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Dossier insonnia

Documento congiunto SIMG-AIMS


Guida pratica per la gestione
dell’insonnia
C. Cricelli, F. Mazzoleni, F. Samani, G. Gigli*, L. Parrino*, F. Provini*, M.G. Terzano*
Società Italiana di Medicina Generale; * Associazione Italiana Medicina del Sonno

L’insonnia è il disturbo del sonno più diffuso in tutto il Definizione e tipi di insonnia
mondo. Secondo le definizioni utilizzate, ne è affetto da
un terzo ad un quarto della popolazione mondiale. Circa Il termine insonnia definisce l’esperienza soggettiva del
il 10% della popolazione generale soffre di una forma paziente di un sonno insufficiente o di scarsa qualità.
di insonnia tale da richiedere un intervento terapeutico. L’insonnia si caratterizza per uno o più di questi indica-
Nonostante tutto questo, però, l’insonnia rimane scarsa- tori notturni:
mente riconosciuta dai medici e quindi sotto-diagnosti- • difficoltà ad iniziare a dormire;
cata o non trattata correttamente. Si stima che circa il • difficoltà a mantenere la continuità del sonno;
60% degli insonni non abbia mai parlato dei disturbi del • risveglio precoce al mattino;
sonno con il proprio medico. • sonno non ristoratore.
Il mancato riconoscimento e il mancato trattamento del-
l’insonnia determinano importanti ripercussioni mediche
e sociali, riducendo significativamente le performance Tali difficoltà si manifestano nonostante vi siano oppor-
occupazionali del paziente e in generale riducendone la tunità e circostanze favorevoli per poter dormire.
qualità della vita. Oltre agli indicatori notturni, il paziente può riferire anche
Il medico di medicina generale (MMG) è il primo e prin- sintomi diurni, quali:
cipale interlocutore del paziente che soffre d’insonnia ed • sensazione generica di fatica o malessere, cefa-
è quindi il medico che prima di ogni altro può e deve lea, sintomi gastrointestinali non attribuibili ad altre
diagnosticarla e pianificarne il trattamento. cause, se non alla “perdita di sonno”;
Alla luce di questo i MMG e gli specialisti della medicina • ridotte energie e motivazione per svolgere i compiti
del sonno hanno sentito l’esigenza di collaborare forte- abituali;
mente per realizzare un documento volto alla corretta • difficoltà di attenzione, concentrazione o deficit di
gestione dell’insonnia. memoria;
Da questa stretta e fattiva collaborazione, si concretizza • facilità a compiere errori sul lavoro o incidenti stra-
una guida pratica elaborata a due voci (SIMG e AIMS), dali;
che speriamo possa rappresentare un agile strumento • alterazioni delle “funzioni” sociali;
di lavoro per diagnosticare e trattare correttamente l’in- • disturbi del tono dell’umore ed irritabilità;
sonnia nella pratica ambulatoriale di tutti i giorni. • sonnolenza diurna.

Rivista della Società Italiana di Medicina Generale N. 2 • Aprile 2010


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Dossier insonnia
INSONNIA DI
L’insonnia si manifesta esclusivamente con indicatori notturni
PRIMO LIVELLO

INSONNIA DI
Agli indicatori notturni si associano sintomi diurni
SECONDO LIVELLO

In rapporto alla durata dei sintomi l’insonnia può essere:

ACUTA CRONICA
di breve durata: i sintomi sono presenti da
pochi giorni o qualche settimana almeno un mese

