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Jose Luis Menéndez Fueyo, Marina Perals Parra

materiali

Il paesaggio della difesa della costa mediterranea:


annotazioni per una proposta di candidatura
come patrimonio mondiale dell’Unesco

Un patrimonio unico nel mondo segno d’identità delle civiltà del Mediterraneo

INTRODUZIONE diterraneo e costituisce, oggi, un esempio unico


e straordinario di trasformazione del paesaggio,
A partire dal XVI secolo, i conflitti tra la Monar- caratterizzato da una dualità storica tra il fronte
chia spagnola (insieme a numerosi regni costieri) nord e sud, che adottarono soluzioni difensive
e l’Impero ottomano ebbero una forte influenza identiche derivanti da una visione poliorcetica
nella trasformazione del paesaggio mediterraneo, proveniente dall’ingegneria militare dell’epoca.
principalmente a causa della costruzione strate- Quest’articolo illustra gli elementi chiave che
gica di un’ampia gamma di fortificazioni lungo rendono questo patrimonio un forte e potenzia-
tutto il perimetro della costa. Per più di trecento le candidato per l’iscrizione nella lista del Patri-
anni è stata progettata, promossa ed eseguita una monio Mondiale UNESCO. Oltre al valore pa-
nuova forma di occupazione del territorio, che esaggistico e culturale, esso presenta una notevole
utilizzava il mare come bordo fisico, trasforman- coerenza tipologica, tecnologica e cronologica ed
dolo in una barriera militare che ha condizionato è stato il motivo della creazione di un’estesa do-
profondamente la nostra cultura attuale e la perce- cumentazione storica, che spazia dagli studi sulla
zione del paesaggio costiero. La difesa della costa morfologia della costa e dalle relazioni sullo stato
mediterranea dell’Età Moderna (XV-XVIII sec.) costruttivo delle torri, fino a portolani, carte ma-
rappresentò un esempio senza pari di architettura rittime e territoriali di diverse nazioni. L’architet-
militare. Essa era costituita da un esteso e solidale tura del paesaggio costiero è la traccia più tangibi-
sistema territoriale, d’allarme e prevenzione, che le della storia del nostro territorio, e rappresenta
aveva lo scopo di fermare gli attacchi corsari e assi- un legame comune, storico e attuale, tra i diversi
curare le comunicazioni, il commercio e la naviga- paesi del Mediterraneo.
zione, favorendo l’egemonia del regno e della sua Come afferma Fernando Cobos-Guerra2, il
religione. L’obiettivo iniziale era quello di cingere criterio fondamentale per la comprensione di
di mura tutta la costa, recintarla completamen- quest’architettura risiede nello studio dei valo-
te, creando province chiuse verso il nemico, con ri tipologici (l’analisi dell’evoluzione dei sistemi
i porti come unica uscita ed entrata, rendendo il difensivi e delle fortificazioni del Rinascimento e
Mare Nostrum un grande Mare Clausum (mare dell’Età Moderna) e del valore sistemico, basato
chiuso)1. nel riconoscimento di ogni fortificazione come
La difesa bastionata costiera si diffuse lungo i parte di un complesso sistema, il che permette la
46.000 km che delimitano il perimetro del Me- sua interpretazione in maniera precisa e corretta.

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IL SISTEMA DIFENSIVO MEDITERRANEO diterranea era formato da torri d’avvistamento,


