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Charles de Brosses

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Charles de Brosses,
conte di Tournay
([ʃaʁl də bʁɔs]; Digione,
7 febbraio 1709 – Parigi,
7 maggio 1777), è stato
un magistrato, filosofo,
linguista e politico
francese.

Presidente del
Parlamento di Digione[2],
membro dell'Accademia
delle Iscrizioni di Parigi e
poi dell'Accademia di
Digione, collaborò con
l'Encyclopédie di Diderot
e d'Alembert, dove viene Charles de Brosses in un'incisione
citato 15 volte, in undici di Charles Nicolas Cochin[1].
articoli differenti
(Etymologie, Gamme,
Impératif, Interjection, Langue, Lettre, O, Onomatopée,
Orthographe, Synonyme, Trope). Si occupò di storia antica
e di geografia, portando un contributo rilevante alla scoperta
dell'Australia, e fu tra gli antesignani dell'antropologia e
della linguistica moderne, argomentando in favore
dell'origine naturale del linguaggio e propugnando una
teoria raffigurativa del segno linguistico che anticipa i
moderni studi di fonosemantica. Divenne celebre come
narratore, nell'Ottocento, grazie al diario epistolare del suo
viaggio in Italia del 1739-1740, pubblicato postumo nel 1836.
È la fonte di Marx per il concetto di feticismo (neologismo a
lui dovuto) ed è l'inventore dei nomi "Polinesia" e
"Australasia".

Indice
Vita
Giovinezza
Maturità
Vecchiaia
Opere
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni

Vita

Giovinezza

Charles de Brosses compie i suoi primi studi al Collegio dei


Gesuiti di Digione, sotto la guida del padre Oudin, discreto
italianista e latinista di fama, e in compagnia del conte di
Buffon, futuro autore della Histoire naturelle (1749), al
quale resterà legato in sincera amicizia per tutta la vita. Nel
1723 segue i corsi di Diritto alla neonata (1722) Università di
Digione. Conosce oltre al francese, il latino, l'italiano, lo
spagnolo e l'inglese.

Nel 1730 si laurea in giurisprudenza; il 13 febbraio assume il


posto di consigliere al Parlamento di Digione; frequenta la
Societé litteraire dell'umanista Bouhier; concepisce il
progetto di un'edizione "ricostruita" di Sallustio, che
pubblicherà nel 1777. Nel 1732 soggiorna a Parigi, dove
ritrova i digionesi Crébillon, Piron, Rameau, Melot, Sainte-
Palaye, e soprattutto Buffon, che vi è entrato in contatto con
gli ambienti illuministi. Sabato 30 maggio 1739 parte col
cugino Loppin de Montmort per un viaggio di studio e di
piacere in Italia, che durerà dieci mesi; ad Avignone si unisce
ai due fratelli La Curne de Sainte-Palaye, uno dei quali è un
medievalista notevole; a Roma la compagnia si completa con
i digionesi Legouz de Gerland e Guy de Migieu.

Conosce a Bologna il chimico Beccari e l'astronomo Zanotti,


e il futuro papa cardinal Lambertini, con cui discute del
divorzio del figlio dell'ambasciatore francese, il duca di St.
Aignan, che aveva fatto un matrimonio un po' affrettato. A
Firenze conosce gli abati Cerati e Niccolini, con cui manterrà
un duraturo rapporto epistolare. A Roma, conosce il
Ficoroni e lo zio di D'Alembert, il cardinale Tencin. Si reca a
Napoli ad ascoltare Metastasio (di cui tradurrà qualche verso
nel 1745) e si picca di apprendere il dialetto napoletano.
Impagabile la sua descrizione del male di Napoli ("Dottore,
un suo collega mi ha detto che dovranno amputarlo".
"L'imbecille! Come non vedere che cascherà da sé?") Turista
completo, sul versante enogastronomico fa parecchi
paragoni tra i vini italiani e quelli di Borgogna; sul versante
sessuale, ha divertenti avventure tra cui una, a Venezia, con
la Bagarina, la cui fama aveva varcato le Alpi.

