (presenza
o meno di una malattia o livello di funzionamento di un organo) ma anche delle altre
in qualche misura associate alla prima.
iv) campione a scelta ragionata.

Conoscendo preventivamente la struttura della popolazione su cui indagare ed


estrarre il campione si può selezionare le unità in modo che il campione assomi il più
possibile alla popolazione. Difficile controllare eventuali distorsioni e di calcolare
l'errore di campionamento, generalmente meno costoso degli altri campioni
probabilistici.

v)campione a valanga.

Alcuni soggetti vengono considerati come testimoni particolari perchè in grado di


fornire informazioni anche su altri soggetti simili a loro (ad esempio per una
specifica esperienza) ma sui quali non si sa nulla. I primi servono per contattare i
secondi i quali possono essere trattati aloro volta come i primi. Così procedendo la
"valanga" di intervistati appare destinata a crescere man mano che scende incontro a
nuovi intervistati. In alcuni apssaggi si può pensare di fare un campione
probabilistico.
STIMA CAMPIONARIA DI UNA MEDIA E DI
UNA FRAZIONE.

La stima è una operazione statistica (inferenziale) che assegna un valore


"appropriato" ad un parametro (media, frazione ) di una caratteristica della
popolazione. Ciò avviene:
i) sulla base dei dati campionari;

ii)in modo da soddisfare criteri ritenuti di ottimalità;

iii) con prefissata probabilità di errore;

iv) mediante un informatore campionario (o statistica campionaria)


ottenuto mediante una o più operazioni sui dati campionari, per
cui:
a) per ogni campione si ottiene un solo risultato;
b) tale risultato è sempre un numero reale;
c) variando il campione il risultato varia secondo una
distribuzione campionaria che ha carattersitiche
dipendenti da quella della variabile in studio.
CRITERI DI STIMA

i)PUNTUALE;

Si assegna al parametro (media, frequenza) della popolazione in studio, un singolo


valore (puntuale) espresso dall'informatore campionario.
Si può dimostrare che se il campione è probabilistico, ripetendo l'operazione
infinitamente, la media aritmetica delle stime puntuali coincide con il valore del
parametro vero della popolazione, e la variabilità della distribuzione campionaria
dipende da quella della popolazione.

ii)INTERVALLARE;

La stima del parametro o della caratteristica della popolazione viene definita da un


intervallo (intervallo di confidenza) compreso fra due numeri reali (limiti fiduciali
della stima), per cui si afferma che il valore vero è compreso nell'intervallo. Tale
affermazione ha un margine di errore noto e fissato a priori dal ricercatore (indicato
generalmente con α). La quantità 1 - α o (1 - α ) x 100 % rappresenta il
livello di fiducia dell'affermazione.

L'ampiezza dell'intervallo é:
a) inversamente proporzionale alla numerosità campionaria;
b) direttamente proporzionale alla varianza del campione o dello scarto
quadratico medio s. q. m. o D.S.
(misura della variabilità);
c) indirettamente proporzionale al margine di errore
associato all'intervallo.
ALCUNI ESEMPI DI APPLICAZIONE.

Da un'indagine condotta presso le famiglie residenti nell'USL si estrae un campione


casuale di n = 121 assistiti di un servizio territoriale per famiglie con invalidi
mentali.

Vengono rilevati:

a) il gradimento medio X (da una scala di valori compresi fra 0 minimo e 10


massimo) rispetto al servizio ricevuto;
b) la presenza di utenti che non erano a conoscenza di alcuni servizi di assistenza
durante il periodo estivo Y.

Si intende costruire gli opportuni stimatori puntuali, rispettivamente di µ media del


gradimento fra tutti gli utenti(la popolazione) e P frazione di Y fra tutta la
popolazione di utenti ed intervallari. Per procedere si deve fissare il valore di α
(assunto pari a 0.05 e distintamente pari a 0.01, i più comuni).
STIMA DELLA MEDIA µ DEL GRADIMENTO
ESPRESSO
DAGLI UTENTI

Dai calcoli sui dati campionari si perviene alle seguenti informazioni:


_
a): la media del campione x = ∑ xi / n , dove con xi si indicano le singole
osservazioni, _
lo s.q.m. (misura della variabilità del campione) S = √ ∑( xi - x )2 /(n -1),
il coefficiente tα/2 che esprime il grado di incertezza o (indirettamente)
l'affidabilità dell'affermazione associata all'intervallo fiduciale (sono valori
tabulati che per una numerosità superiore a 100-120 unità campionarie vale
rispettivamente: 1.96 per α pari a 0.05 e 2.57 se α é pari a 0.01. Se la numerosità
è inferiore a 100-120 unità il valore del coefficiente deve essere letto in tabelle
disponibili e comunque assume valori superiori.
_
Si supponga di ottenere i seguenti valori: x = 7.0 stima puntuale, S = 2.2,
l'intervallo fiduciale è definto dall'espressione:
_ _
x - tα/2 x S / √n ≤ µ ≤ x + tα/2 x S / √n ,

sostituendo i valori calcolati sul campione si ottiene:

per α = 0.05: 7.0 – 1.96 x 2.2/11 ≤ µ ≤ 7.0 + 1.96 x 2.2/11

7.0 - 1.00 ≤ µ ≤ 7.0 + 1

6 .00 ≤ µ ≤ 8.00;

per α = 0.01: 7.0 - 2.57 x 2.2/11 ≤ µ ≤ 7.0 + 2.57 x 2.2/11

7.0 - 1.3 ≤ µ ≤ 7.0 + 1.3

5.7 ≤ µ ≤ 8.3.

