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MANUALE
PER IL VENERABILE DI LOGGIA
EDIZIONE 12/2019
A CURA DEL FR∴ FEDERICO SINOPOLI
Manuale
Il Maestro Venerabile
Sommario
Premessa................................................................................................................................................................... 3
Il Maestro Venerabile: un Re o un Ostaggio? ............................................................................................ 3
Il M∴V∴ e le capacità iniziatiche: autonomia e obbedienza................................................................... 3
Il M∴V∴ è un quarto grado della Massoneria? ............................................................................................ 4
Le caratteristiche ............................................................................................................................................. 4
Responsabilità civilistiche e strumenti di approfondimento .................................................................... 4
Principali attività del M∴V∴ - schema .............................................................................................................. 6
Fonti normative ...................................................................................................................................................... 7
Dalla Costituzione dell’Ordine (ed. 2016) .............................................................................................. 7
Art.17: La struttura di Loggia ....................................................................................................................... 7
Art. 20: Il Maestro Venerabile ...................................................................................................................... 7
Art. 21: I Dignitari di Loggia ........................................................................................................................ 7
Dal Regolamento dell’Ordine (ed. 2016) ................................................................................................ 8
Art. 34: il Maestro Venerabile ....................................................................................................................... 8
Art. 48: il Consiglio delle Luci .................................................................................................................... 10
Una raccomandazione sui ruoli dei Dignitari e degli Ufficiali di Loggia .............................................. 10
La Tornata.............................................................................................................................................................. 11
Regolamenti di Loggia, periodicità, validità e convocazione delle Tornate ......................................... 11
Presenze e comportamento ........................................................................................................................ 12
Una notazione semantica ............................................................................................................................ 12
Ordine dei Lavori ......................................................................................................................................... 12
Passaggio ai gradi superiori ......................................................................................................................... 13
Gli Ospiti ....................................................................................................................................................... 13
Concessione della Parola ............................................................................................................................. 14
Votazioni ....................................................................................................................................................... 14
Il Tronco della Vedova ................................................................................................................................ 15
Lavori rituali: programmazione e completezza ........................................................................................ 15
Informazione e Comunicazione ......................................................................................................................... 17
La Loggia e la Comunione .......................................................................................................................... 17
Balaustre, Atti, Circolari e Bollettino del Collegio ................................................................................... 17
Comunicazione interna e convocazioni di Tornata................................................................................. 17
La e-mail di Loggia ....................................................................................................................................... 18
I Social Networks ............................................................................................................................................. 19
Procedure amministrative .................................................................................................................................... 20
Iniziazione, Regolarizzazione, Riammissione ........................................................................................... 20
I commissari informatori ............................................................................................................................. 21
Il supplemento di istruttoria ....................................................................................................................... 22
Exeat, aumenti di salario, altre procedure ................................................................................................. 22
Consiglio di Disciplina e allontanamento dai Lavori .............................................................................. 23
Il Fratello sottoposto a Tavola d’Accusa .................................................................................................. 23
Al di fuori dell’Officina ........................................................................................................................................ 25
La sovranità della Loggia ............................................................................................................................... 25
La Gran Loggia e l’Assemblea dei Maestri Venerabili ............................................................................ 25
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Manuale
Il Maestro Venerabile
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Manuale
Il Maestro Venerabile
Premessa
È di certo pleonastico ribadire il rilievo della figura del Maestro Venerabile e la sua centralità nel funzionamento
dell’Officina; è, invece, necessario ricordare come il M∴V∴ incida con grande evidenza anche nella vita della
Circoscrizione e della Comunione, sia con la propria individuale azione in seno al Collegio e alla Gran Loggia di
cui è membro di diritto, sia con l’azione della sua Officina, che non può non riverberare i positivi effetti di una
sapiente conduzione.
Questo Manuale vuole tentare di riepilogare gli onori e gli oneri - per usare una forma retorica – che gravano sulla
massima Dignità di Loggia, cercando di fare chiarezza su alcuni luoghi comuni che hanno, nel tempo, insidiato la
corretta applicazione delle norme e costituendo una guida ragionata all’attività del M∴V∴; in particolare, il ruolo
ha una triplice valenza: quella esoterica, quella amministrativa/gestionale ai fini interni e quella di rappresentanza
legale verso l’esterno profano.
L’apicalità del ruolo, però, non trae la propria forza – si ponga a ciò la giusta attenzione – dall’espressione di una
maggioranza o di una qualunque espressione numerica di Fratelli all’interno dell’Officina: troppo spesso
estendiamo il momento elettivo della Camera di Mezzo a tutto l’arco di vita di questa Dignità, come se il M∴V∴
dovesse sempre rispondere ed agire in stretta osservanza dei voleri di un gruppo maggioritario di Fratelli. Il valore
iniziatico del Venerabile trae forza, invece, dalla Tradizione e dall’Obbedienza: egli agisce nel rispetto di queste e
non in applicazione delle volontà di una maggioranza.
Il Maestro Venerabile: un Re o un Ostaggio?
Fin dal primo grado della Massoneria Azzurra, l’equilibrio e la temperanza sono oggetto di continui richiami. Il
M∴V∴ ha, come vedremo, ampi poteri ma l’utilizzo di questi deve essere svolto con temperanza ed equilibrio.
Se, da un lato, egli non risponde, dal momento successivo a quello della sua elezione, a logiche di schieramento
ovvero non deve soggiacere, come in politica, all’unanime o maggioritario consenso per le sue azioni, allo stesso
modo egli non deve trasformarsi in un monarca assoluto i cui soggettivi voleri – peggio i suoi arbitri - siano legge
per tutti.
Non a caso, all’atto dell’insediamento, egli promette fedeltà alla Loggia (e al Grande Oriente) ma, altrettanto, riceve
da tutti i Fratelli di Loggia simmetrica promessa di fedeltà. In tale ruolo, egli ha una rappresentanza biunivoca:
egli è la Loggia nei confronti della Comunione ma è anche la Comunione nei confronti della Loggia; egli garantisce,
quindi, che nella Loggia sia conosciuto e applicato l’impianto normativo che regola il Grande Oriente d’Italia
(funzione che svolge anche per il tramite dell’Oratore) in una duplice funzione: di garanzia e di imposizione a
favore/verso i Fratelli di Loggia.
Come detto - e al di là dei casi in cui siano previste votazioni o deliberazioni specifiche - il M∴V∴ non deve,
nell’applicazione degli Antichi Doveri, della Costituzione e del Regolamento, porsi altro problema che non sia la
rettitudine delle proprie scelte e la loro conformità al dettato normativo e rituale e giammai deve piegare la
correttezza del suo operato all’espressione di una volontà, unanime o maggioritaria, dell’Officina, quando
divergente da quelle Regole.
Per converso, tutti i Fratelli devono avere ben chiaro che il M∴V∴, una volta eletto, è il M∴V∴ di tutta la Loggia
e nessuno può manifestare comportamenti tesi a sminuirne la dignità o l’autorevolezza. Vi sono alcune situazioni
in cui l’operato del M∴V∴ potrà essere oggetto di iniziative di contrasto o finanche disciplinari, ma esse devono
svolgersi – per la massima delicatezza del fatto – nel pieno e integrale rispetto dell’ordinamento interno del GOI.
Fuori da questo non è tollerabile una interdizione dialettica nei confronti del M∴V∴, ovvero un’azione, più o meno
continuata, di critica e confutazione del suo operato, meno che mai inopportunamente trasferita a livelli cui non
compete alcun giudizio o azione solo per soddisfare un desiderio di pubblicità. Eventuali momenti di confronto,
interno alla Loggia, in ordine all’agire del Venerabile, se ritenuti necessari e non procrastinabili, dovranno
comunque svolgersi in Camera di Mezzo e sempre con metodi e linguaggi consoni ai nostri Lavori.
Il M∴V∴, in ogni caso, non è un monarca assoluto e, quindi, non può non condividere e delegare, specialmente
ai Dignitari eletti e al Segretario, tutte le attività che ad essi competono; egli detterà, sì, le linee guida, ma i singoli
dovranno avere le necessarie autonomie; anche nei confronti dell’intero piè di lista egli ha l’obbligo
dell’informazione e della comunicazione di ogni fatto ed evento che competa ai Fratelli di conoscere, sempre in
relazione al grado di ciascuno.
Il M∴V∴ e le capacità iniziatiche: autonomia e obbedienza
È rimarchevole che nell’ordinamento del GOI le facoltà iniziatiche siano attribuite solo ai Maestri Venerabili:
Costituzione e Regolamento non prevedono in alcun modo che altri, nemmeno il Gran Maestro, possano
provvedere all’iniziazione del profano. Ne discende che il M∴V∴ è la massima espressione esoterica/iniziatica
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Manuale
Il Maestro Venerabile
della Libera Muratoria del GOI: le Dignità ad esso superiori (siano di Collegio o di Gran Loggia o di Giunta) lo
sono dal punto di vista volitivo, amministrativo e di rappresentanza dei vari livelli dell’Ordine, ma la più schietta
espressione Tradizionale, quella di iniziare un profano all’Arte Reale, ovvero di compiere la prima, fondamentale
trasmutazione alchemica dell’individuo, resta nell’esclusiva competenza del M∴ V∴ della Loggia.
Da questa distinzione deriva anche l’autonomia esoterica-iniziatica dell’Officina che, però, non va confusa con una
malintesa sovranità/autonomia gestionale e amministrativa. Dal 1717 le Logge hanno stabilito di cedere queste
sovranità alle Gran Logge/Grandi Orienti che hanno dettato regole, rituali, procedimenti uguali per tutti e nei
confronti dei quali le singole Logge non possono opporre alcuna pretesa sovranità, a pena di porsi al di fuori della
Comunione con tutte le conseguenze disciplinari e pratiche che ciò comporta.
In altri termini, il M∴V∴ e con esso la Loggia hanno pieno diritto di lavorare esotericamente secondo il loro
volere ma devono farlo con i rituali stabiliti1; allo stesso modo hanno competenza nella scelta di ammettere un
bussante, la cui votazione avviene in Loggia, ma devono farlo secondo gli iter stabiliti dal Regolamento.
Pur avendo l’Officina ceduto la sua autonomia amministrativa e gestionale, il M∴V∴ resta la figura più
densamente pregna di valore iniziatico, rendendo il suo magistero un passaggio affascinante e indimenticabile nella
vita massonica di qualunque Libero Muratore.
Il M∴V∴ è un quarto grado della Massoneria?