Ad Ariccia, vicino a Roma, si recano a vedere i giochi


d'acqua; rimangono freddini fino al polipriapo, una fontana
con dei corti tubi di cuoio che si drizzano al passaggio
dell'acqua. Il più serio di tutti, Migieu, ne afferra uno e
comincia a schizzare violentemente; la cosa degenera tanto
che devono andare alla locanda a cambiarsi. Indossati degli
abiti asciutti, decidono di fare un giro per il borgo; ma
finiscono di nuovo al polipriapo; essendosi portati solo due
vestiti per uno devono aspettare, ignudi davanti al fuoco, che
questi si asciughino. Assiste all'eruzione del Vesuvio e ai
primi ritrovamenti degli scavi di Ercolano. Rende visita, a
Modena, al vecchio Muratori, che all'epoca lavora alle
Antiquitates italicae Medii Aevi (1738-1742).

Le lettere da Roma denotano scarso interesse per gli aspetti


storico-monumentali della città, per i quali de Brosses rinvia
ad altre guide, mentre si diffondono nella descrizione
dell'ambiente economico e sociale e degli stili di vita della
popolazione, in particolare delle classi dominanti e dei loro
usi mondani, dedicando molta attenzione ai francesi e altri
stranieri residenti. Un altro argomento di grande interesse
per l'ancora consigliere e per i suoi amici è la vita della corte
papale. De Brosses arriva a Roma alla fine del regno di
Clemente XII Corsini, il cui governo trova completamente
delegato al "cardinal padrone" Neri Maria Corsini (e del
quale egli mostra pochissima stima). La morte del vecchio
papa gli fornisce una ghiotta occasione per diffondersi
ampiamente nella cronaca delle cerimonie funebri,
dell'inizio del conclave e delle manovre concistoriali
(integrata da note sintetiche sui cardinali elettori e sulla loro
papabilità), ma il 28 febbraio, prima dell'elezione di
Benedetto XIV Lambertini, de Brosses lascia Roma e si
mette sulla via del ritorno.

Al rientro risistema la raccolta delle lettere del viaggio, di


tono realistico e brillante, per distribuirla agli amici; sarà
pubblicata postuma da Colomb nel 1836, assicurandogli un
posto nella storia della letteratura francese. L'opera fu
lodata, tra l'altro, da Stendhal, nelle sue Passeggiate
Romane.

Maturità

Il 13 gennaio 1741 è fondata l'Académie de Dijon, di


vocazione esclusivamente filosofico-scientifica, che contende
all'umanistica Societé litteraire di Bouhier l'egemonia sulla
vita culturale della città. De Brosses acquista la carica di
Presidente à mortier del Parlamento. Eredita il feudo di
Tournay, assunto a residenza estiva, dove si diletta in
osservazioni al microscopio, e la cui vicinanza a Ginevra lo
mette in contatto con gli ambienti cosmopoliti della città.
Qui conosce tra gli altri Francesco Algarotti (Newtonianismo
per le dame, 1737; Sopra la necessità di scrivere nella
propria lingua, 1750), il naturalista Charles Bonnet e il fisico
e matematico Jean Jallabert, bibliotecario alla locale
biblioteca pubblica, con i quali intratterrà lunghi rapporti
epistolari.

Il 23 novembre 1742 si sposa in prime nozze con Françoise


Castel de Saint-Pierre, da cui riceve in dote un pacchetto di
titoli della Compagnie des Indes. Nel 1744 si oppone a una
decisione del Re, in nome del protocollo e dei privilegi del
Parlamento; gli è comminato un esilio di sei mesi. Nel 1745
comincia la corrispondenza "filosofica" (durata fino al 1769)
con il naturalista ginevrino Charles Bonnet (Traité
d'insectologie, Parigi, 1745; Traité de psychologie, Londra,
1754; Essai analytique sur les facultés de l'âme,
Copenaghen, 1760; Contemplation de la nature,
Amsterdam, 1764-1765; Palingénésie philosophique,
Amsterdam, 1769).

