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L'area di influenza di Genova, pur non essendo istituzionalizzata ufficialmente, si estende, per ragioni storiche, linguistiche, culturali, economiche

e infrastrutturali, oltre che a tutta la


città metropolitana di Genova e a parte di quelle liguri limitrofe della Spezia e Savona, alla pianura alessandrina, alle aree dell'Oltregiogo (Novi Ligure), del Basso Piemonte e al
circondario di Bobbio (in provincia di Piacenza).

Genova e le sue difese: una descrizione del 1800

Nella sua opera Istoria del blocco di Genova nell'anno 1800, Angelo Petracchi, cronista dell'assedio della città, fornisce una dettagliata descrizione di Genova e delle sue difese nel
periodo della Repubblica Ligure[50]:

«La Città di Genova è situata sul dorso di un monte, che appoggia le sue falde sulla riva del mare Ligustico. Ha essa dalla parte di terra un doppio circondario di mura, l'uno
de'quali interno, che rinchiude quasi esattamente l'abitato, e che forma una specie di figura ovale. È questo munito di alcuni baluardi, che non essendo stati di alcun uso in
quest'assedio, è inutile dettagliare. È l'altro esterno, ed innalzandosi dalle due punte marittime sale sino ad una grand'altezza del monte. Questo secondo circondario rende la
città della figura quasi di un triangolo; mentre terminando in punta sulla cima dell'altura, scende d'ambe le parti a formar quasi i due lati che vengono chiusi e riuniti dal mare.
Varj forti guarniscono questo giro di mura. Sulla cima vi è quello dello Sperone; verso il lato di Ponente, più al di sotto della metà, vi è l'altro detto delle Tenaglie, ed alla fine del
medesimo ve n'è un altro chiamato di S. Benigno. Ciò produce, che da quella parte la città di Genova è quasi imprendibile; tanto più che la località combina così propiziamente a
difenderla, che poca o niuna speranza dà agli assediatori di prenderla. Non è il medesimo dalla parte di Levante, ove essendo dominata al di fuori da alcune alture, è stato
creduto inutile di alzarvi degli altri forti. In mancanza di ciò si è fatto al di fuori una specie di parallela, o per meglio dire un cammino coperto che fortificando quelle medesime
alture, che dominano la città, suppliscono a tal difetto; bisogna perciò a chi difende Genova tener questa linea esteriore, e quelle fortificazioni, che sono il monte dei Ratti, sulla
cui sommità è il Forte di Quezzi; il Forte Richelieu, che fu fatto fabbricare dal celebre Maresciallo di tal nome quando occupò Genova; quello di S. Tecla, e la Madonna di Albaro.
Più in alto dello Sperone, e quasi perpendicolare al medesimo vi è il forte del Diamante, che domina lo Sperone medesimo, sebbene da taluni credesi che ne sia un poco troppo
distante; anch'esso però è di una estrema importanza per gli assediati, sostenendo moltissimo le operazioni delle altre fortificazioni esterne. Fra il Diamante, e lo Sperone vi è il
monte de' due Fratelli, che fa due diverse punte: questa situazione è assai rimarchevole, perché produce la riunione fra gli assedianti, e potrebbe prender alle spalle le opere
esterne della linea di Levante; ma siccome ivi temesi l'incrociatura dei fuochi dello Sperone e del Diamante, è assai difficile d'impadronirsene, quantunque siavi un certo sito che
dicesi immune dall'artiglieria di ambo i forti. Dalla parte di mare, molte e belle batterie difendono la città, ed il porto, non che le mura marittime assicurate anche dalla Natura. Tali
batterie rimontate ultimamente toglievano ogni pena da quella parte. Le più belle sono quelle della Strega, della Cava, di ambo i Moli, e della Lanterna. Dalla parte di Ponente vi
è il fiume della Polcevera; dalla parte di Levante quel di Bisogno. Albaro è un piccolo, e delizioso borgo, che da questa parte è vicino a Genova quasi di un solo miglio, come
dall'altra parte si è quello vaghissimo egualmente di S. Pier d’Arena»

Simboli
Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Genova.

Lo stemma della città è sempre stato legato alle vicissitudini politiche di Genova: nell'ultimo periodo della Repubblica lo stemma
consisteva in uno scudo crociato con corona regia sorretto da due grifoni con code ritte, ma essendo allora assoggettata al potere
francese, dopo la rivoluzione giacobina del 1797 venne decretata la distruzione delle antiche insegne e quindi anche le due figure
araldiche dello stemma della città vennero abolite. Con l'annessione al Regno di Sardegna, su richiesta del Consiglio generale del Corpo
cittadino, nel 1816, Genova ottenne da re Vittorio Emanuele I l'insegna municipale « [...] con croce rossa in campo bianco collo scudo
ornato di grifoni [...] con le code tra le zampe», in segno di sottomissione. Questo stemma restò in uso fino al 1897, anno in cui la Giunta
municipale chiese e ottenne da Umberto I di Savoia il 21 marzo 1897, il diritto a esibire l'attuale stemma con la coda dei due grifoni
posizionata verso l'esterno, a ricordo della dignità passata. Dopo più di un secolo e un'accurata indagine storica, l'Amministrazione
civica ha modificato le code dei grifoni in modo da posizionarle ritte. Inoltre la base dello stemma si fregia da ciascun lato del rostro
bronzeo di nave romana a testa di cinghiale, pescato nel 1597 nel porto di Genova e trattenuto presso l'Armeria Reale di Torino.[51]

