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BATTAGLIE NORMANNE
DI TERRA E DI MARE
Italia meridionale – secoli XI-XII
L IGUORI E DITORE
BIBLIOTECA
Nuovo Medioevo 99
Collana diretta da Massimo Oldoni
Giovanni Coppola
Battaglie normanne
di terra e di mare
Italia meridionale – secoli XI-XII
Liguori Editore
Questo volume ha beneficiato del contributo dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
Liguori Editore
Via Posillipo 394 - I 80123 Napoli NA
http://www.liguori.it/
Coppola, Giovanni:
Battaglie normanne di terra e di mare. Italia meridionale – secoli XI-XII/Giovanni
Coppola
Nuovo Medioevo
Napoli: Liguori, 2015
1. I Normanni in Italia 2. Storia dell'Italia meridionale I. Titolo II. Collana III. Serie
Aggiornamenti:
——————————————————————————————————————————
24 23 22 21 20 19 18 17 16 15 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0
INDICE
1 PREMESSA
5 I NORMANNI IN ITALIA
5 1. Dai primi insediamenti al Regno: il quadro storico
16 2. Ruolo dei testimoni: la storiografia e le fonti documentarie
205 Glossario
231 Bibliografia
253 Indice dei luoghi
259 Indice dei nomi
PREMESSA
1
F. Chalandon, Histoire de la domination normande en Italie méridionale et en Sicile, 2 voll.,
Paris 1907 (l’opera è stata tradotta in italiano da G. Fiorillo con il patrocinio dell’Archeo-
club d’Italia sede d’Alife, e ha per titolo: Storia della dominazione normanna in Italia ed in
Sicilia, 2 voll., Alife 1999); E. Caspar, Ruggero II e la fondazione della monarchia normanna
di Sicilia, Roma-Bari 1999.
2
Per valutare l’enorme mole di lavoro compiuta sulla cultura artistica normanna in
Italia meridionale basti consultare I Normanni popolo d’Europa, 1030-1200, a cura di M.
D’Onofrio, Catalogo della Mostra (Roma, Palazzo Venezia, 28 gennaio-30 aprile 1994),
Venezia 1994, con una completa bibliografia.
3
Il CESN di Ariano Irpino, sotto la guida di Ortensio Zecchino, pubblica dal 1995, d’intesa
con la Casa Editrice Laterza, una preziosa Collana che riunisce testi originali, con particolare
attenzione alla storia dei Normanni in Italia meridionale, e stampa per i tipi della Sellino
Editori la Collana “Medievalia”; di recente ha anche avviato un nuovo contratto editoriale
2 PREMESSA
1
amato di montECassino, Storia de’ Normanni di Amato di Montecassino volgarizzata in
antico francese [Ystoire de’ li Normant], ed. De Bartholomeis, Fonti per la Storia d’Italia,
76, Roma 1935, I, 17, pp. 21-22.
2
GuGliElmo di puGlia, La geste de Robert Guiscard, a cura di M. Mathieu, Istituto
Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici. Testi e monumenti, 4, Palermo 1961, I, vv.
11-13, pp. 98-100.
3
Sulla situazione politica dell’Italia meridionale prima della conquista normanna, si
consulti: S. tramontana, I Normanni in Italia. Linee di ricerca sui primi insediamenti,
Messina 1970; n. C ilEnto, Italia meridionale longobarda, Napoli 1971; V. V on
F alkEnhausEn, La dominazione bizantina nell’Italia meridionale dal IX all’XI secolo,
Bari 1978; B.m. krEutz, Before the Normans. Southern Italy in the Ninth and
Tenth Centuries, Philadelphia 1991; h. taViani-Carozzi, «Caractères originaux des
institutions politiques et administratives de l’Italie méridionale au Xe siècle», Il secolo
di ferro: mito e realtà del secolo X, Atti della XXXVIII Settimana di studi sull’Alto
Medioevo, Spoleto 19-25 aprile 1990, I, Spoleto 1991, pp. 273-326; nonché i saggi
6 BATTAGLIE NORMANNE DI TERRA E DI MARE
contenuti nel volume dal titolo: I caratteri originari della conquista normanna. Diversità
e identità nel Mezzogiorno (1030-1130), Atti delle XVI giornate normanno-sveve, Bari
5-8 ottobre 2004, Bari 2006.