Dimensione del problema getti con insonnia valutati statisticamente), ha confer-


mato l’elevata frequenza d’insonnia (41%) nella popola-
La prevalenza dell’insonnia è variabile, se considerata zione che si reca dal MMG: nel 67% dei casi, l’insonnia
in base a diversi parametri quali: la tipologia dei pazienti durava da almeno un anno, ma solamente una piccola
presi in esame, la modalità di rilevamento dei dati, il con- percentuale di pazienti era in trattamento per l’inson-
cetto di insonnia, la gravità, la frequenza dell’insonnia nia. Il motivo principale di questo comportamento era la
stessa e la sua durata. sottostima, da parte del paziente stesso, della rilevanza
Vari studi hanno evidenziato una prevalenza dell’inson- clinica dell’insonnia (76%).
nia pari a circa il 30% (variabile, tuttavia, in base ai
diversi criteri diagnostici utilizzati). L’insonnia croni-
ca, infatti, riguarda circa il 13% della popolazione, Le categorie maggiormente
mentre se si considerano anche criteri aggiuntivi, a rischio d’insonnia
che tengano conto nella diagnosi della presenza di
un’alterazione delle performance diurne, la preva- Lavoratori turnisti
lenza scende attorno al 10%.
Tra gli anni 2000 e 2003 sono stati svolti, in Italia, 2 Il lavoro a turni è una forma particolare di organizzazione
importanti indagini osservazionali, lo studio Morfeo 1 degli orari di lavoro per assicurare la continuità del ser-
e Morfeo 2, condotte dall’Associazione Italiana di vizio o della produzione nell’arco delle 24 ore. Il soggetto
Medicina del Sonno (AIMS) in collaborazione con i MMG, costretto al lavoro in turni può lamentare insonnia o ecces-
con l’obiettivo di ottenere precise informazioni sull’epi- siva sonnolenza diurna a causa di un orario lavorativo che
demiologia dell’insonnia, in particolare nei pazienti che coincide con il consueto periodo di sonno. I turni lavorativi
si recavano presso gli ambulatori dei medici di famiglia. che possono maggiormente determinare una “Shift-Work
Nel primo studio, oltre 700 medici hanno partecipato Syndrome” sono quelli che comportano un’attività lavora-
all’indagine, intervistando più di 3200 soggetti. tiva durante il periodo dedicato al sonno, nell’ordine: turni
La prevalenza totale dell’insonnia è risultata del 64%: il lavorativi notturni, turni mattutini (con inizio nelle primis-
44% presentava insonnia con disturbi diurni (insonnia di sime ore del mattino), turni serali, turni rotanti. Spesso,
secondo livello), mentre il 20% soffriva d’insonnia senza nei lavoratori turnisti l’insonnia è transitoria, ma in alcuni
complicanze diurne (insonnia di primo livello). individui il disturbo può diventare cronico.
L’indagine evidenziava inoltre una maggiore frequenza
di patologie concomitanti (in particolare cardiovascolari, Anziani
muscolo-scheletriche e del connettivo e dell’apparato Numerosi studi mostrano che la prevalenza dell’inson-
gastroenterico), un maggior utilizzo delle risorse sani- nia è maggiore nelle persone anziane rispetto ai giovani
tarie (visite mediche, esami strumentali e di laborato- adulti (25% in età compresa tra 65 e 79 anni contro il
rio), un maggior numero di giorni di malattia negli ultimi 16% nell’età compresa tra 18 e 64 anni). La maggiore
tre mesi e una peggiore qualità di vita nei pazienti con prevalenza tra gli anziani non è solo dovuta all’età, ma
insonnia rispetto ai non insonni. anche a possibili comorbidità per condizioni mediche
Lo studio Morfeo 2 (quasi 600 medici e oltre 2700 sog- associate.

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Sesso femminile siva sonnolenza diurna. In questi casi, gli incidenti
Presenta maggiore prevalenza d’insonnia rispetto al stradali tendono a verificarsi preferenzialmente nelle
sesso maschile con picchi di maggiore incidenza nel prime ore del mattino e nelle prime ore del pomerig-
periodo del menarca e della menopausa e, talvolta, gio. Alcuni farmaci comunemente usati a scopo seda-
durante la gravidanza. tivo (per esempio le benzodiazepine a lunga emivita),
possono indurre un aumento della sonnolenza diurna
e quindi aumentare il rischio d’incidenti.
Comorbidità • Sul lavoro: l’insonnia aumenta di 8 volte il rischio
È stata rilevata una maggiore prevalenza d’insonnia di incidenti sul lavoro rispetto ai soggetti con sonno
in pazienti con malattie psichiatriche (soprattutto la regolare.
depressione), neurodegenerative e in pazienti affetti da
sindromi dolorose croniche. Conseguenze economiche
• L’insonnia è correlata con elevati costi per la società,
Condizioni di disagio sociale sia diretti che indiretti, tra cui: calo della produtti-
L’insonnia si riscontra con maggior frequenza tra i soggetti vità dell’individuo, assenteismo dal posto di lavoro,
con basso reddito o bassa scolarizzazione e in situazioni di spese per visite mediche, maggiore consumo di far-
disagio familiare (divorzi, separazioni, vedovanze). maci, alcool e altre sostanze.

