Sei sulla pagina 1di 4

Cuba, la crisi dei missili del 1962 citata da

Biden: cosa avvenne e come si concluse

BIDEN, nell’ottobre 2022, afferma come il rischio di un ARMAGEDDON NUCLEARE sia ai massimi livelli dai
tempi della crisi di cuba del 1962, durante una raccolta fondi per i DEMOCRATICI.

Infatti da mesi, gli alti funzionari dell’amministrazione americana sospettano che putin potrebbe utilizzare
l’arma nucleare contro l’Ucraina, come reazione alle sconfitte subite al fronte durante la guerra.

(FONTE: SKY TG 24)

La preoccupazione massima venne raggiunta il 24 ottobre quando


l’annunciata “quarantena” dichiarata da Kennedy (termine più morbido rispetto
a blocco navale, che poteva essere letto come un segnale di guerra) venne
messo alla dura prova dai sovietici, che portavano rifornimenti, forse anche
materiale bellico, verso Cuba.

La crisi dei missili di Cuba fu un confronto tra gli Stati Uniti d’America, il cui
presidente era allora John Kennedy, e l’Unione Sovietica con a capo Nikita Chruščёv.
Questo confronto è stato uno dei momenti più pericolosi della Guerra Fredda, a causa
del quale si è rischiata l’esplosione di una guerra nucleare.

CAUSE CRISI MISSILI:


1) Tentativo da parte di KENNEDY di rovescaire il governo di FIDEL CASTRO, con lo sbarco della BAIA
DEI PORCI del 1961
2) Installazione di missili balistici sull’isola di cuba da parte dell’unione sovietica, perché Chruščёv si
rese presto conto che un’eventuale guerra avrebbe richiesto il ricorso alle armi atomiche.
Questi rappresentavano un grosso pericolo per gli Stati Uniti perchè in quindici
minuti avrebbero raggiunto Washington, potendo percorrere una distanza di circa
1.600 kilometri. L’operazione sovietica rimase nascosta a tutto il mondo,
finché un aereo spia statunitense avvistò e fotografò la base missilistica,
segnalando la presenza di missili a medio raggio e intermedi.

Kennedy affermò in televisione di essere al corrente su quanto stava accadendo a Cuba.


Se l’isola avesse attaccato gli Stati Uniti la guerra si sarebbe estesa all’URSS. Inoltre, il
presidente spiegò la decisione da lui presa per contrastare la base sovietica. Chruščёv
inviò varie lettere a Kennedy per ribadire le sue pacifiche intenzioni, ma il vero
problema erano le intenzioni dei cubani. Castro aveva ancora un conto in sospeso con
gli USA, perché qualche anno prima Cuba aveva subito un attacco da altri compaesani in
esilio, addestrati dalla CIA.

Le conseguenze della crisi di Cuba


Inizialmente gli Stati Uniti avevano varie opzioni: bombardare e distruggere le basi
missilistiche; fare un appello per fermare l’istallazione delle basi; creare un blocco
navale o invadere Cuba. Le prime due furono subito scartate perché avrebbero richiesto
troppo tempo. Alla fine Kennedy scelse di creare un blocco militare, affinché non
potessero giungere altri missili o altre armi a Cuba.
L’invasione venne organizzata, ma con 40.000 truppe sovietiche armate con armi
nucleari il successo era quasi impossibile. Il blocco dei rifornimenti fece molto discutere:
per esempio Fidel Castro, rivoluzionario e politico cubano, fece notare l’illegalità del
gesto. I missili in loro possesso invece non lo erano, anche perché gli stessi missili
americani erano da tempo puntati verso Cuba e verso tutta l’Unione Sovietica.

La fine della crisi


La questione si calmò solo dopo lunghissime trattative e negoziazioni. Le due potenze
riuscirono a trovare un accordo: i sovietici smantellarono la base missilistica e gli Stati
Uniti conclusero il blocco. Quando tutto si risolse, emerse il bisogno di creare una
linea di comunicazione riservata e dedicata tra Washington e Mosca. Nacque così
la linea rossa Mosca-Washington, che serviva per evitare il rischio di una guerra
atomica.
Tutto questo durò appena 13 giorni, dal 16 al 28 ottobre 1962. Questo confronto fu
apparentemente una vittoria per Kennedy, che dimostrò la debolezza dell’Unione
Sovietica. Allo stesso tempo, però, il presidente perse la fiducia di molti militari che
volevano attaccare e distruggere Cuba.

Usa fa un accordo con urss, ovvero che usa si sarebbe impegnata con un accordo segreto, a smantellare i
missili nucleari in ITALIA E TURCHIA, mentre URSS da cuba.
CANZONE BOB DYLAN

ARCHIVIO UNITA’

J STOR

JOURNAL OF COLD WAR STUDIES

WATCHMEN FILM alan moore

a crisi missilistica di Cuba giocò un ruolo fondamentale nella Guerra


Fredda poiché è uno dei momenti in cui le relazioni tra gli USA e l’URSS
peggiorarono a tal punto da far temere una nuova guerra nucleare. La Guerra
Fredda è chiamata così perché le tensioni e gli attriti tra l’America e l’Unione non
portarono mai a conflitti diretti, visto che un nuovo attacco atomico sarebbe stato
catastrofico; questo è uno dei casi in cui invece persino il presidente USA di
allora, John Fitzgerald Kennedy, parlò alla nazione dell’eventuale ricorso al
nucleare.

La crisi missilistica scoppiò nel 1962, dunque agli inizi degli anni Sessanta,
quando era Presidente dell’Unione Sovietica Nikita Chruščëv (pronuncia
semplificata Nikìta Krùsciof), il quale aveva parlato sin da subito di “coesistenza
pacifica” con l’America; secondo il nuovo leader il Comunismo e il Capitalismo
sarebbero potuti coesistere senza rivalità, e ciò non avrebbe danneggiato affatto il
Comunismo, la cui diffusione sarebbe potuta avvenire comunque adottando un
atteggiamento più moderato. Kennedy aveva la stessa convinzione ma questo
non bastò a evitare le due più grandi crisi di quel periodo: la prima, tedesca, che
portò alla costruzione del muro di Berlino nel 1961; la seconda, cubana.

Prima di passare a un riassunto breve della crisi di Cuba è necessario accennare


alla situazione politica dell’isola. Fino agli anni Quaranta Cuba era governata
dal dittatore Fulgencio Batista, appoggiato dagli USA, che ne approfittarono per
controllare l’economia e le infrastrutture, ritenute importantissime per la sicurezza
dagli americani. Il regime fu abbattuto tra gli inizi e la fine degli anni
Cinquanta; anche grazie all’aiuto del suo braccio destro, Ernesto Che Guevara, nel
1959 Fidel Castro assunse il potere, appoggiato dalla popolazione e per questo
non più ostacolato dall’America. Gli USA lo riconobbero subito come nuovo leader
ma non accolsero le sue richieste d’aiuto per lo sviluppo dell’isola.

Castro si adoperò per attuare un programma di stampo comunista basato


essenzialmente sulla riforma agraria a favore dei contadini e
sulla nazionalizzazione delle raffinerie petrolifere; la scelta di nazionalizzarle
danneggiò pesantemente gli Stati Uniti, visto che le proprietà americane nel
territorio cubano passarono sotto il controllo dello Stato. L’isola di Cuba fu
dunque governata dal Comunismo dopo anni di dittatura capitalista, e cambiò
radicalmente le sue relazioni internazionali: i rapporti con l’URSS si rafforzarono
mentre quelli con gli americani arrivarono ai minimi storici.

Potrebbero piacerti anche