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CHIESA E SCHIAVITÙ, IERI E OGGI

Nuno da Silva Gonçalves S.I.

Uno sguardo alla storia ci mo- di un’altra persona, la quale poteva


stra che il cristianesimo, per mol- liberamente disporre di esse»1.
ti secoli, ha accettato la schiavitù Nel periodo dell’espansione eu-
come una realtà sociale ed econo- ropea e, in particolare, con l’arrivo
mica propria della maggior parte in America alla fine del secolo XV, 175
delle società. Il pensiero cristiano la Chiesa ha difeso la libertà dei
ha accettato la schiavitù in deter- popoli amerindi. Ne sono esempio
minate circostanze e, quando si papa Paolo III con la bolla Sublimis
è sviluppata la tratta atlantica, lo Deus, del 1537, e pastori e missio-
sforzo dei teologi e giuristi è stato nari, come i domenicani Antonio
quello di delimitare con esattezza le de Montesinos e Bartolomé de
occasioni di perdita legittima della Las Casas nell’America spagnola,
libertà. Fu il caso, nel secolo XVI, e i gesuiti Manuel da Nóbrega e
di pensatori come Luis de Molina António Vieira nell’America por-
e Tomás de Mercado. Come scrive toghese. Per quanto riguarda la
papa Francesco, la morale e il dirit- schiavitù degli africani, la Chiesa
to stabilivano «chi nasceva libero e l’ha più facilmente accettata, limi-
chi, invece, nasceva schiavo, non- tando la propria azione alla richie-
ché in quali condizioni la persona, sta di rispetto del diritto e della mo-
nata libera, poteva perdere la pro- rale dell’epoca, alla cura pastorale
pria libertà, o riacquistarla. In altri e all’esigenza di condizioni di vita
termini, il diritto stesso ammetteva degne. Tra le cause di questa ac-
che alcune persone potevano o do- cettazione, al pari degli argomenti
vevano essere considerate proprietà giuridici e morali, c’è la constata-

1. Francesco, Messaggio per la celebrazione della XLVIII Giornata mondiale della


pace, 1° gennaio 2015, n. 3.

© La Civiltà Cattolica 2023 IV 175-179 | 4160 (21 ott/4 nov 2023)


NOTE E COMMENTI

zione dell’esistenza della schiavitù della dignità di ogni essere umano,


in Africa prima dell’arrivo degli e in questo modo ha partecipato al
europei, nonché della tratta verso movimento lento che ha portato,
il mondo arabo. Tuttavia va rico- durante il secolo XIX, all’abolizio-
nosciuto chiaramente che l’arrivo ne della tratta e, in seguito, a quella
degli europei e la tratta atlantica, della schiavitù stessa3.
che forniva manodopera all’Ameri- Nel Settecento e nell’Otto-
ca, hanno moltiplicato la domanda cento, quando si diffondevano gli
di schiavi e, di conseguenza, la loro ideali abolizionisti, le motivazio-
offerta in punti strategici del lito- ni erano umanistiche e religiose,
rale africano. Per questo la doman- come pure politiche ed economi-
da europea di manodopera a buon che. Va ricordato che nel Congres-
mercato ha portato alla crescita so di Vienna (1814-15), quando il
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della conflittualità tra le popolazio- Regno Unito fece pressione sui
ni africane i cui capi non erano in- Paesi europei per l’abolizione della
differenti agli scambi commerciali tratta degli schiavi, la Santa Sede
con gli europei2. In tale contesto, assecondò la posizione britanni-
non destava scalpore il fatto che, ca. Qualche anno dopo, nel 1839,
in diversi Continenti, molte isti- fu particolarmente significativo il
tuzioni ecclesiali facessero ricorso Breve In Supremo, nel quale papa
all’impiego di schiavi per i lavori Gregorio XVI si pronunciava, sen-
domestici e agricoli. E non stupi- za distinzioni, contro tutte le for-
sce neppure che qualche voce più me di commercio di esseri umani4.
radicale in favore della libertà sia ri- Si approfondiva così un processo
masta isolata e inascoltata. Con luci che, anche all’interno della Chiesa
e ombre, possiamo dire, in ogni cattolica, ha portato alla crescente
caso, che il cristianesimo, in una consapevolezza della stessa dignità
prospettiva di lunga durata, ha dato condivisa da tutti gli esseri umani.
un proprio contributo allo svilup- Ciononostante, nel 1866, il Santo
po progressivo del riconoscimento Ufficio, in un atteggiamento si-