Occorrerebbe un intero volume per trattare la questione della qualità iniziatica del M∴V∴, da alcuni inteso un
vero e proprio quarto grado della Massoneria azzurra. Il tema del contendere si dipana attorno alle caratteristiche
della funzione: le si debbono ritenere indelebili, quindi sostanzialmente aggiuntive rispetto a quelle già acquisite
con l’elevazione a Maestro e quindi mantenute anche dopo la cessazione dalla funzione, ovvero esse sono una
condizione contingente, legata alla permanenza nella funzione, per cui, alla decadenza dal ruolo, nulla permane nel
Maestro che torna a essere ciò che era prima della sua elezione alla carica?
La ritualità Emulation, discretamente diffusa nella nostra Comunione, è certamente assai diversa, in questo ambito,
da quella Giustinianea, perché espressamente prevede una installazione del M∴V∴ con il conferimento di qualità
iniziatiche personali indelebili. In questo Manuale ci riferiremo solamente alla ritualità Giustinianea e, con essa, alle
disposizioni regolamentari e alle prassi del GOI (che non normano specificamente la ritualità Emulation) e alle
nostre fonti di diritto rappresentate dalla Costituzione dell’Ordine. In tema è stato anche pubblicato dalla nostra
Circoscrizione un Quaderno di Approfondimento dal titolo “L’insediamento del Maestro Venerabile”, reperibile sul
sito www.goisicilia.it.
Le caratteristiche
Il M∴V∴ deve predisporsi ad affinare alcune caratteristiche fondamentali, ai nostri giorni, per un efficiente
espletamento del suo ruolo:
- approfondita conoscenza del Rituale, sia in senso letterale, sia in senso simbolico;
- solida conoscenza della Costituzione e del Regolamento dell’Ordine;
- rifiuto degli orpelli e delle sovrastrutture para-rituali a vantaggio della stretta adesione alla sostanza dei
nostri simboli;
- capacità di sintesi e di concisione nei propri interventi e nella conduzione della Tornata;
- capacità di coordinamento e di delega nella gestione dell’Officina e nel rapporto con gli altri Dignitari;
- comprensione dei meccanismi e delle consuetudini che regolano i rapporti con la Circoscrizione e il
G∴O∴I∴;
- capacità di esercitare il proprio ruolo al di là delle convenienze o delle simpatie personali, sia in positivo
sia in negativo;
- conoscenza delle principali norme che regolano la vita associativa dell’Officina nel mondo profano;
- disponibilità ad assolvere gli impegni del ruolo ulteriori rispetto alla vita di Loggia (Collegi, Gran Loggia,
etc.);
- assenza di impedimenti nell’assumere la rappresentanza legale della Loggia e gli altri impegni verso il
mondo profano.
Responsabilità civilistiche e strumenti di approfondimento
Il M∴V∴ per definizione e peculiarità del suo Ufficio è il primo titolare della responsabilità quale rappresentante
della Loggia verso la Comunione e l’esterno; il fatto di essere un ordine Iniziatico non ci esime, dinanzi al mondo
profano e alle leggi dello Stato (che, peraltro, promettiamo solennemente di rispettare), dagli obblighi previsti per
qualsivoglia altra associazione culturale, politica o società di servizi o produzione.
1 Parlando di Tradizione, non può, in ultima analisi, esservi autonomia tradizionale in quanto per la sua stessa definizione la Tradizione è unica
e unitaria e rifarsi ad essa implica la rinuncia all’autonomia; tale indipendenza resta confinata al percorso, non certo alla meta; al significante,
non certo al significato.
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Manuale
Il Maestro Venerabile
In questo segnaliamo:
• Privacy e protezione dei dati: coloro ai quali sono affidate materialmente la custodia e la gestione dei
dati, sono tenuti a conoscere ed osservare le disposizioni di Legge (Segretario), ma il titolare, verso il
mondo profano, è il legale rappresentante (M∴V∴) che non può dichiararsi estraneo ad eventuali criticità.
• Antiriciclaggio e gestione fiscale: come detto sopra, il M∴V∴ deve verificare che chi è delegato alla
gestione economica e finanziaria della Loggia (Tesoriere), rispetti e applichi la normativa di legge; il
M∴V∴ mantiene – in ogni caso – la rappresentanza della Loggia verso gli enti creditizi e
l’amministrazione fiscale: risulterà pertanto sempre lui la “firma” presso la banca (eventualmente
delegando il Tesoriere) e il legale rappresentante da indicare all’Agenzia delle Entrate.
• Emersione dell’attività massonica e rifiuto della segretezza: il legale rappresentante deve porre in
essere tutte quelle attività e quei controlli che impediscano, anche per errori in buona fede, che l’attività
della Loggia e dei suoi aderenti possa risultate occultata o coperta.
Rimandiamo il lettore ad un’attenta lettura del Manuale “Il Segretario – con appendice di Tesoreria” e del
Quaderno di Approfondimento “La Loggia nell’Ambito associativo profano”, ambedue scaricabili dal sito
www.goisicilia.it e di cui Vi preghiamo di svolgere opportuna riflessione con i Dignitari di Loggia coinvolti nei
processi (in particolare Segretario e Tesoriere)2.
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Manuale
Il Maestro Venerabile
•Rappresentanza legale
Aspetti legali e •Gestione economica, finanziaria e fiscale (con Tesoriere)
•Gestione dei Dati sensibili e della Privacy (con Segretario)
civilistici •Trasparenza ed emersione dell'attività di Loggia
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Manuale
Il Maestro Venerabile
Fonti normative
Dalla Costituzione dell’Ordine (ed. 2016)
Art.17: La struttura di Loggia
All’ultimo comma è indicata la facoltà di
nomina del Segretario, che rientra tra i Dignitari
di Loggia. In parte dell’ampia letteratura
massonica, alcuni autori indicano il Segretario
come un ex Ufficiale di Loggia, assurto solo in
tempi più recenti al ruolo di Dignitario.
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Manuale
Il Maestro Venerabile
3 Per il temuto contrasto dell’art. 34 comma b) con l’art. 50 ultimo comma – contrasto a nostro avviso inesistente – si veda il commento
all’art. 50 nel capitolo Regolamenti di Loggia, Periodicità, validità e Convocazione delle Tornate.
4 Il maglietto del M∴V∴ non è cedibile se non per effettivi impedimenti: seppure sporadicamente, abbiamo avuto notizia di sostituzione
del Venerabile, pure in sua presenza alla Tornata, per finalità di mera opportunità o generica cortesia; ad es.: un Venerabile cedette il maglietto
ad un passato Venerabile (nemmeno l’Ex in carica) per consentirgli di iniziare uno suo parente. Lasciamo il commento alla intelligenza del
Lettore.
5 Gli Ufficiali da nominare sono specificamente indicati negli artt. 39 ∼ 47 Reg., cui si aggiungono i seguenti aggiunti: Oratore, Tesoriere e
Segretario; si noti bene, pertanto, che i Sorveglianti NON hanno sostituti, in quanto il 1° è sostituito dal 2° e il 2° verrà sostituito con
designazione estemporanea.
6 Si tenga presente che alcune Dignità prevedono un sostituto appositamente designato sin dall’insediamento del M∴V∴ (Oratore,
Tesoriere, Segretario, come al successivo comma l) e che dovrà essere utilizzato, se presente, in caso di assenza del titolare mentre il 1°Sorv∴
viene sostituito sempre dal 2°: sarà quindi solo quest’ultimo a essere sostituito o se assente o se facente funzioni di 1°, da altro Fratello scelto
dal M∴V∴; in caso di assenza di ambedue i Sorvv∴, per quanto ovvio, si precederà alla loro sostituzione con altri Fratelli; è altrettanto
ovvio che la sostituzione del M∴V∴ assente deve essere svolta dai Sorveglianti titolari e mai dai loro sostituiti.
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Manuale
Il Maestro Venerabile
- l’esecuzione dei provvedimenti non è espressamente limitata a quelli assunti dall’Officina: consegue che
tale obbligo per il M∴V∴ attiene tutte le disposizioni provenienti dalla Comunione la cui mancata esecuzione
costituisce colpa massonica. Ciò significa che il Venerabile non può frapporsi al GOI o al Collegio ritenendo
ingiusto o illegittimo un loro provvedimento, bensì deve darne esecuzione ferma restando la possibilità di ricorrervi
contro – se previsto – nelle sedi competenti;
- è presidente di diritto delle eventuali Commissioni di Loggia che possono essere istituite, di cui nomina i
componenti, così come nomina i Dignitari aggiunti, cariche non previste per il 1° e 2° Sorvv∴;
- l’utilizzo del Tronco della Vedova è nella autonomia del M∴V∴ per il quale non abbisogna di specifiche
delibere della Camera di Mezzo né è obbligato a una
dettagliata rendicontazione. Nel riepilogo contabile di fine
anno, infatti, compare la generica voce “beneficienza” in
uscita. Per contro egli non può promuovere un utilizzo non
conforme dei fondi del Tronco rispetto alle sue finalità che,
come detto, hanno destinazione benefica: il Tronco non può essere utilizzato, ad esempio, per coprire spese
personali, seppure legate all’attività istituzionale, quali rimborsi spese o spese viaggio, ad es. per la Gran Loggia;
nemmeno per spese funzionali di Loggia (cancelleria, riparazioni etc.). siccome nessun controllo formale è
esercitato dalla Loggia (i cui Fratelli possono però sempre rivolgersi all’Ispettore Circ.le che avrà titolo di indagare
sul corretto utilizzo), sta alla buona fede del M∴V∴ di rispettare queste peculiari caratteristiche del Tronco;
- il comma n) è spesso dimenticato: i Fratelli assonnati, depennati o espulsi, devono essere privati della
tessera associativa (quella distribuita in Gran Loggia ogni ano) e si deve pretendere la restituzione di documenti od
oggetti di proprietà dell’Officina a qualunque titolo detenuti dal Fratello7. Questo è compito del M∴V∴ che,
ovviamente, può esercitare anche per il tramite di altri Fratelli ma di cui resta responsabile;
- al comma o) si completa il profilo di rappresentanza legale e di responsabilità civile del M∴V∴ con
specifico riferimento alla gestione fiscale della Loggia: è in forza di questo comma, modificato nella Gran Loggia
del 2016, che la Loggia è impegnata ad assumere rilievo fiscale e a non utilizzare né persone fisiche né persone
giuridiche diverse da se stessa per le attività economiche e finanziarie di sua competenza; Vi rimandiamo alla lettura
dell’Appendice di Tesoriera nel Manuale Il Segretario nonché al Quaderno di Approfondimento La Loggia nell’ambito
associativo profano.
