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Università UniCamillus di Roma

MUUMO122 – Discipline storico-letterarie


Anno accademico 2022-2023
Modulo 4: Storia Contemporanea
Corsista: Manzolli Martina

Il Novecento: secolo dei conflitti intensi, ma fugaci

Il XX secolo, comunemente noto come il Novecento, si presenta come un'epoca di


straordinaria complessità e tumulto, definita da una serie di eventi che hanno plasmato
profondamente il destino dell'umanità. In nessun altro secolo, forse, la storia mondiale è stata
così densa di avvenimenti che hanno ridefinito i confini politici, socioeconomici e culturali su
scala globale. Il Novecento è stato un secolo di contraddizioni e contrasti, caratterizzato da
progressi scientifici e tecnologici senza precedenti, ma anche da conflitti devastanti,
cambiamenti socioeconomici importanti, ribaltamento dei valori e messa in discussione delle
certezze che legano gli esseri umani alla propria umanità.
Gli avvenimenti storici che hanno caratterizzato e segnato questo periodo sono stati
pregni di sconvolgimenti e trasformazioni e si sono susseguiti uno dietro l’altro con
un’intensità e una fugacità così importanti da aver associato il Novecento all’espressione
«secolo breve». Questa espressione è stata coniata dallo storico britannico Eric Hobsbawm.
Hobsbawm è noto per il suo contributo alla storia del XX secolo, diventato particolarmente
famoso grazie al titolo di uno dei suoi libri più influenti Il secolo breve: 1914-1991,
pubblicato nel 1994. In questo libro, Hobsbawm analizza il periodo che va dalla prima guerra
mondiale alla fine della guerra fredda, offrendo una prospettiva storica su un secolo
caratterizzato da cambiamenti radicali e trasformazioni epocali. La sua interpretazione della
storia del XX secolo ha avuto un impatto significativo nella comunità accademica e non solo.
Il Novecento è spesso definito come un secolo breve proprio a causa della rapidissima
successione degli eventi straordinari che hanno plasmato il corso della storia mondiale. Si
tratta di un secolo di conflitti, sia nazionali che internazionali: partendo dalla Grande Guerra,
passando alla seconda guerra mondiale e arrivando alla guerra fredda, è immediato
riconoscere come si tratti di un secolo altamente caratterizzato da tensioni, scontri, collisioni.
L’anno con cui Hobsbawm vuol far coincidere la nascita del secolo è, infatti, il 1914,
anno in cui scoppia la prima guerra Mondiale: un conflitto devastante che segna la fine di
un'epoca e l'inizio di una nuova era caratterizzata da cambiamenti radicali e tumultuosi che
hanno profondamente sconvolto e trasfigurato il volto del mondo.
Il primo conflitto mondiale, innanzitutto, segna il crollo di imperi secolari, come
l'Austro-Ungarico e l'Impero Ottomano, e la nascita di nuovi stati nazionali. Nonostante si
trattasse inizialmente di un evento che riguardava solo il continente europeo, ben presto si
trasformò in un conflitto di scala mondiale. Al termine dei contrasti, l'instabilità post-bellica
apre la strada a rivoluzioni sociali e politiche, come la rivoluzione russa del 1917, che porta
alla formazione dell'Unione Sovietica. Questa rivoluzione comunista diventa il punto di
partenza di una lotta ideologica che definirà gran parte del secolo: la guerra fredda tra gli
Stati Uniti e l'Unione Sovietica che si concluderà, appunto, nel 1991 con il crollo di
quest’ultima. Il 1991, non a caso, è l’anno in cui, secondo lo storico britannico, termina il
Novecento.
In mezzo a queste due date che segnano la frattura con i secoli precedenti e l’apertura
a un nuovo sistema economico, politico, sociale e culturale vi sono anche altri avvenimenti
che hanno contribuito a costruire un nuovo paradigma: al termine della Grande Guerra, gli
anni Venti e Trenta sono stati caratterizzati da un periodo di relativa prosperità economica,
conclusasi disastrosamente con la Grande Depressione del 1929. Anche se non si tratta di un
conflitto militare vero e proprio, è una crisi economico-finanziaria che ha coinvolto la
maggior parte delle nazioni, provocando gravi conseguenze sul piano sociale e politico.
Questo contesto contribuisce all'ascesa di regimi totalitari in Europa, come il nazismo in
Germania e il fascismo in Italia, che porteranno allo scoppio del secondo conflitto mondiale
nel 1939.
La seconda guerra mondiale, altro significativo conflitto novecentesco, rappresenta
uno spartiacque nel secolo breve, con la sua devastazione su scala globale e l'orrore
dell'Olocausto. La sua vastità e la sua brutalità hanno provocato la morte di decine di milioni
di persone e hanno portato a cambiamenti fondamentali nelle frontiere nazionali, oltre a
lasciare una profonda cicatrice sulla coscienza globale. La guerra segna anche l'inizio dell'era