Le conseguenze dell’insonnia Quando e come diagnosticare


l’insonnia
Conseguenze sulla salute Diversi sono i tipi d’insonnia che possono essere classi-
• Sonnolenza diurna. ficati in base a: durata, gravità, tipo.
• Aumento del rischio di sviluppo di malattie psichia-
triche: circa il 40% dei pazienti adulti insonni cronici Durata
ha un rischio elevato di sviluppare una malattia psi-
L’insonnia può essere acuta o cronica.
chiatrica, più frequentemente di tipo depressivo.
Tra le forme acute, ci possono essere insonnie occasio-
• Alterazioni a carico del sistema cardiovascolare: in
nali, legate a situazioni contingenti specifiche (perfor-
particolare, è stato rilevato un aumentato rischio
mance scolastica, colloquio di lavoro, trasloco, ecc.) e
d’ipertensione. Studi recenti hanno documentato la
insonnie transitorie come quelle stagionali.
mancata riduzione fisiologica dei valori pressori arte-
Tra le forme croniche si distinguono le insonnie persi-
riosi sistemici, sistolici e diastolici, nei pazienti insonni
stenti e le insonnie recidivanti.
cronici ancora normotesi. Dormire meno di 5 ore per
notte aumenta il rischio di ipertensione arteriosa.
• Insorgenza di disturbi endocrino-metabolici: i pazienti Gravità
insonni hanno un maggior rischio di sviluppare obe- Fermo restando che ogni paziente ha un proprio fab-
sità e diabete di tipo 2, per la mancata secrezione di bisogno di sonno, stabilito dall’ipnotipo (breve o lungo
leptina (ormone della sazietà) nelle ore notturne. dormitore), la gravità dell’insonnia dipende dal numero
• Malessere psico-fisico, disturbi dispeptici. di notti insonni per settimana.
• Riduzione del rendimento lavorativo. L’insonnia è grave quando è presente per almeno tre
• Riduzione delle performance scolastiche. Nei bam- notti alla settimana e per almeno un mese.
bini sussiste il rischio di deficit permanenti dell’at-
tenzione e dell’apprendimento. Tipo
• Disturbi cognitivi, della memoria e dell’attenzione. Riferita al periodo temporale di comparsa nel corso della
• Disturbi nell’ambito sociale e relazionale: ridotta notte, si distingue l’insonnia iniziale, quando si ha diffi-
disponibilità nei rapporti interpersonali, irritabilità, coltà di addormentamento, l’insonnia centrale, quando il
riduzione delle capacità adattative. sonno è frammentato, l’insonnia terminale, quando si ha
• Riduzione della qualità di vita. il risveglio precoce verso mattina.

Conseguenze per la sicurezza Difficoltà di addormentamento (insonnia iniziale)


• Alla guida: l’insonnia aumenta il rischio d’incidenti Le principali cause di un disturbo dell’addormentamento
alla guida di circa 2,5-4,5 volte a causa dell’ecces- sono:

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Dossier insonnia • scarsa igiene del sonno (errate abitudini di vita che La diagnosi si basa sulla presenza d’indicatori not-
contrastano il sonno); turni e di sintomi diurni:
• insonnia psicofisiologica o condizionata (preoccupa-
indicatori notturni:
zione di non riuscire a dormire e delle ripercussioni
• difficoltà ad iniziare a dormire;
sull’attività diurna);
• difficoltà a mantenere la continuità del sonno;
• sindrome delle gambe senza riposo (irrequietezza
• risveglio precoce al mattino;
degli arti, soprattutto inferiori, da seduti o distesi, a
• sonno non ristoratore;
letto, alla sera);
• disturbo del ritmo circadiano da “fase di sonno ritar- sintomi diurni:
data” (bisogno di dormire avvertito solo a ore tarde); • sensazione generica di fatica o malessere, cefa-
• ansia; lea, sintomi gastrointestinali non attribuibili ad altre
• uso di sostanze psicostimolanti; cause, se non alla “perdita di sonno”;
• stress psicosociali. • ridotte energie e motivazione per svolgere i compiti
abituali;
Sonno frammentato (insonnia centrale) o risveglio • difficoltà di attenzione, concentrazione o deficit di
precoce al mattino (insonnia terminale) memoria;
Le principali cause di un disturbo del mantenimento del • facilità a compiere errori sul lavoro o incidenti stra-
sonno o di un’insonnia terminale sono: dali;
• stress psicosociali; • alterazioni delle “funzioni” sociali;
• disturbi psichiatrici (depressione, ansia); • disturbi del tono dell’umore ed irritabilità;
• patologie internistiche; • sonnolenza diurna.
• sindromi dolorose; Per chiarire la diagnosi, in molti casi può essere utile
• eccesso di alcolici; chiedere al paziente di compilare un diario del sonno
che permetta di monitorare nel tempo: numero di ore
• farmaci;
di sonno, tempo di addormentamento, risvegli notturni,
• russamento abituale e apnee notturne;
risveglio precoce.
• mioclono notturno;
Il paziente dovrebbe riportare il diario del sonno compi-
• disturbo del ritmo circadiano da “fase di sonno anti-
lato per almeno 2 settimane.
cipata” (bisogno di dormire avvertito già nelle prime
È importante individuare le situazioni cliniche comples-
ore serali);
se e alcuni particolari disturbi del sonno che prevedono
• disturbi ambientali.
l’invio allo specialista/Centro del Sonno per un approccio
diagnostico e terapeutico più articolato che può richie-
Il percorso diagnostico dere l’esecuzione di esami strumentali specifici come la
L’anamnesi fisiologica deve comprendere anche doman- polisonnografia.
de sul sonno che consentano di definire l’ipnotipo e il
cronotipo del soggetto: Quando inviare il paziente allo specialista
• ipnotipo, lungo o breve dormitore;
In caso di:
• cronotipo, allodola (mattutino: soggetti che vanno
• farmaco-resistenza;
a letto presto e si svegliano presto) o gufo (serotino:
• sospetto di altre patologie del sonno (apnee nottur-
soggetti che vanno a letto tardi e si svegliano tardi).
ne, mioclono notturno, narcolessia);
• patologie psichiatriche maggiori;
Diagnosi • disturbi del ritmo circadiano.
L’insonnia dovrebbe essere sempre diagnosticata quan-
do il paziente si lamenta spontaneamente.
Anche se il paziente non lo riferisce spontaneamente, Cause dell’insonnia
l’insonnia dovrebbe essere sempre ricercata in conco- Le cause dell’insonnia possono essere molteplici.
mitanza di patologie psichiatriche, internistiche e distur- L’individuazione della causa è fondamentale per una
bi dell’umore. gestione efficace del disturbo.
Il percorso diagnostico è finalizzato a individuare durata, Le insonnie possono essere suddivise in due ampie
gravità, tipo e cause dell’insonnia. categorie:
Il corretto inquadramento diagnostico consente di defini- • insonnie primarie;
re la strategia terapeutica più appropriata. • insonnie secondarie.

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Le insonnie primarie non sono causate da una malattia frammentato e possono essere risvegliati da incubi.
organica, da un disturbo psichiatrico o dall’uso di farma- Oltre il 90% dei pazienti depressi riferisce di dormire
ci o sostanze. Sono insonnie primarie: male e di avere un sonno di cattiva qualità, caratte-
• insonnia psicofisiologica spesso derivata dalla rizzato da frequenti risvegli notturni e da un precoce
cronicizzazione di un’insonnia acuta. Una volta risveglio al mattino. L’insonnia può essere un segno
cessato il fattore di disturbo situazionale, queste prodromico di uno stato maniacale.
persone continuano a essere afflitte dall’insonnia
attraverso l’instaurarsi di un circolo vizioso: la paura L’insonnia quindi deve essere sempre indagata e
di passare un’altra notte insonne non fa altro che trattata se il paziente è affetto da una patologia psi-
accrescere la tensione che a sua volta impedisce un chiatrica.
adeguato rilassamento;
• insonnia paradossale, detta anche insonnia sog- È bene ricordare che i pazienti insonni, inoltre, pur senza
gettiva: il paziente riferisce di dormire cronicamente disturbi psichiatrici, presentano un elevato rischio di
poco e male, anche se la testimonianza dei familiari manifestare depressione maggiore dopo pochi anni dal-
e il monitoraggio polisonnografico e/o actigrafico l’esordio dell’insonnia.
evidenziano lunghi periodi di sonno. Studi recenti • Insonnie associate a malattie neurologiche.
hanno dimostrato la presenza di lunghi tratti di sonno Questo tipo d’insonnia è frequente nelle malattie
superficiale, tempestato da numerosi microrisvegli degenerative (demenze corticali e sub-corticali,
che determinano, in questi pazienti, la sensazione di malattia di Parkinson). Tra queste insonnie è inol-
una veglia prolungata durante la notte; tre presente la cosiddetta “insonnia fatale familiare”
• insonnia idiopatica, insorge sin dall’infanzia senza una malattia progressiva dovuta alla degenerazione
apparente relazione con eventi specifici, traumi psi- di alcuni nuclei del talamo. L’insonnia può accompa-
cologici o disturbi mentali. A causa della sua pre- gnare anche alcune forme di cefalea e le epilessie
coce insorgenza e stabilità attraverso le varie fasi con crisi notturne.
della vita, si ipotizza una base congenita o genetica • Insonnie associate a malattie internistiche. Sono
del disturbo. definite non situazionali in quanto l’alterazione del
sonno è intrinsecamente connessa alla patologia
Le insonnie secondarie compaiono in relazione ad una di base. Si tratta per lo più d’insonnie associate a
malattia organica, ad un disturbo psichiatrico o all’uso di patologie cardiovascolari, renali, scompensi presso-
farmaci o sostanze. ri, compromissioni croniche del flusso dell’aria, ma