- l’art. 34 sembra concludersi con una ovvietà, ma non è così. Esso attiene alle Dignità e agli Ufficiali di
Loggia e, in combinato disposto con l’art. 20 Reg.8, dispone dell’utilizzo dei grembiuli: Apprendisti grembiule
bianco con bordi bianchi, Compagni d’Arte bianco con bordi verdi, Maestri con bordo rosso e tre roselle, Ex
M∴V∴ con bordo rosso, triplice tau e teorema di Pitagora, M∴V∴ con bordo rosso e triplice tau. La consolidata
abitudine per gli ex-ex-ex…Venerabili di mantenere il grembiule con le tau, come per alcuni di loro di continuare a
portare – peggio! - il grembiule da ex Venerabile (tre tau e teorema di Pitagora), è un vezzo illegittimo e sanzionabile,
oltre a ingenerare un’assurda confusione sia nei Fratelli Ospiti sia e soprattutto in Apprendisti e Compagni. Una
volta cessata la funzione di ex M∴V∴, il Fratello deve riprendere il grembiule da Maestro: quello con le tre roselle.
Vi sono poi Fratelli di Loggia insigniti o eletti a cariche superiori: essi hanno formale diritto di indossare il
Grembiule della funzione e di sedere all’Oriente ma è consentita loro una eventuale scelta in minus: ovvero di
cingere, nella propria Loggia, il normale grembiule del grado/dignità ricoperto in Officina e di chiedere al M∴V∴
di sedere tra le Colonne: è un atteggiamento di umiltà e sensibilità esattamente opposto a quello prima descritto e,
quindi, pienamente accettabile.
7 O non Fratello: perché altrettanto spesso si dimentica che, ai sensi dell’art. 7 Cost. l’espulso perde la qualifica di Fratello:
Art. 7 - Le prerogative del Libero Muratore. Il Libero Muratore, con l’iniziazione, viene riconosciuto Fratello. I Liberi Muratori sono
reciprocamente tenuti all’insegnamento, alla fedeltà̀, alla lealtà̀, alla stima e alla fiducia. Le prerogative si perdono solo con l’espulsione
dall’Ordine.
8 Art. 20 - I Fratelli intervengono alle sedute in abito scuro e guanti bianchi cingendo il grembiule del rispettivo Grado. Essi siedono nel
Tempio al posto che loro compete, rimanendovi durante tutto il corso dei Lavori e mantenendo un comportamento consono alla sacralità̀
del luogo. I Dignitari e gli Ufficiali portano le insegne della loro carica. L’ingresso dei Fratelli nel Tempio avviene ritualmente.
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Manuale
Il Maestro Venerabile
9 Dignitari e Ufficiali Aggiunti sono coloro che vengono chiamati a sostituire il titolare del ruolo in caso di assenza o impedimento; purtroppo
verifichiamo spesso due distorsioni contrapposte: o l’aggiunto è il reale titolare delle attività del ruolo in luogo del Titolare o, in caso di
assenza del Titolare, viene chiamato alla sostituzione un Fratello diverso dall’Aggiunto.
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Manuale
Il Maestro Venerabile
La Tornata
Regolamenti di Loggia, periodicità, validità e
convocazione delle Tornate
Le Tornate, secondo l’art. 50 Reg. devono avere frequenza
almeno mensile e i Lavori sono svolti secondo i Rituali dei
singoli Gradi e la Cost. e il Reg. del GOI. Eventuali
Regolamenti interni di Loggia sono validi se approvati dalla
Giunta del GOI e non possono contenere norme in
difformità: ne consegue che un Regolamento interno
approvato anni addietro e contenente previsioni che si
appalesano difformi a deliberazioni di Giunta o modifiche
successive dell’Ordinamento del GOI, cessano di avere
validità. Per la regolarità di una Tornata è necessaria la presenza di 7 Fratelli e, in combinato con l’art. 18 Cost., dei
sette almeno 5 debbono essere Maestri; in tal caso è necessaria la presenza delle altre Luci se il M∴V∴ è assente.
Questa disposizione può sembrare in contrasto con l’art. 34 Reg., comma a) che prevede che il M∴V∴ assente
possa essere sostituito dal 1° o dal 2° Sorv∴, ma la presente disposizione non è riferita alla genericità dei Lavori,
bensì alla fattispecie della Tornata in numero minimo di sette10.
L’art. 51 del Regolamento dispone quando sia
necessario l’avviso di convocazione della Tornata.
Esso è obbligatorio quando sono previste votazioni
e quando vi sia un Ordine dei Lavori motivato. Può
essere comunque utile rammentare ai Fratelli, con
un congruo anticipo, l’Ordine dei Lavori della
Tornata ventura, anche se esso indica soltanto
Tavole, iniziazioni, eventuali passaggi ai gradi
superiori; per contro, l’espressione di voto in ordine a bussanti, a proposte di passaggi di grado, delibere in CdM
relative al Tesoro etc. deve essere portata a preventiva conoscenza dei Fratelli aventi diritto al voto. Il M∴V∴
deve dare precise disposizioni al Segretario al fine di ottemperare a quest’obbligo; è sempre opportuno trasmettere
le convocazioni all’Ispettore Circ.le ed è obbligatorio dare preventiva comunicazione anche al Collegio per
eventuali Tornate straordinarie.
Per le Tornate straordinarie – in particolare se esse non
hanno carattere strettamente esoterico, quando
ineriscono votazioni e sempre quando sono state
richieste da almeno un quinto dei Fratelli Maestri ex
art. 52 Reg.– devono essere convocate con apposito
avviso. Tranne casi di particolare necessità formale,
può anche non darsi la necessità di spedire una
raccomandata con avviso di ricevimento ma, in tal
caso, si deve inviare una e-mail con obbligo di risposta,
avendo cura di riscontrare che tutti i Fratelli aventi
diritto abbiano accusato ricezione. In caso di votazione è necessario indicare l’argomento che ne sarà oggetto.
Per quanto ovvio, le convocazioni e ogni altra comunicazione inerente l’ordine dei Lavori di Tornate di secondo
o di terzo grado, con particolare riferimento ai temi delle Tavole e ai nominativi oggetto di proposte di passaggio
10 Non a caso il “Legislatore massonico” non è andato a capo, dando a questa previsione di compresenza delle altre Luci una evidente
connessione con la condizione di presenza minima. Per contro, se ammettessimo che l’ultimo comma dell’art. 50 Reg. possa avere una
propria valenza generale e non di specie, ovvero imponga regole da applicarsi anche oltre la circostanza particolare, dovremmo pure ritenere
non obbligatoria la presenza dei cinque Maestri, bastando le sole due Luci e cinque apprendisti, a ritenere valida la Tornata, in spregio al
citato art. 18 Cost.; è pertanto chiaro – anche per rispetto delle facoltà cognitive e logiche di chi ha materialmente redatto il testo del
Regolamento – che questa previsione si applica alla particolare condizione di presenza minima alla Tornata in contemporanea assenza del
M∴V∴. Potremmo anche immaginarne la motivazione implicita: quella di impedire, ad esempio, che pochi Fratelli, in assenza di almeno
due terzi del Consiglio delle Luci tra cui il Venerabile (cariche elettive e rappresentative dell’intera Officina), possano procedere a
deliberazioni o azioni di particolare delicatezza o gravità.
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Manuale
Il Maestro Venerabile
di grado, nonché a votazioni sul Tesoro di Loggia e altri capi riservati a gradi specifici, devono essere inviati ai soli
Maestri e/o Compagni d’Arte, in relazione alla competenza di grado.
Presenze e comportamento
L’art. 21 Reg. chiarisce l’obbligo, per gli assenti,
di rendere giustificazione, se non
preventivamente, almeno entro la Tornata
successiva. La mancata giustificazione è
opportuno sia annotata sulla Tavola Architettonica. Ai fini di una corretta descrizione della presentazione delle
giustificazioni nella Tavola Architettonica, è utile rammentare che il M∴V∴ giustifica i Fratelli…., mentre i
Fratelli di Loggia recano la giustificazione dei Fratelli… in quanto solo il M∴V∴ giustifica. Tranne nel caso in cui sia
manifesta e incontrovertibile la falsità della giustificazione, il M∴V∴ non ha motivo per respingerla o non
accettarla; in tal senso si deve notare che, anche se la giustificazione è presentata e accolta, essa non pregiudica il
computo del periodo di assenza previsto dall’art. 12 Cost., fatta invece salva la durata dell’eventuale pausa estiva
con interruzione dei Lavori che non può essere computata a
tal fine.
L’abbigliamento dei Fratelli deve essere oggetto di richiamo
da parte del M∴V∴ nel caso in cui non sia consono alle
disposizioni dell’art. 20; sono da evitare giacche di colore
chiaro o a fantasia, preferendo l’abito intero di colore scuro.
Nella definizione di abito scuro è implicita la cravatta; allo
stesso modo deve essere indossato obbligatoriamente il grembiule del proprio grado o le insegne della loro carica
o dignità (vedasi nota nr. 5 e commento all’ultimo comma dell’art. 34 Reg.). I Fratelli si siedono in posizione egizia
(ovvero con le mani sulle cosce) e devono evitare chiacchiericci e brusii, potendo parlare solo quando il M∴V∴
concede la parola. Eventuali comportamenti difformi, se reiterati e se comportano turbativa dei Lavori, possono
essere oggetto di intervento come indicato nel commento all’art. 48 Reg.
11Dal Vocabolario on-line Treccani: massonerìa s. f. [abbrev. di frammassoneria, che è dal fr. franc-maçonnerie, der. di franc-maçon; v. massone1].
– 1. L’associazione segreta dei cosiddetti liberi muratori (v. muratore), costituitasi a Londra nel 1717 col fine di realizzare la mutua assistenza
e l’elevazione morale e intellettuale dei suoi aderenti, diffusasi rapidamente nel resto d’Europa e altrove (soprattutto negli Stati Uniti) con
aspetti particolari a seconda dei varî paesi …
12 Lo schema è l’esatta riproduzione di quanto riportato nel Rituale di Primo Grado.
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Manuale
Il Maestro Venerabile
Raccomandiamo di applicare con attenzione questa progressione sia per uniformare i Lavori rituali delle
varie Logge, sia per evitare dimenticanze o ridondanze in cui si tralasciano scadenze amministrative
ovvero si reiterano alcuni passaggi
1) Ingresso rituale del Tempio. 2) Apertura dei Lavori.