La bandiera di Genova, o Croce di San Giorgio è costituita da una croce rossa su campo bianco, e nell'antichità era simbolo dei pellegrini che si recavano presso i
luoghi santi del Cristianesimo e che dopo il 1095, anno di conquista di Gerusalemme da parte dei Turchi selgiuchidi, mossi in gran parte (in un primo momento) da Il gonfalone
spirito sincero di missione, decisero di prendere la croce e armarsi per liberare la terra ove nacque e visse Gesù, in risposta ai ripetuti attacchi subiti dai Turchi, decisi comunale.
- soverchiati gli Arabi - a spingersi alla conquista dell'impero bizantino. La simbologia del "Salvifico vessillo della vera croce" - come Jacopo da Varazze indicò la croce
di San Giorgio - determinò in epoca contemporanea, per i pellegrinaggi armati, l'appellativo di crociati. L'uso del vessillo da parte dei genovesi pare risalire a epoche
remote, quando l'esercito bizantino stanziava nella città e il vessillo della guarnigione (una croce rossa in campo bianco) veniva portata in omaggio nella piccola chiesa di San Giorgio,
prospiciente l'antica piazza del mercato, di origine romana[52]. Si è soliti raccontare che nel 1190 Londra e l'Inghilterra chiesero e ottennero la possibilità di utilizzare sulle proprie navi la
bandiera crociata genovese, per avere la protezione e il rispetto che godeva la flotta genovese nella zona che controllava, nel Mar Mediterraneo e in parte del Mar Nero, sottraendosi così
ai numerosi attacchi di pirateria; per questo privilegio il monarca inglese corrispondeva al Doge della Repubblica di Genova un tributo annuale[53]. Tuttavia, lo storico medievista Antonio
Musarra fa notare come questa nozione non sia suffragata da nessun documento storico o archivistico e sia in palese contrasto con altri eventi storici, come ad esempio il fatto che la
figura del Doge di Genova sia nata nel 1339, e che la bandiera con la croce rossa in campo bianco è citata negli Annali di Genova solo a partire dal 1242[54][55]. L'Inghilterra, la città di
Londra e la Royal Navy issano la bandiera di San Giorgio, e l'insegna fa parte dell'Union Jack, la bandiera nazionale britannica.

Erroneamente lo storico Francesco Maria Accinelli indica lo stemma milanese come derivazione di quello genovese: « [...] E mandati dalla Repubblica 500 balestrieri con la suddetta
insegna in soccorso dei Milanesi nel 1247, espugnata col loro valore la città Vittoria nuovamente fabbricata da Federico II vicino a Parma, vollero i Milanesi per maggiore onore assumersi
dello stendardo de' Genovesi l'insegna», che invece risale al 1066, quando l'effigie venne consegnata ufficialmente dal papa Alessandro II (il milanese Anselmo da Baggio) a Erembaldo,
capitano del Popolo di Milano in rivolta contro l'Impero.[52]

Dal 2014 la città ha un nuovo logo per la promozione della propria immagine: "Genova More Than This", che nasce dal progetto europeo Urbact-CityLogo.[56]

Onorificenze

Genova è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione perché è stata insignita della medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua
attività nella resistenza partigiana durante la seconda guerra mondiale[57]:

Medaglia d'oro al valor militare


«Amor di Patria, dolore di popolo oppresso, fiero spirito di ribellione, animarono la sua gente nei venti mesi di dura lotta il cui martirologio è messa fulgida gemma all'aureo
serto di gloria della "Superba" Repubblica Marinara, i 1863 caduti il cui sangue non è sparso invano, i 2250 deportati il cui martirio brucia ancora nelle carni dei superstiti,
costituiscono il vessillo che alita sulla città martoriata che infervorò i partigiani del massiccio suo Appennino e delle impervie valli, tenute dalla VI zona operativa, a proseguire
nell'epica gesta sino al giorno in cui il suo popolo suonò la diana dell'insurrezione generale. Piegata la tracotanza nemica otteneva la resa del forte presidio tedesco, salvando
così il porto, le industrie e l'Onore. Il valore, il sacrificio e la volontà dei suoi figli ridettero alla madre sanguinante la concussa libertà e dalle sue fumanti rovine è sorta nuova
vita santificata dall'eroismo e dall'olocausto dei suoi martiri. 9 settembre 1943 - aprile 1945»
Titolo di città in Italia

Ricorrenze
24 giugno: festa patronale dedicata a San Giovanni Battista[58].
Prima domenica di luglio: Palio marinaro di San Pietro, palio che si svolge nelle acque del golfo dal 1955 e coinvolge barche da pesca in legno[59].

Monumenti e luoghi d'interesse


Questa voce o sezione sull'argomento Liguria è ritenuta da controllare.
Motivo: Sezione che, seppur riportando (senza fonti e con qualche accento POV) informazioni più o meno veritiere sui monumenti, sembra tanto una ricerca
originale. Per es. prende in considerazione, peraltro senza un criterio ben preciso, il centro cittadino e l'estremo levante, ignorando di fatto tutto ciò che è nelle
altre direttrici (ponente e le due valli Polcevera e Bisagno)

Architetture religiose
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Genova e Centro storico di Genova § Architetture religiose.

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