bastioni e forti difensivi, castelli, porti e città
Il complesso difensivo che oggi osserviamo murate; con esempi notevoli come il Castello di
non è opera di un unico promotore. Durante i Santa Barbara ad Alicante o il Castello Doria a
primi cento anni di lotta per l’egemonia del Me- La Spezia, il forte di Brégançon o l’Estissac nella
diterraneo (XVI-XVII secolo), questo sistema fu costa francese, il porto di Ciudadela a Menorca
promosso da ognuna delle Corone, Repubbliche o quello di Alghero in Sardegna, le cinte mura-
e Stati costieri, sia europei che orientali e nordafri- rie di Palmanova (Udine) o quelle veneziane di
cani, e ciò lo rese un patrimonio culturale comu- Nicosia (Cipro), etc. La particolarità di questo
ne, che lega e percorre tutto il mare interno e che complesso difensivo, diversamente da qualsiasi
bagna i continenti d’Europa, Asia e Africa. Esso sistema precedente, è il fatto che le torri dove-
è, in sintesi, la somma di tutte le preoccupazioni vano avere contatto visivo diretto fra di loro per
e paure generate di fronte a uno dei conflitti più rendere possibile il trasferimento delle comuni-
complessi della storia del Mediterraneo, e deter- cazioni (fig. 1). L’azione sincronizzata delle for-
minante per l’evoluzione delle società che ne han- tificazioni, insieme alle unità a cavallo, la flotta di
no preso parte3. galee e le guarnigioni, garantiva il funzionamen-
La morfologia della costa presenta una rela- to del sistema.
zione stretta con l’evoluzione delle comunità e La sua progettazione è il risultato delle solu-
le loro attività, risorse ed economia. La presenza zioni innovative proposte da numerosi ingegneri
del Mediterraneo permetteva le comunicazioni militari per la difesa di un paesaggio molto am-
marittime e la condivisione con culture lontane pio e diverso. Esse testimoniano l’evoluzione delle
e diverse, ma favoriva anche i conflitti e gli attac- tecniche militari che si diffusero in tutto il Me-
chi quando le ricchezze o i prodotti di una zona diterraneo in epoca medievale, anche in risposta
erano di notevole interesse per l’avversario4. In all’introduzione della polvere da sparo a partire
quest’ambiente di ostilità comincia a essere di- dal XIV secolo. Le fortificazioni del paesaggio co-
segnato il paesaggio della difesa: una serie di stiero furono il risultato della ricerca della forma
fortificazioni progettate, congiuntamente, come canonica e dei nuovi modelli di transizione verso
una muraglia imperfetta in luoghi strategici del- l’architettura bastionata del XVI secolo, ovvero,
la costa per proteggere e avvisare le popolazioni quei recinti fortificati poligonali che presentano
vicine. Date queste necessità e le caratteristiche bastioni appuntiti negli angoli, uniti ad un corpo
intrinseche delle stesse costruzioni, esse creano centrale (fig. 2). Queste costruzioni costituisco-
un vincolo singolare, materiale e morfologico, no un punto di svolta rispetto alla fortificazione
di reciproca influenza con il territorio nel quale medioevale, poiché la loro geometria e il loro
sono posizionate5. Il paesaggio della difesa me- orientamento si adattano al terreno e alle neces-

1. Torri d’avvistamento a Positano, Italia:


a sinistra, Fornillo; a destra, Trasita (foto-
grafia, Lorenzo Taccioli).

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2. Castello Santa Catalina, Cadice, Spa-


gna: soluzione circolare nelle punte dei
bastioni per conferire più resistenza
(Ayuntamiento de Cádiz).

