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Dalla perdita dell’autostima, della fiducia negli altri, ripercussioni sui legami di amicizia,

isolamento sociale e allontanamento dal gruppo dei pari, fino a disagi più complessi.
La vittima ha un vero e proprio terrore di andare a scuola o frequentare luoghi diversi dal
contesto famigliare, può iniziare a manifestare ansia e attacchi di panico, cali dell’umore o
veri e propri episodi di depressione, disturbi dell’alimentazione nei bambini come anoressia
e bulimia.
Se non ben identificata la sofferenza può condurre la fragile vittima a desiderare di non
esistere più e arrivare a decidere di porre fine alle vessazioni attraverso il suicidio.
innanzitutto sentono il bisogno di dominare sugli altri, sottomettendoli e decidendo per loro.
In secondo luogo, sono cresciuti in un ambiente familiare non adeguato, ricevendo scarsa
attenzione, quindi provano soddisfazione nel far provare sofferenza agli altri.
Infine si parla di componente "strumentale", in quanto obbligano gli altri a fornire loro oggetti
vari, tra cui anche il denaro.
I bulli di solito hanno una mancanza di controllo degli impulsi a problemi di gestione della
rabbia, oppure sentimenti di gelosia o invidia.

Fondamentale ricordare che, la causa di tale comportamento è un sentimento di


inadeguatezza, percepito proprio dall’autore di tali gesti. Il bullo infatti è spesso un soggetto
fragile, sofferente, e mette in atto tale comportamento come riflesso di questo.

Ecco una panoramica delle principali ragioni per cui i ragazzi possono fare i bulli:

per sentirsi potenti e avere il controllo della situazione e stabilire un dominio sociale
per affrontare sentimenti di rabbia o paura
per assecondare la pressione dei pari
perché hanno poche competenze sociali e capacità di autocontrollo
per affrontare problemi di autostima e fiducia
perché sono stati essi stessi vittime di bullismo o di violenza

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