4
Tra i primi cavalieri venuti in Italia meridionale c’erano anche uomini provenienti
dall’Anjou, dal Beauvais, dalla Champagne, dalla Borgogna e dalla Bretagna, come risulta
da uno studio onomastico di l.r. ménaGEr, «Inventaire des familles normandes et franques
émigrées en Italie méridionale et en Sicile», Roberto il Guiscardo e il suo tempo, Atti delle I
giornate normanno-sveve, Bari 28-29 maggio 1973, Roma 1975, pp. 203-410.
5
Sulle prime conquiste dei Normanni in Campania, si veda: G.a. loud, The Age of
Robert Guiscard. Southern Italy and the Norman Conquest, Edinburgh 2000, pp. 67-80; sulla
contea di Aversa, a. Gallo, Aversa normanna, Napoli 1932; sul principato longobardo di
Capua, i. di rEsta, «Il principato di Capua», Storia del Mezzogiorno, II/1, Portici 1989,
pp. 147-187.
6
Il comune di hauteville si trova nel territorio regionale della Bassa Normandia, attuale
I NORMANNI IN ITALIA 7
due dei fratelli più giovani giunti nel Mezzogiorno in occasione della
lunga guerra di Sicilia9.
Già negli anni Sessanta dell’XI secolo, dunque, i primi due Stati
normanni in Italia meridionale erano territorialmente ben definiti: il
principato di Capua con la dinastia dei Drengot; il ducato di Puglia
sotto la dinastia degli Altavilla. Si trattava di due entità a carattere
«feudale», secondo la tradizione normanna; al loro interno, infatti,
esistevano terre «demaniali», cioè di proprietà del principe o del duca,
e terre «feudali», che i signori concedevano in feudo a propri parenti
o a persone di fiducia. Questi ultimi, a loro volta, potevano subinfeu-
darne una parte. All’interno di questo sistema a struttura piramidale,
però, i feudatari maggiori tendevano a considerarsi come dei sovrani
9
Sulla figura di Roberto il Guiscardo, si veda: Roberto il Guiscardo e il suo tempo…, cit.;
C.d. FonsECa, a cura di, Roberto il Guiscardo tra Europa, Oriente e Mezzogiorno, Atti del
convegno internazionale, Potenza-Melfi-Venosa 19-23 ottobre 1985, Galatina 1990; h.
taViani-Carozzi, La terreur du monde. Robert Guiscard et la conquête normande en Italie,
Paris 1996; G.a. loud, The Age of Robert Guiscard..., cit.; in particolare sulla figura del
fratello Ruggero I: Ruggero il Gran Conte e l’inizio dello Stato normanno, Atti delle II giornate
normanno-sveve, Bari 19-21 maggio 1975, Roma 1977, pp. 139-175; s. tramontana, a
cura di, Ruggero I, Serlone e l’insediamento normanno in Sicilia, Troina 2001; G. oCChiato,
a cura di, Ruggero I e la provincia Melitana, Soveria Mannelli 2001.
I NORMANNI IN ITALIA 9
10
m. CaraValE, Il Regno normanno di Sicilia, Milano 1991, pp. 285-324.
11
p. dalEna, «Guiscardi coniux Alberada. Donne al potere nel clan del Guiscardo», Roberto
il Guiscardo tra Europa…, cit., pp. 3-31, in particolare le pp. 8-9.
II
L’ARChITETTURA MILITARE
3
anna ComnEna, Alexiade…, cit., I, 11, p. 38.
4
E. Cuozzo, “Quei maledetti Normanni”. Cavalieri e organizzazione militare nel Mezzogiorno
normanno, Napoli 1989, pp. 93-101; Id., La cavalleria nel regno normanno di Sicilia, Atripalda
2002, pp. 145-193.
L’ARChITETTURA MILITARE 31
5
j.-m. martin, G. noYé, «La conquête normande de l’Italie: pouvoir et habitat», Habitat
et colonisation au Moyen Age, sous la direction de M. Balard, Lyon 1989, pp. 347-364; j.-
m. martin, «L’attitude et le rôle des Normands dans l’Italie méridionale byzantine», Les
Normands en Méditerranée, a cura di P. Bouet e F. Neveux, Colloque de Cerisy-la-Salle 24-27
septembre 1992, Caen 1994, pp. 111-116; G. noYé, «La Calabre entre Byzantins, Sarrasins
et Normands», Cavalieri alla conquista del Sud, a cura di E. Cuozzo, J.-M. Martin, Roma-Bari
1998, pp. 90-116.
