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Le reti di tunnel si estendevano per chilometri sotto la superficie, con interconnessioni intricate e
ramificazioni multiple. Alcuni tunnel potevano essere larghi appena sufficienti per far passare un singolo
soldato, mentre altri potevano essere abbastanza spaziosi da ospitare quartieri generali temporanei,
infermerie e magazzini di munizioni.
L’ingegnosità e la precisione richieste per la costruzione di tali tunnel erano enormi, poiché dovevano
essere scavati in segreto per evitare la rilevazione nemica e per garantire la loro stabilità strutturale.
Inoltre, le tecniche di ventilazione e drenaggio dovevano essere implementate per evitare l'accumulo di
gas tossici e l'inondazione dei tunnel.
Durante il conflitto, l'uso strategico dei tunnel divenne sempre più sofisticato, con l'introduzione di gallerie
di sorveglianza, teleferiche per il trasporto di materiale elettrico, e persino la costruzione di ferrovie
sotterranee per il trasporto di truppe e rifornimenti.
In definitiva, la ramificazione dei tunnel durante la guerra mondiale rappresentava non solo un'impresa
logistica e ingegneristica di vasta portata, ma anche un elemento cruciale per il successo delle operazioni
militari, influenzando direttamente l'andamento e l'esito delle battaglie sul fronte occidentale.