Nel 1746 è nominato membro corrispondente dell'Académie


des Inscriptions et Belles-Lettres di Parigi. Il 3 giugno 1747
legge all'Académie des Inscriptions il primo lavoro di cui si
abbia notizia, gli Eclaircissements sur un ouvrage de
Salluste avec un essai d'explication suivie des fragments qui
nous en restent, contenant l'histoire de la guerre civile de
Lépide, père du Triumvir (stampato in estratti nel volume
XXI, p. 50, della Histoire de l'Académie).

Il 13 giugno vi legge il Mémoire sur la division de l'Empire


d'Assyrie au temps de Sardan I, et sur l'époque du premier
siége de Ninive et de l'établissement de la monarchie des
Mèdes, fixé à l'an 808 avant l'ère vulgaire (stampato nel
volume XXI, p.1 dei Mémoires de l'Académie). Secondo
Mamet (1874: 201sgg.), quest'ultimo è notevole per la
datazione dell'assedio di Ninive (808 a.C.), che sarà corretta
solo di poco dalla decifrazione delle fonti cuneiformi (788
a.C.). Nel 1749 legge all'Académie des Inscriptions il
Mémoire sur la découverte et l'état actuel de la ville
souterraine d'Herculane et les circonstances de son
ensevelissement sous les ruines du Vésuve. De l'état actuel
du mont Vésuve, comparé à son ancien état.

Nel 1750 stampa a Digione per Desventes, in-8°, senza


nome, né luogo, né editore le Lettres sur l'état actuel de la
ville souterraine d'Herculée et sur les causes de son
ensevelissement sous les ruines du Vésuve (tratto dal
precedente; poi in parte confluito in Brosses 1836b: I);
l'opera contiene un elenco completo dei reperti di Ercolano,
tra cui una raccolta di iscrizioni, desunto da un libro di
Marcello Venuti del 1748, il sovrintendente agli scavi
conosciuto in Italia. Il 16 dicembre legge all'Académie des
Inscriptions la Vie de Scaurus. Prince du Sénat (stampato
nei Mémoires de l'Académie, XXIV, 235-261; poi confluito in
Brosses 1777: I). Il 15 giugno 1751 legge all'Académie des
Inscriptions il primo Mémoire sur la matière Etymologique,
où il est traité de ses principes et de son utilité; il 18 giugno,
il secondo Mémoire, où il est traité de la formation
mécanique et naturelle des langues et des organes de la
parole (sottratti alle pubblicazioni dell'Accademia, sono
inoltrati a Diderot per essere attinti nell'Encyclopédie).

Risale a quest'epoca anche il progetto dell'Archéologue ou


dictionnaire universel par racines. Non databile, se non
come posteriore ai Mémoires e anteriore al Traité, è il
manoscritto di uno Specimen etymologicon della mole di un
piccolo in-folio (menzionato nella prefazione editoriale di
Brosses 1801, come circolante in una quarantina di copie,
deve corrispondere ai materiali che De Brosses dichiara di
aver comunicato a Bullet 1754-60). Nemmeno databili sono i
circa 50 ff. titolati Traité de la Parole comme signe des
perceptions et des idées, sive de analogia libri septem;
contenant sous la forme d'un essai de vocabulaire de la
langue organique et primitive, un traité de la
correspondance entre l'esprit et la voix, où l'on découvre les
rapports généraux, établis par la nature entre les premiers
sons organiques et la voix humaine, et les conceptions
idéales de l'esprit humain; rapports fondés sur l'action que
les objets naturels ont sur les sens extérieurs, de là sur les
sens intérieurs de l'homme, et la réaction des sens intérieurs
sur les organes vocaux (entrambi questi mss., menzionati da
Foisset nel 1842, ci sono risultati irreperibili).