6
p. dEloGu, I Normanni in Italia. Cronache della conquista e del regno, Napoli 1984,
pp. 1-185; s. tramontana, La monarchia normanna e sveva..., cit., pp. 1-180; d.j.a.
matthEW, I Normanni in Italia, Roma-Bari 1997, pp. 1-99.
L’ARChITETTURA MILITARE 41
21. Ariano Irpino (AV), ricostruzione virtuale del dongione normanno, assono-
metria.
38
Tale tipologia trova il suo modello di riferimento nel castello di Erice in Sicilia. A tale
proposito si consulti: F. mauriCi, Federico II e la Sicilia. I castelli dell’Imperatore, Catania
1997, pp. 175-176.
L’ARChITETTURA MILITARE 43
39
E. impEY, E. lorans, j. mEsqui, Deux donjons construits autour de l’An Mil en Touraine.
Langeais et Loches, Paris 1998.
40
j. dECaëns, «Les origines du donjon rectangulaire», L’architecture normande au Moyen
Age, a cura di M. Baylé, Actes du colloque de Cerisy-la-Salle, 28 septembre-2 octobre
1994, I, Caen 1997, pp. 181-195.
41
r.a. BroWn, English Castles..., cit., pp. 1-82; d. rEnn, Norman Castles in Britain,
London-New York 1968, pp. 12-75; a. ChatElain, Donjons romans..., cit., pp. 21-26,
113-124; n.j.G. pounds, The Medieval Castle in England and Wales, Cambridge 1990, pp.
1-70; F. ChiEsa, «Les donjons normands d’Italie: une comparaison», Mélanges de l’École
Française de Rome. Moyen Age, 110 (1998), pp. 317-339.
42
Per i dongioni normanni francesi: a. ChatElain, Donjons romans..., cit., pp. 21-26,
113-124; m. BaYlé, a cura di, L’architecture normande..., cit., pp. 177-241.
43
Per i dongioni normanni inglesi: r.a. BroWn, English Castles..., cit.; d.F. rEnn,
Norman Castles..., cit.; n.j.G. pounds, The Medieval Castle..., cit.
44 BATTAGLIE NORMANNE DI TERRA E DI MARE
44
a.a. sEttia, Rapine, assedi, battaglie. La guerra nel Medioevo, Roma-Bari 2002, pp. 77-182.
L’ARChITETTURA MILITARE 45
28. Castello di Rochester, XII sec. 29. Castello di Rochester, pianta, XII sec.
ridotte dei prototipi italiani rispetto ai castelli del nord Europa, pur
riproponendone la tipologia e gli apparati difensivi45.
I dongioni normanni e anglonormanni hanno da sempre contribuito
alla comprensione tipologico-strutturale dei loro omologhi castelli medi-
terranei, sebbene alcuni riferimenti a manufatti circolari attribuiti all’e-
poca normanna rimangano, allo stato delle ricerche, incomprensibili.
Fra i più importanti masti dell’Italia meridionale ancora osservabili
in alzato ricordiamo: in Abruzzo, Cocullo, Castel di Ieri, Pereto e
Tagliacozzo-Tremonti nella provincia aquilana46; in Molise: Rocca-
mandolfi e Bojano, nella provincia di Isernia, Oratino nella provincia
di Campobasso47; in Campania: il Castrum lapidum di Capua48, anche
45
F. ChiEsa, «Les donjons normands d’Italie: une comparaison», Mélanges de l’École
Française de Rome..., cit., pp. 317-339; G. Coppola, «Castelli e motte nell’Italia meridionale
normanna (XI-XII secolo)», Studi in onore di Salvatore Tramontana…, cit., pp. 120-124.
46
G. Chiarizia, m. latini, a cura di, Atlante dei castelli d’Abruzzo, Pescara 2002, 88,
pp. 110-111, 171-172, 210-211; G. Chiarizia, l. santoro, «L’incastellamento», L’Abruzzo
nel Medioevo, a cura di U. Russo, E. Tiboni, Pescara 2003, pp. 305-326. Per le questioni
storiche legate al feudalesimo e all’incastellamento abruzzese si consulti: l. FEllEr, «Casaux
et castra dans les Abruzzes: San Salvatore à Maiella et San Clemente à Casauria (XIe-XIIIe
sìecle)», Mélanges de l’École Française de Rome, Moyen Age, 97 (1985), pp. 185-192; Id.,
«L’“incastellamento” inachevé des Abruzzes», Archeologia Medievale, 16 (1989), pp. 121-136.
