Sei sulla pagina 1di 5

STORIA MILITARE

La Guardia Svizzera

Magg. Alberto Zanetta


Stato Maggiore Difesa

L
a guardia svizzera è da secoli il simbolo della prio quando veniva posta la prima pietra della nuova
fedeltà che vigila armata le austere entrate della basilica di San Pietro.
residenza papale. Le origini del corpo sembrano L’ingresso dei soldati elvetici è ricordato nel Diario
controverse e in realtà più voci dicono che Sisto IV, il di Giovanni Burcardo, il celebre maestro delle cerimo-
Papa che affermò a Roma lo spirito attivo e rinnovato- nie di Giulio II. Dal manoscritto si apprende che avven-
re del Rinascimento, fosse stato il primo ad assoldarlo. ne il 22 gennaio. Entrarono in 150 per Porta del Popo-
Ritengono, infatti, che nel 1476 egli inviò un proprio lo dopo essere stati arruolati da von Hertenstein cubi-
legato a Basilea e nel 1479 si mise in relazione con gli culario pontificio e decano del capitolo lucernese. Il loro
Elvetici. Spettò tuttavia a Giulio II, il secondo Papa capitano era Gaspare de Silenen patrizio di Lucerna.
della Rovere, dare il via alla tradizione gloriosa delle Sappiamo anche che il denaro occorrente per le prime
guardie svizzere. Egli nel 1503, anno stesso in cui fu spese, ammontate a 490 ducati larghi e a 970 ducati
eletto, invitò i cantoni dell’Elvezia ad inviare a Roma comuni, era stato anticipato dalla celebre ditta bancaria
deputati per la redazione di un trattato, sottoscritto nel dei fratelli Fugger. Giulio II non si accontentò sola-
1505, in base al quale il Papa ottenne una compagnia mente della guardia del corpo. Egli ottenne anche trup-
permanente di 200 svizzeri per la guardia della sua per- pe di combattimento acquistando i servigi del bellicoso
sona e dei suoi successori. Ciò avveniva nel 1506, pro- vescovo di Sion, Matteo Schinner, cui diede poi la por-

43
La Guardia Svizzera

Messa della Guardia

pora e nel 1512, inviò lo stocco e l’elmo, onori allora muro che collegava il Vaticano a Castel Sant’Angelo.
riservati ai principi. Infine, accordò agli Svizzeri l’ambi- Attraverso Ponte Sisto, lanzichenecchi e spagnoli pene-
to titolo di “defensores libertatis Ecclesiae”. trarono nella città dando libero sfogo a ogni sopruso,
Leone X nel 1514 confermava la Pretoriam cohor- ruberia, sacrilegio e massacro; furono manomesse perfi-
tem, ma essa doveva assurgere ad una grande importan- no le tombe dei Papi, compresa quella di Giulio II. Non
za morale sotto il terzo comandante e cioè sotto c’è da meravigliarsi di tutto questo, perché l’esercito
Gaspard Roust. Con Gaspard Roust entriamo in una imperiale e, in particolare, i lanzichenecchi di Frund-
delle pagine più sanguinose e delle scene più dramma- sberg erano animati da uno spirito di crociata antipapi-
tiche della storia di Roma Papale, il tristemente famoso sta. Conciso ed esatto il giudizio del priore dei canoni-
“Sacco di Roma”. La mattina del 6 maggio 1527, dal ci di S. Agostino emesso allora: “Malifuere Germani,
suo quartiere generale nel convento di S. Onofrio sul pejores Itali, Hispani vero pessimi” - i Tedeschi furono
Gianicolo, il capitano generale Borbone diede il via agli cattivi, peggiori gli Italiani, pessimi gli Spagnoli. Oltre
assalti. In uno di questi, alla Porta del Torrione, mentre al danno irreparabile della distruzione di reliquie, in
dava la scalata alle mura, egli stesso fu colpito a morte. pratica con il Sacco di Roma è andato perduto anche un
Dopo un momento di esitazione, però, i mercenari spa- tesoro d’arte inestimabile, ossia la maggior parte dell’o-
gnoli sfondarono la Porta del Torrione, mentre i lanzi- reficeria artigiana di chiesa. Il 5 giugno Clemente VII si
chenecchi invadevano Borgo S. Spirito e S. Pietro. La arrese e accettò pesanti condizioni:
guardia svizzera, compatta ai piedi dell’obelisco, che - abbandono delle fortezze di Ostia, Civitavecchia e
allora si trovava vicino al Campo Santo Teutonico e le Civita Castellana;
poche truppe romane resistettero disperatamente. Il - la cessione delle città di Modena, Parma e Piacenza;
comandante, ferito, fu trucidato dagli spagnoli sotto gli - il pagamento di quattrocentomila ducati.
occhi della moglie. Dei 189 svizzeri membri della guar- La guarnigione papale fu sostituita con quattro
nigione se ne salvarono solo 42, cioè quelli che all’ulti- compagnie di tedeschi e spagnoli; alla soppressa guardia
mo momento, al comando di Hercules Göldli, avevano svizzera, subentrarono duecento lanzichenecchi che, di
accompagnato Clemente VII nel suo rifugio di Castel fatto, diventarono i carcerieri del Papa. Il Papa ottenne
Sant’Angelo; il resto cadde gloriosamente sui gradini che gli svizzeri sopravvissuti fossero inclusi nella nuova
dell’altare maggiore di S. Pietro. La salvezza di Clemen- Guardia, ma di loro solo dodici accettarono, gli altri
te VII e dei suoi uomini fu resa possibile dal “Passetto”, non vollero avere niente a che fare con gli odiati lanzi-
un corridoio segreto costruito da Alessandro VI sul chenecchi. Passata la terribile bufera del Sacco, Cle-