3) Lettura della Tavola Architettonica tracciata nella 4) Giustificazione dei Fratelli assenti alla precedente
precedente Tornata: osservazioni e votazione. Tornata, con versamento dell'obolo arretrato.
5) Ricevimento rituale dei Fratelli visitatori. 6) Riti di Iniziazione o di Affiliazione o aumenti di salario.
7) Lettura, senza commento, di eventuali Balaustre del 8) Istruzione del Grado (si ricorda che l’istruzione massonica e
Gran Maestro da parte del Maestro Venerabile, con tutti i dell’Or∴, mentre ai Sorvv∴, ciascuno per la propria
Fratelli in piedi e all'Ordine. Colonna, spetta di vigilare sulle attitudini massoniche dei
Ffrr∴).
9) Lettura e discussione degli argomenti previsti (Tavole o altri temi 10) Esame delle domande di Iniziazione e di Affiliazione;
esoterici). eventuali votazioni relative.
11) Lettura da parte dell'Oratore di eventuali decreti, 12) Proposte per il bene generale dell'Ordine e della
circolari e comunicazioni. Commenti, chiarimenti e Loggia in particolare.
discussioni.
13) Circolazione del Sacco della Beneficenza e del Sacco (questo è il momento in cui proporre la Catena d’Unione)
delle Proposte Tacite.
14) Chiusura dei Lavori. 15) Uscita ordinata dal Tempio.
Gli Ospiti
I Fratelli Ospiti entrano nel Tempio, di norma, dopo la lettura
del Verbale ma l’art. 56 Reg. prevede che quando il Maestro
Venerabile lo ritenga opportuno ed in accoglimento alla
richiesta dei Fratelli visitatori, questi ultimi faranno l’ingresso nel
Tempio insieme ai Fratelli di Loggia. L’art. 57 indica la sequenza
di ricevimento degli Ospiti secondo le Dignità ricoperte: questo
breve elenco è utile che sia in mano al Fratello Maestro delle
Cerimonie affinché egli possa effettuare una chiamata coerente
con le disposizioni regolamentari. L’art. 58 Reg. chiarisce che i
13
Manuale
Il Maestro Venerabile
Fratelli visitatori non hanno diritto al voto, salvo che per l’ammissione di profani, per la regolarizzazione e per
l’ammissione di Fratelli.
Votazioni
Ove si presenti la necessità di deliberare, tale facoltà è
tipicamente riservata ai Maestri. Per quanto ovvio, dobbiamo
distinguere dalle votazioni previste nei vari gradi (ammissioni,
13 Ricordiamo che questo schema non è una nostra costruzione arbitraria, bensì è contenuto nelle pagine di introduzione al Rituale di 1°
grado: quelle poche paginette sono ricchissime di indicazioni ma, purtroppo, scarsamente lette e approfondite.
14
Manuale
Il Maestro Venerabile
già decise in precedenza: per esser chiari, l’art. 61 non può essere usato per imporre una votazione senza
convocazione preventiva quando il problema da esaminare sia già noto prima: l’articolo, infatti, dice nel corso di una
Tornata, chiarendo l’estemporaneità dell’esigenza di delibera.
La procedura successiva è assai chiara: saliti in Camera di Mezzo, dopo gli interventi dei Fratelli, l’Oratore riassume
le varie tesi ponendole in votazione., che avviene con priorità ad eventuali emendamenti soppressivi (casistica
altamente teorica, vista la concreta semplicità delle votazioni di un’Officina). Si vota per prova e controprova,
ovvero favorevoli e contrari e, in caso di parità, il voto del Venerabile prevale.
Elezioni delle Dignità di Loggia e votazioni economiche
o su argomenti di esclusivo interesse dell’Officina,
possono essere convocate quali “di famiglia”, ovvero
riservate ai soli Fratelli (Maestri) di Loggia. In nessun
caso una votazione per bussanti, risvegliandi,
regolarizzandi può essere definita di famiglia, onde
garantire il diritto a eventuali Ospiti di esercitare il
proprio voto come prescritto dall’art. 58 Reg.; seppure per i passaggi di grado gli ospiti non hanno diritto di voto,
non si rinviene nel Regolamento alcuna necessità che tali votazioni qualifichino la Tornata quale di famiglia.
Se la necessità che una discussione prosegua in famiglia durante una Tornata con Ospiti, il M∴V∴ può chiedere a
costoro di coprire momentaneamente il Tempio sino alla conclusione della discussione di famiglia, per poi
riaccoglierli ma, ripetiamo, in nessun caso tale strumento deve essere utilizzato per impedire la partecipazione dei
Visitatori a discussioni o fatti di interesse generale della Comunione, dell’Oriente o delle Logge in genere.
Per quanto ovvio, la lettura di una Tavola Architettonica di una Tornata di famiglia deve avvenire in assenza di
Ospiti che, se presenti, saranno invitati alla temporanea copertura del Tempio.
Per una più ampio approfondimento, rimandiamo alla lettura della Guida Operativa Il Massone vota, scaricabile
dal sito www.goisicilia.it .
15
Manuale
Il Maestro Venerabile
specifico rilievo muratorio, come riferimenti a gradualità, segni, Parole Sacre o di Passo e quanto altro riguardi la
specificità iniziatica.
16
Manuale
Il Maestro Venerabile
Informazione e Comunicazione
La Loggia e la Comunione
Come detto in Premessa, il M∴V∴ è il tramite sia dell’Officina verso la Comunione sia della Comunione verso
l’Officina. Pertanto, egli deve garantire una piena diffusione delle informazioni a tutti i Fratelli, con l’unica
limitazione relativa al grado di ciascuno laddove esse contengano specificità di Grado.
È necessario che il M∴V∴ informi i Fratelli sulle convocazioni e sugli esiti e il contenuto dei Collegi cui deve
partecipare (art. 34 Reg., comma d): in caso di impedimento è necessario che deleghi altro Maestro di Loggia. Le
deliberazioni del Collegio possono essere comunicate anche in 1° grado, in quanto i loro effetti sono pubblici a
tutti i Fratelli, indipendentemente dal Grado, mentre le dinamiche decisionali e gli eventuali aspetti del dibattito
sono di competenza dei Maestri.
Per quanto attiene la Gran Loggia, nel rammentare che la partecipazione è obbligatoria (sempre art. 34 Reg., comma
c) e, in caso di impedimento, la Camera di Mezzo
deve designare o un ex Venerabile o un Dignitario
a sostituirlo, stilando apposito verbale da
trasmettersi alla Gran Segreteria, come indicato
dall’art. 64 Reg.
Riferendo in Loggia dei Lavori di Gran Loggia, il
M∴V∴ deve ricordare sempre che gli stessi si
svolgono, in massima parte, in 3° grado: ne comunicherà quindi a tutti i Fratelli gli esiti, per quanto di interesse
generale, ancorché deliberati in 3°, ma riserverà ai soli Maestri le informazioni sul dibattito, gli interventi e ogni
altro particolare relativo alla Camera di Mezzo. Le stesse relazioni del Grande Oratore, del Gran Segretario e del
Gran tesoriere, svolgendosi in 3°, non devono essere oggetto di diffusione ad Apprendisti e Compagni, mentre
l’allocuzione che il R.mo e Ven.mo Gran Maestro svolge in pubblico può ben essere diffusa a tutti; gli esiti delle
votazioni, ad es. per variazioni del Regolamento o per nomina di Gran Dignitari devono, ovviamente, essere diffuse
a tutti i gradi ma le eventuali dichiarazioni di favore o contrarietà che le hanno precedute saranno riferite ai soli
Maestri.
In conclusione, si ribadisce che ogni informazione in ordine alla vita della Comunione è fondamentale e doverosa
e deve essere diffusa con tempestività e chiarezza.
17
Manuale
Il Maestro Venerabile
Onde evitare fraintendimenti o dimenticanze, è buona prassi che il M∴V∴ dia istruzioni al Segretario di inviare
sempre e comunque una e-mail al piedilista contenente l’ordine dei Lavori della Tornata ventura (di massima con
un anticipo di qualche giorno, una settimana al massimo), indipendentemente dal fatto che vi siano votazioni:
questa abitudine – che consigliamo di assumere pur non rivestendo obbligo normativo – tende a dare opportuna
informazione ai tutti i Fratelli di ciò che si farà nella Tornata successiva.
In relazione all’ordine dei Lavori riferito nella convocazione, specialmente se esso si riferisce a votazioni, la
descrizione dei singoli punti deve essere, sì, concisa ma sempre esaustiva: per intenderci è inutile scrivere
“votazione bussante” ma si dovrà indicare “seconda votazione bussante Mario Rossi”, ovvero “delibera per spese
da sostenere in occasione del convegno su…”, “esame aumento di salario Fratello Luigi Bianchi”, etc.
Le convocazioni dovranno indirizzarsi separatamente ai diversi gradi cui sono rivolte: le Tornate in 1° si indirizzano
a tutto il piedilista, quelle in 2° ai Compagni d’Arte e ai Maestri, quelle in 3° ai soli Maestri.
È incompatibile con la figura del M∴V∴ e con il suo profilo di garante, assunto con la solenne promessa espressa
nella Cerimonia di Insediamento, che egli possa giocare d’anticipo promuovendo improvvise votazioni su passaggi di
grado, delibere economiche, exeat o allontanamenti dai Lavori o altro, senza darne preventiva informazione ai
Fratelli che hanno diritto di potersi svincolare da altri impegni per partecipare quando il tema sia, per loro, rilevante
e degno della massima attenzione.
Analogamente, quando il M∴V∴ riceve,
dal relativo sacco, una Proposta Tacita, può
decidere se darne lettura o meno (sempre
rispettando l’eventuale correlazione con il
Grado in cui si lavora) ma non può arrogarsi
il diritto di annullarla; la discussione,
afferma l’art. 65 Reg., è rinviata a Tornate
successive ma tale rinvio non può essere
differito irragionevolmente o sine die ad
arbitrio del solo M∴V∴ Eventuali casi
particolari in ordine alla necessità di posporne la discussione, siano almeno valutati con il Consiglio delle Luci o
nel Grado di competenza ma il M∴V∴ deve dare informazione ad altri componenti dell’Officina in ordine al
contenuto della Proposta.
La e-mail di Loggia
Cardine della comunicazione da/verso la Loggia è la casella istituzionale sicilia.123@grandeoriente.org il cui uso
deve essere costante e pieno.