47
l. marino, s. CarnEValE, C. pEsino, a cura di, Guida ai castelli del Molise, Pescara
2003, pp. 81, 82-84, 94. Sulle valutazioni storiche dell’incastellamento molisano, si veda:
E. Cuozzo, «Il formarsi della feudalità normanna nel Molise», Archivio Storico per le Province
Napoletane, 20 (1981), pp. 105-127.
48
p.F. pistilli, «Un castello a recinto normanno in Terra di lavoro: il Castrum lapidum
di Capua», Arte d’Occidente. Temi e metodi, Studi in onore di A.M. Romanini, I, Roma
1999, pp. 143-149.
III
BATTAGLIE DI TERRA
1
L’espressione è di amato di montECassino, Storia dei Normanni…, cit., II, 21, p. 80.
2
GoFFrEdo malatErra, De rebus gestis…, cit., I, 5, p. 14. Vedi anche G. amatuCCio,
«Fino alle mura di Babilonia. Aspetti militari della conquista normanna», Rassegna Storica
Salernitana, 30 (1998), pp. 7-49, in particolare, pp. 13-14 e p. 16.
80 BATTAGLIE NORMANNE DI TERRA E DI MARE
3
Sull’argomento si rimanda in special modo ai lavori di Errico Cuozzo: E. Cuozzo,
Normanni. Nobiltà e cavalleria, Salerno 1995; E. Cuozzo, J.-M. martin, a cura di, Cavalieri
alla conquista del Sud. Studi sull’Italia normanna in onore di Léon-Robert Ménager, Roma-Bari
1998; E. Cuozzo, La cavalleria nel regno normanno di Sicilia, Atripalda 2002.
4
L’espressione viene usata dall’abate Alessandro di Telese che, nella sua Ystoria Rogerii
regis Sicilie Calabrie atque Apulie, a proposito dei figli di Ruggero II, Ruggero e Tancredi,
BATTAGLIE DI TERRA 81
scrive «habebat autem Rex et alios duos liberos adolescentiores, forma speciosissimos
morumque honestate preclarissimos, nec non ad suscipiendum militiae cingulum jam utro-
sque adultos, quorum unum, qui erat primogenitus omnium fratrum, Rogerium nomine
jam Ducali honore, alium autem Principatu Barensi provexerat». alEssandro di tElEsE,
Alexandri Telesini abbatis…, cit., III, 27, p. 73. Altre attestazioni sulla formazione dei
cavalieri possiamo ritrovarle in GoFFrEdo malatErra, De rebus gestis…, cit., I, 4, p. 9.
5
Errico Cuozzo riporta il testo di un pontificale romano trascritto nella diocesi di Sora,
tra la fine del XII e l’inizio del XIII, che attesta le benedizioni degli speroni, dell’elmo e
della spada, testimoniando l’uso ‘cavalleresco’ delle formule liturgiche. A tal proposito, si
veda: E. Cuozzo, “Quei maledetti normanni”…, cit., pp. 42-45.
6
Ivi, p. 49.
7
o. zECChino, Le Assise di Ariano…, cit., p. 40, 92.
92 BATTAGLIE NORMANNE DI TERRA E DI MARE
48
A. tomEi, «Le armi», I Normanni popolo d’Europa…, cit., p. 114; L. mussEt, La
Tapisserie de Bayeux…, cit., scena 37, pp. 192-193.
49
J. Flori, Cavalieri e Cavalleria…, cit., p. 106.
50
G. duBY, Guglielmo il Maresciallo. L’avventura del cavaliere, Roma–Bari 1995, pp. 118,
134-135; A. A. sEttia, Rapine, assedi…, cit., pp. 274-275.
51
alEssandro di tElEsE, Alexandri Telesini abbatis..., cit., II, 31, p. 37.
52
FalConE di BEnEVEnto, Chronicon…, cit., 1127.2.4-5, p. 86.