44
La Guardia Svizzera

Uniformi d’epoca

Giuramento della Guardia

mente VII fu più volte sollecitato dai romani a ricosti- fece edificare presso i quartieri degli Svizzeri del Vatica-
tuire la fedele guardia, anzi essi si offrirono di contri- no la chiesa dei loro protettori SS. Martino e Sebastia-
buire alla spesa dell’ingaggio. Il papa Mediceo, causa la no. A Pio V dobbiamo, inoltre, molte raffigurazioni
larvata opposizione di Carlo V, non ottemperò tuttavia delle guardie svizzere, soprattutto negli affreschi della
a tale richiesta. La situazione mutò col successore di Biblioteca Vaticana e così per mezzo di esse, è possibile
papa Clemente. Nel 1542 Paolo III riprendeva al suo valutare l’evoluzione subita dalla divisa da Clemente
servizio 600 confederati e li ripartiva ugualmente tra VII a Sisto V, evoluzione che dimostra come la corte del
Roma, Firenze, Bologna e Ancona. Questi ultimi però, Papa sapesse mantenere il gusto tipico dell’età rinasci-
furono arruolati per un periodo temporale di soli tre mentale. Anche nel seicento e nel settecento la Guardia
anni. La ricostituzione vera e propria fu decretata da continuò a godere il favore e le cure dei pontefici, Urba-
Paolo III il 3 febbraio 1548 con una guarnigione di 225 no VIII, ad esempio, costruì il quartiere e le case per le
uomini in un momento di altissima tensione delle rela- guardie stesse nell’angolo orientale del palazzo papale.
zioni tra il Papa e Carlo V. Pio IV, nel 1561, sottoscris- Questo ampio quartiere fu in seguito ristretto da Ales-
se con la guardia svizzera i “Capitala”. In particolare, il sandro VII nel costruire il colonnato di Piazza S. Pietro.
primo articolo tratta degli stipendi e del soprassoldo, sia Quando giunsero i tempi bui dell’occupazione francese
nel caso di viaggi del Papa sia nel caso di guerra, si su Roma, la guardia svizzera mostrò ancora una volta il
accenna alla garanzia dello stipendio durante le malat- suo spirito di sacrificio e di fedeltà. Nel 1798, in segui-
tie, si regola il congedo e il “costume”. Pio V, al fine di to alla prigionia di Pio VI, fu dispersa e, ricostituita nel
testimoniare la grande importanza che rivestiva per lui 1800, fece buona figura il 22 novembre 1801, quando
la lotta contro il mondo islamico, decise di farvi parte- Pio VII in solenne corteo si recò a S. Giovanni Latera-
cipare la sua stessa guardia del corpo. Un primo drap- no per prenderne possesso. Dopo nuove sciagure, Pio
pello di dodici uomini partì per Cipro e quasi tutti vi VII tornò nel 1814 e affidò al colonnello Carlo Pfyffer
morirono da eroi; un altro drappello seguì a Lepanto d’Altishofen l’incarico di ricostituire il corpo. Più volte
Marcantonio Colonna e undici fecero ritorno parteci- si succedettero nel comando di padre in figlio i Pfyffer
pando al suo trionfo. È utile ricordare che il loro capo d’Altishoten di Lucerna, stirpe di guerrieri che diede
Hans Rolli strappò al nemico due stendardi che venne- alla Francia il celebre colonnello che permise a Carlo
ro portati a Roma e da Roma vennero poi donati all’ar- IX, nell’ardita ritirata su Meaux, di sfuggire di mano agli
senale di Lucerna ed oggi ancora si conservano nel Ugonotti.
museo federale di Zurigo. Lo stesso Pio V, nel 1568, Leone XII, nel 1824, consolidò l’assetto della Guar-