sità dell’artiglieria, cambiano le torri di pianta cir- rimento della popolazione in cui si trovano. Esi-
colare in bastioni e si cercano manovre di fuoco stono, anche, circa quaranta unità, tra città e porti
avvolgenti che evitino punti ciechi e difendano il fortificati (fig. 5), che conferiscono quel carattere
perimetro della fortezza6. proprio della navigazione e delle città costiere del
Ad oggi, il sistema è composto da circa 1200 Mediterraneo.
beni situati lungo le coste del Mediterraneo, es- Le costruzioni presentano un alto livello di
sendo coinvolti gli stati di Spagna, Italia, Fran- autenticità: la forma e gli elementi difensivi non
cia, Malta, Slovenia, Croazia, Albania, Grecia, sono stati compromessi gravemente. La maggior
Turchia, Cipro, Marocco, Algeri e Tunisi (fig. parte dei materiali sono a vista, nella loro posizio-
3). ne originale, come perenni custodi di pietra, nelle
calette, strapiombi o spiagge di tutto il profilo co-
stiero. Tuttavia, sono esposti a minacce notevoli
CRITERI DI SELEZIONE ED ECCEZIONALE VALORE come l’urbanizzazione della costa o il cambiamen-
UNIVERSALE to d’uso del suolo, che mettono a rischio il paesag-
Il paesaggio della difesa costiera rappresenta gio mediterraneo.
uno straordinario esempio di bene transfronta- L’esteso complesso architettonico non è l’unica
liero in “serie”, ossia, un insieme di componenti traccia significativa di questo periodo storico. Il
che occupano aree terrestri o marine continue concetto in sé della difesa si è radicato omogene-
e che superano le frontiere di due, o più, Stati amente nella cultura popolare del Mediterraneo,
Parte, limitrofi. La sua conservazione attuale, tanto da essere celebrato con festività tradiziona-
sulla sommità di scogli (fig. 4) o calette del pro- li (feste di mori e cristiani, sbarchi, etc.) dedicate
filo costiero, permette una ricostruzione fedele agli attacchi e a quello che hanno rappresentato
di quel sistema che, un tempo, ci ha protetto e per lo sviluppo della comunità.
custodito, finché il cambiamento delle azioni Il sistema difensivo rispetta principalmente
militari durante il XIX secolo, l’abolizione della tre dei criteri proposti dall’UNESCO (punti:
“guerra di corsa” e lo spostamento dei conflitti II, IV e V) per la selezione del Patrimonio Mon-
bellici verso altri mari e oceani, portarono al suo diale:
abbandono. II: i resti esistenti della difesa mediterranea
Di tutto il sistema, le torri d’avvistamento sono testimoniano un importante scambio culturale
la tipologia più ricorrente: più di mille unità, nell’apogeo dei grandi Stati europei e dell’Impe-
prevalentemente situate nel Mediterraneo occi- ro turco, attraverso lo sviluppo di un’architettura
dentale7. Le fortificazioni, i castelli e i bastioni militare bastionata, erede delle tecniche militari
raggiungono le diverse centinaia e rappresentano, medioevali, le cui conoscenze tecniche si estendo-
in tanti casi, il nucleo centrale e un punto di rife- no in tutto il Mediterraneo. Tutto questo patri-

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3. Sistema difensivo del Mediterraneo secc.


XVI-XVIII (elaborazione grafica, Marina Perals
Parra e José Luis Menéndez Fueyo).

4. Torre del Pirulico, Almeria, Spagna (fotogra-


fia: Francisco Javier Parra Viudez).

5. La Rocca, Porto Ercole, Italia. (<https://lo-


vemaremma.com/prodotto/trekking-forti-spa-
gnoli-porto-ercole-argentario-maremma-tosca-
na/>).

