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. Gerarchia di interessi e valori artistica immense possibilità, data la coerenza tra contenuto e mezzo
di comunicazione” 1963 Carlo Ludovico Ragghianti
. Predilezione per slogan facili
. Assecondare la pigrizia e la passività del pubblico
⟶ Ragghianti non mira a una divulgazione noiosa ma auspica all’apertura della televisione a una comunicazione aperta a una
pluralità di voci; la televisione deve imparare a mediare, far raggiungere un accordo tra cultura e comunicazione
Assimilazione
La Televisione si trova costretta a riprendere ciò che è fuori di sé per farlo proprio, per trasformarlo in un suo prodotto, non si
fa piegare alle esigenze degli altri dispositivi o delle discipline che trasmette; essa combina e distribuisce immagini, suoni,
prodotti, eventi, situazioni. La TV ha proprie regole, è un ingranaggio che adotta opzioni e stratagemmi comunicativi nei quali
mischia intenti didattici e mercantili.
. Per un verso si china all’oggetto che si propone di mediare : si limita a dire qualcosa di un quadro, scultura ecc
. Per un secondo verso si ispira a logiche/normative che fanno parte del sistema comunicante, che possono prescindere
dall’organizzazione del referente comunicato.
L’arte smarrisce la sua aura e viene inglobata per far parte della quotidianità degli spettatori, si dissolve in un flusso continuo.