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La quarta edizione del “Capolavoro per SAN NICOLÒ: un santo che porta i doni
Lecco” intitolata “Opere sante” vuole per sostenere chi è nel bisogno, che
ESPLORARE IL SENSO E L’ESPERIENZA interviene per chi è nel pericolo, è
DELLA SANTITÀ COME ORIZZONTE oppresso.
DESIDERABILE E NECESSARIO ALLA VITA OPERE SANTE
QUOTIDIANA BEATO ANGELICO è divenuto santo,
La SANTITÀ: UN DONO da
dipingendo. Giovanni Paolo II lo
accogliere, non un
iscriverà nel libro dei beati nel 1982.
traguardo da raggiungere
Definito «Angelicus pictor» e «Beatus vir», pittore angelico e uomo beato, da due confratelli
domenicani, Domenico da Corella e Girolamo Borselli
DOCTOR ANGELICUS = san Tommaso d’Aquino
Pitture VERE in senso teologale, cioè acherotipe
beatificazione canonica conferitagli nel 1982 da papa Giovanni Paolo II, che due anni più
tardi lo proclamò “patrono degli artisti”
2A – POLITTICO GUIDALOTTI - testo in catalogo Gerardo DE SIMONE
DESCRIZIONE PREDELLA
LA NARRAZIONE
Nel dettaglio del miracolo del grano i protagonisti sono il messo imperiale (ritratto dell’imperatore Giovanni VIII Paleologo),
appena sbarcato dalla nave, a colloquio con San Nicola: la gestualità delle due figure dialoganti è al contempo semplice e
solenne, grazie alla loro studiata simmetria e all’asse centrale della figura di schiena, abbigliata con manto rosso e cuffia
azzurra, che li unisce e separa insieme.
Resta a dire del ricevere de’ lumi […]. Così adunque in prima Il modo del ritrarre una montagna del naturale.
studino [i pittori] circa i lumi e circa all'ombre, e pongano Se vuoi pigliare buona maniera di montagne, e che paino
mente come quella superficie più che l'altra sia chiara in naturali, togli[=scegli] di pietre grandi che sieno
quale feriscano[=incidano] i razzi[=raggi] del lume, e come, scogliose e non polite; e ritra’ne del naturale, dando i
dove manca la forza del lume, quel medesimo colore diventa lumi e scuro, secondo che la ragione t’acconsente
fusco. E notino che sempre contro al lume dall'altra parte Cennino Cennino, Libro dell’Arte, 1400, cap. LXXXVIII.
corrisponda l'ombra, tale che in corpo niuno sarà parte
alcuna luminata, a cui non sia altra parte diversa oscura
Leon Battista Alberti, Della Pittura, 1435, libro II, cap. 46
3 – MESSALE GERLI – testo in catalogo Ada LABRIOLA
Si tratta di un CODICE MEMBRANACEO
DECORATO CON TEMPERA E FOGLIA D’ORO. I
fogli del messale sono piuttosto spessi perché
realizzati, come dice il nome, da una
Il nome del Messale Gerli deriva dal collezionista, il conte membrana in cartapecora appositamente
Paolo Gerli, che donò il codice alla Biblioteca Braidense di trattata e preparata per poter fare da
Milano nel 1938. supporto al colore delle miniature e
all’inchiostro della scrittura.
Il piccolo codice (171 x 127 x 72 mm; i fogli sono 396; peso
kg 1,083) era destinato a un utilizzo privato durante la
celebrazione della Messa. Il contenuto liturgico è quello
usuale nel Messale di rito romano: Calendario, Proprio del LA CROCIFISSIONE
Tempo, Proprio dei santi, Comune dei santi, Ufficio dei Morti. Per la descrizione dei fogli esposti in mostra
Nel Messale ci sono CENTOQUATTRO INIZIALI MINIATE, tutte vedi il file «descrivedendo – Messale Gerli»
di dimensioni molto piccole (non oltre 30 x 30 mm): La Crocifissione è l’unica scena del Messale
novantasei sono istoriate o figurate e otto sono lettere riferibile a Beato Angelico. Le restanti
decorate. Ad alcuni episodi della vita di Cristo è dato miniature sono opera di artisti che lavorano
maggiore spazio narrativo. Così è il caso della Natività e nell’ambito della sua bottega. Ada Labriola
dell’Epifania, divisi in due scene Maria e Giuseppe in sostiene una datazione delle miniature del
adorazione del Bambino e Annuncio ai pastori; La stella Messale intorno al 1435-1438.
appare ai re magi e Madonna con il Bambino.