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La trincea

La trincea, dal francese Tranchée, era intesa come un luogo di difesa e venne ideata
per la prima volta durante la guerra di Crimea del 1854; molto usata durante la Prima
Guerra Mondiale, chiamata appunto guerra di trincea, nel fronte tra l’Austria e
l’Italia, e in quello tra la Germania e il Belgio e la Francia.
La trincea non era altro che un fossato stretto, scavato nel terreno per circa due metri
di profondità ed altrettanti di altezza, estesa alle volte per vari chilometri, spesso
protetta da filo spinato per rendere più difficile l’assalto del nemico; nella parte
superiore venivano riposti sacchi colmi di sabbia che servivano per fermare i
proiettili nemici.
Le trincee erano composte da più linee, una dietro l’altra da una parte e dall’altra del
fronte, e tra la prima linea dei due fronti c’era la terra di nessuno, luogo in cui non
potevano addentrarsi nemmeno le squadre di soccorso senza rischio di essere colpite
dal fuoco dei due fronti.
Inizialmente le trincee vennero scavate come luoghi di riparo provvisori per potersi
spostare protetti dal fuoco nemico e, allo stesso tempo, per poter sparare attraverso le
sottili fenditure costruite appositamente a questo scopo. In esse erano presenti i
depositi di munizioni e i rifornimenti per i soldati; col passare del tempo diventarono
quartieri permanenti dei soldati della prima linea. A questo punto vennero fornite di
baracche di legno e tendoni, e collegate tra loro con tunnel sotterranei o
camminamenti.
La vita in trincea era terribile; i soldati non morivano soltanto per le ferite riportate in
combattimento, ma anche a causa del freddo e delle malattie. Le condizioni igieniche
erano inesistenti; le trincee raramente erano riparate, mancavano le tende e i soldati si
trovavano spesso sotto la pioggia o immersi nel fango. Particolarmente dure le
condizioni sul fronte alpino tra Austria e Italia, che costringeva i soldati a dover
affrontare per lunghi mesi il rigidissimo clima invernale. Cosa non rara, soprattutto in
prima linea, era di condividere la trincea con i corpi dei compagni caduti che non
potevano essere sepolti. La preparazione dell’esercito italiano in materia bellica
risultò scarsa e chi ne pagò maggiormente le conseguenze furono i soldati che si
trovarono a vivere in condizioni disumane.

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