53
A. tomEi, «Le armi», I Normanni popolo…, cit., p. 115.
BATTAGLIE DI TERRA 93
54
A. J. Boas, Crusader Archaeology…, cit., p. 173.
55
E. Cuozzo, “Quei maledetti Normanni”…, cit., p. 25.
56
Ivi, p. 44.
57
Un pulvino nel chiostro di Santa Sofia a Benevento (1142-1176) rappresenta una
scena di combattimento tra due milites: i cavalieri con elmi e corazze proteggono il lato
sinistro con gli scudi. Ivi, pp. 25-26; M. pastorEau, La vita quotidiana…, cit., p. 124; A. J.
Boas, Crusader Archaeology…, cit., p. 173; ChrétiEn dE troYEs, Erec e Enide…, cit., p. 74.
58
L. mussEt, La Tapisserie de Bayeux…, cit., scene 42-43, pp. 210-211.
59
J. Flori, Cavalieri e Cavalleria…, cit., pp. 102-103.
60
E. Cuozzo, “Quei maledetti Normanni”…, cit., p. 44.
61
A. J. Boas, Crusader Archaeology…, cit., p. 174.
94 BATTAGLIE NORMANNE DI TERRA E DI MARE
62
A.A. sEttia, Rapine, assedi…, cit., p. 274.
63
Sulla battaglia in generale: M. Fujano, «La battaglia di Civitate (1053)», Archivio
storico pugliese, II (1949), pp. 124-133.
64
GoFFrEdo malatErra, De rebus gestis..., cit., II, 4, pp. 58-59.
65
I Normanni popolo d’Europa…., cit., pp. 384-385.
66
j. Flori, Cavalieri e Cavalleria…, cit., pp. 103-104.
BATTAGLIE DI TERRA 95
67
G. ChEruBini, «Le campagne italiane dall’XI al XIV secolo», Storia d’Italia, a cura di
G. Galasso, Torino 1981, IV, pp. 29-32; m. pastorEau, La vita quotidiana…, cit., p. 126.
68
ChrétiEn dE troYEs, Erec e Enide…, cit., p. 86.
69
G. duBY, Guglielmo il Maresciallo…, cit., p. 97; A.A. sEttia, Rapine, assedi…, cit.,
pp. 273-274. Il già citato pulvino del museo dell’Abbazia di Montevergine, probabilmente
del XII secolo, rappresenta una scena di carica frontale, con lancia usata in resta, tra due
milites, protetti da una corazza di maglia di ferro, ma senza scudo. In particolare: E. Cuoz-
zo, “Quei maledetti Normanni”…, cit., pp. 24-25. Bisogna sottolineare che l’espressione
è in anacronismo rispetto all’epoca in esame. Infatti, la resta è un congegno che serviva
ad appoggiare la lancia al fianco del cavaliere ma che fu introdotto in epoca successiva.
Tuttavia, viene usata per economia linguistica per rendere il concetto di «lancia stretta
sotto al braccio». Sull’argomento: G. amatuCCio, «Fino alle mura di Babilonia», Rassegna
Storica…, cit., p. 19, n. 49.
70
L’espressione «hastili robore», accompagnata dai verbi deicere, sternere o prosternere, che
spesso si ritrova nelle fonti italo-normanne, è da riferirsi proprio a questo tipo di uso della
lancia. Questa tecnica, inoltre, sembra sia stata usata per la prima volta proprio dai Nor-
manni e che questi l’abbiano introdotta in Italia a partire dal 1041, anno in cui iniziarono
a arrivare dalla Normandia un gran numero di «fortissimi cavalieri». Sulle tecniche usate
in battaglia si consulti: A. A. sEttia, «Gli strumenti e la tattica della conquista», I caratteri
originari…, cit., pp. 115-123. L’Arazzo di Bayeux offre un’immagine esemplificativa dei
due usi: l. mussEt, La Tapisserie de Bayeux…, cit., pp. 232-238, scene 51-52.
71
GuGliElmo di puGlia, La geste de Robert Guiscard…, cit., II, vv. 222-225, p. 144.
102 BATTAGLIE NORMANNE DI TERRA E DI MARE
99
E. Cuozzo, “Quei maledetti normanni”…, cit., p. 31.
100
alEssandro di tElEsE, Alexandri Telesini abbatis…, cit., I, 2, p. 7.
101
La definizione, della fine del XII secolo, è di Ruggero di hoveden: C. du FrEsnE-du
CanGE, Glossarium mediae…, cit., sub voce torneamentum, vol. VIII, p. 354.