Tutte le comunicazioni dell’Officina devono svolgersi per il tramite di questo strumento, senza mai fare ricorso ad
altri indirizzi seppure creati ad hoc su server commerciali (loggia.abcd@libero.it): questo garantisce per il ricevente la
certezza che si tratta realmente dell’Officina e non di altri soggetti; meno che mai si debbono utilizzare account
privati o aziendali.
La titolarità dell’account di posta elettronica è del M∴V∴ che, all’atto dell’insediamento, deve ricevere dall’Uscente
le credenziali di accesso14e immediatamente rinnovarla
con l’apposita funzione presente nel sito. Per svolgere
la propria attività e in dipendenza dell’art. 37 Reg.
comma c) è a formalmente demandatoal Segretario il
disbrigo della corripsondenza in entrata e uscita, di cui
il M∴V∴ viene a conoscenza a seguito della
sottoposizione che gliene fa il Segretario. È quindi
irrituale che il M∴V∴ non conceda al Segretario
l’accesso alla posta elettronica di Loggia ed è altrettanto irrituale che il Segretario nominato non legga la posta
elettronica mentre un altro diverso Fratello sia a ciò stabilmente incaricato in sua informale vece. Essendo il
Segretario un Dignitario di nomina diretta del M∴V∴, è assurdo che egli abbia nominato una persona cui non
riconosce la capacità di svolgere delle normalissime azioni quali la gestione della posta elettronica, affidandola poi
ad altri; situazioni di questo genere, oltre a marcare un profilo di debolezza o di incongruenza nell’attività del
Venerabile, creano conseguenze spiacevoli e spesso disastrose nella gestione dell’Officina.
14La Password, se smarrita o sconosciuta può essere richiesta tramite il nostro webmaster (webmaster@goisicilia.it) o il Segretario del
Collegio (segretario@goisicilia.it).
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Manuale
Il Maestro Venerabile
Altresì la casella istituzionale deve essere opportunamente mantenuta, sia cancellando le email obsolete per
mantenere lo spazio utile a ricevere le successive, sia con una costante sua lettura: la casella, ricordiamo, può essere
anche configurata sul proprio smartphone, consentendo una immediata visualizzazione delle comunicazioni in
arrivo.
Si rimanda alla lettura del Manuale Il Segretario (con appendice di Tesoreria) per tutti i dettagli relativi all’uso.
I Social Networks
I Fratelli sono ovviamente liberi di utilizzare i Social Networks anche per ciò che concerne la loro appartenenza ma
il M∴V∴ deve diffondere e incrementare una corretta informazione circa i limiti di siffatti ambienti virtuali.
Nelle disposizioni della Gran
Segreteria del 25 gennaio 2016
avente per oggetto le norme
sulla privacy, tra l’altro, indica
chiaramente quali
comportamenti siano
esplicitamente vietati in ordine
alla pubblicazione sui social
networks di dati, nomi e
immagini dei Fratelli della
Comunione.
Il principio a base è che nessuno deve essere dichiarato come Libero Muratore senza il suo esplicito consenso.
Si deve purtroppo rimarcare come, seppure in buona fede ma con manifesta ignoranza delle caratteristiche degli
strumenti e delle piattaforme dei social, ci si trovi spesso dinanzi a situazioni aberranti. Facciamo l’esempio di
Facebook: sovente, singoli Fratelli aprono gruppi pubblici denominandoli con titoli di chiaro riferimento massonico;
il gruppo pubblico consente a chiunque, anche se non ne fa parte, di vedere il contenuto del gruppo e i partecipanti;
il gruppo chiuso consente a chiunque, anche se non ne fa parte, di vedere il titolo e l’esistenza del gruppo e chi ne
fa parte, ma non il contenuto; il gruppo privato (o segreto), consente ai soli iscritti al gruppo di conoscere sia
l’esistenza del gruppo sia il contenuto in esso pubblicato.
Aprire un gruppo pubblico o un gruppo chiuso, significa consegnare all’esterno tutti i nominativi, con relativi
profili personali, di Fratelli che vi aderiscono e, nel primo caso, di rendere anche visibili all’esterno i contenuti delle
nostre riflessioni, siano esse riguardanti temi esoterici, sia la vita associativa e il dibattitto interno alla nostra
Istituzione.
19
Manuale
Il Maestro Venerabile
Procedure amministrative
Iniziazione, Regolarizzazione, Riammissione
N.B.: per l’intero esame delle procedure rituali e amministrative relative all’iniziazione, riammissione e
regolarizzazione, si rimanda alla consultazione della specifica Guida Operativa Il Bussante in cui si definiscono
in dettaglio tutti gli adempimenti relativi a iniziazioni, riammissioni, regolarizzazioni etc. e, in via più generale, per
quanto attiene le votazioni, alla Guida Operativa Il Massone vota. In questa sede verranno svolte alcune
riflessioni che attengono specificamente il ruolo del M∴V∴.
Mentre vi rimandiamo a un’attenta lettura della Guida Operativa Il Bussante, è qui opportuno rimarcare alcune
fondamentali responsabilità e accorgimenti del Maestro Venerabile; infatti, l’art. 8/bis Reg. pone nella sua
responsabilità il corretto adempimento di tutte le fasi e impone una Tavola d’Accusa laddove tali obblighi risultino
contravvenuti anche solo in parte.
Il M∴V∴ è quindi il garante sia della correttezza, sia della pubblicità di tutte le fasi dell’iter che deve consentire a
qualunque Fratello della Comunione di venire a conoscenza della richiesta di ammissione (di seguito con questo
termine intenderemo anche le regolarizzazioni e i risvegli), di esprimere le sue perplessità, di esercitare il diritto di
voto e di farlo in segretezza. Il M∴V∴ deve garantire massima informazione15; in particolare:
• verifichi la completezza della domanda di ammissione (mod. A1) e della documentazione a esso allegata,
con il concorso dell’Oratore (art. 3 Reg.)16;
• controlli e garantisca l’affissione (a cura del Segretario) nella Casa massonica del mod. C1/bis (dati
anagrafici e foto del bussante) per almeno sessanta giorni (art. 3 Reg.);
• accolga eventuali informative da altri fratelli della Comunione (art. 5 Reg.), informandone il Consiglio delle
Luci17 e gli stessi Commissari al fine di svolgere le opportune verifiche; e comunichi ad essi le date delle
votazioni, favorendone la partecipazione (art. 8 Reg.);
• prima della votazione (sia della prima sia della seconda, se prevista), dia lettura alla Loggia di tutta la
documentazione informativa ex art. 6 Reg. (con particolare riguardo alle Tavole dei Commissari e a
eventuali informative scritte pervenute da altri Fratelli della Comunione);
• garantisca e imponga, con il concorso dell’Oratore, che la votazione sia assolutamente segreta (art. 8 Reg.);
in essa non è consentita l’astensione;
• consenta e favorisca la partecipazione al voto dei Fratelli Ospiti.
Nel caso in cui siano presenti palle nere, ovvero voti negativi, egli deve riceve la giustificazione scritta entro la
Tornata successiva (art. 8/ter Reg.); se richiesto dal motivante, egli firmerà opportunamente una copia delle
motivazioni per ricevuta ma, allo stesso modo, tali giustificazioni devono essere sottoscritte dall’estensore; egli
potrà respingere le motivazioni fondate su argomentazioni discriminatorie o su generiche illazioni (art. 8/ter Reg.). Le palle
nere non giustificate o giustificate in contrasto con tale definizione, si definiscono date per errore e quindi assimilate
alle bianche. Delle motivazioni egli darà informazione alla Loggia e alla Gran Segreteria ma avendo cura di omettere
quei particolari che possano consentire l’identificazione del Fratello motivante.
Il M∴V∴ conserverà, in busta chiusa e sigillata nel fascicolo del bussante, le giustificazioni (sia accolte sia respinte)
sino alla definitiva conclusione dell’iter18, poi provvederà alla loro distruzione (art. 8/ter Reg.).
Il Regolamento non concede al M∴V∴ alcun potere arbitrario e assoluto in relazione all’accettazione delle
motivazioni: bensì traccia un chiaro iter normativo al cui spirito il M∴V∴ deve rifarsi sempre evitando di assumere
15 Tranne i casi in cui essa non sia dovuta, ovvero: nominativo del Presentatore, nominativi dei Commissari Informatori, nominativi dei
Fratelli che hanno giustificato le palle nere NON devono essere resi noti; unico caso particolare riguarda il Presentatore, il cui nominativo
deve essere reso noto ai soli Commissari informatori in conseguenza del disposto del comma a) dell’art. 4 Reg., che espressamente prevede
che i Commissari controllino la veridicità̀ delle notizie contenute nel “curriculum vitae” del profano, interpellando il presentatore, eventualmente lo
stesso profano, od altri.
16 Il mod. A1 DEVE essere regolarmente sottoscritto dal Fratello Presentatore che assume specifiche responsabilità con la presentazione di
un Profano, normate dall’art. 2 Reg., in quanto garantisca la qualificazione di “uomo libero e di buoni costumi” posseduta dal profano. Inoltre esso deve
essere completo di tutti i dati richiesti e corredato delle necessarie fotografie e certificazioni.
17 Gli estensori di eventuali Tavole Informative negative, estranei alla Loggia, devono essere convocati innanzi al Consiglio delle Luci ex art.
documenti comprovanti la motivazione non possano più essere utilizzati (ad es. in un eventuale processo massonico) a dimostrazione del
loro effettivo contenuto. È quindi sconsigliabile distruggere le motivazioni appena ottenuto il brevetto o, al contrario, appena comunicato
il respingimento, in quanto potrebbe avviarsi un ricorso da parte di chi ritiene essere stato leso il proprio diritto.
20
Manuale
Il Maestro Venerabile
decisioni dettate da “scelte” personali o di Loggia; in questo caso, ancor più che in altri, egli è un garante della
legittimità nel duplice verso, già citato, in Premessa, Loggia/Comunione e Comunione/Loggia.