45
La Guardia Svizzera

dia, mediante la stipula di una convenzione con il ticolari spadoni, due dei quali hanno la forma serpeg-
governo di Lucerna, che ne stabiliva gli effettivi in 200 giante. Questi sottufficiali rappresentano i Cantoni
unità. Tale convenzione, con lievi modificazioni, è svizzeri cattolici che si segnalarono nella difesa della S.
ancora vigente ai nostri giorni. Sede.
Un particolare accenno meritano gli eventi svoltisi a
Roma nel novembre del 1848, durante i quali la Guar- La divisa attraverso i secoli
dia si prodigò in una difesa piena di abnegazione e di
pericoli. Il comandante stesso, Saverio Meyer di Sulle divise dei primi Svizzeri accolti da Giulio II
Schauensee, rischiò di morire durante gli scontri con i non abbiamo notizie dalle cronache e questo porta a
rivoltosi. Nel 1878 Leone XIII stabilì l’organico in 123 ritenere che dovevano essere vestiti come tutti gli altri
uomini. Secondo tale disposizione si ebbe un capitano soldati dell’epoca. L’unica cosa certa è che gli Svizzeri
col grado di colonnello, un sottotenente col grado di erano vestiti a spese del Papa. Le loro armi erano l’ala-
maggiore, un cappellano col grado di capitano di prima barda e la spada e avevano le spalle, il petto e le braccia
classe – con titolo di monsignore e dignità di prelato coperte da una corazza metallica. Nel 1500, in genere,
domestico - una guardia mastro segretario capitano, un i soldati portavano un farsetto o giubbone, stretto alla
giudice capitano, un tenente capitano, un sergente vita, che terminava davanti con delle punte nell’orlo
maggiore col grado di tenente, sette caporali, due ser- sotto la cintura; oppure indossavano il saio che arrivava
genti maggiori, due portinai, cento alabardieri e due fino al ginocchio. Sia il farsetto che il saio erano senza
tamburi. Nella fausta circostanza del giubileo di Leone colletto: il collo, nella maggior parte dei casi, veniva
XIII, il 3 marzo 1903, la guardia svizzera rivestì le arma- lasciato libero, come risulta da una miniatura della
ture di ferro, corazze, bracciali ed elmi che non aveva Biblioteca Vaticana, dove von Silenen, all’ingresso
più indossato da trentadue anni, e cioè dalla festa di S. trionfale di Giulio II a Bologna, è raffigurato a collo
Pietro e Paolo del 1870, ultimo pontificale solenne nudo. Nella parte rigonfia delle maniche e dei calzoni
pubblicamente celebrato da Pio IX. Si ripristinò in potevano essere applicate delle bande variopinte sciolte,
quella circostanza anche l’uso che quando il Papa è por- ossia cucite solo alle due estremità. Spesso i diversi colo-
tato in “sedia gestatoria” ovvero sul “talamo”, per le pro- ri di queste bande erano usati dai capitani di ventura per
cessioni del Corpus Domini, sia preceduto dal capitano distinguere una compagnia dall’altra. Per quel che
e dagli ufficiali delle guardie svizzere e scortato lateral- riguarda le calze, esse arrivavano, in genere, al ginoc-
mente da 6 sottufficiali che sulle spalle sostengono par- chio. Questa maniera di vestire era stata portata in Sviz-