102
Un cavaliere originario dell’Anjou, Goffredo II di Preully, avrebbe, secondo un’incerta
tradizione, fissato e perfezionato le norme che disciplinavano questi ludi. Ibidem. Sulla
cronologia della diffusione si veda M. kEEn, La cavalleria…, cit., pp. 144-145.
136 BATTAGLIE NORMANNE DI TERRA E DI MARE
5. Battaglie campali
223
GoFFrEdo malatErra, De rebus gestis..., cit., I, 37, p. 24.
224
G. amatuCCio, «Aspetti dell’interscambio di tecnologia militare nel mezzogiorno
normanno-svevo», Cultura cittadina e documentazione…, cit., pp. 306-307.
225
A.A. sEttia, Rapine, assedi…, cit., p. 93.
226
G. amatuCCio, «Fino alle mura di Babilonia. Aspetti militari della conquista nor-
manna», Rassegna Storica…, cit., p. 9.
227
E. Cuozzo, “Quei maledetti normanni”…, cit. pp. 94-95; per gli schieramenti bizan-
tini si veda: G. amatuCCio, «Fino alle mura di Babilonia. Aspetti militari della conquista
normanna», Rassegna Storica …, cit., pp. 9-10; confronta: GuGliElmo di puGlia, La geste
de Robert Guiscard…, cit., I, vv. 254-287, pp. 112-114; amato di montECassino…, Storia
BATTAGLIE DI TERRA 137
dei Normanni…, cit., II, 21, pp. 79-83; GoFFrEdo malatErra, De rebus gestis…, cit., I,
9, pp. 12-13.
228
«Taliter instructis illis et utrimque locatis/ Digreditur cuneus longe paulisper eques-
tris»: GuGliElmo di puGlia, La geste de Robert Guiscard…, cit., I, vv. 265-266, p. 112;
si veda anche amato di montECassino, Storia dei Normanni…, cit., II, 21, pp. 79-83.
Anche Ruggero II, sul monte San Felice, nei pressi di Benevento, dispone le sue truppe
a cuneus sulle pendici del colle: alEssandro di tElEsE, Alexandri Telesini abbatis…, cit.,
I, 15, pp. 14-15.
229
Per una descrizione dettagliata dei Praecepta militaria, si veda: E. N. luttWak, La
grande strategia…, cit., pp. 418-434. Sull’adozione di questo schieramento da parte dei
Normanni: G. amatuCCio, «Fino alle mura di Babilonia. Aspetti militari della conquista
normanna», Rassegna Storica …, cit., p. 10.
230
E. N. luttWak, La grande strategia…, cit., p. 428.
138 BATTAGLIE NORMANNE DI TERRA E DI MARE
231
G. amatuCCio, «Fino alle mura di Babilonia. Aspetti militari della conquista nor-
manna», Rassegna Storica …, cit., p. 21.
232
Lo schieramento adottato dall’esercito bizantino corrisponde appieno a quello previsto
nei manuali militari bizantini. Già nello Strategikon di Maurizio, il noto trattato dell’impe-
ratore che regnò dal 582 al 602, si insisteva sulla necessità di schierare la cavalleria in due
linee: una frontale d’attacco e una seconda di supporto. I vantaggi erano individuati nella
maggiore fiducia con la quale i soldati della prima linea avrebbero combattuto avendo le
spalle coperte dai compagni, che avrebbero provveduto a soccorrerli in caso di sconfitta
permettendogli di riorganizzarsi. Lo stesso concetto è ripreso dai Taktika di Leone VI del
IX secolo, mentre nel X secolo il trattato Sylloge tacticorum e i Precepta di Niceforo Foca,
prescrivono l’aggiunta di una terza linea. Si veda: ivi, p. 10. Per un ampia trattazione dei
trattati citati: E. N. luttWak, La grande strategia…, cit. pp. 303-454.
BATTAGLIE DI TERRA 139
233
E. Cuozzo, “Quei maledetti normanni”…, cit. p. 95; amato di montECassino, Storia
de’ Normanni…, cit., II, 22, pp. 84-85.
234
G. amatuCCio, «Arcieri e balestrieri nella storia militare del Mezzogiorno medievale»,
Rassegna storica…, cit., p. 63.
