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Il Ministro Berlinguer, alla guida dell’Istruzione dal 1996 al 2000, tenta di marcare
una discontinuità con la politica degli interventi spezzettati e parziali dei governi
precedenti. Pertanto, progetta una riforma dell’intero sistema di istruzione,
attuata attraverso la “strategia del mosaico” composta da un insieme organico di
interventi normativi capaci di delineare un nuovo percorso di studi che vada dalla
scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado alla formazione post-
diploma, all’educazione degli adulti, all’università.
Le riforme avviate, poi, da metà anni Novanta si sono basate sul concetto di
autonomia e sull’apertura della scuola al tessuto culturale del territorio e del
mondo, per superare la rigidità che da decenni ha caratterizzato il sistema
scolastico italiano.
Altro incisivo intervento è stata la legge delega del 2003 attraverso cui il Ministro
Moratti ripresenta il suo progetto di riforma degli ordinamenti scolastici, ma sotto
forma di legge delega.
Sono gli anni in cui si passa dall’ “obbligo scolastico” al “diritto dovere
all’istruzione e alla formazione”.
Nelle misure della Finanziaria 2007, la legge n. 296/2006, ripartendo dalla legge
di Berlinguer cancellata dalla Moratti, ha portato l’obbligo scolastico a 16 anni
come compito dell’istruzione.
Della stessa sono ancora in vigore l’alternanza scuola lavoro, ridefinita nelle ore
e ribattezzata “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”
(PCTO), la card del docente finalizzata alla formazione del personale, i decreti
attuativi molti dei quali necessitano di un ulteriore decretazione secondaria per la
loro piena attuazione.
Seguiamo gli sviluppi di queste proposte per ora solo nelle intenzioni.