Come si interpretano questi risultati?


Il gradimento medio degli utenti del servizio( di tutti e non solo del campione) è
compreso fra 6 e 8 ( 5.7 e 8.3), questa affermazione ha una probabilità di essere vera
del 95.0% (del 99.0%)

STIMA DELLA FRAZIONE P DI UTENTI


CHE NON ERANO A CONOSCENZA DEL SERVIZIO
DI ASSISTENZA ESTIVO

Dai calcoli sui dati campionari si perviene alle seguenti informazioni:

b) il numero ry di utenti che all'intervista hanno dichiarato di non essere a


conoscenza del servizio, si calcola :

p = ry / n,

quindi

q=1-p
______
lo s. q. m. vale: √ p x q

il coefficiente Zα/2 che esprime il grado di incertezza o (indirettamente)


l'affidabilità dell'affermazione associata all'intervallo fiduciale (sono valori
tabulati che vale rispettivamente: 1.960 per α pari a 0.05 e 2.57 se α é pari a
0.01.
Si supponga di aver contato, dai dati campionari r = 44, quindi:
p = 50/121 = 0.41, quindi q = 1- 0.41 = 0.59; l'intervallo fiduciale è definto
dall'espressione:
_______ ______
p - Zα/2 x √(p xq /n) ≤ P ≤ p + Zα/2 x √(pxq/n) ,

sostituendo i valori calcolati sul campione si ottiene:


per α = 0.05: _____________ ____________
0.41 - 1.96 x √(0.41 x 0.59/121)≤ P ≤ 0.41 + 1.96 x √(0.41 x 0.59/121) ,

0.41 – 1.96 x 0.045 ≤ P ≤ 0.41 + 1.96x 0.045


0.32 ≤ P ≤ 0.50

per α = 0.01: 0.29 ≤ P ≤ 0.52

Interpretazione: La frazione di utenti che non sono informati è un numero compreso


fra 0.32 e 0.50 o 32.0% e 50.0% (29.0% e 52.0%); tale affermazione ha una
affidabilità del 95.0% (99.0%).

Solo l’incertezza ed il dubbio aprono allo spirito


dell’uomo le vie dell’infinito (Seneca)
2. ESERCITAZIONE SU LA STIMA.

Si intende organizzare nell'ULS un'indagine presso gli adolescenti (12 - 16 anni) che
lavorano, rispettivamente :
i) X l'età media dell'abbandono scolastico;
ii)Y quanti hanno ripetuto due volte lo stesso anno scolastico;
Si estrae un campione casuale di 144 giovani e si rilevano i seguenti dati campionari:
_
x =13.5 stima puntuale, S = 1.2; ry = 84

Costruire gli stimatori puntuali ed intervallari rispettivamente di µ e di P assumendo


il valore di α a 0.05 e distintamente pari a 0.01.
TEST SU : CAMPIONAMENTO.
Vero Falso
1) Il registro di patologia garantisce meglio di altri la rilevazione dei
cambiamenti individuali 1 2

2) Le tavole di numeri casuali sono tabelle statistiche per la verifica


di significatività dei test statistici 1 2

3) Le tavole di numeri casuali si utilizzano sempre se si deve costruire


un campione 1 2

4) Il campionamento sistematico è un campionamento casuale 1 2

5) Il campionamento con probabilità diverse utilizza il passodi campionamento 1 2

6) Il campionamento sistematico è un campionamento non probabilistico


per quote 1 2

7) La frazione di campionamento é data da N/n 1 2

8) La quantità α esprime l'affidabilità dell'intervallo fiduciale 1 2

9)L'accuratezza è maggiormente assiscurata nelle indagini esaustive 1 2

10)La stima intervallare aumenta all'aumentare di α 1 2

11)Il campionamento nell'ambiente naturale uitlizza liste di unità facilmente


disponibili 1 2

12)Il risultato dell'applicazione dell'informatore campionario sui dati del


campione è sempre costituito da più numeri reali 1 2

13) Il campionamento per quote è particolarmente indicato nelle indagini


attivate per conoscienze orientative e preliminari 1 2

14)Il campionamento cosidetto a valanga è un particolare tipo di campione


probabilistico stratificato 1 2

15)Il campionamento a selezione automatica non utilizza la tavola


dei numeri casuali 1 2

16)Il disegno di campione non prevede l'indicazione dell'errore α 1 2

17)Il campione non probabilistico fornisce stime campionarie più affidabili di


quello probabilistico 1 2

18)Nelle indagini sanitarie la dimensione territoriale coincidono spesso con


quella di interesse sanitario 1 2
19)Il campione a strati è anche detto a grappolo 1 2

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