L’INSONNIA COMPARE NEL CORSO DI ALTRE PATOLOGIE A CAUSA DI

Ripercussione sul sonno dei


Ansia e depressione dovute Effetti negativi sul sonno dovuti
sintomi della patologia stes-
alla patologia di base (diagno- ai farmaci utilizzati per il tratta-
sa (dolore, dispepsia, prurito,
si, decorso clinico, prognosi) mento della patologia di base
ridotta motilità)

Sono insonnie secondarie: anche reflusso gastro-esofageo, disturbi endocri-


• insonnia dovuta a un disturbo mentale. Presente no-metabolici (iper- o ipo-tiroismo, diabete mellito),
in diversi disturbi psichiatrici, l’insonnia è connessa ipertrofia prostatica, fibromialgia, malattie reumato-
a essi tramite meccanismi neurobiologici. Il 45% logiche e, in generale, qualsiasi malattia che provo-
dei pazienti con disturbi d’ansia può manifestare chi dolore (compresi i tumori), alterazioni ematologi-
difficoltà d’addormentamento mentre i pazienti con che, malattie febbrili, condizioni mediche associate
disturbo post-traumatico da stress hanno un sonno a prurito.

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Dossier insonnia • Insonnia da inadeguata igiene del sonno. Può esempio, il traffico o il russare), da temperature ina-
essere dovuta ad abitudini di vita che ostacolano deguate (eccessivamente calde o fredde), o da letto
il mantenimento di un’adeguata vigilanza diurna e scomodo;
un sonno ristoratore notturno. Tra questi fattori di • insonnie da altitudine: dopo un’ascensione di soli-
disturbo ricordiamo le cattive abitudini alimentari, to al di sopra dei 3000 metri;
come il consumo eccessivo di cibo e di alcolici o di • insonnie da adattamento: compare quando le per-
bevande contenenti caffeina. Altri fattori di disturbo sone dormono fuori casa o comunque in un letto non
possono essere il pisolino pomeridiano, l’esposizio- abituale;
ne prolungata nelle ore serali a sorgenti luminose • insonnie da dolore: il dolore notturno può inter-
(TV, computer), ovvero intense attività intellettuali o ferire con il sonno. Inoltre, certe patologie possono
fisiche poco prima di andare a letto. comportare l’adozione di posture obbligate scomo-
• Insonnia comportamentale del bambino. Spesso de, come nei casi di apparecchi ortopedici, decubiti
causata dall’incapacità dei genitori di stabilire limiti post-operatori o problemi respiratori;
temporali adeguati sull’orario dell’addormentamen- • insonnie da ospedalizzazione: dormire in ospeda-
to. In questi bambini l’inizio del sonno è ritardato e, le può interferire notevolmente col sonno a causa di
quando si svegliano di notte, richiedono un accudi- fattori emotivi, organici e ambientali;
mento prolungato per riaddormentarsi. • insonnie da situazioni psicologiche stressanti: le
• Insonnia dovuta all’uso cronico di farmaci o situazioni psicologiche che possono interferire con
sostanze. Dipendenza, abuso e tolleranza ai farma- il sonno e con l’addormentamento sono molteplici.
ci ipnotici o a bevande alcoliche possono essere la Esse possono essere di natura piacevole, come una
causa d’insonnia. Come pure l’utilizzo di stimolanti e giornata eccitante o l’attesa di un evento importan-
l’intossicazione da metalli pesanti o tossine organi- te, o di natura spiacevole, come un lutto o contrasti
che. Molti farmaci di uso comune possono causare nella vita familiare e lavorativa.
insonnia, come riportato nella tabella sottostante. Tra le insonnie situazionali da alterazione del ritmo
circadiano, dovute alla collocazione cronologica del
Farmaci che possono indurre insonnia sonno in orari non fisiologici, ricordiamo:
• antipertensivi • sindrome da jet-lag: si verifica in seguito al cam-
• cortisonici biamento di fuso orario. Si presenta sotto forma di
• teofillinici difficoltà a iniziare il sonno e/o risveglio precoce.
• preparati tiroidei Colpisce soprattutto i “gufi” quando volano verso est
• antiparkinsoniani e le “allodole” quando volano verso ovest. Può com-
• stimolanti il SNC parire anche in coincidenza con il passaggio dall’ora
• caffeina, nicotina solare all’ora legale e viceversa. Dura almeno un paio
• antineoplastici di giorni e può persistere anche per una settimana;
• IMAO • sindrome dei turnisti: compare quando l’orario di
• diuretici (meccanismo indiretto) lavoro si sovrappone ai normali orari di riposo.

