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 IL VERBO PIACERE

Nella forma impersonale, il verbo piacere è usato per esprimere soddisfazione. Regge il caso dativo e quindi
i pronomi indiretti.

Quando affermo:
Mi piace il gelato al cioccolato
significa che
Il gelato piace a me

A me piace lo sport  Mi piace lo sport


A te piace l’italiano  Ti piace l’italiano
A lui piace il mio computer  GLI piace il mio computer
A lei piace molto il suo lavoro  LE piace molto il suo lavoro
A noi piace Roma  CI piace Roma
A voi piace questa canzone?  VI piace questa canzone?
A loro piace la tua nuova macchina  GLI piace la tua nuova macchina

Piacere si usa alla terza persona singolare (con soggetti al singolare o con verbi) o plurale (con soggetti al
plurale):

A Maria piace molto questo libro  Le piace molto questo libro


A Paolo piacciono molto i romanzi storici  Gli piacciono molto i romanzi storici
A Maria e Paolo piace leggere  Gli piace leggere

 IL VERBO PIACERE AI TEMPI COMPOSTI


Ai tempi composti, il verbo piacere si coniuga con l’ausiliare essere; il participio passato si accorda in genere
e numero con la cosa che piace. Se la cosa che piace è rappresentata da un’azione (verbo), il participio resta
invariato:

Ti è piaciuta la lasagna?
Ti sono piaciuti i dolci?
Ti sono piaciute le fotografie della festa?
Mi sarebbe piaciuto incontrarla quando lei era a Roma.

 IL VERBO PIACERE AL PASSATO


Al passato, se si vuole dare un’opinione definita su qualcuno o su qualcosa, si usano sia il passato prossimo
che il passato remoto:

es. Lo spettacolo che abbiamo visto ieri sera ci è proprio piaciuto!

L’imperfetto invece viene usato per esprimere piacere per qualcosa che facevamo abitualmente

es. Quando ero a Parigi, tutte le sere mi piaceva fare una passeggiata dopo cena.

o per introdurre un cambiamento di abitudine o di opinione

es. Prima mi piaceva molto andare in moto ma adesso non mi piace più perché non mi sento sicuro.
 NON MI PIACE e MI DISPIACE
Il contrario di “Mi piace” è “Non mi piace”:

es. Il film non mi è piaciuto.

Mi dispiace, invece, è un modo di scusarsi:

es. Non volevo offenderti: mi dispiace!


 POSIZIONE DELLA NEGAZIONE “NON”
La negazione non si mette prima dei pronomi in forma atona e dopo quelli in forma tonica:

Non mi piace
A me non piace

 NON MI DISPIACE
Usato alla forma negativa, il verbo dispiacere significa “piacere abbastanza, ma non in modo esagerato”:
es. Lo sai che quella pizzeria non mi dispiace affatto? (Non è la mia preferita, ma è abbastanza buona).
es. Volete fare una pausa? L’idea non mi dispiace affatto, ma dobbiamo aspettare ancora 10 minuti.

L’avverbio affatto in questo caso ha una funzione rafforzativa.

 PIACERSI
Alla forma riflessiva, il verbo significa “essere molto soddisfatto di se stessi” .

Lei si piace. = Lei piace a se stessa.

 PIACERE, AMARE e VOLERE BENE


In italiano, il verbo amare si usa per indicare una relazione molto forte con un'altra persona:

es. Mario ama Valentina.

Usare il verbo amare al posto di piacere, è un anglicismo e, se è possibile, dovrebbe essere evitato:

Cesare ama il suo lavoro  A Cesare piace moltissimo il suo lavoro

Una persona, vuole bene a un’altra se la sua amicizia è profonda e caratterizzata da un forte affetto. Usare
il verbo amare, in questi casi, può generare fraintendimenti:
Paolo ama Federica significa, senza dubbio, che fra loro c’è una relazione d’amore.
Paolo vuole bene a Federica significa, invece, che loro sono amici o che c’è una relazione d’amore non
particolarmente profonda.
Per lo stesso motivo, un figlio vuole bene alla propria madre, al proprio padre o ai propri fratelli e sorelle.
È però corretto dire “Ama il prossimo tuo come te stesso” e “amare Dio” come recita la preghiera della
sera:

Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore.


Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno.
Perdonami il male, oggi commesso e, se qualche bene compiuto, accettalo.
Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli.
La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.

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