Il 17 aprile 1752 è fondata da de Ruffey una nuova Societé


litteraire, cui de Brosses prende parte; in occasione della
pubblicazione delle Lettres di Maupertuis (1752), il gruppo
gli propone di occuparsi della questione di un viaggio di
scoperta nelle terre australi; tra questa data e il 1754 De
Brosses assume la direzione del consesso, lo dota di uno
statuto di tipo accademico e ne muta il nome in Société
physique et littéraire de Dijon. Nel 1753 legge alla Societé
litteraire di De Ruffey Des premières découvertes faites aux
Terres Australes; de l'utilité d'en faire de plus étendues et de
la possibilité d'y former un établissement (letto anche
all'Académie des Inscriptions nel giugno 1754 e sottratto alla
pubblicazione per farvi delle aggiunte).

Il 20 novembre è data lettura all'Académie des Inscriptions


di un terzo testo di argomento etimologico, oggi perduto, ma
con ogni probabilità corrispondente alle Observations sur
les langues primitives citate da Beauzée nell'articolo
Interjection (1765) dell'Encyclopédie. Nel 1754 effettua un
lungo soggiorno a Parigi, dove coltiva contatti negli ambienti
scientifici e letterari (conosce senz'altro Duclos, Diderot,
d'Alambert, Jean-Jacques Rousseau, Maupertuis ed
Helvétius).

Comincia la corrispondenza "bibliografica" (durata fino al


1766) con il fisico e matematico Jean Jallabert, bibliotecario
a Ginevra, che gli procura, oltre ai manoscritti esotici di cui
si occupa nel 1755, le opere di Leibniz (1710; il 1º agosto
1754), di Wachter (1737; il 6 agosto 1755), e di altre fonti del
Traité. Nel marzo del 1755 legge all'Académie des
Inscriptions la Description d'un ancien vase ciselé trouvé
dans le duché de Permie et de quatre manuscrits en langue
et en caractères de Tangut et des Kalmouks, nouvellement
trouvés dans les ruines de la ville d'Ablakit en Sibérie
(stampata nel vol. XXX dei Mémoires de l'Académie; verte
soprattutto sulla collocazione geografica della città di
Ablakit).

Il 2 dicembre legge all'Académie des Inscriptions il Second


Mémoire sur la Monarchie de Ninive contenant la
fondation de Babel, celle de l'Empire d'Assyrie et l'histoire
de Baal I ou Belus Nimrod son fondateur dans le cours du
XXIIIe siècle avant l'ère vulgaire (redatto nel 1753;
stampato nel vol. XXVII, pp. 1–83 dei Mémoires de
l'Académie); vi è contenuta la tesi su Babele poi ripresa nel
Traité (§63). Nel 1756 incontra per la prima volta Voltaire.
Stampa a Parigi, per Durand, i due grandi volumi in-4° della
Histoire des Navigations aux terres Australes, contenant ce
que l'on sait des moeurs et des productions des contrées
découvertes jusqu'à ce jour, et où il est traité de l'utilité d'y
faire des plus amples découvertes, et des moyens d'y former
un établissement; l'opera, cui risalgono i neologismi
Polynésie ed Australasie, avrà un ruolo importante nelle
esplorazioni di Bouganville (1769) e, tradotta in inglese da
Callender (1766-1768), in quelle di James Cook, che
metteranno capo alla colonizzazione dell'Australia (1770).

Nell'aprile del 1757 legge all'Académie des Inscriptions una


Vie de Philippe, prince du Sénat (stampata nel vol. XXVII
dei Mémoires de l'Académie, pp. 406–440; confluita in
Brosses 1777: I e III); sotto l'influenza di David Hume, legge
alla stessa Accademia Du culte des dieux fétiches, c'est-à-
dire des objets terrestres et matériels, animaux ou
inanimés, contenant le parallèle de l'ancienne religion de
l'Egypte avec la religion actuelle de Nigritie, et l'examen
philosophique et critique des causes auxquelles on a
coutume d'attribuer le Fétichisme (prima attestazione del
termine fétichisme); l'Accademia ne rifiuta le tesi e ne vieta
la pubblicazione; la stampa avverrà clandestinamente a
Ginevra nel 1760.