atomica, con il lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki nel 1945. Questo
evento introduce una nuova dimensione nel conflitto mondiale che, giunto alla sua
conclusione, lascia il mondo diviso in due blocchi: il blocco occidentale, guidato dagli Stati
uniti, e il blocco orientale, capeggiato dall’Unione Sovietica. Questa nuova situazione di
contrasti è nota con il nome di guerra fredda: un periodo di enorme tensione geopolitica,
militare e ideologica tra le superpotenze nucleari. Da un lato, l’ideologia legata al capitalismo
e all’ideale della democrazia, dall’altro il comunismo e il sistema socialista. Nonostante si
possa considerare come un conflitto a tutti gli effetti, la guerra fredda è caratterizzata da una
mancanza di scontro diretto tra le due nazioni, anche se non sono mancate le tensioni, le
minacce e le competizioni legate a diversi contesti, quali la corsa agli armamenti, le sfide
ideologiche e la rivalità che hanno alimentato la sfida all’influenza globale.
Durante la guerra fredda, il mondo, seppur diviso in due macro-dimensioni, ha
attraversato altri momenti critici che hanno continuato a provocare divergenze, ribellioni,
lotte: gli anni Sessanta, infatti, sono stati contrassegnati proprio dai movimenti di protesta che
invocavano la pace, richiedevano i diritti civili e una miglior giustizia sociale. Tutto ciò è
stato accompagnato da una crescente consapevolezza, legata alla necessità di costruire una
società che si basasse sull’uguaglianza e sull’equità, contrastando fortemente le leggi
economiche e politiche dell’epoca. La situazione non migliora nel decennio successivo: gli
anni Settanta vengono scossi da un’ulteriore crisi economico-politica. La crisi petrolifera del
1973 comporta un aumento dei prezzi del petrolio e una gravissima recessione. A quanto
appena accennato, va aggiunto un ulteriore conflitto militare: la guerra del Vietnam.
Nonostante le tensioni che hanno portato allo scoppio iniziale risalgano agli anni Cinquanta,
la guerra giunge al termine a metà degli anni ’70 quando gli Stati Uniti ritirarono le truppe e
il Vietnam del Sud cadde sotto il controllo del Vietnam del Nord, unificando così il paese.
Gli anni Ottanta aprono lo spiraglio a un cambiamento: il blocco orientale inizia a
sgretolarsi, culminando nella caduta del muro di Berlino nel 1989 che segna la fine della
divisione del mondo in due blocchi contrapposti e l'indebolimento dell'Unione Sovietica, la
quale decade esattamente due anni dopo, nel 1991.
La fine della guerra fredda apre così la strada a nuovi sviluppi e sfide, come la
globalizzazione economica, la diffusione della tecnologia, l’avvento dell’utilizzo di Internet e
dei nuovi sistemi di comunicazione e le preoccupazioni legate all’ambiente e ai suoi repentini
cambiamenti: questi sono i punti cardine che determinano gli ultimi dieci anni del XX secolo.
Il «secolo breve» si chiude con il mondo impegnato in nuove dinamiche geopolitiche, sociali
ed economiche che riflettono le trasformazioni avvenute nel corso di questi anni.
Nonostante l’espressione legata alla dimensione scaturita dal rapido e incessante
susseguirsi degli eventi che lo hanno caratterizzato, il Novecento comprende una serie di
trasformazioni e di sconvolgimenti dalla potenza straordinaria e terrorizzante allo stesso
tempo: è un secolo la cui eredità storica, culturale, antropologica e politico-economica è
ancora capillarmente radicata nella società di oggi. La fugacità degli eventi del XX secolo, si
potrebbe affermare, è direttamente proporzionale alla loro intensità: tutti gli elementi e gli
avvenimenti che in questo breve excursus sono stati presi in considerazione altro non fanno
che alimentare la complessità, la profonda trasformazione e le molteplici contraddizioni che
questo periodo storico contiene al proprio interno, dimostrando e confermando, ancora una
volta, che l’impronta che ha lasciato a livello globale – sia per quanto riguarda le dinamiche
intra-nazionali e inter-nazionali, sia per quanto concerne le singole persone – è talmente
profonda e significativa da costituire un elemento di studio che ancora oggi non è stato del
tutto ultimato nella totalità delle sue sfaccettature.

Bibliografia

Bartolini F., Bruno B., Gagliardi A., L’Europa del Novecento. Una storia, a cura di Leonardo
Rapone, Roma, Carocci, 2020.

Baravelli A., Ottocentonovecento. Manuale di storia contemporanea, Ferrara, Volta la carta,


2018.

Hobsbawm E. J., Il secolo breve 1914-1991, trad. it. di B. Lotti, Segrate, Rizzoli, 2014.

Sitografia

https://www.treccani.it/enciclopedia/novecento_%28Enciclopedia-Italiana%29/.

https://media.fupress.com/files/pdf/16/3940/3940_20320.

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