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monio risponde a dei criteri rigorosamente logici: precedente lavoro di pianificazione strategica e
l’assunzione di responsabilità collettive per salva- scouting in profondità di baie, delta, promontori
guardare le comunità e la necessità di opere dura- e calette senza precedenti.
ture nel tempo di fronte alle aggressioni belliche I luoghi strategici in cui furono sollevate queste
sistematizzate; costruzioni hanno conformato la morfologia della
IV: il paesaggio della difesa è una dimostra- costa mediterranea, creando punti di riferimento
zione straordinaria ed eminentemente rappre- paesaggistici di grande bellezza. Inoltre, il sistema
sentativa dell’estensione del potere degli Stati è di un valore ineguagliabile: in nessun altro posto
europei e dell’Impero turco, attraverso il con- al mondo esiste un patrimonio di architettura mi-
solidamento delle loro frontiere, che costitui- litare così chiaro, definito, numeroso e omogeneo.
scono una manifestazione fisica delle loro aree La conservazione della maggior parte delle co-
d’influenza e della diffusione delle loro tradi- struzioni, raramente alterate nel corso del tempo,
zioni. Si parla di un patrimonio rigorosamente fornisce una visione senza pari della costruzione
utilitario, di rinforzo difensivo e prevenzione militare di un’epoca fondamentale della nostra
verso l’ostilità sistematizzata. Il rapporto tra gli storia universale, com’è stata quella della creazio-
insediamenti umani e le difese del mediterraneo ne dei grandi stati mediterranei, e acquista impor-
ci aiuta a comprendere come vivessero gli abi- tanza per le generazioni presenti e future di tutta
tanti sotto la psicosi della paura. Dunque, il va- l’umanità.
lore storico che questo patrimonio ha trasmesso Il sistema difensivo viene avvalorato da una
in eredità è unico, poichè permette lo studio normativa storica che lo progettava e che, tut-
della mentalità sociopolitica, della potenza eco- tora, permette di studiarlo. Inoltre, è sostenuto
nomica e dei progressi culturali, tecnologici, dall’esistenza di istituzioni storiche create, appo-
scientifici e artistici di un periodo di oltre quat- sitamente, per la sua costruzione, manutenzione
trocento anni; e il suo successivo sviluppo. È il caso della fonda-
V: questo sistema ha costituito la prima grande zione nel 1554 del Resguardo de la costa, nel ter-
frontiera lineare del Mediterraneo creata come ri- ritorio costiero della Monarchia spagnola8, che
sposta solidale, passiva e attiva allo stesso tempo,
allo scenario bellico del Mare nostrum durante i ha prodotto un vasto volume di documentazione
secoli XV-XIX. Questo patrimonio è tassativa- fino al 1870, arrivato quasi intatto fino ad oggi,
mente universale: risponde a un modello costrut- o della Reale amministrazione delle Torri della
tivo che ha equivalenze e repliche in tutto il mon- Sardegna verso il 15809. Pertanto, disponiamo,
do, soprattutto in America latina. Diventa così, un oltre alle vestigia architettoniche, di un enorme
esempio eccezionale di adeguamento delle difese archivio materiale, che conserva nomi e cognomi
all’ambiente costiero (fig. 6), eseguite tramite un di importanti personalità storiche che segnarono

6. Faraglioni di Scopello, Sicilia, Italia: a


destra, Torre Doria; in fondo al centro,
Torre Bennistra; a sinistra, Torre della
Tonnara di Scopello (fotografia, Marina
Perals Parra).