Nel 1758 è depositato l'atto del ballio con cui de Brosses cede
a Voltaire vita natural durante la tenuta di Tournay, che
provocherà tra i due un'aspra contesa di basso profilo, sulla
quale storiografia e giurisprudenza concordano in favore di
De Brosses; la vicenda gli costerà tuttavia il velenoso
risentimento di Voltaire e la conseguente mancata elezione
all'Académie française (1770-1771). Nel 1760 stampa a
Ginevra, per Cramer, senza autore, città, né editore, Du
Culte des Dieux Fétiches ou Parallèle de l'ancienne Religion
de l'Egypte avec la Religion actuelle de Nigritie.

Il lavoro, dissacrante perché prospetta un'origine


materialistica del sentimento religioso, piacerà agli
enciclopedisti, che lo ripubblicheranno integralmente nella
Encyclopédie méthodique (Jacques-André Naigeon [a cura
di], Philosophie Ancienne et Moderne, Paris, 1792, t. II,
pp. 411–457, article "Féthicisme"); Marx, che ne redasse nel
1842 un riassunto manoscritto sull'edizione tedesca,
scoperto nel 1929, ne trarrà il proprio feticismo della merce;
l'edizione moderna si deve a David 1988. A quest'epoca
risale anche il rapporto epistolare con Hume e Diderot,
pubblicato da David (1966).

Nel 1761 scioglie la Societé litteraire di De Ruffey, di cui ha


preso la guida, e la fa confluire nell'Académie de Dijon, che a
sua volta modifica il proprio statuto, accogliendo le materie
umanistiche. Il 5 giugno e il 12 giugno vi legge De la
communication du grand Océan des deux Indes avec les
mers du Nord, vulgairement appelé Détroit d'Anian [oggi
Stretto di Behring]; où l'on traite en détail de l'étendue
réelle du Nord-Est de l'Asie, telle qu'elle est aujourd'hui
connue, et de la fausse étendue qu'on veut donner au Nord-
Ouest de l'Amerique sur le rapport d'une relation
apocryphe de l'an 1640 (rimasto inedito). Il 16 agosto vi
legge Abdication, mort et funérailles de Sylla (stampato nei
Mémoires de l'Académie de Dijon, 1769; confluito in Brosses
1777: I).

L'8 gennaio 1762 legge all'Académie des Inscriptions Le


Périple de l'Euxin, tel que l'on peut présumer que Salluste
l'avait décrit vers la fin du IIIe livre de son histoire, rétabli
sur les fragments qui nous en restent, à l'aide des anciens
écrivains que Salluste a pu consulter et de ceux qui ont eu
son ouvrage entre les mains (stampato nei voll. XXXII e
XXXV dei Mémoires de l'Académie; confluito in Brosses
1777: II; costituisce secondo Foisset 1842 un autentico tour
de force della ricostruzione filologica).

Il 21 gennaio 1763 legge all'Académie de Dijon il I capitolo


del Traité; nel marzo l'opera è considerata completa ed è
approvata dal censore il 30 settembre; il 14 agosto legge il
Mémoire sur le fragment de Sanchoniaton (rimasto
inedito). Il 2 marzo 1764 è aggiunto al Traité il capitolo IV
sulla voce nasale. Morte della moglie (23 dicembre). Il 1º
febbraio 1765 è aggiunto al Traité il capitolo XIII sui nomi
propri. Morte del figlio (29 maggio). In dicembre termina la
stampa a Parigi, per Saillant, dei due voll. in-12° del Traité
de la formation méchanique des langues et des principes
physiques de l'étymologie.
Nel gennaio 1766 una copia del Traité è donata all'Académie
de Dijon. Il 21 marzo vi legge una Dissertation sur l'origine
de la nation et de la langue grecque (oggi perduta). Il 27
maggio legge all'Académie des Inscriptions il Mémoire sur
l'oracle de Dodone (stampato nel vol. XXXV dei Mémoires
de l'Académie; riletto poi all'Académie de Dijon il 16 gennaio
1767). Il 2 settembre sposa in seconde nozze Jeanne-Marie
Legouz de Saint-Seine, da cui avrà ancora due figlie e un
figlio (nato il 13 marzo 1771).

