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Abellinum, situata a tre chilometri dall'odierna Avellino, nell'area oggi denominata "La
Civita", a sinistra del fiume Sabato e sulla via Appia, fu abbandonata dagli abitanti,
che andarono a costruire nuovi insediamenti sparsi pi a nord, sulle colline: "Parco",
"Sant'Eramo" (attuale Dogana), "Terra" quest'ultima considerata zona di elezione sia
dai profughi di Abellinum, sia dai Longobardi, che si insediarono su questa altura e
costituirono il gastaldato di Avellino, tra la fine del VI e l'inizio del VII secolo. La collina,
ben protetta a nord, a sud e ad ovest, rimaneva priva di difesa sul lato est. Fu su
questo lato che i Longobardi, dopo aver dato assetto urbanistico al piccolo nucleo
abitato, costruirono il castello quale baluardo difensivo della citt.
Aeclanum, sita nella valle del Calore a sud-est di Benevento sulla via Appia, la "Regina
viarum", fu distrutta nel 622 dall'imperatore Costante II quando, volendo non solo far
fronte alla potenza longobarda, ma anche ristabilire la sua autorit nelle citt bizantine
dell'Italia meridionale, sbarc a Taranto ed invase i confini beneventani, arrecando seri
danni alle citt costruite dai Longobardi. L'abbandono delle terre favor, intanto, la
creazione di vasti spazi coperti da vegetazione selvaggia, e fu la premessa, tra il IX e il
X sec. di una delle attivit principali dei monaci benedettini: il dissodamento e la
messa a coltura dei terreni incolti. Inoltre, l'incertezza dei tempi e la paura di
incursioni di ogni sorta spinsero le popolazioni indigene alla difesa. La soluzione
migliore, allora, era quella di innalzare fortificazioni alla sommit di rilievi collinari e su
rocce a strapiombo.
I Longobardi
Nella prima met del IX secolo, le lotte intestine tra Radelchi e Siconolfo per la
supremazia del territorio culminarono nella Divisio ducatus Beneventani, voluta
dall'imperatore Ludovico II. Nell'849 si infrangeva la secolare unit dello Stato
beneventano e si assisteva, di fatto, ad una nuova e pi frazionata spartizione di terre
da parte di una aristocrazia potenziata di numero e divisa in due gruppi, fautori dei
loro rispettivi capi.
In tal modo si formarono due principati: quello di Salerno, assegnato a Siconolfo, con
sbocchi sul mare e sulle pianure; quello di Benevento, assegnato a Radelchi,
delimitato alle regioni interne del Sannio, dell'Irpinia e del Molise.
Nel periodo longobardo il paesaggio irpino appare, dunque, costellato da una miriade
di piccoli centri fortificati, che gli fanno assumere un aspetto prevalentemente
militare, senza evidenziare una particolare disposizione planimetrica o una speciale
cura nell'esecuzione dei manufatti: le piante, irregolari, dovevano adattarsi alla
morfologia dei luoghi, gi naturalmente difesi, con murature incerte legate con malta
di scarsa consistenza.
I Normanni
Nella legislazione normanna, prima (Assise di Ariano del 1140), e federiciana dopo
(Costituzioni melfitane del 1231), l'attenzione per la costruzione militare occupa un
posto rilevante e vi sono esplicite norme che ne regolano ogni aspetto.
Gli Svevi
Gli Angioini
Gli Aragonesi