46
La Guardia Svizzera

zera dai mercenari confederati che tornavano dalle loro gradi, introdusse il colletto bianco al posto delle gorgiere
campagne militari in Italia. L’uniformità di vestito e di più o meno increspate e fece modellare la corazza secon-
armamento dei soldati confederati sarà raggiunta, però, do le stampe dei tempi passati. Soltanto per l’uniforme di
solo a metà del 1800. gala sono previsti una vistosa gorgiera, guanti bianchi e
Raffaello nella sua “Cacciata di Eliodoro” nelle Stanze morione di metallo chiaro con pennacchio di struzzo,
Vaticane, attorno a Giulio II, rappresenta alcuni soldati bianco per il comandante ed il sergente maggiore, viola
dalla guardia svizzera che portano dei calzoni ampi e corti scuro per il tenente, rosso su morione nero per gli alabar-
fino al ginocchio e il farsetto che arriva al bacino. Oltre al dieri e misto, giallo e nero, su morione nero, per i tam-
saio era portato anche il saione che arrivava, invece, fin buri. Nel morione, a destra e a sinistra, è raffigurata a
sotto le ginocchia. In tempo di pioggia o di freddo, s’in- sbalzo la quercia dei della Rovere. I colori che danno
dossava la giornea di panno nero, ampio mantello senza tanto risalto all’uniforme della Guardia sono quelli tradi-
maniche aperto sui fianchi e legato da cordoncini blu, che zionali dei Medici: blu, rosso e giallo, a cui si lega molto
copriva davanti e di dietro. Oggi la giornea portata dagli bene il bianco dei guanti e del colletto. La divisa dei gior-
Svizzeri è di colore blu molto scuro. Gli ufficiali, in cir- ni feriali, invece, è completamente in blu. Lungo i secoli,
costanze particolari indossavano sopra il saione un robo- dunque, ci sono stati dei cambiamenti nell’uniforme,
ne che arrivava fino al ginocchio. Così è raffigurato anche se, alle volte, si è trattato solo di piccoli particolari.
Gaspard Roust nel quadro della crocifissione a S. Maria Comunemente la paternità di quest’uniforme si fa risali-
in Campo Santo Teutonico. La stoffa usata era, in gene- re a Michelangelo, ma sembra che egli non se ne sia mai
re, di lana. Clemente IX (1667-1669) concesse al Con- occupato. Chi, invece, ha avuto maggiore influsso nello
servatorio delle ragazze mendicanti, dove si lavorava la sviluppo di quest’uniforme è stato certamente Raffaello
lana, l’esclusiva di fornire i tessuti per vestire la Guardia. che, con le sue pitture, ha influenzato e diffuso il gusto
Con Leone X la divisa della guardia, al giallo e blu dei del Rinascimento italiano.
della Rovere, aggiunse il rosso, in modo da formare i
colori dei Medici. Per quel che riguarda il copricapo, esso Compiti attuali
era molto vario, all’occorrenza un cappello a larghe tese al
balzo o un berretto di cuoio imbottito a forma di tur- Ogni giorno, due terzi del personale della Guardia
bante o un semplice elmo di metallo. In tutti i casi i sono in servizio presso gli ingressi del Palazzo Apostolico
copricapo erano adorni di vistose penne di fagiano e airo- e cioè nel Cortile di S. Damaso, nel Cortile del Belvede-
ne, come quelle portate da von Silenen nel Trionfo di re, nei piani delle varie Logge, nella sala Regia, davanti
Giulio II. L’elmo di metallo ben presto fu sostituito dal agli uffici della Segreteria di Stato e nell’appartamento
morione, casco di metallo a coppo emisferico, con alta privato del Papa; inoltre agli ingressi esterni, ossia al Can-
cresta e orlo terminante anteriormente e posteriormente cello Petriano, all’arco delle Campane, al Portone di
con punte rivolte all’insù. Anche oggi, in particolari Bronzo e a Porta S. Anna. La Guardia è inoltre impegna-
solennità, ad esempio il giorno del giuramento delle ta a prestare servizio d’onore, di controllo e ordine tutte
reclute, la guardia svizzera usa il morione. A diverse ripre- le volte che il Papa è presente, ossia nelle celebrazioni
se, nel corso dei secoli, fu usato anche un casco a fondo liturgiche in S. Pietro, nelle Udienze Generali, nelle visi-
svasato, come quello che si vede nell’affresco della Biblio- te di Capi di Stato, Capi di Governo, Ministri degli Este-
teca Vaticana, Sala Sistina, raffigurante l’erezione dell’o- ri e Ambasciatori. La giornata non è occupata solo da
belisco in Piazza S. Pietro. La Rivoluzione Francese eser- questi servizi ufficiali, bensì la vita della Guardia richiede
citò il suo influsso sull’uniforme della Guardia, che cercò una serie di istruzioni, marce ed esercizi di tiro. Inoltre,
di copiare la feluca con una coccarda di nastro e il collet- occorre trovare il tempo anche per le altre attività dei vari
to alla francese; fu adottata pure una bandoliera di cuoio gruppi, quali la banda, i tamburi e il coro.
molto larga che dalla spalla destra arrivava alla coscia sini- Per concludere, appare opportuno evidenziare, che
stra e finiva con il portasciabola. Alcuni anni più tardi, tutti coloro che hanno servito, a qualsiasi titolo e con
sotto Leone XII, furono attuati, senza successo, alcuni qualsiasi grado, nella Guardia Svizzera in Vaticano, una
tentativi di copiare le divise napoleoniche. Al comandan- volta terminato il servizio, rimangono legati tra loro attra-
te Jules Repond (1910-1921), che aveva uno spiccato verso l’“Associazione ex soldati della Guardia”.
gusto per le forme e per i colori, si deve in gran parte l’at- I membri si riuniscono periodicamente a livello regio-
tuale foggia della divisa degli Svizzeri. Egli, dopo lunghi nale e a livello federale. La riunione più importante, però,
studi e ricerche, e ispirandosi agli affreschi di Raffaello, è quella che avviene in Vaticano il 6 maggio d’ogni anno,
dispose l’adozione dell’attuale basco su cui spiccano i in occasione del giuramento delle reclute.

47

Potrebbero piacerti anche