140 BATTAGLIE NORMANNE DI TERRA E DI MARE
235
P. dEloGu, I Normanni in Italia…, cit., p. 68.
236
GoFFrEdo malatErra, De rebus gestis…, cit., II, 17, p. 34
237
Della battaglia di Castrogiovanni, Goffredo Malaterra e Amato di Montecassino for-
niscono due versioni diverse. Secondo Amato di Montecassino, i Normanni si recarono
a Castrogiovanni, dove attesero per quattro giorni prima di combattere, probabilmente
accampati presso le rive del fiume Dittaino. Ibn al Awas, arroccato nella città fortificata,
IV
BATTAGLIE DI MARE
1. Flotta
1
Per un quadro storico generale si rimanda a F. Chalandon, Storia della dominazione
normanna…, cit.: I, 8, pp. 225-247 (Sicilia); I, 14, pp. 426-439 e II, 4, pp. 178-187
(Nord Africa); I, 12, pp. 352-353 (Prima Crociata); II, 14, pp. 473-499 (Terza Crociata).
2
GuGliElmo di puGlia, La geste de Robert Guiscard…, cit., III, v. 132, p. 170; m. a.
BraGadin, «Le navi, le loro strutture e attrezzature nell’alto medioevo», La navigazione
mediterranea nell’Alto Medioevo, Settimane di studio del Centro italiano di studi sull’Alto
Medioevo, 25, Spoleto 1978, pp. 389-408.
3
Sull’argomento si veda il volume: L’Héritage maritime des Vikings en Europe de l’Ovest,
Actes du colloque International de la hague (Flottemanville-hague, 30 septembre - 3
octobre 1999), sous la direction d’É. Ridel, Caen 2002.
4
l. mussEt, La Tapisserie de Bayeux…, cit., scena 38, pp. 196-199; scena 39, pp. 200-
203; scena 40, pp. 204-205.
150 BATTAGLIE NORMANNE DI TERRA E DI MARE
5
é. ridEl, «Bateaux de type scandinave en Normandie (X-XIII siécle)», L’Héritage
maritime des Vikings…, cit., pp. 289-319; id., Les navires de la conquête. Construction navale
et navigation à l’époque de Guillaume le Conquérant, Cully 2010, pp. 18-21; l. mussEt,
La Tapisserie de Bayeux…, cit., scena 39-39, pp. 200-201. Sull’Arazzo di Bayeux viene
rappresentata anche una terza tipologia di imbarcazione: piccola, probabilmente di tipo
germanico, con pochi uomini a bordo. La Ridel ipotizza che essa fosse destinata a piccole
tratte e che fosse stata utilizzata durante la traversata della Manica per trasportare viveri
e altri beni di prima necessità. Si veda: é. ridEl, Les navires de la conquête…, cit., pp.
12-15. Per il riferimento iconografico di veda: l. mussEt, La Tapisserie de Bayeux…, cit.,
scena 38, pp. 198-199.
6
é. ridEl, Les navires de la conquête…, cit., pp. 23-27; l. mussEt, La Tapisserie de
Bayeux…, cit., scene 38-39, pp. 196-203.
BATTAGLIE DI MARE 151
7
Ivi, scene 39-40, pp. 202-203.
8
Nei porti bizantini pugliesi e calabresi si trovavano numerosi e differenti tipi di imbarca-
zioni, da quelle per fini propriamente commerciali a quelle utilizzabili per il combattimento.
Anche se la concentrazione di navi non doveva essere significativa, le autorità greche ne
avevano munito i principali porti in modo tale da garantire non solo la difesa dell’estesa
e vulnerabile fascia costiera, ma anche da intraprendere azioni offensive contro i nemici
dell’Impero, come, ad esempio, avvenne contro gli Arabi di Sicilia nel 964, nel 1025 e
nel 1038. È noto, inoltre, che il porto di Monopoli perse dodici imbarcazioni in uno dei
combattimenti che si tennero in occasione dell’assedio di Bari, il che lascia pensare che
le navi bizantine fossero attrezzate per il combattimento. Ignoti civis Barensis Chronicon,
ed. L. A. Muratori, Rerum Italicarum Scriptores, Milano 1724, 1, V, p. 153. Sulle imbar-
cazioni bizantine vedi: r. h. dollEY, «Naval Tactics in the heyday of the Byzantine
Thalassocracy», Atti dell’VIII Congresso di Studi Bizantini, I, Roma 1953, pp. 324-339; h.
ahrWEilEr, Byzance et la mer: la marine de guerre, la politique et les institutions maritimes de
Byzance au VIIe-XVe siècles, Paris 1966.