L’insonnia si può inoltre manifestare nell’ambito di Insonnia associata ad altre


disturbi intrinseci del sonno, come la sindrome delle patologie: insonnia secondaria
apnee ostruttive, la sindrome delle gambe senza riposo,
i movimenti periodici degli arti durante il sonno, il distur-
o comorbilità?
bo da alimentazione compulsiva notturna, patologie del Il termine insonnia secondaria si utilizza quando l’inson-
ritmo circadiano che interferiscono con la continuità del nia compare nell’ambito di un’altra patologia e “fluttua”
sonno e che possono determinare eccessiva sonnolenza in severità, parallelamente al modificarsi del problema
diurna. medico di base.
Alcune forme d’insonnia secondaria si manifestano acu- In alcune circostanze (per esempio in ambito psichiatri-
tamente (insonnie transitorie e situazionali), compa- co), l’insonnia può anche manifestarsi giorni o settimane
rendo in associazione con un fattore stressante identi- prima del disturbo mentale, ma la gravità dei due distur-
ficabile. Il disturbo del sonno si protrae tipicamente per bi varia insieme.
pochi giorni o qualche settimana. Il concetto d’insonnia secondaria si riferisce, come
Tra le insonnie situazionali associate a condizioni abbiamo visto, a molte categorie (insonnia secondaria
ambientali, mediche o psicologiche ricordiamo: a disturbi internistici o psichiatrici, insonnia da abuso di
• insonnie di origine ambientale: da rumore (per sostanze, ecc.).

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L’insonnia che si associa alle diverse patologie, però, non e preparare l’esordio del sonno REM. Sonno non-REM e
è sempre e solo secondaria ad esse, secondo un lega- sonno REM si alternano con un periodismo di 90 minuti
me unidirezionale (per esempio, dormire male aumenta che si ripete dalle 4 alle 6 volte ogni notte.
la vulnerabilità al dolore). Per questo motivo, il termine Man mano che passano le ore, la quantità di sonno pro-
d’insonnia “comorbida” può descrivere meglio il concet- fondo tende ad attenuarsi mentre prevalgono progressiva-
to che l’insonnia è una delle manifestazioni cliniche di mente il sonno non-REM più superficiale e il sonno REM.
una patologia più complessa. All’interno degli stadi non-REM sono presenti fasi di
sonno instabile (denominato CAP) caratterizzato da
L’insonnia influenza il decorso delle malattie con- microrisvegli periodici.
comitanti.
L’insonnia, associandosi alle diverse patologie (cardio- La qualità del sonno si basa su 4 fattori fondamen-
vascolari, psichiatriche, neurologiche, ecc.), ne influenza tali:
il decorso e la prognosi. Pertanto il suo riconoscimento • durata (tempo totale di sonno);
e il suo corretto trattamento migliorano la probabilità di • intensità (quantità di sonno profondo);
successo della terapia della malattia di base. • continuità (risvegli notturni);
• stabilità (microrisvegli periodici).
L’insonnia deve essere sempre indagata e trattata se
il paziente è affetto da altre patologie. Nei pazienti insonni uno o più di questi fattori sono
alterati determinando fenotipi clinici diversi.
Anche quando la durata del riposo è oggettivamente
Come trattare l’insonnia e l’igiene nella norma (almeno 6 ore), il sonno può comunque
del sonno essere stimato di scarsa qualità se risulta poco intenso e
troppo instabile. Esistono pertanto basi neurofisiologiche
È eccitante gestire con successo una varietà di sfide,
quantificabili per considerare l’insonnia un disturbo non
ma per dormire dobbiamo sapere che siamo stanchi, e
unicamente mentale.
se non riusciamo a riconoscere la stanchezza, il risultato
Il prezzo biologico dell’insonnia è stato di recente confer-
sarà un aumento dei disturbi del sonno unito all’incapa-
mato da studi che hanno indicato un aumentato rischio
cità di individuarne la causa.
d’ipertensione in pazienti insonni che per anni dor-
L’insonnia è una risposta perfettamente comprensibile
mono 5 ore o meno per notte.
a un mondo in cui la vita è tutta incentrata su “fare un
In questa prospettiva, curare l’insonnia anche precoce-
sacco di cose”, mentre nello stesso tempo desideriamo
mente diventa strategico per impedire le complicanze
finirne ciascuna per passare a qualcos’altro.
che possono derivare dalla cronicizzazione del disturbo.
Il sonno non può arrivare quando noi glielo permettiamo,
Oltre ad una fisiologica struttura intrinseca del sonno,
perché ci è ignota l’esatta natura del suo contratto con
il riposo di qualità deve avvenire in orari non casuali
l’energia che spendiamo ogni giorno.
(rispettando le porte del sonno) e in condizioni ambien-
Il sonno non può rinfrancare le nostre energie se non
tali adeguate, tenendo conto anche del cronotipo (“gufo”
siamo disposti ad accettare i limiti connaturati al suo
o “allodola”) del singolo soggetto.
potere rigeneratore.
Il sonno ha le proprie fasi e temporalità.
Non possiamo interamente dominare il suo rapporto con Le principali regole d’igiene
il nostro mondo. E poiché il nostro mondo ha perso così del sonno
tanta competenza sulle attività dell’inconscio, come pure • Assecondare il profilo cronobiologico del paziente.
dei meccanismi circadiani, il risultato sarà una veglia • Non trattare come insonne chi ha un disturbo circa-
tormentata e un’ambiguità inafferrabile. L’insonnia è diano (in particolare una fase di sonno ritardata).
l’incapacità di abitare inconsciamente la notte. • Indossare occhiali scuri a partire dalle ore 18.
Eluned Summers-Bremner • Ridurre al minimo le stimolazioni luminose e psico-
sensoriali a partire dalle ore 21.
Quando ci addormentiamo, si avvia un processo che pre- • Se si decide di somministrare la melatonina questa
vede una successione di stadi e cicli che rappresentano va assunta prima delle ore 21.
il software del sonno umano. Dopo i primi mesi di vita, • Esporsi alla luce intensa appena sveglio (10.000 lux
l’addormentamento avviene sempre in sonno non-REM, si per almeno 20-30 minuti anche non consecutivi).
approfondisce gradualmente, raggiunge il massimo grado Se si decide di trattare il paziente insonne con un ipno-
d’intensità dopo 25 minuti, rimane profondo e consolida- tico è preferibile somministrare un farmaco a emivita
to per circa un’ora per poi improvvisamente alleggerirsi breve.