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un’epoca cruciale del nostro mondo, tra cui: i re nella candidatura soltanto quelle che dimostra-
e i viceré delle corone europee, il Sultano della no, al meglio, l’Eccezionale Valore Universale.
Sublime Porta, i principi delle repubbliche cor-
sare, gli ammiragli, i papi, i capitani delle flotte,
gli architetti e gli ingegneri militari che disegna- CONCLUSIONI
rono le difese.
Il riconoscimento e la protezione di questo si-
stema difensivo come Patrimonio Mondiale ap-
GESTIONE PATRIMONIALE NAZIONALE E TRASNA- paiono essenziali per la conservazione della me-
ZIONALE moria del Mediterraneo e della storia comune
dei paesi costieri. Il patrimonio, che un tempo è
Il bene transnazionale è giuridicamente protet- stato creato come barriera difensiva frontaliera,
to dalle leggi nazionali del patrimonio di ognuno può attualmente fungere da anello di congiun-
degli stati che potenzialmente potrebbero sup- zione tra gli stati della costa. Questo sistema fa
portarne la candidatura. L’adesione dei tredici onore alla definizione del Mediterraneo data da
paesi nominati precedentemente offrirebbe mag- Fernand Braudel, il quale lo denominava “con-
giore forza alla proposta e genererebbe, oltre a di- tinente liquido”, che connette diversi territori,
verse collaborazioni internazionali, anche gruppi culture, religioni e tradizioni attraverso l’esi-
di ricerca e lavoro di tipo multidisciplinare, con stenza di un patrimonio culturale comune, filo
epicentro nel Mediterraneo. Il coinvolgimento conduttore tra passato e futuro. Un sistema di
di tutti questi stati favorirebbe, senza dubbio, un fortificazioni paragonabile al paesaggio di difesa
importante scambio interculturale, ma compor- della costa mediterranea è il Limes danubiano,
terebbe anche un grande impegno e numerose dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNE-
difficoltà gestionali. A tal fine, si dovrebbe im- SCO nel 2021, che interessa attualmente i paesi
prescindibilmente contare sui comitati direttivi di Austria, Germania e Slovacchia. Il comples-
e scientifici, e quelli nazionali dell’UNESCO di so transfrontaliero di difese in serie rappresenta
ogni paese, e sulla loro reciproca collaborazione 600 km del limite artificiale dell’Impero Ro-
per l’elaborazione di una proposta collettiva. mano del I secolo d.C., con circa cento luoghi
Nell’ipotesi di una compartecipazione, il primo di interesse storico-archeologico, tra i quali
passaggio prevederebbe un lavoro coordinato strade, fortezze legionarie e accampamenti tem-
per l’individuazione e la rappresentazione del poranei10. La proposta di paesaggio della difesa
patrimonio complessivo, producendo i docu- mediterranea seguirebbe lo stile delle difese del
menti adeguati (mappe, cartografie, elenchi ecc.) Danubio, presentando diversi criteri in comune
per la corretta catalogazione, studio e valorizza- e, dunque, rendendo possibile la sua inclusione
zione del sistema come un unicum. Inoltre, ogni nelle liste dell’UNESCO.
nazione dovrebbe garantire una gestione, valo- Malgrado le complessità insite in questa candi-
rizzazione e conservazione del patrimonio a lun- datura, il lungo lavoro di ricerca svolto in prece-
go termine, così da ottenere (e mantenere) il tito- denza da paesi come Spagna, Francia, Italia e Mal-
lo di Patrimonio Mondiale. Ciò si traduce nello ta, costituirebbe un’importante punto di partenza
sviluppo di piani d’accessibilità, manutenzione e in grado di agevolare futuri studi. La valorizzazio-
diffusione, così come in progetti di restauro pre- ne del complesso difensivo globale potrebbe dar
ventivo, e posteriore messa in valore del singolo vita a eventi di grande rilevanza internazionale,
bene, sia rispetto all’ambiente circostante che al come l’accensione delle torri della costa di tutto
resto del sistema e ai centri urbani. In tal senso, il Mediterraneo come celebrazione dell’unione
è fondamentale tenere conto delle dinamiche simbolica fra tutti i suoi popoli. Quest’iniziativa
della società contemporanea, in modo tale che avviene, ad oggi, nell’isola di Maiorca (fig. 7) ma,
questi beni, per lo più lontani dai centri residen- estesa a tutta la costa, costituirebbe un’occasione
ziali, trovino una funzione adatta. A tutto ciò unica per la diffusione culturale di tale patrimo-
si aggiungono le differenze culturali tra i paesi, nio. Così com’è stato affermato in altre proposte
così come quelle relative alle amministrazioni e di conservazione del patrimonio culturale medi-
ai rispettivi meccanismi di protezione, gestione terraneo, l’eterogeneità delle civiltà e dei beni può
e finanziamento. Un’ulteriore difficoltà è rap- solo essere messa in comune attraverso la scienza,
presentata dall’enorme numero di costruzioni (e la ricerca e la cultura, promuovendo la diplomazia
dalle differenze nello stato di conservazione) che politica e i lavori basati sulla sinergia internazio-
compongono il sistema difensivo, che dovrebbe- nale e la condivisione di risorse11. Questa candida-
ro essere selezionate con precisione, includendo tura offrirebbe la possibilità alle comunità del Me-
diterraneo di celebrare il bene in questione come

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7. Accensione delle torri di Maiorca, Spa-


gna (Diario de Mallorca).

