Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
materiali
Un patrimonio unico nel mondo segno d’identità delle civiltà del Mediterraneo
118
Materiali
119
Materiali
sità dell’artiglieria, cambiano le torri di pianta cir- rimento della popolazione in cui si trovano. Esi-
colare in bastioni e si cercano manovre di fuoco stono, anche, circa quaranta unità, tra città e porti
avvolgenti che evitino punti ciechi e difendano il fortificati (fig. 5), che conferiscono quel carattere
perimetro della fortezza6. proprio della navigazione e delle città costiere del
Ad oggi, il sistema è composto da circa 1200 Mediterraneo.
beni situati lungo le coste del Mediterraneo, es- Le costruzioni presentano un alto livello di
sendo coinvolti gli stati di Spagna, Italia, Fran- autenticità: la forma e gli elementi difensivi non
cia, Malta, Slovenia, Croazia, Albania, Grecia, sono stati compromessi gravemente. La maggior
Turchia, Cipro, Marocco, Algeri e Tunisi (fig. parte dei materiali sono a vista, nella loro posizio-
3). ne originale, come perenni custodi di pietra, nelle
calette, strapiombi o spiagge di tutto il profilo co-
stiero. Tuttavia, sono esposti a minacce notevoli
CRITERI DI SELEZIONE ED ECCEZIONALE VALORE come l’urbanizzazione della costa o il cambiamen-
UNIVERSALE to d’uso del suolo, che mettono a rischio il paesag-
Il paesaggio della difesa costiera rappresenta gio mediterraneo.
uno straordinario esempio di bene transfronta- L’esteso complesso architettonico non è l’unica
liero in “serie”, ossia, un insieme di componenti traccia significativa di questo periodo storico. Il
che occupano aree terrestri o marine continue concetto in sé della difesa si è radicato omogene-
e che superano le frontiere di due, o più, Stati amente nella cultura popolare del Mediterraneo,
Parte, limitrofi. La sua conservazione attuale, tanto da essere celebrato con festività tradiziona-
sulla sommità di scogli (fig. 4) o calette del pro- li (feste di mori e cristiani, sbarchi, etc.) dedicate
filo costiero, permette una ricostruzione fedele agli attacchi e a quello che hanno rappresentato
di quel sistema che, un tempo, ci ha protetto e per lo sviluppo della comunità.
custodito, finché il cambiamento delle azioni Il sistema difensivo rispetta principalmente
militari durante il XIX secolo, l’abolizione della tre dei criteri proposti dall’UNESCO (punti:
“guerra di corsa” e lo spostamento dei conflitti II, IV e V) per la selezione del Patrimonio Mon-
bellici verso altri mari e oceani, portarono al suo diale:
abbandono. II: i resti esistenti della difesa mediterranea
Di tutto il sistema, le torri d’avvistamento sono testimoniano un importante scambio culturale
la tipologia più ricorrente: più di mille unità, nell’apogeo dei grandi Stati europei e dell’Impe-
prevalentemente situate nel Mediterraneo occi- ro turco, attraverso lo sviluppo di un’architettura
dentale7. Le fortificazioni, i castelli e i bastioni militare bastionata, erede delle tecniche militari
raggiungono le diverse centinaia e rappresentano, medioevali, le cui conoscenze tecniche si estendo-
in tanti casi, il nucleo centrale e un punto di rife- no in tutto il Mediterraneo. Tutto questo patri-
120
Materiali
121
Materiali
monio risponde a dei criteri rigorosamente logici: precedente lavoro di pianificazione strategica e
l’assunzione di responsabilità collettive per salva- scouting in profondità di baie, delta, promontori
guardare le comunità e la necessità di opere dura- e calette senza precedenti.
ture nel tempo di fronte alle aggressioni belliche I luoghi strategici in cui furono sollevate queste
sistematizzate; costruzioni hanno conformato la morfologia della
IV: il paesaggio della difesa è una dimostra- costa mediterranea, creando punti di riferimento
zione straordinaria ed eminentemente rappre- paesaggistici di grande bellezza. Inoltre, il sistema
sentativa dell’estensione del potere degli Stati è di un valore ineguagliabile: in nessun altro posto
europei e dell’Impero turco, attraverso il con- al mondo esiste un patrimonio di architettura mi-
solidamento delle loro frontiere, che costitui- litare così chiaro, definito, numeroso e omogeneo.
scono una manifestazione fisica delle loro aree La conservazione della maggior parte delle co-
d’influenza e della diffusione delle loro tradi- struzioni, raramente alterate nel corso del tempo,
zioni. Si parla di un patrimonio rigorosamente fornisce una visione senza pari della costruzione
utilitario, di rinforzo difensivo e prevenzione militare di un’epoca fondamentale della nostra
verso l’ostilità sistematizzata. Il rapporto tra gli storia universale, com’è stata quella della creazio-
insediamenti umani e le difese del mediterraneo ne dei grandi stati mediterranei, e acquista impor-
ci aiuta a comprendere come vivessero gli abi- tanza per le generazioni presenti e future di tutta
tanti sotto la psicosi della paura. Dunque, il va- l’umanità.