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Dossier insonnia Per la selettività recettoriale sui siti cerebrali della seda- pia. In particolare, cresce l’evidenza in letteratura sui
zione andrebbero preferiti gli ipnotici non-benzodiaze- benefici della terapia cognitivo-comportamentale, la
pinici, come lo zolpidem. cui efficacia può persistere anche dopo la sospensio-
ne del trattamento.
Uso intermittente del farmaco ipnotico
Studi condotti su ipnotici non-benzodiazepinici sug- Le 12 regole per la gestione
geriscono l’uso di questi farmaci nei casi in cui si dell’insonnia
decida di trattare un paziente insonne con una terapia
al bisogno (3-4 notti/settimana). Questa opzione tera- 1. L’insonnia dovrebbe essere sempre diagnosticata
peutica evita fenomeni di dipendenza e responsabiliz- se il paziente si lamenta spontaneamente e trattata
za il paziente ad assumere il farmaco solo nelle notti anche se non espressamente richiesto dal paziente
che precedono giornate previste come particolarmen- stesso.
te impegnative. 2. L’insonnia dovrebbe essere sempre ricercata e trat-
Va evitato ogni atteggiamento di criminalizzare l’uso tata in concomitanza di patologie psichiatriche e
prolungato di un ipnotico finché questo è in grado internistiche.
garantire rapida induzione e solido mantenimento del 3. L’insonnia dovrebbe essere sempre ricercata in con-
sonno. È sempre preferibile utilizzare la formulazione comitanza di disturbi dell’umore.
in compresse degli ipnotici. 4. L’insonnia può essere gestita prevalentemente dal
MMG.
Tuttavia, quando nel paziente compaiono fenomeni di 5. Per la gestione diagnostica e terapeutica dovrebbe
tolleranza (risveglio precoce in chi assume benzodiaze- sempre essere ricercata la causa dell’insonnia.
pine a scopo ipnotico), è necessario programmare una 6. È preferibile utilizzare un ipnotico a emivita breve.
graduale sospensione del farmaco. 7. È preferibile utilizzare gli ipnotici non-benzodiazepi-
In particolare, oltre alle regole d’igiene del sonno è rac- nici per la loro maneggevolezza. Gli ipnotici benzo-
comandato: diazepinici sono indicati in situazioni specifiche.
• convertire la posologia della compressa nella for- 8. In caso di depressione è preferibile utilizzare gli
mulazione in gocce a dosi equivalenti (per esempio ipnotici non-benzodiazepinici.
1 mg di lorazepam equivale a 20 gocce del principio 9. È preferibile utilizzare la formulazione degli ipnotici
attivo); in compresse.
• eliminare una goccia del farmaco ogni 2-3 giorni; 10. L’evoluzione dell’insonnia e della sua terapia deve
• introdurre un farmaco sedativo non-GABAergico essere rivalutata nel tempo.
(meglio se un antidepressivo ad azione sedativa) con 11. L’autogestione della terapia deve essere sconsiglia-
titolazione progressiva della dose e raggiungimento ta ed evitata.
della dose terapeutica in 7-14 giorni. 12. In caso d’inefficacia del farmaco ipnotico, la dose
Nei casi in cui una terapia ipnotica si riveli inefficace consigliata non deve essere aumentata, ma deve
nei tempi prescritti (max due settimane), il medico essere modificata la terapia e rivalutata la diagnosi.
può valutare di passare ad altro agente ipnotico a due
condizioni: mantenere dosaggi terapeutici e monito- Come seguire il paziente:
rare il paziente nelle settimane successive. valutazione e monitoraggio
La cautela nella sospensione della terapia benzo-
diazepinica cronica mira ad evitare una insonnia
nel tempo
rebound; uno dei sintomi della sindrome da sospen- La gestione appropriata dell’insonnia non si esaurisce
sione, ossia quel complesso di manifestazioni cliniche con l’impostazione della terapia farmacologica ma impli-
(insonnia, irritabilità, ansia), che si verifica quando ca un adeguato monitoraggio nel tempo della situazione
viene sospesa bruscamente la somministrazione di clinica.
un farmaco in una persona dipendente. Essa consiste Il primo compito del medico è di fare in modo che il
in un peggioramento transitorio dell’insonnia rispetto paziente acquisisca la consapevolezza della necessità di
alla fase pretrattamento e si verifica la notte succes- verifica dell’andamento del suo disturbo, come per qual-
siva alla sospensione di un ipnotico a emivita breve o siasi altra malattia, con accesso regolare ai controlli.
intermedia. Con le BZD a emivita lunga il fenomeno Per la valutazione clinica del paziente, il medico ha a
tende a essere di minore entità In casi selezionati, disposizione una serie di parametri e di strumenti di
il trattamento farmacologico dell’insonnia può essere valutazione tra i quali il diario del sonno riveste un’im-
integrato, ed in alcuni casi sostituito, dalla psicotera- portanza fondamentale.