In calce alla richiamata Guida Operativa Il Bussante v’è una pregevole Tavola del compianto Fratello Morris Ghezzi
in tema di Palle Nere, la cui lettura e la cui diffusione tra i Fratelli di Loggia consigliamo vivamente quale strumento
di prevenzione di dissidi e conflitti in tema di respingimenti. Qui si deve osservare che l’esame delle caratteristiche
del Bussante non può di certo riguardare le sue potenzialità esoteriche e, men che mai, una eventuale approfondita
conoscenza della Massoneria: elementi che non può certo possedere; si deve, bensì, esaminarne il profilo profano
con particolare riguardo alla irreprensibilità morale e sociale, ai comportamenti sul lavoro, in famiglia e nella sfera
amicale, improntati all’equilibrio e alla tolleranza; al carattere equilibrato e alla sincerità con cui si avvicina
all’Istituzione, che deve essere scevra da pruriti dettati dalla curiosità di sapere che cosa si fa lì dentro, mentre è da
considerarsi utile quella sana curiosità rivolta alla scoperta di nuovi orizzonti di pensiero, il desiderio di migliorarsi,
di mettersi alla prova.
La stessa scolarità è poco importante in quanto uomini di elevata cultura possono non avere attitudini al percorso
iniziatico mentre persone assai semplici offrono spesso minore resistenza alla trasformazione interiore.
In sostanza, il vero discrimine è rappresentato dalla risposta alla domanda se egli può, in qualsivoglia modo, nuocere
all’Istituzione una volta entrato: o perché incline a darne un quadro distorto all’esterno o perché rappresenta
elemento di turbativa per i nostri Lavori o perché manifesta caratteristiche di pensiero incompatibili a priori con
la nostra Istituzione; ricordiamo qui quanto riportato all’art. VIII dei Principi Fondamentali per i
Riconoscimenti (contenuti nel volume Antichi Doveri, Costituzione e Regolamento dell’Ordine): Non possono essere accettati
come membri coloro che aderiscono ad associazioni politiche o di altro tipo, che abbiano quale scopo la sovversione della pace e dell’ordine
liberamente e democraticamente costituito della Società̀, o la distruzione della stessa Massoneria. Ogni membro deve prestare la dovuta
obbedienza alla Legge dello Stato nel quale risiede o che gli offre protezione.
Un’ultima raccomandazione ai MM∴VV∴: qualunque richiesta di affiliazione deve essere sempre
portata a compimento, in particolare quelle riguardanti soggetti indesiderabili: solo la conclusione
dell’iter e la redazione del modulo di respingimento C2 attiva l’impossibilità del soggetto di presentare
domanda in altra Loggia o altro Oriente (art. 9 Reg.).
I commissari informatori
La scelta dei Commissari Informatori19 deve rispondere a criteri di neutralità ed equità nei confronti
dell’esaminando, sia esso un profano sia un regolarizzando o riammittendo20: in nessun caso tra i Commissari può
essere designato lo stesso Presentatore. Essi devono essere informati del nome del Presentatore e invitati ad
indagare più sugli aspetti negativi o i dubbi che possono circondare il Profano che sulle sue ovvie caratteristiche
positive; allo stesso modo essi devono – se incontrano il profano, passaggio che l’art. 4 Reg. non rende obbligatorio
– sollecitare in esso tutti i possibili dubbi sulla sua scelta più che invitarlo affabilmente ad entrare, proprio per
saggiarne le reazioni e il sincero convincimento. Il Venerabile deve opportunamente istruirli e pretendere da loro
il massimo rigore. Seppure è utile avviare a tale attività anche giovani Maestri, è sempre opportuno, nella triade dei
Commissari, inserire almeno un Maestro di comprovata esperienza.
È, peraltro, negativo, per un M∴V∴, leggere tre Tavole Informative estremamente positive e ritrovarsi alcune
palle nere nel Sacco, indice che: o alcuni Fratelli non hanno avuto fiducia nel suo ruolo di garante e/o non hanno
avuto il coraggio di assumersi le responsabilità che l’art. 5 Reg. ben delinea21; o che i Commissari Informatori non
hanno saputo svolgere con esattezza il loro ruolo dove l’interrogazione del Presentatore è fondamentale22: se essi
ravvedono che il Presentatore non ha approfondita conoscenza del Bussante o , peggio, ha apposto la firma in
vece di qualcun altro, ne devono dare riscontro nelle loro relazioni. Ribadiamo che essi sono gli occhi e le orecchie del
Venerabile, agendo su suo diretto mandato. Il M∴V∴ raccomanderà ai Commissari, all’atto della designazione, di
sceverare eventuali notizie negative di cui ha avuto notizia dandone riscontro nelle Tavole.
19 Nell’uso comune è invalsa l’abitudine di definirli Tegolatori: nulla di più sbagliato. La Tegolatura (cfr. artt. 46 e 56 Reg.) è l’azione di verifica
dell’appartenenza alla Libera Muratoria svolta su Fratelli Ospiti; l’esame di un Profano non può definirsi in nessun caso quale Tegolatura.
20 La redazione delle Tavole Informative è necessaria in tutti e tre i casi, anche in quello del risvegliando; incontrando un iniziato, i
riserve negative tali da generare una palla nera senza aver segnalato al M∴V∴ quanto di negativo a loro conoscenza; tale comportamento,
tale riserva, espone i Commissari informatori (loro Fratelli di Loggia) al rischio di palesarsi e incontrare una persona non compatibile con
l’Istituzione massonica senza essere preventivamente edotti del rischio che assumono.
22 Il Fratello Presentatore garantisce la qualificazione di uomo libero e di buoni costumi: se il presentato risulta essere privo di tali
caratteristiche per gravi e dimostrati motivi, è opportuno che il Presentatore motivi la propria scelta di candidarlo all’affiliazione.
21
Manuale
Il Maestro Venerabile
Ribadiamo che, qualora siano pervenute notizie di estrema negatività intorno al richiedente, i Commissari non
hanno l’obbligo di incontrare il Bussante (art. 4 Reg., comma b), mentre devono interrogare il Presentatore, a
maggior ragione quando risultino evidenze negative sul presentato.
Il supplemento di istruttoria
L’art. 7 Reg. consente di approfondire eventuali dubbi concedendo un supplemento di istruttoria. In termini
amministrativi, si ricorda che sarà necessario che il Segretario comunichi immediatamente al Collegio le nuove date
di votazione, avendo cura di correggere il C1/bis affisso in Casa massonica e informandone sia l’Ispettore sia
eventuali Fratelli di altre Officine
che hanno redatto tavole
informative ai sensi dell’art. 5 Reg.;
dal punto di vista gestionale, il
M∴V∴ può o affidare o agli stessi
o a nuovi Commissari l’ulteriore
indagine.
Questo istituto normativo ci può
consentire di affrontare con la
massima calma situazioni in cui il
giudizio sul Bussante può
ingenerare contrasti tra opinioni diverse, favorendo gli approfondimenti e lo scambio di informazioni tra i Fratelli,
in luogo di radicalizzare le posizioni in una singola Tornata o votazione.
Il supplemento di istruttoria deve essere disposto a maggioranza dalla Loggia. Qui si pone il problema se a tale
maggioranza si possa pervenire anche con i voti di eventuali Fratelli Ospiti che, come noto, hanno diritto di voto
per bussanti, regolarizzandi e riammittendi (art. 58 Reg.). L’art. 7 dice la Loggia a maggioranza, ma, più avanti, torna
a dire convoca nuovamente la Loggia…per la delibera; poiché nel secondo caso è garantito il diritto di voto degli Ospiti,
per analogia anche la prima definizione di Loggia li ricomprende; a nostro parere, e salva diversa espressione degli
Organi superiori, ove il legislatore massonico avesse voluto escluderli nel primo caso (la delibera sul supplemento
di Istruttoria) avrebbe distinto il caso con la più stringente definizione de i Fratelli di Loggia.
22
Manuale
Il Maestro Venerabile
L’esame dell’aumento di salario deve essere concreto e franco: i Fratelli devono essere sollecitati dal M∴V∴ a
esprimersi con franchezza ed egli può e deve anche valutare se sia il caso di procrastinare il passaggio proposto in
attesa delle opportune maturazioni, in relazione alle evidenze emerse dagli interventi dei Fratelli.
Ritrovare il senso di coerenza del percorso iniziatico evitandone la trasformazione in una sorta di raccolta punti per
conquistare un grembiule secondo una scansione meramente cronometrica, riteniamo sia uno dei principali
obiettivi di un Maestro Venerabile.
Analogamente, in collaborazione con il Tesoriere e il Secondo Sorvegliante, il M∴V∴ deve preoccuparsi che i
Fratelli si mantengano in regola con il Tesoro di Loggia e frequentino l’Officina, provvedendo, attraverso il
Consiglio delle Luci, ad intervenire avviando le procedure di contestazione e, in assenza di risposta, di
depennamento ex artt. 12 Cost. e 17 Reg.; tale regolarità è di certo un criterio fondamentale per accedere
all’aumento di salario che pare assurdo concedere ad un Fratello moroso.
23 Ovviamente il Regolamento dell’Ordine non fa cenno alle conseguenze che tale allontanamento può avere sulla frequentazione dei Riti
di Perfezionamento riconosciuti. Ben sappiamo che la partecipazione ad un Rito trova come presupposto vincolante l’appartenenza
all’Ordine con il grado di Maestro; altresì sappiamo che l’espulsione o l’assonnamento o il depennamento dall’Ordine comportano la
cessazione del diritto di frequentare il Rito cui si è iscritti. Queste sono tutte fattispecie che, nei casi previsti di rientro, prevedono un iter
normato al pari di quello del bussante (domanda, votazioni, etc.). Il semplice allontanamento non muta lo status di Fratello né comporta la
cancellazione dal piedilista o la cessazione dell’obbligo di versare le Capitazioni; non compete pertanto all’Ordine interferire o anche
solamente suggerire ei Riti di perfezionamento quali iniziative assumere al proprio interno.
23
Manuale
Il Maestro Venerabile
irriguardosi; a conclusione dell’iter giudiziario darà piena e immediata attuazione dei provvedimenti assunti (senza
più limitarsi al Grado del giudicato) avendo cura, in caso di espulsione, di rammentare alla Loggia che l’art. 7 Cost.
prevede la perdita delle prerogative acquisite con l’iniziazione, quindi anche della qualità di Fratello. Rammentiamo
che l’espulsione non prevede la riammissione attraverso l’istituto della grazia (art. 32 Cost. lettera o) ma l’interessato
può procedere ai sensi della Delibera di Gran Loggia del 7 aprile 2000 e Decreto 71/GR del 200024.
24In sostanza, una procedura in tutto simile a quella della riammissione ma con preventivo benestare da richiedersi al GOI. Il testo integrale
è a pag. XXVIII del volume Antichi Doveri, Costituzione e Regolamento dell’Ordine, ed. 2016.