9
C. d. stanton, Norman Naval Operations in the Mediterranean, Woodbridge 2011,
pp. 225-226.
172 BATTAGLIE NORMANNE DI TERRA E DI MARE
2. Scontri navali
Gli scontri navali che coinvolsero i Transalpini nell’XI e nel XII secolo
avvenivano nella maggioranza dei casi in prossimità delle coste, in forma
di assalti e blocchi anfibi, ovvero attacchi simultanei per mare e per ter-
ra, che se da un lato differivano per la tempistica (più dinamici i primi,
più statici i secondi), dall’altro si uguagliavano per l’uso combinato della
flotta e delle forze terrestri. Le battaglie navali in mare aperto, come
quelle in campo aperto, erano molto rare, sia per mantenere i propri
mezzi quanto più possibile intatti, sia per evitare perdite di uomini.
Quando non si poteva fare a meno dello scontro, i Normanni intra-
prendevano la battaglia con le stesse tattiche degli altri protagonisti della
loro epoca, anche in ragione del fatto che nel bacino del Mediterraneo
la tecnologia navale era ad un livello pressoché comune111.
Dopo le prime spedizioni navali in Sicilia in cui l’impiego della
flotta servì solamente a traghettare da una riva all’altra le forze di ter-
106
iBn al-athir, Biblioteca arabo-sicula…, II, p. 376.
107
l.-r. ménaGEr, L’Émirat…, cit. pp. 55-56.
108
romualdo Guarna, Romualdi Salernitani Chronicon…, cit., p. 235.
109
Ivi, p. 237.
110
l.-r. ménaGEr, L’Émirat..., cit, p. 56.
111
C. d. stanton, Norman Naval Operations…, cit., pp. 269-272.
BATTAGLIE DI MARE 173
112
Infatti, una volta raggiunta Messina, i Normanni rispedirono indietro le imbarcazioni:
GoFFrEdo malatErra, De rebus gestis…, cit., II, 10, p. 32; amato di montECassino, Storia
de’ Normanni…, cit., V, 15, p. 236.
113
GoFFrEdo malatErra, De rebus gestis…, cit., III, 11, pp. 62-64; C. d. stanton,
Norman Naval Operations…, cit., pp. 58-59.
114
Ivi, IV, 2, pp. 85-86; Ivi, pp. 60-61.
115
a. a. sEttia, «Gli strumenti e la tattica della conquista», I caratteri originari…, cit.,
p. 140.
116
amato di montECassino, Storia de’ Normanni…, cit., V, 15, p. 248-255; GoFFrEdo
malatErra, De rebus gestis…, cit., II, 40, pp. 48-49; GuGliElmo di puGlia, La geste de
Robert Guiscard…, cit., II, vv. 522-528, p. 160.
117
C. d. stanton, Norman Naval Operations…, cit., pp. 40-44.
174 BATTAGLIE NORMANNE DI TERRA E DI MARE
1. Madrid, Biblioteca National, Codex Skylitzes Matritensis, Cod. 120, II, fol. 34, Flotta
bizantina che usa il fuoco greco contro gli avversari, XII sec.
118
Goffredo Malaterra, a differenza di Guglielmo di Puglia e di Amato di Montecassino,
afferma che la flotta normanna era capitanata da Ruggero, venuto in soccorso del fratello:
GoFFrEdo malatErra, De rebus gestis…, cit., II, 43, p. 50; GuGliElmo di puGlia, La geste
de Robert Guiscard…, cit., III, vv. 111- 141, pp. 170; amato di montECassino, Storia de’
Normanni…, cit., V, 27, pp. 248-250.
119
GuGliElmo di puGlia, La geste de Robert Guiscard…, cit., III, vv. 136-137, p. 170.
120
annalEs CasinEnsEs, a cura di G. h. Pertz, Monumenta Germaniae historica, Scrip-
tores XIX, hannoverae 1866, anno 1156, p. 311; uGo FalCando, La Historia…, cit., pp.
20-21; romualdo Guarna, Romualdi Salernitani Chronicon…, cit., pp. 239-240; C. d.
stanton, Norman Naval Operations…, cit., pp. 132-133.