Rivista della Società Italiana di Medicina Generale


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Dossier insonnia
Per una valutazione corretta del problema, è neces- Gestione delle criticità
sario considerare la situazione clinica di ogni singo- • Tentare la sospensione graduale dei farmaci una
lo paziente, in relazione a certezza/non certezza dia- volta verificato che il disturbo del sonno è migliorato
gnostica, durata, gravità, tipo e cause di insonnia, in modo significativo e duraturo.
terapia farmacologica/non farmacologica, comorbi- • Prevenire il rischio di tolleranza/dipendenza:
dità. – scoraggiare l’autogestione della terapia farmaco-
logica;
Parametri di valutazione – evitare l’assunzione di farmaci per tempi eccessi-
• Monitoraggio degli indicatori notturni (qualità/quan- vamente lunghi;
tità del sonno). – evitare incrementi di dosaggio;
• Monitoraggio dei sintomi diurni. – proporre l’uso non quotidiano dei farmaci.
• Controllo adeguato di comorbidità. • Riconsiderare la diagnosi ed eventualmente invia-
• Aderenza terapeutica. re il paziente a consulenza specialistica in caso di
• Efficacia della terapia. persistenza/peggioramento dei disturbi o in caso di
• Presenza di effetti collaterali. comparsa di sintomi aggiuntivi.

Il corretto riconoscimento dell’insonnia e il suo trattamento efficace costituiscono una sfida per ogni medico ma
soprattutto per il MMG. La possibilità di individuare precocemente l’insonnia si traduce nella ricaduta pratica di
evitare la cronicizzazione del disturbo e di migliorare in modo significativo la qualità di vita e la salute in generale
dei nostri pazienti.

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