2 Cfr J. K. Thornton, L’Africa e gli africani nella formazione del mondo atlantico:
1400-1800, Bologna, il Mulino, 2010.
3. Cfr N. da Silva Gonçalves, «Escravatura», in Dicionário de História Religiosa de
Portugal, diretto da C. M. Azevedo, vol. II, Lisbona, Círculo de Leitores, 2000, 160-162.
4. Cfr R. Reggi - F. Zanini, La Chiesa e gli schiavi. Testimonianze e documenti dalla
Bibbia ai nostri giorni, Bologna, EDB, 2016, 219-223.
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curamente controcorrente, difese e lento lo si vede dal fatto che si è


ancora la liceità della schiavitù in dovuto attendere il 1888 per arri-
certe circostanze, affermando che vare all’abolizione della schiavitù
«la servitù, considerata di per sé e in Brasile, l’ultimo grande Paese
in assoluto, non ripugna il diritto cattolico a liberare gli schiavi che
naturale e divino»5. Per ascoltare di ancora vivevano nel suo territorio,
nuovo un chiaro pronunciamento dopo aver abolito la tratta molto
pontificio contro la schiavitù dob- prima, nel 18307.
biamo arrivare al 1888, anno in La consapevolezza di una sto-
cui Leone XIII indirizza ai vescovi ria travagliata come quella della
brasiliani l’enciclica In plurimus. In schiavitù continua a far parte del-
essa, il Pontefice, dopo una lun- la memoria di molti popoli. È vero
ga sintesi sugli insegnamenti della che non siamo personalmente re-
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Chiesa lungo la storia, incoraggia i sponsabili degli eventi del passato
vescovi a collaborare con le autori- che non abbiamo vissuto. Ciono-
tà statali nel processo di abolizione nostante, siamo eredi di una storia
della schiavitù, dichiarandola «ver- che continua ad avere un impatto
gogna», «peste», «funesta piaga» e a livello personale e collettivo. Per-
«turpe mercato di uomini»6. ciò, come capita a livello individua-
Va menzionato, per quanto ri- le, anche a livello collettivo siamo
guarda il contributo della Chiesa chiamati ad accettare la nostra sto-
cattolica alla lotta contro la schia- ria, riconoscendo in essa luci e om-
vitù, l’impegno di molti missiona- bre. Così ci rendiamo conto che la
ri europei, soprattutto in Africa. storia di un popolo può includere
È emblematica, a questo proposi- ferite che continuano a esistere, al
to, l’attività del cardinal Lavigerie, punto da provocare spaccature e
arcivescovo di Algeri, con la sua contrapposizioni. Queste ferite non
campagna per l’abolizione della vanno nascoste: vanno riconosciu-
schiavitù in Africa. In ogni caso, te, accettate e, per quanto possibile,
che lo sviluppo del pensiero cri- guarite. Il pensiero cristiano, non
stiano sulla schiavitù sia stato lungo accettando i tentativi di negazio-

