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Calenda (Azione): "Oggi con me in piazza ci saranno tutti i partiti. Obiettivo:


fermare Putin"
Il senatore è l’ideatore della fiaccolata a Roma per la morte di Navalny. "Per la prima volta tutto l’arco parlamentare è
unito nella stessa battaglia". E sulle candidature: aperti a un patto con +Europa, ma non con Italia Viva

Politica Calenda (Azione): "Oggi con me in piazza ci saranno tutti i partiti. Obiettivo: fermare Putin"
PER APPROFONDIRE:

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cardiaco”
ARTICOLO: L’eredità politica di Navalny. Moglie e figlia raccolgono il testimone: "Dobbiamo sconfiggere Putin"

O ggi alle 18,30 i rappresentanti della politica italiana tutta si ritroveranno in piazza del Campidoglio a Roma
con le fiaccole in mano per chiedere di fare luce sulla morte in un carcere in Siberia del dissidente russo
Aleksej Navalny. Le adesioni via via hanno coinvolto, una dopo l’altra, tutte le forze politiche di maggioranza e
opposizione e tutti e tre i sindacati confederali. Dal Pd alla Lega, da Fratelli d’Italia all’Alleanza Sinistra Verdi. Italia
Viva di Matteo Renzi compresa, ed è una notizia visto che a organizzare l’evento è stato Carlo Calenda, ex amico e
oggi nemico per la pelle dell’ex premier ed ex segretario Pd. Un campo largo, larghissimo, con inevitabili
polemiche. "Leggo che anche la Lega parteciperà alla fiaccolata pro-Navalny – scrive ad esempio Riccardo Magi di
+Europa –. Ma caro Salvini, non puoi fare tutte le parti in commedia. Ricordo benissimo quando definivi l’arresto di
Navalny una ‘montatura mediatica”. Un attacco lasciato cadere da Matteo Salvini, che ha invece confermato anche
ieri la presenza: “Assolutamente sì”. Gli organizzatori di Azione gongolano per il successo e smorzano le polemiche.
Così la deputata calendiana Elena Bonetti: “L’Italia unita sta dalla parte di libertà e democrazia”.

Roma, 19 febbraio 2024 – Senatore Carlo Calenda, come leader di Azione è soddisfatto d’esser riuscito
nell’impresa di unire per una volta maggioranza e opposizione nel nome del dissidente russo Alexej
Navalny, morto da recluso in Siberia?

"Nelle altre città europee ci sono già state fiaccolate spontanee. Non è cosa da niente che l’ultimo dei dissidenti
russi venga ammazzato da Putin. Qui in Italia non è successo niente, perciò ci è sembrato giusto proporre una
fiaccolata. Mi pare rilevante che, forse per la prima volta nella storia della Repubblica, si tratti di una
manifestazione che rappresenta l’intero arco parlamentare, tutti i partiti e tutti i sindacati".

Politica Calenda (Azione): "Oggi con me in piazza ci saranno tutti i partiti. Obiettivo: fermare Putin"
Senza sconti alla ferocia di Putin, non sarebbe salubre distinguere il giudizio politico dalle sentenze di
colpa, dato il fresco voto sul ddl Nordio e le relative attestazioni sulla presunzione d’innocenza?

"Navalny è stato detenuto per ragioni politiche oltre il circolo polare artico. Che sia morto al gelo o altrimenti,
stiamo parlando di un omicidio di fatto. Il Presidente Mattarella l’ha detto con grande chiarezza: se muore un
detenuto sotto la tua custodia sei responsabile. Punto. A questo si aggiunge lo scempio di negare alla madre la
possibilità di vedere il corpo. Per chi conosce la storia russa, c’è una violenza che rimanda ai tempi degli zar e dello
stalinismo".

Una manifestazione contro l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia

Si può dire che la dimensione messianica dell’autocrazia russa risale a ben prima di Putin e dell’epoca
sovietica?

"Direi che da Ivan il Terribile in poi ci sono elementi costanti. L’imperialismo verso l’Europa e uno stato di brutalità e
violenza proprio dell’organizzazione sociale e politica russa, con cui ci troviamo ancora oggi a misurarci".

Pensa che la Russia di Putin abbia mire di conquista sull’Europa orientale, come ipotizzano alcuni?

"Putin mira all’ex impero sovietico. Non è un’ipotesi: ha dichiarato lui stesso l’intenzione di riappropriarsi del
territorio venuto a mancare dopo la frammentazione post-gorbacioviana. Sappiamo da report tedeschi e Nato che
l’Estonia è nel mirino. Tanto che Putin ha inserito la premier estone Kaja Kallas tra i most wanted".

Con un Calenda
Politica decimo della spesa
(Azione): militare
"Oggi con Usa,
me in piazza Putin potrebbe
ci saranno tutti i partiti. davvero attaccare
Obiettivo: fermare Putin"un paese Nato?
"Quando ha preso la Crimea abbiamo pensato che si sarebbe fermato lì. Abbiamo fatto sanzioni ridicole e
continuato a comprare energia, sperando che bastasse. Ma, come succede con tutti i dittatori, non averlo fermato
subito ha portato all’invasione dell’Ucraina".

A due anni dall’invasione, non sarebbe ora di un’iniziativa per fermare la guerra?

"L’autodeterminazione dei popoli è un principio della civiltà europea. La libertà è una naturale aspirazione delle
nazioni e il popolo ucraino non mette in dubbio di continuare a lottare comunque. In ciò vanno sostenuti per loro e
per noi. Non possiamo trattare noi sulla pelle degli ucraini, né pensare che disarmandoli si otterrebbe qualcosa di
diverso dalla resa ai russi. Se tollereremo la violazione della sovranità nazionale sulla base dell’esistenza di
minoranze linguistiche torneremo all’Europa dei conflitti nazionali del XIX e XX secolo".

E l’Europa cosa può fare per non stare a guardare?

"Costruire un esercito comune che dissuada l’imperialismo di Putin. Perlomeno coordinare le forze armate: avere
una forza di reazione rapida e uno scudo anti missile. Non è stata l’Unione a frenare finora, ma i singoli paesi.
Adesso, che siamo sotto la pressione, o ci decidiamo a una difesa comune oppure l’Europa va in pezzi. E se accade i
primi a saltare siamo noi, perché il nostro debito non regge un minuto senza l’Europa".

Il 24 febbraio +Europa rilancia la piattaforma per una lista comune europeista delle forze liberali. Lei
ci sarà?

"Io parteciperò in collegamento da Kiev. Quello che non faremo è una lista unica con Italia Viva".

E con +Europa?

"Noi siamo apertissimi. Non ho capito cosa vogliano fare loro. Mi pare che sia un oggetto di discussione interna. Per
parte nostra siamo sereni e confortati dai sondaggi che ci danno sopra il 4%".

Oltre a Navalny, perché non mobilitare la politica anche sulla strage perpetua sul lavoro?

"Su questo io ripeto da sempre che non servono nuove leggi o slogan, ma ispettori del lavoro. Ogni volta che c’è un
fatto di cronaca chiediamo una legge. Ma il problema è che mancano i controlli. Giorni fa ero nella provincia di
Reggio Emilia, dove ci sono 150 mila imprese e 61 ispettori del lavoro. Se vogliamo dare una risposta, assumiamo 5
mila ispettori del lavoro".

© Riproduzione riservata

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