Vecchiaia

Il 6 maggio 1768 legge all'Académie des Inscriptions La


seconde guerre servile ou la révolte de Spartacus en
Campanie (frammenti di Sallustio tratti dal III e IV libro
della sua Storia; stampato nel vol. XXXVII dei Mémoires de
l'Académie). Il 16 marzo 1770 legge all'Académie de Dijon il
Commentaire sur le 50e verset de Sanchoniaton, (relativo
alla storia di Atlante e di Atlantide; rimasto inedito; poi
attinto da Antoine Court de Gébelin).

Il 18 agosto 1771 legge all'Académie de Dijon il Mémoire sur


un peuple nain de l'Afrique (i Quimos del Madagascar; si
basa su informazioni erronee trasmessegli dal naturalista
Commerson, che egli stesso aveva raccomandato e affiancato
al capitano Bouganville). Il 6 novembre subisce un secondo
esilio per disobbedienza al Re (fino al 3 gennaio 1772) ed è
revocato della carica di Président à mortier.

Nel 1772 è fatto cancelliere dell'Académie de Dijon. Il 18


dicembre vi legge la prima parte dell'Essai de géographie
étymologique sur les noms donnés aux peuples Scythes
anciens et modernes (la seconda, l'8 gennaio 1773; stampato
nel vol. II dei Mémoires de l'Académie de Dijon [1774]). Si
tratta di un tentativo di applicazione della teoria del Traité ai
toponimi e agli etnici nordasiatici; secondo Foisset 1842 la
trattazione storica ed etnografica è più apprezzabile di quella
linguistica.

Nel 1775 è reintegrato nella carica di Président à mortier e


poi nominato Primo Presidente (22 giugno). Il 29 febbraio e
il 14 marzo del 1776 legge all'Académie de Dijon una Vie de
Salluste (stampata alla fine di Brosses 1777; più volte
ristampata da altri traduttori di Sallustio)

Nei primi mesi del 1777 stampa a Digione, per Frantin, i tre
voll. in-4° della Histoire de la République Romaine dans le
cours du VIIe siècle, par Salluste; en partie traduite du latin
sur l'original; en partie rétablie et composée sur les
fragments qui sont restés de ses livres perdus, remis en
ordre dans leur place véritable ou la plus vraisemblable. Le
parti originali e quelle ricostruite sono stampate in corpo
diverso. L'edizione, corredata da numerose illustrazioni
storico-geografiche e da un cospicuo apparato di commento,
è molto apprezzata dai critici ottocenteschi. Il 7 maggio
muore in viaggio tra Digione e Parigi.

Opere
Charles de Brosses è autore di cinque libri pubblicati in vita
e di una raccolta di lettere postume:

Lettres sur l'état actuel de la ville souterraine d'Herculée


et sur les causes de son ensevelissement sous les
ruines du Vésuve ("Lettere sullo stato attuale della città
sotterranea di Ercolano e sulle cause del suo
seppellimento sotto le rovine del Vesuvio"), in-8°, ill.,
Digione, Desventes, 1750.
Histoire des Navigations aux terres Australes, contenant
ce que l'on sait des moeurs et des productions des
contrées découvertes jusqu'à ce jour, et où il est traité de
l'utilité d'y faire des plus amples découvertes, et des
moyens d'y former un établissement (http://gallica.bnf.fr/
ark:/12148/bpt6k751404) ("Storia delle navigazioni nelle
terre australi, contenente ciò che si sa dei costumi e dei
prodotti delle contrade scoperte fino ad oggi e dove si
tratta dell'utilità di farvi più ampie scoperte e dei mezzi
per formarvi un insediamento"), 2 voll. in-4°, Parigi,
Durand, 1756.
Du Culte des Dieux Fétiches ou Parallèle de l'ancienne
Religion de l'Egypte avec la Religion actuelle de Nigritie
(http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k106440f) ("Sul culto
degli dèi feticci, o Parallelo dell'antica religione dell'Egitto
con la religione attuale della Negrizia"), Ginevra, Cramer,
1760.
Traité de la formation méchanique des langues et des
principes physiques de l'étymologie (http://gallica.bnf.fr/a
rk:/12148/bpt6k50476b) ("Trattato della formazione
meccanica delle lingue e dei principi fisici
dell'etimologia"), 2 voll. in-12°, ill. Parigi, Saillant, 1765.
Histoire de la République Romaine dans le cours du VIIe
siècle, par Salluste; en partie traduite du latin sur
l'original; en partie rétablie et composée sur les
fragments qui sont restés de ses livres perdus ("Storia
della Repubblica romana nel corso del VII secolo, di
Sallustio; in parte tradotta dal latino sull'originale; in parte
ristabilita e composta sui frammenti che sono rimasti dei
suoi libri perduti"), 3 voll. in-4°, ill., Digione, Frantin,
1777.
[1] (http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k39895g) e [2] (htt
p://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k39896t.r=de%20brosse
s) Le président de Brosses en Italie. Lettres familières
écrites d'Italie en 1739 et 1740 ("Il presidente de
Brosses in Italia. Lettere familiari scritte dall'Italia nel
1739 e nel 1740"), 2 voll., a cura di R. Colomb, Parigi,
Didier, 1836.

Note
1. ^ Il ritratto è posto in antiporta nel primo volume
dell'Histoire de la République Romaine (Dijon, Frantin,
1777).
2. ^ Per questo motivo è spesso noto e citato come
Président de Brosses.

Bibliografia
Luca Nobile, Brosses, Charles de. Traité de la formation
méchanique des langues (https://web.archive.org/web/2
0070812132150/http://ctlf.ens-lsh.fr/n_fiche.asp?num=51
02&mot_recherche=), in «CTLF - Corpus de Textes
Linguistiques Fondamentaux», Paris-Lyon, 2007 -
scheda dell'opera con accesso alle riproduzioni digitali.
Luca Nobile, Charles de Brosses: le basi fonologiche
della conoscenza (https://web.archive.org/web/20061115
085651/http://w3.uniroma1.it/cogfil/fonologia.html), in
«Rivista di filologia cognitiva», Roma, 2005 - breve
introduzione al Traité con traduzione italiana del
Discours préliminaire.
Luca Nobile, Il Trattato della formazione meccanica delle
lingue di Charles de Brosses: un caso di materialismo
linguistico-cognitivo nell'età dei lumi (https://web.archive.
org/web/20070509161725/http://padis.uniroma1.it/getfile.
py?recid=541), in «PADIS - Pubblicazioni Aperte Digitali
Interateneo Sapienza», Roma, 2005-2007 - tesi di
dottorato con traduzione integrale del Traité e ampia
introduzione critica, scaricabile in formato PDF.

Altri progetti
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de Brosses
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Collegamenti esterni

Brosses, Charles de-, su sapere.it, De Agostini.


(EN) Charles de Brosses, su Enciclopedia Britannica,
Encyclopædia Britannica, Inc.
Opere di Charles de Brosses / Charles de Brosses (altra
versione), su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
(EN) Opere di Charles de Brosses, su Open Library,
Internet Archive.
Controllo di VIAF (EN) 59079671 (https://viaf.org/viaf/5907967
autorità 1) · ISNI (EN) 0000 0001 0905 1750 (http://isni.org/is
ni/0000000109051750) · SBN CFIV116828 (https://
opac.sbn.it/risultati-autori/-/opac-autori/detail/CFIV1
16828?core=autoriall) · BAV 495/78350 (https://opa
c.vatlib.it/auth/detail/495_78350) · CERL
cnp00397572 (https://thesaurus.cerl.org/record/cnp
00397572) · ULAN (EN) 500314989 (https://www.get
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