5. Ivi, 224.
6. Ivi, 225.
7. Cfr J. P. Marques, Escravatura. Perguntas e respostas, Lisbona, Guerra & Paz,
2017, 103. Sulla tratta degli schiavi, è molto utile consultare www.slavevoyages.org/, in
particolare le mappe e i database inseriti in questo sito web.
NOTE E COMMENTI

ne, di falsificazione o di manipola- nei pronunciamenti degli ultimi


zione, è presente in molti di que- Pontefici e, in particolare, nell’in-
sti processi di chiarificazione della sistenza con cui papa Francesco
memoria. Tali processi potranno riprende questo tema8. Per esem-
includere l’invito a chiedere perdo- pio, nel messaggio per la Giornata
no e a perdonare, in quanto gesti mondiale della pace del 2015, dal
che aiutano alla ricomposizione e titolo Non più schiavi ma fratelli,
alla guarigione, pur nella consape- ha affermato: «Malgrado la comu-
volezza che le colpe personali non nità internazionale abbia adottato
si trasmettono. Lo stesso pensiero numerosi accordi al fine di porre
cristiano, nella fatica della ricostru- un termine alla schiavitù in tutte
zione della memoria – ossia della le sue forme e avviato diverse stra-
propria identità – ricorda le parole tegie per combattere questo feno-
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limpide ed esigenti di Cristo: «La meno, ancora oggi milioni di per-
verità vi farà liberi» (Gv 8,32). sone – bambini, uomini e donne
La schiavitù che esiste ai nostri di ogni età – vengono private della
giorni non ha le caratteristiche di libertà e costrette a vivere in con-
quella storica, perché è del tutto il- dizioni assimilabili a quelle della
legale e universalmente condanna- schiavitù»9. Alla condanna da parte
ta. In comune c’è il fatto che tutte del magistero fanno seguito tante
e due costituiscono un attentato iniziative concrete da parte delle
alla dignità umana di chi le subisce Chiese locali, degli Istituti di vita
e portano al logoramento della di- consacrata e delle organizzazioni
gnità umana di chi le sfrutta. Nella ecclesiali di vario tipo10.
condanna di questa schiavitù dei Eliminare la schiavitù contem-
nostri giorni, la Chiesa cattolica si poranea, il traffico di esseri umani e
trova, senza equivoci ed esitazio- il lavoro forzato è un’esigenza mo-
ni, in prima linea, come vediamo rale che richiede risposte urgenti e

8. Cfr «Giornata schiavitù, il Papa: lavoriamo perché nessuno renda schiavo un


altro», in www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-12/papa-francesco-giornata-interna-
zionale-abolizione-schiavitu-onu.html
9. Francesco, Messaggio per la celebrazione della XLVIII Giornata mondiale della
pace, 1° gennaio 2015, n. 3.
10. Cfr, per esempio, P. Lah (ed.), Talitha Kum 2009-2019. Analysis of the Structure
and Activities of the International Network of Consecrated Life against Trafficking in Persons. A
research report, Roma, Gregorian & Biblical Press, 2019.
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articolate. Di fronte agli interessi Oltre alle leggi efficaci, alla vigi-
economici sottostanti, che rag- lanza e alla repressione, si richiede
giungono cifre inimmaginabili, si un lavoro di sviluppo umano inte-
richiede un impegno coraggioso e grale, che combatta le radici di una
condiviso da parte delle organiz- tragedia immane che non possia-
zazioni internazionali, degli Stati, mo ignorare11. Di questa tragedia
delle religioni e dei singoli citta- – al contrario della schiavitù storica
dini, con al centro la difesa della – non siamo esenti dal condividere
dignità umana in ogni circostanza. personalmente la responsabilità.

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11. Il Rapporto pubblicato nel 2022 dall’Organizzazione mondiale del lavoro, da


Walk Free e dall’Organizzazione mondiale per le migrazioni indica, per l’anno 2021, la
cifra di 50 milioni di persone in situazione di schiavitù: cfr www.ilo.org/global/topics/for-
ced-labour/publications/.WCMS_854733/lang--en/index.htm/ Sulla Chiesa e la schiavitù
dei nostri giorni, si veda D. Hollenbach, «Le risposte della Chiesa alla schiavitù moderna:
forza e umiltà», in Civ. Catt. 2022 III 512-523.

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