lore storico che questo patrimonio ha trasmesso Il sistema difensivo viene avvalorato da una
in eredità è unico, poichè permette lo studio normativa storica che lo progettava e che, tut-
della mentalità sociopolitica, della potenza eco- tora, permette di studiarlo. Inoltre, è sostenuto
nomica e dei progressi culturali, tecnologici, dall’esistenza di istituzioni storiche create, appo-
scientifici e artistici di un periodo di oltre quat- sitamente, per la sua costruzione, manutenzione
trocento anni; e il suo successivo sviluppo. È il caso della fonda-
V: questo sistema ha costituito la prima grande zione nel 1554 del Resguardo de la costa, nel ter-
frontiera lineare del Mediterraneo creata come ri- ritorio costiero della Monarchia spagnola8, che
sposta solidale, passiva e attiva allo stesso tempo,
allo scenario bellico del Mare nostrum durante i ha prodotto un vasto volume di documentazione
secoli XV-XIX. Questo patrimonio è tassativa- fino al 1870, arrivato quasi intatto fino ad oggi,
mente universale: risponde a un modello costrut- o della Reale amministrazione delle Torri della
tivo che ha equivalenze e repliche in tutto il mon- Sardegna verso il 15809. Pertanto, disponiamo,
do, soprattutto in America latina. Diventa così, un oltre alle vestigia architettoniche, di un enorme
esempio eccezionale di adeguamento delle difese archivio materiale, che conserva nomi e cognomi
all’ambiente costiero (fig. 6), eseguite tramite un di importanti personalità storiche che segnarono
122
Materiali
un’epoca cruciale del nostro mondo, tra cui: i re nella candidatura soltanto quelle che dimostra-
e i viceré delle corone europee, il Sultano della no, al meglio, l’Eccezionale Valore Universale.
Sublime Porta, i principi delle repubbliche cor-
sare, gli ammiragli, i papi, i capitani delle flotte,
gli architetti e gli ingegneri militari che disegna- CONCLUSIONI
rono le difese.
Il riconoscimento e la protezione di questo si-
stema difensivo come Patrimonio Mondiale ap-
GESTIONE PATRIMONIALE NAZIONALE E TRASNA- paiono essenziali per la conservazione della me-
ZIONALE moria del Mediterraneo e della storia comune
dei paesi costieri. Il patrimonio, che un tempo è
Il bene transnazionale è giuridicamente protet- stato creato come barriera difensiva frontaliera,
to dalle leggi nazionali del patrimonio di ognuno può attualmente fungere da anello di congiun-
degli stati che potenzialmente potrebbero sup- zione tra gli stati della costa. Questo sistema fa
portarne la candidatura. L’adesione dei tredici onore alla definizione del Mediterraneo data da
paesi nominati precedentemente offrirebbe mag- Fernand Braudel, il quale lo denominava “con-
giore forza alla proposta e genererebbe, oltre a di- tinente liquido”, che connette diversi territori,
verse collaborazioni internazionali, anche gruppi culture, religioni e tradizioni attraverso l’esi-
di ricerca e lavoro di tipo multidisciplinare, con stenza di un patrimonio culturale comune, filo
epicentro nel Mediterraneo. Il coinvolgimento conduttore tra passato e futuro. Un sistema di
di tutti questi stati favorirebbe, senza dubbio, un fortificazioni paragonabile al paesaggio di difesa
importante scambio interculturale, ma compor- della costa mediterranea è il Limes danubiano,
terebbe anche un grande impegno e numerose dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNE-
difficoltà gestionali. A tal fine, si dovrebbe im- SCO nel 2021, che interessa attualmente i paesi
prescindibilmente contare sui comitati direttivi di Austria, Germania e Slovacchia. Il comples-
e scientifici, e quelli nazionali dell’UNESCO di so transfrontaliero di difese in serie rappresenta
ogni paese, e sulla loro reciproca collaborazione 600 km del limite artificiale dell’Impero Ro-
per l’elaborazione di una proposta collettiva. mano del I secolo d.C., con circa cento luoghi
Nell’ipotesi di una compartecipazione, il primo di interesse storico-archeologico, tra i quali
passaggio prevederebbe un lavoro coordinato strade, fortezze legionarie e accampamenti tem-
per l’individuazione e la rappresentazione del poranei10. La proposta di paesaggio della difesa
patrimonio complessivo, producendo i docu- mediterranea seguirebbe lo stile delle difese del
menti adeguati (mappe, cartografie, elenchi ecc.) Danubio, presentando diversi criteri in comune
per la corretta catalogazione, studio e valorizza- e, dunque, rendendo possibile la sua inclusione
zione del sistema come un unicum. Inoltre, ogni nelle liste dell’UNESCO.