uno dei siti naturali e culturali più importanti al viva delle diverse comunità, lo sviluppo delle tec-
mondo, trasformandolo in un emblema per la rete niche di costruzione militare di un’epoca chiave
internazionale dei luoghi protetti, e favorendo il della storia, e il valore sistemico di un patrimonio
suo riconoscimento e la sua protezione nella vita eccezionale e unico al mondo.
delle comunità. Si porrebbero le basi per stimolare
la cooperazione internazionale e gli sforzi comuni Jose Luis Menéndez Fueyo
a favore della protezione dei beni, la divulgazione MARQ Museo Arqueológico de Alicante
di tecniche e pratiche di protezione, conservazio- jmenende@diputacionalicante.es
ne e gestione del patrimonio.
Il paesaggio difensivo della costa dovrebbe di- Marina Perals Parra
ventare Patrimonio UNESCO per riconoscere e Architetto
salvaguardare l’identità mediterranea, la cultura marinaperals@gmail.com

NOTE 4. Menéndez Fueyo, Conquistar el miedo, dominar la


costa...., cit., p. 44.
1. J.L. Menéndez Fueyo, Conquistar el miedo, dominar 5. S. Mutalipassi, Un sistema di fortificazioni nel saler-
la costa. Arqueología de las defensas del resguardo de la nitano: le torri costiere della Piana del Sele. Conoscenza e
costa en la provincia de Alicante (SS. XIII-XVI), Alicante, indirizzi di conservazione, Napoli, 2006.
2016. 6. F. Cobos-Guerra, La formulación de los principios de
2. F. Cobos-Guerra, Technical and systemic keys and la fortificación abaluartada en el siglo XVI. De la Apología
context of Hispanic fortifications on Western Mediterranean de Escrivá (1538) al Tratado de Rojas (1598), Valladolid,
coast. Atti della I International Conference on Modern 2004.
Age Fortification of the Mediterranean Coast 2018 (Va- 7. M. Perals Parra, Arqueología del paisaje defensivo
lencia, 15-17 aprile 2015), Serie Defensive Architectures costero. Sistema geográfico de las torres vigías del Mediter-
of the Mediterranean, Universitat Politècnica de Valèn- ráneo, in «Revista MARQ», 13, 2022, in corso di pub-
cia, Valencia, 2015. blicazione.
3. F. Braudel, La Méditerranée et le monde méditerr- 8. J. Pradells Nadal, Transformaciones en la conce-
anéen à l’époque d Philippe II, Paris, 1966. pción de la defensa de la costa (Siglos XVI-XVIII), Ca-

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stells, torres i fortificacions en la Ribera del Xuquer, VIII aprile 2015), Serie Defensive Architectures of the Medi-
Assemblea d’Historia de la Ribera, Cullera, 2002, pp. terranean, Universitat Politècnica de València, Valencia,
175-194. 2015.
9. M.G.R. Mele (a cura di), Verso la creazione di sistema 10. Cfr. <https://whc.unesco.org/en/list/1631/> (15
e sub-sistemi di difesa del Regno di Sardegna: piazzeforti, giugno 2022).
galere e prime torri nella prima meta del Cinquecento, Atti 11. M. Ferrazzoli, M. Faella, V. Tulli, M. Arizza, E. Bar-
della I International Conference on Modern Age Fortifi- tolucci, T. Ciciotti (a cura di), Mediterraneo. Ricerca e di-
cation of the Mediterranean Coast 2018 (Valencia, 15-17 plomazia scientifica, Roma, 2020, p. 7.

The Landscape of the Mediterranean Coast Defence. Notes for a Nomination Proposal to Unesco’s World Heritage
by Jose Luis Menéndez Fueyo, Marina Perals Parra
From the 15th to the 18th centuries, conflicts between the Spanish Monarchy (along with multiple coastal kin-
gdoms) and the Ottoman Empire for the Mediterranean hegemony had a considerable influence on the transfor-
mation of its landscape due to the strategic construction of fortifications along the 46.000 km perimeter of the
coast. The defence of the mediterranean coast in the modern age represented an outstanding example of military
architecture that served as a huge warning and preventive territorial system aimed at stopping pirate attacks, ensu-
ring communications, trade and navigation. The fortifications of this defensive system, characterised by the use of
bastions, are the most tangible trace of the history of the Mediterranean, as well as an image of its identity and a
common nexus between all of its countries. The present article highlights the cultural values of this heritage, which
make it a suitable candidate for inscription on the UNESCO’s World Heritage List.

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