24
Manuale
Il Maestro Venerabile
Al di fuori dell’Officina
La sovranità della Loggia
Questa espressione rappresenta un concetto troppo spesso abusato e malinteso, sul quale è necessario riflettere
per alcune righe.
Fin dal 1717, con la creazione della Gran Loggia d’Inghilterra, tutte le Officine che sono costituite sotto una Gran
Loggia o Grande Oriente hanno volontariamente e consapevolmente ceduto a questo Organismo superiore una
parte della loro autonomia. Separiamo, innanzitutto, l’ambito esoterico da quello regolamentare e amministrativo:
la Loggia ha piena sovranità esoterica, ovvero tratta gli argomenti e Lavora nei vari gradi secondo le sensibilità che
sono sue proprie. In tal senso la Loggia, almeno nell’ordinamento del Grande Oriente d’Italia, rimane l’unico luogo
(fisico come metafisico) in cui è possibile iniziare un profano all’Arte, facoltà che non è concessa nemmeno al
Gran Maestro in Gran Loggia. Pertanto tutto quanto attiene il Lavoro iniziatico è di specifica competenza
dell’Officina.
Ma secondo quali rituali si svolgono i lavori esoterici? Secondo quelli licenziati dal Grande Oriente; le procedure
di esame di un bussante si devono svolgere secondo le procedure imposte dal Regolamento dell’Ordine; allo stesso
modo, i principi generali e i metodi del nostro Lavoro – quali che ne siano i contenuti – devono uniformarsi alla
nostra Costituzione25. Fuori da questa sin troppo ovvia ma altrettanto spesso dimenticata tipizzazione, cessa il
concetto di Comunione massonica, aprendosi la strada alla semplice collazione di realtà in tutto dissimili tra loro.
Qualche esempio pratico per meglio identificare il senso di queste affermazioni.
Mancata applicazione delle previsioni del Regolamento in ordine all’esame del Bussante: quale differenza c’è tra
iniziare un uomo di cui non sono state assunte le Tavole informative o non sono state eseguite le votazioni segrete
o non sono state accettate palle nere pur giustamente motivate e l’iniziare una donna? Sono ambedue
contravvenzioni al Regolamento dell’Ordine per cui non possiamo giudicare impossibile l’ultima senza giudicare
altrettanto impossibili le prime e, se sono possibili le prime, perché non può esserlo, in base alla pretesa sovranità
della Loggia, anche l’ultima? Pensiamo anche al Fratello non in regola con il Tesoro cui viene concesso di votare per
l’elezione del M∴V∴ e dei Dignitari: anche se la votazione risultasse plebiscitaria, tale concessione potrebbe poi
essere negata quando si presume che uno o due voti possano essere determinanti in presenza di candidature diverse
e opposte? E se ogni Loggia creasse un suo proprio Rituale, sarebbe domani possibile che si modificassero anche
i segni e il toccamento o le Parole sacre o di passo, o i grembiuli26 colorandoli di giallo, arancio, pois… Quale
possibilità di interazione e di riconoscimento ci sarebbe tra Fratelli di diverse Officine? Lo stesso senso di
Fratellanza, di Massoneria Universale ne verrebbe minato se non distrutto.
Lasciando, quindi la sovranità al contenuto del Lavoro esoterico, ribadiamo che, lavorando sotto gli auspici del
Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, acquisiamo e applichiamo tutte le norme, i rituali e le procedure da
esso previsti e riconosciamo la nostra appartenenza ad esso, attraverso la partecipazione attiva e sistematica alle
assise dell’Oriente, della Circoscrizione e della Gran Loggia, in proprio o tramite delega ma, comunque,
consentendo all’Officina di conoscere, esprimere, riferire tutto quanto attiene i diversi livelli della vita dell’Ordine.
Ribadiamo il concetto di doppia rappresentatività in capo al M∴V∴: della Loggia verso la Comunione e della
Comunione verso la Loggia.
25 Recita l’art. 5 Cost.: il Grande Oriente d’Italia: lavora alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo; osserva gli Antichi Doveri, usi e costumi dell’Ordine;
adotta i rituali conformi alla Tradizione muratoria; apre il libro della Sacra Legge sull’Ara del Tempio e vi sovrappone la Squadra ed il Compasso; segue il
simbolismo nell’insegnamento e l’esoterismo nell’Arte Reale; applica la distinzione della Massoneria nei tre Gradi di Apprendista, Compagno d’Arte e Maestro;
insegna la leggenda del Terzo Grado; non tratta questioni di politica e di religione; inizia solamente uomini che siano liberi e di buoni costumi, senza distinzione di
cittadinanza, censo, opinioni politiche o religiose. Si ispira al Trinomio LIBERTÀ - UGUAGLIANZA - FRATELLANZA
26 Si rilegga anche il paragrafo relativo all’art. 34 Reg., nell’ultimo comma, sull’uso dei grembiuli relativi al grado.
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Manuale
Il Maestro Venerabile
La partecipazione alla Gran Loggia e all’Assemblea (art. 34 Reg., comma c) è un obbligo per il M∴V∴ che, in caso
di impedimento, può delegare un ex Venerabile o un Dignitario di Loggia con apposita delibera della Camera di
Mezzo.
Pur non essendoci alcuna previsione normativa, trattandosi di un impegno obbligatorio correlato al ruolo che
comporta anche una spesa economica non trascurabile (viaggio, pernottamento, vitto), la Loggia, con opportuna
delibera in CdM può anche provvedere all’opportuno sostegno economico delle spese sostenute dal M∴V∴.
L’Ispettore Circoscrizionale
La figura dell’Ispettore Circoscrizionale è normata
da numerosi articoli, ma citiamo qui solo quelli di
interesse per il M∴V∴.
Innanzitutto, l’art 56 Cost. chiarisce che il Corpo
ispettivo della Circoscrizione dipende dal
Presidente della stessa che li presiede e ne coordina e
agevola l’attività. Differentemente dal tribunale
Circoscrizionale, che ha assoluta autonomia e
indipendenza dal Collegio e dal Presidente stesso,
gli Ispettori rispondono ad esso e ne ricevono gli
indirizzi.
L’art. 57 Cost. indica i principali settori cui deve
essere rivolta l’attività ispettiva presso le Logge. È
utile che il M∴V∴ tenga ben presenti questi
ambiti di intervento onde preparare e facilitare la
visita ispettiva e il suo buon esito, anche evitando
quelle incomprensioni in parte dovute al fatto che,
nel lontano passato, la carica ispettiva veniva intesa
più in senso onorifico che sostanziale: dobbiamo
invece guardare all’Ispettore come al primo
consigliere dell’Officina (assistenza e sorveglianza cfr.
art.156 Reg.; collaborazione e consiglio cfr art. 159
27Come già argomentato nel paragrafo di commento all’ultimo comma dell’art. 34 Reg., c’è un solo Ex M∴V∴ di Loggia, ovvero il
Venerabile precedente a quello attualmente in carica. Coloro i quali siano stati MM∴VV∴ in passato, non godono di tale qualifica e non
sono, pertanto, membri di diritto del Collegio Circ.le. Non a caso il Regolamento si riferisce a tale figura sempre al singolare.
28 Possono essere invitati quei Fratelli la cui partecipazione sia ritenuta utile in considerazione degli argomenti da trattare.
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Manuale
Il Maestro Venerabile
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Manuale
Il Maestro Venerabile
Le spese ordinarie relative alla gestione della Casa, approvate dal Consiglio dei MM∴VV∴, sono ripartite sulle
singole Logge secondo i criteri stabiliti e senza necessità di singole deliberazioni mentre i contributi straordinari,
ovvero eccedenti la consueta gestione, devono essere approvati dalle Camere di Mezzo delle singole Logge. Per
capirci con un esempio: la ripartizione del canone di locazione dell’immobile sede dell’Oriente, spesa ordinaria,
viene ribaltato sulle Officine senza che esse debbano provvedere alla sua delibera in Camera di Mezzo; la decisione
di ridipingere i locali e il relativo preventivo, essendo spesa straordinaria, deve essere approvato in Loggia. Possono
presentarsi alcune spese straordinarie la cui necessità sia inderogabile: ad esempio riparazioni urgenti per danni
verso terzi (tipica la rottura di tubazioni con conseguente ammaloramento di pareti o soffitti di altre unità
immobiliari): pur essendo formalmente necessaria la delibera in 3°, è anche ovvio che la necessità della spesa non
può essere respinta; il M∴V∴ dovrà aver cura di spiegare ai propri Fratelli di Loggia che l’eventuale negazione del
provvedimento provocherebbe per l’Oriente gravi responsabilità, non solo economiche, di cui l’Officina potrebbe
essere chiamata a rispondere. È opportuno prevedere, nel regolamento del Consiglio, simili fattispecie e le
metodologie di soluzione di eventuali conflitti.
È qui opportuno anche ricordare che, nella nostra Istituzione, ogni Organismo provvede alla definizione del
proprio regolamento nel suo seno: la Loggia delibera il proprio, il Collegio il suo e la Gran Loggia il Regolamento
dell’Ordine. Analogamente, il Consiglio dei MM∴VV∴ dell’Oriente redige e delibera il proprio regolamento nella
sua assemblea (quella dei MM∴∴VV∴) e non nelle singole Logge. Sarà cura del M∴V∴ assumere, nella fase di
redazione e approvazione del regolamento del Consiglio dell’Oriente, le opportune indicazioni della propria
Camera di Mezzo che non potrà imporre limiti di assoluta rigidità, ovvero dovrà limitarsi a indicare uno schema di
massima, dovendo egli comporre tali indicazioni assieme a quelle degli altri Venerabili che, specularmente,
dovranno avere la medesima elasticità. L’obiettivo sarà quello di addivenire ad un articolato unico e il più possibile
condiviso che, in ogni caso, sarà votato dai singoli MM∴VV∴ senza che essi possano opporre la necessità di
ottenere il benestare della propria Loggia in 3° grado. Ricordiamo, infatti, che il Consiglio non è composto dalle
Logge, ma dai Maestri Venerabili: essi hanno diritto di voto quali rappresentanti delle Officine; in tal senso, ove
anche una Loggia non apprezzi il regolamento sottoscritto dal proprio M∴V∴, non avrà titolo di opporsi in sede
di Consiglio né nei superiori livelli, impedendo alla maggioranza che l’ha deliberato di procedere alla sua
presentazione in Giunta per l’approvazione.