nazione dovrebbe garantire una gestione, valo- Malgrado le complessità insite in questa candi-
rizzazione e conservazione del patrimonio a lun- datura, il lungo lavoro di ricerca svolto in prece-
go termine, così da ottenere (e mantenere) il tito- denza da paesi come Spagna, Francia, Italia e Mal-
lo di Patrimonio Mondiale. Ciò si traduce nello ta, costituirebbe un’importante punto di partenza
sviluppo di piani d’accessibilità, manutenzione e in grado di agevolare futuri studi. La valorizzazio-
diffusione, così come in progetti di restauro pre- ne del complesso difensivo globale potrebbe dar
ventivo, e posteriore messa in valore del singolo vita a eventi di grande rilevanza internazionale,
bene, sia rispetto all’ambiente circostante che al come l’accensione delle torri della costa di tutto
resto del sistema e ai centri urbani. In tal senso, il Mediterraneo come celebrazione dell’unione
è fondamentale tenere conto delle dinamiche simbolica fra tutti i suoi popoli. Quest’iniziativa
della società contemporanea, in modo tale che avviene, ad oggi, nell’isola di Maiorca (fig. 7) ma,
questi beni, per lo più lontani dai centri residen- estesa a tutta la costa, costituirebbe un’occasione
ziali, trovino una funzione adatta. A tutto ciò unica per la diffusione culturale di tale patrimo-
si aggiungono le differenze culturali tra i paesi, nio. Così com’è stato affermato in altre proposte
così come quelle relative alle amministrazioni e di conservazione del patrimonio culturale medi-
ai rispettivi meccanismi di protezione, gestione terraneo, l’eterogeneità delle civiltà e dei beni può
e finanziamento. Un’ulteriore difficoltà è rap- solo essere messa in comune attraverso la scienza,
presentata dall’enorme numero di costruzioni (e la ricerca e la cultura, promuovendo la diplomazia
dalle differenze nello stato di conservazione) che politica e i lavori basati sulla sinergia internazio-
compongono il sistema difensivo, che dovrebbe- nale e la condivisione di risorse11. Questa candida-
ro essere selezionate con precisione, includendo tura offrirebbe la possibilità alle comunità del Me-
diterraneo di celebrare il bene in questione come
123
Materiali
uno dei siti naturali e culturali più importanti al viva delle diverse comunità, lo sviluppo delle tec-
mondo, trasformandolo in un emblema per la rete niche di costruzione militare di un’epoca chiave
internazionale dei luoghi protetti, e favorendo il della storia, e il valore sistemico di un patrimonio
suo riconoscimento e la sua protezione nella vita eccezionale e unico al mondo.
delle comunità. Si porrebbero le basi per stimolare
la cooperazione internazionale e gli sforzi comuni Jose Luis Menéndez Fueyo
a favore della protezione dei beni, la divulgazione MARQ Museo Arqueológico de Alicante
di tecniche e pratiche di protezione, conservazio- jmenende@diputacionalicante.es
ne e gestione del patrimonio.
Il paesaggio difensivo della costa dovrebbe di- Marina Perals Parra
ventare Patrimonio UNESCO per riconoscere e Architetto
salvaguardare l’identità mediterranea, la cultura marinaperals@gmail.com
124
Materiali
stells, torres i fortificacions en la Ribera del Xuquer, VIII aprile 2015), Serie Defensive Architectures of the Medi-
Assemblea d’Historia de la Ribera, Cullera, 2002, pp. terranean, Universitat Politècnica de València, Valencia,
175-194. 2015.
9. M.G.R. Mele (a cura di), Verso la creazione di sistema 10. Cfr. <https://whc.unesco.org/en/list/1631/> (15
e sub-sistemi di difesa del Regno di Sardegna: piazzeforti, giugno 2022).
galere e prime torri nella prima meta del Cinquecento, Atti 11. M. Ferrazzoli, M. Faella, V. Tulli, M. Arizza, E. Bar-
della I International Conference on Modern Age Fortifi- tolucci, T. Ciciotti (a cura di), Mediterraneo. Ricerca e di-
cation of the Mediterranean Coast 2018 (Valencia, 15-17 plomazia scientifica, Roma, 2020, p. 7.
The Landscape of the Mediterranean Coast Defence. Notes for a Nomination Proposal to Unesco’s World Heritage
by Jose Luis Menéndez Fueyo, Marina Perals Parra
From the 15th to the 18th centuries, conflicts between the Spanish Monarchy (along with multiple coastal kin-
gdoms) and the Ottoman Empire for the Mediterranean hegemony had a considerable influence on the transfor-
mation of its landscape due to the strategic construction of fortifications along the 46.000 km perimeter of the
coast. The defence of the mediterranean coast in the modern age represented an outstanding example of military
architecture that served as a huge warning and preventive territorial system aimed at stopping pirate attacks, ensu-
ring communications, trade and navigation. The fortifications of this defensive system, characterised by the use of
bastions, are the most tangible trace of the history of the Mediterranean, as well as an image of its identity and a
common nexus between all of its countries. The present article highlights the cultural values of this heritage, which
make it a suitable candidate for inscription on the UNESCO’s World Heritage List.
125