La Giunta potrà proporre modifiche e allineamenti del Regolamento al fine di armonizzarlo con l’ordinamento
nazionale. In tal senso, ove i regolamenti di Consiglio (come quelli di Loggia), pur regolarmente approvati in
passato, contengano clausole non compatibili con successive modificazioni della Costituzione o del Regolamento
dell’Ordine, esse si intendono abrogate o modificate nel senso dettato dalle fonti superiori vigenti.
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Il Maestro Venerabile
invece, deve delegare alle figure preposte statutariamente le attività di loro competenza, come dare delega
sul rapporto bancario al Tesoriere29 per lo svolgimento delle operazioni bancarie.
Variazioni delle cariche
In occasione del rinnovo annuale delle cariche, se le figure interessate (M∴V∴, tesoriere, altre firme
abilitate o delegate) sono variate, si dovranno dare le seguenti comunicazioni:
- all’Agenzia delle Entrate, comunicare la variazione del legale rappresentante (Presidente/
M∴V∴), utilizzando il previsto modulo (barrare la casella di variazione);
- per la Banca, depositare il verbale di nomina (stesso schema del precedente) e recarsi in Agenzia
per depositare le nuove firme.
La gestione economica, finanziaria e fiscale
Il M∴V∴, al di là delle attività svolte dal Tesoriere, è responsabile del regolare adempimento delle
disposizioni finanziare e fiscali vigenti. In particolare – rimandandovi alla lettura in dettaglio dei relativi
Manuali e Guide Operative, nonché dei Quaderni di approfondimento già segnalati – si dovrà aver cura
del rispetto delle normative relative all’Antiriciclaggio e a quelle fiscali.
I reati antiriciclaggio consistono, indipendentemente dalla liceità delle operazioni che possono anche
essere dimostrate nella loro assoluta correttezza, anche nella semplice contravvenzione alle norme che
regolano l’uso del contante o il trasferimento di fondi leciti o la mancata indicazione dell’effettivo titolare
di un’operazione o di un contratto, si ripete: indipendentemente dalla lecita finalità delle operazioni stesse.
Pertanto, ad es., l’utilizzo di un conto corrente non intestato alla Loggia per effettuare i bonifici delle
capitazioni semestrali al GOI comporterebbe l’aver celato l’effettivo soggetto che dispone l’operazione,
con gravi conseguenze sia in termini di presunta segretezza, sia quale contravvenzione alle norme
antiriciclaggio. L’intestazione di assegni a nome del Fratello Tesoriere, per il versamento delle capitazioni
da parte dei singoli Fratelli, assume parimenti rilievo quale contravvenzione alle norme: non parliamo,
poi, se il Tesoriere le versa sul suo conto e provvede da esso ai pagamenti della Loggia a terzi.
Anche un’associazione non coincidente con la Loggia provoca il medesimo effetto, non avendo essa
alcun titolo o rapporto formale di collegamento con il GOI che giustifichi siffatti passaggi di denaro.
Dal punto di vista fiscale. La Loggia può e deve assumere il proprio codice fiscale, comunicando ogni
variazione nella figura che la rappresenta con una semplice comunicazione all’Agenzia delle Entrate che,
ad esempio, un Fratello commercialista può effettuare telematicamente con semplicità.
In ordine a ciò, come dettagliato nel Manuale Il Segretario – con appendice di Tesoreria, è necessario
allineare le nostre attività esoteriche con quelle civilistiche per quanto riguarda la redazione del conto
economico consuntivo annuale. Dopo l’approvazione – ai fini interni e di valore esoterico – in Camera
di Mezzo, è opportuno, in primo grado, annotare a verbale che tutti i presenti (di qualunque Grado)
hanno esaminato e approvato il consuntivo ai fini civilistici nella qualità di soci dell’associazione (attività
dettagliata nei citati Guide, Manuali e Quaderni): in tal modo viene data soddisfazione agli obblighi di
legge. Diamo qui appresso alcuni dettagli.
Qual è il soggetto giuridico?
In forza dell’obbligo di non celare il titolare delle operazioni economiche, il soggetto che agisce è la Loggia massonica aderente al Grande
Oriente d’Italia e lo fa per il tramite del suo legale rappresentante (M∴V∴). Solo essa, infatti, ha titolo e motivo di inviare delle somme al
GOI e al Collegio in ragione delle capitazioni dovute annualmente e pagabili semestralmente per obbligo statutario. Pertanto la costituzione
di associazioni specchio, ovvero entità culturali chiamate con nomi diversi o con il nome stesso dell’Officina, ma con proprio statuto e senza
un’adesione/riconoscimento verso/da il GOI, provoca una sistematica contravvenzione a questo obbligo. È la Loggia, in forza della sua
ricomprensione nel perimetro associativo del GOI quale entità territoriale locale riconosciuta e codificata che le consente di intrattenere
rapporti economici e di affiliazione con lo stesso GOI e di scambiare con esso denaro secondo le previsioni normative in essere.
La denominazione di questo soggetto sarà nella forma: R.L. Titolo distintivo NR ovvero la Loggia Mario Rossi nr. 123 deve essere denominata
R.L. Mario Rossi 123.
Ne discende che la variazione delle persone che, pro tempore, svolgono l’incarico di M∴V∴ e di Tesoriere debba essere prontamente
comunicata: per il M∴V∴ all’Agenzia delle Entrate e alla Banca, per il Tesoriere a quest’ultima.
Per l’attribuzione di dette funzioni si potrà utilizzare il fac-simile di verbale riportato nel Manuale Il Segretario – con appendice di
Tesoreria.
29 Come detto nel Paragrafo Fonti Normative, al capitolo Una raccomandazione sui ruoli dei Dignitari e degli Ufficiali di Loggia, è irregolare
trasferire in capo a Fratelli diversi da quelli titolari delle cariche le competenze del Tesoriere ( come di altri Dignitari di Loggia).
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Manuale
Il Maestro Venerabile
Alcune definizioni in tema di associazione non lucrativa e redazione del rendiconto annuale.
La Loggia sotto il mero profilo profano è un Ente non commerciale di tipo associativo; per tali Enti vi è una legislazione fiscale che
tiene conto del fatto che essi non svolgono abituale attività commerciale, né tanto meno lucrativa, in quanto svolgono la loro attività
istituzionale finanziandosi con somme dei soci; gli eventuali avanzi di gestione non costituiscono utili ma semplici fondi da utilizzare negli
anni successivi (riporto saldo anno precedente).
Per evitare che si dia vita ad attività economiche lucrative in capo all’associazione, la legislazione italiana richiede che le attività debbano
essere svolte in conformità alle finalità istituzionali e che gli apporti dei soci siano uguali per tutti e conferiscano gli stessi diritti.
Obblighi necessari per usufruire dei vantaggi fiscali. Uno di questi obblighi è proprio la redazione del Rendiconto Economico annuale, come
espresso nel D.Lgs n. 460/1997 e nell’art. 90 della Legge 289/2002.
Nella nostra Costituzione non è espressamente indicato perché la Costituzione disciplina gli aspetti dell’associazionismo massonico,
rinviando alla normativa vigente tutte le altre vicende di natura precaria come ad esempio l’adempimento ad un precetto burocratico dettato
dalla normativa fiscale. Appare logico che la mancata previsione rinvii alle norme di diritto e non che si sia esonerati!!
Le Logge, per vedersi riconoscere la non imponibilità fiscale sono tenute a redigere il rendiconto economico e finanziario annuale, non solo
ai fini del 3° comma dell’art. 148, che disciplina i corrispettivi specifici, ma in ogni caso per dimostrare che la propria attività ha tutti i requisiti
della non imponibilità.
Se il rendiconto economico sarà attivo la sua chiusura non genererà un utile (come succede in una comune Azienda), ma ci darà
semplicemente una voce positiva da riportare nel rendiconto dell’anno successivo (il cosiddetto tesoretto di Loggia, da riprendere in carico
all’apertura dell’esercizio successivo).
Assieme ad una sintetica descrizione delle attività svolte, con riferimento alle voci di spesa, il tutto sarà approvato dalla Camera di Mezzo ai
fini interni, e verbalizzato, allegando i due documenti al verbale medesimo. In relazione alle regole associative, che non prevedono
l’esclusione di una parte di soci dalla vita associativa (Apprendisti e Compagni), suggeriamo un ulteriore passaggio, ai soli fini civilistici, in
1° grado.
Il rendiconto annuale
Nulla varia in ordine alla rendicontazione annuale da redigere e inviare al GOI su apposita modulistica (in uno con la descrizione delle
attività svolte). Così anche la titolarità delle decisioni in ordine al Tesoro resta ai Ffrr∴ Maestri e alla Camera di Mezzo che è opportuno, ai
fini interni, approvi il rendiconto annuale e la relazione dell’Architetto Revisore.
Dopo che la Camera di Mezzo avrà approvato il rendiconto ai fini interni, ai fini civilistici riteniamo opportuno che lo stesso subisca un
passaggio in una assemblea dei soci. Per questo è utile che una successiva Tornata sia oggetto di una doppia e contestuale convocazione via
email a tutti i Ffrr∴ in piè di lista: oltre che come Tornata esoterica, quale assemblea dei soci della “RL Mario Rossi 123”, indicando prima e
seconda convocazione31 avendo poi cura di annotare sulla Tavola architettonica della Tornata il seguente testo: “l’Officina, convocata quale assemblea
dei soci della “RL Mario Rossi 123” in prima convocazione ____ e in seconda _____ esamina il rendiconto annuale redatto dal Tesoriere e lo approva ai fini
civilistici con ___ voti su ___ presenti”.
30 Ringraziamo i Ffrr:. Ventura e Cappelletti, della R∴L∴ Hermes dell’Or∴ di Siracusa per il lavoro svolto in tema di fiscalità e
associazionismo e da cui sono tratte molte delle indicazioni dei due paragrafi che seguono. Alcune parti relative all’antiriciclaggio sono state
integrate con normativa bancaria.
31 Prima convocazione in data e orario non precorribile (ore 24:00 del…), seconda convocazione coincidente con data e orario della Tornata.
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Manuale
Il Maestro Venerabile
Voteranno tutti i presenti, indipendentemente dal grado, a ratifica di quanto già definito in Camera di Mezzo. Tale votazione, che non ha
alcun significato esoterico e non sottrae alla potestà dei Maestri quanto a loro compete, può essere utile per allineare il nostro comportamento
ai fini di un eventuale controllo esterno in ordine alla nostra buona tenuta dei libri sociali e del rendiconto annuale.
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